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Mentre Gwen seguiva suo marito in camera da letto, passando davanti ad una finestra ancora aperta, sentì dei rumori giungere da fuori.
Istintivamete si voltò ed intravide un'ombra che camminava sulla scogliera, poco lontana dalla villa. |
Stefan mi precedeva di poco lungo il corridoio verso la camera da letto, quando, passando accanto ad una finestra aperta, sentii dei rumori vaghi, indistinti.
Mi affacciai per curiosità e vidi un'ombra che camminava sulla scogliera, poco lontano da casa. Scoccai un'occhiata rapida a Stefan, che aveva proseguito senza di me e tornai ad osservare l'ombra, curiosa di capire chi fosse. |
Gwen guardò ancora quell'ombra.
Era un uomo che camminava lungo la scogliera, ma le nuvole ci si stavano addensando nel cielo notturno coprivano la luce lunare. Ad un tratto si fermò a guardare il mare. |
Capii che era un uomo, dalla sagoma che si stagliava contro il mare, ma a causa di alcune nuvole che coprivano la luce lunare non riuscii a distinguere altro, il suo viso, nè la sua identità.
Sempre più curiosa, presi uno scialle e silenziosamente sgattaiolai nella notte, diretta alle scogliere, volendo capire chi si aggirasse da queste parti. |
Gwen uscì fuori, in quella sera appena più fresca vista ormai l'ora, con le stelle che lente cominciavano ad affacciarsi tra le nuvole dirette verso l'orizzonte.
Sulla scogliera però non c'era più nessuno. Era comunque un luogo appartato e solitamente non veniva mai nessuno, anche perchè quell'angolo dell'isola era proprietà di Stefan. Di tanto in tanto vi giungeva qualche indigeno, intenzionato a tuffarsi in mare da lì per rievocare antichi rituali della loro cultura e praticando una sorta di disciplina molto simile al moderno surf. "Forse" disse ad un tratto una voce alle spalle di Gwen "sta cercando qualcuno?" |
Arrivai alla scogliera, ma stranamente non vidi più nessuno.
La notte fresca e limpida agitava appena i miei capelli e lo scialle sulle mie spalle. Il mare era meraviglioso a quest'ora, veniva quasi voglia di tuffarsi. Sobbalzai e mi voltai di scatto a quella voce alle mie spalle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si voltò, trovandosi davanti uno sconosciuto.
Era un uomo di bell'aspetto, moro, con enigmatici occhi scuri, un'epressione impenetrabile e con gli abiti completamente bagnati. Poteva forse trattarsi di qualche turista appena giunto a Vivas, magari con la fissa per il surf anche se quella scogliera era chiusa per gli estranei. La guardò per un lungo istante. "Non è un pò tardi" disse "per passeggiare da sola in questo posto?" Col chiaroscuro che tingeva con giochi cangianti i suoi lineamenti ben fatti. |
Era un bell'uomo, dai caratteri bruni, l'espressione enigmatica e gli abiti di chi avesse appena fatto un bagno, a ben vedere.
Accennai un sorriso sornione. "Tecnicamente, questa è la proprietà di mio marito. Io dovrei chiedere a voi chi via abbia autorizzato a tuffarvi. Non credete?" guardandolo attentamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il mare" disse lui a Gwen dopo averla guardanta ancora, ma in maniera diversa da come facevano gli altri uomini "ha forse un proprietario? Come se 2 pulci litigassero per il cane su cui si trovano."
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Accennai un sorriso divertito.
"Bene. Diciamo dunque che questa parte di scogliera rientra nella nostra proprietà. E voi avete diritto di tuffarvi" gli concessi. Mi guardava, ma con attenzione e circospezione, non come Bell o Grenden. Non come tutti gli altri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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