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Arrivarono immediatamente, come sempre.
Se c'era qualcuno di cui potevo fidarmi ciecamente su questo mondo, a parte padre Tommaso, ovviamente, erano proprio loro due. Erano così diversi tra loro, eppure così incredibilmente importanti, entrambi. "Messeri, dovrete fare l'impossibile, come sempre, ma so che per voi sarà un gioco da ragazzi.." con un sorrisetto complice. Spronarli era sempre il modo migliore per ottenere qualcosa da loro. "Ci serve una copia di ogni libro scritto da un certo Dominus Robertstein, che pare siano introvabili.. ma noi siamo bravi a trovare l'introvabile, non credete?" divertita. "E già che ci siete cercate di raccogliere quante più informazioni potete su questo studioso, così lo inquadriamo meglio.." spiegai. "Naturalmente senza dare nell'occhio..." conclusi. |
Robertstein apparve pensieroso a quelle parole di Blangey.
"In effetti la faccenda è strana..." disse "... io poi sapevo di come fossero introvabili i libri di mio nonno..." poi come se un lampo si accese nei suoi occhi "... per favore passami il libro, Blangey..." all'assistente. Controllò così il libro con molta attenzione e a lungo. "Si, strano davvero..." infine lui "... non si tratta di una copia, ma dell'originale... chi dunque era in possesso di questa copia e ha preferito poi privarsene pur di farcela avere?" Venturi sorrise appena. "Non temete, non ho sonno, al contrario vostro." Disse a Britty. "Riposate allora, c'è tempo per la colazione. Quando vi sceglierete la faremo insieme." Pochi istanti e Bretty, stanca com'era, cadde addormentata... Sognò strani luoghi mai visti prima, tetri e confusi, attraversati da belve feroci. C'erano anche serpenti, ovunque. Poi la voce di alcune vecchie e qualcuno che si lamentava ma di cui non di vedeva nulla. Sentì il ritocco della campana, vide l'inizio della Santa Messa, il coro dei bambini. Poi ancora risatine e voci. Infine la voce di sua sorella che scappava e le diceva di fare altrettanto. Poi la presenza misteriosa di una strana creatura, feroce e carica d'odio, ha si accoppiata selvaggiamente con sua sorella. Le grida di questa è Britty si svegliò di colpo, agitata e sudata. La voce si zittì ma Marin restò vidibilmente turbata. "Signorina..." disse Carlos fissandola "... va tutto Bene? Avete avuto un capogiro? "Si, madama..." dissero in coro Todd e Smaley fissando Sunis "... agli ordini!" E andarono via, per eseguire i comandi della loro padrona. I 2 scagnozzi tornarono quando ormai il Sole era sotto e la luce del nuovo giorno tingeva ogni cosa col suo dorato candore. "Madama..." Smaleycon la coda fra le gambe "... abbiamo fatto un'accurata ricerca, ma pare non ci siano più libri di quel Robertstein in giro. In pratica sono stati tutti censurati o persino distrutti. Sembra che per il mondo accademico non fossero neanche da classificare come opere scientifiche, ma solo come racconta di folklore popolare. |
Quel brutto momento passò, ma le sensazioni rimasero ancora dentro di me, senza che potessi scacciarle.
Perfino Carlos lo notò. "È solo il caldo del Sole, nulla di preoccupante..." risposi, recuperando il sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non ebbi tempo di domandarmi come facesse Venturi ad essere così riposato che, improvvisamente, caddi di nuovo addormentata.
Feci un sogno confuso, le immagini si susseguirono rapide. Nella mia mente restò impresso l’orlo di mia sorella, quella disperata richiesta di andarmene. Mi svegliai di soprassalto, sudata e sconvolta. Mi buttai giù dal letto, camminai per la stanza e cercai Venturi. Che nel suo libro ci fosse scritto qualcosa riguardo sogni di quel tipo? Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Britty si svegliò di colpo, sudata e agitata.
Pochi istanti e realizzò di essere sola nella stanza, con il Sole ormai sorto. Venturi infatti non c'era, ma su un basso tavolino c'era il libro che stava leggendo durante la notte. Non era caldo, anzi un vento fresco soffiava da levante. Carlos però non replicò nulla a Marin, limitandosi ad annuire, ma capendo che la ragazza fosse inquieta. "Potreste chiedere" disse il naufrago "a vostro nonno è possibile prendere in prestito la suabarca a remi?" Indicandola ormeggiata nel molo. "Vorrei raggiungere il porto più vicino e sapere se c'è la possibilità di imbarcarmi su qualche nave, ora che sto meglio." "Ascoltami, sgualdrinetta, voglio che tu vada con lui, altrimenti sgozzerò il tuo patetico nonno come si fa con i maiali." Una voce giunta dall'animo di Marin. |
Carlos non replicò, pensando che fosse meglio non insistere.
Mi chiese poi se il nonno potesse prestargli una barca a remi per raggiungere una nave. Prima che potessi rispondere, sentii di nuovo quella maledetta voce che mi minacciava. Dovetti sforzarmi di respirare e rispondere. "Ma certo... Glielo dico subito..." mi allontanai, cercando di recuperare un po' di lucidità e pensando ad un motivo valido per andarmene. Non avrei mai, mai voluto lasciarlo, ma non potevo fargli rischiare la vita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Finalmente, tutto taceva.
Dovevo ammettere che adoravo avere dei momenti di silenzio solo per me, quando tutto il resto si allontanava e si spegneva. Mentre il chierico si era ritirato nella sua stanza e i miei scagnozzi si occupavano del libro, potei concedermi un bagno caldo e qualche piccolo sfizio. Come rileggere il biglietto di Don Fanfano, con un leggero sorriso. Tornai con la mente al galà in cui ci eravamo conosciuti, lui era nascosto dietro a una tenda e ci mettemmo a parlare in modo intimo e confidenziale senza conoscerci. Ma lui era un tipo decisamente sui generis, e io non ero certo una ragazzetta come le altre, quindi il tira e molla era diventato qualcosa di esilarante. Non avevo intenzione di rispondergli, ovviamente, mi piaceva tenerlo sulle spine e vedere quale sarebbe stata la sua prossima mossa. Quando mi avvisarono dell'arrivo dei miei assistenti, piantai i ricordi e me ne andai verso lo studio, dove ero solita riceverli. Alle loro parole restai completamente stranita. "Ma si può sapere com'è stato possibile??" Tuonai. Non riuscivo a credere a quanto mi stavano dicendo. "Oh non mi interessa se non si trovano nelle normali librerie, andate a rubare a casa sua, cercate di corrompere una domestica, cerchiamo di recuperare gli appunti, oppure taccheggiate i familiari, figli, nipoti, amici e amanti se serve, a qualcuno avrà regalato una copia per Natale, no?". Camminavo nervosamente avanti e indietro per la stanza, mi aiutava a pensare. "Setacciamo completamente la sua vita, dobbiamo conoscerlo, sapere ogni cosa di lui, dove andava a pranzo, per chi aveva un debole e chi erano i suoi nemici, la marca di tabacco preferita, tutto.." determinata. "Non possiamo arrenderci così, perché quell'uomo è la chiave del nostro nuovo enigma, chiaro???" Fissandoli entrambi con autorità e determinazione. |
Constatai che Venturi non fosse in stanza con me, e non era propriamente un male. Dopo i recenti avvenimenti, passare qualche attimo da sola, con le luci del giorno a circondarmi, mi faceva stare bene.
Su un tavolino, notai il libro che l’uomo stava leggendo. Senza pensarci due volte, lo presi e iniziai a sfogliarlo. Me ne pentii subito, perché comunque non erano miei diritti frugare tra le cose private di una persona, ma avevo bisogno di sapere! Stetti anche attenta alla porta di ingresso. Mai avrei voluto che Venturi mi beccasse a ficcanasare. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Robertstein esamino' attentamente il tomo, non era una copia e nemmeno uno scherzo "Già perché fartela avere...ovviamente tuo nonno è morto da quanto dici e quindi non può essere in pericolo ma forse questo manoscritto deve stare tra le tue mani e le mie...qualcuno potrebbe farne un uso illecito? Forse riferito a quel miliardario che lo aveva pagato per delle ricerche..chissà mai se sono state fatte poi. Dobbiamo custodirlo come una preziosa reliquia, nessuno osera' toccarlo. Qualche amico di tuo nonno ancora in vita che possa spiegarci gli ultimi accadimenti avvenuti a Dominus Roberstein?" osservando il suo bel viso pensieroso.
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Marin si allontanò dal naufrago e cercò suo nonno, trovandolo al pianterreno del faro, intendo a sistemare alcuni cavi che salivano fino in cima, dove c'era la grande lente.
“Ehilà...” disse il vecchio salutandola “... tutto bene? Come sta il nostro naufrago?” “Si, madama...” dissero in coro Todd e Smaley a Sinus “... agli ordini, madama!” E corsero a darsi da fare. Non passò più di un'ora che una servitrice portò alla bella spia un pacco. Ra avvolto da un'elegante carta variopinta, legata da 2 nastri, uno argentato e l'altro dorato, che si intrecciavano in un vistoso fiocco, sul quale, grazie a una spilla d'alabastro, era fissato un biglietto che così recitava: “Ho veduto questo vestito presso l'harem dell'arconte di Cipro. Era custodito da tre eunuchi, ciascuno in possesso di un'arma eccezionale. Ne ho sfidati 2 a duello e il terzo l'ho vinto a una gara di lotta, spingendolo al suicidio per la sconfitta. Avrei potuto così richiedere all'arconte una delle magnifiche Cicladi, ma ho rifiutato tali isole in cambio di questo vestito, di cui faccio dono a voi. Don Fanfan” Britty controllò quel libro, scoprendo la magnifica fattezza con cui era stato prodotto. Tuttavia non trovò nulla di diverso delle tante copie che circolavano di quel libro. All'improvviso però dalle pagine sfilò fuori un biglietto. “Si... forse hai ragione...” disse pensieroso Robertstein a Blangey “... tutta questa storia è fin troppo strana, per non dire misteriosa.” L'assistente ben conosceva il suo bel padrone, sempre attratto dalla conoscenza e da tutto ciò che sembrava inspiegabile. “Forse dovrmo visitare l'ultimo luogo in cui mio nonno studiò prima di morire...” ancora Robertstein “... mi riferisco al Castello dei Convitti.” |
Sorrisi debolmente al nonno, avvicinandomi a lui e poggiandomi alla sua spalla.
"Sta bene, vuole sapere se hai una barca da prestargli per tornare indietro ed imbarcarsi, dato che è un marinaio" dissi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi..si sorrisi anche se non era un argomento divertente ma nel notare il cambiamento di Roberstein e di aver capito qualcosa poteva essere celato.
"Dove si trova questo posto? Meglio andare presto..caro mio,se questo libro è apparso improvvisamente ogni mossa in ritardo potrebbe far perdere un tassello della storia". E lo baciai lievemente vicino le labbra "Quante studentesse hai conquistato oggi?" ridendo. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Beh, si..." disse il nonno a Marin sistemando i cavi "... perchè no!" Esclamò. "Magari gli potrà essere utile. L'importante è che poi mi riporti la barca." Divertito.
Robertstein guardò Blagey dopo quel lieve bacio così vicino alla sua bocca. "Temo che i teologi non siano così attraenti per le studentesse." Disse sorridendo. "Credo che a voi donne piacciano di più gli avventurieri e le canaglie." Facendole l'occhiolino. "Quanto al castello... non è lontano da qui... si trova nella regione di Caivania, lungo il Lagno. Da ordine di preparare i nostri bagagli, partiremo subito." Prese allora la mano di lei, accarezzandola. "Potrebbe essere un viaggio scomodo..." aprendo un cassetto con l'altra mano e tirando fuori un sacchetto, dal quale uscì un anello "... questo è un anello speciale... ti sarà utile." Mettendolo al dito di Blangey. "Gli indigeni dell'Isola del Gatto lo chiamano l'Occhio di Dogon." https://i.etsystatic.com/19021110/r/...11270_qapd.jpg |
"Naturalmente" dissi solo, con un breve risolino.
Ma non ero tranquilla e serena. Dovevo affrontare la parte più difficile e sofferta di questo confronto. "C'era anche una cosa di cui volevo parlarti..." iniziai, cercando di trovare il coraggio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il nonno guardò Marin.
"E dai, sgualdrinella, non farla lunga." Disse la voce dentro la ragazza. "Certo, dimmi." Il nonno, accorgendosi che la nipote non sembrava serena. "Vuoi che ti faccia un disegno, sciaquetta?" Ancora quella voce. "Potresti usare una lingua indigena, no? Tanto tuo nonno è più ignorante di quei selvaggi!" Ridendo con odio. |
Presi un respiro profondo, cercando di zittire quella maledetta voce dentro di me.
Er difficile, infinitamente, a dispetto di come lei volesse far credere. "Io... Io ho pensato di andar via" dissi, trattenendo il fiato. "Io... Ho bisogno di sapere cosa c'è lontano da qui, lontano da quest'isola e da questo faro... Non so quanto potrò resistere fra queste due coste..." continuai, sebbene mi costasse una fatica immensa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il nonno restò sorpreso, meravigliato, quasi sconvolto.
"Io non avevo mai pensato..." disse "... si, voglio dire... non avri mai immaginato che tu volessi andare via... magari un giorno, ma non adesso..." pensieroso "... ma forse è normale e lo sciocco sono io... dopotutto non potevo pensare di tenerti qui a vita, su questo scoglio a guardare decine di navi al mese passare e andare via, come gli anni della vita..." abbozzò un sorriso triste e abbracciò la nipote "... ma sai dove andare? Non puoi partire verso l'ignoto, ragazza mia." "Tranquillo, vecchio eunuco." Ridendo la voce dentro Marin. "Ci penso io alla ta nipotina. Magari farà un sacco di soldi prostituendosi." Divertita. |
Osservai attentamente la reazione del nonno, che fu più pacata di quanto avessi immaginato e comprendeva ciò che dicevo.
In realtà, avevo solo cercato di rendere più digeribile la richiesta. Naturalmente, il mondo esterno mi incuriosiva, ma non l'avrei mai pensato così, sotto costrizione. E di certo no, non avrei affatto seguito il consiglio dell'entità. "Non lo so ancora, ma immagino sfrutterò il signor Carlos per un passaggio e da lì vedrò cosa fare" risposi, abbracciandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Risi alle sue parole "Magari in te si cela un avventuriero..chissà".
Ordinò di preparare i bagagli, stavo per alzarmi quando lo vidi prendere un sacchettino, estrasse un meraviglioso anello e lo mise al mio dito "È stupendo..sembra davvero un occhio. Cosa cela questo anello, hai detto potrebbe essermi utile, ne deduco potremmo trovare qualche pericolo?" osservando i suoi stupendi occhi azzurri e accarezzando il viso mentre i miei occhi ritornarono al meraviglioso anello. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Ma sei sicura" disse il nonno a Marin "che possiamo fidarci del naufrago? Lo conosciamo appena..." perplesso.
Robertstein rise. "Si dice nasconda una virtù..." disse a Blangey "... pare infatti che possa rendere invisibili per un'intera ora... ma non si può usare più di 3 volte, mia cara." Occhiolino. |
"Beh, mi sembra una persona affidabile, se avesse avuto brutte intenzioni le avrebbe manifestate fin da subito" risposi, ritenendo valida quella spiegazione.
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"Allora dovrò ponderare il momento giusto per farlo e sai..ci credo..da noi in Oriente vi sono oggetti simili, ma pure tu devi stare attento".Ero, comunque, leggermente perplessa ma pronta a questa Cerca. "Prima di preparare I bagagli però..e partire..vorrei sapere se provi qualcosa per me". Sospirando "Sai, mentre ti aspettavo ho riposto le tue camicie, I tuoi oggetti..e ho capito che in verità vi è molto di più che amicizia ".
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"E sia." Disse il nonno dando un bacio sulla fronte a Marin. "Che il Cilo ti assista, ragazza mia." Fissandola. "Ti aspetterò qui, quando vorrai tornare."
"Ora mi commuovo davvero..." la voce dentro Marin "... dai, saluta questo vecchio fallito e partiamo con quell'isolano. Già non sopporto più questo lercio faro, squaldrinella." Robertstein guardò Blangey negli occhi. "Sai..." disse prendendo le mani di lei nelle sue, giocando lieve con le dita di lei "... quando ti portai via dall'Oriente dovetti firmare un accordo... con l'eunuco di corte... per 2 anni interi non avrei permesso a nessun uomo di sfiorarti, poichè la legge del sultano prevedeva questo, visto il patto matriomoniale a cui ti avevano obbligato... i 2 anni finiranno tra un mese esatto..." con i suoi occhi in quelli di lei, ricordando quell'accordo, quasi una metafora del loro incontro. |
Ignorai la maledetta voce dentro di me, nel momento in cui salutavo il nonno
Decisi dunque di andare da Carlos e di comunicargli entrambe le notizie, prima di preparare i miei bagagli. In realtà, sebbene col dispiacere, il fatto che il nonno avesse accettato la mia partenza alleviava un po' il pensiero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi hai protetta fino ora..che accadrà tra un mese" gettandomi istintivamente tra le sue braccia "Proteggimi per sempre, dietro questo muro si cela un animo dolce e solo tu lo sai. Hai messo a repentaglio la tua vita per me".
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I ragazzi se ne andarono e mi lasciarono sola, così potei pensare e ripensare a cosa era successo, a come potevamo riuscire a penetrare nella vita di questo Dominus.
Un modo doveva pur esserci, no? Ma i miei pensieri furono interrotti da una delle mie ancelle, che si presentò con un pacco. La guardai incuriosita, dato che non aspettavo nulla. Sorrisi nel leggere il bigliettino di Fanfan, nel suo stile inconfondibile. Mi chiedevo se se le studiasse per bene tutte quelle storie, o se fossero vere. Ma tant'è, era sempre emozionante ricevere un suo messaggio, per quanto non lo dessi mai a vedere. Specie se era accompagnato da un dono così speciale. Così, incapace di attendere oltre, aprii il pacchetto, desiderosa di svelare questo splendido vestito, tanto decantato. |
Sfogliai il libro e constatai con mia gioia che non ci fosse nulla di strano. Questo fin quando non cadde un biglietto a terra.
Incuriosita decisi di raccoglierlo. Ormai stavo ficcanasando e tanto valeva andare fino in fondo! Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Carlos era sul molo quando Marin arrivò da lui per dirgli della barca e di come anche lei sarebbe partita con lui.
Il naufrago originario delle isole sorrise, nonostante la sorpresa iniziale. “Certo, sono doppiamente in debito con voi.” Disse a Marin. “Allora comincio a preparare la barca.” Cominciò così a lavorare sulla vela e sull'albero, poi oliò i remi e passò vari strati di grasso sulla chiglia. Strinse le cime a babordo e quelle a tribordo, rafforzò le presse di cambusa con perni nuovi e riparò il timone di poppa che mostrava delle spaccature. Verso il primo pomeriggio, incoraggiati dalla marea, da un vento favorevole che soffiava verso la costa e una visibilità sufficiente, Marin e Carlos salirono sulla barca e presero il mare. La figura di suo nonno che la salutava in beve si fece piccola, viso a sparire, mostrando nell'azzurrognola foschia solo la sagoma alta e regolare del faro. A un certo punto Marin udì un canto, basso e lieve, in una lingua che non conosceva. Era Carlos seduto con le gambe incrociate e lo sguardo volto a Oriente, intonando un antico canto augurale della sua tribù. Intanto la costa cominciava ad apparire all'orizzonte. Blangey si rifugiò fra le braccia del bel Robertstein, cercando un rifugio contro i fantasmi del suo passato. “Si, io ti conosco meglio di chiunque altro, Blangey...” disse lui alla sua sua assistente “... conosco i tuoi silenzi e ciò che celi dietro i tuoi sorrisi enigmatici...” stringendola a sé e accarezzandole i capelli “... so cosa nascondono i tuoi occhi e non mi sono ignoti i tuoi pensieri... ho imparato a dare un nome ai tuoi fantasmi e per questo so difenderti dai tuoi demoni...” Sunis aprì il pacco e scoprì il vestito in esso contenuto. Era nero, di raso, lucidissimo e di pelle, pregevolissima. Un abito lungo, con ampi spacchi laterali e scosciati, accompagnato da alti stivali di cuoio, fini ed eleganti. A completare il tutto vi era una maschera, dallo stile di quelle veneziane, ma di fattura eccellente, preziosa e rara maestria. Britty prese il biglietto e lo lesse: “Mia caro Venturi, vi aspetto al mio castello a Mezzanotte, certa che porterete notizie richieste dal nostro amico in comune. Badate di esserci, poiché ben sapete che egli non sa attendere. Marchese Justine” |
Era semplicemente l'abito più singolare e al contempo più magnetico che avessi mai visto.
Sorrisi, divertita. Non credevo proprio a tutta la storia racchiusa nel biglietto, Fanfan era sempre capace di esagerare, o almeno così sembrava. Ma la cosa ancora più divertente era che lui ci credeva davvero! Guardai il vestito, facendolo oscillare davanti allo specchio mentre lo tenevo in mano nell'immaginare come mi sarebbe stato indosso. Ecco, uno come Fanfan mi sarebbe stato utile in quel momento, per riuscire a rubare le ultime copie dei libri di quel Dominus. Ma fatto stava, che lui sapeva sempre come contattare me, ma io non avevo mai idea di dove lui fosse, sempre preso dai suoi viaggi e dalle sue avventure. Ma avevo un mio metodo per contattarlo, e in qualche modo, funzionava sempre. Presi un biglietto dal mio scrittoio, dopo aver posato delicatamente su una sedia il vestito che non vedevo l'ora di indossare, e pensai a cosa scrivere. I vostri doni sono un vero incanto, milord. Fremo già nell'attesa di poter indossare quest'abito, così speciale e da una storia così singolare. Ma ditemi... non avrete esagerato un pochino? Guardate che vi conosco eh! Se dal vostro errare volete prendervi una pausa, potrei avere un incarico per voi. Uno di quelli che solo un genio dell'ombra come voi siete può risolvere. Chiusi il biglietto con il mio sigillo e lo consegnai a una delle mie ancelle. Mary, la più fidata, ma anche l'unica che riusciva sempre a fargli arrivare dei messaggi, probabilmente aveva una tresca con uno dei suoi servi. "Portate questo al palazzo di Lord Fanfan, mia cara!" le sorrisi con aria complice. "Lui capirà!" le dissi, facendole l'occhiolino. |
Comunicai la notizia a Carlos, che la accolse con entusiasmo e vidi che sapeva il fatto suo, mentre sistemava la barca del nonno.
Partimmo, mentre salutavo da lontano il nonno. Il viaggio trascorse tranquillo e placido e mentre la costa già si intravedeva all'orizzonte, il cuore che mi batteva all'impazzata, sentii una melodia curiosa. Era Carlos, che intonava un canto delle sue origini. "Di dove siete originario, di preciso?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mary rispose con un rispettoso inchino all'ordine di Sunis, per poi uscire dalla camera.
Poco dopo fecero ritorno i 2 assistenti della dama. "Madama, purtroppo non abbiamo con noi il libro..." disse Todd. "Ma di contro, madama, abbiamo delle informazioni" disse sghignazzando Smiley "e come voi ben sapete l'informazione è l'arma più potente." Divertito. "Certo non è stato facile trovarle queste informazioni e neppure ottenerle, ma la mia arguzia, la mia intelligenza e il mio estro, madama, sono sempre capaci di aprire ogni porta, anche quelle apparentemente chiuse." Petulante come al solito lui. "Ehm, taglia corto, Smiley..." sottovoce Todd. Il mare era abbastanza calmo, le onde appena increspate dalla brezza continentale e lontane nuvole arrancavano bianchiassime lungo l'orizzonte. "Venga dall'Isola del Gatto." Disse Carlos a Marin. "La conoscete?" All'orizzonte apparvero distanti dell vele. |
Isola del Gatto.
Mi ripetei quel nome in testa, ma non mi diceva nulla. "Non credo, no. È molto lontana?" chiesi infatti. Poi, vidi qualcosa in lontananza. "Ci sono delle vele, all'orizzonte" indicai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, si trova ai limiti di questi mari, lontana dalle rotte più battute." Disse Carlos a Marin.
Poi il naufrago si voltò nella direzione indicata dalla ragazza e vide le vele. "Sembra un brigantino a 2 alberi." Lui. "Strano si avventuri così distante dalle coste. L'imbarcazione virò nella loro direzion, fin quando fu possibile vedere la sua bandiera. "Batte bandiera Afragolignonese." Carlos. "Sarà una nae di tipo commerciale." Guardando il brigantino avvicinarsi velocemente, sostenuto da un vento farevole. |
Lo identificò come un brigantino a due alberi, che si muoveva rapidamente grazie al vento favorevole.
Capimmo poi che era una nave mercantile, dunque di natura commerciale. "Certo il vento oggi è favorevole, visto come procede. E non è strano vedere una nave simile in queste acque, le avvistiamo spesso dal farò" commentai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, ecco qua i miei eroi..." sorrisi, andando incontro ai miei due assistenti di ritorno dalla loro missione facile facile.
Chissà mai che potessero portare notizie utili, una buona volta. Ma Smiley non la smetteva di parlare, parlare a vanvera. Con un inequivocabile gesto della mano gli intimai di smetterla ed essere conciso. "Senti, bellezza, diamoci una mossa, su su!" ordinai, fissandolo negli occhi con aria comunque divertita. Sì era petulante ma era anche il migliore nel suo campo, come Todd, del resto. Mica per niente li tenevo al mio servizio ormai da anni. "Allora, queste informazioni??" sbuffai, impaziente. |
"Ehm, si, madama..." disse Smiley zittito da Sunis "... allora... di tutti i libri di questo Dominus Robertstein sono rimaste, pare, solo 2 copie... una è sparita da anni, l'altra invece fa parte della collezione privata di un ricco scienziato, un certo dottor Hordifren..."
"Si, forse..." disse Carlos a Marin, fissando quella nave sempre più vicina "... ma c'è qualcosa di strano..." mormorò man mano che si avvicinava sempre più. Quando fu però abbastanza vicina, Carlos saltò su. Infatti la nave ammainò la bandiera Afragolignonese e issò quella pirata. https://lotten.se/wordpress/wp-conte...olly-roger.jpg |
Aggrottai la fronte, perchè cercavo anch'io di capire cosa Carlos percepisse.
Infatti, poi, capii. Pirati. "Oh no..." mormorati "Cosa facciamo?" Con timore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alzai gli occhi al cielo e poi sospirai a quella notizia.
"Benissimo, questa sì che è una buona notizia... andiamo a rubarla, no? Per quale motivo avete quelle facce da pesce lesso?" ridacchiai. "Su, lo sapete come funziona, no? Portatemi tutte le informazioni su questo scienziato così possiamo organizzare un bel colpo, senza nemmeno che lui se ne accorga, dopotutto a noi serve e non ci fermeremo davanti a niente, giusto?" cercando di motivarli. Ma dentro di me ringraziavo di aver chiesto aiuto a Fanfan, in queste cose lui era davvero il migliore in assoluto. |
Lessi rapidamente il biglietto è molto dubbi mi si accavallarono nella mente. Perché mai Venturi doveva recarsi ad un castello, di notte? E quale erano le notizie richieste?
Deciso di prendere un foglio e segnarmi il nome della Marchesa Justine. Forse il mio datore di lavoro avrebbe potuto aiutarmi a capire chi fosse. Dopotutto, tra nobili si conoscevano un po’ tutti, no? Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Ehm, madama..." disse farfugliando Smiley a Sunis "... non è tanto facile la questione... questo dottor Ordifren vive in una cittadina in cui non è facile entrare, pare si sia ritirato a vita privata e non si va vedere da anni in pubblico..."
"Si, la cittadina si chiama Ateatown, madama." Fece Todd. Venturi tornò pochi istanti dopo. "Buongiorno." Disse a Britty. "Giù vi sta aspettando una colazione calda e devo dire molto deliziosa." Sistemandosi il mantello e poi prendendo il cappello. "Io sono in partenza, voi cosa farete? Vi accompagnerei con piacere a casa vostra, ma prima ho una faccenda da svolgere. Ma pare che il garzone del locandiere deve recarsi in città e l'ho pagato affinchè vi dia un passaggio." La nave li aveva ormai raggiunti e la sua bandiera con il teschio sventolava sinistra al vento. "Mistrin..." disse piano Carlos "... se sapete nuotare calatevi in acqua e nuotate più velocemente che potete, restando sotto la superficie... io cercherò di strarli... non devono trovarvi o finirete in qualche bordello..." |
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