![]() |
Guardai l'uomo negli occhi e sorrisi, un sorriso strano ed enigmatico.
"Oh, nulla.." dissi con noncuranza "..una sciocchezza.. temo mi abbiate aiutata a scappare da un sontuoso palazzo mentre tutti erano nel panico.." sussurrai quasi "..o forse ho parlato soltanto con un fantasma che aveva i vostri occhi.." scossi la testa sempre con quello strano sorriso e tornai ad osservare l'uomo. "Ma voi non rammenterete mai il mio viso.." dissi piano "..come potreste?". Ma in quel momento grida e schiamazzi giunsero dall'esterno del padiglione, facendoci voltare di scatto. "Cosa diavolo.." dissi tra i denti voltandomi nella direzione in cui arrivavano i rumori. Non potevo uscire, o il finto principe sarebbe rimasto solo, beh, non proprio, ma i due nobili non mi sembravano abili nel curare un malato. Probabilmente sarebbero stati più utili fuori. "Andate a vedere che succede, presto..per l'amor del Cielo.." dissi agli uomini davanti a me. "Resterò io con Sua Maestà..". Mi voltai verso l'uomo ferito e lo guardai ancora negli occhi, ma con un'espressione completamente diversa. "Avete ragione, sapete? Il favore che probabilmente vi dovevo era una sciocchezzuola..". Io l'ho tirato fuori solo per tentare di capire se eravate davvero l'uomo che vidi al palazzo dei Taddei, o se è una mia strana fantasia.. "Voi, invece, siete terribilmente in debito con tutti noi.. e per sdebitarvi non vi muoverete neanche di un centimentro.. Qualunque cosa accada.. O renderete vano tutto il nostro lavoro facendovi ammazzare.. o riaprendo la ferita che tanto diligentemente la dottoressa vi ha cucito, intesi... Vostra Maesta?" dissi decisa e calma al finto principe. Ma nonostante la mia apprente sicurezza ero terrorizzata da ciò che stava accadendo fuori. Avevo sentito delle grida.. non erano quelle di una donna, sembrava più un ragazzino. Possibile che se la fossero presa con uno dei contradaioli più giovani? Che razza di gente era quella? Ma era un'altra la cosa che mi preoccupava: Talia e la dottoressa erano lì fuori. E quegli uomini non andavano per il sottile nemmeno se si trattava di donne, a quanto mi era dato di capire. Tornai a guardare l'uscita del padiglione, dove potevo scorgere ombre concitate, ma non capivo cosa stesse succendendo. Mi trattenni dall'uscire a controllare, era vero ciò che avevo detto ai due nobili.. il principe, vero o finto che fosse, non poteva restare solo. E se i Rossi fossero entrati a spada sguainata? Rabbrividii. No, i contradaioli li avrebbero fermati, non avrebbero mai permesso di mettere a rischio la vita del loro principe. O almeno, era quello che speravo. |
Piccoli momenti per imparare che nella vita si puo' colpire di sorpresa... e questa a quanto pare.... lasciò gli uomini di sale........Un ragazzo venne colpito....si creo' il panico, tutti erano intorno a lui......questo creo' l'effetto sorpresa e Giacomo ebbe il tempo di costruire il rapimento di Talia......." Mio Dio Gem...l'ha portata via......e ora che succederà.......Milord...lo chiedo a voi...che succederà adesso...il Principe non si e' ripreso del nulla..e' stato ricucito da poco e anche se ha ripreso conoscenza...non credo di potergli dare una spada....in mano....stare in piedi per lui sarà un miracolo almeno per qualche giorno.......a questo punto......mentre io vado a vedere cosa ha fatto a quel povero ragazzo .....vi inviterei a pregare, perchè con le armi, ci sapete fare poco......" ......ero nera...piu' nera del nero........mi feci largo tra le persone che stavano intorno al giovane e mi inginocchiai accanto a lui....aveva una bella ferita al collo......" Che qualcuno lo porti dentro al padiglione......questa vita a Giacomo non la voglio proprio regalare..........."......e così fù.......il padiglione era molto grande e c'era spazio per tutti....Clio aveva portato materiale chirurgico.........abbastanza sufficiente.......per piu' rammendi, forse aveva il dono della preveggenza......
|
Stavo ascoltando le parole dei giovani...il Fiore Azzurro è...
Mi svegliati tutto ad un tratto e mi trovai al buio ma sentivo addosso la mia pelle acqua e il bagnato della stoffa del sacco...forse ero dentro l'Elsa come aveva detto il Principe Ardena? Mi sentivo sprofondare e cosi afferrai tra la gonna il coltello di Daiz..sapevo era tagliente...e iniziai con forza a lacerare il sacco e infatti mi trovai immersa completamente nella acqua. Riuscii a liberarmi e fortuna era anche che io ero stata una delle campionesse di nuoto al college a Oxford e cosi iniziai a nuotare, guizzavo leggera e vidi ad un tratto più luce....si..stavo emergendo e finalmente respirai a pieni polmoni l'aria..ero in salvo. Nuotai fino alla riva che era vicina e mi guardai, fradicia d'acqua, attorno. E ringraziai il Signore per aver fatto andare tutto nel migliore dei modi. |
Altea emerse così dalle acque dell'Elsa.
Era salva. Rammentò tutto il lungo sogno fatto, con la sola eccezione della forma del Fiore che aveva visto sulle opere di quegli artisti. Come se non fosse sopravvissuto a quel sogno. Alzò allora lo sguardo per capire dove fosse. Era fuori città, con le mura di Fisyem che si vedevano in lontananza. E si accorse di una piccola cappellina poco distante. |
Ci fu il caos.
Giacomo fuggì via con Talia, mentre i suoi uomini tentarono di tenere a bada i contradaioli inferociti. Grazie ad Elisabeth, il piccolo Marzio si ritrovò nel padiglione. Ma erano disperate le sue condizioni. E in quel fragore, per la rabbia, Ippio ed i suoi fecero a pezzi gli uomini del Nero. “Pensate voi a Marzio...” disse Ippio voltandosi verso Elisabeth “... pensateci voi! Che nessuno mi segua! Difendete il principe!” Gridò poi agli altri contradaioli, per poi lanciarsi all'inseguimento di Giacomo. Ma Gem, impugnando una spada trovata a terra, lo seguì. “Sono con voi!” Urlò ad Ippio, per poi raggiungerlo. Un attimo dopo erano già spariti. Intanto Marzio era stato portato dentro e anche Guisgard e Clio lo videro in quelle gravi condizioni. “Cosa è accaduto?” Chiese il falso principe. “E' stato ferito questo ragazzo...” rispose Carlo di Monsperon. “Da chi?” Fissandolo Guisgard. “Da Giacomo il Nero...” “Ora dov'è?” “E' scappato...” Guisgard si guardò intorno. “Dov'è Talia?” Domandò tradendo agitazione. “Non dovete agitarvi, o quella ferita...” fece Sanion. “Dov'è Talia?” Urlò Guisgard, fissando Clio e Carlo. http://s50.radikal.ru/i128/1109/cb/0b7ee989729c.jpg |
Quei sogni strani che avevo fatto..si parlava continuamente di un Fiore..eppure non ricordavo più le sue sembianze.
Guardandomi attorno mi accorsi che ero fuori la capitale di Chanty e ad un tratto scorsi una cappellina...rimasi tutibante, nell'ultimo sogno ero in una cappellino. Mi ci avvicinai e lentamente entrai incuriosita. |
Vidi la dottoressa entrare nel padiglione insieme ad un ragazzetto ferito.
Era Marzio! Corsi a prendere bende ed acqua fresca, anticipando le richieste della dottoressa, fortunatamente, le furono utili. Ma ormai era difficile tenere testa alla situazione. Eppure, alla domanda del finto principe, non sapevo che cosa rispondere. Se Giacomo aveva colpito Marzio, allora che cosa era accaduto alla madrina del Paiio, l'aveva portata via con sé? Rammentai le parole di Talia stessa, su quanto servisse più da viva che da morta, ed era l'unico pensiero che mi tranquillizzasse un poco. "Io.. non lo so.." dissi piano, aggrappandomi alla più lieve speranza. "Ma quest'uomo ha ragione... non dovete affaticarvi.. o vi avremo curato per niente.. Talia..". Mi voltai verso gli uomini che erano rimasti a proteggere il principe. "Dov'è la madrina del principe?" dissi ad uno di loro "Non ditemi che...". Ma non riuscii a finire la frase, se la situazione era così degenerata, allora le cose si mettevano davvero male. |
Accadde tutto in fretta...
il ragazzo a terra... le grida dei contradaioli... il sangue e le spade... e poi quella lama alla mia gola... trattenni il respiro, sorpresa... ed ero così sorpresa che non riuscii a reagire subito mentre Giacomo mi trascinava verso un cavallo e, di forza, mi tirava sopra. E poi partimmo al galoppo, lasciandoci presto dietro la confusione ed il caos... per qualche istante non dissi niente, come incapace di reagire... poi fissai l’uomo che mi stava portando via a folle velocità... “Ma che cosa credete di fare?” gridai “Cosa state facendo?” Ma Giacomo non mi badò... appena fuori città, fermò il cavallo e mi costrinse a scendere, cercando poi di mettermi a forza dentro una carrozza... mi divincolai, allora, e lo colpii con tutta la forza che possedevo, per poi scappare per il prato. |
Altea vide quella cappellina.
Era un piccolo edificio preceduto da un portico formato da due colonne di pietra e un bassorilievo della Vergine sulla piccola volta a botte che copriva l'aula absidale interna. Nell'abside vi era l'immagine della Madonna col Bambino benedicente. E davanti all'altare, Altea vide un vecchio monaco che la fissava. |
“Non avete sentito, forse...” disse Guisgard a Carlo “... la ragazza” indicando Clio “vi ha fatto una domanda... dov'è Talia?”
Il signore di Monsperon fissò allora Sanion. “Allora?” Guardandoli Guisgard. “Giacomo il Nero...” rispose Carlo “... l'ha portata via...” “Cosa?” Saltando su Guisgard. “Non agitatevi...” fece Sanion “... state calmo o la vostra ferita si riaprirà...” “Due dei nostri lo stanno inseguendo” mormorò Carlo “e vedrete che lo prenderanno...” “Non ci credete neanche voi!” Tentando di alzarsi Guisgard. “I contradaioli non possono nulla contro quell'uomo...” “Cosa volete fare?” Avvicinandosi a lui Carlo. “Sono stanco delle vostre idee e delle vostre proposte...” ansimando Guisgard “... ora farò a modo mio...” “Fatelo ragionare...” rivolgendosi allora Carlo ad Elisabeth, che era intenta a curare Marzio “... fategli capire che non può muoversi...” “Nessuno vuole aiutarmi?” Guardandosi intorno il Taddeide. “Allora farò da me...” e cercò di nuovo di alzarsi dal suo letto. Nel frattempo, il Nero aveva condotto via Talia. Ma quando furono prossimi per prendere una carrozza, la ragazza, con gesto rapido e improvviso, colpì Giacomo, per poi correre via, verso il bosco. Il colpo era andato a segno ed anche in maniera efficace, così lo spadaccino dei Rossi dovete accasciarsi per qualche istante nel tentativo di riprendere fiato. Talia, allora, ebbe un discreto vantaggio per entrare nel bosco e smarrirsi in quel lussureggiante labirinto. E corse, senza voltarsi indietro, fino a quando, raggiunta un'irregolare radura, vide una piccola casa ricoperta di rampicanti e rovi. http://cdn2.stbm.it/zingarate/galler...bit.jpeg?-3600 |
Ero corsa via più velocemente che potevo, senza voltarmi indietro... corsi attraverso il prato, verso il bosco e, appena lo raggiunsi, mi immersi subito al suo interno...
continuai ad arrancare tra l’erba alta e la vegetazione, senza pensare troppo a dove andavo... non sentivo quasi più la voce di Giacomo che gridava e mi ingiungeva di fermarmi, ormai, ma continuai a correre, passando sotto i rami più bassi ed inoltrandomi sempre più in quella fitta foresta... Infine mi fermai, ansimante, e rimasi in ascolto. Silenzio. Ascoltai ancora, per vari minuti... ma neanche il pur minimo rumore giungeva a me. Mi rasserenai: forse ero davvero riuscita a sfuggire al Nero. Almeno per il momento. Vedevo una luce poco più avanti di me, come se la foresta in quel punto diradasse un poco... mi avvicinai cauta, allora, e scorsi quell’irregolare radura, e al cento quella casa... Per qualche momento rimasi immobile, seminascosta tra gli alberi... non vedevo nessuno e mi chiedevo chi mai potesse abitare là, in mezzo al bosco... esitai per molti minuti, incerta... infine mi decisi, conscia che se fossi rimasta lì fuori avrei rischiato di farmi ritrovare da Giacomo... feci qualche timido passo avanti, allora, ed attraversai la radura, accostandomi alla casa... mi guardai intorno ancora per un momento, poi bussai piano. |
Entrata nella piccola cappella vidi la raffigurazione della Madonna con il Bambino e mi avvicinai a pregare e ringraziarla di avermi salvata, quando ad un tratto mi accorsi di non essere la unica dentro la cappella.
Di fronte l'altare vi era un vecchio monaco e mi fissava in modo curioso. Mi avvicinai a lui tranquillamente e gli porsi i miei saluti..."I miei saluti..padre..sono qui di passaggio, non so nemmeno io come sono arrivata fino qui...ditemi a chi è dedicata questa cappella? E come posso tornare a Fysiem?". |
"Piano.. piano.. per l'amor del cielo.." escalamai nel vedere l'uomo ferito tentare di alzarsi.
Lo presi per un braccio, tentando di fermarlo. "Così otterrete solo di riaprire la ferita… calmatevi adesso.. vi aiuterò io, state tranquillo.. ma non agitatevi, maledizione.." gli porsi il braccio "..ecco, appoggiatevi a me.. ma fate piano.. piano.. o la ferita si riaprirà, voi capitolerete per terra, e nessuno andrà a salvare Talia.. è questo che volete? Non credo proprio..". Lo guardai negli occhi, e mi tornarono alla mente le parole di Talia. "Lei sapeva che avreste avuto questa reazione.. certo, non si aspettava che le cose fossero così movimentate.. ma sapeva che avreste fatto qualcosa di incosciente, non vedendola.. sapete cosa mi ha detto, quando ha capito di dover andare? Mi ha raccomandato di farvi ragionare, evitandovi di fare sciocchezze…" sospirai "…Ma immaginavo che non avreste dato retta a nessuno… seguite il buonsenso, almeno.. ed ascoltate il medico.. lei vi ha salvato la vita.. Non sprecate tutto cadendo faccia a terra a causa di un movimento troppo brusco..". Mi avvicinai un poco e abbassai la voce. "E' voi che vogliono.." dissi piano "… o meglio, vorrebbero Ardena.. lei è solo un ostaggio.. è troppo preziosa perchè decidano di torcerle un capello.. ma è una trappola bella e buona, e voi lo sapete.. volete davvero affrontare il Nero in queste condizioni? Volete così tanto cadere sotto la sua spada? Che ne sarebbe di Talia a quel punto? Con voi morto, a cosa servirebbe?". Sospirai "Io capisco che vogliate correre da lei, che affrontereste il demonio in persona per salvarla.. lo so, ed è qualcosa di troppo raro e prezioso per essere espresso a parole.. Lei si è sacrificata per voi, volete rendere vano il suo gesto? Non siate avventato.. vi prego.." scossi la testa "..avete un dono raro e prezioso, che non a tutti viene concesso... so che non sono affari miei ma.. vi prego.. non gettatelo al vento per l'incoscienza e la fretta.." dissi, quasi in un sussurro. C'è chi affronterebbe le prove più ardue e terribili, per poterlo avere anche solo un istante.. Chiusi gli occhi, per fermare le lacrime che avevano ormai raggiunto gli angoli degli occhi. Ero abile in quello, ormai, e nel riaprirli, infatti, i miei occhi chiari erano puliti e luminosi come sempre. Era difficile spiegare cosa provassi quando vedevo due persone palesemente innamorate, o meglio, che si amavano a vicenda. Perchè avevo imparato a mie spese che l'amore a senso unico provoca solo dolore e disperazione. Li invidiavo, certo, ma gli auguravo comunque di essere tremendamente felici, quasi che la loro gioia fosse contagiosa. Era una sensazione strana, una sorta di dolorosa speranza. "Allora.." dissi, sforzandomi di sorridere e scherzare "..non vorrete che Talia se la prenda con me perchè non sono riuscita a farvi ragionare? Non potete farmi questo.. avanti..". |
Il ragazzo fu portato dentro il padiglione....non prima che io potessi vedere quel matto di Gem..cavalcare quel cavallo con una spada in mano.........io stavo entrando in una sorta di bolla......altro intervento....il Principe che chiedeva ciò che era successo alla sua amata...Clio..che tentava di tenere a bada tutto e tutti.......tamponavo con acqua gelida........la ferita del ragazzo....era molto seria..tanto da seria...da temere per la sua vita......ed il Principe continuava a dimenarsi......" Lady Clio ormai siete una mia esperta infermiera..potete tenere premuto questo tampone ...?...ecco brava proprio dove ho la mano io........"........avevo le mani imbrattate di sangue...e così come fa un macellaio le pulii sopra il mio vestito.........non volevo sporcare altre bende....." Siete sveglio ..il nostro principe e' sveglio........e allora adesso sarete anche in grado di starmi ad ascoltare................una parte di voi non la potrete muovere...il dolore sarà tremendo......ma questo e' nulla per un uomo come voi.....i punti interni si scuciranno.......e i vostri vasi sanguigni si riapriranno...e così i punti esterni...e siccome avete perso molto sangue...finirete la scorta che vi e' rimasta.........potrete urlare...ma tra un pò la stanchezza si farà sentire.........a causa di tutto questo..un ragazzo potrebbe perdere la vita.........e altri due uomini hanno rincorso Giacomo..........e per essere piu' precisa...uno dei due...non sà neanche che cosa e' una spada........sapete chi e' ?...e' l'uomo che amo..........Ora ascoltatemi bene..........in questo momento......i nostri sentimenti stanno ballando come gelatina nel nostro cuore ...ma c'e' una differenza....come ha ben detto Lady Clio......alla vostra Amata non torceranno un capello..........al mio Gem....non gli daranno il tempo di aprire bocca.......Siete il principe.....e allora fatelo.....il vostro popolo prima di ogni cosa......per me...la vostra vita e quella di questo ragazzo...ognuno di noi ha fatto una scelta........e ora scusatemi ma ho da fare.......e voi fareste meglio a riposare...."........lo guardai con disprezzo.....avevo il cuore stretto in una morsa...pensavo a Gem......non avevo avuto neanche il tempo di dirgli di non andare........non era giusto...tutto questo non era giusto........eppure tornai a visitare il ragazzo....." Clio...volete aiutarmi ?..ormai sapete come fare........merita anche lui..la speranza di vivere......! "......
|
Le parole di Clio, i suoi occhi chiari, le emozioni che provava, nonostante tentasse in tutti i modi di celarle, alla fine ammansirono Guisgard.
Strinse il lembo della coperta nei pugni serrati e riuscì a contenere la rabbia e la paura. Rabbia per non poter correre a liberare e Talia e paura che potessero davvero farle del male. Poi le parole perentorie di Elisabeth e la vista delle condizioni disperate di Marzio fecero il resto, portandolo a desistere da ogni proposito manifestato fino a quel momento. “Maledetto Giacomo...” disse a denti stretti “... maledetto... toccala ed io ti ucciderò... giuro su quanto ho di più Sacro che ti ucciderò...” Carlo e Sanion si avvicinarono allora al suo capezzale. “Vedrete, riusciremo a liberarla...” mormorò il signore di Monsperon. “Pregate che sia così...” alzando gli occhi su di loro il Taddeide “... pregate il Cielo che sia così...” poi guardò Clio “... io, vi ringrazio... vi ringrazio per ciò che avete fatto...” i suoi occhi indugiarono però in quelli di lei. E restò a fissarli per un lungo momento, come se gli avessero rivelato qualcosa quegli occhi. “E ringrazio anche voi...” voltandosi poi verso Elisabeth “... vi devo la vita... non lo dimenticherò...” Poi tornò a posare la testa sul cuscino. La troppa agitazione aveva in qualche modo fiaccato le sue già esigue energie. “Come può essere sorprendente la natura...” avvicinandosi Bariel a Clio “... sorprendente ed ingannatrice... tanto da raggirare anche gli esperti occhi di un vecchio servitore come me...” fissò la ragazza “... ma chissà se Madre Natura avrà ingannato anche i vostri giovani occhi...” le disse piano. https://lh4.googleusercontent.com/-p...lorIvanhoe.jpg Intanto Elisabeth tentava in tutti i modi e disperatamente di salvare il giovane Marzio. E pian piano, finalmente, l'emorragia sembrò arrestarsi. In quel momento nel padiglione giunsero alcuni compagni di Ippio. I loro volti erano pallidi, stravolti ed impauriti. |
“Questa cappellina” disse il religioso ad Altea “è dedicata alla Madonna Novella... quanto a Fisyem... essa è lontana almeno un crepuscolo, ammesso che sarete così abile da giungervi prima che scenda di nuovo la notte...”
In quel momento dalla sacrestia uscirono tre donne, col capo coperto da veli, portando sull'altare ciascuna un oggetto. La prima portava un cero votivo, la seconda un panno bianco e la terza un messale. “I vostri figli non hanno trovato ancora il Fiore?” Chiese il religioso alle tre. Quelle scossero il capo ed uscirono recitando i Misteri del Santo Rosario. |
" Preghiamo che non succeda piu' nulla a nessuno........e che questa storia abbia un lieto fine......riposate....e non preoccupatevi per i ringraziamenti ...... mi donerete un castello con parco....non dimenticatelo....."....sorrisi e continuai a lavorare......sino a quando anche il giovane fu rimesso in sesto.....gli lavai la fronte che era sporca di terra......mi lavai le mani nel catino......e pensavo a Gem.......lavavo le mani con rudezza.......non sapevo nulla ....e magari non avrei neanche potuto aiutarlo......asciugai con la mano una lacrima...e mi rimisi in sesto........." Potete dare da mangiare e da bere al Principe.....deve riprendere le sue forze......".,..quando vidi entrare alcuni uomini che erano con Gem e Ippio prima che questi decidessero di seguire Giacomo.....non riuscii a professare parola...li guardavo con un 'ansia che faceva paura.......mi sentii improvvisamente sola...
|
Capitolo VIII: Cento anni e tredici giorni
“Ci si può arrivare in sella ad un ippogrifo, catturato all'alba con un magico lesso presso i laghi solitari cui è solito abbeverarsi. (Lord Dunsany, Il libro delle Meraviglie) “Avanti...” disse una voce dall'interno dopo che Talia aveva bussato alla porta di quella casa “... vieni pure, ti aspettavo...” La porta si aprì e Talia vide un uomo anziano seduto ad una tavola che la fissava. E nel vederlo tante sensazioni ed emozioni la presero. Ripensò ai suoi sogni, strani, misteriosi e ricorrenti e a tutto ciò che l'aveva spinta a lasciare Sygma in cerca di chissà cosa. http://deborahkerr.weebly.com/upload...45032_orig.jpg |
"Io non ho fatto nulla.." sussurrai sorridendo, ai ringraziamenti dell'uomo.
Per un momento, i suoi occhi indugiarono nei miei, e ricambiai lo sguardo con la medesima intensità. Non riuscii a comprendere appieno l'espressione con cui mi scrutava, ma non mi crucciai più di tanto. Eppure, non aveva avuto la minima reazione anche se avevo nominato Lord Ardena, come fosse un'altra persona. Forse, pensai, non ci aveva fatto nemmeno caso, preso com'era dal rapimento di Talia. "La ritroveremo, non temete… e non parlo tanto per confortarvi.. non lo faccio mai.. Molte vite devono essere salvate in questo momento.. Ma so che la ritroveremo, così come so.." mi fermai, rendendomi conto che non eravamo soli. Così come so che libereremo Ardena da quel maledetto castello, e gli restituiremo ciò che gli spetta… L'ho saputo dal momento in cui quel biglietto è arrivato da me.. lo so.. lo so e basta… Mi accorsi di averlo fissato negli occhi mentre quei pensieri silenziosi attraversavano la mia mente. Già, quegli occhi che tanto mi ricordavano i suoi. Era incredibile pensare che non solo non conoscevo il principe, ma non l'avevo nemmeno mai visto, eppure stavo lottando disperatamente per salvarlo. Poteva esistere qualcosa di più assurdo e irrazionale? In nome di che cosa, poi, della mia personale convinzione su ciò che è giusto e cio che non lo è? Eppure, la mia accedemica razionalità, la mia mania di analizzare criticamente ogni evento, sembrava essere sparita. Esistevano solo le emozioni, le passioni, gli ideali. Ma, nonostante tutto, mi sembrava di essere esattamente me stessa, e la razionalità non mi mancava per niente. Masan aveva ragione, quella non era una favola. Magari stavo rischiando tutto per un pessimo sovrano, e i Rossi avevano ragione ad imprigionarlo. No, pensai, nemmeno io credevo a quelle parole. Un re può diventare migliore, ma i Rossi.. no, non esisteva nulla di peggio, e lo sapevo bene. Mi accorsi di una voce dietro di me, era il vecchio Bariel. Citazione:
"Oh, credetemi.. ingannare questi occhi è più facile a dirsi che a farsi.. Nemmeno Madre Natura riuscirebbe a corrompere chi conosce bene la verità.. Chi lotterebbe per lei.." dissi piano. Mi voltai e guardai per un momento Bariel negli occhi, con uno sguardo d'intesa, tuttavia, non dissi altro. Forse anche lui cominciava a capire? Lo sperai vivamente. Gli uomini fedeli al re dovevano sapere come stavano realmente le cose, in modo da poter sfruttare la situazione a proprio vantaggio, a vantaggio di Chanty. Ma proprio in quel momento, gli uomini di Ippio entrarono nel padiglione, lui però non c'era, e non c'era nemmeno Gem. "Allora.." dissi ad alta voce, rompendo il silenzio "..quali notizie portate? Parlate, per l'amor del Cielo!". |
Ad un tratto entrarono tre donne e posero come dono o pegno alcuni oggetti quando a un tratto il vecchio monaco pose loro quella domanda...i loro figli cercavano il Fiore Azzurro...ad un tratto trasalii e nella mia mente riaffiorarono quelle visioni avute durante il sonno...le donne erano tre e aspettavano i loro figli...e ricordai la ultima visione..dei tre ragazzi che mi stavano dicendo cosa era per loro il Fiore Azzurro.
"Il Fiore Azzurro?" dissi al monaco "Ne ho sentito parlare..perchè i figli di queste donne sono andati a cercarlo? Vi è forse qui vicino un bellissimo posto pieno di piante, e fiori e con una cappella dedicata...a San Giovanni?" |
Barriel fissò Clio e non disse altro.
Poi l'arrivo degli uomini di Ippio attirarono l'attenzione di tutti i presenti. “Lui e lo straniero” disse uno dei nuovi arrivati a Clio, riferendosi ad Ippio e a Gem “hanno rincorso il Nero... e noi... noi non abbiamo avuto il coraggio di seguirli...” e chinò lo sguardo. Elisabeth ascoltava in silenzio. “Non potete lasciarli alla mercé del Nero...” fece Bariel “... non possiamo...” “Chi avrà il coraggio di sfidarlo?” Chiese un altro di quegli uomini. “Ci andrò io...” all'improvviso Guisgard “... sto già meglio... voglio incontrarlo... sono il vostro principe... aiutatemi ad alzarmi da questo letto...” “No...” fissandolo Bariel “... non siete tenuto a farlo...” “Come sarebbe?” Stupito Guisgard. “Conosco il principe da piccolo...” mormorò il vecchio “... ed ero con lui quando venne qui e chiese di poter cavalcare uno dei cavalli della contrada... lo vidi cadere e procurarsi la ferita alla spalla... ferita che voi non avete...” |
Il monaco fissò Altea e sorrise.
“Ignoro il luogo dove il Fiore sia sbocciato...” disse “... forse è dove voi dite, o forse no... i figli di quelle donne sono tre studenti e partirono tempo fa in cerca del Fiore... non sono più tornati e le tre donne hanno fatto il voto di portare qui, ogni Venerdì, un dono ciascuna, in attesa che i loro figli tornino col dono promesso alla Madonna Novella...” |
Ogni cosa penetra nella mente, facendosi largo tra le emozioni e le paure......siamo forti...sappiamo sempre quale sarà la nostra reazione, ma non e' vero...solo quando ci troviamo in quel momento così particolare......riusciamo ad avere un impatto istintivo.......e il Principe questo ebbe....l'istinto..la paura di perdere la persona amata....ed il disagio di non potersi muovere..........sentivo i battiti del mio cuore percuotere i muscoli del mio collo.....l'aria entrava e usciva dai miei polmoni.....come vento che viene dal nord...non si placava......e io ero in silenzio, nessuno aveva avuto il coraggio, di correre dietro ai due eroi o ai due matti.......ascoltai Bariel.....sapeva, ma sapeva solo che quello poteva essere un gemello.....e invece c'erano secoli che ci dividevano......adesso anch'io sapevo che il Principe...come Talia come Clio...come chissà quanta altra gente...veniva dal mio secolo......mi avvicinai al Principe......" Sono sicura che avete tutte le buone intenzioni.....ma ho visto che qui con le intenzioni ...non si vive di più.....potreste impugnare la vostra spada....ed andare a fare il Paladino dei sofferenti......ma rischierete, di trovarvi anche voi, in un mare di guai........e purtroppo non credo che voi conosciate Giacomo il Nero o Guidox...come lo conosca Bariel.......mi sbaglio per caso ?.....credo di no...allora seremmo molto più saggi.....se guidassimo questa guerra con più strategia......perchè in questo momento neanche loro sanno come siete riuscito a scappare dalla vostra prigione........e se continueremo a dar loro tempo...sapranno che Talia..come Gem e Ippio...diventeranno inutili........"..........
|
Chiusi gli occhi per la rabbia.
"Non avete avuto il coraggio?" dissi poi, sgranando gli occhi "..non avete avuto il coraggio?" Ripetei, incredula "Come sarebbe a dire? Che razza di uomini siete? Uno straniero.. uno straniero non ci ha pensato due volte ed è corso in soccorso di Ippio.. eppure questa è la vostra terra, e quell'uomo è uno di voi.. Come avete potuto...". Scossi la testa. Poi, però, il finto principe prese la parola e si propose per affrontare il Nero. Lo guardai, non era certo nelle condizioni di muoversi. Ma poi, alle parole del vecchio Bariel mi voltai ad osservarlo, con gli occhi sbarrati. L'aveva detto davvero, e davanti a tutti per giunta. Cosa sarebbe accaduto ora? "Si, quest'uomo non è il principe Ardena.. egli è là dove è lo stavamo cercando, a meno che non siano cambiate le cose in questo pomeriggio, ma io non credo, un trasferimento darebbe troppo nell'occhio… Tuttavia, non è un impostore… Non so perchè si sia prestato a questo piano, ma ora è coinvolto quanto noi.. anzi, probabilmente di più.. chi sia non ha importanza, combattiamo per le stesse motivazioni.." guardai con disprezzo gli uomini che erano tornati indietro "..almeno, chi di noi ha intenzione di combattere.. chi vuole nascondersi, faccia pure.." dissi decisa. Mi avvicinai al finto principe, raggiungendo così la dottoressa "Ora che tutti sanno chi non siete, come dovremo chiamarvi?" dissi con un sorriso. Guardai la donna e sorrisi "Ha ragione… un momento, possibile che io non sappia il vostro nome, Milady?" sbarrando gli occhi. "Comunque, dicevamo, ci serve una strategia, e fatta bene anche.. Giacomo il Nero è uno spadaccino eccezionale… dunque non sarà facile batterlo… anche se, non è detto che Ippio fallisca.. mi è stato presentato come il miglior spadaccino della città.. voi, però, non siete in grado di combattere, non ancora…" dissi all'uomo, gentile ma decisa. Anche se non conta il mio parere, ma il suo.." sorridendo alla donna. Sospirai. "Eppure immagino che non riusciremo a trattenervi ancora per molto… per quello che vale.. se siete così deciso ad andare, verrò con voi… quegli uomini non hanno lottato per un loro amico, e non lo faranno certo per voi.. e non conterei sull'apporto pratico dei vostri amici nobili, qui.." dissi piano "..sembrano molto più bravi a dare ordini che a sporcarsi le mani.." risi "…no, non guardatemi così.. non sono pazza, beh.. d'accordo, forse un pochino… ma so quel che dico.. posso combattere, credetemi.. con la spada, la lancia o le mani nude.. non vi lascerò andare da solo… tuttavia, preferirei farvi ragionare e riuscire ad elaborare un piano per sconfiggere il Nero, liberare Talia, salvare Ippio e Gem, e già che ci siamo liberare il principe Ardena e salvare Chanty.." lo guardai sorridendo "..va bene ora potete darmi della pazza… tutti e due..". |
Guardai Clio.....l'avevo detto era la freschezza fatta persona.........dire il mio nome......in quell'epoca andava benissimo ......" Sono Elisabeth........vengo da un posto che e' troppo lontano...non credo che possa avere il tempo di raccontare......e comunque.........per vari motivi...uso molto bene la spada.....per quanto riguarda voi...Principe....mi faro' dare un'imbottitura in modo che questa venga ben protetta....siete stato fortunato la spalla ferita non vi impedirà di combattere, potete usare l'altra mano.....e' quella che usate abitualmente...ho visto come la muovete.......avete un unico problema........faremo di tutto perchè non combattiate.....ma se dovesse succedere fate in modo di non ripararvi mai con la spalla imbottita.....non credo potrà essere per voi la vostra salvezza.......se siete d'accordo.......si deve andare......ed in fretta anche...."......guardai Clio......sperando che sostenesse il mio piano....dovevo vedere Gem......comunque fosse...sarei andata via da sola....Pioppo forse mi avrebbe accompagnata.....era tanto che non vedevo Milord....
|
Guardai Elisabeth e mi si allargò il sorriso, era davvero in gamba.
"Un nome davvero bellissimo…" dissi, sorridendo "Degno della dama che lo porta…". Annuii alle sue parole, capivo che dovevamo cavarcela da soli, anche se sapevo benissimo che i due nobili si sarebbero opposti. Scherziamo, due donne a guardia del loro prezioso finto principe? Risi tra me a quel pensiero. "Beh, ora avete due angeli custodi a quanto pare.." dissi all'uomo ferito "e come ho già detto mi fido del parere di Elisabeth.. forse non siamo l'esercito che speravate di avere ai vostri ordini, ma sono certa che siamo sufficentemente motivate e un po' incoscienti per potervi essere utili.. e mi sembrate abbastanza sveglio da sapere che è una grande imprudenza giudicare il valore di qualcuno prima di avergli dato la possibilità di dimostrarlo.. dopotutto, poi, avete rispettivamente una dama e un cavaliere da salvare.." alzai le spalle, sorridendo "..io mi accontenterei di non farmi ammazzare..". Mi voltai verso Elisabeth. "Se voi dite che può combattere, mi fido.. vedrò di riuscire a trovare degli abiti adatti e armi per entrambe, voi pensate a lui.." mi voltai "..sempre che abbia ancora voglia di intraprendere un'impresa così folle.. magari è subentrata un'idea migliore.." sorrisi, guardando l'uomo "Nel frattempo.. non staremo certo con le mani in mano, giusto?". |
Annuii alle parole del frate e rimasi a riflettere guardando le tre donne pronunciare i Misteri del Santo Rosario...però non dovevo dimenticare la mia missione ... salvare il Principe Ardena come egli aveva detto..forse avrei trovato ancora i contradaioli.
"Grazie di tutto" mi rivolsi ai presenti sorridendo "ho capito alcune cose..forse sul Fiore Azzurro...e sono sicura i vostri figli ritorneranno sani e vittoriosi". Uscii dalla cappella e vidi le mura di Fysiem in lontananza e mi incamminai verso la capitale...forse il Fiore Azzurro non andava cercato ma avrebbe scelto lui stesso gli eletti da cui farsi trovare. |
Per un momento quelle sensazioni mi assalirono...
strane sensazioni che ormai mi sembravano così antiche... quelle sensazioni cui non avevo più pensato dal mio arrivo a Chanty, forse a causa delle preoccupazione per la giostra e per la salute di Guisgard... e tuttavia mi colse così chiaro e nitido, quel disagio, che sbagliarmi non sarebbe stato possibile... esitai... poi, guardandomi intorno, feci qualche passo nella stanza, verso il vecchio... quelle sue parole... nette, precise... lo scrutai per un momento... "Mi... mi aspettavate?" chiesi, fissandolo "Cosa intendete dire?" |
E mentre Altea proseguiva verso Fisyem, alle sue spalle apparve un carro di contadini.
Trasportavano paglia e probabilmente si ritiravano dalla campagna. L'andamento della carrozza era lento e solo di pochissimo più veloce del passo della ragazza. “Vi trovate un po' fuori mano...” disse uno dei villani sul carro ad Altea “... tra non molto farà buio... perchè attraversate da sola questo sentiero?” |
Guisgard ascoltò attentamente Elisabeth e Clio.
Alla fine annuì. Ma prima che dicesse qualcosa, nel padiglione arrivò qualcuno. Era Gem che aveva sulle spalle il corpo di Ippio. “E' molto ferito...” disse ansimando il pilota “... il Nero è uno spadaccino formidabile... un demonio... credo gli abbia perforato un polmone...” fissando Elisabeth “... probabilmente è spacciato... ha chiesto di morire qui, fra la sua gente...” e lo posò su una brandina. Era senza conoscenza ed aveva perso molto sangue. “E voi cosa avete fatto?” Chiese uno dei contradaioli a Gem. “Siete rimasto a guardare?” Gem lo fissò senza rispondere nulla. Poi spostò la sua giubba e mostrò il fianco lacerato da un colpo di spada. “Sono vivo” mormorò poi “solo perchè il Nero aveva altro da fare... mi ha colpito e poi ha inseguito la ragazza...” |
Il vecchio fissò Talia e le fece cenno di entrare.
L'aria era pulita e un fresco vento aveva reso limpido il crepuscolo. “Quando qualcuno parte dalla propria terra” disse il vecchio “prima o poi deve ritornarci...” sorrise. Le fece segno di sedersi alla sua tavola. “Riposatevi un po'...” continuò “... dimenticate pure ogni affatto e preoccupazione... e lasciate che gli spettri seppelliscano i propri morti... a voi ciò non toccherà...” E di nuovo quelle sensazioni invasero il cuore di Talia. http://www.wearysloth.com/Gallery/Ac...9333-15490.jpg |
Gem.....vidi Gem che entrava nel padiglione.....aveva il volto stanco..e un uomo sulle spalle.........sembrava un campo di guerra......un'altro ferito......gli andai incontro " Lascialo qui sulla brandina........"...Gem aveva un lago di sangue sulla camicia.......ma era in piedi,...stava bene...non poteva essere il suo.....mi avvicinai a d Ippio.....il suo respiro era affannoso....e il suo volto era bianco.......mi rivolse un sorriso.....spiro' con serenità.....gli chiusi gli occhi con la mano...e nel frattempo..Gem parlava dietro le mie spalle......ferita....era ferito.......lasciai il corpo esanime del giovane e gli apri' la giacca......." Cosa volevi una medaglia al valore ?..pensavi di essere il prossimo Cavaliere delle donzelle in fuga ?......stupido sei solo uno stupido...non si rischia la vita cosi'....."...non mi resi conto di aver urlato ......" siediti...che mi diverto a ricucire oggi...e' la giornata del ricamo.......".....
|
Non feci nemmeno in tempo a sorridere al cenno dell'uomo, di cui non conoscevo ancora il nome.
Qualcuno entrò nel padiglione, e mi voltai di scatto. Ippio, Ippio era esangue. "No, voi siete rimasti a guardare… voi siete tornati indietro.." esclamai con rabbia. Corsi da lui, ed aiutai la dottoressa a metterlo sulla branda. Non riuscii a trattenere le lacrime, non poteva morire, non lui. Era stato valoroso e intrepido fin dal primo momento. Mi ero fidata di lui, immediatamente, senza alcuna esitazione. Rabbrividii, tutto quello era reale, nonostante fosse terribilmente assurdo. Gli passai un panno fresco sulla fronte, per quanto servisse. Sentii la dottoressa lontana, mentre parlava preoccupata a Gem. Infondo, almeno lui era vivo, ed ero davvero felice per Elisabeth. "Oh, Ippio…" mormorai, osservando i suoi occhi farsi sempre più vitrei "… il tuo sacrificio non sarà vano.. te lo prometto.. non smetteremo mai di lottare.. mai.." sussurrai, mentre calde lacrime mi rigavano il viso. Restai così, ferma ad osservare il volto dell'uomo per molto tempo. Il coraggio si paga sempre, ma pregai perchè anche l'ignavia avesse la sua giusta punizione. I migliori, infondo, non verranno mai dimenticati, io non l'avrei dimenticato. Era il mio mestiere, dopotutto: non dimenticare. Respirai a fatica per qualche istante, poi, riuscii a rimettere ordine tra i miei confusi pensieri. Cos'aveva detto Gem? "Un momento.. come rincorrere la ragazza? Volete dire che Talia è scappata? Che non è più tra le sue grinfie?" dissi con gli occhi accesi di speranza "Allora non c'è un minuto da perdere.. dobbiamo trovarla prima di lui…". |
Iniziai a camminare e si avvicinò un carro di contadini pieno di paglia...effettivamente l'uomo che mi parlava aveva ragione..stava davvero diventando buio..mi fermai e lo guardai.."Sto cercando di raggiungere Fysiem...non preoccupatevi" non mi fidavo molto delle persone visti gli ultimi accadimenti e continuai a camminare.
|
Lentamente, a quel cenno, entrai e mi richiusi la porta alle spalle per poi avvicinarmi cautamente al vecchio.
Alla sua offerta di sedermi esitai per un attimo... ma in fondo ormai ero lì, pensai... così, infine mi accomodai su una sedia... Citazione:
tornare nella propria terra? Che mi avesse scambiata per qualcun altro? Che fosse solo un vecchio pazzo? Lo fissai negli occhi... non era né l’uno nell’altro, pensai... non era uno sciocco e, di certo, non era pazzo... ma allora? E poi l’altra cosa... sul seppellire i propri morti... rabbrividii. “Non sono preoccupata...” mormorai tuttavia, accorgendomi solo in quell’istante che in fondo questo corrispondeva alla realtà. Per un momento rimasi un silenzio, mentre quelle sensazioni e quel mare di sentimenti, che mi avevano sommersa e spinta a fuggire da Sygma dopo tutti quegli studi e la pubblicazione del libro, tornavano a farsi avanti con forza... esitai, incerta... “Non comprendo!” mormorai poi, scuotendo appena la testa “Perdonatemi, ma non comprendo cosa intendete dire... io non sono mai stata a Chanty, prima d’ora!” |
Elisabeth così medicò la ferita di Gem.
Ippio era però morto sotto gli occhi di tutti, ferito a morte dalla fatale lama del Nero. Poi le parole di Clio destarono tutti loro. Talia era fuggita e il Nero la stava inseguendo. Guisgard chiese allora a Clio di aiutarlo ad alzarsi. “Ascoltatemi...” disse poi a tutti loro “... l'avete ormai capito... io non sono il vostro principe... questa farsa è servita a prendere tempo, in attesa che i nobili di Chanty trovassero il modo di riportare sul trono il vero sovrano... il mio nome è Guisgard... Guisgard De' Taddei... non so perchè ho accettato tutto questo... forse perchè mi sembrava un dovere verso mio zio... o chissà, solo perchè ho un debole per le cause perse... quando sono irrimediabilmente perse... o magari perchè i Rossi mi stanno antipatici... però non mi sono tirato indietro e ho giostrato per la vostra causa... e sono pronto ad aiutarvi per liberare il vostro principe... ma prima devo ritrovare Talia prima che ci riesca il Nero...” “Ciò che è accaduto” fece Carlo di Monsperon “è colpa mia... mia e del barone Sanion... non avevamo scelta e ora vi chiediamo perdono per avervi ingannati... ma non c'era altra cosa da fare... quindi se cercate dei colpevoli, li avete trovati in noi due...” indicando se stesso e Sanion. “Per essere principe o re” prendendo la parola Bariel “non conta una corona o nobili antenati... un principe deve avere coraggio, misericordia e Fede... e voi le avete dimostrate tutte... avete ucciso Yrko di Bumin e ridato lustro alla nostra contrada... un uomo come voi serve alla nostra causa... aiutateci a ritrovare Sua Maestà... vi prego...” |
Altea riprese il cammino verso Fisyem ed il carro dei contadini passò oltre.
La ragazza era ad un paio d'ore di cammino dalla capitale. Ad un certo puntò incrociò due uomini che invece avevano lasciato da un po' la città. E dai loro discorsi si capiva bene che erano stati al Palio. “Gran bella vittoria da parte di Sua Maestà.” Disse uno dei due all'altro. “Ed ha anche ucciso quel malvagio Yrko di Bumin.” Fece l'altro. “Speriamo che non sia stato ferito gravemente...” |
Il vecchio fissò Talia e poi sorrise.
“Non riconoscete questi luoghi...” disse piano “... eppure sono gli stessi... dolci colline che si tingono ad ogni stagione con colori diversi... l'accento... lo stile architettonico... il Palio... non rammentate dunque? Allora vi aiuterò io... voi siete a Sygma... ma una Sygma particolare... forse una sorta di miraggio, di visione... eppure reale in un certo senso...” si alzò e si avvicinò ad una finestra. Ora Talia poteva vederlo bene, compresi i suoi abiti. Era un frate. “Fra tre giorni” aggiunse “saranno tredici giorni dopo i cento regolari... tutto questo finirà e con esso anche le vostre preoccupazioni e quelle dei vostri amici...” |
"Guisgard de'Taddei, eh.." dissi sorridendo, mentre lo aiutavo ad alzarsi "..il mondo è davvero così piccolo?".
Scossi la testa, divertita.. ricordavo di aver letto il suo nome sul giornale, e compresi ancora una volta che nulla avviene per caso, nemmeno la nostra strana conversazione. Lanciai uno sguardo turpe verso i due nobili ma non dissi nulla, avevo già espresso la mia perplessità sul loro piano, e avevo solo ottenuto di essere presa per stupida. "Sapete.." dissi poi al Taddeide "Lady Beatrice, la madre del principe Ardena, mi disse che solo un Lancillotto avrebbe potuto battere il Nero e salvare Chanty.. Bariel ha ragione, voi avete dimostrato molte qualità non da poco, e mi auguro che possiate essere l'uomo di cui abbiamo bisogno..". Sorrisi "Andiamo a riprendere Talia.. poi troveremo il modo di liberare Lord Ardena.. mi chiedo se non creda di essere stato abbandonato da tutti, ormai..". Sospirai, un sospiro triste e pensieroso. Ippio era morto, Ardena era ancora prigioniero e non eravamo nemmeno riusciti a portargli speranza, a fargli comprendere che non era stato abbandonato dalla sua gente. Un lieve sorriso mi illuminò debolmente il viso. Almeno, pensai, Talia era fuggita. Dovevamo trovarla, dovevamo trovarla prima di lui.a |
Guisgard fissò Clio, ma restò in silenzio a quelle sue prime parole.
I contradaioli intanto lo fissavano senza dire nulla. “Si, credo sia giusto...” disse annuendo l'impostore “... del resto vi ho ingannati... mi sono spacciato per il vostro principe... e sia... non ho il diritto di chiedere il vostro aiuto...” tentò allora di alzarsi da solo, ma appariva ancora dolorante. “A me non interessa chi egli sia...” all'improvviso uno dei contradaioli “... me è grazie a lui che abbiamo vinto il Palio, battendo il malvagio signore di Bumin... è il nostro campione ed io lo aiuterò!” Si avvicinò a Guisgard e lo aiutò ad alzarsi. E altri lo imitarono. Fissarono alla meglio la parte con la ferita grazie a robuste cinghie di cuoio. “Pensate di poter cavalcare?” Chiese Bariel. “Si, credo di si...” chiudendosi la giubba Guisgard “... non sarà una gita in prima classe, ma non dovrebbe darmi troppi problemi...” “E' una pazzia.” Fissandolo Carlo. “Si...” annuì l'impostore “... almeno quanto lo era il vostro piano, rammentate?” “Forse” fece Sanion “riuscirete anche a cavalcare senza morire dissanguato, ma ad affrontare il Nero no di certo.” “Per ora il mio unico scopo è ritrovare Talia.” Replicò il Taddeide. “Allora ci divideremo.” Disse Bariel. “Voi andrete in cerca della vostra dama, mentre noi contradaioli raggiungeremo il Castello di Bumin... senza Yrko ed il Nero perde metà della sua inviolabilità... e non possiamo sprecare quest'occasione...” “Mi sembra giusto.” Mormorò Guisgard. “Dividiamoci... io cercherò Talia e voi andrete al castello.” “Da solo?” Fissandolo Carlo. “Con quella ferita?” “I contradaioli devono liberare il loro principe” rispose Guisgard “ed io non il diritto di chiedere loro di rischiare la vita per me...” Chiese allora che gli portassero Pestifero. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 17.21.51. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli