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"Comprendo" annuii.
"Sono venuti degli uomini, erano dei mercanti. Dicevano di avere della merce per te, ma poiché non c'eri sono andati via" risposi alla sua domanda. Ancora ripensavo al disagio causato dai loro sguardi addosso e al sollievo provato mentre andavano via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Doveva trattarsi dei mercanti di schiavi..." disse Siculon "... ma temo sia un pò tardi per andare al porto per imbastire trattative..." guardando il suo orologio a taschino d'oro.
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"Sì, è quasi il crepuscolo... Insomma, potrebbe non essere sicuro..." con aria inquieta, guardando fuori dalle finestre.
"E non mi sono sembrate persone molto raccomandabili..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non è per l'ora..." disse Siculon "... dopotutto è ancora giorno... e poi le compravendite di schiavi sono comunque orvegliate dai soldati... è che in tutta sincerità non ho nè voglia e nè forza per intavolare una trattativa con quegli uomini..." scuotendo il capo e fissando Gwen.
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Annuii lentamente, pensando nel frattempo.
"Però... Poi quelle persone verranno portate da Sir Copers... Circolano voci orribili riguardo alla sua reputazione... Forse... Forse quegli uomini e quelle donne starebbero meglio qui con noi..." azzardai, guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi strinsi a lui, godendomi quel bacio che spazzava via tutta l'inquietudine di quei momenti, delle sensazioni che mi avevano scombussolato in quel momento.
Ma poi qualcuno bussò alla parete. Dapprima me ne fregai, godendomi il bacio, ma l'inquietudine si fece di nuovo strada. "Che sta succendendo?" sussurrai, guardando Taddeus. |
"Vedo sei particolarmente informata circa le questioni di ser Copers." Disse Siculon guardando Gwen. "Comunque il suo modo di condurre gli affarri e trattare i suoi schiavi non deve essere motivo di discussione per una rafazza dabbene come te, signorina." Severo. "E comunque non posso preoccuparmi di tutti gli schiavi che sbarcano alle Flegee. Anche perchè ho saputo che alcuni di essi non meritano poi tanta comprensione, visto pare siano contrabbandieri e pirati catturati e resi schiavi come pena da espiare."
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Assunsi un'espressione di deferenza, anche se un po' risentita, quando mi riprese.
Cosa potevo farci se mi stavano a cuore le sorti di quella gente? "Beh... Non è un buon motivo per mandarli a morire e soffrire. Dopotutto, l'intera Afragolignone è regolata dal Diritto, perché non applicarlo in maniera uguale per tutti?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Taddeus guardò verso la parete.
“Questo albergo” disse a Destresya “sembra essere peggio delle case infestate viste nei film... con tutti questi scricchiolii...” con tono ironico. Per altri istanti quel rumore continuò, poi un sibilo e nulla più. “Ora comincio ad essere curioso...” mormorò lui. |
"Proprio il diritto Afragolignonese" disse Siculon a Gwen "permette che i crimini vengano puniti con la cattività. Gli schiavi pagano per le loro colpe." Fissandola. "E comunque star qui a discutere non porta a nulla... quasi quasi una passeggiata al porto potrei farla... chissà che non faccia un buon affare..."
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Sospirai sconfitta.
Come si poteva stabilire una legge simile? Era orribile! Poi gli sorrisi ed annuii. "Allora a dopo, zio" lo salutai, con un bacio sulla guancia, contenta che avesse accettato. Speravo che potesse davvero salvare qualcuno dalle grinfie di quel folle. Non tutti, certo, era impossibile, ma potevamo sempre salvate qualche vita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ridacchiai a quelle parole di Taddeus, cercando di stemperare la tensione.
"Oh e sembra essersi messo d'impegno ad interromperci!" facendogli l'occhiolino. "Che dici, andiamo ad indagare?" fissandolo con un sorriso. |
Siculon fece preparare la sua carroza e lasciò la villa, diritto verso il porto.
Il pomeriggio andava lentamente a declinare fra le alte e sottili nubi che dal mare fluttuavano verso la costa, sommersa da una vegetazione primordiale e lussureggiante. La villa era isolata e circondata da alte piante dai fusti robusti ed i rami frondosi, con in lontananza i rumori cupi e misteriosi della grande jungla verde, da sempre ritenuta dagli indigeni covo di belve feroci e spettri maledetti. Il profumo dalla cucina invadeva le altre stanze, con Pistal che canticchiava come sempre faceva quando cucinava, mentre Gwen attendeva il ritorno di suo zio. |
Taddeus annuì e con Destresya uscirono per controllare la natura di quel rumore.
Il corridoio era come sempre desolato e silenzioso. I due videro però una porta aperta. Era la suite Ipazias. |
Lo zio andò di nuovo via, diretto verso il porto, mentre il cielo era solcato dalle nuvole multicolori del pomeriggio.
Alla fine della radura, la foresta si ergeva nella sua maestosa oscurità. Lo zio mi aveva sempre proibito di andarci e circolavano strane voci in merito. Sentii Pistal canticchiare in cucina. "Pistal, tu credi alle voci sulle belve nella foresta?" chiesi, curiosa di sentire la risposta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Certo." Disse Pistal a Gwen. "Jungla essere piena di belve feroci. Un luogo pericoloso. Essere selvaggio e poi anche spiriti dimorano là." Annuì la servitrice,
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Sì, immaginavo che Pistal ci credesse e volevo sapere e di più, ero maledettamente curiosa, fosse solo per il fatto che mi era proibito andarci.
"Che tipo di spiriti? Fantasmi?" chiesi ancora, incalzandola. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Gli spiriti dei morti nella jungla." Disse Pistal a Gwen. "Essere lì da sempre, uccisi da morte violenta e ora non trovare più pace. Loro tormentare i vivi. Mai andare nella jungla." Facendosi il Segno della Croce.
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Accidenti.
Doveva essere davvero un posto molto molto inquietante, quella foresta. "Dunque tu non ci sei mai stata?" chiesi di nuovo, ma immaginando già la risposta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Assollutamente no." Disse categorica Pistal. "Io mai essere andata in jungla. Mai." Scuotendo il capo.
Si sentì una carrozza. Siculon era tornato. E vi era anche un carro, con due schiavi legati sopra, fatti portare poi nelle scuderie ed incatenati. |
Trattenni una risatina divertita a quella reazione così categorica di Pistal.
Poi, di sentii il rumore di un carro e vidi due schiavi che venivano portati nelle scuderie. Non era certo il massimo essere trattati come animali, ma era meglio lo zio che quel maledetto Sir. Allora uscii nella veranda antistante la casa per osservare la situazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen vide due uomini fatti scendere dal carro, che però il crepuscolo rendeva difficile da scorgere con chiarezza.
Le parve che uno fosse giovane, mentre l'alto grosso e più sgraziato. Grez li fece entrare nelle scuderie e li incatenò. |
Vidi soli alcune fugaci differenze fra i due uomini, nella loro corporatura ad esempio, ma Grez li portò nelle scuderie e non feci in tempo a vederli.
Allora, sgattaiolai nelle scuderie per sbirciare e vederli meglio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen raggiunse l'entrata delle scuderie, ma in quel momento apparve Grez.
"Damigella..." disse "... questo non è posto per voi. Vostro zio non vuole. Meglio rincasare." Fissandola. |
Dopo esserci rivestiti in fretta, uscimmo nel corridoio.
Ormai volevo andare in fondo a quella storia e capire che cosa stava succedendo. Così, perlustrammo il corridoio, ma non sembrava esserci niente di strano, se non un irreale silenzio. Quando vedemmo una stanza aperta. Mi avvicinai. C'era il nome "Ipazias" inciso sulla porta. Lo indicai a Taddeus. "Non può essere una coincidenza!" mormorai "Entriamo!" decisa. |
Sobbalzai sentendo Grez.
Accidenti. Avrei dovuto fare più attenzione ed essere più discreta. "Io... Sì, certo, torno subito..." annuendo piano, mentre scoccavo un'ultima occhiata ai due nuovi arrivati. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Taddeus annuì a Destresya ed entrarono.
La suite era vuota e sul letto vi era un vecchio libro dall'aspetto misterioso e venerando. Gwen cercò di scorgere i due schiavi, ma non ci riuscì. Dovette così tornare in casa, dove la cena era servita in tavola. E cominciò a mangiare con suo zio. |
Nulla, non riuscii a vedere nulla.
Accidenti a me! Sospirando, me ne tornai in casa, dove mi cambiai per la cena e mangiai insieme allo zio. "Dunque, zio, hai visto che hai fatto bene ad ascoltarmi oggi?" sorridendo appena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, ho comprato due buni elementi..." disse Siculon mangiando "... mi saranno utili nei campi..." a Gwen "... mi sono costati più del previsto, ma mi rifarò con il loro lavoro..."
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"Capisco" dissi, accennando un sorriso.
Mi chiedevo chi fossero, quei due, come fossero arrivati qui, quale fosse la loro storia, ma per stasera avevo il vago sospetto che sarei dovuta rimanere con la curiosità, attendendo il giorno dopo per vederli finalmente meglio. Intanto, la cena proseguì tranquillamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La cena proseguì e poi terminò.
Finito di mangiare Siculon salutò Gwen ed andò come sempre faceva nel suo studio, per fumare la sua pipa e bere il suo Cherry. Dopo un pò andò a letto. Pian piano la villa si spense, abbandonandosi alla notte. |
Una volta entrati nella stanza ci accorgemmo che non c'era nessuno, ad eccezione di un libro antico.
Sobbalzai a quella vista. "Ehi, guarda!" avvicinandomi al libro per vederlo meglio. "Che sia il famoso libro che stiamo cercando?". |
Finita la cena, lo zio si ritirò nella sua stanza, come feci anche io del resto.
Scelsi un libro dalla mia ben fornita libreria e rimasi a leggere prima di andare a dormire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“ Credo di potermi permettere un soggiorno qui anche da sola ma grazie.”
Non dubitavo della sua abilità di investigatore o del fatto che potesse risolvere il caso, piuttosto ritenevo improbabile che potesse guadagnare tanto solo per aver ritrovato un pesce. “ Si capisco. Però avrebbe senso se fosse rimasto ancora qualcosa, magari nascosto, qualcosa che può aver riacceso gli echi del passato.” Guardando con attenzione la facciata dell’albergo che effettivamente ostentava solo modernità e lusso. “ Conviene andare dentro, magari troviamo qualcosa di utile o qualcuno con cui parlare.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Era un libro dalla copertina spessa, consumata, di un marrone che pareva tingersi in un acero sfocato, con le pagine ingiallite e strane parole, di un linguaggio sconosciuto, incise sulla fodera.
Destresya che aveva studiato sin nei minimi dettagli il suo viaggio indietro nel Tempo, subito riconobbe quell'idioma. Era infatti l'antica lingua Fleegese. La finestra era socchiusa ed un alito di vento lo sfogliò. http://www.pasqyre.al/wp-content/upl...er-mallkim.jpg |
Era una notte tranquilla, silenziosa, dall'aria tinta di una foschia cupa ed in lontananza si udiva lo starnazzare di un qualche uccello notturno.
Gwen era nella sua camera a leggere e poco dopo nessun'altro, oltre lei, era più sveglio nella villa. |
"Infatti, sono fatti di secoli fa e al padrone non importa più. Ma la gente ancora ama questa donna..È buio fuori? Vi è un modo per vedere la lapide?".
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Il silenzio notturno era occasionalmente rotto dallo starnazzare degli uccelli notturni che impreziosivano i rami degli alberi o dal soffio del vento che agitava le foglie e le onde.
Sentendo il torpore che incalzava lentamente, rimisi il libro al suo posto nello scaffale e mi sistemai sotto le coperte, prendendo sonno dopo poco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Asso rise.
"Vuoi mettere" disse a Dacey "trascorrere da sola un soggiorno qui... invece della mia compagnia?" Facendole l'occhiolino. I due scesero dalla Jeep. "Ecco il mio piano..." lui dandosi un tono "... saremo marito e moglie, arrivati qui per un paio di giorni di vacanze... prenderemo una stanza e poi cercherò di capire come iniziare le indagini qui dentro. Ok?" A lei. |
"E' sera inoltrata ormai..." disse Ambrose ad Altea "... ma l'albergo è sempre vivacemente affollato dai suoi clienti... immagino quindi, signora, che sia possibile passeggiare nei suoi giardini e godere dei suoi sevizi anche a quest'ora. Ciò naturalmente solo per i suoi clienti però."
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