Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 01-08-2013 16.34.40

Nemmeno una parola?
Restai a guardare con un'espressione accigliata l'uomo che, nonostante l'aiuto che gli stavo offrendo, prese ad alzarsi da solo, come se nessuno avesse intenzione di aiutarlo.
Parlò come se le mie parole fossero state solo un alito di vento.
Non riuscivo a capire.
Poi, altri contradaioli arrivarono e lo aiutarono ad alzarsi.
A quanto pare, pensai, ero diventata invisibile.
Ascoltai in silenzio le parole del vecchio saggio.
Per un attimo, allora, mi bloccai.
Quell'uomo doveva ritrovare la sua bella, ed era evidente che non voleva il mio aiuto.
Infondo, poi, io dovevo andare da lui, dovevo tornare in quel castello.
Bariel conosceva la mia determinazione.
Ma sapevo che avevano ragione, Lord Ardena era lì, Yrko era morto e Il Nero cercava la ragazza.
Inoltre, la morte di Ippio aveva risvegliato la voglia di lottare.
"Verrò con voi.." Dissi, perentoria, senza degnare d'uno sguardo Guisgard.
Presi la spilla e il biglietto dal cassetto in cui li avevo riposti, li guardai dolcemente prima di nasconderli un una tasca.
Ripresi il fagotto con il vino e le mappe, abbandonato in un angolo.
"Può tornare utile.." Dissi sorridendo.
Ora mi servivano solo degli abiti decisamente più comodi ed un'arma.
Avevo promesso ad Ippio morente che non avrei smesso di lottare, e avevo promesso a me stessa di riconsegnare spilla e biglietto al principe, non mi sarei arresa facilmente.

elisabeth 01-08-2013 17.28.08

Vidi Clio piangere sul corpo di Ippio...erano calde lacrime a cui aveva aggiunto una promessa.......ascoltavo lei....ascoltavo Il Taddei.....il nipote di Robert ecco i tasselli si andavano a ricomporre...sorrisi......al pensiero di Liam...alla sua filosofia....e a quello che che in quello stesso momento ma in un luogo diverso stava pensando........" Gem...e' la seconda volta che tento di sistemarti una ferita......vedi....qui non si muore perchè non si sa usare ago e filo...qui si muore per infezione.....mi hai fatto stare in pena....e questo non te lo perdono....e siccome sei in debito con me......ti prego di rimanere in vita......dovrai scontarlo prima o poi....".....presi una camicia pulita....e la misi a Gem.......mi rivolsi al Taddei......"....Siete munito di spada e di Cavallo......pensate di poter fare tutto da solo...?......qui non siamo nella vostra epoca..qui e' molto diverso......se vi farete male...come farete a rimettervi in piedi ?.........Gem....puo' ancora farcela...e' una ferita al fianco...ma ha lacerato il primo strato di grasso...non ha leso organi...e a differenza vostra non ha avuto emorragia........e io oltre a cucire so usare la spada.......se vi va ..veniamo con voi, caso contrario...cercheremo la strada per tornare indietro.........non ha più senso la nostra presenza.......a meno che non ci sia dell'altro....."......Incrociai le braccia e rimasi a guardarlo

Altea 01-08-2013 19.40.09

Camminando incontrai due uomini che riportarono ciò che era stato detto dalle guardie al castello di Yrko...mi bloccai...ma come era possibile? Eppure quel prigioniero non mi aveva mentito, e gli ero debitrice per avermi fatto uscire da quel castello e mi avvicinai a loro..."Il Principe è ferito? Ma era proprio il Principe Ardena...egli è rinchiuso nel castello di Yrko di Bumin, ci ho parlato io stessa e suona la sua ocarina."

Guisgard 01-08-2013 21.19.44

“Milady...” disse uno dei due uomini ad Altea “... vi sbagliate... il principe è tornato giusto in tempo per partecipare e vincere il Palio... e nella giostra è caduto ucciso Yrko di Bumin proprio per mano di Sua Maestà...”
“Forse” intervenne l'altro “vi hanno giocato un brutto tiro, vi hanno fatto uno scherzo... il principe è a Fisyem, anche se ferito...”
L'imbrunire avanzava e quella strada solitaria diveniva ancora più silenziosa.
I due salutarono Altea e andarono via.
La capitale era più vicina, ma restava ancora un bel tratto da percorrere per raggiungerla.
Ma ad un tratto la ragazza sentì dei passi alle sue spalle.
Era un uomo a cavallo.

Guisgard 01-08-2013 21.25.35

Ad un tratto Clio sentì qualcuno prendere piano il suo polso.
“Non credo sia una cosa adatta ad una ragazza...” disse Guisgard guardandola negli occhi “... da quanto ho capito quella gente non scherza... e di certo non fa differenza tra uomini e donne...” guardò per un attimo il corpo di Ippio senza vita “... e ne avete avuto prova... io... io volevo solo ringraziarvi di ciò che avete fatto per me... del resto io non sono il vostro principe e non posso pretendere da nessuno di voi che mi accompagniate a cercare Talia... vorrei farlo, perchè ho paura... si, ne ho... forse un principe non ne ha, ma io, lo sapete tutti ormai, non lo sono... e la solitudine rende ancora più grande la paura... e vorrei avervi con me...” guardò i contradaioli “... se il vostro principe è davvero grande come la fedeltà di questi uomini dice, allora non baratterebbe mai la sua liberazione con la vita di una ragazza...” e le sorrise.
Poi Elisabeth cominciò a parlargli.
E lo fece con tono deciso, perentorio, che non ammetteva repliche.
“Io...” fissandola Guisgard “... io non so cosa dire... grazie è come sdebitarsi ed io invece credo resterò per sempre in debito con tutti voi...”
E in quel momento non si sentì più solo.
E forse ebbe meno paura.

Clio 01-08-2013 22.01.15

"Non credete sia una cosa adatta ad una ragazza?" ripetei, guardandolo negli occhi "Davvero? Credete di conoscermi così bene?".
Scossi la testa.
"Io devo andare in quel castello…" sussurrai "..devo.. non posso rischiare che.." mi interruppi, chiudendo gli occhi per un momento.
Sospirai "..Ma se non vado errata vi avevo già offerto il mio aiuto, prima che diceste che nessuno lo aveva fatto.. credevo.. vabbè, non importa… sono una dannata impulsiva.." dissi sorridendo piano.
Sentii il peso della spilla nella tasca.
Non potevo perdere quell'occasione, non potevo rischiare di non arrivare mai..
"Certo che verrò.." dissi poi, accantonando i pensieri che per un momento mi erano tornati in mente "..è stata la mia prima parola…" scossi la testa "Talia è davvero una ragazza unica, vedrete, la troveremo..".
Portai istintivamente la mano alla tasca ancora una volta.
Chinai il capo, mentre una fitta dolorosa mi attraversò il petto.
Probabilmente non sarei mai riuscita a contribuire alla liberazione del principe, probabilmente non l'avrei mai visto.
Non sarei riuscita a rispondere alle domande che nemmeno osavo farmi.
Avrei conservato la spilla e il biglietto come il ricordo di qualcosa che non sapevo nemmeno come definire, che non riuscivo a capire, ma che mi aveva aiutato a ritrovare me stessa.
Non riuscii a fermarla, una lacrima veloce e ribelle mi scese sul viso, trasalii e la catturai prima che potesse bagnarmi gli zigomi.
Forse stavo lottando per un fantasma, ma Talia era reale, le avevo parlato, si era fidata di me e io di lei, non potevo lasciarla.
Non potevo continuare a pensare di poter essere utile a quella gente, non potevo continuare ad essere così orgogliosa.
Non ero nessuno, ma quell'uomo aveva bisogno di aiuto e Talia ancora di più.

Altea 01-08-2013 22.15.32

Rimasi stupita a quelle parole...un brutto tiro però quella persona aveva fatto in modo che io uscissi da quel castello...e se forse lo avevano liberato mentre io ero nel sonno?
Dovevo assolutamente, dunque, vedere questo Principe vittorioso e ferito oltre che parlare coi contradaioli.
Stava ormai facendosi sera e ad un tratto sentii del rumore di zoccoli sul selciato della strada, mi voltai ed era un uomo a cavallo..."I miei saluti..scusate secondo voi ci vorrà molto prima che arrivi a Fysiem, voi siete diretto nella capitale? Dovrei recarmi dove vi è stato il Palio."

Guisgard 02-08-2013 01.23.43

L'uomo fissò Altea.
Indossava abiti signorili e la sella del suo cavallo era di ottima fattura.
Dalla cintura pendeva una spada da parata, di quelle che i valletti mostrano prima di giostre o per il ritorno delle truppe da qualche battaglia
“Anche io sono diretto in città” disse “e se volete vi ci porterò io col mio cavallo. In meno di un'ora saremo nella capitale.” E scese da cavallo per aiutarla a salire.

Talia 02-08-2013 02.23.47

Fissai l’uomo, stupita...
Sygma?
Aveva davvero detto Sygma?
Ma come... cosa era possibile? Come poteva, pensai, un uomo del Cinquecento, conoscere Sygma?
Ero sorpresa... forse ero addirittura sconcertata...
Mi alzai, lentamente, e feci qualche passo per la stanza...
“Sygma...” mormorai “Io conosco molto bene Sygma... e voi? E... sapete... non basta qualche collina per fare Sygma... non bastano le case sparse e le pievi per fare Sygma... Sygma è suoni, profumi, sensazioni...”
Esitai...
“Questo luogo è particolare... speciale... ma non è Sygma, non la Sygma che conosco... forse una arcaica, onirica... distante eppure vicina...”
Per lunghi momenti rimasi in silenzio, riflettendo...
Finché le ultime parole dell’uomo mi destarono da tutti i miei pensieri...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 56199)
IEra un frate.
“Fra tre giorni” aggiunse “saranno tredici giorni dopo i cento regolari... tutto questo finirà e con esso anche le vostre preoccupazioni e quelle dei vostri amici...”

Mi voltai di scatto e lo fissai...
un monaco...
e fui di nuovo persuasa da mille strane sensazioni contrastanti...
il mio libo, gli studi... la regina, il cavaliere, il monaco...
scossi la testa e mi costrinsi a mettere da parte quei pensieri, almeno per in momento...
“Cosa avete detto?” chiesi allora, avvicinandomi “Tredici giorni? Tredici giorni dopo i cento... ma... i cento giorni da cosa?”
Esitai...
“Cosa accadrà tra tre giorni?” domandai, ed improvvisamente mi sentii tesa...

Guisgard 02-08-2013 02.42.48

Guisgard fissò Clio e sorrise.
Poi con un gesto tanto improvviso quanto delicato portò una mano sul volto di lei.
“Una poesia, rammento, diceva che tutto è nato da un principio di lacrima...” disse, asciugandole quella prima lacrima che la ragazza aveva tentato di arrestare “... su, non mettete quel broncio... pensavo di avervi come infermiera e non come scudiero...” le fece l'occhiolino “... sapete? Mi ricordate una ragazza... una ragazza che conobbi tempo fa... una sera... ricordo che era libera, mentre io invece no... ero rinchiuso in un palazzo fatto di fantasmi... infondo da dove vengo sono un po' un principe anche io... e sembra che i principi abbiano il destino di essere rinchiusi da qualche parte... e ora mi chiedo... davvero volete venire con noi, invece di liberare il vostro principe? Vi ho osservata e credo che per voi sia importante... molto importante... ma posso farvi una promessa... appena ritroverò Talia, andrò a qual castello insieme a chi di voi sarà venuto con me... ora ditemi voi... cosa avete deciso di fare?”

Guisgard 02-08-2013 03.18.42

“Vedo” disse il monaco a Talia “che qualcosa avete compreso...” la fissò “... si, è giusto... questo luogo non è Sygma... e a voi non si può ingannare su questo...” accese una candela “... cos'è allora Chanty? Già, che luogo è?” Guardò da una delle finestre il paesaggio circostante. “E' un luogo particolare, come solo i desideri e i sogni sanno esserlo... Chanty non esiste...” sentenziò “... almeno non esiste come la maggior parte delle persone può immaginare... essa nasce dalla speranza e dai racconti... come una poesia, un romanzo, un quadro... e come tale è magica... Chanty nacque proprio dai racconti che viaggiatori, missionari, soldati, avventurieri e commercianti facevano di ritorno dal Nord... la gente di Capomazda provava ad immaginare le terre di Sygma, meravigliose ed inaccessibili... e l'unico modo che avevano per vederle nei loro cuori era quello di chiederne notizie a coloro che da quelle terre giungevano... ma i racconti sono fatti per meravigliare, stupire, suscitare i desideri di chi ascolta... e così Sygma, di volta in volta, si arricchiva di aspetti magici, fantastici... la gente di Capomazada la idealizzava e la immaginava così... e voi dite il vero... Sygma non è solo colline e pievi... e in queste terre sorte da racconti idealizzati non possono esserci quei suoni, quei profumi e quelle sensazioni che invece animano la vostra nobile terra... cos'è allora Chanty? Un sogno? Un'illusione? O entrambe le cose?” Accennò un lieve sorriso. “Chanty è la speranza... la speranza di chi sogna la propria Terra Promessa... di chi sogna la felicità, la Gioia... di chi aspetta e nel frattempo fantastica su ciò che desidera più di ogni altra cosa... Chanty è un riflesso di Sygma... una Sygma come la immaginano i Capomazdesi... guardatevi intorno... tutto vi parla di loro... c'è un discendente dei Taddei sul trono e combatte contro ribelli antinobiliari e anticlericali... l'unica contrada rimasta fedele ai duchi vince il Palio ed i suoi nemici... e tutto questo, come la trama di un libro, si ripete all'infinito... ogni cento anni e per tredici giorni...”
In quel momento un pensiero attraversò la mente di Talia: lei e Guisgard erano giunti in quelle terre da dieci giorni.

Clio 02-08-2013 12.50.55

Sussultai, di scatto.
La mia corazza di ghiaccio non consentiva di lasciarmi sfiorare, ma il gesto dell'uomo era stato delicato e gentile, ed evitai di dire alcunchè.
Ascoltai le sue prime parole con un sorriso.
"Io, un'infermiera?" dissi ridendo piano "..No, decisamente non mi conoscete affatto.. sarà questo vestito..".
Scossi la testa, divertita, allora ricordava.
Ma poi si fece serio ed ascoltai attentamente la sua domanda.
Una nuova fitta dolorosa mi investì. Ma questa volta bloccai le lacrime ancor prima che potessero avere l'ardire di mostrarsi agli angoli degli occhi.
Ero combattuta, volevo aiutarli, ma l'idea di non riuscire a realizzare ciò per cui stavo lottando, mi faceva mancare il fiato.
Annuii. "Sì, avete ragione.. è importante per me, molto, non so dire perchè o che senso abbia.. anzi, probabilmente non ne ha.. ma so che se sono qui c'è una ragione, e devo scoprire quale sia.." sorrisi "..tuttavia, in quel palazzo, voi vi siete fidato di quella ragazza.. Avrebbe potuto ingannarvi.. ma vi siete fidato ugualmente.." lo guardai negli occhi "..dunque io mi fido di voi.. so che manterrete la parola… Troveremo Talia, e poi andremo al castello..".
Spero solo di arrivare in tempo…
Abbassai lo sguardo "..Almeno, io andrò… voi non siete obbligato, infondo… non ha senso che rischiate la vita per niente… io ho fatto la mia scelta giorni fa.. e non ho nulla da perdere.. ma voi.. una volta ritrovata Talia, che senso ha che continuiate a lottare?".

elisabeth 02-08-2013 16.26.26

Nessuno doveva ringraziare nessuno......" Non preoccupatevi ....Signor De Taddei........ci siamo ritrovati tutti qui..forse perchè uno potesse aiutare l'altro in un disegno a noi sconosciuto........alla fine ci accorgeremo che ognuno di noi fa parte di questa strana storia.......".......Mi avvicinai a Marzio e guardai la sua ferita......il ragazzo era tranquillo, c'era una donna vicino a lui..." Pulitegli la ferita con acqua pulita due volte al giorno...il panno deve essere umido e non bagnato......fatelo mangiare......deve rimettersi in piedi......, buona fortuna Marzio ".........Gem...non aveva pronunciato nessuna parola......non aveva detto nulla......un silenzio di ghiaccio......intanto le sue ferite non dovevano essere un problema....ma c'era qualcosa in lui....che non andava....." Andiamo Gem...si riparte, dobbiamo andare avanti per poter ritornare a casa.......ora ci sono io con te.....sei cosi' silenzioso...."......c'era aria di partenza nel padiglione.......avevo gem accanto quando preparai..tutto quello che era possibile per un intervento o medicazioni varie....misi tutto in una sacca......" credo che ognuno di noi debba essere armato........che ne dite principe ?..."...

Guisgard 02-08-2013 19.27.02

“Forse” disse Guisgard a Clio “perchè ho davvero un debole per la cause perse, quelle tutte ideali e pochissimo raziocinio.” Sorrise. “Non so, magari è solo che non riesco a concepire un mondo fatto di sola Ragione senza Cuore. E poi probabilmente sono un romantico marcio, oltre che un idealista convinto. Voi avete accettato di aiutarmi a trovare Talia ed io aiuterò voi a liberare il vostro amato principe.” Aveva ben calcato la parola amato.
Le fece l'occhiolino e poi si voltò verso Elisabeth e Gem.
“Si, ad ognuno le sue armi direi...” annuendo verso la dottoressa “... e voi ne avete di vitali per tutti noi. Comunque io non sono un principe. Anzi, mi sono messo in un mare di guai per il solo fatto di averlo fatto credere.” Rise di gusto.
Gem intanto si era ormai ripreso bene ed aveva assicurato ad Elisabeth di poter andare con loro.
Si divisero allora dai contradaioli, che invece erano diretti al Castello di Bumin.
I quattro così lasciarono il padiglione e poi la piazza.
E grazie alle indicazioni di Gem raggiunsero il luogo dove il Nero aveva ferito lui e colpito a morte Ippio.
“Qui la strada conduce fuori città e poi muta in sentiero...” fece Guisgard “... e la foresta potrebbe essere la trappola ideale per un'imboscata... ma non abbiamo altra scelta...” e proseguirono, fino a penetrare nel cuore della foresta.

Altea 02-08-2013 19.37.07

E cosi salii in sella al cavallo di quell'uomo che sembrava abbigliato in modo elegante..e partimmo.
Speravo solo di non aver accetto il passaggio di qualcuno di sbagliato...proprio alla nostra epoca quando si fa autostop.
Non vedevo l'ora di arrivare a Fysiem e vedere e capire più di questo Principe e porre alcuni quesiti ai contradaioli.

Clio 03-08-2013 00.26.57

"Allora andiamo incredibilmente d'accordo.." dissi sorridendo.
Ma non mi sfuggì il tono con cui pronunciò quella parola.
Lo guardai con gli occhi stretti, ma poi scossi la testa e sorrisi.
Io e la mia mania di prendere tutto sul serio, probabilmente, pensai, stava solo scherzando, mi prendeva in giro.
Avanti, come avrebbe potuto essere diversamente?
Possibile che sembrassi una ragazzina innamorata? E di chi poi, di un uomo che non avevo mai visto?
Andiamo, non aveva alcun senso.
Conoscevo bene l'Amore, certo non avevo avuto il dono di un amore felice, di quelli che ti portano a condividere ogni cosa con la persona che ami.
Eppure, non avrei permesso a nessuno di insinuare che il mio amore fosse da meno.
Era intenso, forte, passionale ed incondizionato, e mi aveva portato via tutto ciò che era importante per me.
Mi aveva distrutto, giorno dopo giorno, per anni.
Eppure, non riuscivo a vederlo come una maledizione, era meraviglioso quanto doloroso essere innamorati.
E liberarmi di quel sentimento era stato come strappare una parte di me, una parte che sapevo bene non sarebbe più tornata.
Ma ci ero riuscita, dopo un cammino arduo e faticoso.
Non potevo di certo esserci caduta nuovamente, me ne sarei accorta!
Avevo amato l'uomo che conoscevo meglio di chiunque altro, con il quale avevo condiviso esperienze, passioni, sogni ed ideali.
Cos'era un uomo che non avevo mai visto in confronto? Solo perché avrei lottato per lui?
O per ciò che ti provoca vederne solo il ritratto.. Anche da ragazzina, ricordi? Ti innamorasti di un ritratto..
Scossi la testa.
Quello era Lancillotto, per l'amor del Cielo, Clio.. non voglio neanche sentirti... piantala!
Cercai di scacciare quella parte di me con un cenno del capo, ma era testarda quanto me, ovviamente.
Ma io, io conoscevo bene l'Amore.
Sapevo riconoscere quel dolore costante e inseparabile che accompagnava ogni singolo battito, alla lunga, avevo persino imparato a respirare, a conviverci quasi fosse una malattia.
Era parte di me.
Ciò che provavo ora, però, non era niente di simile, era più come un fremito doloroso, una paura senza nome, un desiderio inespresso, un battito più veloce degli altri, una strana luce infondo allo sguardo, un motivo per sorridere.
Mi fermai, per un momento.
Avevamo lasciato il padiglione e ci eravamo messi in marcia.
Stavo davvero ripercorrendo la mia vita, i miei ricordi, per il tono con cui quell'uomo aveva pronunciato una sola parola?
Dovevo essere matta.
Certo, pensare troppo e non riuscire a frenare i pensieri era la mia specialità, ma stavo esagerando!
Possibile che mi avesse colpito così tanto nel vivo?
No, impossibile, probabilmente era solo la stanchezza.
Probabilmente non l'avrei mai visto.. Oppure l'avrei visto e poi, nulla, non sarebbe accaduto nulla.
E se non riuscissi mai…
Cosa doveva accadere? Stavo impazzendo, si stavo davvero delirando!
Andiamo Clio, potrebbe essere il il peggiore degli uomini.. non puoi pensare di dar retta a... a cosa, poi? Se nemmeno tu capisci quello che senti..
Arrivammo ai margini della foresta, e Guisgard decise di proseguire.
La conversazione mi destò da quei pensieri, per fortuna.
Non riuscii a rispondere alle loro parole, ma annuii soltanto e li seguii docilmente, sforzandomi di non pensare a nulla.

Guisgard 03-08-2013 01.07.01

Nonostante i legittimi timori di Altea, l'uomo si dimostrò un perfetto gentiluomo, accompagnando la ragazza fino alle porte di Fisyem.
Il Palio era ormai completato e i contradaioli della Pantera erano scesi in strada per festeggiare la loro vittoria.
Ma per le vie della città vi era anche un altro corteo, sicuramente meno chiassoso e ben più austero.
Era il corteo funebre di Yrko di Bumin.
I suoi uomini stavano conducendo la salma al suo castello.

Guisgard 03-08-2013 01.42.07

“Ecco...” disse Gem indicando il sentiero che si inoltrava nel bosco “... eri lì, poi è scomparso...”
“Ciò vuol dire” fece Guisgard “che Talia deve essere scappata verso il bosco...”
“Addentrarci lì” mormorò il pilota “è come scavarci da soli la fossa. Quel dannato Giacomo maneggia la spada come fosse un tizzone infernale...”
“Non credo che lui immagini di essere inseguito...” disse Guisgard “... chi potrebbe inseguirlo poi? Mi crede ferito in un letto e ciò deve diventare il nostro vantaggio...”
“E come?”Chiese Gem.
“Ora starà inseguendo Talia...” rispose Guisgard “... ammesso che non l'abbia già trovata... e se così fosse, sarà già tornato al castello... quindi possiamo giocarci la carta della sorpresa...”
Allora i quattro penetrarono nel bosco.
Percorsero un bel po' di quel sentiero fino a giungere ad un bivio.
“Ecco...” sbuffò Guisgard “... il sentiero si divide... destra o sinistra?” Guardò Gem e poi si voltò verso Clio ed Elisabeth che stavano un passo dietro di lui. “Qualcuno di voi ha un'idea su dove andare? Magari conosce questo passo del bosco...”
“Non guardate me...” scuotendo il capo Gem “... dico però di decidere con attenzione quale direzione prendere... questo bosco sembra vasto... perdersi deve essere molto facile...”

Clio 03-08-2013 09.25.14

Restai in silenzio per molto tempo, osservando il bosco intorno a noi, era davvero uno spettacolo rigoglioso.
Poi, al bivio, mi fermai e spostai lo sguardo da una parte e dall'altra.
Non avevo la minima idea di quale fosse la strada migliore.
Dividerci sarebbe stato troppo pericoloso.
Poi, in un lampo, mi balenò un'idea.
"Aspettate.." dissi, attirando l'attenzione "..forse..".
Mi guardai attorno e mi avvicinai ad un tronco, usandolo come appoggio.
Presi le mappe che mi erano state donate quando dovevo entrare al castello, e iniziai ad aprirle, una per una.
Sapevo che esse si riferivano al castello di Yrko, ma sperai che, almeno una di esse, si estendesse al territorio circostante.
Altrimenti, pensai, tanto valeva lanciare in aria una moneta.

elisabeth 03-08-2013 11.52.34

Ero molto pensierosa....quei luoghi potevano essere facilmente visitabili nel nostro secolo ma in quel momento...sembravano chiudersi su di noi come magiche braccia......la notte avrebbe preso di sorpresa noi...questo era sicuro....." Gem.....forse Guisgard non sa che sei un pilota.....questo dovrebbe in un certo qual modo dare una carta in piu' sulla direzione da prendere....ovvio che il cielo e' cielo ...ma il senso dell' orientamento....avevi una bussola...quando siamo atterrati qui....e se Clio ha una mappa...una bussola potrebbe esserci di aiuto...sempre se il Nero ha ritrovato Talia e l'abbia riportata al castello....ma se per uno strano movimento del destino questo non fosse successo e Talia non fosse finita nelle mani del Nero.......il bosco e' fitto e questi abiti enormi con nastri e nastrini.....si strappano al contatto di rovi o rami sporgenti......finché c'e' luce...possimo andare avanti...il buio ci fermerà.........."........

Altea 04-08-2013 15.19.53

Gioia e dolore...vidi i contradaioli della Pantera, e quelli che piangevano Yrko e mi venne una idea..mi avvicinai ai contradaioli della Pantera, se i loro superiori mi avessero creduta avremmo potuto unire al corteo funebre di Yrko che stava andando proprio al castello e vedere se quello era il Principe.
"I miei saluti" dissi ai contradaioli festeggianti "dovrei parlare col Principe..e poi con qualcuno che comanda la vostra Contrada, potete accompagnarmi alle tende?".

Guisgard 05-08-2013 00.46.01

Clio controllò quelle cartine, ma, come lei stessa ben sapeva, esse si riverivano solo al castello di Bumin.
Anche l'idea di Elisabeth non sembrava essere risolutrice.
“Una bussola” disse infatti Gem “può indicarci la direzione, ma non certo ciò che troveremo scegliendo il bivio di destra, piuttosto che quello di sinistra.”
“Si, avete ragione...” annuì Guisard “... dunque per non perdere altro tempo direi di scegliere una delle due direzioni...” prese una moneta e la lanciò in aria “... Croce andremo a destra... testa invece a sinistra...”
Uscì Croce e presero il bivio di destra.
Seguendo questa direzione si accorsero che il bosco appariva rigoglioso e lussureggiante, fino a quando alla fine del sentiero videro un maestoso cancello d'oro che sembrava dividere in due la foresta.

Guisgard 05-08-2013 00.54.26

“Il principe” disse uno dei contradaioli ad Altea “ha lasciato il padiglione e poi il campo.”
“Chi siete voi?” Chiese il vecchio Bariel alla ragazza. “Perchè avete chiesto del principe e poi di chi comanda la nostra contrada?” La fissò con attenzione. “Comunque io mi chiamo Bariel e sono il più anziano abitante della contrada. Se avete qualcosa di importante da rivelarci, allora io sono qui per ascoltarvi.”

Clio 05-08-2013 08.42.04

Le mie speranze furono vane, le mappe mostravano solo il castello.
Le riposi con cura nel mio bagaglio, e guardai Guisgard lanciare la moneta.
Senza alcuna indicazione, una direzione valeva l'altra.
Camminai a passo svelto, come gli altri osservando la lussureggiante vegetazione intorno a me.

"Allora.. per me, un Hamburger.. ma solo, solo con la carne.. mi raccomando.. patatine fritte e una Guinnes, grazie..".
"Pinta?" rispose il cameriere.
"Certo..".
Lui si voltò a guardarla con uno strano sorriso.
"Che c'è?" dissi stupita.
"No, niente.. di solito le ragazze prendono una di quelle enormi insalate e al massimo bevono una diet coke.." sorridendo.
"Beh, saranno sicuramente più in forma di me…" con una smorfia.
"Non dire sciocchezze.." disse lui scuotendo la testa.
"Allora.. non mi hai ancora detto perchè mi hai trascinato fin qui, quando potevamo pranzare tranquillamente al bar dell'università.." dissi con uno sguardo indagatore.
"Beh, qui fanno dei panini squisiti.." si fermò per un momento "..che tu non apprezzi.. scusa, non lo sapevo..".
Feci un cenno inequivocabile con la mano "Ma va, figurati.. è solo che odio mischiare i sapori.. e tutte quelle salse.. bleah.." ridendo piano.
"Ecco qui.." il cameriere ci portò le rispettive ordinazioni.
"Beh, certo che ce l'avevi scritto nel sangue.." disse lui, dopo un po'.
"Che cosa?"
"La Storia.. voglio dire.. Clio.." disse con un sorriso, prima di addentare il suo enorme panino.
"Ahah.. beh, tu perchè sei tu, collega.." strizzando l'occhio "..ma di solito quando sentono questo nome mi rispondono: Ah.. come la macchina?".
Ridemmo entrambi.
"No, dai.. non dirai sul serio..".
"Oh, te lo giuro..".
"E tu?".
"Li fulmino con lo sguardo, dopodichè mi alzo e me ne vado.." risi ancora.
"E comunque.." continuai, appena finii il boccone "..in realtà non è così.. nel senso, i miei non pensavano affatto alla musa della storia..".
"Ah, no?" stupito.
"No no.. anzi… sono stata io a dirgli che Clio lo era.. loro non lo sapevano.. beh.. nessuno di loro ha studiato..".
"E allora, perchè proprio Clio?" chiese.
"Beh, è una lunga storia.." prendendo un sorso di birra scura "..ma è anche romantica e smielata.." scossi la testa "proprio come piacciono a me.." ridendo.
"Racconta, su.. sono curioso..".
Annuii. "Fatto sta che la mia famiglia non ha sempre abitato nel Newham.. Si sono spostati nella capitale solo qualche generazione fa, ma hanno tenuto la casa in campagna.. piccola eh.. non immaginare una reggia.. però, il paese dei miei un tempo si chiama Restoiry.. ed era un fiorente marchesato..".
"Non ne ho mai sentito parlare..".
"Beh, non è importante.. mica è affar nostro.. chiederemo a chi di dovere.." dissi ridendo.
"Giusto!" ridendo di rimando.
"Allora, dicevo.. per secoli è stata tramandata una leggenda.. l'unica figlia del marchese, Clio, appunto.. destinata ad ereditare ogni cosa, non volendo sposare l'uomo scelto dai genitori scappò.. ed arrivò in un paese lontano.. quale sia ovviamente, varia a seconda di chi ti racconta la storia..".
"Chiaro..".
"Beh, in questo paese straniero incontra un cavaliere..".
"Fammi indovinare.." la interruppe lui "..Si innamorano, si sposano e vissero per sempre felici e contenti..".
"Qualcosa del genere, sì.." dissi ridendo "..ma è solo una favola, anche se lei pare sia esistita davvero… la scena più bella è quella del loro incontro.. lui combatte, si volta.. la vede..".
"Lei guarda lui, lui guarda lei.. e fu amore a prima vista..".
"Caspita, sei esperto di storie mielense eh.." dissi ridendo.
Lui mi guardò con una smorfia "Ex-fidanzate e cinema…".
Risi "Deduco che abbiano sempre scelto loro il film..".
"Eh, già.." sorridendo "..senti, cosa fai sabato sera?".
Lo guardai con una smorfia.
"No, non dirmelo.." disse lui con aria impaurita.
"Eh, si.. Premier!".
Scosse la testa "Me l'ero dimenticato..".
"Ma come si fa..".
Lui mi guardò con un sorriso strano.
"Beh, i veri campioni non fanno l'anticipo, questa settimana..".
Lo guardai malissimo.
"Non osare.." minacciosa.
"Ok, ok.. mi arrendo.. sai che seguo il calcio solo così, ogni tanto..".
Scossi la testa "Ma come si fa.. beh, in effetti non mi stupisce, considerando chi tifi..".
Fece per ribattere ma lo bloccai con un cenno della mano.
Avevamo orami finito di pranzare, e l'ora della lezione successiva si avvicinava.
Guardai lo schermo dello smartphone.
"Dobbiamo andare.." con un sorriso "Grazie del pranzo..".
"Grazie di aver accettato..".
"Cos'è pensavi digiunassi?".
"No.." arrossendo un poco "..è solo che, insomma.. non sei mai uscita con me..".
Lo guardai con gli occhi sbarrati, perchè quello era un appuntamento? Tra Epigrafia e Geografia storica?
"Andy io.." dissi scuotendo la testa "..non immaginavo.. insomma.." sorrisi "cos'è avrei dovuto mettermi in tiro?" ridendo.
Lui rise con me e smorzò la tensione.
"Eccome, per venire in questo posto poi.." sorridendo.
"Dai, torniamo in università..".
Lui annuii, ma prima di alzarsi mi guardò per un momento.
"Quindi i tuoi non ti hanno augurato di essere un'ancella di Clio, ma di trovare un amore grande come quello della marchesina..".
Finii la Guinness e sorrisi.
"Già.." dissi alzandomi "..Peccato che un amore del genere non esista, non puoi innamorarti di una persona al primo sguardo, non scherziamo.. quello succede nelle favole, nei film, nei libri.. non nella vita reale..".


Mi accorsi di aver fissato un punto del bosco mentre camminavo, quasi fossi in trance.
Non so perchè mi fosse venuto in mente quel ricordo.
Povero Andy, ero davvero insensibile.
Ma poi qualcosa attirò la mia attenzione, un cancello dorato in mezzo alla foresta.
"Cosa.. Cosa ci fa un cancello come questo in mezzo alla foresta?" dissi, incredula "Beh, non abbiamo scelta, dobbiamo attraversarlo, a meno che non vogliate tornare indietro..".

Altea 05-08-2013 13.56.00

Il Principe se ne era andato..ero arrivata troppo tardi ma fortunatamente incontrai quel uomo che sembrava volesse attentamente ascoltare.."I miei omaggi, io mi chiamo Altea. Vedete...mi hanno detto che il Principe Ardena, ebbene, ha combattuto e ucciso Yrko di Bumin" feci una piccola pausa per rischiararmi le idee "Io vengo dal castello di sir Yrko, sono stata portata laggiù con l'inganno assieme a un mio amico e sir Yrko volle pure io diventassi la sua madrina, fui qui prima dell' inizio del Palio e parlai coi contradaioli del Palio..ma il Principe non vi era perchè lo credevano scomparso o imprigionato..e ora come è spuntato all'improvviso? Ho detto loro che egli è imprigionato nel castello di Yrko, ho parlato con lui e ho sentito la sua ocarina sempre...egli mi ha aiutato a fuggire da quel castello proprio mentre Yrko veniva ucciso..dandomi delle indicazioni su come agire e mi ha detto di venire qui da voi e dirvi che è imprigionato e di salvarlo..credetemi vi prego" mi avvicinai a Bariel con il volto supplichevole "Hanno pure imprigionato il mio amico Daiz...se solo potessi darvi prova di ciò..so che ho bevuto una pozione su consiglio del Principe che dava una morte apparente..e commissionata prima dal vero proprietario del castello dove risiedeva Yrko, solo lui potrebbe confermarvelo o se volete credetemi sulla parola. Se mi credete ho un piano, celiamoci e seguiamo il corteo funebre di sir Yrko fino al castello...e quando arriveremo li sono sicura il Principe Ardena suonerà la sua ocarina...allora cercheremo un modo per liberarlo".

elisabeth 05-08-2013 16.20.39

Guardai il nostro destino racchiuso in una moneta.......croce...a destra...meglio di una bussola......" bene...adesso abbiamo una direzione....siamo fortunati infonfo......una bella camminata nel bosco......".....rimasi dietro nella fila.....ero lenta, guardavo le piante, il bosco......e pensavo a tutte le camminate domenicali....non era la stessa cosa....c'era un profumo diverso...forse l'aria.....pensavo alle erbe medicinali.....se avessi avuto del tempo......ma come portarle con me.....se mai fpssimo ritornati.....i pensieri erano tanti.....sembrava una vacanza a tema....un giro nella Storia...camminavo guardando a terra.....e finii su gem..che si era fermato di colpo......" Perché ti sei fermato così...Gem....." Alzando gli occhi su di lui....vidi una cosa spettacolare...un cancello dorato...grandissimo......sembrava dividere in due la foresta......" Questa poi.....non ci posso credere....una sorpresa dietro l'altra........scavalcarlo...magari bisognerebbe scavalcarlo...oppure se cerchiamo ci sara'...un batacchio e uscirà un maggiordomo in livrea......".......

Guisgard 05-08-2013 17.31.32

Capitolo IX: L'incantato Verziere e la sua sinfonia

“Chiare, fresche e dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse
co l'angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.”

(Francesco Petrarca, Canzoniere, canzone CXXVI)



Guisgard, Elisabeth, Clio e Gem si ritrovarono così davanti a quel cancello.
E quella scena apparve loro incredibile ed assurda.
Era infatti un cancello d'oro racchiuso da un basso muro di cinta, tutto fatto di mattoni rossi, dal quale emergevano rampicanti di foglie e frutti.
Il cancello era aperto e dall'interno cominciò ad udirsi una meravigliosa sinfonia.
“Un cancello” disse Guisgard “nel bel mezzo della foresta?” Incredulo. “Com'è possibile?” Voltandosi verso i suoi compagni di viaggio.
“Forse” fece Gem “è l'accesso a qualche palazzo nobiliare...”
“Si, forse si...” annuì Guisgard “... e chissà... magari Talia ha trovato rifugio oltre quel cancello...”
Fece allora segno ai tre di seguirlo e si avvicinarono così al cancello.
“Questa musica...” disse Gem “... è paradisiaca...”
“Saranno davvero dei nobili...” mormorò Guisgard “... forse fuggiti da Fisyem a causa dei Rossi...”

“L'Amore vero non esiste, maestro?”
“Perchè lo chiedi?”
“Perchè se la marchesa Clio è esistita, non può essere reale anche il suo Amore?”
Intorno vi erano montagne e quelle più lontane erano già innevate.
“L'Estate è la stagione degli amori?”
“Amori annullano Amore.”
“E l'Autunno?”
“Porterà i suoi frutti. Non in Estate, ma in Autunno la Natura si rinnova.”
Poi la scena mutò.
“Il Manchester United ha battuto il City...”
“Si, ma non la Juventus. Non ha vinto, ma non l'hanno battuta.”
“Chi parteciperà al Palio?”
“Fiorentina, Siena, Arsenal, Napoli e Aristois.”
“E chi vincerà?”
“Tornerà ad Empoli e poi nel Chianti.”
“I Longobardi sono ancora in città?”
“Si, ma i Goti sono perduti.”
“Andy è insensibile?”
“No, perchè ha visto le frecce d'oro.”
“Si può guarire da quei dardi?”
“L'infatuazione non è Amore.”
“Prima voleva il mare, ma ora sogna le colline. Le riavrà?”
“Deve vincere il Palio.”
“Chi?”
“La Pantera.”
“Quando sarò sveglio rammenterò questa musica?”
“No.”
“E il Fiore?”
“Neanche quello...”

Ad un tratto sul cancello apparve una figura.
E nel vederla, Clio si destò da quella strana visione.
Visione che solo lei aveva visto.
E nel vedere oltre il cancello d'oro, ai quattro si mostrò un enorme palazzo del tutto invaso da un lussureggiante Giardino.
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Guisgard 05-08-2013 17.49.39

Bariel ascoltò attentamente Altea.
Ogni parola.
E la fissò con attenzione.
“Calmatevi ora...” disse poi “... vi credo... non temete, vi credo... anche noi sappiamo che il principe è imprigionato in quel castello e siamo diretti lì per prendere la fortezza e liberarlo... avete davvero parlato con Sua Maestà? E avete un piano? Allora seguitemi...”
La portò così dagli altri contradaioli che nel frattempo si stavano preparando per raggiungere il Castello di Bumin.
Bariel allora presentò Altea agli altri e parlò ai presenti di ciò che la ragazza aveva detto.
Molti allora le fecero subito delle domande per sapere su come stava il principe.
Ma Bariel lì fermò.
“Ascoltiamo il piano di lady Altea...” fece poi.

Altea 05-08-2013 18.06.07

I contradaioli si addossarono su di me per avere notizie del Principe, mi allontanai leggermente ma Bariel li fermò e presi la parola..."Il Principe Ardena penso stia bene, non conosco nemmeno il suo volto e ci ho parlato da dietro una porta di ferro, sta in una torre, ma ho udito più volte la sua ocarina...e mi ha salvato la vita chiamandomi..."mia amica" e ne sono lusingata".
Volevano un piano da me, il presunto Principe allora aveva ragione dicendo che lo avevano dimenticato...non sapevano cosa fare e allora presi la parola..."Ho visto il corteo funebre..di Yrko di Bumin...dirigersi verso il castello dove egli è imprigionato. Dovremmo celarci con dei mantelli e unirci in modo da poter entrare tranquillamente nel castello visto è impenetrabile. Dovremmo essere tutti armati di spade e pugnali, e poi di buon coraggio...e poi cercare di raggiungere la torre dove è chiuso il Principe..cosa ne pensate...avete abbastanza coraggio da farlo?"

Clio 05-08-2013 20.31.10

Sbattei le palpebre, incredula.
Si, decisamente dovevo essere impazzita.
Cosa c'entravano quelle parole, quelle frasi sconnesse?
Che mi importava di Manchester o della Champion League?
Tutte squadre da ricconi, da borghesi del centro infiocchettati allo stadio.
O forse erano i colori? Arsenal.. maledetti, quante ne abbiamo prese!
No, le montagne, da quanto tempo non vedevo le montagne.
Prima Andy adesso questo. Com'era possibile?
Non avevo visto casa mia, non avevo visto i miei ragazzi, il mio stadio.
Che nomi erano poi, gli altri? Li avevo già sentiti.. erano squadre di Serie A..
E.. i longobardi.. perchè diavolo mi erano venuti in mente, saranno passati secoli dal mio esame di storia medievale.
Non riuscivo a trovare un senso in tutto quello.
Ma poi, la visione sparì ed un palazzo sontuoso mi si parò davanti, con la vegetazione che sommergeva ogni cosa.
Restai a bocca aperta.
"Che posto è questo?" sussurrai appena sapendo che nessuno dei miei compagni di viaggio avrebbe potuto darmi una risposta.

Guisgard 06-08-2013 00.56.00

A quelle parole di Altea i contradaioli si consultarono fra loro.
“E sia...” disse annuendo Bariel “... del resto non abbiamo molta scelta... seguiremo il vostro piano...” fissando la ragazza “... ma per non essere scoperti, uno solo di noi si mischierà al corteo funebre... e una volta che sarà giunto nel castello dovrà poi aprirci le porte, così che noi dal di fuori si possa entrare e prendere il maniero... è un piano rischioso, ma non c'è molta altra scelta... ora dobbiamo solo trovare un volontario fra noi che si mischi al corteo funebre diretto nel castello...”

Guisgard 06-08-2013 01.15.48

Quella figura si parò davanti ai quattro, quasi ad impedire loro di poter scorgere meglio quel palazzo diroccato e invaso da quel rigoglioso Verziere.
“Voi...” disse Guisgard “... chi siete? E che posto è questo?” Ripetendo la medesima domanda sussurrata un attimo prima da Clio.
Elisabeth e Gem erano appena un passo dietro loro due.
“Questo è il Verziere di Chanty” rispose la figura “ed io ne sono il guardiano.”
“Un Giardino abbandonato in mezzo alla foresta?” Stupito Guisgard. “Così lontano dalla capitale?”
“E' la capitale” replicò il guardiano “ad essere lontana da qui... per ora.” Aggiunse poi, quasi con tono profetico.
“Chi vive in questo palazzo?” Domandò Guisgard.
“Il Verziere era la tenuta di campagna del principe Ardena, ma egli, non amando queste terre, lo ha trascurato ed Esso ha invaso il palazzo. Ora però vi dimora il mio signore.”
“Il vostro signore non è il principe Ardena?” fissandolo Guisgard.
“No.” Scuotendo il capo il guardiano. “Il mio signore è infinitamente più grande e ricco del principe Ardena e di ogni altro monarca di questo mondo.”
E dall'interno continuava ad udirsi quella meravigliosa sinfonia.

Altea 06-08-2013 02.00.49

Sorrisi annuendo..."Potrei prestarmi io, mi celerei con un mantello, anche se mi conoscono al castello..ma forse le guardie si sono dimenticate di me però...chi mi ha visto in quello stato di finta morte forse si ricorderebbe di me. Ma sono l'unica a sapere come è fatto il castello dentro .... forse. Sarebbe troppo rischioso per Bariel" e guardai l'anziano con dolce sorriso "e pure per un giovane inesperto...mi offro volontaria".

Clio 06-08-2013 07.15.16

Guardai la strana figura apparsa davanti a noi con due occhi sbarrati.
E quello da dove era sbucato? Ero stata così presa dalla visione e dalla vista del posto da non accorgermi della sua presenza.
Ascoltai attentamente le sue parole, cercando comunque di sbirciare il palazzo che cercava quasi di celare alle sue spalle.
Il giardino aveva invaso il palazzo? Beh, effettivamente era proprio quello che si celava ai nostri occhi.
Eppure, continuavo a chiedermi come fosse possibile che un principe non amasse la sua terra, era qualcosa a cui non ero riuscita a dare un senso fin dal primo momento in cui mi parlarono della storia di Chanty.
Eppure, pensai, dal biglietto non si direbbe affatto, forse i giorni di prigionia avevano mutato i sentimenti del monarca? Non era importante in quel momento.
Mi imposi di concentrarmi su ciò che aveva detto quell'uomo.
Quella melodia, così soave e incantata però continuava a rubarmi attenzione.
"Perdonate, ma... questa melodia.." mi interruppi.
Non sapevo esattamente cosa chiedere: chi suona, da dove viene, o tutte e due le cose insieme?
"Questa.. questa sinfonia.." dissi, riordinando i pensieri "..è il vostro padrone che la suona? E' davvero stupenda.." con un timido sorriso.

elisabeth 06-08-2013 14.54.52

Io e Gem ci tenevamo per mano....mentre Guisgard e Clio erano davanti a noi, il cancello era fantastico ?.....no...nemmeno la fantasia piu' sfrenata poteva immaginarlo e crearlo.....arrivo così un vecchio solo Guisgard e Clio...parlarono a lui...domande e risposte mentre una musica meravigliosa proveniva da quel luogo.....anzi se dovevo essere sincera....ogni angolo di quel luogo....sembrava creatrice di quella melodia.....il Suo Padrone era piu' grande di tutti quelli che abitavano la terra.........vuoi vedere che avevamo trapassato il mondo dei vivi...per finire alla porte del paradiso ?......." Perdonatemi......Signore....credo che ci siamo smarriti...abbiamo fatto una scelta .....come di solito si fa difronte ad un bivio.....e siamo capitati qui.....Forse non il vostro Signore...ma Voi.....avete la visione di questa foresta....c'e' un'altro ricovero....ovviamente piu' modesto che non siamo riusciti a vedere ?.....".....

Talia 06-08-2013 16.27.23

Ero rimasta a lungo immobile, fissando il frate...
le sue parole continuavano a vorticare nella mia mente...
Chanty...
una speranza, un miraggio...
il sogno di chi desidera la propria Terra Promessa...

Il giardino sembrava come addormentato all’abbacinante luce del primo pomeriggio. I fiori lungo il muro, l’albero al cento e persino il palazzo stesso, che vi si affacciava, sembravano come fiaccati dalla calura e da quell’inverosimile chiarore.
Solo una finestra era aperta, sulla facciata: quella più alta e più piccola che si apriva sul torrione nord. E da quella finestra, velata di candidi e leggeri tendaggi che si muovevano appena ad un vento altrimenti non percepibile, la regina fissava silenziosamente l’orizzonte.
Ad un tratto udì un rumore dietro di lei.
Non si voltò, non ce n’era bisogno: avrebbe riconosciuto quel passo tra mille.
Il cavaliere entrò silenziosamente nella stanza e si richiuse la porta alle spalle, attese per qualche istante poi le si avvicinò piano.
“Chiunque può tenere il timone quando il mare è calmo...” mormorò lei ad un tratto “Soleva dirlo mio padre... e sosteneva che io, tuttavia, sarei stata un buon nocchiere nell’ora della tempesta...”
Il cavaliere rimase in silenzio.
“Voi credete che io lo sia?” chiese poi, voltandosi di scatto “Credete che io sia un buon navigante?”
Il cavaliere annuì lentamente.
“E tuttavia non capisco...” proseguì la regina, tornando a guardare l’orizzonte “Non capisco il senso di questa guerra... perché gli arciduchi vogliono invaderci? Perché Capomazda non può restare a Capomadza anziché venire a Sygma? Perché i Taddei sono così ossessionati dal conquistarci?”
Il cavaliere rimase in silenzio a lungo, ma quando parlò la sua voce era dolce, calma, morbida...
“Forse, Maestà, essi semplicemente amano Sygma... la amano e la desiderano, perciò vogliono conquistarla...”
“Non si ama che ciò che si conosce!” ribatté lei.
“Si ama ciò che attrae il nostro cuore!” la corresse lui.
La regina lo fissò... fissò gli occhi incredibilmente chiari di quel cavaliere per un lungo momento, infine sorrise.
Poi, con un piccolo sospiro, tornò a guardare l’orizzonte...
“Voi amate Capomazda!” sussurrò.
Lui non rispose.
La regina esitò per qualche istante...
“Arriveranno...” mormorò poi “E’ inevitabile che arrivino... i nostri confini non possono più trattenerli... li sfonderanno presto e marceranno verso di noi... giungeranno fino a questo palazzo... e quando saranno qui...”
Si voltò e lo fissò di nuovo...
“Voi rischiate di essere l’ultimo baluardo tra me e i conquistatori, cavaliere!” disse.
“Allora lo sarò, Maestà. Ho fatto un giuramento.”
Lei fece mezzo passo avanti e tese appena la mano verso di lui...
“Ovunque quel giuramento ti porti?” sussurrò.
“Ovunque, lo sai!” le rispose piano, prendendo quella mano e stringendola.


Battei le palpebre...
il cavaliere e la regina...
un nuovo sogno, questa volta ad occhi aperti...
vacillai...
il cavaliere e la regina...
Sygma e Capomazda...
perché continuavo a fare quei sogni?
Chinai lo sguardo, cercando di raccogliere le idee, quando le ultime parole del frate mi colpirono e mi riscossero...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 56219)
...e tutto questo, come la trama di un libro, si ripete all'infinito... ogni cento anni e per tredici giorni...”

Spalancai gli occhi e sollevai la testa di scatto, fissandolo...
“Cosa?” mormorai “Che cosa avete detto? Si... si ripete? Volete dire che... il principe, il Palio, i Rossi, le contrade... è tutto fittizio?”
Esitai... era folle.
Ma, del resto, la nostra stessa presenza in quel luogo e in quell’epoca era folle.
E noi eravamo arrivati a Chanty da dieci giorni, pensai...
esattamente da dieci giorni...
Pensai a Guisgard... che fosse ancora nel padiglione? Ferito ed impossibilitato a muoversi?
Pensai ai contradaioli... possibile che non si rendessero conto?
Pensai a Giacomo... che mi stesse ancora cercando?
Guardai fuori, oltre il vetro, verso la foresta... poi riportai gli occhi sul frate...
“Ma... ma è terribile... e che cosa accadrà tra tre giorni, allora? E voi...” corrugai la fronte per un momento “E voi come fate a sapere tutto questo? Chi siete?”

Guisgard 07-08-2013 00.37.42

I contradaioli si consultarono fra loro e alla fine accettarono il piano di Altea.
Così la ragazza indossò un lungo mantello e si mischiò fra coloro che partecipavano al corteo funebre di Yrko.
Percorse allora con quelli tutta la strada fino al castello e giunti là, furono fatti entrare.
Altea era ora di nuovo nella fortezza.
Il corpo di Yrko fu portato nel cortile e posto su una pira pronto per essere cremato come lui stesso aveva deciso in vita.
Fu appiccato il fuoco e il corpo in breve venne avvolto dalle fiamme.
Così come avvenne per la sua anima poco dopo.

Guisgard 07-08-2013 00.53.38

“Questa melodia” disse il guardiano a Clio “sono i canti che ogni giorno le ancelle del mio signore intonano per il Tesoro conservato in questo Giardino.” Guardò poi Elisabeth. “Non vi siete persi, ma ritrovati. E qui non vi è altro che il Giardino.”
“Avete visto una ragazza dai capelli chiari?” Domandò Guisgard. “Forse è giunta qui.”
“Forse...” fece quello.
Poi cominciò a chiudere il cancello.

Guisgard 07-08-2013 02.12.14

Il frate guardò Talia, come se fosse stato in grado di leggere e riconoscere i suoi pensieri.
“Chi io sia” disse “non ha importanza alcuna. Come non ne ha il motivo per cui conosco tutto ciò. Cosa accadrà mi chiedete? Semplice... al tredicesimo giorno Chanty tornerà ad addormentarsi. E dormirà per altri cento anni, per poi svegliarsi ancora e vivere nuovamente per tredici giorni. Chi ha generato tutto questo? Gli uomini dicono alcuni. Idealizzando ciò che desiderano e sognano. Ma gli uomini non inventano nulla, amica mia... nessun poeta potrebbe mai inventare l'Amore, così come un Profeta non può ideare una Religione. Sono entrambi messaggeri di un Qualcosa di più grande. Infinitamente più grande. Un Qualcosa simile ad una grande forza... la medesima forza che sta spingendo ora qualcuno a cercarvi in questa foresta...”

elisabeth 07-08-2013 09.48.03

Non potevano essere le piante o fiori a creare quella melodia......quello era un giardino...lo avevamo notato, ma se non c'era mano umana...c'era una mente umana che creava quella musica che avvolgeva l'anima...........C'eravamo ritrovati.....lo avevo gia' pensato durante quei giorni....avevo pensato che stavamo rischiando la vita...se questo fosse stato il rischio.......ma avevo trovato Gem......la mia era una vita sterile...fatta di lavoro senza che un orologio scandisse il tempo che dicesse basta...e poi sfiancata....studio...libri....Liam che si preoccupava e allore lunghe chiacchierate sino a quando esausta non mi addormentavo sul divano...e lui diligente come un padre mi copriva.....ed usciva in punta di piedi.....era vita quella ?.....ero arrivata a vivere per far vivere gli altri.......senza pensare che sarei arrivata presto io alla morte.....e si, si può morire in molti modi........L'Amore era una cosa particolare.......l'Amore era un atto egoistico.......perchè si ama per nullo pretendere...indipendentemente se si e' corrisposti oppure no...l'Amore ti avvolge .....ti riempie i polmoni e ti fa respirare.........ma questo e' un concetto molto lontano dalla mente umana.....Amore significa dare per non avere........guardai Gem......e se tornando indietro nel tempo avessimo entrambi dimenticato tutto ?........Avrei sperato nel sesto senso Femminile........sorrisi..lievemente..stringendo di più la sua mano........" Scusate.......un giardino in questo posto...sembra la follia di una grande mente.......questa musica....sembra non poter essere riprodotta da nessun strumento che io pssa cosnoscere..........e la ragazza...che noi cerchiamo....forse ha bisogno di noi......sarebbe cosi' gentile....da aiutarla.......forse anche lei cerca noi.....lei ha gli occhi velati di conoscenza..........può regalrci questa piccola mela ?...se non noi ...magari lei ne e' degna...".......


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