"Sì, ha fatto strano anche a me, ma non è un gran problema.." con noncuranza "Beh, se è un fan fanatico ed esagera ci penso io a metterlo in riga, no?" ridendo piano.
"Dai, vado a fare colazione che poi vengo ad allenarmi, a dopo!".

“Esatto, altezza.” Disse Rovolin ad Altea. “E' il famoso principe che da sempre vince il torneo. Cercai di far desistere vostro fratello, ma egli era deciso a partire per partecipare al torneo. Purtroppo non è più tornato.”
Ad un tratto arrivò Thunz.
“Altezza...” ad Altea.

Il ragazzo guardò per un lungo istante Nyoko.
“Va bene...” disse “... andiamo.”
Uscirono così nel vasto cortile, tutto in stile orientale, con fontane e persino animali ed uccelli dall'esotico aspetto.
E poi lampade che oscillavano fra i rami dei ciliegi e dei mandorli, bambù che bacchettavano sotto rivoli d'acqua profumata e musica delicata diffusa nell'aria.
Il giardino appariva lussureggiante, verde e sognante come un'illustrazione tratta da un vecchio almanacco cinese, racchiuso da alte e possenti mura, come tutto il resto di quel solenne palazzo.
Ovunque dominava l'emblema del drago scolpito nell'onice, nella giada e nel quarzo bianco, oppure dipinto sulle porte e sulle pareti del giardino.
“Hai fame?” Chiese lui a lei. “O vuoi fare un bagno? C'è una piscina dall'altra parte del giardino.”

“Non viviamo più nel Medioevo” disse Elv a Gwen ed al suo istruttore “e quindi tornei all'ultimo sangue non esistono più. E' un'ottima opportunità di farmi conoscere anche al di fuori del ristretto numero di appassionati del mio sport.”
“Mah, sei testardo...” l'istruttore “... fa come credi allora...” sbuffando.

“Ok, so che sai badare a te stessa.” Disse il manager a Clio. “Su, fa colazione, poi ti aspetto in palestra.” E staccò.
E senza badarci lo sguardo di Clio finì sull'invito al torneo posto sul tavolino.

"Capisco...so mio fratello voleva vincere quel Torneo, forse era pure scettico e non credeva alla storia di quel Principe secolare..pure il Capitano Thunz dice è una leggenda ma io ci credo e pure il mio Consigliere Ahimar".
Non ebbi il tempo di continuare che arrivò Thunz e mi voltai verso di lui.."Capitano..che succede?".

Guardai il giardino non senza stupore, era bello, senza dubbio, ma non mi rendeva affatto felice.
"No, grazie..." dissi rimanendo ferma e abbassando lo sguardo, mi stavo arrendendo.

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Sospirai appena e guardai l'istruttore sconsolata.
Era testardo, e tanto, speravo davvero che avesse ragione, anche se il sesto senso mi suggeriva il contrario.

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“Altezza...” disse Thunz ad Altea “... è appena arrivata questa lettera...” Mostrandole una busta col simbolo di un drago sopra.
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“No...” disse il ragazzo a Nyoko “... cosa? No al cibo oppure no alla piscina? Il bagno magari non è fondamentale, ma solo piacevole... il cibo invece è vitale... o credi di poter digiunare all'infinito?” Fissandola.

Alla fine l'istruttore andò via deluso e preoccupato.
“Eh, spero che non ci abbia rovinato la serata...” disse Elv a Gwen “... no?” Sorridendole.

"Chissà" dissi enigmatica.
"Comunque è tutto molto bello, sì... Ma non ne comprendo il valore" guardandolo fissa.

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Guardai la lettera perplessa e la presi con mani tremanti, guardai il Capitano, poi Ismael e alla fine Rovolin.
Aprii subito la lettera e iniziai a leggere ad alta voce...cosa poteva mai contenere.

L'istruttore, alla fine, andò via.
Mi voltai poi verso di lui e sorrisi, scuotendo la testa.
"Abbiamo un bagno in sospeso..." mormorai, guardandolo.

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Altea aprì la lettera e ne lesse il contenuto che così recitava:

“Ad Altea di Serenica, principessa, guerriera e sorella del defunto principe Parotazmi.
Per la fama terrena, la tradizione marziale della sua terra e la memoria del suo nobile fratello è invitata a cimentarsi con i migliori combattenti del mondo al torneo dell'Isola del Drago.

“Il Signore del Drago.”

Il ragazzo dai capelli bruni e gli occhi scuri guardò Nyoko per un lungo istante che parve quasi infinito.
Poi scosse piano il capo, sorrise appena e gettò uno sguardo verso il giardino, fino al cortile, risalendo infine verso le alte cime rocciose che si ergevano oltre il castello e tutta la sua massiccia cinta muraria.
Il suo sguardo salì fino a dove un uccello svettava tra le nuvole ed i monti, fra il cielo e la terra, per poi scomparire nell'infinito splendore del crepuscolo.
Poi i suoi occhi neri tornarono giù, di nuovo sul giovane volto di Nyoko.
“Forse per questo tuo nonno ti ha voluto qui...” disse “... per ridare bellezza a questo luogo... forse, per lui, sei tu il valore di questo luogo... e magari lo capiresti anche tu se smettessi per un istante di fare i capricci.” Accendendosi una sigaretta.

Elv sorrise ed annuì a Gwen.
“Naturalmente.” Disse. “Per il costume? Sarai audace o vuoi che si esca a comprarne uno?” Ridendo. “Anche se a breve chiuderanno i negozi mi sa.” Guardando l'orologio.

"Non faccio i capricci... Non sono una bambina..." dissi alzando lo sguardo su di lui.
"Che c'è di così infantile nel voler essere libera? Mi sento un passero in gabbia" abbracciandomi per darmi conforto da sola.

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“Si sì, a dopo!” Dissi al manager.
Mi alzai per fare colazione, ma il mio sguardo cadde nuovamente sul l’invito al torneo.
Mentre mi preparavo, così, lo rigirai tra le mani e lessi nuovamente quanto c’era scritto.

“Non resterai qui in eterno.” Disse lui a Nyoko. “Tuo nonno vuol solo conoscerti meglio. Fossi in te mi godrei questo posto come fosse una vacanza.” Fumando. “Allora, di cosa hai voglia?” Fissandola, per poi spegnere la sigaretta sotto la sua scarpa.

Clio lesse l'invito ancora una volta.
Chiunque l'aveva scritto sembrava conoscere bene Lonewolf, almeno quali fossero le corde giuste per spingerla ad accettare la partecipazione al torneo.
E poi la firma.
Chi era il misterioso Signore del Drago?

Dopo avermi detto che l'indomani avrei avuto tutte le informazioni di cui necessitavo, i due funzionari andarono via, lasciandomi sola con le mie riflessioni.
Ero abituata a recitare, quindi non avrei avuto problemi a farmi passare per una giornalista. Quello a cui dovevo pensare era invece trasformare il mio aspetto. Apparivo periodicamente sui giornali e c'era il rischio che qualcuno mi riconoscesse. Avevo però il vantaggio di comparire sempre truccata e in abiti da scena, per cui non sarebbe stato difficile mostrarmi diversa.
Mi misi subito all'opera, prendendo un tubetto nuovo di tintura bionda. Lo applicai tutto sui capelli, in modo da schiarirli molto, e lasciai agire il tempo necessario. Una volta lavati i capelli, li asciugai al naturale, per poi passare a struccarmi il viso.
Guardando il risultato finale nello specchio, restai senza parole. Era così tanto tempo che portavo i capelli rossi e lisci e che mantenevo un tono sofisticato, che adesso anche mia madre avrebbe stentato a riconoscermi. Di sicuro, un estraneo non avrebbe potuto.
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Sospirai a quelle parole.
"Okay, mi arrendo" dissi portando le mani al cielo.
"Faro la brava bambina..." dissi guardandolo.
"Non so... Non mi va nulla, al momento... Forse stare un po' da sola a meditare..." sorridendogli.

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Sorrisi enigmaticamente alla sua frase, scuotendo appena la testa.
"Se è vero che si dice che un bagno di mezzanotte porti fortuna, e la fortuna arride agli audaci, credo che la risposta sia abbastanza ovvia..." risposi, curiosa di leggere la reazione della mia risposta sul suo viso.

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Era tutto molto strano, molto particolare.
Mi sembrava di essere capitata dentro un film o qualcosa del genere.
Mentre mi vestivo mi chiedevo chi fosse questo misterioso Signore del Drago.
Mi preparai e scesi, dove mi aspettava la macchina.
Nel tragitto verso la palestra, poi, mi misi accecare informazioni su internet. Doveva esserci qualche notizia.

Gaynor cominciò a calarsi nella sua nuova parte, nel suo imminente ruolo di giornalista.
Il tempo passò velocemente, venne la sera e poi la notte.
Ma prima che lei si coricasse arrivò una mail che così recitava:

“Lei sarà Camille. Camille Linn Karter.
Giornalista del quotidiano Tiemp e scrittrice di romanzi gialli.
Dopodomani alle 07.00 si presenterà al porto di Baias, dove una nave porterà tutti i partecipanti ed i giornalisti sull'Isola del Drago.
Dal momento in cui la nave salperà lei non avrà più la possibilità di contattarci.
Sull'isola sarà quindi sola e dovrà agire con molta prudenza.
Ordifren è signore assoluto in quel territorio e sulla sua isola è ammessa e praticata la pena di morte.
Il suo compito sarà trovare l'Aureo e decifrarlo.
Il tutto senza farsi scoprire.
Fatto ciò, quando il torneo sarà terminato, lei farà ritorno qui con tutti gli altri.”

“Bene.” Disse il ragazzo dagli occhi scuri a Nyoko. “Ti lascio quindi tranquilla.” Ed andò via, lasciandola nel cortile.

Elv restò per un attimo piacevolmente sorpreso.
“Si, concordo...” disse a Gwen “... magari porta davvero fortuna... stasera infatti mi sa tanto di serata fortunata per me.” Divertito.
Scesero così giù in piscina, dove l'acqua era climatizzata.
Lui allora entrò nello spogliatoio ed uscì poco dopo con un costume alla moda.
“Tranquilla, non guarderò né approfitterò della mia fortuna.” Facendo l'occhiolino alla ragazza.

Clio durante il tragitto verso la palestra cercò informazioni sull'Isola del Drago, senza però trovarne.
Sembravano inesistenti altre informazioni su quel posto.
Eppure doveva esserci qualcuno che ne conosceva i segreti.

Rimasi sola nel cortile e mi sedetti a terra, dove iniziai ad accarezzare l'erba verde e profumata.
Appena fui completamente sola, mi ci stesi sopra e mi misi ad osservare il cielo, perdendomi nei miei pensieri.

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Venuta la sera, mi preparai per andare a letto, quando il cellulare mi notificò una mail. Erano le istruzioni per la missione. Sarei diventata Camille Linn Karter, giornalista nonché scrittrice di gialli. L'adrenalina che accompagnava ogni nuova avventura cominciò a salire, rendendomi impaziente di cominciare.
Col telefono mi scattai una foto e risposi alla mail, allegandola.
"Questo è l'aspetto che ho adesso. Fatemi avere un documento che mi mostri così."

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Lo leggevo sul suo viso, che non si aspettava quella risposta.
E dentro di me sorrisi con una certa soddisfazione.
Scendemmo poi giù in piscina e lui andò a cambiarsi, tornando dopo poco con indosso un costume, sebbene ciò che indossava servisse a poco, tanto sarebbe apparso comunque stupendo e perfetto.
Sorrisi con un accenno di sarcasmo alle sue parole, mentre iniziavo a togliere la giacca.
Poi tolsi i pantaloni, la maglia e infine l'intimo.
Allora, con passo leggero, avanzai verso la piscina ed entrai in acqua, sentendola piacevolmente calda.
Rimasi quindi lì, a galleggiare tenendomi dal bordo con una mano, mentre lo guardavo.
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Redemptio
 

Non si trovava niente, niente di niente. Che strano.
Una volta in palestra mi allenavo, ma continuavo a pensarci.
Così, dopo un po’ scrissi al mio strano accompagnatore dicendogli del traghetto e invitandolo a pranzo.
Volevo informazioni e lui sembrava l’unico in grado di darmele.

Nyoko si stese a terra, sull'erba, abbandonandosi ai suoi pensieri.
Ad un tratto udì qualcosa.
Erano delle voci che sembravano scandire movimenti ben precisi.
Poco lontano da lei, appena dopo il giardino.

Trascorse qualche ora e poco prima dell'alba arrivò una seconda mail, in cui era allegata l'immagine dei nuovi documenti di Gaynor, la sua registrazione all'albo dei giornalisti ed il suo nome fra gli editorialisti del Tiemp.
Inoltre da ora risultavano pubblicati tre libri recanti lei come autrice.
Insomma tutto era stato preparato.
Gaynor da questo momento era Camille.

Gwen cominciò a spogliarsi ed Elv si voltò dall'altra parte come un perfetto gentiluomo.
La scene però di lei che si spogliava, fino a restare completamente nuda, lui la vide riflessa sui vetri dello spogliatoio.
E naturalmente restò a guardare quella meravigliosa visione riflessa sui vetri.
Poi lei entrò in acqua e lui si voltò, per poi tuffarsi anch'egli.
L'acqua era perfetta.
“Mi fa piacere vederti tutt'altro che a disagio...” disse nuotando.

Mi stavo rilassando e probabilmente addormentò, quando sentì delle voci. Mi alzai e mi avvicinai piano verso la loro provenienza, rimanendo nascosta.

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Avevo visto che si era voltato dall'altra parte, mentre mi spogliavo e mi sentivo un po' in colpa per aver dubitato che lo avrebbe fatto.
Mi raggiunse in acqua ed io sorrisi alla sua precisazione.
"Beh, se la gente non si sente a disagio davanti ad un obiettivo, sapendo che verrà poi vista da milioni di persone, non deve essere poi così complicato senza una macchina fotografica davanti..." risposi, sarcasticamente, con una leggera risata, muovendomi in acqua e lasciando che questa mi avvolgesse col suo torpore tiepido.


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Elv sorrise e nuotò verso Gwen, fermandosi a debita distanza per non turbarla.
“Adoro fare il bagno a quest'ora...” disse lui rilassandosi “... si, è l'ideale dopo una giornata di allenamento...” guardando le forme di lei avvolte dall'acqua della piscina.

Nyoko seguì le voci, uscì dal giardino e si avvicinò ad un grande dojo, davanti al quale diversi uomini, tutti con kimono, si esercitavano in tipiche mosse marziali.
A istruirli c'era Rasutin.
Ad un tratto la ragazza udì dei passi alle sue spalle.
“Qui non puoi stare.” Disse una voce.