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“Questi abiti” disse la margherita a Dacey “appartenevano alle donne che lui ha salvato da Maurania. Donne destinate all'infelicità. Non troverai al mondo abiti più belli.”
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“Allora forse dovreste riposare, damigella.” Disse Cq a Gwen. “E' notte fonda. Dormire vi farà sentire meglio, vedrete.”
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“Non ho dimenticato che quel verme di cavaliere ha usufruito della tua compagnia.” Disse Icarius a Clio. “E sembrava aver gradito molto.” Sorseggiando del vino. “Ma gente simile non sono il tuo tipo.” Sorridendole. “Hai fatto bene ad averlo ucciso. Altrimenti lo avrebbe fatto lui a tradimento.”
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Sorrisi a Icarius.
"Si beh, l'ha pagata cara... Credi davvero che l'avrei lasciato respirare? Ho fatto una fatica boia a non spaccagli il naso immediatamente..." Vagamente divertita "E dire che speravo di farti ingelosire..." Risi piano "Ma non è stata una grande idea.." Scuotendo la testa. |
Icarius restò a guardare Clio negli occhi, con un'espressione indefinita.
“No, farmi ingelosire non è mai una buona idea...” disse lui poi piano “... specie quando ci si riesce...” accennò un vago e breve sorriso “... non dovresti avere questi segni, questi lividi...” prendendo il suo braccio nudo e sfiorandolo con le dita “... e forse non dovresti essere qui, in questo viaggio infinito... ma magari in una casa accogliente... col focolare, un letto comodo... e un bravo ragazzo accanto...” |
"Gia`, sara` meglio andare" con un sorriso stanco.
Raggiunsi cosi` la mia cabina, indossai una camicia da notte leggera ed eterea blu cobalto e mi misi a letto. |
Sorrisi a quelle parole, senza staccare gli occhi dai suoi.
"Va bene... Lo terrò a mente.." Sorridendo piano. Poi risi a quelle ultime parole. "Se non fossi qui ora sarei a Maruania, a combattere... E avrei lo stesso questi lividi.." Sorridendo "Una casa accogliente col focolare e un letto comodo?" Pensierosa "Va beh, non è che un ragazzo vale l'altro, non credi? E chissà che non ci sia una Casetta per me da qualche parte, un giorno..." Sorrisi, per poi sospirare. "Ma il mio posto è qui.." sfiorandogli il viso dolcemente. "Con te..." Pianissimo., trattenendo il fiato. |
Gwen raggiunse la sua cabina, si preparò per la notte e poi si coricò.
Cq era con lei e restò accanto al suo letto, entrando in funzione base, per risparmiare il consumo di energia e regolare al minimo le sue funzioni generali. La notte intanto trascorreva silenziosa, tra il sibilo dei motori della Divina Misericordia. Un forte vento si era alzato dalla terra e gonfiava con impeto le vele del vascello volante. Il prato era fiorito e profumato, il cielo azzurro e terso, l'aria gradevole e luminosa. Gwen correva tra boccioli e tappeti verdeggianti. La campagna era un trionfo di colori e gli uccellini cantavano festosi. Poi lo vide. Vide Elv che immobile fissava l'orizzonte. Allora prese a raggiungerlo. Ma più Gwen correva, più la distanza che la separava da lui aumentava. Ad un tratto Elv si voltò e le sorrise. Poi iniziò a camminare, ad allontanarsi. Lei lo chiamò, ma lui non si fermò, fino a svanire nella campagna. Il cielo allora si oscurò. Ma non per via delle nuvole. Qualcosa di gigantesco aveva coperto la luce. Era una grandiosa e terrificante nave nera, con un teschio sulla prua. Aprì i mortai e cominciò a vomitare fuoco sulla terra. Gwen si svegliò di colpo. Era notte fonda. |
“Qui con me...” disse Icarius piano a Clio “... con un fantasma che vaga in un viaggio senza fine... un viaggio oggi senza meta...” prese la mano di lei che lo accarezzava, stringendola nella sua “... un fantasma senza nome... in balia di altri fantasmi e demoni... forse non dovrei, sai? Non dovrei rapire le vite di tutti voi per condurle chissà dove... è il mio Destino, non il vostro... sono le mie colpe queste, non le vostre... perchè sei qui, Clio? Perchè? Cosa cerchi? Cosa... cosa vedi in me?”
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Mi addormentai subito, per fortuna, ma non servi` a niente, poiche` mi svegliai di colpo per un sogno, ma stavolta non c'era lui ad abbracciarmi, a stringermi, a confortarmi con quella belllissima canzone che aveva imparato da piccolo e che lo aveva aiutato dopo un brutto sogno.
Potevo ancora sentire la sua voce... ma potevo anche sentire la mia che lo chiamava, ma lui non si voltava e raggiungeva quella nave. Cercai di non agitarmi troppo per non farmi sentire da Cq, mi voltai su un fianco, mi strinsi accucciandomi nelle coperte, mentre lacrime silenziose scendevano sul mio viso. |
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