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Il vento scompigliava i miei capelli, leggermente portando profumi misti di fiori e frutti...il giardino sembrava arredato come un salotto di mille oggetti raffinati.
Mi sentivo leggera e libera..e vidi una donna di spalle, ella dipingeva su una tela e incuriosita mi avvicinai a vedere quel quadro... La sensazione che vivevo era strana..un misto tra il sogno e la realtà..avevo visioni ma ero anche vigile ma non riuscivo a svegliarmi e tornai a sprondare nel sonno. |
Fissai Giacomo...
poi Carlo... poi di nuovo Giacomo... stupita. “Io?” domandai “Io venire con voi? State scherzando! Ma come... come vi viene in mente! Come vi permettete! Io...” E tuttavia quel suo sguardo su di me ed il modo in cui zittì Carlo mi fece capire che protestare non sarebbe servito... lo stavo ancora fissando, in cerca di una scappatoia, quando tra noi giunse il medico... Citazione:
aveva finito... aveva finito e tutto era andato bene... certo, si doveva aspettare, ma tutto era andato bene... Chiusi gli occhi per un istante e tirai un sospiro di sollievo. Poi li riaprii e la fissai invitarmi ad entrare... guardai lei poi Giacomo... “Desidero vederlo!” dissi al soldato “Poi discuteremo dei vostri ordini!” E così dicendo, seguii il medico di nuovo nel padiglione, lanciando un’occhiata eloquente a Carlo perché ci seguisse... |
Lasciai entrare Talia e il piccolo seguito.....Clio aveva un'energia che poteva resuscitare un morto e questo avrebbe fatto bene a tutti.....l'odore del sangue e dell'aglio era molto forte..sperai che nessuno si sentisse male......vidi Gem vegliare ogni movimento del principe......" Milady credo che possiamo ritenerci fortunati....nonostante il sangue perso, il principe e' un uomo sano e giovane....e nonostante tutto siamo stati tempestivi.......dormira' per qualche ora .....gli e' stato dato un infuso di un erba che gli ha dato modo di non sentire nulla......ovviamente, dobbiamo aspettare......sino ad allora, non credo che sia salutare spostare ne' lui ne' voi.....anche se dorme avverte la vostra presenza e questo farà certamente bene al suo spirito......"......Le sorrisi in senso di comprensione......e andai vicino a Gem...." Brutte situazioni per il nostro principe credo.....e non solo quelle di salute........".......mi spostai accanto a Clio...."...Forse se la lasciassimo sola sarebbe meglio e noi potremmo anche capirci meglio....."
Sorrisi candidamente andando vicino a Giacomo il Nero...." credo che nessuno possa scappare da questa tenda....tanto meno il Principe.....Guidox mi conosce.....ditegli che sono l'artista di strada e che può stare tranquillo........se vorrà onorarci della sua presenza.......c'e'spazio in questo posto.....".......uscii dalla tenda...era quasi l'imbrunire....ero esausta......dovevo scaricare la forte adrenalina.......mi sarei messa ad urlare....ma non potevo.......se fossi stata a casa avrei mangiato un barattolo di gelato.........ma li' non c'era nulla...polvere.....e cattivo odore......gia' alcune persone avevano l'anima maleodorante......... |
Altea si avvicinò a quella donna che dipingeva e quella, fissandola, le sorrise.
“Vedo” disse “che siete interessata alla mia tela. Sto dipingendo le mitiche figure di Amore e la sua amata Psiche... guardate pure e ditemi cosa ve ne pare...” le mostrò allora la tela. Però su di essa non apparivano le figure descritte dalla donna, ma solo un bellissimo Fiore. La donna poi ricominciò a dipingere senza dire altro ed Altea riprese il suo cammino. Giunse presso una bellissima fontana di marmo bianco, animata da meravigliosi getti d'acqua azzurra. Qui vi era un vecchio intento a scolpire una lastra marmorea davanti ad una cappellina che ospitava l'immagine della Vergine col Bambino... Al castello, Steno e i suoi, scoperto il corpo di Altea, sentenziarono la sua morte. L'uomo allora lo fece mettere in un sacco e ordinò a due servi di andarlo a seppellire. |
Talia, come suggeritole da Elisabeth, si avvicinò al letto in cui si trovava Guisgard.
Carlo e Sanion, invitati dallo sguardo della madrina del Palio, fecero altrettanto. Giacomo invece si appartò, restando presso l'ingresso del padiglione, in attesa di conoscere il nome del suo ostaggio. A lui si avvicinarono, per uscire dal padiglione, Elisabeth e Gem. “Recatevi al palazzo” disse il Nero alla dottoressa “e saluterete voi stessa messer Guidox, visto che, come dite, lo conoscete bene. Io ho l'ordine di portare il principe dai Rossi. O lui o la sua madrina. Il resto non è affar mio.” Clio, intanto, era rimasta ancora presso il capezzale del principe, nonostante le parole di Elisabeth. “Non potete andare con quell'uomo...” disse Carlo a Talia “... è fuori discussione. Sarete solo un ostaggio da inserire in una trappola costruita ad arte per il principe.” “Ma cosa fare allora?” Chiese Sanion. “Non lo so...” scuotendo il capo Carlo “... non lo so...” “Forse l'unica soluzione è dare al Nero il suo ostaggio...” mormorò allora il barone. “Come sarebbe?” Fissandolo Carlo. “Dare un ostaggio al posto di lady Melicha...” usò questo nome il barone a causa della vicinanza di Clio a loro. “E credete che il Nero lo accetterà?” “Si, se lo crederà essere lady Melicha.” Annuì Sanion. “Non abbiamo un suo sosia.” Fece Carlo con una punta di ironia. “Non occorrerà...” disse Sanion “... avrà la testa coperta da un cappuccio...” “Ma poi una volta giunto al Palazzo Reale, il Nero scoprirà tutto...” “Si, ma noi avremo guadagnato tempo nel frattempo...” sentenziò il barone. |
Vidi Talia avvicinarsi al tavolo e mi allontanai di un passo, restando accanto al medico.
Le parole della donna mi arrivarono lontane, così come la sua conversazione con Giacomo. Dovevo allontanarmi.. già, lo sapevo bene. Ma restai immobile lì dov'ero e non mi accorsi nemmeno immediatamente che la dottoressa aveva lasciato il padiglione per respirare un po' di aria fresca. Ero impietrita, ora che il peggio era passato per quell'uomo, non potevo fare a meno di pensare a quello che avevo scoperto. Non era lui, non era Ardena. Egli era ancora prigioniero in quel castello, e aveva ancora bisogno del nostro aiuto, del mio aiuto. Non aveva il minimo senso, lo sapevo benissimo ma mi sentivo responsabile, per quanto non riuscissi a spiegarlo a me stessa. Che ne sarebbe stato del principe? Come avremmo potuto anche solo tentare di liberarlo? Non ne avevo idea e mi sentivo impotente e incatenata. Battei le palpebre per alcuni istanti, costringendomi a tornare alla realtà. Riusii così a sentire i discorsi dei due uomini che avevano escogitato il piano del finto principe. Dapprima gli diedi ragione, pur restando in silenzio in disparte. Talia sarebbe stata soltanto un ostaggio, un modo per ricattare il principe. Quando usarono quel nome, Melicha, mi voltai di scatto verso di loro. La madrina del sosia del principe non aveva detto alla dottoressa di chiamarsi Talia? Dunque perchè quel nome? Probabilmente, pensai, faceva parte del piano, ma perchè, mi chiesi cambiare il nome di una sconosciuta, perchè non usare il nome vero? Si sarebbero evitati equivoci come quelli. Poi rimasi allibita. Un finto ostaggio? Celato da un cappuccio? Se anche il Nero fosse stato così sciocco da non controllare mai, una volta arrivati al castello sarebbe andata incontro a morte certa. Come potevano anche solo pensare che la vita di chiunque valesse di più di quella della madrina del Palio? Era un'assurdità. "Certo.." dissi senza riuscire a trattenermi "..perchè il sosia verrà trattato coi guanti, invece..". Scossi la testa e mi voltai verso i due nobili accanto a me. "Una cosa giusta l'avete detta, Talia non può andare con loro, è una trappola fin troppo evidente.." dissi piano, usando volutamente il nome che aveva pronunciato la ragazza stessa poco prima. "Perchè dunque credete che con un sosia saranno più clementi?" li guardai negli occhi uno per uno "..o semplicemente pensate che nessuno andrà a cercarlo? Che una persona qualunque sia.. come posso dire.. sacrificabile?" scossi nuovamente la testa "..parlate come se il Nero non fosse qui, come se non avesse visto distintamente Talia, com'è abbigliata, che gioielli indossa, che acconciatura sfoggia.. credete davvero che si farà prendere per il naso da un banale cappuccio?". Alzai nuovamente lo sguardo su di loro "Ci deve essere un altro modo.. deve esserci..". Avevo parlato piano, anche se con durezza e decisione, in modo che solo i due uomini e la donna potessero udirmi. |
Ringraziando con un caldo sorriso la dottoressa, ero entrata nel padiglione.
E mi ero avvicinata a Guisgard lentamente. La dottoressa, giunta lì, si era poi tirata discretamente indietro ed era uscita, la sentii parlare con Giacomo fuori dal padiglione, ma non distinguevo le parole... Io rimasi in silenzio a lungo, osservando Guisgard... aveva un colorito più sano, adesso, e vederlo in quel modo, fasciato con cura, mi fece sentire più tranquilla. C’era rimasto un poco di sangue sulla sua pelle... quasi meccanicamente ci passai una mano, pulendolo. Carlo e Sanion intanto parlavano... poi prese la parola la ragazza inglese, che era rimasta di appena mezzo passo indietro. Io non dissi niente per lunghi minuti... i miei occhi erano fissi sul volto di Guisgard. Infine sospirai appena... “Sono d’accordo...” iniziai a dire pianissimo, in modo che solo le tre persone intorno a quel tavolo con me potessero udire “Sono d’accordo... con... Clio, giusto?” rammentando il nome che la dottoressa aveva usato. “Sì, sono d’accordo con Clio... e... oh, non temete...” soggiunsi poi, notando lo sguardo sconcertato di Carlo “Sono sicura che ci possiamo fidare di lei. Siete sulla stessa barca, in fondo... volete tutti la stessa cosa: liberare il principe e salvare Chanty. Quanto a me...” Esitai per un istante... quanto a me, voglio solo che quest’incosciente stia bene... pensai, scrutando il volto di Guisgard. “Quanto a me...” ripresi poi a dire “Penso che non vi sia scelta: Giacomo vuole me... e concordo con Clio nel credere che non sarebbe facile far passare chicchessia per me ai suoi occhi... e concordo anche nel credere che non sarebbe giusto! Certo... evidentemente è una trappola... ma, se Giacomo e questo Guidox vogliono arrivare in fondo a questa storia, io penso che avranno bisogno di tenermi in vita... e quindi non penso che correrò grossi rischi... almeno nell’immediato futuro.” Tacqui per un istante e poi mi voltai verso Carlo... “Vi rammento che il brillante piano che ci ha portati a questo punto era vostro...” dissi senza complimenti “...vostro e...” i miei occhi tornarono su Guisgard, allora... lo osservai per un istante, sfiorandogli i capelli sulla tempia... “...era vostro e del nostro baldanzoso principe, qui!” Sospirai, e di nuovo alzai gli occhi su di loro... “Io ero contraria, invece... la ritenevo una follia. Ed in tutta onestà, la ritengo ancora una follia! Ma Giacomo ha parlato chiaro: vuole me o lui... e dal momento che... beh, andrò io!” Li fissai tutti e tre... “E questo è tutto! Questo ci darà abbastanza tempo perché lui si rimetta, spero... e perché voi troviate il vostro principe! Ho deciso, quindi, e non mi farete cambiare idea... perciò è inutile discuterne! Potreste... beh, immagino che potreste farmi seguire da qualcuno quando andrò con Giacomo, se non vi sarà di troppo disturbo... perché quando sarò là, potrei trovare il modo di comunicare con l’esterno, magari... dirvi ciò che scopro... o potrei... potrei trovare il modo di scappare...” sorrisi appena, ma fu un sorriso teso. Passò qualche altro istante... silenzio... poi, lentamente, feci mezzo passo avanti e mi chinai su Guisgard... “Ehi, cavaliere... mi senti?” sussurrai, vicinissimo al suo orecchio “Sei stato valoroso, sai? Hai vinto il Palio... ed io devo ammettere che... beh, che avevi ragione tu: li hai battuti tutti. Ed io sono molto fiera di te... molto!” esitai “Sei... sei stato ferito, però... un po’... ma poi sei stato curato... da una dottoressa... da una dottoressa molto brava e te la caverai, lo so! Devi... devi promettermi che te la caverai! Voglio dire... come... come faccio a tornare da sola a casa? Non posso... tu lo capisci... ho... ho bisogno di te. E poi... e poi, immagini Kuon? Mi farà la pelle se non ti riporto a casa... lo sai, vero?” tacqui ed inspirai profondamente, appoggiando la fronte alla sua tempia e sfiorandogli i capelli... “Senti, Guisgard...” mormorai poi, di nuovo pianissimo al suo orecchio, così che nessuno, se non lui, potesse udire “Ci dobbiamo salutare, adesso... per un po’. Io devo... devo andare in un posto... ma... andrà tutto bene, vedrai... e ci rivedremo presto. E... e, quando ci rivedremo, magari mi offrirai quel pranzo famoso...” sorrisi tristemente, poi mi tolsi la sottile collana che avevo al collo e la misi intorno al suo “Questa era di mia nonna... me la mise da piccola e mi disse di non toglierla mai, che mi avrebbe portato fortuna e... beh, a me ne ha portata molta: mi ha fatta trovare in mezzo a quella sparatoria quel giorno, con un tizio un po’ matto che poi, chissà come, è riuscito a portarmi fin qui... ora... ora, magari ne porterà anche a te, e ti farà guarire...” Tacqui ed inspirai profondamente... dovevo andare e lo sapevo: Giacomo non sarebbe stato buono ancora a lungo... così posai un bacio sulla guancia di Guisgard e poi mi rialzai, voltando di volontà le spalle al tavolo. “Clio, grazie!” dissi alla ragazza che era appena poco distante “Grazie di tutto... dell’aiuto e delle tue parole! Resta ancora un po’ con lui, ti prego...” accennando a Guisgard “E, se puoi... se puoi, evita che faccia sciocchezze, quando si sveglierà!” Le sorrisi appena, poi mi voltai verso Carlo... “Sono pronta, milord... volete accompagnarmi fuori, prego?” |
Sostenni lo sguardo dei due uomini, finché la madrina del ferito non parlò.
Allora mi voltai verso di lei e la ascoltai attentamente. Annuii quando pronunciò il mio nome per la prima volta. Temevo che avrebbe detto qualcosa del genere. Ma, anche se era pericoloso, capivo bene che non c'era altra scelta. Restai in silenzio e sorrisi appena quando prese le mie difese davanti ai due nobili, dicendo che potevano fidarsi, aveva capito che non avrei smascherato il loro piano. Abbassai lo sguardo quando parlò ai due uomini, comprendendo il senso delle sue parole. Avevo già scorto preoccupazione e disapprovazione quando mi aveva parlato del loro piano, ora capivo che vi si era opposta. Notai che aveva parlato di Ardena come fosse una persona diversa dall'uomo davanti a noi, nonostante la mia presenza. Ma ormai sapevo molte cose, anche se i due nobili lo ignoravano. Mi allontanai di qualche passo quando si avvicinò al finto principe, e gli parlò dolcemente. Non compresi le sue parole, restando giustamente in disparte. Quando poi si rivolse nuovamente a me, le sorrisi. "Mi dispiace, Milady... Non era a questo che miravano le mie parole.." Alzai gli occhi e la guardai in viso "...siete una donna coraggiosa, non temete.. Non vi lasceremo sola né abbandoneremo il vostro cavaliere..." Annuii "...Resterò ancora qui, poiché me lo chiedete.." Dissi piano "Prima di riprendere la ricerca di Lord Ardena da dove l'avevamo lasciata, beh più o meno..." Sorrisi "..e riferirò al vostro campione i rischi che avete corso per lui, quando si sveglierà.. Sono certa che correrà in vostro soccorso..". Lanciai uno sguardo all'uomo disteso sul tavolo. "Quanto all'impedirgli di fare sciocchezze, beh.. Da come ne parlate non sembra il tipo che ascolta le raccomandazioni... Ma farò del mio meglio..". Alzai nuovamente lo sguardo sul bel viso della donna "..eppure.." Dissi con uno strano sorriso "..Non mi avete ancora detto come conoscete la mia lingua... È una cosa alquanto insolita, non trovate?". Sorrisi nuovamente, ma senza allegria "...per il resto.. Buona Fortuna, Talia..". |
Curiosamente guardai la tela della donna...quella storia mi aveva sempre affascinato ma rimasi perplessa...un Fiore. Cosa rappresentava quel fiore che quella donna con aria tranquilla e serena dipingeva.
Continuai il mio cammino...l'acqua zampillava fresca e leggera dalla fontana, quando vidi un anziano che scolpiva una lastra di marmo davanti a una piccola cappella e mi fermai a pregare la Vergine col Bambino. Poi mi avvicinai al vecchio che meticolosamente faceva prendere figura a qualcosa nel marmo..."I miei saluti...cosa state scolpendo di cosi bello e interessante?" chiesi sorridendo. Quello strano sonno continuava e io ero in preda a sogni e alla realtà a un tratto mi sentii come scuotere e afferrare il mio corpo ma non capivo e sprofondai nuovamente nel sonno e nel sogno. |
Guardai Giacomo negli occhi come se fosse l'ultima cosa di buon senso che potessi fare......." Volete che io vada da Guidox...sta bene.....ma...qui dovra' rimanere qualcuno........sino a che il principe non si sveglia......perché non rimanete voi come cane da guardia Giacomo.......magari mi manderete a chiamare....".....non riuscivo a capire questa storia......a quanto pare...nessuno era contro il principe...eppure si stavano stagliando contro ad un uomo......che poteva non risvegliarsi...di che si preoccupavano....
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“Si, è così.” Disse Carlo a Clio. “Può sembrare terribile ed ingiusto, ma è così. Il principe e lo stato vengono prima di qualsiasi altra cosa.”
Poi Talia prese la parola e manifestò la sua volontà di andare al Palazzo Reale. “Aspettate...” cercando di trattenerla Carlo “... c'è una soluzione... vero, barone?” “Si...” annuì Sanion “... potremmo coprire l'ostaggio con un velo preso nella vicina chiesa di Santa Caterina... come penitente quel velo non può essere tolto contro la volontà di chi lo porta... i Rossi non sono credenti, ma sanno che per il popolo le tradizioni e i costumi religiosi sono importanti e loro hanno bisogno di consensi ora... direi dunque di tentare... anche se ciò porterà al sacrificio di un ostaggio innocente... è la Ragion di Stato...” “Ascoltatemi...” Carlo fissando Talia “... se tenete a lui” indicando Guisgard “andando con il Nero lo farete cadere in trappola... quando si sveglierà, non trovandovi, verrà al Palazzo Reale e potete giurarci che il Nero lo aspetterà con la spada sguainata... e sarà morte certa per lui...” “E se voi tenete al principe...” rivolgendosi Sanion a Clio “... perchè mi sembra chiaro che abbiate compreso come stanno le cose... allora sappiate che ora si sentiranno in dovere di uccidere quello vero... appena lui” indicando Guisgard “sarà nelle loro mani... già uno per loro è troppo... figuratevi due...” “Come vedete” sentenziò Carlo “andare ora con il Nero sancirà la fine della casa reale di Chanty...” |
"Credete che non lo sappia?" Sbottai verso i due uomini, a voce alta.
Chiusi gli occhi e mi imposi di calmarmi. "Credete che.." Dissi ritrovando un tono di voce basso, nonostante la rabbia "..credete che non sappia perfettamente quali rischi corre Lord Ardena per colpa di questa vostra messa in scena?" Scossi la testa "..che non abbia pensato a questo ogni singolo istante da quando avete fatto capolino nel padiglione? Pensate davvero di essere gli unici a tenere a lui? Che i contradaioli fossero rimasti con le mani in mano, ad aspettare il vostro intervento calato dal cielo?". Avvicinai il pollice e l'indice in un gesto chiaro "..eravamo a tanto così.. Tanto così da arrivare a lui.. Ma poi arrivate voi e mandate tutto a monte..". Chiusi gli occhi e respirai ancora, piano, cercando di ritrovare la calma. Sapevo bene che arrabbiandomi non avrei ottenuto niente. "Chiedo scusa, ma non amo inutili giri di parole, tuttavia Talia ha ragione, siamo sulla stessa barca, quindi è inutile litigare tra noi.. Se avete un piano per tenere Talia fuori dalle grinfie del Nero ben venga... Anche se mi sembra un abominio mandare qualcuno incontro a morte certa a cuor leggero.. Ma non credo che dobbiate chiedere il mio parere, né tantomeno che vi interessi... visto che avete mentito spudoratamente a tutti noi..." Alzai gli occhi verso i due uomini "..so bene che avete già deciso...". |
Giacomo fissò Elisabeth.
“Non temete” disse “non credo occorrerà un cane da guardia per il principe... sono certo che sarà lui stesso a venire da me... e presto...” Pioppo allora si avvicinò ad Elisabeth e a Gem ed indicò loro che Milord li stava attendendo per sapere notizie sul principe. |
“Sto scolpendo” disse il vecchio ad Altea “un bassorilievo raffigurante Admeto e Alcesti... guardate pure e ditemi se vi sembra degno di essere posto accanto alla Vergine col Bambino...”
Ma guardando sulla lastra, Altea non vide la mitica coppia, ma di nuovo quel Fiore scolpito nel marmo. Poi una campana in lontananza bussò e il vecchio posò i suoi arnesi, si segnò tre volte e andò via. Ad Altea non restò che proseguire oltre. E proseguendo, in lontananza, vide un giovane con un libro in mano seduto sotto un cipresso... Intanto il suo corpo, messo in un sacco, fu caricato su un carro e portato fuori dal castello. |
" Non date tutto per scontato Giacomo...la vita riserva sempre delle sorprese"
Pioppo fu tempestivo ad infilarsi tra quella discussione che non portava a nulla........" Gia' Milord...se non fosse stato per lui non avrei potuto fare nulla........spero non sia lontano...quando il principe si sveglia vorrei essere vicina......"......cosi' seguii Pioppo......ero stanca...mi appoggiai a braccio di Gem......" Non hai detto neanche una parola, non e' da te.......credo che la cosa sia strana....ma la cosa piu' strana e' che qui ci sono le copie esatte del principe e della principessa......vivono in mondi paralleli...noi li studiamo come passato.....e invece....il principe e' imprigionato chissa' dove e il moderno ha preso il suo posto...roba da non credere........l'importante e' che quel ragazzo si riprenda presto e che la sua principessa non finisca nelle mani delle due losche figure............Gem.....sei stato di grande supporto.....Grazie...."....vidi Milord...poco lontano dalla tenda......" Guarda Gem...Milord si intravede in questo posto buio....."..pioppo era sempre davanti a noi.... |
Guardai con curiosità la scultura e rimasi di nuovo stupita...di nuovo quel Fiore..ma lui continuava col suo lavoro...e ripresi il mio cammino per quel verde rigoglioso e profumato quando mi accorsi di un giovane..era sotto un cipresso e leggeva.
Ma quanti incontri strani...mi avvicinai e sempre sorridendo mi rivolsi a lui.."Buongiorno a Voi...scusate la mia curiosità che state leggendo di interessante" e mi avvicinai a guardare il libro. Nel frattempo sentivo il mio corpo strattonato in malo modo e poi sentii tutto attutito attorno a me...mi avevano scoperta? Mi sarei svegliata..mi avrebbero gettata veramente nell'acqua...ma non potevo urlare. E ricaddi nel sogno. |
“Per me” disse Gem ad Elisabeth “è tutto così strano, assurdo...” la guardò “... tu invece... tu sei rimasta calma tutto il tempo... non solo ad operare quel giovane... anche poco fa, rispondendo a tono a quel tipo... sei... sei una persona particolare, Elisabeth... una donna come poche altre...”
Forse avrebbe voluto dire tante altre cose, ma Pioppo li condusse davanti a Milord. Il nobile ascoltò così le notizie portategli dal servitore e si congratulò con la donna per aver curato quello che lui credeva essere il vero principe. “Prima dicevate di volermi parlare...” guardando Elisabeth e Gem “... bene, vi ascolto... non negherei nulla a colei che ha salvato la vita del mio signore...” Intanto nel padiglione della Pantera, Clio aveva affrontato a muso duro Carlo di Monsperon e il barone Sanion, mentre fuori Giacomo il Nero attendeva di conoscere il volto del suo ostaggio. “Vedo che siete convinta di ciò che dite.” Disse Carlo a Clio. “Evidentemente non conoscete molto di Chanty, né del castello di Yrko di Bumin. Ammesso che Sua Maestà si trovi davvero là. Ebbene, quella è una inaccessibile fortezza, eretta alle porte della città proprio per assicurarne la difesa. Due fila di mura concentriche ne difendono l'impianto centrale che si presenta inattaccabile su tre dei suoi quattro lati. Probabilmente hanno provviste per resistere ad un assedio di tre anni. Eravate a tanto così? Davvero? A tanto così da cosa? Dai suoi barbacani da cui abili arcieri potrebbero infilzare chiunque si avvicini a cinquecento piedi dalle mura? O dalle robuste torri merlate munite di doccioni da cui far colare pece bollente? Magari pensavate di penetrare con qualche trucco all'interno del maniero. E poi? Aprire le porte a chi? Ad un esercito che non possedete? Forse pensavate a questi contradaioli? Loro, abituati ad addestrarsi per giostre di esibizione? Credetemi... questo sarebbe un suicidio. E non di una sola persona. Dunque riflettete bene prima di giudicare chi sta dando tutto per salvare il regno. Perchè ora solo questo conta... il regno. I principi vanno e vengono ed anche per i sudditi è così. Ciò che resta è invece il regno. E' Chanty...” |
Quel giovane sorrise ad Altea.
“In verità...” disse “... non leggevo, ma scrivevo... questo libro ha le pagine bianche ed io volevo riempirle narrando della più grande storia d'amore raccontata fino ad oggi... quella di Lancillotto e Ginevra... guardate...” mostrandole il libro sfogliandone le pagine “... ho scritto già molti capitoli... l'arrivo del Bianco Valletto, fino al Giorno di San Giovanni... e poi la regina che lo vede armato cavaliere e se ne innamora... il rapimento di Ginevra, la Carretta e il Ponte Periglioso... l'arrivo a Gorre... la prova de al meglio e al peggio... e poi la loro notte d'amore...” Ma mentre sfogliava quelle pagine, Altea su di esse non vedeva scritto nulla, ma solo dei disegni. Un disegno per ciascuna pagina del libro. E quel disegno rappresentava sempre la stessa immagine: il Fiore che lei aveva visto sulla tela e poi sul bassorilievo... Intanto, sul carro, i servi cominciavano a chiedersi dove poter disfarsi di quel corpo. “Non vorrai arrivare fuori città, mi auguro!” Esclamò uno dei due. “Non voglio certo farmi tante miglia per il corpo di questa donna! No di certo!” |
Restai immobile e gelida ad ascoltare le parole dell'uomo, senza che nessuna di esse potesse raggiungermi o ferirmi.
Avrei potuto ribattere per ore, ma sapevo che non avrebbe portato a nulla. Mi imposi di controllarmi e di restare impassibile. Non so come, ci riuscii. "Bene.." dissi poi, calma, quando il nobile finì il suo discorso "..a quanto pare siamo pari, io ho giudicato il vostro piano, voi avete giudicato il mio... ma non credo che discutere tra noi possa portare a qualcosa di buono.. sfortunatamente ho la pessima abitudine di dire sempre quello che penso..". Tesi la mano verso l'uomo che aveva parlato "..Che ne dite ora di una tregua, e di unire le forze, per il bene di Chanty?" sorridendo appena "..vogliamo tutti la stessa cosa, o sbaglio?". |
Ascoltai con attenzione il ragazzo e con quale enfasi parlasse del suo scritto e mi incuriosì, posi lo sguardo sul libro che mi mostrava e sfogliava e con stupore vidi non vi era scritto nulla...anzi..vi era sempre lo stesso Fiore.
I miei occhi si posero di nuovo sul volto sorridente del ragazzo..."Ma non vi è scritto nulla..anzi ogni pagina contiene dei disegni che rappresentano un Fiore..parlatemi di questo Fiore. Prima ho visto una donna che lo disegnava e un vecchio che lo scolpiva. Mi sentivo quasi soffocare, non potevo muovermi e mi sentii raggomitolata..dove mi trovavo, perchè non potevo muovermi? Sentivo indistintamente degli uomini parlare..mi augurai che il Signore fosse stato con me o per me sarebbe stata davvero la fine...e ritornai in quel sogno. |
Carlo annuì a quelle parole di Clio, per poi stringerle la mano.
Bisognava ora solo conoscere la decisione di Talia, se andare con Giacomo oppure no e dare ascolto alle proposte di Sanion. La campagna era adagiata in quella tenera e verdeggiante valle, sorretta e racchiusa da dolci colline, che con le merlate torri, i rustici casali e gli austeri cipressi sembrava tendere al cielo. E in quel fiabesco scenario, dai tratti incantati, Guisgard percorreva la stradina che verso il crepuscolo mutò in sentiero, fino a condurlo davanti ad una piccola cappellina. E qui vi era un frate intento a dar da mangiare ad alcuni gatti. “Frate Nicola...” disse Guisgard vedendolo. Il frate si voltò senza rispondergli nulla. I tratti non erano i suoi, ma lui sentiva che quello era il suo maestro. “Tuo zio è dentro, a pregare...” mormorò indicando la cappellina “... ma tu non puoi entrare...” “Perchè?” “Lui sta già pregando per te.” “Cosa devo fare, padre?” “Se non lo sai” rispose il religioso “allora è inutile che te lo spieghi. Puoi restare qui con me... mi aiuterai a dar mangiare a questi gatti...” Ad un tratto suonarono delle campane lontane. “Suonano per festeggiare la vittoria del Palio...” spiegò Frate Nicola “... anche senza di te...” In quel momento una figura apparve sul portico della cappellina. “Zio!” Nel vederla Guisgard. Robert il Taddeide aveva il viso tinto da uno spettrale pallore, lo sguardo enigmatico e gli abiti lacerati, “Resta qui” disse al nipote “a vegliare su questa cappellina... vogliono sconsacrarla...” “Resta con me!” Esclamò Guisgard. “Se ci sarai tu non oserà venire nessuno qui! Li faremo impallidire!” “No...” scuotendo il capo Robert “... stanno per sacrificare la Pantera e uccidere i suoi figli... tu li hai abbandonati ed io ritornerò a Fisyem per difenderli... ma devo far presto, o la Gioia mi troverà di nuovo... tu nasconditi qui, nella cappellina... sarai al sicuro...” “Cosa devo fare, zio?” “Non sei stato capace di difendere il tuo popolo e di salvare la donna che ami...” fissandolo Robert “... resta qui ora...” “Talia!” Voltandosi indietro Guisgard, da dove si udivano le campane. In quel momento Guisgard aprì gli occhi e cominciò a vedere immagini sbiadite e voci lontane. Poi, poco a poco, riconobbe il padiglione della Pantera. |
Finalmente la voce di Gem......" Cosa succede in una sala operatoria e' difficile spiegarlo......sembra che parlino le menti, ogni gesto ogni movimento e' l'affiatamento del gruppo......Clio...tu....siete stati perfetti, nessuno di voi sapeva eppure inconsciamente le nostre menti erano collegate le une alle altre......neppure io Gem, ero tanto sicuro di quello che dovevo cercare e come operare.....frutto di ricerche....che qualcuno pensa da perditempo......oggi ci sono servite.......Talia invece....era in pena per lui....Talia e' una di noi e lo e' anche il principe...oppure lei se ne e' innamorata attraverso un libro di storia ed e' riuscita a tornare indietro nel tempo......pazzesco...ma a questo punto credo a tutto......riesco a credere a tutto.....a ecco Milord....".......Gem doveva essere una persona sensibile, doveva aver avuto le sue esperienze, perchè non aveva mai mosso ciglio per ogni cosa......avevo un compagno di viaggio straordinario.....ascoltai le parole di Milord...." Io ho fatto poco....il Signore ha fatto la gran parte del suo lavoro.........vi sono grata per avermi sempre creduta e non aver mai dubitato...nonostante fossimo degli sconosciuti, non so se io avrei fatto le stesso......ora però devo capire......Giacomo ha chiesto che la principessa divenisse ostaggio...visto che il principe non e' trasportabile o perlomeno sino a quando non si sveglia e io riesca a controllargli i punti....un suo movimento brusco...loo lascerebbe senza vita su quel lettino perchè non solo si riaprirebbe la ferita....ma anche i vasi interni.....spero...che sia uomo di saggezza...non lo conosco.....purtroppo però appena saprà come stanno le cose andrà su tutte le furie e come dargli torto.......Guidox non vuole che rimanga in vita e questo l'ho capito anch'io.......ma se la salvezza di questa terra e' il principe......fate si che la principessa gli rimanga accanto.....se lui muore il corso della storia..credetemi, prenderà una piega diversa......."......Il sesto senso femminile.....fece si che mi voltai con ansia verso il padiglione della Pantera......." Perdonatemi....seguitemi se volete ma io devo tornare indietro...."....quella che all'andata avevo fatto a mo di passeggiata....fu una corsa......entrai nel Padiglione come una matta.....urlando " si e' svegliato....si e' svegliato non muovetelo....."....mi fermai di colpo.....sentendomi osservata..in maniera strana......
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Stinsi la mano dell'uomo e sorrisi.
Collaborare avrebbe dato sicuramente risultati migliori. Lanciai una rapida occhiata al ferito, e restai un attimo ad osservarlo: sembrava quasi.. Sí, aveva aperto gli occhi. Sorrisi, convinta che fosse un ottimo indizio. "Talia.." Sussurrai, attirando l'attenzione della donna. Le indicai con lo sguardo il tavolo su cui era steso il ferito. "Credo voglia vedere voi, prima di chiunque altro.." Con un sorriso "..vado ad avvisare la dottoressa..". Ma non feci in tempo a pronunciare la frase che la donna entrò nel padiglione, e raggiunse il capezzale dell'uomo. "Oh, grazie al Cielo siete qui!" Dissi sorridendo alla donna. |
Clio era presente e lo erano tutti ringraziando Dio....il principe stava avendo i primi attimi di risveglio.......il dolore lo avrebbe infastiditi parecchio.....avevo solo la necessità di vedere se aveva la febbre......il resto lo avrei fatto dopo....."....Grazie Lady Clio......"...rivolta alla principessa....." Solo un'attimo Milady il tempo che io possa vedere se ha la febbre...poi sarà il caso che al risveglio veda il vostro volto...lo farà sentire al sicuro....eviteremo che si agiti....".......mi avvicinai al principe.....gli toccai il polso.....i battiti erano lievemente alti....e la fronte imperlata di sudore.....era minima...poteva essere il post operatorio........"....qualcuno puo' portare dell'acqua .....Milady, gli poggerete delle pezze umide sulla fronte....qui l'aria e' calda....".......li lasciai soli mettendomi in fondo al padiglione....che amore li protegga
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Annuii alla dottoressa.
"Vado io, non temete..." le dissi con un sorriso. "Vogliate scusarmi, miei signori.. Milady.." Dissi rivolta a Talia "la dottoressa ha ragione, stategli vicino..". Così, mi allontanai e raggiunsi il retro del padiglione, dove ormai avevo imparato la sistemazione delle cose. Trovai l'acqua fresca in un attimo e la portai nel padiglione, insieme a bende pulite. Posai il tutto accanto al tavolo. "Ecco qua.." Dissi piano per poi allontanarmi con discrezione. |
“Vi sbagliate...” disse il ragazzo ad Altea “... c'è scritto tanto in questo libro di Lancillotto e Ginevra...”
Cominciò a soffiare un vento forte e il giovane sparì. Altea allora riprese il suo cammino, fino a giungere ad una piccola cappella nel bel mezzo del giardino... “Dove lo gettiamo allora il corpo?” Uno dei due servi all'altro. “Nel fiume!” Rispose l'altro. “Nessuno saprà mai che non lo abbiamo sotterrato! Tanto messer Guidox dice sempre che in Cielo non c'è alcun Dio e che dunque non ci sarà Risurrezione della Carne... come affermano i preti!” |
Guisgard aprì piano gli occhi e lentamente cominciò a rendersi conto di dove era.
Vide allora Carlo di Monsperon, il barone Sanion ed Elisabeth che lo aveva salvato. Un attimo dopo arrivò Clio con l'acqua fresca e lui rammentò il suo volto che aveva visto tempo prima a Capomazda. “Cosa...” disse piano “... cosa è successo?” Tentò di muoversi ma il dolore alla ferita lo bloccò. |
Mi avvicinai alla dottoressa portando l'acqua fresca, e mi accorsi che il finto principe aveva definitivamente aperto gli occhi, e si guardava attorno.
Gli sorrisi quando mi scorse. "Ben svegliato, Altezza... " dissi sorridendo. Ricordavo bene le sue parole nel delirio, il terrore che aveva di essere scoperto, la volontà di aiutare Chanty. Così, pensai che non era il caso di mostrargli che sapevo chi era, o meglio chi non era. "Avete vinto il palio.. " dissi piano "L'Aquila è stata sconfitta, ed il popolo vi acclama.. ma vi siete procurato una brutta ferita.." sorrisi "...ora state meglio, ma non dovete tentare di muovervi..", mi voltai verso il medico "..vero, dottoressa?". Guardai nuovamente l'uomo steso sul tavolo "Siete stato fortunato, avete avuto un ottimo medico.. e.." alzando gli occhi verso la sua madrina "..non siete mai rimasto solo.. vi rimetterete presto, non temete..". Sperai di non aver pronunciato parole troppo avventate, ma speravo davvero di non sbagliarmi, che tutto andasse per il meglio, e quell'uomo potesse guarire. Infondo, pensai, una volta in salute avrei potuto dare una risposta alle domande che mi tormentavano da tempo. Anche se troppi tasselli erano ormai in mio possesso, temevo di forzare la combinazione del rompicapo. Eppure... la ragazza che parlava inglese, lo sguardo dell'uomo qualche ora prima, la doppia identità, quegli occhi. Tuttavia, i collegamenti esistevano solo nella mia mente, erano idee, sensazioni, che sarebbero svanite non appena avessi cercato di mutarle in parole. Ma sapevo che prima o poi avrei scoperto la verità. Magari sarei anche riuscita a comprendere il legame tra quell'uomo e il principe Ardena, così somiglianti. Eppure ora sapevo per certo che non potevano essere la stessa persona. |
Rimasi sbalordita....mi stava prendendo in giro? Non vi era nulla su Lancillotto e Ginevra...solo questo splendido Fiore.
Mi alzai e ripresi la camminata..quel posto era paradisiaco, vi regnava la bellezza e tranquillità e dava un senso di pace interiore. Ad un tratto vidi una cappelletta e lentamente mi avvicinai per contemplarla e mi guardai attorno ad essa. Le voci le avevo sentite bene ora...il fiume, avevo capito bene? O era anche questo un sogno...tutto stava finendo..ma non riuscivo a reagire e risprofondai nel sogno. |
Guardavo Clio e Carlo discutere, ma la mia mente era lontana...
volevano un ostaggio, ed io sapevo che l’ostaggio migliore che potessero trovare ero proprio io... un ostaggio perfetto per concedere loro il tempo di trovare il loro principe ed escogitare un piano per salvare Chanty... e poi c’era Guisgard... lo guardavo, disteso e privo di sensi... aveva al collo la mia vecchia collana che mai, da quando mia nonna me l’aveva messa, avevo osato togliere... sciocca superstizione, eppure ci credevo. Carlo aveva detto che avrei messo in pericolo lui, andando con Giacomo... esitai... perché? Perché mai avrebbe dovuto venire a cercarmi? Forse non sarebbe venuto affatto, pensai... senza però comprendere quella fitta che, a quel pensiero, mi aveva lacerato l’anima. Sfiorai piano i capelli di Guisgard... dolcemente... poi mi voltai verso Carlo... “Io capisco ciò che dite... comprendo la vostra preoccupazione...” dissi “Ma vedete, milord... a voi occorre un ostaggio... lasciate dunque che sia io, il vostro ostaggio. Avete detto che il bene del regno viene prima di qualsiasi persona... bene, dimostratelo: mandate me! Il vostro piano funzionerà meglio se sarò io ad andare con Giacomo... la mia partenza con lui vi darà abbastanza tempo per cercare il principe Ardena e per escogitare il modo di liberarlo... giacché, fino a che io riuscirò a tenere su di me l’attenzione di Giacomo e dei suoi mandanti, voi sarete liberi di muovervi... io sola posso farlo, ora... io sono la vostra carta fortunata, Carlo: non sprecate la sorte! E poi... poi sono certa che troverete il modo di convincere Guisgard che non vale la pena venire a cercarmi... l’avete convinto che poteva spacciarsi per il principe, in fondo... lo convincerete anche qui questo, dunque!” Lo fissai per un momento... “Non perdete altro tempo... ogni momento che mi tenete qui è un momento in meno dedicate al bene del vostro regno!” Poi accadde qualcosa... Citazione:
aveva gli occhi un po’ aperti, il braccio sollevato... chiusi gli occhi e ringraziai il Cielo... lo ringraziai più e più volte, con l’anima che tremava. La dottoressa era rientrate e lei e Clio si erano precipitate al suo capezzale, per controllare la sua salute... anche io avevo fatto mezzo passo avanti, d’istinto... ma subito mi ero bloccata... scambiai uno sguardo con Carlo, invece... dovevo andare... dovevo! Un ultimo sguardo doloroso a Guisgard, da lontano... parlargli, solo questo avrei desiderato... ma sapevo che, se gli avessi parlato, poi non avrei più avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto... mi costrinsi a tornare a guardare Carlo. Uno sguardo d’intesa... Poi mi voltai e mi diressi verso l’uscita del Padiglione. |
Guardai con immensa paura Talia andare via....vidi la sua decisione prendere forma con una sofferenza inaudita......che fine aveva fatto Milord...avevo fatto la mia richiesta...avevo salvato il suo principe....avevo fatto tutto quello che era in mio potere in un mondo che non mi apparteneva...ne' permentalità ne' per professionalità........Gem...dov'era Gem...era sparito anche lui, ero io e Clio....la guardai.....non si sarebbe mai persa d'animo, credo che anche nell'insicurezza avrebbe trovato la sua ancora......sorrisi.....era la persona giusta in quel momento...il principe non conosceva me ....ma a quanto pare riconosceva lei........mi avvicinai di piu' al Principe....io e Clio ci trovammo ognuna difronte all'altra.......guardai l'uomo ...era sofferente a tal punto che alzarsi....era difficilissimo e questo mi bastava perché non facesse dei movimenti bruschi........ma piu' che dolore vidi smarrimento...lui cercava lei......" E' vero...siete stato bravissimo....avete ucciso un campione infondo...solo un principe avrebbe potuto fare questo..... ma, prima di morire vi ha lasciato un brutto ricordo ad una spalla, guarira' ma spetta a voi......i mezzi per guarire sono quelli che sono e allora dobbiamo metterci un po' di volontà in piu'....anche perchè ci serve un principe vivo......alle principesse.....non piacciono quelli morti......"........lo sforzo per alzrsi gli rese le guance in fiamme.......passai dell'acqua fresca sulla sua fronte......." Non fate in modo che si infiammi la vostra ferita....vi prometto che farò alzare...ma i punti sono ancora freschi.....se si aprono...siete finito , l'infezione vi condannerà "........" Vi prego Clio aiutameni a togliere questa fascia....vedremo se si e' arrossata o se va tutto bene...e lo benderemo con tessuto pulito......"......Bravissima come non mai....fui aiutata.........il Signore ascolta le preghiere.. i punti erano saldi e la ferita non dava segni di rossore...almeno non quelli comunque dovuti dall'intervento....pulii la ferita e lo rifasciammo....." Accidenti...adesso che vi abbiamo rimesso a posto devo dire che siete veramente carino.....!!! "......tentai un sorriso imabarazzato...non sapevo da che epoca venisisse.....ma se era del cinquecento alla mia battuta non avrebbe riso per nulla........intanto per me...lui era il nipote di Robert......lo avevo visto poco.....ma ero sicurissima.....fissavo l'entrata del padiglione e di Milord e Gem....neanche l'ombra.........
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Guisgard tentò di alzarsi, ma Elisabeth e Clio riuscirono a farlo desistere.
Poi la ragazza gli parlò e la dottoressa gli ripulì la ferita. “Si...” disse annuendo Guisgard “... ora rammento... il Palio, la giostra... poi più nulla... e credo di dovervi la vita...” alle due donne. Cercò poi un volto fra coloro che lo circondavano. Ma non lo trovò. “Dov'è...” mormorò piano “... dov'è Talia?” Ma la madrina era appena uscita dal padiglione. Carlo e Sanion la seguirono, ormai convinti di non poterla far desistere. E sotto gli occhi stupiti dei contradaioli, Talia raggiunse Giacomo e i suoi sgherri. Il Nero, nel vederla, fu preso da un moto di trionfo. “Vedo che avete deciso, milady...” fissandola compiaciuta “... andiamo... sono certo che rivedrete Sua Maestà molto presto...” con un ghigno sprezzante ed inquietante. Ma proprio in quel momento alcuni contradaioli li circondarono. “Voi non porterete da nessuna parte la nostra madrina.” Disse Ippio. “E se Sua Maestà potesse muoversi, voi sareste già scappato a nascondervi in qualche letamaio.” “State indietro, bifolchi...” portando la mano sull'elsa della spada Giacomo “... indietro o vi infilzerò uno a uno... io non sono Yrko... con me non riuscireste mai...” A quella scena assistettero anche Gem, Milord e Pioppo, che stavano lì dopo che Elisabeth era corsa nel padiglione, lasciandoli così. |
Altea giunse davanti alla cappellina.
Era piccola, di forma semicircolare, con due piccole nicchie laterali, nelle quali vi erano dipinti il Battista e l'Evangelista. Al centro della cappellina, invece, era raffigurato il Battesimo del Signore nel Giordano. Davanti alla cappellina stavano poi tre giovani seduti a discutere fra loro. “Questa cappellina” disse uno dei tre ad Altea “è stata eretta in onore di San Giovanni... perchè in quel giorno di festa Lancillotto fu armato cavaliere.” “Non si festeggia la cavalleria qui...” fece il secondo di quei giovani “... ma l'amore...” “Poichè” fissandola il terzo di quelli “Ginevra si innamorò di lui proprio in quel giorno...” “Discutevamo sul Fiore Azzurro...” mormorò il primo giovane “... secondo voi di quale Fiore si tratta?” Chiese ad Altea. http://www.icsrizzoli.it/michelangel...are_gesu_2.jpg Il carro si fermò di colpo e i due servi presero di peso il sacco in cui era chiuso il corpo di Altea. |
Aiutai la dottoressa a ripulire la ferita, come mi aveva chiesto, per quel che potevo.
Sentii Talia parlare, ma non la vidi avvicinarsi al tavolo, capii che aveva deciso di consegnarsi a Giacomo, ma mi chiesi perchè non volesse vedere il suo campione, dopotutto era sveglio. Ma, guardandola scomparire dietro le leggere porte del padiglione, capii che probabilmente sarebbe stato troppo doloroso, parlargli e poi andare. "Oh, io non ho fatto nulla.. è la dottoressa che dovete ringraziare.." dissi con un sorriso all'uomo "..dopotutto io ero in debito con voi..." dissi guardandolo negli occhi. Potevo sbagliarmi, e non avrebbe dato peso alle mie parole, ma se era chi sospettavo che fosse, avrebbe capito, forse, chi ero in realtà. Sempre che non avesse dimenticato il mio viso, allora, chiunque fosse, non avrebbe dato peso alle mie parole, e io le avrei giustificate ringraziandolo di aver ucciso Yrko. Alla domanda su Talia, però, rimasi in silenzio, incapace di proferire parola. Mi voltai leggermente verso l'uscita del padiglione. "Lei.." sussurrai quasi, senza riuscire a guardare un'altra volta negli occhi l'uomo. Come dirgli che si stava consegnando per lui? Si sarebbe alzato e sarebbe corso da lei, mettendo a rischio i punti della ferita. Ma non potevo nemmeno mentirgli, dicendole che era lì, quando non era vero. Sospirai, soppesando ogni parola con la dovuta cura pur sapendo che, qualunque cosa avessi detto, non sarebbe stata quella giusta. "Vi è stata accanto ogni momento.. non vi ha mai lasciato solo.. ora.. ecco..." esitai "..tornerà da voi.. non temete.." dissi, senza sapere se quelle parole mirassero a convincere me stessa o l'uomo che avevo di fronte. |
Ovunque vi erano raffigurazione di San Giovanni...sia il Battista e l' Evangelista e infatti tre ragazzi seduti a parlare mi confermarmarono che era proprio dedicata al santo...al centro vi stava l'effige di San Giovanni Battista che battezzava Gesù nel Giordano.
Ad un tratto uscì di nuovo il discorso su Lancillotto e Ginevra e che stranamente quella cappellina, forse legata ai due personaggi, era dedicata all' Amore come uno di loro disse. Il primo giovane poi parlò del Fiore Azzurro ponendomi quella domanda a bruciapelo. Il Fiore Azzurro...ne avevo sentito parlare cosi tanto negli studi su Capomazda e poi ne lessi nel tomo sulla mia antenata Altea che partì da Sygma per cercarlo...e non si seppe mai se lo trovò. "Il Fiore Azzurro..."dissi guardando i tre ragazzi "...sembra un Fiore raro perchè rappresenta qualcosa di raro..qualcosa dovuto solo a pochi eletti..chissà forse come a Lancillotto e Ginevra che conobbero l' Amore..ma quello Eterno..qualcosa che durerà nei secoli e dopo la Morte". Tacqui un attimo..."E per voi cosa rappresenta invece?" Ad un tratto sentii calma, non sentivo più quelle strane sensazioni di sobbalzi e movimenti. E poi mi sentii muovere dentro a qualcosa che quasi mi impediva di respirare e muovermi...e tornai nel sogno o forse erano solo allucinazioni. |
Ora il Principe era sveglio...anche se ancora potevamo gestire i suoi movimenti...appena avrebbe avuto il sentore di come andavano le cose......l'avrei dovuto legare al tavolo con le briglie di un cavallo........" Dovete la vita ?......tranquillo ...... quando possiamo ci diamo tutti una mano ..... fareste la stessa cosa anche voi .....Milady ha ragione Lei vi e' sempre stata accanto......anzi Lei vi e' accanto........credo, che stia guardando le stelle...pregando la Madonna........si ha la necessita' di sentirsi soli....quando la preghiera diventa una richiesta speciale........e ora fatemi la cortesia .......niente movimenti bruschi......appena avete la sicurezza che il mondo non vi giri più intorno......vi aiuterò ad alzarvi.....anche se riprenderà a ruotarvi tutto intorno......avete perso molto sangue....."......Li' fuori le chiacchiere si sentivano ancora.............la voce di Talia era solo un sussurro speravo non la sentisse.....potevo udire Milord ...Gem..Pioppo....e che diamine erano tutti li'.....era possibile che nessuno reagisse......." Vi prego Clio....appena il principe si sentirà in grado di alzarsi chiamatemi.......sono qui fuori......magari ci vuole un uomo per darci una mano.....ne recluto uno ".....usci' dal padiglione.....c'era adunanza..........mi avvicinai a Gem e a Milord......" Ma come e' possibile...il principe non conta piu' nulla ?.......chi sono questo Giacomo il Nero e Guidox......dovrebbero essere al suo servizio ...ma a quanto pare il principe e' diventato un ostaggio......Nessuno impugna una spada ?....".....Ma che succedeva......o io avevo visto troppi film..o lì i conti non tornavano.....
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Quando giunsi davanti a Giacomo, non poté sfuggirmi quel suo moto quasi involontario di trionfo... lo guardai con lo sguardo più gelido che possedevo, ma non dissi nulla.
Proprio in quel momento, tuttavia, venimmo accerchiati dai contradaioli della Pantera... e Ippio parlò per tutti. Ne fui stupita. Mi guardai intorno, appena, e li vidi ad uno ad uno, fieri e determinati... sorrisi... che terra di meraviglie che era, quella Chanty! E, nel guardarmi intorno, vidi la dottoressa uscire dal padiglione e restare a guardare la scena... pensai che se lei era lì fuori voleva dire che Guisgard stava bene, dopotutto... ne fui felice... immensamente felice e sollevata... le sorrisi. Poi tornai a guardare Giacomo... "Sembra che i vostri concittadini non concordino con voi, milord..." dissi "E voi... sono sicura che siete un uomo intelligente e dunque, forse, capirete che... beh, potevate convincere me che era necessario che io vi seguissi per il bene del principe e del regno, ma che difficilmente potrete combattere la volontà di tutti loro..." Lo scrutai... "Vi ripeto la mia offerta, dunque... recatevi da messer Guidox ed informatelo delle precarie condizioni di salute del principe... e ditegli che sarò ben lieta di parlare con lui, se sarà così cortese da volerci venire a trovare qui..." |
La voce di Talia divenne per le mie orecchie musica....finalmente quella donna aveva ritrovato nella forza dell' adunanza........il motivo per cui ...nessuno doveva recarsi da nessuna parte...erano i sudditi che andavano dal Principe....e non viceversa......." Milord....vogliamo dare sostegno alla Principessa oppure no....mi dovete un favore....non negatecelo......"........guardai Gem......" Dovrei guardarti la ferita......mi sembra il caso......non voglio mica perdere te....sarebbe il colmo.....andiamo dentro....il Principe dovrà essere aiutato....."...
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Ma proprio mentre Talia aveva pronunciato quelle parole ed Elisabeth ne aveva tratto, da esse, fiducia ed entusiasmo, gli uomini di Giacomo, nel vedere i contradaioli con aria minacciosa, estrassero le armi.
Ed uno di loro colpì con la spada il giovane Marzio che era accanto ad Ippio. “Idiota...” disse il Nero al suo uomo “... ora ce li troveremo tutti addosso!” Ed anch'egli estrasse la spada. Poi, approfittando della confusione, si lanciò su Talia, le portò la lama alla gola e corse verso i loro cavalli. “Copritemi le spalle!” Ordinò ai suoi. Questi allora con le armi bloccarono ogni azione dei contradaioli, che invece ora apparivano sorpresi e preoccupati per la vita di Marzio. Il ragazzo era a terra senza conoscenza, ferito gravemente al collo. E in questo clamore, Giacomo raggiunse il suo cavallo e galoppò via. Portandosi dietro Talia. Nel padiglione, Guisgard si era ormai ripreso e c'era Clio accanto a lui. “In debito?” Fissandola lui. “In debito per cosa? Dovrei essere io a sdebitarmi invece... e con tutti voi...” Ma proprio in quel momento arrivarono le grida dall'esterno del padiglione per ciò che Giacomo e i suoi avevano fatto. |
“Per noi” disse il giovane ad Altea “il Fiore Azzurro è...”
I servitori presero allora il sacco con il corpo di Altea e lo buttarono nell'Elsa. E a contatto con l'acqua, Altea, piano piano riprese conoscenza. E rinchiusa in quello spesso sacco cominciò ad affondare sempre più. |
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