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E così, dopo aver preso il denaro in banca, Tara, quasi senza accorgersene, si ritrovò davanti alla sede della Fum Soft.
Era un grattacielo fatto di vetro ed acciaio, che sorgeva quasi nel cuore della città. Le porte automatiche si aprirono di colpo e due ragazzi, un maschio ed una femmina, uscirono camminando l'uno accanto all'altra. “Ti ho cercata in lungo ed in largo per livelli fatti di borghi e foreste” disse lui a lei “ma non sono riuscito a trovarti.” “Ero rinchiusa in una specie di torre diroccata, in balia di un essere mostruoso.” Fece lei. “Tu eri un cavaliere, no? Dovevi trovarmi e liberarmi!” “Le mappe di quel gioco” rispose lui “sono sterminate. Non era per niente facile.” “Tutto è scritto!” Esclamò lei. “E se sei il mio cavaliere allora dovevi trovarmi e liberare!” “Dai, non essere sciocca...” mormorò lui “... è solo un videogioco...” “Oh, no...” fissandolo lei “... erano vere le emozioni e le sensazioni che provavo... ma tu che ne sai... non sei certo come i nobili Taddei, che per amore delle loro amate hanno sfidato una terribile maledizione...” “Ti sei fatta prendere troppo da quel gioco secondo me...” “Ma zitto...” sbuffò lei “... cosa ne sai tu!” |
Gheorgis annuì a quelle parole di Clio, facendole segno di precederlo.
“Anche io sono del vostro stesso parere, capitano...” disse il senatore “... anche io, come voi, ritengo che il tempo in cui i senatori si rinchiudevano nel loro sepolcro di marmo sia terminato... oggi il popolo vuol vederli... vuol sentirli proclamare la forza dello stato a viva voce... solo così possiamo rendere viva la funzione del Senato... ahimè, il senatore Bool è un conservatore, troppo legato a tradizioni ormai svanite per comprendere i nuovi bisogni dello stato... anche la sua decisione, avallata da molti senatori, di ingaggiare truppe mercenarie è a mio giudizio una dimostrazione di incapacità e debolezza... come riusciremo a controllarle? Quei soldati di ventura non hanno altro credo che il loro denaro... e alle prime difficoltà cominceranno a spogliare il popolo delle proprie risorse... senza contare che potrebbero entrare in rotta con le vostre milizie reali, capitano... avete pensato a questa possibilità? Come riusciremo ad affrontare lotte intestine di questo genere?” |
Fra' Severius annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si, signora...” disse il monaco “... in queste terre sta accadendo qualcosa... qualcosa di oscuro... qualcosa che mina il nostro mondo dai suoi frutti più deboli...i fanciulli e le fanciulle... avete visto com'era ridotta quella ragazzina? Il maligno si impossessa degli uomini quando essi sono sguarniti di Fede e lontani dalla Grazia... e in questo stato di debolezza e peccato finiscono i nostri giovani quando si avvicinano alla propaganda dei ribelli... si, sono loro che spargono questo veleno, rendendo tutti coloro che ne assaporano il delirante suo sapore come delle larve senza più difese...” Fra' Favelius a quelle parole si segnò tre volte. Ad un tratto si avvicinò loro la madre della ragazzina. “Sta riposando ora...” mormorò “... grazie... grazie per averla salvata...” in lacrime. “Figliola, vostra figlia cosa ha fatto negli ultimi tempi?” Chiese Fra' Severius. “E' stata a giocare nel bosco...” rispose la donna “... ci va ogni giorno... insieme agli altri ragazzi del borgo...” |
“In verità” disse il nano ad Altea “il luogo è ignoto anche a me.”
“Come sarebbe?” Stupito Marcus. “Si...” fece il nano “... perchè neanche io so dove si trova il chierico.” “E come farai a trovarlo?” Chiese Marcus. “Devo cercarlo.” “Il nome immagino lo conoscerai almeno...” “Certo.” Annuendo il nano. “Si tratta dell'Abate Nicola... di lui so solo che vive tra la foresta ed i monti. E' stata la mia padrona, lady Consel, ad incaricarmi di portare lo scrigno al chierico.” “E cosa contiene quello scrigno di così importante?” Domandò Marcus. “Un messaggio.” Fissando tutti loro il nano. “Un messaggio della massima importanza. Ne va della salvezza del regno...” |
“Dai, non fare troppo l'impegnato tu ora.” Disse divertito Richard a Parsifal. “Dobbiamo provare tutti, no? Altrimenti la peste qui non acconsentirà mai a partecipare a quel videogioco.” Indicando Eilonwy.
Il padre di lei rise e poi rientrò in casa, dove insieme a sua moglie restarono a guardare la tv. Richard allora prese in braccio Eilonwy. “Parsifal, immagini questa piccola peste da sola in quel videogioco?” Ridendo. “Causerà un sacco di casini. Si farà imprigionare da qualche cavaliere malvagio e poi farà accorrere tanti valenti paladini a salvarla! A chi poi darai il giusto premio per averti liberata?” Rivolgendosi a lei e facendole l'occhiolino. |
"Sei un monello....ti ho già detto di non chiamarmi peste!!! E...comunque... al piu' valente cavaliere darò il bacio del vero amore! Vuoi sapere chi sarà il fortunato?" dissi ricambiando l'occhiolino.
Poi, ludicamente, diedi un bacetto sulla guancia sia a Richard che a Parsifal. |
"Il bacio del vero amore......è strano sentir parlare di ciò. Sembra come esser tornati bambini; quando le mamme per farti dormir sogni tranquilli......ti narravan di cavalieri che salvavano principesse e che con il bacio del " vero amore"......l'incantesimo andava spezzandosi. Mi vien da ridere......eran tutte fandonie......".
Mi attardai' ad entrare.....avevo bisogno di ancora un pò d'aria..... |
“Eh, chissà chi sarà il fortunato.” Disse Richard fissando Eilonwy. “Anche se, spero per lui, il bacio premio dovrà un po' più passionale di questo che ora hai dato a me.” Rise appena. “Ehi, Parsifal...” rivolgendosi poi all'altro “... allora, si va domattina alla Fum Soft? Vogliamo provarlo davvero quel videogioco? Ormai penso che in città siamo gli unici a non averci giocato! Se siete d'accordo direi di andare tutti a letto e domattina recarci alla Fum Soft. Cosa ne dite?”
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"Fate con comodo......non voglio portar fretta......". In quell'istante, guardai' Richard che andava presentando il suo pensiero. Non avevo intenzione di controbbattere, poichè avevo altri pensieri per la testa.
"L'importante.....che siate pronti a divenir una vera coppia......sapete, quel videogioco potrebbe presentare dei risvolti molto......interessanti" e mi allontanai' ridendo |
A quelle ultime parole trasalii e mi guardai attorno, eravamo sempre in mezzo alla strada ed era pericoloso.
"Presto seguitemi" e indicai a tutti di seguirmi in silenzio finchè arrivamo nel mio palazzo. Chiesi alla governante di prepararci un the e feci accomodare Gyen il nano, Marcus e il venditore nel salone.."Ho ritenuto opportuno portarvi qui perchè si stava parlando di cose pericolose e le orecchie ascoltano..dappertutto...il regno è in pericolo? Cosa succede?" Mi sedetti su una poltrona e feci cenno loro di sedersi.."E poi dobbiamo trovare una soluzione per trovare questo Abate Nicola...la vostra padrona non sa dove si trova? Possiamo consultare dei tomi che ho, magari potremmo sapere qualcosa, o sarà il buon Dio a guidarci...se ha fatto in modo che io sia venuta a conoscenza di questa storia è stato un segno...e ci indicherà dove andare" annuii "Chi vuole venire con me e Gyen?" |
Mi feci mettere giu' da Richard e mi portai una mano alla bocca, perchè mi veniva da sbadigliare.
"Sì, forse è meglio andare a dormire. Chiamate voi...il Signor Nex? Che ne dite....di ritrovarci alla Fum Soft alle 9:30 a.m.?!?" dissi con vivacità, ma allo stesso tempo un po' rintronata. |
Sorrisi alle parole dei Gheorghis, continuando a camminare.
"Oh, non temete, senatore.... Certo, so benissimo quali sono i pericoli che corriamo ingaggiando dei mercenari, e non ne ho fatto mistero... Ma, dimenticate che sono pur sempre semplici uomini... Uomini che dovranno rispondere a me, su cui ho diritto di vita e di morte... E vi assicuro che non sarò affatto tenera.. Anzi.. Posso essere molto crudele con chi sgarra... Ma questo è risaputo in città.. Loro però non sanno con chi hanno a che fare, non conoscono le mie regole ferree... Ma le impareranno a loro spese, ve l'assicuro... Ognuno avrà quel che si merita, nel bene e sopratutto nel male... Vi risparmio i dettagli, non voglio guastarvi il pranzo.. Per quello ho chiesto di radunare tutti i mercenari in caserma, prima di tutto.. Per mettere in chiaro le cose.. " Sospirai "Poi beh, mettete in conto che dovrò ucciderne tre o quattro come minimo... Non saranno certo abituati ad essere comandati da una donna.. E sicuramente avranno da ridire... Poco male, farà bene anche ai miei ragazzi vedere che nessuno tiene testa al loro capitano..." Sorrisi. Era successo lo stesso la prima volta che ero entrata in caserma. Ma le occchiate di sufficienza, le risa soffocate, il disappunto erano durati ben poco. "Quanti ai dissidi con i miei soldati, beh... Ci saranno sicuramente... Ma loro sanno come la penso a riguardo, se non indossano più l'uniforme possono fare quello che vogliono tra di loro, purché la loro forma non ne risenta o non siano sleali... Lo capiranno anche i mercenari... Parto con molta diffidenza nei loro confronti... Senza nulla togliere al loro valore in battaglia, che non metto in dubbio... Ma ho sempre creduto che un soldato avesse qualcosa in più rispetto ad un assassino qualsiasi... Quindi non mi fido di chi combatte per denaro..." Mi voltai verso il senatore e sorrisi nuovamente "Avete voluto parlarmi solo per confidarmi i vostri timori? Potete stare tranquillo, li terrò sotto stretta sorveglianza, se ruberanno anche solo una moneta, un pezzo di pane, la pagheranno fin troppo cara... E poi, beh... Sono pagati profumatamente, immagino... E con questo i senatori si sentono al sicuro, ma non io... Al di lá del fatto che non possiamo sapere se qualcuno sta finanziando i ribelli.. Ma poi, potrebbero benissimo esserci delle spie... Magari non pagate, ma idealisti che si fingono mercenari.. Ecco perché non discuterò mai di questioni importanti in loro presenza! E dirò ai miei uomini di fare altrettanto.. Bene, senatore.. Ormai siamo arrivati, sono riuscita a tranquillizzarvi? C'è altro che vi preoccupa?". |
Ero rimasta a lungo in silenzio dopo le parole di Dilda... lo sguardo lontano, verso la finestra dal vetro vagamente oscurato che lasciava però intravedere le luci della strada.
Ero immobile e silenziosa, pensavo. Essere lì, in quella stanza... qualcuno avrebbe potuto dire che c’ero finita per caso, altri che ci ero arrivata per curiosità o forse per desiderio di rivalsa, qualcun altro avrebbe detto per puntiglio, per caparbietà... e forse qualcuno, ma solo qualcuno, avrebbe parlato di Destino. Sospirai. Sapevo che su una sola cosa tutti sarebbero stati assolutamente d’accordo, tuttavia: su quanto sconveniente fosse la mia presenza lì in quel momento. Sorrisi tristemente tra me a quel pensiero... sconveniente... chissà... era sconveniente? Lo ero io? Lentamente riportai lo sguardo sulla donna... una rapida occhiata allo schermo, sul quale si era animata l’immagine del mio alter ego virtuale, poi mi concentrai su di lei... “Affascinante!” dissi, con un sorriso gelido “Ma... sarò sincera, finora non mi pare che mi stia dando niente di più di un comune videogioco. In fondo, una trama ben congegnata può darvela un qualsiasi sceneggiatore che sia almeno passabile, ma... beh, quello che voi promettete è ben altro... qualcosa di diverso, qualcosa di più...” La fissai... “Devo pensare che sia pubblicità ingannevole, la vostra?” sussurrai con voce suadente. |
Sorrisi ascoltando i due ragazzini mentre entravo nell'enorme grattacielo.
Bene a quanto pare questo videogioco vale il suo prezzo, pensai, comunque sarà meglio farmi spiegare in cosa consiste esattamente questo mondo misterioso e fantastico in cui é ambientato questo gioco. Si mi sentivo pronta per affrontare questa avventura, come ogni volta che partivo per qualche spedizione per la salvaguardia di animali a rischio di estinzione. Dunque oltrepassai la porta e mi avviai nel corridoio fino a quando mi trovai davanti ad un scrivania bianca dal design moderno e dinamico dietro alla quale sedeva un donna dal volto pulito impegnata al telefono. Mi guardai intorno in attesa che la telefonata finisse. |
“Io ho la mia bottega da portare avanti.” Disse il venditore ad Altea.
“E poi, madama, andare dove?” Chiese Marcus. “Neanche sappiamo bene cosa cela tutta questa storia. Il nano ha parlato di un messaggio... ma che tipo di messaggio?” “Avete ragione.” Fece Gyen. “Comprendo che è una situazione difficile, misteriosa e forse anche pericolosa.” “Tu hai parlato di un pericolo sul regno...” fissandolo Marcus “... ma che genere di pericolo?” “Questo lo ignoro anche io.” Rispose il nano. “So solo che il messaggio custodito nello scrigno è forse l'unica possibilità di salvezza per il reame.” “Possiamo conoscere questo messaggio?” Domandò Marcus. “Certo.” Annuì il nano. “E' custodito nello scrigno. Dove si trova ora?” Marcus prese allora lo scrigno e lo consegnò al nano. Questi mostrò una chiave che teneva nascosta nella suola di uno dei suoi stivali e con quella aprì il misterioso scrigno. |
“In verità” disse Gheorgis a Clio “erano proprio questi i miei timori principali, capitano. Sul fatto che questi mercenari saranno comunque degli sconosciuti e noi, per forza di cose, saremo costretti a farli entrare in città. Ma vedo che avete le idee molto chiare in merito. Avevo visto giusto nel fidarmi di voi.” Sorrise. “Ora vi lascio al vostro lavoro. Io con altri senatori cercheremo di visitare il luogo dell'attentato.” La salutò e si allontanò.
Clio ed i suoi due soldati, allora, lasciarono quel luogo e ritornarono dove era avvenuto l'attacco dei ribelli. E appena la vide, il suo luogotenente Astin le si avvicinò. “Capitano... i soccorsi stanno facendo in pieno il loro dovere... i nostri soldati poi sono riusciti a tirar fuori dalle macerie alcuni feriti... dovrebbero cavarsela... ci sono però delle novità... abbiamo fermato un uomo sospetto... si aggirava tra le macerie come se cercasse qualcosa... venite, vi porterò da lui.” Condusse così la ragazza in una delle postazioni di guardia, dove i soldati avevano portato l'uomo sospetto. Questi era fermo fra tre militari che avevano provato ad interrogarlo senza però alcun risultato. Il viso era sporco di fumo, come i suoi abiti. Ma erano i suoi occhi a colpire. Freddi e velatamente compiaciuti. E nel vedere Clio sorrise appena. |
“Ok.” Disse Richard ad Eilonwy. “Ci troveremo per quell'ora davanti alla sede della Fum Soft. Avvertirò anche Parsifal che si è allontanato...”
Il giorno dopo, all'ora stabilita, i tre ragazzi si trovarono alla Fum Soft. Qui una delle segretarie, essendo i tre già stati in sede, li portò di nuovo da Nex. Questi allora li fece accomodare nella stessa stanza della loro precedente visita. “Allora...” disse Nex, fissando i tre ragazzi “... avete già deciso cosa impersonare per vivere al meglio il mondo di Afravalone? Avanti, avete tutta la vostra fantasia e tutti i vostri sogni da cui poter attingere. Ed io sono qui per realizzare ogni vostro desiderio.” |
La segretaria terminò di telefonare e sorrise a Tara.
“Benvenuta alla Fum Soft.” Disse. “Immagino lei sia qui per delle informazioni. Questi cataloghi le forniranno molte spiegazioni di tipo tecnico e legale, mostrandole come non vi è nessun pericolo per la sua privacy. Ma per maggiori informazioni la farò parlare con un esperto. Mi segua, prego.” La condusse così in una saletta adiacente, piena di monitor, dove si trovava un'affascinante ragazza. “Benvenuta.” Alzandosi e salutando Tara, per poi congedare con un cenno del capo la segretaria. “Dai cataloghi che porta con sé, immagino sia questa la sua prima volta qui alla Fum Soft. Molto bene. Io sono Yesy e sono qui per aiutarla ad entrare nel mondo di Afravalone. Si tratta di uno sterminato mondo virtuale che però lei visiterà con una serie di dati, che verranno inviati direttamente al suo cervello che a sua volta saprà elaborarli come continue sollecitazioni, per fornirle un'esperienza di gioco senza precedenti. Ma al di là di queste questioni di tipo tecnico, io saprò indirizzarla dove giungono i suoi desideri. Immagini di poter entrare in un mondo fantasy e poter impersonare qualsiasi ruolo. Qual'è quello che ha sempre sognato? Chi ha sempre immaginato di voler essere leggendo una favola da piccola o guardando un film in tv? Potrà spaziare in ogni direzione, senza alcun limite. Vuole essere una principessa? Buona, saggia e innamorata? Oppure una ancora in cerca dell'amore? O magari vivere i panni di una potente e malvagia strega? Ma potrà essere anche una fuorilegge, una zingara, una guerriera e persino una piratessa. Insomma, i ruoli da impersonare sono praticamente infiniti e l'unico limite è imposto dalla sua fantasia. Più saprà fantasticare, più possibilità avrà.” http://media.tumblr.com/tumblr_ln0t4bKu5p1qernmm.jpg |
Dilda accennò un lieve sorriso a quelle parole di Talia.
La fissò per qualche istante, per poi alzarsi ed allontanarsi dalla tastiera del suo computer. “Io credo” disse infine “che il modo migliore per giungere qui, sia quello di volerci sfidare. Si, voglio dire, io farei così. Se ad un tratto, camminando per strada, vedessi la nostra pubblicità, io da semplice curiosa entrerei qui con le idee ben chiare. E cioè quelle di voler sfidare la Fum Soft.” Rise appena. “Cosa promette questo videogioco? Effetti speciali? Certo. Scenari fantasy in una società, come la nostra, così affamata di New Age? Anche. Ma, come giustamente dice lei, molti videogiochi ben fatti, persino il cinema, possono offrire cose simili. No, se io fossi una cliente pretenderei altro. Pretenderei tutto ciò che non ho. Tutto ciò che nessun videogioco, nessun film e persino nessun libro può darmi. Non cercherei solo emozioni. No, io cercherei, anzi pretenderei di viverle quell'emozioni. Voglio qualcosa che la vita non potrà darmi mai. Qualcosa a cui forse neanche io credo più. Ma se mi dicono di sognare, allora io non mi faccio pregare. Anzi, riapro il mio cassetto dei sogni. Quello fatto durante l'adolescenza e poi chiuso durante gli anni dell'università. Quel cassetto che ho poi addirittura dimenticato col passare del tempo. Ebbene, se quella pubblicità dice il vero, allora io voglio che tutti i miei sogni prendano forma. Anche se solo per tredici ore. Anche se solo all'interno di un mondo virtuale.” Sorrise ancora. “Giorni fa venne qui una donna. Era casalinga a tempo pieno. Ma le mancava qualcosa. Aveva passato gli ultimi tre anni a ripetersi che i suoi sogni fatti in gioventù sarebbero comunque stati irrealizzabili, anche se li avesse inseguiti. Che la vita era un'altra cosa. Ebbene, alla mia domanda su chi interpretare nel gioco, lei mi rispose con una frase... non voglio più ripetermelo, disse... per almeno queste tredici ore non voglio più ripetermi che quei sogni erano irrealizzabili... anzi, voglio raggiungerli... se potete darmi questo, allora voglio partecipare al vostro gioco...” annuì senza alzare i suoi occhi da quelli di Talia “... ecco... io credo che sia questo il miglior modo per entrare nel mondo di Afravalone.” |
Andammo tutti e tre insieme alla Fum Soft.
Qui, il Signor Nex ci accolse e ci chiese quale ruolo ci sarebbe piaciuto interpretare. Tirai fuori dalla tasca della mia felpa, color verde marino, un foglio ordinatamente piegato in quattro che diceva: Codice:
Vorrei essere un cavaliere femmina, figlia del re e della regina del Crystal Azarath Kingdom, un regno adiacente ad Afravalone. |
Osservai il nano prendere una chiave da sotto lo stivale per aprire lo scrigno e lo fermai.
"No" dissi fermamente "non sarebbe onesto verso la dama che ve lo ha affidato. .se ella voleva rendervi partecipe del contenuto vi avrebbe detto la missiva a voce". Allungai la mano e presi lo scrigno.."Non insisto io posso anche portarlo sola all' abate Nicola". |
"L'unico limite di gioco sarebbe stata la mia fantasia.."Per fortuna io ero dotata di un'ampia fantasia fin da piccola...
Sorrisi alla donna e le dissi " Sembra davvero fantastico,davvero...Certo la scelta del personaggio non é semplice, ho così tante idee in testa!" "Uhm...no,niente principessa, non fa per me..."sorrisi." forse...vediamo..piratessa..no soffro il mal di mare, non sarebbe una bella avventura,ahah, strega, guerriera, ladra, un'ampia scelta davvero...mi lasci riflettere..." Mi sedetti su una poltrona con aria pensierosa, non volevo scegliere male, avevo davvero bisogno di evadere un po' dalla mia vita e volevo farlo bene. Volavo sulle ali della mia fantasia cercando di fare la scelta migliore. "Volare" sbottai all'improvviso " ecco che cosa vorrei fare, poter in qualche modo volare... e mi piacerebbe poter usare l'arco, come mi aveva insegnato mio padre da piccola...E' possibile?" "So di non essere stata molto precisa ma lei ha detto di potermi aiutare a realizzare i miei desideri..." |
Giunse il giorno dello strano evento che saremo andati a vivere.
Richard ed Eilonwy erano veramente elettrizzati dalla nuova esperienza che avrebbero affrontato; per quanto riguarda me......era soltanto un nuovo modo di poter sperimentare teatro e nuove tecniche sperimentali. Salimmo le scale e ci ritrovammo nella sala del Signor Nex: "Buongiorno Doc.....alla fine siam riusciti nell'impresa!!!" Eilonwy presentò un fogliettino con qualcosa su scritto che sicuramente riguardava me e Richard....in particolare Richard visto che si può facilmente dedurre che proverà, in questa realtà virtuale, a soddisfare il suo più recondito pensiero. Sorrisi di rimando, ma la strada che sceglierò sarà ben diversa e particolare. Presi un foglio dalla scrivania e scrissi anche io quel che avrei' voluto impersonificare: "In questa nuova avventura.....non vorrò essere il solito me stesso, anzi, vorrei' vivere nell'enigma e nel mistero......esser visto sporadicamente da tutti, ma seguendo ciò che il personaggio che interpreterò ha scelto: eroe, farabutto, leggenda reale o dimenticata....questo deve esser il mio ego. Interpreterò un cavaliere errante alla ricerca del suo sacro ordine, a cavallo di un destriero bianco, ma circondato da una nera aura ed armatura che solo chi comprenderà veramente il suo animo sarà sempre da me protetto. Il mio ego deciderà di seguir fra la nebbia come un angelo custode il prescelto, decidendo di donar la sua stessa vita per colui o colei. I ricordi che mi legano ad Eilonwy e Richard non dovranno esser persi.....altrimenti la sua armatura si sgretolerà e morirà. Perché vive di sentimenti forti e con essi ha forgiato il suo cammino..." |
Mi accomiatai dal senatore, lodando la sua idea di visitare il luogo dell'attentato.
Fortunatamente, qualcuno capiva l'importanza di essere vicini alla gente. Sorrisi poi ad Astin "Ottimo lavoro... Mi servivano proprio delle buone notizie... Io, purtroppo, non ne ho.." Risposi, incamminandomi con lui verso il posto di guardia "Arriveranno delle truppe mercenarie... 'Per darci manforte' dicono i senatori..." Scossi la testa "Fa in modo che ci siano tutti, nel limite del possibile, questa sera a cena in caserma.. Voglio parlare con voi tutti prima di dover affrontare e mettere in riga i mercenari..." Sorrisi, eravamo arrivati. Guardai l'uomo da lontano, prima di entrare nella stanza. Il mio sguardo divenne duro e intenso in un momento. Cos'era quell'espressione, soddisfazione? Beh, gli sarebbe passata ben presto. Mi parve quasi di vederlo sorridere. Io, non avevo nessuna intenzione di farlo. Piegai la testa di lato, rivolgendomi ad Astin a bassa voce. "Va alla taverna..." Ordinai, sussurrando perché nessuno sentisse "..portami qui Keira... Falla entrare da questa porta, con una brocca d'acqua e delle bende.." Sorrisi "ho come l'impressione che serviranno..". Avevo ormai imparato quanto fosse preziosa e utile la vista di una bella ragazza, gli occhi lascivi, l'abito scollato, durante un interrogatorio.. Ricorda agli uomini di che cosa minacciavo di privarli. Keira poi, sapeva entrare perfettamente nella parte della visione celeste, per quanto tentatrice, nessuno riusciva a resisterle. È più facile fare gli eroi se la tentazione della carne è lontana, molte spie sono abituate a sopportare il dolore, ma sono sempre vulnerabili quando si tratta di è desiderio. Ed essendo una donna, avevo il grande vantaggio di essere immune sia alla vista della bella brunetta dagli occhi verdi, sia al loro terrore. Esattamente come un uomo non capirà mai fino in fondo il terrore che proverebbe una donna se fosse legata e interrogata da un gruppo di uomini. Ovviamente, non nel mio esercito! E avevo sempre sfruttato questa mia particolarità. Lanciai una breve occhiata all'uomo e poi tornai a guardare Il mio luogotenente, sorridendo. "Astin.. Mi raccomando.. In fretta.. Non farti distrarre..." Scherzai "..ci penso io, poi, a regolare i conti con lei.. È tutto, grazie..". Lasciai il fianco di Astin ed entrai nella sala, salutando i tre soldati con un cenno del capo. "Soddisfatto?" Dissi, rivolgendomi direttamente all'uomo "Piaciuto lo spettacolo? Quei corpi martoriati dovevano essere una bellezza... Quasi quasi potresti fargli compagnia.." Sorrisi, gelida. "Legatelo..." Ordinai ai miei militari, indicando la parete a cui erano fissati dei ceppi "Allora.." Tornando a rivolgermi all'uomo "..vuoi che ti chieda chi sei, cosa hai a che fare con i ribelli e l'attentato di stamattina, con le buone..." Sfilai lentamente la spada dal fodero "..o cominciamo subito con le cattive?". L'immagine del massacro continuava a tormentarmi, se aveva qualcosa a che fare con tutto quello, l'avrebbe pagata cara. |
Yesy sorrise a quelle parole di Tara e si tolse gli occhiali.
“Ed è quello che farò.” Disse fissandola. “Realizzare i suoi desideri. Tutti.” Si sedette davanti alla tastiera e cominciò ad inserire dati nel computer. “Volare...” mormorò “... ci sono molti modi per volare ad Afravalone... lo si può fare in sella ad un ippogrifo... o su un cavallo alato come il mitico Pegaso... o magari in groppa ad un drago catturato e domato alla presenza della Prima Stella del Mattino... oppure, perchè no, solcare direttamente i cieli con proprie ali...” tornò a guardare Tara “... le Icene vivono tra le zone costiere e gli alti promontori... sono donne bellissime e cacciatrici ed eccellano nell'uso delle armi, soprattutto l'arco... sono divise in clan o tribù ed adorano le antiche divinità della Natura... alcune si sono civilizzate, accettando qualcuno dei costumi degli uomini e convertendosi al Cristianesimo Celtico... inoltre hanno una predisposizione ad interagire con le forze naturali... cosa ne pensa? Potrebbe essere un modo per cominciare ad inseguire i suoi sogni custoditi ad Afravalone?” |
A quelle parole di Clio, l'uomo sorrise.
E sorrise per tutto il tempo che impiegarono i soldati per legarlo alla parete, secondo gli ordini del loro capitano. “Posso sapere” disse infine l'uomo “perchè sono stato portato qui? Arrestato prima e interrogato ora come un volgare criminale? O devo pensare che ogni interrogatorio qui viene fatto legando le persone e mostrando loro la spada?” Il suo sguardo era sicuro, la voce ben impostata. Quell'uomo non temeva nessuna autorità. Neanche quella rappresentata dall'uniforme di Clio. “Quanto all'attentato...” aggiunse il sospettato “... non capisco il vostro clamore... è forse un reato guardare? E magari essere soddisfatti che esiste ancora giustizia a questo mondo? Che esiste ancora gente capace di lottare per la libertà? O forse, oltre a pregare, questo governo vuole imporci anche di pensare e scegliere?” In quel momento tornò Astin. E con lui c'era la bellissima Keira, che aveva con sé una brocca d'acqua e delle bende. |
“Madama...” disse il nano ad Altea “... in questo scrigno non vi è alcuna missiva... il messaggio è stato registrato direttamente dalla voce della mia padrona ed in mia presenza... dunque non vi è nulla di scortese o ingiusto nell'ascoltarlo ancora... ma vi avverto, esso non è di facile comprensione...”
“Madama...” avvicinandosi Marcus ad Altea “... direi di essere cauti... il nano dice che il messaggio è importante ed urgente... ma io temo possa essere anche pericoloso..." |
Guardai Marcus ridendo.."Pericoloso? Marcus...voi mi conoscete..ho vissuto avventure in molte parti del mondo, siete venuto voi stesso a vendermi questa" e gli mostrai la spada damascata orientale appena comprata da lui.."E temete per la mia vita?".
Scossi il capo..."Gyen, avanti sentiamo cosa dice questa missiva, mi sto spazientendo...chi non vuole sentire esca da questa casa" dissi in tono fermo. |
Nex lesse il bigliettino di Eilonwy e sorrise.
“Benissimo.” Disse. “Nulla di più semplice allora.” E fece un cenno alla segretaria. Questa prese una pillola verde e chiese ad Eilonwy di sedersi su una poltrona dall'aspetto ultramoderno. “Prenda questa” la segretaria alla ragazza indicando la pillola “e la sua avventura comincerà.” Nex, intanto, aveva letto il bigliettino di Parsifal. “Eccellente.” Fissandolo. E pregò la segretaria di fare lo stesso con lui, indicandogli un'altra poltrona simile a quella di Eilonwy. “Prenda questa pillola verde” la segretaria a Parsifal “e anche per lei si apriranno le porte di Afravalone.” |
Marcus annuì a quelle parole di Altea e subito Gyen prese lo scrigno.
Sotto aveva una piccola manovella che il nano cominciò immediatamente a girare più volte. Si trattava di una carica a molla. Posò allora lo scrigno su un tavolino intarsiato e inserendo la chiave lo aprì, sollevandone il coperchio. “Sembra un carillon...” disse Marcus. Ma Gyen gli fece segno di tacere. Dallo scrigno cominciò ad udirsi una dolce musichetta, ma dopo qualche secondo si fermò di colpo. Iniziò allora a farsi sentire una voce. Era una voce di donna registrata sulla carica del carillon: “Abate Nicola... sono io, lady Consel... è tornata... è tornata di nuovo e minaccia ancora una volta la mia famiglia e la mia terra... solo voi potete aiutarci... siete l'ultima speranza... vi prego... abbiamo bisogno di voi... che Dio vi protegga e ci risparmi...” La voce smise di parlare e riprese la musichetta per qualche secondo, fino ad interrompersi di colpo. “Ecco...” fece il nano “... questo è il messaggio che devo portare all'Abate Nicola...” |
"La ringrazio" dissi sorridente alla segretaria.
Poi rivolgendomi a Richy e a Parcy, dissi:"Ci vediamo dall'altra parte! Ciao belli!". Ingoiai, con l'aiuto di un po' d'acqua, la pillola. Mi si annebbiò la vista, i muscoli cominciarono a rilassarsi e "caddi come corpo morto cade". La mia mente si annebbio e fui circondata da dei bagliori colorati, dei suoni e da delle immagini contorte....come se stessi guardando in un caleidoscopio. E poi il buio piu' totale. http://www.centostorie.it/public/sit...ne-600x600.jpg |
Vidi Eilonwy cadere in un sonno profondo.......forse, questa avventura potrà aiutarla a crescere e a viver meglio la vita che le attenderà in futuro.
Il Signor Nex lesse il mio bigliettino ed anch'egli ne fu altamente compiaciuto. Gli risposi sorridendo: "Cosa poteva mai aspettarsi da un attore se non una parte molto complessa ed intricata.....mi raccomando, Doc.....". Prima di ingerire la pillola volli compiere un'ultima cosa. Guardai' Eilonwy e le carezzai' il viso.....sorridevo...... "Perdonami se farò ciò.....non saprò....se lo ricorderai' e neanche se mi odierai', ma voglio regalarti il mio saluto......."; le sfiorai' le labbra e come in una delle tante scene che si utilizzava in teatro.....la baciai'....... "Starà a voi tutti legger se vi è del finto o vero......purtroppo.....questo è il dilemma-maledizione che si porta dietro un artista del fasullo o maschera....". Mi rivolsi verso Richard e guardandolo gli dissi: "Secondo te......come sono andato?". Un gesto di complicità che usavamo sin da piccoli ed inghiotti' la pillola. |
"Con le buone allora..." Sorrisi, soddisfatta, rinfoderando la spada, almeno aveva iniziato a parlare.
Sentii dei rumori, e mi voltai verso la porta: Astin e Keira erano lì, aveva fatto davvero in fretta. Salutai il mio luogotenente con un cenno del capo, e sorrisi a Keira. "Buongiorno mia cara, siamo stati troppo pessimisti, quelle non servono..." Guardando le bende "ma già che sei qui, sii gentile... Porta da bere al nostro eroe... Se partiamo con le buone non voglio che abbia la gola secca..". Tornai a guardare l'uomo. "Veniamo a noi... La vostra domanda è legittima: perché siete stato portato qui... Sapete, i miei uomini qui.. E io per prima.. Siamo, come dire, suscettibili a chi guarda quel massacro con soddisfazione... No, guardare non è un reato.. Assolutamente... È semplicemente ripugnante... Ma se siete innocente, non avete nulla da temere... Infondo, voi avete parlato di un concetto che mi è molto caro: giustizia... Perché è per questo che siete qui.. Che abbiate a che fare o no con l'attentato... Ciò che vogliamo è rendere giustizia a quei padri, figli, mariti e alle mogli, sorelle, figlie... I cui corpi vi rendevano tanto sorridente.. Allora chiedo il vostro aiuto.. Perché, a quanto pare, vi vedete giustizia, mente io vedo solo caos, morte e distruzione... E ditemi, allora.. Mi sfugge qualcosa.. Quali crimini avevano commesso? O siete felice perché gente povera e indifesa piange i propri morti? Ditemi... Non riesco proprio a capire... Se è con il governo che ce l'avete.. Allora perché non attaccare il Palazzo dei Migliori? O il Palazzo Reale, addirittura.. O, la caserma, perché no... Perché il mercato?" Sospirai "Libertà... Li-ber-tá..." Sillabai, come assaporando ogni lettera. "Interessante, davvero... Parlatemi un po' di questa libertà... Libertà da che cosa? Dal governo, dalla legge, dalla religione? Oppure libertà di... Libertà di uccidere, di distruggere, di fare ciò che si vuole senza limiti? Parlate di libertà.. O di anarchia?" Lo guardai negli occhi, ferma e gelida. |
Certo Afravalone offriva davvero moltissime possibilità per realizzare un sogno e possedere ippogrifi, cavalli alati o addirittura draghi era davvero fantastico ma le Icene..neanche la mia sfrenata fantasia sarebbe stata in grado di di idearle...mi facevano venire in mente le mitiche Amazzoni...ma con le ali..decisamente meglio!
"Devo farvi i miei complimenti l'idea delle Icene sembra stata creata appositamente per me. Beh io sono pronta, credo, qual é il prossimo passo?" |
In silenzio lasciammo che il nano facesse funzionare quel misterioso e strano scrigno..con un messaggio vocale.
Prima si diffuse una leggera melodia..poi la voce di una donna...quasi inquieta e nervosa e pronunciava queste frasi.. “Abate Nicola... sono io, lady Consel... è tornata... è tornata di nuovo e minaccia ancora una volta la mia famiglia e la mia terra... solo voi potete aiutarci... siete l'ultima speranza... vi prego... abbiamo bisogno di voi... che Dio vi protegga e ci risparmi...” Quando tutto finì guardai il nano Gyen perplessa..."Ma questo messaggio vuol dire tutto e nulla! Tutto per chi lo riceve ovvero questo Abate Nicola e nulla per noi che non sappiamo la storia...cosa sarebbe tornato? Non ne parla ma deve essere qualcosa di grave.." guardai gli arazzi perplessa "ella parla pure della sua famiglia..". Ad un tratto trasalii, ebbi un colpo al cuore e mi avvicinai ai libri... "Prima di andare via devo darti una cosa..ecco questo libro, ma devi aprirlo a tempo debito, e capirai quando...quando si parlerà di un mistero e una minaccia per un regno e delle persone, so che puoi farcela". Presi in mano il libro dal colore azzurro e lo strinsi a me e lo guardai negli occhi..cosi splendidi e cristallini, non ebbi il coraggio di dire di più, mi bastava avere qualcosa di suo tra le mani e sapere che lui contava un giorno su me per qualcosa ora ignoto. Guardai i vari libri e presi quello dalla copertina azzurro, mi sedetti e iniziai a sfogliarlo nervosamente, non riuscivo..le mani tremavano, alzai lo sguardo e vidi Marcus, il nano e il venditore osservarmi in modo curioso. "Non sono impazzita..." dissi loro con il volto arrossato e la voce tremante.."questo libro..mi è stato dato da un cavaliere nel mio ultimo viaggio a Gerusalemme..certo sono forte e coraggiosa ma un cuore ce l'ho pure io..e lui.." deglutii "insomma il mio orgoglio fece si che io non gli confidai il mio amore...e lui non so...forse preferiva la pelle d'ebano a quella d'alabastro come la mia" sorrisi.."ma sono certa lo ritroverò..sapete vi è una leggenda orientale che dice che ognuno di noi, la nostra anima è legata a quello di un altro..e forse se il destino lo vorrà e cosi sarà quel filo ci riunirà". Diedi il libro a Marcus.."Sfoglialo tu assieme al nano, io sono ora troppo scossa, vedete cosa trovate" e malinconicamente mi alzai guardando tra le vetrate la strada aspettando ciò che potesse celare quel libro. |
Yesy sorrise soddisfatta a quelle parole di Tara.
“Ottimo.” Disse compiaciuta, per poi digitare alcuni dati sulla tastiera del pc. “Allora lei apparterà al fiero popolo delle bellissime Icene. Esse sono suddivise in quattro classi o caste di appartenenza, in base alle tradizioni tribali a cui appartengono. Così abbiamo le sacerdotesse, legate alla religiosità... le patrizie, dedite all'arte guerriera ed al comando, essendo aristocratiche... le vaganti, ossia cacciatrici e cercatori di tesori... ed infine le magistre, esperte di magia e conoscenza... decida lei a quale classe voler appartenere ed io la condurrò là, dove osano volare solo le mitiche Icene...” indicandole di sedersi su una poltrona ultramoderna e di ingoiare una pillola verde. Intanto, il computer stava mostrando su un monitor l'aspetto di una delle leggendarie Icene. http://static1.wikia.nocookie.net/__...de_Elysium.png |
L'uomo guardò Clio negli occhi.
La fissava con un sottile ed enigmatico senso di soddisfazione. “Siete qui” disse “per la giustizia? Ottimo. Ma perchè cominciare dalla fine? Voglio dire... si, certo, molti sono morti poche ora fa... ma perchè cominciare a portare giustizia ai loro cari che li piangono? Quando invece ci sono padri, madri e fratelli con sorelle che piangono fanciulle mandate al rogo con l'accusa di stregoneria. Padri, madri e compagni di uomini torturati e imprigionati solo perchè rei di amare in maniera diversa dalle regole bigotte di questo stato. Ecco, capitano... forse da quella gente dovreste andare a portare la vostra giustizia. E quando sarete là, allora chiedete pure a loro cosa sia la libertà. Chiedete loro perchè proprio in nome di una libertà violata i loro cari sono morti o finiti in catene. Quanto a me, capitano... spiegatemi perchè chi fa esplodere un mercato è un assassino e chi invece brucia una giovane su un rogo o castra un uomo ritenuto diverso è invece un giusto? Perchè? In nome di cosa, capitano?” “Bada a come parli, cane!” Intervenne uno dei soldati. |
Richard sorrise a Parsifal.
“Un grande attore inglese” disse “affermava che la vita è simile ad un grande film. E tu, credo di poter dire, poco fa con quel bacio sei riuscito a fondere un po' di magia teatrale con la realtà...” gli fece l'occhiolino. Poi Parsifal ingoiò la pillola verde e subito cominciò ad avvertire capogiri e ad avere strane visioni. Immagini e colori che ruotavano forte intorno a lui. Fino a perdere i sensi... http://thumbs.dreamstime.com/x/hydra...ope-720390.jpg La campana della vecchia cappella cominciò a rintoccare lentamente. “Sarà il vento...” disse il falco appollaiato sul ramo dell'albero “... ma del resto, come ripeteva un vecchio filosofo, nulla accade per caso... neanche che una campana venga sospinta dal vento accidentalmente...” fissò il cavaliere accanto a lui “... ormai è buio... e se andassimo a caccia di cibo? Sai bene che con lo stomaco vuoto poi divento malinconico e pedante... lo sai, vero, Parsifal? O forse vuoi continuare il nostro tragitto anche ora che il Sole è tramontato? Anche perchè” guardandosi intorno “questa foresta comincia ad essere un po' troppo silenziosa per i miei gusti...” |
Eilonwy ingoiò la pillola verde e perse conoscenza, dopo aver visto immagini e colori muoversi rapidamente intorno a lei...
Il Sole era ormai prossimo ad abbandonare l'Occidente, lasciando un imbrunire sempre più fitto sulla foresta circostante. Eilonwy era seduta su una roccia, resa liscia e sagomata dal corso del fiume. Ad un tratto la ragazza avvertì un profondo senso di malinconia e di angoscia. Poi, quando l'ultimo raggio di luce svanì, cominciò a sentire il suo corpo come intorpidirsi. Allora le gambe cominciarono ad intrecciarsi, con i piedi nudi quasi fondersi e poi divenire prima palmati, poi piatti e variegati. Dalla vita in giù Eilonwy, in un attimo, vide la sua pelle ricoprirsi di migliaia di squame luccicanti. I capelli divennero sottili ed umidi come alche e il suo respiro si fece affannoso. Sentì così il bisogno di lanciarsi in acqua. E così fece. Era di nuovo divenuta una bellissima sirena. Come le aveva imposto quella tremenda maledizione. |
“Madama...” disse Marcus ad Altea dopo qualche minuto “... questo libro parla di miti e leggende orientali... perchè ritenete possa avere un nesso col messaggio dello scrigno? Forse dovremo capire meglio chi sia lady Consel... non credete?”
Ma proprio in quel momento, dai vetri Altea vide giungere una carrozza, trainata da sei bellissimi sauri caivanensi. La vettura, sfarzosa e velocissima, arrestò la sua corsa proprio davanti alla dimora della bella avventuriera. Il cocchiere saltò giù e aprì la porta, permettendo così al suo padrone di scendere. |
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