![]() |
Come sperato, l'uomo molló la presa e mi ordinò fi raccogliere le mie cose. Presi una valigia grande che avevo utilizzato dal mio primo ed ultimo viaggio e la riempii con i miei abiti e i materiali da lavoro. Preso tutto l'occorrente, afferrai Filax per poi tenerlo in braccio e guardai sull'uscio quella stanza/gabbia che mi aveva segregato per poi rivolgermi all'uomo miserioso.
"Sono pronta" dissi... |
Quel vino riempì ancora i loro bicchieri, fino a quando l'orologio battè Mezzanotte.
“Sarà il caso che io vada a letto...” disse il professore “... ma voi, vi prego, restate ancora un po' svegli se ne avete voglia. Siete giovani e le abitudini di un vecchio non devono certo costringervi.” Sorridendo. “Salutò entrambi e andò a dormire. |
Bevemmo e parlammo, o meglio parlarono, fino a Mezzanotte, quando il professore andò a dormire, lasciandoci soli nella luce vaga e soffusa della biblioteca.
Sospirai silenziosamente mentre vagavo distrattamente davanti agli scaffali e distrattamente guardavo fuori dalla finestra, persa nei miei pensieri. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La festa continuava e lo spettacolo aveva ormai del tutto calamitato l'attenzione dei presenti, mentre Ernot aveva promesso a Vivian di farle conoscere qualcuno degli esperti d'armi presenti alla serata.
Ma ad un tratto gli artisti smisero di danzare e si voltarono verso i presenti. “Cosa fareste” disse uno di quei saltimbanchi agli altri “se qualcuno portasse via da cosa vostra oggetti preziosi e quadri di valore?” “Me li riprenderei.” Rispose un altro. “E lo ucciderei.” Un altro ancora. Allora gli artisti mascherati estrassero delle armi, puntandole verso gli invitati. “Ma... che significa?” Gridò Ernot, mentre tutti cominciarono ad urlare spaventati. http://k04.kn3.net/02F2362F4.jpg |
Mi distrassi un po' da quell'attesa, parlando con alcuni esperti che il buon Ernot mi presentava.
Non seppero dipanare i miei dubbi, ma almeno tenevano la mente impegnata. Ma poi accadde qualcosa, qualcosa di inaspettato. Le maschere pronunciarono parole enigmatiche e arrivarono addirittura a puntare le armi verso gli invitati. Probabilmente parlavano del furto della sera prima, ma sicuramente non correvamo pericoli, dato che era stato il capo stesso a chiamare quegli attori. Tuttavia, quelle furono le riflessioni della mia mente. Il mio corpo, invece, mutò, si irrigidì, come una corda di violino che sta per essere sfiorata dalla mano del musicista. Il mio sguardo mutò, divenne duro, attento, come volesse studiare l'ambiente intorno, valutarne la minaccia e cercare una strategia. E la mia mano, come rispondendo ad un comando invisibile si posò sull'elsa di Damasgrada. |
Il misterioso uomo dagli occhi scuri e profondi, l'espressione ambigua e la lunga barba nera annuì a Nyoko.
I due allora lasciarono quella camera ed uscirono in strada. “Vieni...” disse alla ragazza, indicandole una carrozza nera. Vi salirono e la vettura partì. |
Theris guardò Gwen così assorta nei suoi pensieri, si alzò e le si avvicinò.
“Ehi, piccola...” abbracciandola “... cos'hai?” |
Quasi sobbalzai quando sentii le braccia di Theris, poi sorrisi, stringendo forte le sue braccia attorno a me.
"Nulla..." soffiai con un vago sorriso, tornando a guardare altrove. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...2a2877b3e0.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutto accadde velocemente.
Quelle armi puntate contro gli invitati, la paura e le grida dei presenti. In un attimo esplose il caos. Rapidissimi, come soldati esperti, gli artisti mascherati raggiunsero subito le porte ed i passaggi, bloccando di fatto l'intero salone. Dal nulla, come ombre, altri uomini mascherati apparvero nel cortile e nel giardino, circondando le persone ferme lì. “Ehi...” disse Ernot, avvicinandosi agli artisti “... che significa questo? Chi siete?” Ma per tutta risposta fu colpito al volto da uno di quelli. Tutto ciò sotto gli occhi di Vivian. |
Movimenti rapidi, veloci e decisi, quelli non erano semplici attori.
Mi ci volle un attimo per inquadrare la situazione, vedevo gli invitati spaventati. E pensare che con tutti quegli uomini presenti li si avrebbe ammazzati in un batter d'occhio. Alzai gli occhi al cielo. Rammolliti... A quel punto non c'era molto che potessi fare, e lasciai l'elsa della spada, giocarmi la carta della fanciulla indifesa era un'ottima cosa. Ma poi colpirono Enrot, e io mi chinai su di lui per sincerarmi delle sue condizioni. "Come state?" sussurrai piano "Appoggiatevi a me.." porgendogli il mio braccio. Tuttavia la faccenda non mi convinceva, ci doveva per forza essere qualcosa dietro. Dopotutto erano loro ad essere stati rapinati. Forse credevano che in quella sala ci fossero i responsabili? La cosa era decisamente sospetta. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.52.21. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli