Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Le Martiri di Cartignone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1354)

Guisgard 14-10-2010 01.52.41

Nello stesso momento, dall'altra parte della città, una ragazza si avvicinò a Talia e Rainbow.
"Talia?" Chiamò. "Siete proprio voi? Talia, non mi riconoscete? Sono Annette, la ragazza che una volta nascondeste a casa vostra, ricordate? Oh, che gioia rivedervi, milady!"
Annette lavorava nella casa di piacere di Camelot, un tempo gestita da un malvagio e violento individuo.
Costui maltrattava le ragazze che lavoravano per lui ed una volta, per sfuggire alle sue violenze, Annette fuggì, incontrando Talia che la nascose a casa sua, incurante dei pettegolezzi della gente.
Oggi la casa di piacere era gestita da Madam Elleon, una donna generosa che amava le sue ragazze.
"Come state, milady?" Chiese ancora Annette a Talia. "Io sto tornando a casa, vi va di fare un tratto di strada con me?"

Talia 14-10-2010 02.02.23

Ci eravemo appena incamminate, quanto fui richiamata...
"Annette?" esclamai sorpresa, vedendo la ragazza che mi veniva incontro sorridente "Annette, sei proprio tu?"
Era diversa da come la ricordavo... non era più la ragazzina spaventata e tremante che avevo accolto in casa!
Le sorrisi e, d'impeto, la abbracciai: "Che gioia rivederti, Annette, che gioia!"
Presentai la ragazza a lady Rainbow come una mia amica, dopo di che ci avviammo per la via...

Guisgard 14-10-2010 02.17.54

Così Guisgard e Morven giunsero davanti alla casa di piacere.
"Ehi, sembra un bel posticino." Disse Guisgard fischiettando. "E a quanto pare qualcuna ci è venuta anche incontro... venite, amico mio."
Infatti davanti alla porta vi erano tre ragazze.
Erano Annette, Talia e Rainbow appena giunte.
"Ora ci dobbiamo salutare, milady. Non è il caso che vi facciate vedere in giro con me attorno alla casa." Si preoccupò Annette.
"Ehi, che sublime terzetto, non trovate, amico mio?" Chiese Guisgard a Morven, avvicinandosi alle tre ragazze. "Non vi è dubbio che la notte ci è amica... abbiamo trovato nientemeno che le tre Grazie! E sono davvero belle!"
"Siete in errore, cavaliere..." tentò di dire Annette.
"Non dite nulla, damigella." La interruppe Guisgard. "La notte è fatta per sospirare. Vediamo, vediamo... una rossa, una chiara ed una mora... lascio a voi la scelta, amico mio..." disse rivolgendosi a Morven "... io sceglierò dopo di voi..."

Morrigan 14-10-2010 02.27.38

Ma Morven, a quella vista, e ancor più a quelle parole di Guisgard, trasalì, e afferrato il suo compagno da un braccio, lo trasse via, allontanandolo dalla bella.

"La vostra voglia vi fa scegliere con troppa fretta, cavaliere!" gli sussurrò con voce urgente all'orecchio, mentre ancora lo tratteneva a sè tenendolo per un braccio, "Ma non avete occhi, dunque? La dama bruna è la nipote del principe di Cartignone, mentre la bionda è una nobile signora della città! Siete pazzo a rivolgervi a loro come se fossero delle volgari cortigiane?"

Talia 14-10-2010 02.37.40

L'arrivo dei due cavalieri, proprio mentre stavo salutando l'amica, mi colse di sorpresa...
Lanciai un'occhiata rapida ad Annette e una a Rainbow...
"A proposito di quel discorso sui cavalieri che vi dicevo poch'anzi..." dissi in tono sarcastico a quest'ultima.
Ma uno dei due cavalieri, che riconobbi esser uno della compagnia di Camelot, ci aveva riconosciute: "Siete saggio a parlare così al vostro campagno..." gli dissi "Vi consiglio di portare via alla svelta il vostro intrepido amico... e faremo finta che niente sia successo!"
Voltando loro le spalle, scossi la testa, rassegnata...

Guisgard 14-10-2010 02.50.22

Guisgard fissò prima Morven e poi le tre dame.
"Un momento..." disse stupito "... ora ricordo... voi siete la ragazza che strappai dalle grinfie di quei balordi nel bosco..." rivolgendosi a Rainbow "... e voi eravate con i cavalieri che mi rovinarono la contesa!" Guardando Talia.
Rise di gusto.
"E cosa direbbe il principe se sapesse che sua nipote e la sua amica gironzolano attorno alle case di piacere!"
Poi, rivolgendosi a Talia:
"Frenate l'orgoglio, milady... non è detto che avrei scelto voi per la mia, ehm, passeggiata notturna! Anche se forse vi avrebbe addolcito non poco la mia compagnia, visto che mi sembrate un pò troppo acida..."
E rise di nuovo.

Talia 14-10-2010 03.01.39

Tornai a guardare il cavaliere e, involontariamente, sorrisi...
"Scelto? Voi siete matto... ma chi vi credete di essere, signore? Pensate che tutto ciò che una dama possa desiderare sia l'esito di una vostra scelta?" scossi la testa "Siete un presuntuoso, dunque! E uno sciocco, per giunta! Siete così pieno di voi che mi chiedo come possa fare il vostro povero cavallo a sorreggervi per tenervi in sella!"
Mi avvicinai appena e, con voce più bassa, soggiunsi: "Abbiamo ben altri problemi qui a Cartignone e ben altri pensieri, che non le vostre preferenze! Abbiamo donne rapite e brutalmente uccise! Abbiamo terrore, paura e dolore da affrontare ogni giorno e voi... voi pensate che..."
Socchiusi gli occhi, per riprendere il controllo... probabilmente non valeva neanche la pena di prendersela tanto!

Guisgard 14-10-2010 03.22.19

"Ma senti..." mormorò Guisgard.
Sorrise, portando le mani dietro la nuca ed appoggiandosi ad un albero.
"Rilassatevi, milady..." continuò "... siete troopo piena di voi per i miei gusti... si, è vero, avete un mucchio di problemi in questo posto... in primis la superbia delle dame... ora vado, vi lascio ai vostri problemi... del resto, se non sbaglio, avvete valenti cavalieri a cui affidarvi..."
Prese allora la direzione della locanda.
"E permettetemi un consiglio..." sempre rivolto a Talia "... dovreste addolcirvi un pò, altrimenti non troverete mai marito."
Fece un inchino ironico e si avviò, svanendo nel buio della notte e lasciando, per un pò, che si udisse solo il suono della sua ocarina.

Talia 14-10-2010 03.45.21

Rimasi per un momento immobile, in preda all'ira... le mani strette a pugno, gli occhi fiammeggianti...
"Ipocrita!" ringhiai "Ipocrita e presuntuoso!"
Voltai, allora, le spelle alla strada e inspirai per calmarmi...
"Adesso sarà meglio tornare a palazzo!" conclusi.

Morrigan 14-10-2010 03.51.48

Morven guardò Guisgard che si allontanava musicando un motivetto allegro. poi guardò dalla parte opposta e vide che le tre dame lo fissavano con uno sguardo adirato. Lady Talia in particolare sembrava fuori di sè per il comportamento di Guisgard.
Così, rendendosi conto che restando in quella posizione egli sarebbe stato il bersaglio più diretto delle loro ire, e pensando che le tre dame avrebbero di certo potuto sceglierlo quale sostituto del suo strafottente compagno, Morven pensò bene che fosse giunto il momento per filare via alla svelta.
Con il viso appena arrossato dall'imbarazzo in cui si era venuto a trovare, fece loro un inchino impacciato, biascicò una mezza scusa e un mezzo congedo, malconci e goffi entrambi, quindi corse dietro Guisgard sperando di raggiungerlo.

In cuor suo non aveva ancora abbandonato l'idea di far venire fuori da quel bislacco guascone il fiero cavaliere che aveva ammirato le bosco, quando il bagliore della sua lama gli aveva ferito gli occhi, per un istante.

elisabeth 14-10-2010 08.18.06

Una notte molto particolare, incominciai a comprendere come si potesse imparare molto sui libri.......ma come la conoscenza potesse essere completa avvicinandola agli esseri umani.........io e Arowhena eravamo le uniche persone che non avevamo neanche mosso un muscolo.....nulla proferir parola sarebbe stato per me......sprecare energie che avrei dovuto convogliare in maniera mirata per qualcosa di veramente importante........seguii con vero interesse cio' che disse Guisgard e le parole di vero interesse di un Giovane cavaliere....due anime diverse, Morven era giovane ma aveva il dono di unire lo spirito alla forza e questo avrebbe fatto di lui un cavaliere completo.....Guisgard era un Cavaliere che conosceva bene la sua spada e un giorno forse aveva conosciuto i segreti dell'anima......era ombroso e scostante, paura che qualcuno riuscisse a leggergli dentro ?......Qualcosa nel loro discorso mi fece irritare..le donnine ?......quale razza di uomo poteva pensare a sollazzarsi..in quel momento.....e quando vidi andar via Morven con lui........che diavolo sta facendo qual ragazzo...........l'impeto fu di fermarlo, ma forse era meglio seguisse Cavalier non m'importa del mondo..........." Arowhena mia cara.....gli uomini a quanto pare sono troppo impegnati ad una lotta corpo a corpo........credo che noi dobbiamo cominciare a pensare come entrare in contatto con questi esseri che a quanto pare.......si nutrono di donne"

lady rainbow 14-10-2010 08.55.49

Quell'uomo che aveva parlato con tale superbia e presunzione era il mio salvatore...avevo ascoltato in silenzio le sue parole d'altronde milady Talia seppe risponderlo a tono..ma tuttavia quando l'uomo iniziò ad allontanarsi gli urlai contro sperando mi sentisse.."Avrei voluto ringraziarvi cavaliere e ancora è nelle mie intenzioni...ma sinceramente dato il vostro ardire nel considerarci e nel parlare avrei piuttosto preferito essere il divertimento di quei balordi!!!sappiate che mi ritengo offesa e che mio zio sarà avvertito di certi sedicenti cavalieri che circolano qui a Cartignone che si definiscono tali ma non dimostrano nei modi neanche la metà della loro abilità con la spada"...speravo si girasse..ad ogni modo non avrei aspettato una sua reazione...mi rivolsi poi a Talia.."Avete ragione milady,incamminiamoci..."

Arowhena 14-10-2010 11.52.39

- Gli uomini... - pensò ad alta voce... quasi meccanicamente, chinando il capo di lato, ed osservando melanconicamente le due figure che si allontanavano verso la casa di piacere - credo che, in un certo senso, essi abbiano bisogno di ritrovare la propria sicurezza attraverso le carezze delle donne... per nulla al mondo essi rinuncerebbero ad essere coccolati, accarezzati, rassicurati...-
Arowhena aveva imparato a conoscere entrambi i sessi... come Tiresia, aveva vissuto tanto, nonostante il suo aspetto da giovane elfa della notte...
- Poi ci sono coloro che si nutrono di delle donne... hai ragione tu Elizabeth... riesco a sentire il piacere che questi sentono nel torturarle... la cura che ripongono nel far sì che non duri poco... il piacere del sangue e della sofferenza... oddio un'altra fitta alla testa! -
Arowhena aumentò la stretta alla mano di Elizabeth e fu come se comunicasse quelle medesime sensazioni all'alleata....

llamrei 14-10-2010 15.12.17

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 22102)
Intanto, nel palazzo di Cartignone, Belven e Llamrei
.....
"Penso che sua grazia si sia reso conto della drammaticità di questo momento. L'inquisitore domenicano ci sarà senza dubbio d'aiuto."

"Permettete miei signori?" inruppi nel discorso rivolgendomi al sovrano e a Belven. "Temo gli inquisitori più dell'inquisizione stessa. Corrado di Marburgo aveva un'arma potentissima fra le mani e che ha saputo usare a gusto della sua follia. Io presterei molta attenzione all'uomo che si veste dell'abito domenicano. Credo che molto spesso sia più utile l'intuizione....e io, permettete, di certo non ne sono priva.
Lascierò questo castello quanto prima: mi avvierò verso il luogo in cui la mia persona sarà necessaria.
Sir Belven: cosa fate voi? Rimanete qui a corte a coglier anche voi margherite? O imbraccerete la spada a mio fianco?"

lady_Empi 14-10-2010 15.47.20

Cercate un cavaliere o un poeta? <chiese ironica Empi ad Icarion approfittando della presa del Principe per strattonarlo verso l’uscita> Dobbiamo andare via di qui <Empi si sentiva a disagio in quel tempio umano dedicato ad un dio che non riconosceva come tale> Cavalieri devoti…si certo <borbottò pensando a quanti umani aveva conosciuto nelle sue avventure, devoti solo al proprio egoismo e personale orgoglio> Di certo il vostro cavaliere non lo incontrerete in questo luogo <aggiunse tentando di convincerlo ad uscire> magari è proprio fuori di qui che si aggira nei boschi alla ricerca di qualche avventura <alzò gli occhi in un gesto di impazienza e lo sguardo si fissò sulla statua che Icarion contemplava.

Qualcosa attrasse la sua attenzione, la posa dell’angelo con un piede sul capo d’un essere alato divorato dalle fiamme la fece rabbrividire, il braccio dell’angelo era teso ad impugnare la spada e l’altra mano reggeva una bilancia. Era un’immagine che le ricordava qualcosa di vagamente familiare.> Equilibrio <mormorò la fata e notò con uno strano disappunto che in quella raffigurazione i piatti della bilancia non erano in equilibrio, ma uno pendeva leggermente verso il basso>.

Talia 14-10-2010 17.05.21

Annuii a lady Rainbow... avvertire il principe era la casa più urgente a quel punto! Così salutai Annette e mi voltai per tornare a palazzo... mi sentivo il cuore in subbuglio, mi sentivo agitata, preoccupata... così mi accorsi a fatica di aver percorso quasi tutta la strada di corsa, almeno finché, di fronte alla scala che saliva al piano nobile del palazzo, non mi dovetti fermare per riprendere fiato.
Era tardi, ma se conoscevo il mio principe e il suo dolore sapevo esattamente dove trovarlo... uno sguardo a Rainbow mi convinse che la pensava come me.
Facemmo, così, praticamente irruzione nella sala delle udienze... ma mi stupii notando che il principe non era solo: anche il consigliere Guxio era lì, insieme a sir Belvan e ad una delle donne giunte da Camelot, Llamrei...
Esitai un momento a disagio poi, scambiando uno sguardo con Rainbow, mi inchinai profondamente e dissi: “Perdonate, Altezza, per essere piombate qui in questo modo, ma... c’è stata un’altra sparizione in paese! Un’altra ragazza! E’ stata vista al tramonto vicino al bosco e non è più tornata! Abbiamo pensato doveste essere informato!”

lady rainbow 14-10-2010 17.49.01

"Si caro zio"feci eco alla mia compagna di avventura"troppe coincidenze..troppe scomparse..quanto ancora dobbiamo indugiare?"

llamrei 14-10-2010 21.17.32

"Un'altra ragazza sparita?? Non c'è più tempo da perdere! Io sono pronta: da sola o in compagnia partirò!"
Guardai Talia e con lo sguardo la ringraziai di averci tempestivamente messo al corrente della situazione che stava sempre più degenerando.
Uscii dalla sala. Mi avviai verso le stalle dove trovai il mio cavallo sellato. Mi misi in sella e mi avviai verso il ponte levatoio.

elisabeth 14-10-2010 23.14.44

Le parole di Arowhena, mi fecero pensare che era da molto che non ricevevo una carezza......fu solo un attimo ......la mano di Arowhena strinse cosi' forte la mia che riuscii a percepire una lieve scossa.....la sentii percorrere tutto il braccio sino a fermarsi all'altezza dello stomaco, il plesso solare.....un calore si profuse per tutto il corpo e cominciai ad avere delle strane sensazioni.......avevo il sapore del sangue in bocca.....e dalle sensazioni passai a dolori atroci......sentivo i colpi della frusta che laceravano le mie carni.........potevo avvertire il male........mi accasciai al suolo e lentamente la mia mano si stacco' da quella di Arowhena........ancora il sapore di sangue, ma il dolore era cessato........mi piegai su me stessa....forse cercavo conforto, era terrore cio' che provavo......" Che mi sta succedendo.......ho dolore al corpo...ma e' l'anima che fa piu' male........e' questo quello che hanno provato quello donne ?........."..........avevo paura....ma questo non poteva abbattermi......in quel momento pensai ad llamrei......era ancora a palazzo ?

Talia 15-10-2010 00.05.43

Colsi lo sguardo di Llamrei... mossi appena la testa e le sorrisi.
Poi ascoltai le sue parole e la seguii con lo sguardo mentre usciva dalla sala, rammaricandomi di non poter fare altrettanto! Per un istante fui tentata, ma la mia devozione era al principe... rimasi così dov'ero, ma mi inchinai di nuovo e dissi: "Mio signore, vi chiedo la grazia di concedermi ancora di far parte della compagnia..."
"Sir Belvan..." soggiunsi, voltandomi speranzosa verso il cavaliere "Avrete ancora bisogno di una guida!"

Guisgard 15-10-2010 00.30.11

Guisgard era nervoso ed inquieto.
Non aveva digerito le parole di quelle due dame.
"Al diavolo questo posto ed i suoi drammi!" Pensò. "Non è una mia causa. Non voglio battermi per ciò che non mi riguarda! Voglio andarmene da qui... lontano, lontano..."
Senza badarci si era praticamente spinto oltre le mura, verso il bosco, quando, all'improvviso udì dei rumori.
Un pianto confuso, un respiro rotto.
Raggiunse una piccola radura irregolare e si accorse di qualcosa.
Tre misteriose figure attorno ad un albero stretto e cavo.
Nell'albero c'era qualcuno e le tre figure cercavano di farlo uscire.
"Aiuto... no!" Gridò una voce dall'abero.

La notte.
Buia e misteriosa.
La foresta, vasta ed oscura.
L'una persa nell'incanto dell'altra.
Ad un tratto quacuno uscì dall'oscuro manto della foresta.
Era un cavaliere.
Conduceva con se una ragazzina, tenendola per mano e trainava dietro di se il suo mantello, piegato come un sacco.
Attraversò la strada principale e fu intravisto da Elisabeth e Arowhena.
Giunse al palazzo reale proprio mentre tutti erano alle prese con i loro discorsi.
"Lasciatemi passare..." urlò alle guardie il cavaliere "... il vostro signore vi ringrazierà..."
Entrò nella sala e lasciò il mantello ai piedi del trono di Frigoros.
"Qui c'è qualcosa che forse vi interesserà." Disse Guisgard. "C'è un medico? Questa ragazzina ha bisogno di cure."
La teneva per mano.
Lei tremava e non diceva nulla.
Era sporca e le vesti erano strappate.
Fissava il vuoto e sembrava assente.
Si avvicinarono alcuni paggi per portarla dai medici del principe, ma la garazzina, spaventata si strinse a Guisgard.
"Ehi, piccola, va tutto bene..." la tranquillizzò lui "... vuoi andare con loro?"
La ragazzina scosse il capo.
"Vuoi che venga con te?" Chiese con dolcezza lui.
Lei annuì.
"Andiamo..."
Fece cenno ai paggi che gli fecessero strada verso le stanze dei medici.
Ma mentre si incamminava si voltò verso Frigoros:
"Nel mio mantello trovere un bell'esemplare della fauna dei vostri boschi..." disse "... ah, non è un bello spettacolo..."
E prima di uscire fissò Talia, ricordandosi delle sue accuse di poco fa.
Accennò un sorriso beffardo e andò dietro ai paggi.
Belven allora si avvicinò al mantello e ne scoprì il contenuto.
Vi era avvolto un uomo magro ma muscoloso.
Alto e seminudo.
Era abbigliato con un semplice sottanino bianchissimo, stretto in vita da una cordicella, nella quale era adagiato un lungo pugnale.
Il capo era rasato ed una fascia girava intorno alle sue tempie.
Sul petto aveva strani segni, che rappresentavano parole della lingua celtica.
"Bontà divina!" Esclamò Belven. "Chi sarà mai questo?"

Guisgard 15-10-2010 00.43.32

Belven in quel momento lasciò la sala e corse a raggiungere Llamrei.
"Ma cosa volete fare?" Chiese afferando le redini del suo cavallo. "Non siate sciocca! Avete visto cosa ha catturato quel cavaliere? Forse possiamo finalmente conoscere il volto dei nostri nemici... ed è un volto misterioso e non certo tranquillizzante. Bisogna parlare con la ragazzina che è stata liberata... è scossa, ma credo stia bene. Ora scendete da cavallo e tornate dal principe con me... e vi prometto sul mio onore faremo luce su questa assurda storia..."

elisabeth 15-10-2010 01.09.34

Ero stordita, dovevo rialzarmi da sola e riprendere fiato....non avrei compreso cio' che mi era capitato e come potevo..la mente si annebbia quando il dolore diventa straziante...........speravo solo di avere il tempo per riflettere.......cadi e ti rialzi e' questo quello che ci insegnano......mi accorsi in quel momento di Guisgard seguito da qualcuno che non conoscevo.....visite a Palazzo nel cuore della notte, bene mi sarei recata nella mia stanza infondo ci avevano dato la serata libera.............

Guisgard 15-10-2010 01.13.55

Guxio si avvicinò al corpo senza vita del misterioso uomo ucciso da Guisgard.
"Sembra a metà fra un barbaro ed una bestia..." disse "... e poi, quelle strane lettere... è la lingua dei barbari che dominavano queste terre prima che giungessimo noi..."
In quel momento entrò nella sala Dukey.
Vide l'uomo a terra e restò visibilmente scosso.
Fissò per un momento Guxio, il quale non rispose al suo sguardo.
"Venite avanti, messere..." lo invitò il chierico "... guardate cosa ci ha portato quel cavaliere..."
"Quale cavaliere?" Chiese incuriosito Dukey, senza nemmeno guardare l'uomo ucciso nel mantello.
"Un cavaliere di cui non conosciamo nemmeno il nome..." rispose Guxio "... ma ci informeremo... senza dubbio..."
"Cosa pensate di tutto ciò, padre?" Chiese Frigoros al suo consigliere.
"Non lo so, altezza..." rispose Guxio "... ma lo scopriremo... guardie! Presto, conducete qui quel cavaliere!" Ordinò poi.
"Eccellenza..." mormorò la guardia "... ecco, non c'è più..."
"Come sarebbe?"
"Si, appena i medici hanno detto che la ragazzina stava bene, lui è tornato in città..."
"Che razza di villano è!" Tuonò il chierico. "Mandate qualcuno a cercarlo, allora!"

Talia 15-10-2010 01.31.00

La vista di quel corpo esanime mi sconvolse... provavo disgusto repulsione, eppure non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso... non riuscivo a smettere di guardare quelle iscrizioni tracciate sulla sua pelle, il pugnale appeso al suo fianco...
L'arrivo di Dukey mi distolse da tutto ciò... lo fissai... mi parve di cogliere qualcosa nel suo sguardo e nel suo atteggiamento, qualcosa a cui non riuscii tuttavia a dare un nome! E istintivamente arretrai.

Morrigan 15-10-2010 01.43.16

In un primo momento l'aveva perso di vista. Il vento aveva portato via il suono dell'ocarina e Morven si era ritrovato solo e senza alcuna traccia di Guisgard. Allora si era fermato, aveva preso fiato e, guardandosi intorno, aveva cercato tra quelle case e quei vicoli stretti, di trovare qualcosa che gli fosse almeno un po' familiare.
Aveva preso a camminare, senza troppo preoccuparsi della sua meta, perchè in verità non sapeva bene cosa stesse cercando. Era perso nei suoi ragionamenti, e nella revisione delle sue azioni, e così non si accorse di essere giunto alle porte della città.
Fissò il bosco che si stendeva di fronte a lui, fitto, oscuro e minaccioso... il bosco, il bosco che racchiude così tanti segreti e misteri!
Ma proprio mentre stava per voltarsi e ritornare indietro, dentro le braccia accoglienti della città semi addormentata, il vento, questa volte sospirando a suo favore, gli portò all'orecchio dei rumori distorti... rumori di urla, di ferro che impatta, di spada, di ferita, di battaglia.
Senza nemmeno pensare ai pericoli che avrebbe potuto incontrare, il giovane si lanciò ad inseguire quei suoni nel vento. Non gli occorsero che pochi metri per trovarsi di fronte ad uno spettacolo davvero inusuale. Si acquattò dietro una robusta corteccia d'albero, e da lì, complice la luce della luna, potè osservare una scena che mai avrebbe immaginato di vedere, in un simile posto e ad una tale ora.
Al centro di una radura stava Guisgard, la spada ancora stretta in mano, che stillava goccie di sangue che si mescolavano alla rugiada dell'erba tenera. Ai suoi piedi il corpo senza vita di uno strano uomo, alto e abbigliato in modo inusuale. Morven vide il cavaliere tendere una mano, e alla luce della luna vide che un'altra piccola mano, prima esistante, poi quasi con slancio, si stringeva a quella palma, offerta quasi come un sostegno. Vide una ragazzina, lacera, tremante, farsi più vicina al cavaliere. Con un lembo strappato del suo abito, si passava il braccio sul viso, come ad asciugare le lacrime. E allora vide Guisgard inginocchiarsi di fronte a lei e tendere una mano in una leggera carezza. Lo sentì pronunciare basse parole, che da quella distanza non riusciva a comprendere, ma che avevano il suono di una dolce litania, e così comprese che egli la stava consolando di qualche affanno.
E una volta ancora Morven abbassò le ciglia, pensoso. Quel gesto, ai suoi occhi, era stato come il bagliore della luce sulla lama di Guisgard che aveva scorto quel giorno nel bosco... siamo stirpe dello spirito, si ripetè... e la memoria che lo spirito ha di sè è imperitura!

Morven non osò interrompere quel momento, nè osò affiancare il cavaliere nel suo ritorno verso Cartignone, chè mai avrebbe voluto, nemmeno per errore, che ricadesse anche su di lui il merito di quell'impresa. Rimase quindi dai due poco discosto, mentre il cavalire conduceva con sè la ragazzina. Li seguì fino a quando non li vide entrare nel palazzo del principe. Quindi si risolse di tornare indietro.

Entrò nella locanda, preda dei controversi pensieri che lo agitavano quella notte.

"Birra, buon oste!", ordinò, appoggiandosi al bancone e attirando l'attenzione dell'uomo.

Questi fu lesto a mettergli un boccale davanti al viso.
Morven prese a sorseggiare la bevanda.
Non si era sbagliato, no! Non si era sbagliato! Quel cavaliere aveva in sè le doti che egli aveva tanto cercato... quel cavaliere poteva narrargli molte imprese, gli avrebbe narrato molte imprese... sì, ne era certo! Era la guida che aveva cercato, la guida perfetta per raggiungere infine il proprio obiettivo... i suoi occhi, la sua vista ed il suo spirito lo avevano visto e compreso, ed egli, a quel punto, lo avrebbe stanato!

Guisgard 15-10-2010 01.53.16

Guisgard si incamminò verso la locanda.
E quando vi giunse si adagiò sul piccolo muro di cinta che ne racchiudeva lo spiazzo adiacente.
Il cielo pian piano cominciava ad illuminarsi ad Oriente e le ultime stelle della notte, a poco a poco, si spensero tutte.
Guisgard fissava quel cielo, interrogandosi chissà su quali cose.
E come spesso faceva, cominciò a suonare la sua inseparabile ocarina.

elisabeth 15-10-2010 02.25.07

Sapevo che non avrei potuto ma avevo l'esigenza di togliere il mantello....era troppo ingombrante, ed era stata una lunga giornata........lo piegai e lo misi sul braccio......era ora di andare a riposare........i accorsi di una figura maschile che raggiungeva la locanda.....era Guisgard.......non avevo ancora digerito il suo comportamento eppure rimasi a guardarlo.....mentre si appoggiava al muretto....e non potevo crederci sapeva suonare...l'ocarina.........ascoltando quel suono mi avvicinai.....era talmente strano udire musica quando prima avevo vissuto nella paura.....rimasi in silenzio per un po'........non mi aveva udita...i suoi pensieri erano lontani......" Siete un uomo di mille risorse.....pensavo che foste dedito solo allo scarico di dame nelle stalle...mi accorgo invece..che riuscite a guardare le stelle e a dedicarle melodie......."

Guisgard 15-10-2010 02.37.52

Nel frattempo, nella chiesa di Cartignone, due fatate figure si attardavano fra quelle grandiose navate.
I piatti della sacra bilancia dell'arcangelo.
Empi si era accorta che pendevano.
Ma perchè?
Forse erano bilanciati male i piatti?
O forse era voluta quella differenza?
E da chi?
Vi era giustizia a Cartignone?
E se si, era quella degli uomini?
Ma quando sarebbe giunta quella Divina?
Ma tutte queste domande sembravano scivolare sul bellissimo volto marmoreo del Primo Angelo delle Schiere Celesti.
O forse siamo solo sordi noi a non sentire le risposte a quelle domande?
In quel momento un chierico dall'altra parte della navata iniziò a recitare una litania che sembrava scandire lo scorrere di un tempo che da eterno ed immutabile era diventato incerto ed angosciante.
Icarion fissò ancora un pò la statua dell'arcangelo.
Poi, quasi spinto da Empi, uscì da quel sacro edificio.
Ma prima di oltrepassare la porta, bagnò le dita nell'Acqua Santa e inumidì l'elsa della sua spada.
"Ora so che lo troverò, quel cavaliere..." sospirò con candore.

Guisgard 15-10-2010 02.40.27

Guisgard non smise subito di suonare.
Lo fece dopo alcuni istanti.
"Cosa vi fa credere che stia suonando alle stelle?" Chiese ad Elisabeth.

elisabeth 15-10-2010 02.45.56

" Se un uomo suona e guarda le stelle e' probabile che stia pensando ad altro.......ma se il suo sguardo e' illuminato dalle sorelle della luna..e' probabile che per cortesia gli dedichi qualche nota..............ma forse ..cio' che avviene in voi e' molto piu' semplice e non bisogna fare pensieri contorti per comprenderlo.......avrei fatto meglio a non intromettermi...tra voi e i vostri pensieri..."

Guisgard 15-10-2010 02.52.37

"I miei pensieri..." ripeté con un sorriso malinconico "... nessuno mi darebbe una moneta, non valgono tanto..."
Abbassò il capo e fissò un momento il fondo della strada, come se si attendesse di vedere qualcosa, una figura, un'immagine, che proveniva da molto lontano, forse dal suo passato.
"Forse dovreste ritirarvi, milady..." disse "... è l'alba ormai e rischiate di non chiudere occhio..."
E riprese a suonare la sua ocarina.

elisabeth 15-10-2010 02.57.55

" Si forse sono stanca......ed e' vero che per conoscere i vostri pensieri....non bisognerebbe sprecare neanche la cosa piu' inutile che io in questo momento porto addosso..........infondo mi avete regalato un po' di musica e forse meritereste di essere pagato per questo...........Devo ammettere che sapete liquidare una dama con molta maestria, tolgo il disturbo Cavaliere......non accadra' mai piu' che io tenti di interrrompere i vostri miserabili pensieri.....".......

Guisgard 15-10-2010 03.15.08

Guisgard continuò a suonare la sua ocarina senza rispondere nulla alle parole di Elisabeth.
Come spesso accadeva, lasciava a quella musica narrare dei suoi pensieri, delle sue inquietudini.
Il suono della sua ocarina era spesso diverso.
Ora sembrava tradire malinconia, ora solitudine.
L'alba era ormai sorta.
I poeti e gli innamorati dicono di odiarla.
Forse perchè quando giunge porta via con sé i sogni.
Ma Guisgard aveva sogni?
Forse erano volati via tutti, sulle note della sua ocarina, la sola che sembrava capace di stargli vicino nei suoi momenti di solitudine.
Una solitudine che echeggiava insopportabile ed opprimente per le deserte strade di Cartignone.

Guisgard 15-10-2010 03.21.14

Intanto, al palazzo reale di Cartignone, gli animi erano ancora in fermento.
Belven allora prese in disparte Cavaliere25.
"Ascoltate, amico mio..." disse "... ho da affidarvi un incarico... recatevi in città e cercate quel cavaliere che ha condotto qui la ragazzina ed il cadavere di quel misterioso uomo del bosco. Dovete convincerlo a seguirvi al palazzo. Deve raccontarci cosa ha visto e cosa è accaduto nel bosco. Andate ora, amico mio. Ho fiducia in voi."

llamrei 15-10-2010 09.35.55

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 22229)
Belven in quel momento lasciò la sala e corse a raggiungere Llamrei.
"Ma cosa volete fare?" Chiese afferando le redini del suo cavallo. "Non siate sciocca! Avete visto cosa ha catturato quel cavaliere? Forse possiamo finalmente conoscere il volto dei nostri nemici... ed è un volto misterioso e non certo tranquillizzante. Bisogna parlare con la ragazzina che è stata liberata... è scossa, ma credo stia bene. Ora scendete da cavallo e tornate dal principe con me... e vi prometto sul mio onore faremo luce su questa assurda storia..."


"Molla le redini Belven!" Non mi ero resa conto subito del tono imperativo della mia voce. Ero alterata, arrabbiata, irata per quanto stava accadendo e non riuscivo a capire perchè quel cavaliere preferisse starsene a godere del tepore del castello piuttosto che sellare il suo cavallo e venire via con me!
Mi chinai verso il suo viso e gli dissi: "faresti più bella figura comportarti da uomo e combattere il nemico. O ti manca qualcosa? :D Che ne dici? preferisci parlare con la ragazza e confortarla magari regalandole un mazzolin di margheritine...o piuttosto affrontare il nemico faccia a faccia? Mi stai dando un onore immenso quello di startene qui: cosi avrò solo io l'onore di sconfiggere il mostro nemico e portare a corte la sua testa...che sventolerò davanti alla tua faccia!" Gli affibbiai un bacio satirico in fronte e spronai il cavallo.

lady_Empi 15-10-2010 14.41.49

<Il canto del chierico distrasse Empi dai suoi pensieri. I piatti di quella bilancia la rendevano pensierosa, ma il desiderio di lasciare il tempio la invadeva. Notò il gesto di Icarion mentre varcava la soglia e l’alba nascente invadeva i suoi sensi con i suoi odori e colori>

L’acqua è fonte di vita, essa vive nel cuore della Terra e le dona nutrimento, si libra verso il cielo per poi tornare nuovamente alla Terra in un ciclo vitale continuo. L’acqua è sempre benedetta <parlava con dolcezza ad Icarion ma era come se pensasse a voce alta> non c’è bisogno che un umano la benedica per renderla santa <e mentre parlava udì nel vento la voce della Terra, che le parlava nuovamente ora che si trovava fuori dal tempio. L’antico e il nuovo dovranno ritrovarsi…era questo che la Terra le sussurrava e la voce della Madre pareva alle sue orecchie il suono malinconico di un’ocarina>
Andiamo verso il bosco, Altezza <propose la fata al suo principe e in quel momento un cavallo, montato da Llamerei, le sfrecciò dinnanzi>

Morrigan 15-10-2010 15.50.23

Morven bevve fino l'ultima goccia del grande boccale di birra e lo posò di fronte a sè.
Dovette ammettere in quell'istante, e con un pizzico di disappunto, che la vista gli si era annebbiata.
Fu allora che il ragazzo fu obbligato a rammentare a se stesso che non era da molto che conosceva la libertà.
Prima, nel luogo da cui era venuto, non gli era concesso nulla, ed egli aveva vissuto per anni alimentando sempre più le mille curiosità adolescenziali... l'avventura, il rischio, il vino, l'amore... non era poi tanto che conosceva la libertà, e a tratti gli sembrava che avrebbe finito per farne indigestione, perchè da quando si era allontanato dal luogo in cui viveva, in quel breve tempo stava sperimentando tutte le sue curiosità una alla volta!

Si alzò in piedi, e per un istante la stanza parve roteare attorno a lui, confondendo in una giostra visi, colori sfuggenti, urla e risate. Morven restò un istante immobile, alla ricerca del suo equilibrio. Era davvero un po' brillo, e gli venne l'istinto di ridere, di piangere e di ridere allo stesso tempo!
Doveva tornare al più presto nel palazzo del principe! Lì si sarebbe gettato sul suo giaciglio e avrebbe dormito quelle poche ore che lo separavano dall'alba, il tempo necessario per non arrivare troppo disfatto all'adunata ordinata dal capitano Belven. Così, con quella decisione a guidare i suoi passi, Morven uscì nel fresco di quella notte che già si accendeva del pizzicorio brulicante dell'aria del mattino.
Quell'alito di fresco gli diede insieme un brivido e una scossa, dopo l'aria chiusa e pesante della locanda, e questo per un istante gli diede sollievo. Si avviò, e mentre stava per attraversare lo spiazzo antistante la locanda, sentì di nuovo quel suono che ormai stava diventando familiare al suo orecchio. Trattenne il suo andare, seguì le note con lo sguardo. Non potevano esserci dubbi. Era lui che suonava ad occhi chiusi, totalmente assorto, appoggiato ad un muretto. Non gli vedeva il viso, ma nell'ombra ne riconosceva perfettamente la sagoma.
Lo fissò per un istante, chè gli ritornarono alla mente la scena del bosco, il gesto delicato rivolto alla ragazzina, e poi insieme tutte quelle contrastanti affermazioni di indifferenza e scherno che quell'uomo andava sbandierando. Come già gli era accaduto in precedenza, provò rabbia nei confronti di Guisgard e del suo irrazionale comportamento.
Decise che avrebbe tirato dritto, che gli sarebbe passato davanti senza nemmeno indirizzargli un saluto... In fondo, pensò, io gli ho già detto tutto il mio pensiero fino a tediarlo... non è a me che tocca discorrere oltre su simili argomenti! Quando si ricrederà sui compiti che competono ad un cavaliere, di certo saprà dove trovarmi!
E così passò davanti al cavaliere fingendo di non vederlo, ostinatamente puntando gli occhi verso il palazzo del principe che si stagliava al di sopra dell'ombra delle case.

lady rainbow 15-10-2010 15.54.09

Gli ultimi avvenimenti avevano messo grande agitazione nel palazzo e certo l'arrivo di quell'uomo privo di vita contribui non poco a generare altro subbuglio...quell'uomo era la prima persona che vedevo senza vita dopo mio padre...isitntivamente mi strinsi a Talia..."milady troppe morti sospette credete che la morte di quest'uomo sia collegata a quella di Eileen e delle altre?e questa ragazzina?chissà quale inferno ha dovuto sopportare...."mentre esclamavo ciò fu detto che il cavaliere che mi aveva salvato aveva abbandonato il palazzo,senza dire niente di sè e della sua identità....sembrava strano ma quel modo di fare aveva un non so che di misterioso che mi attraeva....mi rivolsi nuovamente alla mia compagna"non credete che stiamo incrociando il misterioso cavaliere del bosco un pò troppo spesso?mi sembra strano che lui si trovi spesso al posto giusto nel momento giusto...."

cavaliere25 15-10-2010 17.04.16

Usci dal castello e mi incamminai verso la locanda mentre camminavo mi guardavo intorno e scrutavo le persone e cercavo quel cavaliere che Belvan mi chiese di cercare e portarlo con me al castello ma come trovarlo non so nemmeno ilsuo nome pensai dentro di me speriamo di trovare qualche notizia alla locanda.


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