Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 20-02-2016 01.39.54

Il padrone guardò Gwen e restò in silenzio per alcuni istanti.
“E se io invece...” disse infine “... ti dicessi che sei libera? Che puoi andar via? Adesso stesso?”

Guisgard 20-02-2016 01.44.06

Alvaro annuì ad Altea.
Raggiunsero la locanda ed entrarono per fare colazione.
Alvaro ordinò latte caldo, focacce con uvetta e miele e frutta fresca.
Intanto dall'esterno, oltre agli schiamazzi, alle grida ed alle risate della gente, si iniziarono a sentire i primi rulli di tamburo e gli squilli di tromba.
“Ci siamo...” disse Alvaro ad Altea.

Lady Gwen 20-02-2016 01.44.55

Restò in silenzio a lungo e questo mi fece temere il peggio.
Poi parlò e le sue parole mi spiazzarono, totalmente.
"E se io volessi restare?" guardandolo attentamente.
Avevo risposto di getto, spontaneamente, senza pensarci.
Avevo desiderato così tanto la libertà e ora desideravo restare lì, cosa mi stava succedendo?

Altea 20-02-2016 01.48.29

La colazione era abbondante..presi del latte caldo e una focaccina mentre si sentivano urla e schiamazzi.
Finii in fretta la colazione e ad un tratto si sentirono i primi tamburi.."Sarà meglio affrettarci anche perché vorrei prendere i migliori posti e sono vicino al Maresciallo ovviamente".

Guisgard 20-02-2016 01.52.43

“Restare...” disse il padrone a Gwen “... e perchè mai? Ti ho resa schiava imponendoti la mia volontà, rinchiudendoti in questo castello. Perchè dunque dovresti desiderare di restare qui? Vuoi farmi credere che ti piace così tanto occuparti dei miei fiori?”

Lady Gwen 20-02-2016 01.57.31

Il suo discorso non faceva una piega.
Perchè volevo restare?
Non lo sapevo nemmeno io...
"Non lo so... Forse non c'è un motivo..." mormorai, quasi sussurrando e abbassando lo sguardo "Ma se è vostro desiderio che io me ne vada, andrò via. Andrò adesso stesso a preparare le mie cose" dissi alzandomi.

Guisgard 20-02-2016 02.00.32

“Non ho detto questo” disse il padrone a Gwen “e non ho espresso desideri. Ho solo chiesto a te cosa faresti se ti dessi il permesso di andare via. Di essere libera.”

Lady Gwen 20-02-2016 02.08.49

Mi sedetti di nuovo.
"Di certo tornerei alla mia routine, alla mia casa, la mia erboristeria, quella routine che sì, mi dà sicurezza, ma molto spesso ci si rende conto che la sicurezza non è tutto ciò che cerchiamo. Ho cercato più volte di lasciarmi questo castello alle spalle, ma ogni volta questo mi ha riportata di nuovo qui, e non mi riferisco solo all'ultima volta.
Dovrei forse andare via e sì, essere libera, per poi ritrovarmi di nuovo qui?"
Ero sincera in ciò che dicevo, molto sincera, era come se ci fosse qualcosa ad attirarmi, qualcosa che non potevo contrastare.

Guisgard 20-02-2016 02.13.06

“E se io” disse il padrone a Gwen “ti dessi la possibilità di andare via davvero? Di lasciare questo castello e liberarti dei suoi incanti? Di allontanarti senza più essere riportata qui? Accetteresti?”

Lady Gwen 20-02-2016 02.17.33

Davvero aveva la possibilità di farlo?
Ma perchè io, poi?
Perchè io, e non qualcun'altro?
Avrei rinunciato alla mia magia? Lo avrei fatto davvero?
"No" risposi infine.

Guisgard 20-02-2016 02.23.38

A quella risposta di Gwen, il padrone tornò a mangiare.
“Oggi se vuoi” disse quando ebbe finito “ti porterò in quel posto che ti avevo promesso. Ci si arriva a cavallo. Se vuoi, naturalmente.”

Lady Gwen 20-02-2016 02.26.42

Alla mia risposta tornò a mangiare, cambiando discorso.
"Certo, volentieri."

Guisgard 20-02-2016 02.28.55

I due monaci uscirono dalla locanda e subito Clio e Kostor li seguirono.
I religiosi galopparono fino ad arrivare presso una secolare quercia che sorgeva in un irregolare pianoro.
Scesero dai loro cavalli ed attesero.
Ormai il Sole era sorto.
Dopo un po' apparvero tra la vegetazione due figure, che subito Clio riconobbe.
Erano infatti Pepino e Lignas.
E le loro cavalcature sembravo trasportare un pesante carico.
I due chierici li salutarono e lo scudiero ed il contadino li raggiunsero.
Naturalmente erano seguiti a debita distanza da Dimos e da Tussor.

Guisgard 20-02-2016 02.31.08

“Josephine...” disse il padrone “... fa preparare due cavalli.”
“Subito, signore.” Annuì la nana.
“Partiremo subito.” Il padrone a Gwen. “Appena avrai finito di fare colazione.”

Lady Gwen 20-02-2016 02.34.03

"Bene" annuendo.
Continuai a mangiare tranquilla, finchè non finii.
Ero impaziente e curiosa di sapere dove mi avrebbe portata.

Guisgard 20-02-2016 02.43.20

Gwen finì la sua colazione e poco dopo lei ed il padrone lasciarono il castello in sella a due cavalli.
Galopparono lungo un sentiero del bosco, attraversando una ridente vallata racchiusa da poggi tutti incoronati da slanciati e dritti cipressi ed ammantati da stuole di ameni girasoli che parevano volteggiare al richiamo dei dorati raggi del Sole.
Infine arrivarono presso un antico ed arrugginito cancello che dava su un piccolo sterrato tra rovi e sterpaglia.
“Eccoci arrivati.” Disse il padrone.

Lady Gwen 20-02-2016 02.48.26

Quando finii, lasciammo il castello.
Galoppammo nel bosco e mi sentii libera; erano anni che non lo facevo e quella sensazione mi fece sentire rinata, così come la stupenda vallata che attraversammo.
Ad un certo punto ci trovammo davanti ad un cancello, oltre il quale si intravedevano rovi e sterpaglia e il padrone disse che eravamo arrivati, così smontai da cavallo.

Guisgard 20-02-2016 02.55.05

Gwen ed il suo padrone si trovarono davanti a quel malmesso cancello, quasi fosse la porta per un mondo diverso, sconosciuto, addirittura magico.
L'umo con un coltello tagliò la sterpaglia tra le grate ed il cancello si aprì cigolando.
“Vieni...” disse porgendo la mano alla giovane.

Lady Gwen 20-02-2016 03.00.13

Ci avvicinammo al cancello, che sembrava quasi l'ingresso per un'altra dimensione, per un altro mondo.
Poi il padrone tagliò con un coltello i rovi che bloccavano la grata e aprì il cancello cigolante.
Poi mi porse la mano ed io la presi, accingendomi ad entrare.

Guisgard 20-02-2016 03.11.43

Il padrone strinse la mano di Gwen ed insieme varcarono quel cancello, ritrovandosi ad attraversare quell'irregolare sterrato.
Il mattino si era levato in un terso splendore, con i raggi del Sole che filtravano tra i rami folti delle due file di cipressi che racchiudevano quel passaggio, fungendo quasi da galleria a quell'accesso.
Attraversando quel varco la luce del giorno generava vivaci e dorati giochi di chiaroscuro, che danzavano con bagliori e riflessi sul viso e tra i rossi capelli di Gwen.
Alla fine i due giunsero ai piedi di un'alta e diroccata torre quadrangolare, le cui murature apparivano consumate e segnate da crepe, mentre la merlatura ormai non era quasi più visibile.
“Qui ci venivo spesso da piccolo...” disse il padrone fissando la vecchia torre “... ci ho sotterrato il mio tesoro da ragazzino che sognante si apprestava a conoscere il mondo...”

Guisgard 20-02-2016 03.18.30

“Ci mischieremo alla folla e senza dare nell'occhio ci guarderemo intorno, attenti a scorgere ogni cosa possa apparirci interessante.” Disse Adespos a Gaynor.
Poco dopo i due falsi mendicanti entrarono in una Monsperon vestita a festa per il torneo.
E la sua campagna era stata adibita a sontuosa arena per la giostra d'armi, ossia come veniva chiamato il torneo.
La scena che si mostrava era altamente evocativa e pittoresca.
Tra i margini del bosco e la campagna si estendeva un verdissimo prato tutto racchiuso da alti cipressi da un lato e folti cespugli dall'altro.
Una parte di questo spazio, che degradava dolcemente fin verso le mura cittadine, era stato recintato per l'occasione da una robusta palizzata.
I partecipanti alla giostra avevano accesso alla lizza, in modo da poter procedere due per volta, stando fianco a fianco.
All'entrata erano posti due araldi e sette trombettieri.
Insieme a loro vi erano altri uomini armati che avevano la duplice funzione di mantenere l'ordine e di accertare l'identità dei cavalieri che entravano in lizza.
Su un terrapieno laterale a questo spazio recintato, formato da un'elevazione naturale del terreno, erano stati eretti alcuni notevoli padiglioni.
E davanti ad ognuno di questi padiglioni era appeso il blasone del cavaliere che lo occupava.
Il padiglione centrale, al posto d'onore, era stato assegnato al Maresciallo Fagan per i suoi meriti cavallereschi ed il riconosciuto valore in battaglia.
Oltre la palizzata erano poi state montate alcune tribune in legno destinate agli spettatori.
“Voi raggiungete le tribune destinate agli spettatori...” Alvaro ad Altea “... io intanto mi recherò verso i padiglioni per la vestitura. Su, auguratemi buona fortuna.” Sorridendo.
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Lady Gwen 20-02-2016 03.18.37

Quasi arrossii quando sentii la sua mano stringere la mia.
Varcammo quella soglia e percorremmo lo sterrato.
Ai lati c'erano degli alti e folti cipressi, che facevano quasi da ingresso oltre il cancello.
Raggiungemmo una vecchia torre diroccata, la cui merlatura non era più visibile.
Mi fece sorridere quel suo racconto, mentre mi accorgevo che la mia mano era ancora stretta nella sua e il Sole mattutino danzava fra le onde dei miei capelli e i lineamenti del mio viso.
"È molto bello, qui. Molto suggestivo."

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Guisgard 20-02-2016 03.26.37

Il padrone, a quelle parole di Gwen, accennò un leggero sorriso, mentre il vento accarezzava i capelli di entrambi con il suo profumato soffio.
Le loro mani erano ancora strette.
L'uomo fece qualche altro passo, portando con sé la ragazza, fino ad entrare in ciò che restava di un consumato porticato.
Il padrone si chinò e poggiando una mano sul muro logorato dal Tempo e dall'oblio, contò con l'altra tre passi, alla fine dei quali conficcò una pietra aguzza nel terreno come segno.
“Dovrebbe essere qui...” disse, per poi cominciare a scavare.
Liberò così una piccola buca, all'interno della quale c'era un vecchissimo scrigno di ottone.
“Ecco il mio tesoro.” Mostrando lo scrigno a Gwen.

Lady Gwen 20-02-2016 03.35.30

Sorrise alle mie parole.
Mi accorsi che era molto bello quando sorrideva, mentre il vento leggero e profumato del mattino soffiava fra i nostri capelli, le nostre mani erano ancora strette e noi restavamo lì, mano nella mano, in silenzio.
Poi avanzò di qualche passo, portandomi con sè ed entrammo nella torre.
Lo vidi seguire un percorso ben preciso.
Allora lasciai la sua mano e lui iniziò a scavare, fino a trovare un vecchissimo scrigno di ottone.
"È incredibile, lo avete conservato per tutto questo tempo?" chiesi sorpresa e incuriosita.
Stavo per chiedergli cosa ci fosse dentro, ma mi bloccai in tempo, per evitare di fare altri danni.
Mi sembrava una così tenera, quella di disseppellire quel tesoro.
Mi piaceva quel suo lato tenero, umano, mi piaceva quando si lasciava andare e faceva crollare quella maschera, mi piaceva il fatto che avesse deciso di coinvolgermi e portarmi con sè... Inutile negarlo... Mi piaceva lui.

Dacey Starklan 20-02-2016 09.58.55

Ascoltai affascinata quelle spiegazioni annuendo di tanto in tanto, osservandole varie armi che lui indicava.

Alla fine mi rivolsi al mercante.

<<Prendo ciò che mi é stato indicato>>

Altea 20-02-2016 13.20.45

Raggiungemmo l' arena...si trovava tra la campagna e delle mura di Monsperon, guardai i cipressi e gli alberi..da dove sarebbero arrivati quelli della Freccia Gigliata e soprattutto come sarebbero potuti entrare visto ci si doveva presentare.
Mi avvicinai ad Alvaro, vi era un via vai di scudieri e cavalieri con le loro madrine, gente del popolo che si ammassava solo per guardare.
Ma i miei occhi si fissarono sul padiglione centrale..il posto d' onore era, ovviamente, destinato a Fagan..quindi avrebbe combattuto pure lui, a che motivo? Sarebbe stato il colmo..quella fosse stata una messa in scena e alla fine avrebbe vinto lui ciò che era stato promesso, ma per quale motivo?
Erano dubbi che dovevo risolvere per poi comunicare il tutto a Solo...a questo punto dovevo fare la doppiogiochista.
Guardai Alvaro.."Nella tribuna? Oh no...sarei troppo lontana, voglio rimanere qui tra i padiglioni..consentitemelo ser Alvaro" e presi il fazzoletto verde gigliato in oro.."Questo è per voi...vi porterà fortuna...siate leale e che San Michele vi dia ciò che cercate..andate a prepararvi, io mi aggirerò un pò e poi tornerò qui".
Salutai ser Alvaro...non potevo rimanere tra la platea, ma sapevo che Solo e gli altri della Freccia stavano attenti.
Fu cosi che, con fare suadente, mi incamminai verso la platea ma mi fermai di fronte il padiglione di Fagan e feci finta di inciampare, mi rialzai e sistemai la gonna e vi era un soldato.."Che distratta! Forse mi sono emozionata nel sapere che, sicuramente, qui si trova il futuro Campione del Torneo..dicono il maresciallo sia imbattibile".

Guisgard 20-02-2016 18.44.19

Il padrone prese lo scrigno, lo puli' dal terreno e lo posò su una bassa pietra.
"Ora vedrai il mio tesoro..." disse a Gwen "... naturalmente non è il tesoro di Porsenna o quello di Alarico, ma per un ragazzino rappresentava tutto il mondo..." lo aprì, pronto a svelarne il contenuto alla ragazza.

Guisgard 20-02-2016 18.51.52

"Benissimo, milady." Disse annuendo il mercante a Dacey. "Farò preparare il tutto dai miei garzoni e lo farò caricare sulla vostra carrozza."
"È stato un onore esservi di aiuto, milady." Il pellegrino alla principessa. "Ma sono io ad esservi debitore per la vostra cortesia e soprattutto per la vostra compagnia." Sorridendole. "Ora credo che il mio compito qui sia concluso. Devo rimettermi in cammino. E se anche non vi vedremo più, non dimenticherò mai la vostra generosità, milady." Con un leggero inchino.
Si avvicinò poi al mercante e nel salutarlo gli consegnò un biglietto.
L'uomo lo aprì, lo lesse e poi fissò il pellegrino mostrandogli un cenno di assenso.
Ed il pellegrino andò via.
Dopo un pò i garzoni del mercante avevamo caricato la cassa che conteneva armi e corazza sulla carrozza.
"Partiamo subito." Disse il falso valletto a Dacey.

Guisgard 20-02-2016 18.55.16

Il soldato vide Altea che si sistemava la gonna e subito, come un cane attratto dell'osso, si avvicinò alla dama.
"Qui non si potrebbe stare..." disse fissandola "... chi siete? Un'aspirante madrina del Maresciallo?"

Dacey Starklan 20-02-2016 19.22.41

<< No signore, sono io che devo ringraziare voi, credetemi>> gli dissi con un po' di malinconia nel salutarlo.
Sebbene fosse poco più che uno sconosciuto il pellegrino era riuscito a catturare la mia attenzione con i suoi modi e le sue conoscenze.
Attesi mentre il mercante faceva caricare dai suoi garzoni tutte le armi e l'insopportabile soldato che mi faceva da valletto, una volta che tutto fu pronto, non tardò di ricordarmi che era ora della partenza.
Si tornava nella mia prigione dorata.
Salutai con premura la gentile moglie del mercante e quindi l'uomo stesso, dopo aver saldato tutti i conti, aggiungendo in questi anche una spilla che avevo visto essere interesse di Betta.
Quindi tutti lasciammo quella casa per partire in vista di Monsperon.

Lady Gwen 20-02-2016 20.33.49

Pulì lo scrigno e lo poggiò su una bassa pietra.
"Io credo che ciò che è molto importante per ognuno di noi valga più di tutti i tesori preziosi del mondo" dissi con sincerità.
Poi lo aprì, pronto a svelarmi il contenuto di quello scrigno ed io mi inginocchiai accanto a lui, sempre più curiosa.

Altea 20-02-2016 21.14.03

Il soldato si avvicinò...ero riuscita nel mio intento e mi voltai verso lui con falsa aria ingenua..quindi era così...Fagan avrebbe partecipato..ma era sprovvisto da madrina, più che altro era la prima certezza a mettermi dei dubbi..il barone scomponeva tutta Sygma e oltre mentre poteva dare terreni e Castelli al Maresciallo come nulla...al suo malefico braccio destro.
" A dire il vero io sarei già madrina di un mio amico che parteciperà al Torneo...immagino molte aspirino ad essere sua madrina" sospirando falsamente "E poi...diventare la madrina del Torneo, ma ahimè mi duole...Non penso si possa essere madrina di due cavalieri...che sfortuna" avvicinandomi al padiglione per farmi sentire meglio...a questo punto sarebbe stata una ottima soluzione per carpire informazioni, anche se sicuramente mi avrebbe messo le mani addosso..ma ero entrata in questa situazione e dovevo giocarmela bene.

Clio 21-02-2016 19.06.30

Seguimmo i due monaci fuori dalla locanda, e poco dopo li vedemmo congiungersi con lo scudiero e il contadino che avevamo conosciuto poco prima.
E nella boscaglia riuscii a distinguere le sagome dei miei uomini.
Ottimo, pensai con un un sorriso.
Ora avremmo sicuramente scoperto qualcosa di più sul misterioso cavaliere.
Il sole era sorto, però, dovevo anche andarmi a cambiare per il torneo.

Lady Gaynor 22-02-2016 00.05.19

Guardare la città vestita a festa per il torneo era uno spettacolo per gli occhi, un tripudio di sfarzo e colori. Io e Adespos ci accodammo alla folla giunta ad assistere alla giostra, sicuri che così camuffati nessuno ci avrebbe riconosciuto. "Cosa stiamo cercando, esattamente?" chiesi al mio compagno "Non ho la più pallida ide di cosa possa essere importante e cosa no..."

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Guisgard 22-02-2016 00.46.51

La carrozza parti' rapida e dopo un pò aveva già lasciato Fertaldos, diretta verso Monsperon.
Dacey, seduta accanto a Betta, vedeva il panorama circostante che si apriva al nuovo giorno.
Era infatti mattina ormai.
"È stata una bella passeggiata..." disse Betta "... Fertaldos è una città molto bella e la casa di quel mercante era ricca di oggetti tutti molto curiosi."
"Si intravede Monsperon..." fece il falso valletto.

Guisgard 22-02-2016 00.52.41

Gwen si sedette accanto al padrone, mentre lui si apprestava ad aprire lo scrigno.
Lo aprì e ne svelo' il contenuto.
C'erano alcuni bottoni di vetro, tutti di colore diverso, un cuore intagliato di legno ed un dado da gioco.

Guisgard 22-02-2016 00.55.52

Clio vide i due monaci congiungersi con lo scudiero e con il contadino.
I quattro allora galopparono verso la fucina, dove il fabbro aveva preparato due casse ben chiuse.
Le caricarono sui loro cavalli, pagarono il fabbro e si rimisero in cammino.

Clio 22-02-2016 00.58.30

Eravamo sempre più vicini a scoprire l'identità del misterioso cavaliere burbero.
Continuammo a seguirli nella fucina, e poi finché non ripresero il cammino.

Lady Gwen 22-02-2016 01.00.56

Il padrone aprì lo scrigno e mostrò il contenuto.
C'erano dei bottoni di vetro di diversi colori, un dado da gioco e un cuore intagliato in legno.
Quando lo vidi, strinsi istintivamente il ciondolo a forma di cuore di mia madre.
Mi fecero molto sorridere quegli oggetti, era una cosa molto tenera.
"Come ho detto poco fa, credo che le cose importanti per noi abbiano un valore che va ben oltre quello materiale" dissi, con un sorriso mesto, mentre giocherellavo col ciondolo.

Guisgard 22-02-2016 01.06.07

Adespos sorrise a quelle parole di Gaynor, mentre tutta Monsperon attendeva eccitata l'inizio della giostra.
Ormai le tribune erano gremite di spettatori ed il prato attorno alla lizza pullulava di gente seduta in ogni dove.
"Tenere gli occhi aperti" disse il brigante alla sua compagna di avventura "vuol dire osservare... e quando si osserva capita sempre di notare qualcosa di interessante... il movimento anomalo di qualche soldato... la presenza di troppi militari a sorvegliare invece un posto tranquillo... o magari guardare il palco d'onore dove siede il barone... vedi? C'è molta carne a cuocere." Facendole l'occhiolino.


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