Camelot, la patria della cavalleria

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Parsifal25 08-11-2011 00.46.36

Perdonatemi è stato un errore di distrazione.

Guisgard 08-11-2011 05.13.54

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 40380)
Un pò mi ricorda la frase di un cappuccino a Firenze mentre guardavo una stampa in mano della Madonna del Lippi, il quale mi pose il quesito "Secondo voi nella nostra epoca ci saranno pittori capaci di disegnare volti cosi angelici e dolci?". No fu la risposta, poichè viviamo in un mondo dominato dalla violenza, e sebbene anche quelle erano epoche di violenze forse più terribili, abbiamo dimenticato il vero significato del vero amore.

Milady, io credo che un pittore, come nel caso del vostro racconto, o un poeta, come per Novalis, in ogni epoca sarà sempre in grado di raffigurare o descrivere ciò che egli sogna.
Se così non fosse, allora nulla più avrebbe valore.
Chiunque di noi, quando scrive, dipinge, scolpisce o suona è mosso da ispirazione.
E l'ispirazione è sempre figlia di un sentimento e genera passione.
E la passione, come scriveva Pietro Abelardo, è il modo in cui l'uomo plasma la propria vita.
Talvolta basta poco per avere l'ispirazione di scrivere o di dipingere.
Una voce, una parola, uno sguardo.
E cosa vi è di più bello che raffigurare, anche all'infinito, ciò che ci ispira e amiamo sopra ad ogni cosa?
Io non farei altro e nessuna miseria di questo mondo riuscirebbe a spegnere la fonte della mia ispirazione ;)



Citazione:

Originalmente inviato da Talia (Messaggio 40382)
Buongiorno Camelot...
tornare tra voi è sempre, per me, fonte di un piacere sottile.

Meraviglioso, milord... meraviglioso e delicatissimo momento ci avete donato, ricco -così, almeno, a me pare- di una quieta e fiduciosa speranza...

Ed è così, milady.
Quei versi mi hanno da sempre conquistato perché contengono una forza che sembra capace di sopraffare qualsiasi tristezza e malinconia.
Sono capaci di colmare un vuoto che sembra assoluto.
Rappresentano, si una speranza, ma anche una promessa.
Una promessa di felicità, di ricongiungimento.
Sono parole, a mio giudizio, capaci di superare il tempo, la vita e la morte.
Quando Novalis scrisse questi versi la sua Sophie era appena morta.
Eppure in essi vi è la certezza di un'unione che non si spezzerà mai.
Novalis in cambio dell'amore promise a Sophie di renderla immortale.
E se noi stanotte stiamo parlando di questi versi è perché egli ha mantenuto la sua promessa.
Ed ovunque si trovino adesso, Novalis e la sua Sophie sono insieme.

Lancelot 08-11-2011 09.11.02

Un concetto veramente poetico e delicato, Sir Guisgard, ma anche superbo e applicato, del pari, proprio all'utopia di Camelot e del Codice Cavalleresco, immortali fintanto che qualcuno continuerà a credere in essi.

Citazione:

Ed è così, milady.
Quei versi mi hanno da sempre conquistato perché contengono una forza che sembra capace di sopraffare qualsiasi tristezza e malinconia.
Sono capaci di colmare un vuoto che sembra assoluto.
Rappresentano, si una speranza, ma anche una promessa.
Una promessa di felicità, di ricongiungimento.
Sono parole, a mio giudizio, capaci di superare il tempo, la vita e la morte.
Quando Novalis scrisse questi versi la sua Sophie era appena morta.
Eppure in essi vi è la certezza di un'unione che non si spezzerà mai.
Novalis in cambio dell'amore promise a Sophie di renderla immortale.
E se noi stanotte stiamo parlando di questi versi è perché egli ha mantenuto la sua promessa.
Ed ovunque si trovino adesso, Novalis e la sua Sophie sono insieme.
In particolare questo passaggio è stupendo, mi avete fortemente emozionato, e ve ne ringrazio.

Talia 08-11-2011 17.59.47

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 40401)
Ed è così, milady.
Quei versi mi hanno da sempre conquistato perché contengono una forza che sembra capace di sopraffare qualsiasi tristezza e malinconia.
Sono capaci di colmare un vuoto che sembra assoluto.
Rappresentano, si una speranza, ma anche una promessa.
Una promessa di felicità, di ricongiungimento.
Sono parole, a mio giudizio, capaci di superare il tempo, la vita e la morte.
Quando Novalis scrisse questi versi la sua Sophie era appena morta.
Eppure in essi vi è la certezza di un'unione che non si spezzerà mai.
Novalis in cambio dell'amore promise a Sophie di renderla immortale.
E se noi stanotte stiamo parlando di questi versi è perché egli ha mantenuto la sua promessa.
Ed ovunque si trovino adesso, Novalis e la sua Sophie sono insieme.

Novalis le donò l'immortalità... e se riuscì a far questo non fu tanto perché egli era poeta eccelso, quanto piuttosto perché era innamorato.
Sebbene... adesso che ci penso meglio... mi pare che la cosa non faccia poi molta differenza, giacché -come voi mi insegnate, milord...- ogni innamorato è un po' poeta, così come ogni poeta è innamorato...

Guisgard 09-11-2011 03.26.53

Citazione:

Originalmente inviato da Lancelot (Messaggio 40404)
Un concetto veramente poetico e delicato, Sir Guisgard, ma anche superbo e applicato, del pari, proprio all'utopia di Camelot e del Codice Cavalleresco, immortali fintanto che qualcuno continuerà a credere in essi.


In particolare questo passaggio è stupendo, mi avete fortemente emozionato, e ve ne ringrazio.

Non sono le mie parole che emozionano, amico mio, ma le meraviglie d'amore che stiamo raccontando.
In una sua poesia, Gualtiero di Chatillon paragonava l'uomo che parla d'amore al veggente che, in estasi, descrive verità superiori.
Egli è solo un mezzo attraverso il quale messer Amore ci parla :smile:




Citazione:

Originalmente inviato da Talia (Messaggio 40431)
Novalis le donò l'immortalità... e se riuscì a far questo non fu tanto perché egli era poeta eccelso, quanto piuttosto perché era innamorato.
Sebbene... adesso che ci penso meglio... mi pare che la cosa non faccia poi molta differenza, giacché -come voi mi insegnate, milord...- ogni innamorato è un po' poeta, così come ogni poeta è innamorato...

Come darvi torto, milady.
Ciò che mi affascinò di Novalis fu la sua grande fortuna di aver amato un'unica donna per tutta la vita.
Si, la sola meraviglia è essere innamorati.
E gli innamorati possono tutto, anche rendere immortale ciò che si ama.
Anzi, vi dirò che tutto dipende dall'essere innamorati: l'ispirazione, il genio, la grandezza.
Se non ci fosse stata Ginevra, Lancillotto non sarebbe diventato il Primo Cavaliere; così come, se non ci fosse stata Beatrice, Dante non sarebbe diventato il Sommo Poeta.
Avete ragione, milady: l'innamorato può essere e fare qualsiasi cosa.

Altea 09-11-2011 15.11.11

Tutti gli amori veri saranno eterni, io sono sempre stata profondamente colpita dall' amore di Paolo e Francesca.

" Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor,ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.
Queste parole da lor ci fuor porte."

Per me non ci sono versi più belli di questi. Ovviamente, personalmente. :smile:

Guisgard 09-11-2011 18.32.33

Come darvi torto, milady.
Avete citato uno dei canti più belli della Commedia di Dante e della poesia in assoluto.
Basta citare solo questo per capire la grandezza…

"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
Amor,ch'a nullo amato amar perdona,
Amor condusse noi ad una morte."


Tutte e tre le terzine cominciano con la stessa parola: Amore.
E basta davvero questo per racchiuderne l’essenza ed il valore.
Ricordo quando, a Firenze, visitai la casa di Dante, poco distante dalla tomba della sua Beatrice.
In una stanza della casa si trova su una parete una sorta di grande pannello, sul quale, scritto in piccolissimi caratteri, vi è tutta la Divina Commedia.
Ed io, estasiato dall’atmosfera e dal luogo, cercai, con tanta pazienza, proprio il V Canto dell’Inferno.
Trovandolo e poi leggendolo, nonostante il rischio di un’emicrania coi fiocchi, mi trasmise un’emozione ed una sensazione davvero indescrivibili :smile:

Altea 09-11-2011 23.31.21

e ser Guisgard, se non erro Francesca dice al sommo poeta

"Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante."

E tutto torna con la storia degli amanti più nobili.....

Infatti Ser Hastatus, mi raccomando quando ci consiglia libri su Lancilotto e la bella Ginevra :smile:

Guisgard 10-11-2011 02.30.25

Eh, “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse…” :misc_write:
Milady, avete qui riportato dei versi straordinari, che trattano la storia d’amore per eccellenza: basta infatti solo citare l’amore di Lancillotto e Ginevra, che subito la passione prende corpo!
E se ne sono accorti anche Paiolo e Francesca ;)

Lady Gaynor 10-11-2011 09.48.56

Buongiorno amici miei, che bello passare di qui e leggere questi meravigliosi versi d'amore... :smile_wub:

Auguro a tutti voi che il caldo sole che stamane splende sulla mia testa possa raggiungervi e baciare i vostri visi, asciugando ogni lacrima e riscaldando i cuori...


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