Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-12-2017 01.51.36

Tyssen guardò Clio e le altre due.
"Beh, se così stanno le cose allora chiamerò il presidente delle nostre industrie, dottoresse..." disse "... attendete un attimo." Ed uscì.
"Il presidente..." mormorò Plates "... chi sarà mai?"

Lady Gwen 05-12-2017 01.56.02

Diedi indicazioni ad Elv e proseguimmo a velocità sostenuta.
Uscimmo dalla periferia, abbandonando del tutto la città ed entrammo nella campagna.
Il cielo aveva sempre quelle strane sfumature fra il grigio, il blu ed il viola ed era molto inquietante.
Mi chiedevo cosa fosse a renderli così.
Colpa forse dell'imminente temporale che di nuovo minacciava di venir giù.
Ci inoltrammo parecchio, finché non raggiungemmo la casa.
"Eccola" indicandola.
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Guisgard 05-12-2017 01.59.01

In fine Gwen ed Elv raggiunsero la casa in campagna.
Parcheggiarono davanti all'ingresso e scesero.
“E' isolata, ma almeno staremo tranquilli.” Disse.
Il cielo era di color argento ed anche qui c'erano petali ovunque, nell'aria ed a terra.
Entrarono e si chiusero dentro.
Elv provò ad accendere la tv ma le trasmissioni erano sempre instabili.

Clio 05-12-2017 02.03.31

Annuii a Tyssen, lieta che avesse capito la gravità della situazione.
"La ringrazio della disponibilità..." con un sorriso cordiale.
Non troppo, prima che quello pensasse male, sembrava un animale in calore, diamine.
Poi mi voltai verso Plates "Ah, non saprei.." scuotendo il capo "Ma sono sicura che lo scopriremo presto, non ci resta che aspettare..".

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Lady Gwen 05-12-2017 02.06.21

Annuii ad Elv e dopo aver parcheggiato, entrammo.
"Dio, quanto tempo che non entravo..." Mormorai pianissimo, quasi a me stessa.
Più di un anno, l'estate scorsa non eravamo potuti venire poiché papà aveva fatto gli straordinari in ufficio ed erano quasi due anni che non ci mettevo piede.
"E nemmeno i miei, è tutta impolverata e tenuta malissimo..." aggiunsi, con tristezza e rammarico, mentre vagavo per le stanze vuote.
C'erano tantissimi ricordi, in questa casa, lontani sì, ma non vaghi od offuscati, bensì vividi, come fossero successi il giorno prima.
La TV funzionava male, ovviamente.
"Comunque sì, non dovremmo trovarci male, qui" dissi poi.
Però, improvvisamente, mi venne un pensiero in testa.
Andai subito alla dispensa, aprendola in preda al panico, ma poi sospirai di sollievo.
"Menomale" tornando da Elv "Credo che i miei siano stati qui quest'estate, c'è del cibo in scatola, in dispensa... Almeno abbiamo da mangiare..."
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Guisgard 05-12-2017 02.32.05

“Già, non ci resta che aspettare...” disse Debha.
“Speriamo possa aiutarci.” Plates scettica.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un giovane uomo molto affascinante.
Bruno, dagli occhi azzurri e l'espressione sicura.
Le guardò e sorrise.
“Buongiorno, dottoresse.” Rivolto a Clio ed alle altre due belle scienziate.
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Guisgard 05-12-2017 02.32.21

“Si, potremmo restare qui per diversi giorni...” disse Elv a Gwen “... da soli... isolati da tutto il resto... speriamo solo che quest'incubo finisca presto...” annuì “... ora riposati... altrimenti crollerai... farò io la guardia...” con la pistola in mano.

Lady Gwen 05-12-2017 02.37.06

Sospirai e lo abbracciai.
"A me basta che ci sia tu..." dissi "Comunque, ti darò il cambio, poi... Altrimenti crollerai anche tu... A dopo..." lì baciai dolcemente e poi salii in camera degli ospiti.
Mi faceva uno strano effetto il pensiero di dormire nella mia stanza o in quella dei miei, anche se non sapevo perché.
In realtà, non realizzavo nemmeno di essere uscita da casa di Elv, dopo un intero anno.
Tossendo forte per la polvere, tolsi le coperte impolverate e ne presi altre più pulite da un cassetto, poi mi coricai e cercai di prendere sonno.

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Altea 05-12-2017 07.40.05

Senza aspettarcelo l'uomo aggredi Hiss..sembrava un uomo indemoniato.."Hiss, che succede?".
Presi una pietra robusta e appuntita e avvicinandomi al fioraio urlai.."Lascia stare il mio uomo..maledetto" e lanciai un colpo ben assestato alla tempia dell' uomo e presi Hiss per mano.."Scappiamo. .ora si dobbiamo scappare..a casa mia senza farci notare" preoccupata fosse ferito nuovamente. ."Ti cacci sempre nei guai".

Clio 05-12-2017 14.06.11

Sorrisi alle due dottoresse, fermandomi a guardarle per un momento.
Notai solo allora l’incredibile somiglianza che avevano con me, quegli occhi chiari, capelli biondi, anche se con tagli decisamente diversi tra loro.
In quel momento compresi il motivo per cui sia Goz che Tyssen ci guardavano come se la nostra vista avesse acceso le loro più segrete fantasie.
Non so perché mi ritrovai a fare quelle considerazioni, ma mi strapparono un sorrisetto divertito.
Quante probabilità c’erano che si ritrovasse tre dottoresse così simili in una situazione come quella?
Ad ogni modo, in quel momento avevo altro a cui pensare.
Mi era capitato più volte di aver avuto a che fare con la Hero Corporation per gli Antichi, quando avevamo fatto delle ricerche per studiarla e cercare punti deboli da poter sfruttare per i nostri boicottaggi.
Ma il servizio di sicurezza era davvero difficile da penetrare, e il tutto era avvolto in una coltre di mistero, che mi rendeva incredibilmente curiosa in quel momento.
Stavamo per incontrare il presidente, nientemeno.
Oh, alcuni dei miei avrebbero dato chissà cosa per essere al mio posto.
“Sì..” annuii alla mia collega “Speriamo che sappia aiutarci, o cmq indirizzarci verso qualcuno che abbia le risposte giuste!”.
Sempre che non ci sia direttamente la Hero Corporation dietro questi guasti…
Mi ritrovai a pensare, anche se forse loro avevano più da perdere che da guadagnare da tutto quello.
Nulla, tuttavia, andava tralasciato. Senza contare che io ero la prima a voler comprendere quanto quella situazione potesse essere utile per la causa.
Ero immersa in quei pensieri, quando il presidente della Hero Corporation arrivò, e io mi alzai per andarlo a salutare.
“Buongiorno…” porgendogli la mano “Clio Marbrè” mi presentai “Grazie di averci ricevuto…” con un sorriso, mentre il mio sguardo percorreva tutto il suo corpo, fino a fissarsi in quel occhi così azzurri, intensi.
Beh, dovevo ammettere che non l’avevo per niente immaginato in quel modo, il presidente.
Oh, interessante…
Questo diceva il mio sguardo che non l’aveva mai lasciato, e a giudicare dalla rapida occhiata che scambiai con le altre due, non ero l’unica di quell’avviso.
E la cosa si faceva sempre più intrigante.
Clio!!
Quella voce mi riportò all’ordine, imponendomi di concentrarmi sul lavoro e non sul piacere che i miei occhi andavano cercando.
Residuo di quei pensieri impertinenti, un sorrisetto leggero, che svanì subito mentre cercavo la compostezza professionale che per un momento mi era sfuggita per colpa di quegli occhi azzurri… e non solo.


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