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Ci fece portare dell'acqua, ma serviva a poco.
Eravamo confusi, perplessi, increduli, oltre che profondamente stanchi. Era chiaro che, nonostante tutto, avremmo ancora fatto di tutto per trovare Elv, non ci saremmo fermati finché non lo avessimo trovato. Ad un certo punto, un pezzo grosso arrivò in centrale, chiedendo di Belven ed io attesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il bambino, nonostante abbia solo 6 anni, parla in modo alquanto dettagliato di queste sue visioni." Disse Maryshel ad Altea. "Afferma ad esempio di svegliarsi in piena notte e sentire dal corridoio voci e risate di un altro bambino. E poi quel bambino arriva nella sua cameretta, restando a fissarlo e talvolta a sorridergli. Sarà d'accordo con me nel dire che se fossero reali queste visioni sarebbero anche parecchio inquietanti, non crede?"
Arrivò Bafon nel salotto. "Mi perdoni, signora duchessa." Ad Altea. "Volevo solo avvertirla che il professor Minsk ed il suo assistente hanno lasciato il castello poco fa, diretti in paese per alcune questioni. Saranno di ritorno nel pomeriggio hanno lasciato detto." |
Ascoltavo Maryshel e annuii a Bafon "Grazie Bafon, non comprendo perché il signor Minsk non abbia mai collaborato con noi ma sempre per conto proprio" e mi voltai verso Maryshel "Certo, per un bambino sono fatti non spiegabile ma mi perdoni.. Cosa c'entra il fatto del bambino, qui non ve ne sono in castello".
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L'gente fece entrare due uomini che Gwen riconobbe subito.
Erano infatti Minsk e Maday. "Conosco la sua fama, professore..." disse Belven "... ma non credo che qui lei abbia molto da fare." "Lei dice?" Sorridendo Minsk. "Chissà, ma prego, continui pure. Dopo, quando avrà finito mi dedicherà qualche minuto." Belven annuì e interrogò ancora Velv circa la telefonata ricevuta, senza però raggiungere alcun risultato. Gli chiese poi ancora di suo fratello, se avesse avuto telefonate o mail di minaccia, se avesse nemici o se fosse stato coinvolto in risse o discssioni varie con qualcuno. Velv però spiegò che nulla di tutto ciò era accaduto e suo fratello era un ragazzo molto tranquillo. |
"Ecco, io da parapsicologa trovo strano questo legame tra le visioni del bambino e questo castello." Disse Maryshel ad Altea. "Io ho ipnotizzato il bambino e gli ho fatto raccontare di queste sue visioni ed è davvero inquietante il modo descrittivo con il quale parla di questo castello. Per esempio il bambino afferma di sapere cose che non dovrebbe invece conoscere, come la presenza della lapide dedicata a Minsked, oppure i nomi dei suoi antenati, duchessa. Tutto è molto strano..."
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Non potevo crederci.
Minsk? Sul serio? Assunsi un sorriso infastidito e beffardo, volgendo lo sguardo altrove. Nel frattempo, Belven continuò a fare domande su Elv, ma il fratello spiegò che non poteva esserci nulla di quanto citato dall'ispettore. Rimasi in silenzio durante il dialogo fra i due, in attesa delle mirabili novità di Minsk. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi dica.. La lapide è importante? Ah, ieri sera lei è passata da queste parti in auto? Mi sembrava di averla intravista" mentendo volutamente. Non era una prova.. Lei poteva avergli detto dove è la lapide e i nomi dei miei antenati.
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Belven scosse il capo.
Non si arrivava a nulla e tutto restava confuso ed indecifrabile. Guardò allora Minsk che fissava tutti loro con un sorriso compiaciuto. "Mi chiedo" disse lui allo scienziato "cosa trova di divertente in tutto ciò, professore..." "Da piccolo" fece Minsk "amavo Pinocchio. Ero affascinato da come quel burattino sapesse mentire. Ero ammaliato dal modo in cui riusciva a dirne sempre di nuove. Si, davvero geniale." "Dove vuol andare a parare?" Chiese Belven. "Semplice..." divertito Minsk "... molto semplice... questo ragazzo sta mentendo." Indicando Velv. Velv restò di sasso e guardò Gwen. |
Maryshel sorrise.
"Si, ammetto di si, duchessa..." disse ad Altea "... ero io ieri sera in auto..." annuì "... fortuna che la sua guardia del corpo non mi ha sparato." |
Quell'espressione sul volto di Minsk era fastidiosa.
Era un maledetto borioso che si brava di se stesso, ecco cos'era. Non capii dove voleva andare a parare parlando della favola di Pinocchio, ma poi lo guardai sconvolta ed esterrefatta. Stava per caso scherzando?! "Ma si rende conto di ciò che dice? Come si permette?" esclamai, incredula. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi e chiamai Swan "Oh, le darò le scuse.. Ma come mai era venuta così tardi?" scrutandola attentamente.
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Minsk guardò Gwen e rise piano.
"Sulla telefonata credo dica il vero..." disse indicando Velv "... aveva lo sguardo stranulato, gli zigomi tesi e la mascella serrata... chiari sintomi di chi racconta qualcosa che lo ha colpito, forse addirittura sconvolto... ma quando ha parlato di suo fratello, beh, era lampante che mentisse... le mani strette nervosamente... lo sguardo mai fisso, ma in cerca del vuoto della stanza... le sopracciglia inarcate, sintomo di concentrazione richiesta per chi recita parole preparate a tavolino... e poi la bocca secca, con quel deglutire incessante... evidente paura di contraddirsi... si, decisamente un bugiardo patologico." "Ma come osi, lurido bastardo!" Gridò Velv alzandosi di scatto. "Stia seduto!" Ordinò Belven. |
"Volevo parlarle già ieri, ma confesso che una volta arrivata davanti al castello poi ho avuto paura di non essere creduta." Disse Maryshel. "Ma la visita del bambino stamani mi ha fatto capire che dovevo parlarle."
Arrivò Swan. "La signora duchessa mi ha fatto chiamare?" Lui ad Altea. |
"È venuta ieri sera e ha parlato stamattina col bambino.. Singolare.. Si sta contraddicendo?".
Arrivò Swan e gli narrai del perché della visita di Maryshel e che era lei ieri sera in auto. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
La sua risposta mi fece ancora più dubitare di lui, benché facesse bella mostra di sè la sua retorica allestita ad arte.
Bloccai Velv dal braccio facendolo sedere di nuovo. "Il fatto che Elv fosse una persona tranquilla non è certo una novità, può chiederlo a chiunque lo conosca, a meno che lei non si fidi solo della sua favella e della sua boria" ribattei, con tono diretto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il babino l'avevo visitato già un'altra volta." Disse Maryshel ad Altea. "Stamani è stata la seconda volta che è venuto nel mio studio."
Poi la duchessa raccontò tutto a Swan. "Non credo di essere bravo in questo genere di storie..." lui col suo tono irriverente, da maschio che preferisce l'azione a questo genere di discorsi "... mi spiace, signora duchessa." Guardando Altea. |
Minsk guardò Gwen negli occhi.
"La mia dialettica può piacere o meno..." disse "... ma almeno non mente." "Bastardo!" Con rabbia Velv. "Amico mio..." a lui Minsk "... vuoti il sacco... lei nasconde un segreto, presumibilmente una truffa... ma qualcosa è andato storto, vero? Confessi ora... poi potrebbe essere tardi..." |
"Si lo so.." facendogli l'occhiolino e guardai Maryshel "Comunque mi spiace per il piccolo, non so come aiutarla sinceramente. Lei prima ha sentito un sibilo forse?" con aria indifferente.
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Minsk parlò di una truffa, allora mi venne in mente il discorso dei debiti.
Possibile che lui avesse messo su una truffa per pagare i creditori? Oppure aveva rubato soldi agli uomini sbagliati e loro volevano ciò che gli spettava? "Anche se fosse, cosa c'entra con Elv questa cosa?" chiesi stizzita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, nessun sibilo..." disse Maryshel ad Altea "... ero in auto. Mi ascolti..." tirando fuori un foglio dalla borsa "... durante la seduta col bambino io ho fatto un disegno circa i suoi racconti e volevo mostrarglielo... magari mi crederà..." e le mostrò il disegno.
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"Magari ce lo dirà lui..." disse Minsk a Gwen, indicando Velv.
"Basta, io me ne vado." Questi. "Andiamo, Gwen." Fissando la ragazza. |
Osservai il disegno.. "Il bambino sta osservando due figure lontane.. Chi sono?" mantenendo sempre prudenza.
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Guardai Minsk, poi Velv.
"Prima dimmi se lui ha ragione e dimmi tutto quello che sta succedendo" gli dissi, afferrandogli il braccio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bella domanda..." disse Maryshel ad Altea "... il bambino li chiama Capitan Gaio ed il piccolo Tobi... la madre crede siano due amici immaginari..."
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"Credi a me" disse Velv fissando Gwen "o a lui?"
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"Lo chiedo a te perché se lui ha torto non avrai problemi a rispondermi. Giusto?" fissandolo irremovibile.
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"Se hai fiducia in me allora andiamo." Disse Velv a Gwen. "Ora, senza perdere altro tempo."
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"Voglio una risposta!" esclamai, poi mi alzai afferrandolo dal giubbotto.
"E spera che qualsiasi cosa uscirà dalla tua bocca non abbia niente a che vedere con la scomparsa di Elv" aggiunsi in un sibilo, fissandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Elv Elv Elv..." disse seccato Velv a Gwen "... non sai dire altro. Sei proprio una..."
"Calma giovanotto." Belven. "Andate a litigare da un'altra parte. E comunque tenetevi a disposizione." Velv allora corse fuori. |
Sgranai gli occhi senza riuscire a ribattere.
Poi corse fuori ed io tornai a sedermi in silenzio massaggiando la fronte con le dita. Come accidenti ero finita in questo casino? Io, venuta qui solo per lavorare, ero finita in questo guaio senza nemmeno accorgermene e ora non riuscivo ad uscirne, come imprigionata in un tornado. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Velv andò via e Gwen restò nell'ufficio di Belven.
Questi cominciò a parlare con Minsk che riprese il discorso riguardo Velv e le presunte bugie. Belven però gli fece capire che senza prove non avrebbe mosso un dito. Minsk allora cominciò a parlare delle due morti al castello, ritenendo che la soluzione potesse essere davvero celata nel maniero. |
Non ascoltai nemmeno mezza parola di ciò che dissero.
Non riuscivo a pensare e mi sentivo totalmente impotente. Ad un certo punto non potendone più uscii dall'ufficio senza una parola e andai via, camminando senza meta sotto la pioggia scrosciante, ringraziando mentalmente per un istante di non aver portato la mia macchina fotografica. Continuai a camminare, forse diretta in albergo, forse no, non sapevo dirlo con certezza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen vagava per la strada sotto la pioggia, in balia di pensieri confusi.
Ad un tratto sentì il motore di una moto. "Sali..." disse Velv. |
Attorno a me era tutto vago, ovattato, come dentro una bolla.
Una bolla che venne scoppiata dall'improvviso arrivo di Velv che mi disse di salire Continuai a camminare senza ascoltarlo nè fermarmi. Come poteva pensarlo dopo tutto quello che era successo dentro quell'ufficio?! Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La moto accostò.
"Sali..." disse Velv a Gwen "... cavolo, perchè non ti fidi? Avanti, vieni... vieni e ti racconterò tutto..." con l'acqua che rigava la visiera del suo casco. |
Mi voltai di scatto verso di lui e mi avvicinai
"Tutto?" esclamai con rabbia, aprendo di scatto la visiera del suo casco "Il modo in cui hai fatto casini su casini su casini senza sapere come tirartene fuori, mettendo tutti in mezzo?" urlai, la mia voce che quasi si disperdeva nello scroscio incessante dell'acqua. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Arrivai per la colazione, e mi guardai attorno, salutando le persone che avevo avuto modo di conoscere la sera prima.
Ci tenevo a fare una buona impressione, e a nessuno piace una che se la tira così cercavo di essere accomodante. Poi vidi Gozz che imprecava al cel. "Accidenti, ma che ha?" Sedendomi col mio vassoio pieno di leccornie. |
"Beh.. Tutti i bambini circa hanno degli amici immaginari. Ma non vedo come questo possa esserci di aiuto... Ha parlato del libro?".
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"Stai calma..." disse Velv fissando Gwen attraverso il casco non più protetto dalla visiera "... non ho fatto tutto da solo... sali su..."
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"No, non ha mai neanche accennato ad un libro quel bambino..." disse Maryshel ad Altea "... però qualcosa di più interessante l'ha detto a parer mio... ossia che i suoi amici, immaginari o meno, parlano di questo castello come porta, parole testuali del bambino, per andare nel loro mondo..."
Swan era in piedi a guardare incuriosito il disegno del bambino. |
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