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Il padre di Nyoko guardò sua figlia.
“Magnanimo...” disse “... perchè mai domandi una cosa simile? Temi che io possa punirti?” |
Voltai lo sguardo verso di lui cercando di assumere un espressione sera. "Non me, padre..." sfuggendomi dagli occhi una lacrima.
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Gwen si sistemò alla meglio, per poi andare alla porta ed aprire.
E sulla soglia trovò un servitore. “Il padrone chiede di te...” disse alla ragazza “... vuole cenare in tua compagnia stasera.” |
Arricciai il naso a quella risposta, indispettita di non aver ricevuto la risposta che volevo ma d'altro canto non potevo farci molto se non assecondare l'uomo .
Cavaliere di Altafonte suonava così altisonante ma se a lui piaceva, chi ero io per giudicare. " Sono una artista, signor Cavaliere. È naturale che apprezzi l'arte specie se sotto forma del teatro e dell'opera cantata, che mi è affine" cercando di restare calma anche se dopo un simile invito avrei voluto mettermi a saltellare. Io a teatro, sembrava un sogno. Quante volte mi ero ritrovata a desiderare di varcare quella soglia e sedere anche io nella platea degli elefanti spettatori che vedevo entrare. Amit fu colui che mi riportò alla realtà. La sua osservazione però fu un po' perfida e si ricevette una gomitata nello sterno per questo. Sapeva davvero come farmi irritare e lo guardai male in modo da zittirlo. Aveva dannatamente ragione però, e questo più che le sue parole era ciò che più mi infastidiva. E infatti alla fine dissi, " Mio fratello ha ragione. Ma vi ringrazio molto per l'invito, è stato molto gentile da parte vostra pensare a me, ovviamente non posso accettare, non mi farebbero mai entrare..." cercando di ignorare il nodo alla gola che avevo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Certo, bella Cibele.” Disse Cristiano a Clio. “Una passeggiata fino alla biblioteca posso assicurarti è la cosa più intrigante che offre questo vecchio castello decadente e decaduto.” Facendole l'occhiolino. “Per arrivarvi bisogna fare le scale della torre Nord, consumate e del tutto instabili, con le murature della volta crollate in più punti. Questo fa si che nelle sere limpide e stellate la luna appare magica e romantica come in pochi altri luoghi di questo tragicomico paese.” Ridendo di gusto. “Andiamo, dolce Euridice?”
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A quelle parole di Dacey, il cavaliere d'istinto guardò fuori dalla finestra, quasi si regolasse in base alla luce che proveniva dall'esterno.
“Le botteghe sono ancora aperte” disse tornando a fissare la ragazza “e recandoci in centro si potrà fare in tempo a trovare un degno abito.” “Si, certo, signore.” Annuì Juventen. “O forse sarà più pratico chiedere ad un buon sarto di venire qui, non credi?” “Certo, signore.” Juventen. “Te ne occupi tu?” “Naturalmente.” Con un cenno del capo l'ometto. “Perfetto.” Sorridendo il cavaliere. “Mostra la camera ai nostri ospiti e poi procuraci il miglior sarto disponibile.” Juventen, così, condusse i due artisti nella loro camera e poi andò a cercare un sarto. |
Lo ascoltai, divertita, descrivere il tragitto che ci attendeva.
"Oh, sembra molto affascinante, monsieur.." con un leggero inchino e l'aria irriverente. Poi mi feci seria per un istante. "In realtà mi piace molto il vostro maniero, sapete?" sospirai, guardandomi intorno "Ho insistito io per venire qui, mi aveva colpito..". Poi tornai a guardarlo e sorrisi. "Ma certo, mio Orfeo.." con fare teatrale "Vi seguirò, naturalmente" con un velato inchino. |
“Insomma...” disse spazientito il padre di Nyoko “... cosa stai cercando di dirmi?” Vedendo sua figlia piangere. “Ah, certo... ora capisco.” Annuendo. “Ti riferisci a quel ragazzo selvaggio, vero?”
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Era un servitore.
Mi disse che ero richiesta per la cena. In quel momento, il battito del mio cuore accelerò, improvvisamente. "Certo, grazie" dissi, frettolosamente. Chiusi la porta e mi andai a preparare. Indossai un abito verde acqua in raso, con degli inserti in pizzo chiaro, le maniche a tre quarti e la gonna abbastanza larga, di un colore più chiaro del corpetto, adornato da ruches. Lasciai i capelli quasi del tutto sciolti, raccogliendoli in parte e lasciando altri boccoli ricadere sulle spalle. Mi diedi un'ultima occhiata davanti allo specchio e poi scesi in sala da pranzo. Non era la prima volta che cenavamo insieme, ma quella sera mi sembrava diverso. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...9830a8b1ed.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sapevo si sarebbe arrabbiato ma dovevo cercare di convincerlo. "Vi prego, padre. Mi rendo conto che non è stato affatto civile da parte sua reagire in quel modo, ma lo ha fatto solo per difendermi. È stato solo impulsivo. Vi prego, non punitelo. Imparerà, ne sono certa" dissi asciugando le lacrime.
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