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"Fateci sapere quando ci sarà qualche informazioni utile, allora.." risposi ad Agos.
Poi il tono di Guisgard e quelle parole. Sbiancai. "Cosa?" incredula "Andiamo immediatamente, metti in moto... l'auto dovrebbe avere delle armi nascoste..." cercai di tranquillizzarlo "Li neutralizzeremo, tranquillo!" preoccupata, mentre controllavo il computer di bordo per cercare le armi. Una volta in macchina mi voltai verso Guisgard. "Hai idea di chi potrebbe essere?" pensierosa. |
Guisgard annuì a Clio e partirono a razzo.
Imboccarono l'Asse Mediano e dopo circa una mezz'ora arrivarono in città. Raggiunsero la casa del pilota che aveva fatto capire a Clio di sospettare qualcosa. Qui però tutto sembrava tranquillo. Entrarono allora con prudenza, senza però vedere nulla di che. "Altea..." disse Guisgard dal corridoio "... Altea, dove sei?" |
Nakakata apparve pensieroso.
"Un pozzo ed un fantasma..." disse a Nyoko "... hai forse incontrato qualcuno? Questo sogno credo abbia un significato chiaro, sebbene per ora mi sfugga..." |
"Ah, bene..." disse Tardes fissando Dacey negli occhi "... e per cosa vorresti essere là?"
Ma ad un tratto il cellulare di Dacey squillo'. |
Quel bacio che sembrava infinito li strinse l'una all'altro.
"Dimmi un posto in cui andare..." disse Elv in un sussurro "... un posto solo per noi in cui poter stare soli e fare l'amore per un giorno intero..." guardando Gwen negli occhi. |
" Prova ad indovinare..." con voce sensuale, accarezzandogli il collo e sostenendo il suo sguardo.
" Oh ma che..." sbuffai roteando gli occhi e voltandomi verso la borsa. " Aspetta vedo chi è e me ne libero subito." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Oltre il ragazzo che ci ha provato con me, nessuno" dissi alle sue parole. Un significato? Chissà quale significato poteva avere un sogno del genere!?
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Ero preoccupata, che cosa poteva essere successo a casa di Guisgard?
Fortunatamente, essendo un'arma, non mi preoccupavo più di tanto di cosa avremmo trovato, ma sapevo benissimo come affrontarli. La casa sembrava tranquilla, ma noi entrammo piano, silenziosi come ombre. I miei sensori oculari cercavano ogni possibile indizio. Ma tutto era negativo. Allora lui chiamò la sua amica, e io lo raggiunsi. "Tesoro guarda che qui non c'è nessuno..." guardandomi attorno "I miei sensori non hanno individuato nessuna traccia di polvere da sparo, niente di niente.." scuotendo la testa, perplessa. Che senso aveva dire che stavano sparando se non era così? Non capivo. |
Sentii la voce di Guisgard.."Sono in camera..entra..sei solo? Perché è una faccenda mia.." incrociando le braccia.
Avevo udito una voce di donna, io già ero in pericolo e i miei affari non li avrei spiattellati ad una sconosciuta...fino ora non avevo nemmeno risposto al cellulare ad amici. |
Mi sembrava che non sarebbe finito mai, quel bacio profondo e vivo.
Aprii gli occhi quando staccò le labbra dalle mie e sorrisi. Sapevo esattamente dove andare. Lo presi per mano e mi avviai verso la moto. Nel tragitto mandai un messaggio a Richard dicendogli che non sapevo quando sarei tornata, raggiunsi la moto misi il casco e partimmo, con me alla guida. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...60c3670fb1.jpg Lasciammo così il centro della città, attraversando la periferia , mentre fiancheggiavamo la costa ed il Sole lasciava una scia color platino sulla distesa turchese del mare. Continuammo per un po', fendendo il vento con la moto, le cui cromature scintillavano al sole, fino a raggiungere un capanno non troppo grande, abbandonato da un po', che avevo scoperto al mio arrivo a Capomazda City. Scesi dalla moto e presi di nuovo Elv per mano, conducendolo all'interno del capanno. Dentro, parecchie cianfrusaglie d'ogni genere si affastellavano, senza un criterio preciso, e il Sole filtrava da alcune piccole finestrelle posizionate in alto, illuminando il pulviscolo che vibrava nell'aria Tolsi allora lentamente la giacca di pelle, avvertendo un brivido sulle braccia lasciate nude dalle spalline della canotta nera, poi sciolsi i capelli, che ricaddero come fiamme sulle mie spalle, e mi avvicinai a lui, baciandolo piano e togliendo il suo giubbotto. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...95bfefaeae.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tardes guardò Dacey che prendeva il cellulare.
La ragazza vide il display e lesse il numero. Era Simon che la stava chiamando. |
“E' tutto molto strano...” disse Guisgard a Clio.
Poi udirono la voce di Altea. Allora lui entrò nella camera da letto dove la sua amica si trovava. “Ehi, ma che succede qui?” Guisgard a lei. “Qui è tutto in ordine... mi dici che è accaduto?” |
Lo presi per mano, chiusi la porta e mi misi davanti a lui.
Il mio volto era in fiamme per la rabbia ma sostenevo il suo sguardo. "Era l' unico modo per farti venire qui..ahh..non stupirti, lo sai non sono una brava ragazza, lo hai detto pure tu..una bugia in fin di bene". Ma mi avvicinai a lui e lo presi per il bavero della camicia, i miei occhi verdi si fusero nei suoi azzurri ed espressi la mia collera ma in modo non mi sentissero nell' altra stanza.."Ti ho aspettato qui per tanto, ho rischiato la vita..maledizione..e tu.. tu...mi vuoi far credere eri al lavoro? E la storiella che non ti potevi più innamorare? Invece eri in giro con una donna fregandotene altamente di me..addirittura quando ti dissi Joshua è vivo..io potrei prenderti a sberle lo sai?E smettila di trattarmi pure come una bambina". Lasciai il bavero e lo spintonai con rabbia. Lo guardai sfidandolo..."E ora...mi mandi via..?Fallo..avanti..ma almeno ti ho detto ciò che penso" la voce ansimante per la rabbia. |
" Non ci posso credere...!" osservando il numero che mi stava chiamando.
" È lui... mi chiedo che altro voglia ancora" con voce irritata. Accettai la chiamata ma misi in viva voce Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
A quelle parole Guisgard trasalì.
“Tu...” disse con occhi furenti “... tu mi hai fatto correre qui credendo ti stessero uccidendo e poi scopro che è tutto un trucco!” Urlò. “Sei impazzita? Volevi farmi prendere un colpo?” Afferrandola per le braccia. “Eh? Ti sei bevuta il cervello? Ringrazia che sei una donna o potrei torcerti il collo, sai?” Spingendola sul letto. |
“E' molto strano, misterioso come sogno...” disse pensieroso Nakakata “... mah, meglio non dargli troppo peso...”
Un attimo dopo squillò il cellulare di Nyoko. Era Ren. |
Sorrisi alle parole del nonno e tirai un sospiro. Poi il mio cellulare squillò. Ebbi un piccolo soprassalto ma quando lessi il suo nome, tutto sembrò mutare. Era come se non avessi mai provato quella angoscia e risposi sorridendo.
"Ohayo Ren" http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...aa6ac4fe61.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Elv si lasciò condurre da Gwen nel posto da lei accennato.
Prima in moto, poi a piedi fin dentro un capanno abbandonato. “E' molto romantico qui...” disse lui fissandola mentre si toglieva il giubbotto. Poi lei gli si avvicinò, lo baciò e tolse anche a lui il giubbotto. Le loro labbra calde ed umide si cercavano, si trovavano e godevano le une delle altre. Rimasto solo con la maglietta, Elv si spogliò, restando a petto nudo. Poi fece scivolare le sue mani lungo i fianchi di lei, per poi sfilarle la maglietta. “Fa freddino qui...” mormorò “... ora che resterai nuda toccherà a me scaldarti... lo sai, no?” Guardandola negli occhi. |
Tardes restò sorpreso.
Dacey allora rispose, mettendo però in viva voce. “Ehi, sono io...” disse Simon al cellulare “... è per la tua fede... se vuoi te la renderò, così non avrai problemi con tuo marito...” A quelle parole Tardes trasalì. Si alzò di scatto ed afferrò il telefonino. “Ascoltami, grandissimo figlio di...” gridò, ma prima che terminasse la frase Simon attaccò. “Ha riattaccato quel bastardo!” Con rabbia il poliziotto. “Dunque?” A Dacey. “Tu non hai nulla da dire?” Furioso. |
“Ciao, Nyoko...” disse Ren al cellulare “... stamani credo di essermi svegliato con qualche decimo di febbre... già, mi sono buscato l'influenza... oggi abbiamo il corso di Storia dell'Animazione Afragolignonese... ti secca prendere degli appunti anche per me?”
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Stringevo il suo viso fra le mani, mentre le nostre labbra si cercavano e si assaporavano senza sosta.
Poi le mie mani scivolarono sul suo petto quando tolse la maglietta, per poi togliere anche la mia. Sorrisi maliziosamente, baciandolo ancora, mentre la mia lingua cercava la sua e le mie mani accarezzavo il suo petto nudo, con dolcezza e sensualità. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Annuii a Guisgard e lo vidi entrare in camera.
Lo seguii restando un passo dietro di lui. Allora ascoltai ogni parola, e trasalii nel sentire Guisgard urlare. Era un trucco, un trucco per attirare Guisgard li. Ero senza parole. Entrai nella stanza, e vidi una bella donna... con addosso solo una guêpière. Le sue intenzioni erano parecchio chiaro, evidentemente. La guardai per un lungo istante. "Dovresti metterti qualcosa addosso..." con aria di compatimento. Posai dolcemente la mano sul braccio di Guisgard. Non l'avevo mai visto in quel modo. "Sarà meglio andare ora..." dolcemente. |
" Si... che cosa vuoi? Ti ho già detto più volte di non farti più sen... " e prima che potessi continuare Tardes mi prese il telefono di mano e iniziò a inveire.
Prima verso la persona all'altro capo del telefono e poi contro di me. Non ero disposta a ricominciare con le litigate e le scenate di gelosia, così presi un respiro profondo e risposi perfettamente calma. " Sono felice che tu abbia preso il telefono. Magari così smetterà di chiamare una volta per tutte" serrando le braccia intorno alla vita. " Sapevo che aveva lui la fede, mi disse che se volevo riaverla avrei dovuto incontrarlo. Ovviamente mi sono rifiutata, per questo ho comprato un nuovo anello. Avremmo dovuto usarlo ieri sera... per il nostro nuovo matrimonio. Concentrati su questo Tardes, su di noi. Non su un idiota che non capisce il concetto di " lasciami in pace". Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le parole di Ren mi fecero intenerire. Sorrisi leggermente e risposi.
"Si, ma certo. Non preoccuparti. Poi appena finisco la lezione passo a trovarti, va bene? Ti porto la mia tisana moracolosa, che ne dici?" dissi sorridendo dolcemente. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Elv continuò a baciare Gwen, che generosa gli offriva le morbide labbra e la sua calda lingua.
Le mani di lei accarezzavano il suo petto asciutto e ben fatto, forgiato da anni di lavoro nell'officina di suo zio, ad aggiustare moto d'epoca. Disegnavano con lieve tatto ogni forma dei suoi muscoli sodi, lisci, caldi. Le mani di lui, invece, salirono lente fino al reggiseno, per poi sganciarlo e liberare i seni di lei. Il teppista restò allora a guardarli, sfiorandoli appena con le dita, quasi fossero la cosa più bella e preziosa al mondo. Con una carezza lambì dove erano rosa e sensibili. E la guardò negli occhi cercando il suo desiderio. |
Guisgard era ancora scosso, mentre Altea era seduta sul letto, quando nella camera entrò Clio.
Lui scosse la testa e respirò forte, come chi vuol assorbire la rabbia. “Mi ero spaventato...” disse ad Altea “... e parecchio. Pensavo volessero farti fuori... bah...” chiudendo gli occhi e masticando amaro. Poi, ad un tratto il cellulare di Altea squillò. E sul display apparve di nuovo il nome di Joshua. Guisgard trasalì. “Non può essere...” mormorò “... è morto, dannazione...” Allora, vinto dalla curiosità prese il telefonino e rispose. “Pronto...” |
“Allora dimmi” disse Tardes a Dacey visibilmente alterato “come fa quell'idiota ad avere la tua fede? L'hai sfilata mentre facevate qualcosa e quindi tenerla al dito era fuori luogo? Giusto?” Con rabbia. “E non voglio immaginare cosa!”
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Offrivo a lui la mia bocca, offrendo me stessa, completamente.
Le mie dita scorrevano sui suoi muscoli, lentamente, soffermandosi su ogni singola forma, che sembrava essere quasi scolpita. Sentii le mani di lui salire lentamente, accarezzando la mia schiena, fino a raggiungere il reggiseno e slacciarlo. Lo tolse e cominciò a sfiorare dolcemente i miei seni. Alzò poi lo sguardo su di me ed io ricambiai il desiderio che si rispecchiava dai suoi occhi nei miei. Allora lo tirai dolcemente dai passanti dei suoi pantaloni e lo condussi fino ad un vecchio divano in un angolo, che veniva illuminato da una delle finestre. Quando lui si sedette sul divano, ed io a cavalcioni su di lui, i suoi occhi venirono attraversati da fascio di luce solare delle finestre, sembrando quasi perle d'ossidiana, tanto che rimasi qualche istante ad osservarlo, erano stupendi. Mi avvicinai allora di nuovo al suo viso e trovai ancora le sue labbra. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era davvero furioso.
Lo vedevo che cercava di trattenere la rabbia. Non riuscivo a capacitarmi di come avesse potuto fare una cosa del genere, solo per attirarlo in casa. Era davvero patetico, diamine. Infatti lui non aveva gradito. E io nemmeno. Volevo proprio vedere se ci avrebbe provato anche con me lo accanto. E se l'avesse fatto... peggio per lei. Poi il cellulare di lei squillò, e lui rispose. |
“Magari.” Disse Ren al cellulare. “Si, dai, ti aspetto. Sono un malato bisognoso di cure.” Ridendo. “A dopo, Nyoko.” E staccò.
“Vai da sola?” Chiese Nakakata. “Prendi la mia auto. E' nel cortile. Farai prima, senza dover aspettare i mezzi pubblici.” Annuì. |
" Cosa? Oh mio Dio ma che stai insinuando adesso? Non posso crederci! " visibilmente delusa.
" Non ricordo dove l'ho persa. È probabile che mi sia caduta forse in ufficio e lui l'avrà trovata... " nascosi il viso tra le mani. " E comunque pensavo che avessimo superato questa cosa, capisco che tu sia geloso ma... Se non riesci a fidarti di me, se fai allusioni credendo che ti abbia tradito... allora... allora " non riuscivo ad andare avanti e mi alzai, passeggiando nervosamente . " Io ti amo, voglio costruire una famiglia con te... perché non lo capisci? Perché invece ti fissi e immagini cose che non esistono?" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv finì seduto su un vecchio divano e Gwen a cavalcioni su di lui.
E si baciarono. Con desiderio, voluttà, complicità, passione. Le loro mani erano intrecciate, strette e l'eccitazione, il trasporto cresceva sempre più. Quel luogo era vecchio, freddo, ma in breve i due ragazzi non avvertirono più nulla, se non l'empatia che li univa. Allora Elv, dalle labbra di Gwen, scese lungo il suo collo e poi più giù ancora, fino al suo petto, trovando i suoi seni con cui cominciò a giocare. |
"Bene, allora a dopo" dissi dopo aver riso con lui. Mi vestì velocemente e mi avviai ad uscire finché il nonno non mi fermò.
"Sicuro, posso?" chiesi sorpresa. Guidavo poco, preferivo molto di più essere passeggero che guidatore, ma accettai la proposta, era già tardi e la lezione era prossima ad iniziare. Così afferrai le chiavi e salutai il nonno, avviandomi dopo verso l'auto. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Pronto...” disse Guisgard rispondendo al cellulare “... chi parla?”
Altea era seduta sul letto, mentre Clio stava in piedi dietro di lui. “Chi parla?” Ancora Guisgard. “Sono io...” rispose una voce “... non mi riconosci più?” Era Joshua, senza alcun dubbio. “Joshua?” Ripetè Guisgard. “Com'è... com'è possibile? Tu sei...” “Io?” Joshua. “Io dovrei essere all'Inferno, vero? Hai ragione... in fondo un po' è vero... è proprio da un Inferno che sto tornando, amico mio...” |
I nostri baci e il nostro desiderio si accendevano sempre di più.
Era come un crescendo, che inizia adagio, fino a far diventare il suo ritmo sempre più incalzante, rendendo noi due gli appassionati esecutori di quella voluttuosa composizione. Le sue labbra abbandonarono le mie, raggiungendo il mio collo e poi iniziando a giocare coi miei seni, facendomi impazzire di nuovo, mentre i miei occhi si chiudevano e le mie mani stringevano forte le sue, senza lasciarle mai, nemmeno un attimo. Tutto era scomparso, il mondo all'esterno, quel capannone e il freddo al suo interno, che ora non arrivava più a lambire i nostri corpi già ardenti, anche gli sbuffi di polvere che si sollevava dai cuscini ad ogni minimo movimento, tutto. Tutto spariva Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tardes era nervoso, arrabbiato ed agitato.
“Io...” disse “... io ho bisogno d'aria.” Fissando Daceey. Prese allora il giubbotto e nonostante il medico gli avesse prescritto riposo uscì. |
Era scosso, lo vedevo.
Quella di telefonata era importante, doveva essere quel suo amico morto di cui mi aveva parlato. Gli sfiorai dolcemente il braccio, rassicurandolo con lo sguardo. Volevo che sapesse che ero lì, accanto a lui, per qualunque cosa. |
" No, non andrai via un'altra volta lasciando il discorso in sospeso" urlai nel vederlo andare alla porta.
Così lo seguii, volevo mettere un punto a quella situazione assurda. Lo raggiunsi correndo e lo trattenni per un braccio. " Parla, urla, sfogati ma ti prego risolviamo adesso. Non posso vederti andare via da me ancora" con la voce che tremolava. " Anzi sai cosa? Io e te andremo da Simon. E così chiudiamo la faccenda una volta per tutte. Io non ho fatto nulla di male, e visto che non credi a me magari ascolterai lui. Riprenderò la mia fede e spero che nel vederti finalmente smetterà di importunarmi. Altrimenti cambierò numero di telefono." Parlai tutto d'un fiato, senza valutare bene quanto la mia idea potesse essere azzardata. " Non si che altro dovrei fare per dimostrarti che sei sempre stato l'unico uomo della mia vita, che voglio te e basta!" ormai frustrata e spazientita, svuotata. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Nyoko prese l'auto ed uscì.
Si diresse verso il centro cittadino e poi raggiunse l'università. L'Università Cattolica di Capomazda City, a differenza di quella ad Afragolignone, l'Università Costanza d'Altavilla, denominata anche la madre di tutte le università, che occupava un palazzo nobiliare antico e grandioso, si trovava in una moderna e futuristica struttura che gareggiava in altezza con i più famosi grattacieli cittadini. Nyoko parcheggiò nel garage interno e raggiunse la facoltà, dove trovò il ragazzo dell'Asso di Cuori. Non era più truccato per la festa, ma lei lo riconobbe subito. http://content.internetvideoarchive....1/3789_003.jpg |
Arrivai all'università, ammirandone come sempre la sua mastodontica bellezza. Parcheggiai nel garage e mi avviai verso l'aula per la lezione, ma il mio cammino si interruppe con la vista di lui. Era il Ragazzo della sera scorsa, Seth. Sentì una strana sensazione dentro di me, sorpresa sicuramente, ma anche un po' in trappola. Era l'esatta sensazione che avevo provato la sera prima incontrandolo. Non dissi nulla, mi limitai a camminare dritta. Magari, essendo senza parrucca e trucco, non mi avrebbe riconosciuto. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...30a4b33214.jpg
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