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"Oh... beh, quello era un po' diverso" sorridendo imbarazzata.
L'aveva notato. "Comunque avevo pensato ad ''Amore", non "sincero", ma forse non funzionera`..." |
-Io non...io ho agito d'istinto...Non... Non sono un'assassina!-
Lo guardai sconvolta, mi faceva paura. Tentai di divincolarmi dalla sua presa. -Se non lo avessi curato io sarebbe stato qualcun altro, il colpo non era mortale...- Cercavo di farlo ragionare ma lui era così infuriato. Quando qualcuno bussò alla porta lui gli sbraitò contro. -Lasciami,- mi divincolai ancora,- mi fai male! Lasciami!- |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Sorrisi nel vederlo.
Un sorriso freddo e crudele. Non dissi una parola, lasciandogli credere che fossi una preda indifesa. Credici, credici... Anche Damasgrada era nervosa, lo sentivo. Come il mio maestro diceva spesso, avrei lasciato che fosse il ferro a parlare. Così non me lo feci ripetere due volte, e attaccai Vengor, con rapidità ed efficacia, beandomi di quella sensazione inebriante che era parte integrante di me. Colpo su colpo, nessun pensiero al mondo che non fosse inerente al ferro e alla carne. Questa volta non sarebbe riuscito a fuggire. Questa volta non mi sarei fermata davanti a niente. |
Pinto provò ad inserire anche la parola Amore, ma senza risultati.
“E' inutile...” disse seccato Pinto a Gwen “... occorre la soluzione o da qui non passeremo mai...” |
“Va...” disse Pepino da fuori “... va tutto bene? Aprite, o chiamo gli altri!” Minacciò.
Dacey intanto cercava di divincolarsi dalla furiosa stretta di Dension. Ed alla fine il contrabbandiere la lasciò. Aprì con rabbia la porta, spintonò Pepino e andò via. “Cosa è accaduto?” Pepino a Dacey. “State bene, milady?” |
Clio si lanciò verso Vengor ed il duello cominciò.
“Fate attenzione...” disse il pellegrino. “Avanti, bellezza...” fendendo e schivando Vengor “... fammi vedere cosa sai fare...” le lame tintinnavano “... per chi mi hai rifiutata dunque? Per chi di quei cani? Sei di quelle che amano essere di tutti...” le spade vibravano ad ogni colpo “... oppure ti piacciono le storie romantiche? Avanti, a chi ti sei promessa... dimmelo...” La contesa non accennava a terminare. |
Lo guardai uscire come una furia con gli occhi sbarrati.
Mi sforzai di non scoppiare in lacrime mentre mi sistemavo una spallina dell'abito che si era allentata. -Mi dispiace per il rumore delle nostre voci, non volevo darvi fastidio...,- non ce la facevo a sostenere la parte calma ed educata, non questa volta. -No...,- mormorai quindi con la vista annebbiata dalle lacrime, i capelli scappati all'acconciatura che ricadevano sul mio viso. |
Non risposi.
Avevo avuto come maestro un appassionato di gladiatura. E il gladiatore non emette un suono, non insulta l'avversario, non si lamenta per il dolore o la fatica. L'unico rumore che si sente è lo sfregolio del ferro se il colpo non è andato a buon fine, e la lacerazione della carne se invece è andato a segno. Ma più parlava, più la determinazione cresceva in me. Forse pensava di destabilizzarmi facendo il gradasso. Ma non attaccava. Io ero un guerriero, e vivevo per quello. Non c'era cosa che mi riuscisse meglio. Combattere per difendere il mio onore rendeva il tutto più completo, donando alla lotta uno scopo, una missione. |
Sospirai, appoggiandomi al muro e scuotendo la testa.
"Non so, ho detto e pensato tutto cio` che sapevo riguardo il mito, non ho la piu` pallida idea di cosa possa essere..." dissi avvilita "Voi non avete alcuna idea?" alzando lo sguardo su di lui. Sbuffai; non era gia` tutto abbastanza complicato per me con Elv? Doveva anche mettersi in mezzo questo maledetto enigma? |
Pepino cercò di sorridere a Dacey per tranquillizzarla.
“Su, è tutto passato...” disse avvicinandosi a lei “... venite... vi porterò sul ponte, l'aria del mattino vi farà bene... presto albeggerà...” |
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