Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   I Pilastri di Afravalone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2181)

Guisgard 23-05-2014 03.08.04

La cena proseguì tranquilla.
“Tisin, parla ancora, ti prego.” Disse il piccolo Enis.
“Enis, da bravo, mangia e non importunare i nostri ospiti.” Lo riprese Ymma.
“Non essere sciocco, Enis...” intervenne sua madre “... lo sai che i merli non parlano.”
“Invece si!” Esclamò il bambino. “Lui è un principe! Vero, Tisin?” Guardando poi il merlo.
“Credere alle favole è pericoloso, oltre che sciocco.” Disse madama. “E la storia di quel Cavaliere Nero è la dimostrazione.”
“Madama, non voglio che a tavola si tocchi tale argomento.” Fissandola la madre di Ymma.
“Tacere” replicò madama “non rende questa storia meno cupa e pericolosa.”
“Lo so, me ne rendo conto...” mormorò la madre di Ymma “... ma preferisco non toccare quest'argomento... anzi, parliamo d'altro...” guardò Eilonwy e Riccardo “... vi prego, parlateci di voi... perchè siete in viaggio? E dove siete diretti?” Sorrise. “Siete forse fidanzati?”

Eilonwy 23-05-2014 15.06.35

Citazione:

“Lo so, me ne rendo conto...” mormorò la madre di Ymma “... ma preferisco non toccare quest'argomento... anzi, parliamo d'altro...” guardò Eilonwy e Riccardo “... vi prego, parlateci di voi... perchè siete in viaggio? E dove siete diretti?” Sorrise. “Siete forse fidanzati?”
Mi schiarì la voce e poi diedi risposta alla madre di Ymma e Enis: “Siamo in viaggio, Milady, perché la nostra presenza è stata richiesta dalla cugina di mia madre, la Regina Gioiosa Azzurra. Ci ha chiesto di raggiungerla a Gioia Antiqua per questioni di famiglia e di stato che non vi posso rivelare. La chiamo zia perché la considero come tale anche se teoricamente non lo è!......Fidanzati, avete detto?.....Per la verità e per ora siamo solo buoni amici e ci siamo conosciuti qualche mesetto fa mentre mi dirigevo a Afravalone e per poi ritrovarci dopo un bel po’ di tempo verso Tylesia. Dico bene, Milord?”.

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Altea 23-05-2014 15.19.23

Mi svegliai di soprassalto...ancora quegli incubi..o forse visto indossavo la clamide da sacerdotessa era reale come lo fu il sogno del ciondolo di Older...è colpa tua!Solo io so dove si trova Thomas..se è vivo. Come se dovessi espiare una colpa non avevo, non era colpa mia se Thomas si era fidato poi di quell'uomo.
Guardai fuori dalla finestra, era buio, presi la mia sacca e accesi una candela sul comodino, rovistando uscirono due oggetti...uno era il ritratto mi aveva fatto Roxanne...lo aprii e lo osservai...ero proprio terrorizzata in quel dipinto...strano...un avvertimento? Qualcosa potesse succedere? Scossi la testa e pensai alla storia della sorella di Enar...la strega..riavvolsi il ritratto e lo posi dentro la sacca e poi vidi tra le mani una collana...già me lo aveva fatto un uomo in Terra Santa, Ahmel si chiamava, era una collana rudimentale e vi era appeso un bellissimo lapislazzulo, egli aveva inciso un simbolo di cui non mi rivelò mai il segreto ma mi spiegò il valore di quel ciondolo...e poi aveva inciso poche parole, una mi spiegò era..proprio Amore nella nostra lingua..il resto era nella loro lingua e non mi rivelò il significato.
Non vorrai mica..non fare pazzie Altea.

"Guarda bene nel Libro Ancestrale Altea" disse Shalazam apparendo all'improvviso e mi trovai vestita della stessa clamide del sogno.
"Ti ho dato un compito...oltre a questo, oltre a sconfiggere il male e i demoni, so sei pure una persona di valore".
Annuii e mi baciò la fronte sullo smeraldo come era solito tra noi consorelle.."Perchè non vuoi farti avanti?" disse sorridendo "te lo dico sempre, sei una comune mortale e questo ti differenzia da noi, ma...devi pensare anche a te stessa e non sempre agli altri, te lo dissi pure a Petra...fatti avanti cosa temi?"
"Di essere rifiutata e di sbagliarmi...e di..soffrire" dissi con sicurezza.
"Solo chi non osa non può sapere..vuoi poi star male per non aver mai saputo? Se sarai rifiutata lo saprai...e te ne farai una ragione no? E poi non è sposato, vi è un motivo..ma tu devi serbare il segreto".
Annuii..."Si, ma lo sospettavo già..grazie Shalazam".
Ella mi accarezzò il viso e disse poche ultime parole..."Stai molto attenta Altea"...e svanì nel nulla.

Presi allora una piccola pergamena e calamaio e scrissi.."A voi l'interpretazione...lady Altea"...per un attimo quei gesti mi fecero tornare la Altea serena di sempre, come ero stata prima di tutti questi accadimenti. Misi tutto in un mio fazzoletto..pure il fazzoletto si prendeva.
Uscii dalla stanza e chiamai la figlia del locandiere.."Date questo al Gufo, ditegli era ciò che aveva perso e stava cercando e lo ha trovato lady Altea..ma nessuno deve vedere e sapere" lei sorrise e annuì con un cenno di intesa.
Ecco...il danno è fatto Altea...mi risedetti sul letto pensando a ciò che avrei dovuto cercare nel Libro magico, era notte e non potevo aprirlo, avevo già visto di streghe e animali mutati, ma ora...si...più di una persona..avrei visto su sette, o congreghe o qualcosa di simile...poi pensai alle parole di Mime..la bestia è guidata dal demonio e un brivido mi attraversò...mi stesi sul letto per cercare di dormire e poi cercare all' Alba nel Libro Ancestrale.

Guisgard 23-05-2014 17.33.07

“Si, certo.” Disse Riccardo fissando Eilonwy. “Abbiamo affrontato insieme diverse insidie durante questo nostro viaggio e tutto lascia supporre che anche il prosieguo non sarà rose e fiori. Ma, come si dice, l'unione fa la forza.”
“Che giovani a modo e in gamba siete voi due!” Esclamò la madre di Ymma. “E se mi posso permettere, formate una gran bella coppia!”
La cena proseguì lieta e quando fu terminata, Riccardo chiese di poter passeggiare un po' per il cortile del castello.
Così, insieme ad Eilonwy scesero nel cortile, mentre ormai la sera aveva fatto il suo ingresso.
E nel passeggiare in quel luogo, Riccardo vide il cancello in ottone del misterioso giardino di cui accennava Ymma.
“Chissà quale segreto si cela li dentro...” mormorò Riccardo.
I due si avvicinarono e constatarono che quel cancello era ben chiuso.

Guisgard 23-05-2014 17.39.28

Altea cercò di riprendere sonno, ma l'inquieto sogno di poco fa le impedì di chiudere occhio.
Restò così sveglia, in balia delle sue inquietudini, fissando il soffitto della camera.
Poi ad un tratto udì delle voci.
Provenivano dalla strada davanti la locanda, visibile dalla finestra della sua stanza.
Vide così i cavalieri di Gvin, riconoscendo infatti lo stemma di San Marco di Saggesia, che si apprestavano a partire.
Poco dopo giunse il duca, accompagnato dal cacciatore di lupi che egli aveva fatto arrivare a Solpacus.
“Bene...” disse Gvin ai suoi “... siete pronti? Non indugiamo oltre... è notte e voglio prendere quella dannata bestia prima che lo facciano quei mercenari.”
Detto ciò, fece cenno ai suoi e galopparono via verso il bosco.

Eilonwy 23-05-2014 17.51.05

“Forse basterebbe qualche strumento da fabbro per togliere queste catene. Comunque questa storia non mi convince affatto!......Io direi di restare qui un altro po’ per risolvere questa questione. Oggi ho consultato la bussola magica……e da quanto ho visto siamo molto lontani da Tylesia ed abbiamo passato di già i confini del Regno di Gioia Antiqua. Infatti, da quanto ho potuto constatare, il Ducato di Castelpotos è al suo interno e i giorni che ci separano dalla capitale sono solo tre giorni. E giuro di aver guardato bene!.....Non mi va di abbandonare Lady Ymma e la sua nobile famiglia!” affermai guardando Riccardo.
“Voi che ne dite?” gli domandai.

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Guisgard 23-05-2014 18.27.39

Riccardo si avvicinò ancor più al cancello e cominciò a scuoterlo.
“E' serrato bene...” disse il cavaliere “... e non vedo catene che lo bloccano... credo sia stato chiuso dall'interno... è invalicabile...” si voltò poi verso Eilonwy “... si, anche io penso che dovremmo restare qui... almeno per capire cosa nasconda davvero questo castello...”
Ma proprio in quel momento, dall'interno del giardino, cominciò ad udirsi una musica.
La stessa che i due avevano udito dalla cappella delle suore.
“Dunque è dal giardino che suonano...” stupito Riccardo.

Clio 23-05-2014 18.30.02

Seguii con lo sguardo Guisgard che usciva, e rimasi sola con Roxanne.
L'occhio cade inevitabilmente sul tatuaggio.
Eravamo nel posto giusto.
"Hai proprio ragione.." sorrisi "Non avrei mai immaginato, credimi.. Credevo di rimanere sola tutta la vita, e la cosa non mi importava..." sospirai "Gli uomini nel migliore dei casi mi erano indifferenti, anche se per la maggior parte si prendevano gioco di me, o peggio.. non è semplice essere una donna diversa dalle altre.. ma gli dei non vogliano che qualcuno riesca a farmi cambiare..".
Annusai la tisana.
"Ma poi è arrivato lui, ed è stato l'unico capace di guardarmi senza giudicare.. Mi ha fatto innamorare come non credevo fosse possibile... E' davvero un uomo speciale, sono fortunata..." sorrisi, guardandomi attorno "Ti confesserò che adesso, ogni tanto sogno una bella casetta come questa, senza più battaglie.. per il bambino... Ma non credo ne saremmo capaci.. una cosa è certa, ci renderà davvero felici.." sorrisi, con lo sguardo lontano.
"Ah, perdonami.. non volevo tediarti con questi racconti.. tu sei giovane, bella e gentile, ti auguro di incontrare un uomo che riseca ad amarti così tanto.." sorrisi, sinceramente alla ragazza.
Mi chiesi cosa stesse combinando Guigard fuori, ma non lo diedi a vedere.

Eilonwy 23-05-2014 18.43.10

All’ improvviso, si sentì il flauto della sera prima dal giardino che stava oltre il cancello.
“E’ vero!....Ma che strano! Io pensavo che fosse Lady Ymma o il suo amato a suonarlo. Perché il Cavaliere Nero dovrebbe mettersi a suonare queste musiche?....Che logica avrebbe tutto questo?” non riuscivo sul serio a comprendere il fine di tutto ciò.
Sporsi un po’ fuori il volto e dissi ad alta voce affinché mi sentisse solo quell’ essere: “Ehi….ehi….Cavaliere Nero!....Siete voi che state suonando? Perché lo fate?.....Sappiate che io vi sfido….sì….vi sfido e giuro che vi sconfiggerò e vi rimanderò all’ Inferno che vi ha generato!....Mi avete sentito!?!....Non ho paura di voi!”.

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Guisgard 23-05-2014 18.57.22

Roxanne sorrise a Clio.
“Non mi tediate affatto...” disse la giovane “... anzi, vi comprendo appieno... si, davvero... vi capisco quando dite di sentirvi diversa dalle altre, di temere il giudizio di chi vi sta intorno...” sospirò “... anche per me è così... mia zia era una donna, come dire... diversa, particolare... amava la natura e credeva che l'uomo, per essere felice, dovesse vivere in simbiosi con qualsiasi altro essere vivente, compresi animali e piante... ma poi... poi proprio il giudizio degli altri, di quelli che non comprendono, non condividono e dunque condannano finì per colpire mia zia...” sorrise appena “... queste cose me le racconta spesso mio zio, anche se non vuole che io ne resti influenzata... per questo viviamo qui, per essere lontani dall'ignoranza altrui... mio zio è l'uomo più buono del mondo...”
Intanto fuori la casa, Guisgard aveva visto Enar ritornare.
“Chi siete voi?” Chiese il pastore.
“Sono qui con mia moglie” rispose il cavaliere “per acquistare un po' del vostro latte di pecora.”
“A quest'ora?”
“Perdonate” sarcastico il finto mercenario “ma non pensavo che vi fosse un'ora opportuna anche per comprare del latte.”
“Non ne ho più.” Disse Enar. “Dovrete attendere domattina.”
“Non posso.” Fece Guisgard. “E' per mia moglie. E' in dolce attesa e ha espresso il desiderio di un dolce fatto proprio con del latte di pecora. Vi pagherò qualsiasi cifra per averne un po'.” Scosse il capo. “Ma voi non sentite questo tanfo pestilenziale? Io quasi non riesco a respirare!”
“Si vede che non siete abituato alla vita da queste parti...” sorridendo il pastore “... infatti i contadini sono soliti ardere erbacce e sterpaglie per pulire i campi e in certi casi non si accorgono di qualche carcassa animale talvolta nascosta fra l'erba... venite, entriamo in casa...”
Entrarono e Guisgard presentò la sua finta moglie al pastore.
“Salute a voi, signora.” Enar a Clio. “Ora vi darò un po' del latte che avevo messo da parte per la cena... datemi solo un momento...”
“Non vogliamo incomodarvi a tal punto.” Mormorò il cavaliere. “E' per la vostra cena, lasciate perdere.”
“Ne abbiamo abbastanza.” Fissandolo il pastore. “Non temete. Ne metto sempre un po' di più da parte.” E riempì una bottiglia con una parte di quel latte.
“Quanto vi devo?” Domandò Guisgard.
“Nulla.” Rispose il pastore. “Immagino siate giunti anche voi in città per la belva, vero?”
“In verità non proprio...” guardandolo Guisgard “... siamo qui di passaggio, ma poi questa caccia ci ha incuriositi e allora...”
“Allora” interrompendolo Enar “questo vi chiedo... uccidete quell'animale e liberateci da questo flagello.” Fissando Guisgard e Clio.

elisabeth 23-05-2014 19.06.08

Flees alle luci delle candele sembrava più bello che mai.....lo avevo sognato ...era lì avrei potuto toccarlo....stringerlo a me.......ero su quella panca ...e Flees....con amorevole devozione si sedette ai miei piedi.....ero imbarazzata ...il mio vestito sembrava sistemato da una sarta confusa...alcune parti tendevano ad aprirsi e il lacci del corpetto non erano stati tirati...lasciando così che il bianco dei miei seni...non fosse immaginazione....essi si sporgevano.....come ad offrirsi ad un bimbo che ha bisogno non piangere piu'........se solo avessi voluto....una leggera folata di vento.....avrebbe aperto il tessuto che copriva le mie gambe............Flees premuroso in ogni atteggiamento...avremmo dovuto aspettare la mattina il gobbo era entrato nel panico e farfugliava nomi come una tempesta in pieno inverno......Daizer...aveva bisogno di riposare......non poteva essere da lui..lui era un contrabbandiere...era un baro...lo avevo visto uccidere per salvare le nostre vite.....in quel momento sembrava quasi contento che io avessi la balia.....poteva riposare bene.....avevo chi poteva esaudire ogni mio desiderio....e io ?....ero diventata la sua bisaccia in quella stramba ricerca.......

Involontariamente afferrai i capelli di Flees prima con violenza e poi con dolcezza....toccando ogni fibra....che ricopriva la sua testa....era così vicino a me...così vicino che avrei potuto appoggiare il suo capo sulle mie nude gambe .....ma Cos'era l' Amore.....un atto di passione ?....una devozione che sarebbe durata solo un momento......io non volevo solo un momento......ed infastidita.........da Daizer......" Aspetta un attimo nipote mio adorato ...devo dare la buona notte a mio marito....sono una sposa devota io.....".....mi alzai ...senza il pudore di sistemare il mio vestito......mi avvicinai a Daizer...era con gli occhi chiusi......mi misi in ginocchio il volto accanto al suo...." Daizer....e' così che auguri la buonanotte a tua moglie ?.......ti basta sapere Flees al mio servizio per stare bene e riposare......?...."..presi il suo volto con la mano e lo voltai verso di me......" Dov'e' finito il contrabbandiere che ho conosciuto.....dimmelo....e poi ti lascero' dormire..."....

Clio 23-05-2014 19.17.51

Sorrisi a mia volta a Roxanne.
"Fa bene, vostro zio, a dirvi di non farvi influenzare.. credo che, la cosa migliore in questi casi sia non curarsi di quello che pensa la gente.. perché chi giudica senza conoscere non merita la nostra attenzione... mi dispiace per vostra zia.. da come la descrivete sembra un animo gentile, e delicato.. ma la gente ignorante non è in grado di capire, condannare è più semplice, no?... o sei come me, uguale a tutti gli altri, oppure sei da condannare.. Solo perché forse loro non hanno avuto il coraggio di essere diversi per paura, allora se la prendono con chi non rinuncia ai propri sogni, ai propri sentimenti... ah, da' retta a me, vivi la tua vita senza che le cattiverie della gente te la rovinino..".
Entrarono Enar e Guisgard.
"Ah, ecco dov'eri.." sorrisi al cavaliere, e salutai Enar "Perdonate l'intrusione...".
Riuscimmo ad ottenere il latte e mi alzai immediatamente.
Restai stupita di sapere che ci stava regalando il latte, per la bestia.
Mi appoggiai al braccio di Guisgard e sorrisi.
"Grazie.. Lo faremo, non temete... Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più.." mi inchinai leggermente.
Non saprei dire perché avevo detto la frase dell'iscrizione, ma la pronunciai come se fosse la prima cosa che mi era venuta in mente, così, spontaneamente.
Ma quel tatuaggio indicava che qualcosa c'entravano.
"Vieni, caro.." sorrisi a Guisgard "Andiamo..." mi voltai verso Enar e Roxanne "Grazie ancora...".

Guisgard 23-05-2014 19.34.53

Quel gesto improvviso di Elisabeth nell'afferrare i capelli di Flees, prima violento, poi calmo, resero ancor più folle di desiderio il suo giovane nipote.
Egli ebbe un sussultò, afferrando con vigore la gamba di sua zia, per poi stringerla forte contro il suo corpo.
Ma poi quella presa si allentò e divenne una carezza lungo tutta la sua gamba, fino alla caviglia e al piede.
Poi lei si alzò e Flees restò a fissarla camminare, con quel vestito che più si muoveva, più mostrava.
E mentre lei si allontanava, il giovane cavaliere mormorò qualcosa, in maniera quasi impercettibile e sensuale, che però riuscì a far giungere all'orecchio di lei:
“Stanotte vorrei esserti io totalmente devoto, zia bella...”
Raggiunto suo marito, Elisabeth gli impose quasi di parlare.
“Elisabeth...” disse Daizer voltandosi “... cos'hai? Perchè dici questo? Stiamo facendo tutto questo per te. Tu volevi trovare quella tomba, ricordi? Su, riposa anche tu un po'... magari qui se vuoi, anche se non è molto comodo...” e le diede un bacio sulla bocca come buonanotte.

Altea 23-05-2014 19.44.31

Ero inquieta e il sonno non voleva arrivare..mi affacciai alla finestra e vidi Gvin e i suoi uomini..avevo udito bene. .stavano andando a cacciare la bestia. E io che potevo fare...nulla..ormai era una lotta tra lui e i mercenari.
Scesi alla locanda e chiesi una bevanda calda per dormire..

elisabeth 23-05-2014 20.03.29

Pensieri illeciti in un luogo sacro..........Daizer assonnato......le diede un bacio..e le rammentò.....che se non fosse stato per lei..tutta quella storia non avrebbe avuto inizio...........lo vide riprendere sonno immediatamente...doveva essere proprio stanco......Davo le spalle a Flees ed avevo sentito il suo ultimo commento........Come potevo avere il diavolo tentatore alle spalle e l'angelo custode che dormiva esausto.....non doveva andare così...la lotta era impari......
Non c'era lotta era soltanto la mia coscienza che voleva una scusa.......
ero in ginocchio a guardare il volto di Daizer...quando voltandomi rimasi seduta...accanto al suo giaciglio...la fredda pietra......il mio vestito era ormai un sacco informe...e i miei occhi erano in quelli di Flees........

"Sei la mia perdizione.....avrò tua madre contro...avrò il disprezzo di Daizer.....e sarò cacciata da mio Padre e da tutta la comunità........mi pentirò....per ogni giorno della mia vita che verrà.... non ci sarà notte...in cui prenderò sonno...non ci sarà giorno che non mi vedrò osservata e disprezzata.........La nostra scelta farà del male a molti......e quello che temo di più e' che a te di me non importi nulla..................."


"Non qui....questo e' un luogo Sacro.......vuoi essere mio schiavo ?.Vuoi avere cura di me ?....lo Farai a modo mio Flees........non avrai tutto e subito.....solo ciò che riuscirai a rubare.....".........

Cosìmi alzai ..ed uscii fuori dalla cappella......lo sentii avvicinarsi..era alle mie spalle...mi voltai...........

" Oggi mi hai vista nuda.....hai fatto scivolare il vestito......"...lo slacciai...e rimasi nuda...davanti ai suoi occhi.......ogni parte di me......era in agitazione...ogni pensiero era arroventato dalla passione....

" Ora...prendi ..ogni sua parte e rivestimi...con la cura che farebbe...ogni servo alla sua padrona......"....

Guisgard 23-05-2014 20.14.39

A quelle parole di Clio, quelle incise sulla pietra, il pastore restò quasi spiazzato, impressionato.
Non proferì però nulla.
Li accompagnò alla porta e i tre finti mercenari, montati in sella ai loro cavalli, si allontanarono.
“Sono brava gente...” disse Roxanne a suo zio “... anche se sono mercenari, io li trovo simpatici... lui poi stravede per lei... deve essere una donna molto forte, fuori dal comune... vero, zio?”
“Forse...” mormorò Enar, fissando dalla finestra le loro figure che svanivano nella foresta.
“Hai notato” Guisgard a Clio “la sua reazione a ciò che hai detto? Era una parte dell'iscrizione, vero? Ne rammento qualcuna di quelle parole... ma chissà cosa celava quella reazione...”
“Che puzza infernale!” Esclamò Mime.
“Già...” portandosi il fazzoletto alla bocca il cavaliere “... il pastore ha detto che è comune da queste parti, ma sinceramente a me sembra che stiano dando fuoco ad un'intera mandria o a qualche gregge... anche tu credi che sia normale qui intorno?” Chiese al rigattiere.
“Affatto!” Tossendo questi. “Frequento queste lande da sempre praticamente e non ho mai sentito un simile fetore!”
“Allora direi di seguirlo.” Fissando Clio il cavaliere. “Seguiamo questo lezzo malsano.”
Così, i tre galopparono seguendo quell'insopportabile puzza.
Era ormai buio, ma Clio riconobbe la via che stavano percorrendo.
Era infatti la stessa che aveva fatto con Dort.
E infatti, dopo un po', si ritrovarono nella radura dove sorgeva la misteriosa pietra incisa in antico longobardo.
“Il tanfo viene da qui...” guardandosi intorno Guisgard “... laggiù, guardate!” Indicò. “Tra quelle pietre c'è del fumo!”
Raggiunsero le pietre e spostandone alcune trovarono un ammasso di carne putrida quasi del tutto carbonizzato.
Come se fosse appartenuta ad un animale dalle dimensioni straordinarie.
Le stesse, più o meno, della bestia affrontata la notte scorsa.
Lo spettacolo era stomachevole, così come l'odore che emanava.
E Mime finì subito per dare di stomaco.
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Guisgard 23-05-2014 20.22.57

Eilonwy gridò quelle parole oltre il cancello e subito la musica cessò.
Ad un tratto lei e Riccardo udirono dei passi provenire proprio dall'altra parte del cancello, come se qualcuno stesse arrivando dal cuore del giardino.
Un attimo dopo i due videro una giovane donna, dai capelli scuri e ricci, la pelle vellutata e gli occhi di un meraviglioso celeste che pareva mutare nel grigio.
Si fermò accanto al cancello e restò a fissarli.

Guisgard 23-05-2014 20.32.01

Elisabeth uscì da quel luogo e Flees la segui, ritrovandosi così entrambi fuori nella notte.
Lei poi si spogliò completamente davanti a lui.
Flees restò quasi incredulo a quella meravigliosa scena e a ciò che disse la maga.
Allora si chinò, inginocchiandosi ai suoi piedi.
“Perchè” disse piano, quasi in un estatico sussurro di piacere “dici che a me non importa nulla? Non vedi? Muoio per te... e ora sono qui ai tuoi piedi come l'ultimo degli schiavi, mia bella zia...” accarezzandole le caviglie e i piedi “... o forse dovrei chiamarti padrona?” Sorrise.
Allora raccolse il vestito e lentamente cominciò a rivestirla.
Lo faceva piano, dolcemente, senza pudore.
E nel farlo la toccava ovunque, accarezzando ogni parte del suo statuario corpo.
E più la toccava, più la fissava.
La guardava negli occhi.
E continuava a toccarla, come lo scultore che modella la sua opera.
Toccarla piano, ma con passione, impeto, come fosse un antico rito di fertilità.
Fino a quando Elisabeth fu di nuovo coperta dal suo abito.
“Chissà se la mia signora è soddisfatta...” mormorò il giovane cavaliere.
Ma in quel momento si udì un nuovo rintocco di campana.
Come fosse un segnale di qualcosa.

Guisgard 23-05-2014 20.33.35

Altea scese al pianterreno della locanda, ordinando qualcosa in grado di farla dormire.
La sala era quasi deserta, fatta eccezione per un giovane seduto ad uno dei tavoli.
Era Destrus, intento a studiare il ciondolo ed il mantello di Thomas.

Altea 23-05-2014 20.47.56

Non mi ero accorta Destrus era in locanda, chiesi una bevanda pure per lui e mi sedetti al suo tavolo..."Noto pure voi stanotte, siete tormentato da mille pensieri e mi spiace...darvi tanto disturbo per me e mio fratello" egli mi guardò ma continuò ad esaminare quegli oggetti.."Siete riuscito a vedere qualcosa che io non ho visto?Almeno...trovare il suo corpo ormai..per dargli una degna sepoltura e pregare per lui" e dissi queste ultime parole con un nodo in gola.

elisabeth 23-05-2014 21.04.53

L'aria accarezzava il mio corpo nudo....ero consapevole di ciò che facevo......era un dare e ricevere.....senza che le cose avessero una fine improvvisa......questo volevo volevo renderlo schiavo della mia passione...volevo vederlo bruciare per il suo desiderio....così visibile...così palpabile....Un desiderio che non aveva ancora maturato l'apice dell'unione........" vedo ciò che voglio vedere nipote caro...vedo un giovane uomo che ha scosso ogni cosa era sopita in me.......e ora voglio assaporare ogni movimento...ogni tua carezza......anche se le tue mani stanno lavorando il mio corpo come se fosse creta......come se ogni angolo del mio essere tu riuscissi a possederlo.........chi Ama ha pazienza......"....Quando fu rivestita....e quando il mio cuore smise di martellarmi in petto......" Sei un bravo schiavo...voglio da te la perfezione........"....mi avvicinai a lui...e gli sfiorai le labbra con le dita....ed in quel momento le campane suonarono ancora.....mi voltai..come scossa...come se fossi ritornata alla realtà......e corremmo entrambi all'interno della cappella......c'era il gobbo sembrava sdraiato sul pavimento e Daizer...sembrava continuare a dormire...impossibile..il suono era forte.....e il gobbo non era rimasto con noi.....

Clio 23-05-2014 23.13.26

"Sì, l'ho notato... non so se sia una buona notizia o meno... ma mi è uscita spontanea..." alzai le spalle "Dannazione cos'è questo odore?" coprendomi il naso con la mano.
Annuii a Guisgard, seguirlo era la cosa migliore.
Cavalcammo nella foresta, e riconobbi subito la strada.
"Sono già stata qui.. Con Dort questa mattina.." dissi al cavaliere "In quella radura abbiamo trovato la pietra.. eccola" indicai.
Poi raggiungemmo la radura, e il tanfo era insopportabile.
L'odore della morte.
Smontai da cavallo, e mi avvicinai a quella carcassa carbonizzata.
L'odore era insopportabile.
Posai un ginocchio a terra, e la studiai con lo sguardo.
Poteva essere davvero lei?
Allora avrei dovuto esultare, ma mi faceva solo pena.
Un povero animale ammaestrato, sacrificato quando non c'era più bisogno di lui.
Non era così che volevo morisse. Dovevi cadere sotto la mia spada...
Eppure avevo comunque la sensazione che mancasse qualcosa.
Restai ad osservarla a lungo.
"E' possibile?" dissi, infine "E' morta, è finita così? Oppure è un altro trucco?".
Mi alzai "Chi l'ha ridotta così? Era ferita, certo.. vorrei credere che sia morta per la mia ferita.. ma, anche se fosse, chi l'ha bruciata, e perché?".
Iniziai a camminare intorno a quella sagoma putrefatta. Stavo per estrarre la spada, ma non ebbi il coraggio.. povero Dort.
Così, presi un semplice ramo e inziai a tastare leggermente la carcassa, sollevando pezzi imputriditi, ma facendo tornare sempre com'era prima.
Sospirai "Se questa è davvero la bestia, una cosa è certa... qualcuno ha la mia spada!".
Tornai al fianco di Guisgard "Tu che ne dici? Perché Enar ti avrebbe detto quella menzogna? Se fossero stati dei cavalieri o uomini di Gvin non l'avrebbero bruciata... ora, nessuno di noi avrà il suo trofeo..." sospirai "Ma se l'incubo di questa gente è finito davvero, è l'unica cosa che conta.. Ma possiamo esserne certi?".

Eilonwy 23-05-2014 23.25.30

Citazione:

Eilonwy gridò quelle parole oltre il cancello e subito la musica cessò.
Ad un tratto lei e Riccardo udirono dei passi provenire proprio dall'altra parte del cancello, come se qualcuno stesse arrivando dal cuore del giardino.
Un attimo dopo i due videro una giovane donna, dai capelli scuri e ricci, la pelle vellutata e gli occhi di un meraviglioso celeste che pareva mutare nel grigio.
Si fermò accanto al cancello e restò a fissarli.
Mi scusai con la giovane e bella donna: “Oh, perdonatemi se vi ho interrotta, Milady. Pensavo che foste il Cavaliere Nero!.......Ditemi siete sua prigioniera?....Suonate perché siete triste e volete la libertà, vero?”.
La donna non rispose e continuò a fissarmi in modo inquietante con suoi magnetici occhi grigio-celeste.
“Come….come mai mi guardate in questo modo?....Ho….ho detto qualcosa di….di male?” chiesi cercando di non aver paura a quella spettrale figura femminile.
Sembrava un fantasma per certi aspetti con quel pallore, i capelli corvini arruffati, le vesti rovinate e quei mutevoli occhi.

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Guisgard 24-05-2014 01.27.33

“Guardavo questi oggetti” disse Destrus ad Altea “e cercavo tracce di quanto possa essere accaduto a vostro fratello, magari riguardo ai motivi che hanno fatto si che li perdesse...” era pensieroso “... il mantello è lacerato in più parti, forse a causa di una colluttazione o, chissà, per essersi impigliato tra la fitta vegetazione... purtroppo il fatto di essere stato ritrovato in acqua ha fatto in modo che eventuali macchie di sangue svanissero... poi c'è il ciondolo... anche su questo vi sono segni e tagli...” fissò la bella avventuriera “... non vorrei essere pessimista e neanche spaventarvi, milady, ma credo dobbiamo attenderci qualsiasi cosa circa la sorte di vostro fratello... comunque, è inutile star qui a far congetture... ormai albeggia e tra un paio d'ore arriverà mio zio, così da poter andare tutti nella foresta a cercare vostro fratello...”
Infatti ormai l'aurora aveva fatto il suo ingresso e con essa un nuovo giorno a Solpacus.

Guisgard 24-05-2014 02.29.00

La ragazza, dall'altra parte del cancello, fissava senza dire nulla Eilonwy e Riccardo con i suoi magnetici occhi chiari.
“Non sono la prigioniera di nessuno, ancor meno del Cavaliere Nero...” disse finalmente “... quanto alla musica, non ero io a suonarla...”
“Allora” fece Riccardo “vuol dire che vi è qualcun altro in questo giardino oltre a voi, milady? Chi dunque suonava quella musica? E perchè mai?”
“A suonare” rivelò la ragazza “era proprio il Cavaliere Nero. Perchè? Semplice... perchè sa che amo ascoltare la musica e allora suona solo per me quella sua celestiale melodia...”
“Ma perchè vi trovate in questo giardino?” Chiese Riccardo. “E chi o cosa si nasconde sotto la corazza di quel misterioso cavaliere?”
In quel momento cominciò ad albeggiare.
“Devo andare ora...” mormorò la ragazza dagli occhi chiari “... è tardi...” si voltò e svanì nel silenzio di quel giardino.
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Guisgard 24-05-2014 02.47.42

Elisabeth accarezzò piano le labbra di Flees, parlandogli di ciò che pretendeva da suo nipote.
E lui sussultò per il troppo desiderio.
Un desiderio irrefrenabile di prenderla, spogliarla di nuovo e farla sua.
Ma il giovane cavaliere aveva compreso che era la sua bella zia a condurre i giochi.
Era lei a decidere come e quando mostrarsi.
Come e quando farsi toccare.
E la sua promessa di concedersi aveva mandato in estasi quell'irriverente suo nipote.
“E sia, mia zia e signora...” disse sorridendo ed ansimando per l'eccitazione “... come vuoi tu... ma sappi che più mi farai attendere, più il mio desiderio di te crescerà...”
Poi il rintocco della campana e a malincuore Flees vide interrompersi quel gioco fatto di carezze, di sensi, di folle desiderio.
I due tornarono così dove avevano lasciato Daizer ed il campanaro addormentati.
“Chi dunque ha suonato la campana?” Fece Flees, che subito svegliò il campanaro, scuotendolo forte. “Svegliati! Chi ha suonato la campana? Rispondi? C'è qualcun altro che si nasconde qui? Rispondi?”
“Un so...” farfugliò il campanaro “... ormivo e un so hi uonava...”
In quel momento si svegliò anche Daizer.
“Cosa è accaduto?” Fissando tutti loro.
“Qualcuno ha suonato la campana” urlò Flees “ma evidentemente nessuno di voi due!”
“Chi altri c'è qui?” Daizer al campanaro.
“Orse i orti...” fece questi.
In quel momento cominciò ad albeggiare.
E poco dopo una figura si presentò a loro.
Era il cappellano del cimitero.

Guisgard 24-05-2014 03.03.32

“Quel pastore è un vero enigma...” disse Guisgard a Clio, con gli occhi però puntati su quella carcassa carbonizzata ed imputridita “... forse ci ha mentito, o, chissà, magari davvero pensava si trattasse di una carcassa bruciata da qualche contadino... ma c'è qualcosa in quella sua casa, non so... avvertivo un vago senso di inquietudine, di oppressione stando da lì...” scosse il capo “... quanto a questa carcassa, non credo sia opera di Gvin e dei suoi uomini... se l'avessero uccisa davvero loro, non l'avrebbero di certo bruciata e lasciata qui a marcire, ma usata piuttosto come trofeo da mostrare all'intera città... no, io invece credo che la bestia abbia riportato una seria ferita in seguito al tuo colpo, Clio... un colpo che l'ha portata alla morte o forse che ha indotto qualcuno a sopprimerla definitivamente e poi a tentare di distruggerne il corpo...” si voltò verso Mime “... come va adesso, amico mio?”
“Meglio, messere, meglio...” tossendo il rigattiere.
“Su, riprenditi e dammi il tuo mantello...” fece il cavaliere “... e anche tu dammi il tuo, Clio...” rivolgendosi poi alla ragazza “... avvolgeremo la carcassa nei mantelli” togliendosi anch'egli il suo “e la trascineremo fino in città, dove la mostreremo all'intera popolazione... è grazie a te che la bestia è morta e dunque ti spetta la spada dei Taddei, Clio.”
Avvolsero così la carcassa nei mantelli, per poi legarla ai loro cavalli.
Presero allora la strada per tornare a Solpacus con il loro prezioso carico.
Ritornati in città, subito una folla di curiosi li raggiunse ed in breve si sparse la voce della loro vittoria.
Portarono poi quella carcassa al Palazzo Vescovile per mostrarla al vescovo, mentre l'intera città cominciava a festeggiare la morte di quel feroce animale.
E attirati dalle grida festanti arrivarono anche Astus e gli altri compagni di Clio.
Guisgard chiese poi al vescovo di permettere a Nestos di studiare quella carcassa, in modo da capire che genere di animale fosse in realtà.
La festa in città, nel frattempo, prendeva sempre più piede e tutti gridavano per la felicità.
Era appena trascorsa la solenne festività di Santa Rita, una delle quattro Sante protettrici di Capomazda e molti decisero di festeggiare l'uccisione della bestia proprio con la celebrazione per la mistica Agostiniana.
In quello stesso momento Gvin e i suoi tornarono dalla foresta, naturalmente a mani vuote, restando subito sorpresi del clamore che animava la città.
E Guisgard, saltando su uno dei palchi utilizzati per la celebrazione di Santa Rita, parlò al popolo.
“Gente di Solpacus...” gridò “... oggi è un gran giorno... la bestia è morta!” Tutti esultarono. “E' morta e noi festeggeremo! Come festeggeremo il nome di colei che l'ha uccisa... lady Guamarin!” E l'intera popolazione cittadina applaudì ed inneggiò al nome di quella ragazza, che poi fu portata in trionfo dai suoi compagni.

Altea 24-05-2014 19.50.06

Guardai gli oggetti di Thomas, vivo o morto lo avremmo trovato.."Si, è l'Alba, un nuovo giorno ci aspetta e sento oggi, in qualche modo si troverà Thomas..io vado a vestirmi, voi andate ora dal vescovo e faremo colazione, laggiù e decideremo sul da farsi".
Entrai nella camera e mi rinfrescai, quando udii fuori delle voci concitate e allegre, aprii la finestra della locanda, vidi i mercenari esultare, una carcassa di animale bruciato..era la belva dicevano..e poi il Gufo..o il cavaliere..esultante che acclamava Guàmarin come vincitrice.
Rimasi li nella finestra a osservare il tutto...lui..quella sua allegria mai vista lo rendeva ancora più bello...mi si strinse il cuore..poi qualcosa mi rattristò ed ebbi un ricordo.

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 62666)
Scesi le scale lentamente ed entrai nella locanda, mi guardai attorno e vidi vi erano pure i mercenari e mi accorsi di Vortex, l'uomo che prima era nella stanza, mi avvicinai a lui e per un attimo lo scostai dagli altri parlando sottovoce.."Messer Vortex..dite al Gufo io vado in foresta con Older..si proprio colui di cui parlai prima, quello di cui io e il vostro capo sospettiamo abbia preso il crocefisso a quella povera ragazza...il fatto è che al collo porta il medaglione dei crociati di mio fratello Thomas, dice di averlo trovato per caso in foresta, ma mi sembra una casualità strana..se non dovessi più tornare, e spero non succeda, almeno sapete con chi ero e dove mi trovavo".

Già..meno male erano arrivati i miei cavalieri..o sarei pure morta in quella foresta..e quindi..era Vortex non aveva mandato il messaggio e quindi quei mercenari alla fine erano come tutti gli altri...a loro interessava solo la spada...o dovevo pensare il cavaliere se ne era del tutto disinteressato?
Comunque fosse...non mi ero pentita di aver detto di dargli il ciondolo di Ahmel..affatto...in fondo avevo osato, ma nessuno si era mai interessato di me se non la mia famiglia.
Uscii e tutti festeggiavano..vidi il vescovo nella calca ma io ero seria, avevo altro a cui pensare e non ero affatto d'accordo quella spada andasse ai mercenari..dove erano le prove la bestia era perita per il colpo infertoli ma non mi interessai più di molto.."Sua Eminenza, vado a colazione nel vostro Palazzo, devo accordarmi coi miei cavalieri per trovare Thomas..vi dico una cosa..col cuore, non fidatevi di Gvin. Una cortesia...fatemi recapitare nella mia stanza in locanda da un cavaliere dei Taddei un libro dove vi siano tutti i processi di stregoneria della Inquisizione avvenuti qui a Solpacus negli ultimi anni" e detto questo mi avviai nel Palazzo Vescovile, faceva caldo e la colazione era servita in un giardino e li vi era Padre Giordano e mi sedetti vicino lui cercando di mangiare qualcosa.
"Bene..padre Giordano, mentre aspettiamo lord Rodolfo e suo nipote per andare a cercare Thomas...pensate bene a cosa raccontarmi al mio ritorno, e si spera con mio fratello...mi volete spiegare perchè io ho mandato una missiva a mio padre ed egli ha mandato questi due cavalieri? Dove è il mio promesso sposo..il duca Gvin ha detto chiaramente mi ama e mi vuole sposare....sarebbe più ovvio venga il mio promesso a riprendersi ciò che è suo..me lo dovrete spiegare..è forse impegnato a caccia o a guardare le opere d'arte come i Taddei..da cui lungi da me..speriamo non sia uno di loro, mi manca solo la Gioia dei Taddei pure..ah si..è solo superstizione, pure la lettera della Granduchessa Consell a un certo lord Corcionne dove narra appunto dei suoi tormenti, ma il vescovo ha ben pensato di tenermi alla larga da questa storia" lo fissai in modo sibillino.

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Poco dopo arrivarono i due cavalieri.."Possiamo andare, ma è meglio Padre Giordano rimanga qua..è troppo pericoloso per lui..qualcuno potrebbe fargli del male" e usciti passammo dalla piazza, sul palco i mercenari festeggiavano, il mio sguardo si fissò in quello di Guisgard, ma lo distolsi subito, prendemmo i cavalli e ci dirigemmo verso la foresta..."Noi, non abbiamo nulla da festeggiare..per ora si spera, comunque non voglio diate confidenza al duca Gvin e i suoi uomini".

Eilonwy 24-05-2014 20.10.39

Citazione:

La ragazza, dall'altra parte del cancello, fissava senza dire nulla Eilonwy e Riccardo con i suoi magnetici occhi chiari.
“Non sono la prigioniera di nessuno, ancor meno del Cavaliere Nero...” disse finalmente “... quanto alla musica, non ero io a suonarla...”
“Allora” fece Riccardo “vuol dire che vi è qualcun altro in questo giardino oltre a voi, milady? Chi dunque suonava quella musica? E perchè mai?”
“A suonare” rivelò la ragazza “era proprio il Cavaliere Nero. Perchè? Semplice... perchè sa che amo ascoltare la musica e allora suona solo per me quella sua celestiale melodia...”
“Ma perchè vi trovate in questo giardino?” Chiese Riccardo. “E chi o cosa si nasconde sotto la corazza di quel misterioso cavaliere?”
In quel momento cominciò ad albeggiare.
“Devo andare ora...” mormorò la ragazza dagli occhi chiari “... è tardi...” si voltò e svanì nel silenzio di quel giardino.
“Ehi…..aspettate….aspettate un’ attimo, vi prego!” ma questa scomparve tra le fronde del giardino.
Con l’ alba l’ incantesimo della pozione ebbe termine. Un miliardo di luci bianche e rosa avvolsero il mio corpo.
Mi ricordai le parole di Lady Galatea: "LA POZIONE SPUMOROSALIZIA E' QUESTA POZIONE DI COLORE ROSA IN GRADO DI CANCELLARE TEMPORANEAMENTE FINO ALL’ ALBA I MALEFICI DI STREGONI E STREGHE NERE. MA FINO ALL' ALBA RAMMENTALO, EILONWY!!!".
Quando scomparvero avevo ancora le gambe (ovviamente perché era ormai giorno), ma non ero più protetta da quella magia.
Mentre stavamo per andar via, fui colpita da un raggio di luce rossa proveniente dal giardino del Cavaliere Nero.
Sentì piano piano mancarmi le forze come se quel raggio mi stesse prosciugando della mia energia vitale.
Un attimo prima che chiudessi gli occhi e perdessi l’ equilibrio, vidi il raggio tornare in dietro come se avesse finito il suo compito.

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elisabeth 24-05-2014 20.32.15

Flees...aveva delle maniere da caserma....." Flees non urlate a quest'uomo....ha già fatto più del dovuto e lo abbiamo svegliato dal sonno.... in maniera poco garbata....."....." Tranquillizzatevi....i morti non hanno la forza di far suonare le campane..." dissi al Gobbo...ma mentivo ...sapendo di mentire in quel Borgo i morti facevano i locandieri..i preti e suonavano le campane.......Daizer si alzo' più confuso che mai...stava dormendo un sonno profondo........gia' un sonno profondo....mentre io ero ad ascoltare le parole di mio nipote........potevo ringraziare le campane allora....mentre discutevamo su chi o su cosa le avesse fatte muovere....Apparve il prete........La parola Apparire era la più indicata.....una figura slanciata...magra ... ma da quanto tempo non mangiava...ed il suo pallore...mi fece rabbrividire.....o stava male ..o era morto.......vidi il Gobbo fare qualche passo indietro ed uscire sgattaiolando dalla cappella.....lasciando noi tre.....col Prete......" Buongiorno Padre......penso che voi siate qui da un pò di tempo.....e siccome abbiamo fatto un voto...desideriamo io e mio marito trovare la tomba di Comino il Maniscalco......vi sarei grata se faceste questo per noi.....vedete desideriamo tanto un bambino......"...guardai Daizer come non lo guardavo da giorni....per un attimo mi persi nei suoi occhi....

Clio 25-05-2014 22.47.10

"Ah sì, inquietudine, dici? No, anzi... ho trovato Roxanne deliziosa... anche se.." mi voltai verso Guisgard "Non te l'ho detto, ma la ragazza aveva tatuato sul polso uno dei simboli dell'iscrizione..".
Ascoltai le parole del cavaliere e annuii, nemmeno io pensavo fosse opera di Gvin, quanto piuttosto del padrone della bestia.
Probabilmente aveva deciso di sopprimerla dopo la ferita del mio colpo.
Mi tolsi il mantello e lo porsi al cavaliere.
Così, tornammo in città, col nostro fetido carico.
Faticavo a crederci. Era morta davvero? Era morta per la mia ferita? E il suo padrone?
Bastava uccidere la bestia per far finire quell'incubo?
La mia spada, che fine aveva fatto? Non che ci fossi affezionata, era una come tante altre, ma qualcuno l'aveva presa.
Cavalcavo verso la città in silenzio. Tutto sembrava irreale.
Giunti a Solpacus, la folla ci venne incontro, e noi ci dirigemmo verso il Palazzo Vescovile, per mostrare al vescovo la carcassa.
Nestos avrebbe pensato alla sua identificazione, ma io non ero tranquilla.
E il suo padrone? Continuavo a pensare.
Ma poi arrivarono gli altri, attirati dalle grida festanti.
Cercai di spiegare loro come erano andate le cose, ma il loro entusiasmo era contagioso.
"Per Scotir.." mormorai, commossa, rispondendo ai loro abbracci.
"Grazie fratelli... Io avrò sferrato il colpo, ma solo perché avevamo preparato tutto insieme.. siete stati grandi.. e questo è solo l'inizio..".
Quasi mi venne un colpo nel vedere Guisgard salire sul palco e annunciare la morte della bestia e il mio nome.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto, che i ragazzi mi portarono in trionfo.
Tutti urlavano il mio finto nome.
Era decisamente troppo.
Mi guardai intorno, e per un momento desiderai essere lì come me stessa.
Sentire la gente inneggiare al Re, alla Guardia Reale, non ad una compagnia di mercenari.
Ma non era possibile, noi avevamo onorato il nostro giuramento.
Riuscii a fatica a liberarmi dall'abbraccio festoso dei miei uomini, per raggiungere Guisgard.
Gli sorrisi "Sei davvero sicuro che sia finita?" chiesi "Lo sai che se qualcosa dovesse andare storto, se abbiamo preso un abbaglio rischio un linciaggio? Allora sì che dovrai venire a salvarmi.." sorrisi, nuovamente "Nestos capirà di che bestia si tratta... ma, il suo padrone? Dici che la città è al sicuro solo perché la bestia è morta? Non so.. non sono tranquilla..." lanciai un'occhiata alla folla festante "Mi sembra irreale..."sospirai "Dovrei parlare alla gente.. per la serie: chi ha orecchie per intendere intenda..".
Ma temevo che le mie parole avrebbero potuto guastare la festa.
Alzai gli occhi su Guisgard.
"Grazie.." mormorai, senza staccare lo sguardo "Il tuo arrivo è stato provvidenziale.. potevi andartene, ma sei rimasto, ci hai seguito in questa impresa che sembrava così folle... Anche se, a dire il vero, hai mangiato, bevuto e rischiato di morire al nostro fianco.. questo, che ti piaccia o no, ti rende.. uno di noi.." risi appena "Non spaventarti, non è una minaccia... so che non è certo il tuo sogno seguire una compagnia di mercenari... intendo solo dire che.. beh, magari un domani saremo noi a toglierti dai guai.." sorrisi, con gli occhi nei suoi "Ma la cosa non mi dispiace affatto... devo ammettere che siamo una bella squadra...".

Guisgard 26-05-2014 00.27.18

A quelle parole di Elisabeth, Daizer le sorrise e poi prese la mano di sua moglie nella sua.
E a quella scena Flees ebbe un impeto di rabbia.
“E' passato molto tempo...” disse il prete “... si, molto tempo da quando il giovane Comino fu portato in questo cimitero per esservi seppellito...”
“Dove si trova ora la sua tomba, padre?” Avvicinandosi il contrabbandiere al chierico.
“Era una tomba molto bella...” fece questi “... con un basso rilievo scolpito accanto alla lapide... esso raffigurava l'immagine dell'Arcangelo Raffaele che guidava il giovane Tobia nel suo viaggio, fino a ricondurlo ai suoi genitori con una sposa degna di lui...”
“Ecco chi era Tobia...” voltandosi Daizer verso Elisabeth che era rimasta dietro di lui “... diteci dove possiamo trovare quella tomba, padre...” rivolgendosi di nuovo al religioso.
“E' stata tolta la lapide” spiegò questi “e cancellato il suo nome... tutto questo per nascondervi all'interno quel tesoro... ora l'unico modo per trovarla è scoprire dove è stato seppellito il tesoro...”
“Se fossi in voi” disse Flees alla maga ed al contrabbandiere “chiederei l'aiuto di mia madre. Si, io al vostro posto la evocherei per risolvere questa ricerca che a voi tanto interessa.”
Detto questo, lasciò quella cappella ed uscì all'aria aperta.
Ormai era sorto un nuovo giorno e la sua luce, avanzando, dissolveva nel canto degli uccellini il cupo silenzio di quella notte.

Guisgard 26-05-2014 00.36.27

Il vescovo spiegò ad Altea che i registri sui processi riguardanti eresie e stregoneria non potevano lasciare il Palazzo Vescovile.
Dunque il solo per modo per consultarli era quello di farlo restando nel palazzo.
La bella avventuriera lasciò allora quel luogo e incontrò padre Giordano.
“Milady...” disse il chierico alla dama “... vostro fratello ha inviato qui quei due cavalieri per la vostra protezione. Di questo era d'accordo anche il vostro futuro sposo. Egli è infatti nobile e non si è sentito di lasciare le sue terre per venire quaggiù a rischiare in una situazione così poco chiara. Un aristocratico non può permettersi di agire con leggerezza, avendo egli un ruolo importante nel reame. Quanto al suo casato, sappiate che non appartiene a quello dei Taddei, ma è comunque molto nobile ed antico. Siete una donna fortunata ad essere stata promessa a lui.”
In quel momento arrivarono Rodolfo e suo nipote Destrus.

Altea 26-05-2014 00.47.55

Mi accordai col vescovo per consultare il Libro sulle Inquisizioni non appena fossi tornata nel palazzo vescovile, poco dopo padre Giordano mi spiegò del motivo per cui il mio sposo non era venuto...me ne stavo zitta..e subito arrivarono i due cavalieri...prendemmo i cavalli e ce ne andammo in foresta mentre i mercenari festeggiavano, mi voltai e guardai Guisgard negli occhi...tu...se fossi un nobile, verresti a salvare la tua promessa o preferiresti prenderti le tue Terre e salvarle, trascurandola lasciandola al primo che passa.
Pensai mentre lo guardavo negli occhi..e proseguii..i due cavalieri andavano avanti verso la foresta.."Mi raccomando, non date confidenza al duca Gvin, siete qui pure per proteggermi da lui...visto il mio promesso sposo deve salvaguardare le sue Terre..eh già gli aristocratici pensano ai propri beni, non all' Amore...eppure egli era...diverso..anni fa. Comunque sir Rodolfo, penso Destrus vi abbia già detto di mio fratello e dei suoi sospetti, che erano pure miei..secondo me, in questa cittadina più di una persona si è unita, forse in qualche setta o congrega per qualche vendetta".

Guisgard 26-05-2014 00.49.30

Eilonwy galoppava col fido Dante su un sentiero baciato dal caldo Sole di Maggio, col fresco vento di Settentrione che le gonfiava i lunghi capelli.
Era una splendida mattinata di fine Primavera, ingentilita dallo screziato manto fiorito che sorgeva ai due lati della strada e addolcito dal lieto canto degli uccellini fra gli alberi.
Durante il cammino, dopo un po', incrociò un carro pieno di ortaggi e verdure di ogni tipo.
A trainarlo vi era un mulo, con un contadino che lo tirava per le redini.
“Salute a voi, giovane dama...” disse il villano “... dove siete diretta?”
“A Gioia Antiqua.” Rispose Eilonwy. “Vado bene in questa direzione?”
“Si, ma è un bel po' di strada che vi separa da quella città...” fece il contadino “... e comunque, badate di non dire a nessuno laggiù che l'Amore Vero non esiste, altrimenti il Cavaliere Nero vi raggiungerà per uccidervi.”
“Conoscete anche voi quel cavaliere?” Chiese Eilonwy.
“Certo.” Annuì il villano. “E infatti ora sto fuggendo da lui. Fui stolto nel dire che l'Amore Vero è solo per i nobili... ed ora lui mi cerca per strapparmi la lingua...” sgranò gli occhi “... eccolo, arriva! Lo sento!” Urlò impaurito.
Ad un tratto la ragazza udì dei canti.
Si voltò e vide una processione formata da alcune monache che cantavano e recitavano delle preghiere.
Tornò allora a fissare il contadino, ma questi non c'era più.
Era rimasto solo il suo carro.
“Non è più qui...” mormorò il suo mulo “... il Cavaliere Nero è giunto a prenderlo...”

Eilonwy si svegliò da quello strano sogno, ritrovandosi in una camera sfarzosamente arredata.
Era però da sola in quella lussuosa stanza.

Guisgard 26-05-2014 00.59.54

Altea galoppava verso la foresta, insieme a Rodolfo e a Destrus.
Si erano lasciati alle spalle la città festante per l'uccisione della belva.
“Sono sospetti forti i vostri, milady.” Disse Rodolfo alla dama. “Perchè poi unirsi in una setta? E cosa c'entra tutto questo con la bestia?”
“Zio...” fece Destrus “... credo che lady Altea non abbia tutti i torti... ci sono molti misteri in quella città...”
“Su, ora basta farneticare.” Mormorò Rodolfo. “La nostra priorità è trovare sir Thomas. Oltretutto la bestia è morta e dunque, una volta scoperto dove si trova il nobile cavaliere, non ci sarà più motivo per farci restare a Solpacus.”
Cavalcarono fino a giungere nel ventre lussureggiante della foresta.
E lì cominciarono a cercare tracce che conducessero a Thomas.
Ma mentre cercavano, all'improvviso si udì un rumore metallico.
Poi il cavallo di Destrus nitrì forte e disarcionò il giovane cavaliere, che cadde pesantemente a terra.
Il suo cavallo era rimasto in una tenaglia, nitrendo forte per il dolore.
Era una delle tenaglie messe da Gvin e dai suoi uomini.

Altea 26-05-2014 01.06.40

"Lasciate perdere sir Destrus...nessuno crede a ciò che dico da molto, la scorsa notte ho pure rischiato il linciaggio nella locanda per aver asserito qualcuno sta tramando a Solpacus..per fortuna..si..un cavaliere mi ha salvato".
Iniziammo a cercare Thomas ma Destrus cadde a terra..il suo cavallo si era ferito e lo avevo disarcionato..."Dannazione" esclamai guardando al cielo e poi i due cavalieri.."Gvin ha riempito la foresta di tagliole, non so per quale motivo, rischiamo cosi di far morire pure i nostri cavalli" Cruz si innervosì e lo calmai.."E ora...sir Rodolfo diteci voi che fare" scesi da cavallo e mi accertai Destrus stesse bene e prendendolo per mano lo alzai.."Avanti..valoroso cavaliere...non è successo nulla, affidiamoci alla esperienza di vostro zio".

Guisgard 26-05-2014 01.24.17

Solpacus era interamente in festa.
Tutti gridavano e cantavano felici.
Anche i compagni di Clio.
Il vescovo acconsentì alle richieste di Guisgard e permise a Nestos, affiancato da alcuni funzionari della diocesi, di studiare quella carcassa, in modo da dissipare ogni dubbio.
“Magari” disse il cavaliere a Clio “con la scusa di quel linciaggio, poi avrei una nuova possibilità di venirti a salvare.” Facendole l'occhiolino. “Dopotutto è il mio mestiere, no?” Sorrise appena. “Dammi solo il tempo di controllare quante e quali dame in pericolo ci sono in lista prima di te.” Rise di gusto. “Io invece credo che abbiamo fatto un gran colpo.” Tornando serio. “Sono certo che Nestos confermerà il tutto... quella carcassa appartiene all'animale che ci ha aggredito l'altra notte. E sei stata tu ad ucciderlo. Se anche il tuo colpo non è stato mortale al momento, ha in seguito ucciso quell'animale, o ha indotto il suo padrone ad abbatterlo, per poi bruciarne il corpo. Scotir, Vortex ed io abbiamo cercato di colpirlo, ma senza successo. Tu invece ci sei riuscita... sei tu dunque che l'hai ucciso, liberando questa città dal suo incubo.” La fissò. “Ehi, non sono abituato a vederti così...” le accarezzò una ciocca che scendeva sul suo viso “... guarda che se continui così poi finisce che arriverai a sospirare...” sorrise di nuovo “... vorresti togliermi un giorno dai guai?” Guardandola con più intensità. “Guarda che forse i miei guai sono cominciati proprio quanto ti ho conosciuta... e non mi riferisco ai mercenari, ai ribelli o alla bestia...” si avvicinò e fu quasi sul punto di baciarla.
“Un momento!” Saltando su uno dei palchi Gvin e parlando alla folla. “Siete tutti in festa, ma chi ci dice che la carcassa appartenga davvero alla bestia? Dobbiamo fidarci della parola di questi mercenari? Beh, io non mi fido! Altre volte qualcuno ha portato animali uccisi in città, spacciandoli per la vera bestia e ogni volta abbiamo visto com'è poi finita!”
“Nessuno vi ha chiesto di fidarvi della nostra parola!” Raggiungendolo Guisgard. “Per questo il nostro medico e alcuni uomini di fiducia di Sua Grazia stanno studiando la carcassa.”
Gvin lo fissò con astio e il cavaliere sostenne il suo sguardo.
Dopo un po' Nestos e gli uomini del vescovo tornarono in piazza.

Guisgard 26-05-2014 01.48.01

Altea aiutò Destrus ad alzarsi da terra.
“Sto bene, solo qualche livido per la caduta...” disse alla dama “... grazie, milady...”
Rodolfo scese da cavallo e controllò il destriero di suo nipote che continuava a nitrire per il dolore.
Il cavaliere allora aprì la tenaglia, liberando così il povero animale.
Controllò poi la ferita e senza battere ciglio estrasse il suo coltello.
E con un colpo netto uccise il cavallo.
“Perchè, zio?” Stupito Destrus.
“Non c'era nulla da fare.” Mormorò Rodolfo. “Era spacciato. Tenerlo ancora in vita non avrebbe fatto altro che causargli sofferenza.”
“Povero cavallo...” fece Destrus.
“A quanto pare, da ciò che ha detto lady Altea, quel Gvin ha riempito la foresta di tagliole...” disse Rodolfo “... probabilmente perchè sperava di farci finire dentro la bestia... ma a quanto pare i mercenari sono stati più abili di lui...”
Ma ad un tratto il cavaliere scattò, estraendo lesto la spada.
“Cosa c'è, zio?” Fissandolo Destrus.
Ma lo zio gli fece cenno di tacere.
Si udì allora un rumore fra i cespugli.
“C'è qualcosa...” mormorò Destus estraendo anch'egli la spada “... là, tra i cespugli...”
“Già...” annuendo Rodolfo, per poi puntare la spada contro quelle foglie.
E lo stesso fece Destrus, pronto a colpire.
“Chi è là?” Urlò Rodolfo. “Mostratevi o verremo a prendervi noi con le armi!”

Eilonwy 26-05-2014 11.50.26

Mi svegliai imperlata di sudore dal quello strano sogno in una lussureggiante stanza. Ero sola in essa.
Monna Solitudine in quell’ istante mi era vicina.
Mi sentivo sfinita e debole, ma se il Cavaliere Nero pensava di spaventarmi e di farmi perdere le speranze per così poco…..si sbagliava di grosso!
Sul comodino dell’ appariscente e comodo letto a baldacchino c’ era un fazzoletto di lino con rifinimenti in pizzo e seta.
Me lo portai alla fronte per asciugarmi un po’.
Scesi dal lentamente dal letto e mi diressi alla scrivania dove c'erano i vari cosmetici.
Mi tolsi il trucco dal viso con una crema al profumo di rosa e con un fazzoletto imbevuto nell’ acquavite e nel succo di limone di una boccetta.
Mi sciacquai il viso con della freschissima acqua di fonte di una bacinella.
Sul fuoco del camino bollivano due pentoloni. Con cautela ne aprì uno e fui pervasa da un odore che conoscevo bene. Quello che bolliva era latte d’ asina, usato molto dalle sovrane per schiarire e mantenere fresca e giovane la pelle e rilassare gli arti doloranti.
Aprì l’ altro pentolone, nel quale bolliva dell’ acqua.
Spensi il fuoco e gettai il contenuto di entrambe le due grosse marmitte nella vasca da bagno ed aggiunsi dei sali profumati alle essenze d’ oriente e dei petali di rosa rossa.
Mi spogliai dei miei indumenti e presi un barattolo di argilla verde e caolino. Mi spalmai la maschera purificante ed astringente sul viso e mi immersi in quel piacevolissimo bagno come fecero in passato Poppea e Cleopatra.

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