Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 30-09-2013 20.45.00

Eilonwy, così, si mise ad osservare quei misteriosi uomini dai tratti e dagli abiti orientali.
“State in guardia.” Disse quello che sembrava esserne il capo. “Presto il padrone giungerà e badate che non vi trovi distratti o poco vigili. Tenete d'occhio la chiesa. Lì infatti è diretto il padrone.” Indicando la chiesa di San Giovanni.

Altea 30-09-2013 21.02.36

Fu cosi che rimasi sola di nuovo e mi sedetti al bancale quando entrò una figura, dal vestimento sembrava un prete...forse era proprio Padre Fedele e avrei almeno risolto quell'enigma che mi attanagliava la mente.
Mi alzai e mi avvicinai a lui parlando sottovoce per non disturbare e non farmi sentire..."Voi siete Padre Fedele? Prima mi trovavo qui e vidi un uomo dall'abito monacale e incappucciato e pensai foste voi..e mi porse un biglietto..dal Cavaliere di Altafonte e mi parlò della effige di Santa Caterina...ditemi eravate voi? Quelle monache dicono sia impossibile...ma chi potrebbe essere stato altrimenti?" dissi sorridendo.
Osservai di nuovo l'uscita, e se non fosse stato cosi? Se quel biglietto era fatto per sviarmi ed egli non fosse venuto? Cosa ne sarebbe stato di me? Sarei scappata da quella chiesa e avrei fatto la vita da eremita di nuovo..pensavo tra me e me..Altea, coraggio, sei arrivata vestita da povera serva e hai dormito all'aperto e fatto un lungo viaggio per fuggire..cosa ti spaventa? Dormire sotto un albero sotto le stelle? Ma non posso più tornare da Azable.

Eilonwy 30-09-2013 21.42.09

Stavo perdendo la pazienza:"Allora chi siete? Vi ho fatto una domanda! Osate, dunque, sfidare la mia pazienza! Siete sordi o cosa?!?" dissi minacciosamente, sguainando la Spada di Clorinda.
Ma guarda questi maleducati!
Ero stata costretta a ripetere pure la domanda.

Clio 30-09-2013 23.06.40

"Scusa.." Dissi, guardando Roberto con aria mortificata "Mi dispiace... starò al mio posto la prossima volta... Promesso..".
Mi voltai verso il nuovo venuto, per non guardare ancora una volta Roberto, era raro che dovessi chiedere scusa per qualcosa che avevo fatto, dovevo tenere particolarmente a una persona, i averne soggezione, ma questo accadeva solo con mio padre.
Ascoltai con attenzione il nuovo venuto rivolgersi ai due uomini.
"Eh.." Sospirai una volta usciti "...ho sbagliato tutto.. Dovevo chiedere asilo politico a Capomazda, altroché.. Non ti è parso strano quel tipo? La sua visita, intendo.. Il fatto che abbia voluto vedere i Binardi...".
Guardai Roberto negli occhi per vedere se era ancora scocciato, non sopportavo di vederlo arrabbiato con me, con chiunque altro, ma non con me, e sorrisi timidamente "...mi dirai perché quel mercante ce l'aveva tanto con te?" Dissi, dolcemente.

Talia 30-09-2013 23.54.37

Lui...
il modo in cui Riano de’ Binardi aveva fatto allusione a lui mi fece trasalire...
sollevai gli occhi e lo fissai...
lui...
il figlio perduto...
lui...
le immagini si sovrapponevano nella mia mente...
e poi, su tutte, quel ricordo mi attraversò gli occhi alla velocità della luce...
non avrei saputo dire perché proprio quel ricordo antico, lontano... perché proprio quello stralcio di conversazione mi attraversasse i pensieri...
lui era stato tante altre cose, in tanti altri momenti...
eppure a me tornò in mente proprio quella mattina... la mattina di quel battesimo.
E la mia mano tremò appena.
Poi il vecchio de’ Binardi continuò a parlare...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57203)
Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”

Mi stupii a quelle parole.
Spalancai gli occhi...
fissai Sara, poi tornai a guardare Riano...
e mi chiesi se non fosse un segno, quel dolce...
E a quel pensiero, mio malgrado, sospirai appena.

Guisgard 01-10-2013 00.42.33

“Un uomo con abito monacale...” disse pensieroso Padre Fedele ad Altea “... sinceramente non saprei cosa dirvi... qui ci sono solo io come sacerdote, oltre alle suore dell'oratorio... forse era un semplice fedele... magari mandato per darvi il biglietto di quel cavaliere che state attendendo... infatti, ora che ci penso, arrivando in chiesa ho visto degli uomini sul ponte... erano abbigliati come mori ed anche la loro pelle tradiva simili origini... potrebbero essere in qualche modo legati al cavaliere che vi ha dato appuntamento, milady?”

Guisgard 01-10-2013 00.50.25

“Perchè” disse Roberto a Clio “dici che era strano? A me sembrava un semplice cliente interessato a comprare della merce. Infatti ha anche fatto il nome del più grande istituto bancario di Sygma, quello dei potenti Bardi. Con simili garanzie non può esserci nulla di sospetto in lui. Quanto a quel mercante...” sorrise, mostrando di aver superato il nervosismo causatogli da Francesco “... a me non stupisce affatto... ce l'aveva con me perchè sono nobile... lui odia i nobili... e poi, come ti ho spiegato, nutro molti sospetti su di lui e sulla sua famiglia circa la storia del possibile furto di Santa Felicita... per me questi de' Binardi sanno qualcosa di Mirabole...” le fece l'occhiolino “... sai che colpo se fra tre giorni ucciderò in duello niente di meno che il famoso Mirabole?” E rise di gusto.

Guisgard 01-10-2013 01.16.37

E proprio in quel momento, nella sala dove si trovavano Talia, Riano e Sara, giunse Francesco.
“Padre...” disse “... c'è un cliente...”
“Un Cliente?” Stupido Riano.
“Si e non è un semplice cliente...” annuì Francesco “... è un nobile, viene da Capomazda e pare agisca per conto dei potenti Bardi.”
“Fallo venire nel mio studio...” fece il vecchio “... milady, vogliate scusarmi...” rivolgendosi a Talia “... Sara, fa tu compagnia alla nostra ospite...” ed uscì.
“Oh, lady Talia...” commossa la ragazza “... voglia il Cielo che sia davvero un nuovo cliente...”
“Non c'è bisogno che lei sappia gli affari di casa nostra, Sara.” La riprese Francesco.
Poco dopo, Riano era con il nuovo cliente nel suo studio.
“In cosa posso servirvi, milord?”
“Come spiegato a vostro figlio” mormorò il Capomazdese “agisco per conto della banca dei Bardi. Essa deve curare i lavori di ristrutturazione di una cappella in una nota contrada di Sygma... ed io ho il compito di acquisire la merce necessaria per quei lavori.”
“Capisco, milord...” annuì Riano “... ma vedete, in questo momento noi non siamo forniti di merce necessaria per soddisfare questo tipo di domanda...”
“Allora fatela giungere per tempo.”
“Mi duole, milord, ma le nostre finanze in questo momento non ci permettono di...”
“Un momento.” Lo fermò il nobile senza scomporsi. “Io ho un'unica priorità... il tempo. Perderei molto denaro se dovessi occuparmi io stesso di procurare tale merce. Dunque faremo così... vi anticiperò il necessario per ordinare la merce e voi vi impegnerete a farla giungere qui in tempi ragionevoli. Ecco ciò che occorre per i lavori. Ditemi voi quanto occorre per ordinarla.” Mostrandogli la lista della merce.
“Direi almeno trecentomila Fiorini d'oro, milord.” Osservando la lista Riano.
“Benissimo.” Sorrise il nobile. “Ecco a voi una ricevuta a mio nome che domani mostrerete alla banca degli Accio. All'istante vi verseranno la cifra pattuita.”
“Milord, io...”
“Cos'avete?”
“Nulla...” fece Riano “... volevo ringraziarvi di aver scelto noi per questi vostri lavori...”
“Oh, sono affari” ridendo il nobile “e non vi sto certo facendo un piacere. Piuttosto, per essere certi che la consegna sia rapida e sicura, ve ne occuperete personalmente immagino.”
“Incaricherò mio figlio, milord.”
“Si, quel giovane che ho incontrato poco fa...”
“Si, lui.”
“E' il vostro unico figlio?”
“Ho una ragazza, Sara.”
“Capisco, due figli soli.”
“In verità” fissandolo Riano “c'era un terzo... non proprio un figlio, ma è come se lo era...”
“Non è qui ora?”
“No, milord...”
“Forse è venuto a mancare?”
“Si, milord...”
“Capisco...” scuotendo il capo il nobile “... siamo tutti mortali... che Dio abbia pietà di noi... ora devo lasciarvi... sarò io a contattarvi... buona giornata, messere.”
“A voi, milord.”
Ed andò via.
Ma giunto davanti alla sua carrozza, si voltò verso il palazzo dei de' Binardi e sorrise lievemente.
“Bene chiama bene...” disse piano, per poi risalire nella vettura e partire.

Guisgard 01-10-2013 01.19.25

A quella domanda di Eilonwy, il capo di quegli uomini la fissò.
“Perdonate...” disse mostrando un lieve inchino “... noi non comprendiamo al meglio la vostra lingua... siamo le guardie del corpo del Cavaliere di Altafonte e siamo qui in attesa che il nostro padrone ci raggiunga.”

Eilonwy 01-10-2013 09.52.31

Il Cavaliere di Altafonte?
"Ah... Perdonatemi signori, pensavo che voi foste briganti o gli scagnozzi di qualche ladro. Avete detto che siete le guardie del corpo del Cavaliere di Altafonte? Perchè tra poco arriverà qui? Deve per caso andare a farsi confessare?" dissi l'ultima domanda quasi ridendo.


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