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Seguii docilmente Iasevol nel suo laboratorio e annuii a quelle parole.
Andai perciò dietro la tendina e mi spogliai, piegando delicatamente i miei abiti sulla sedia, per poi indossare unicamente il leggero camice bianco che c'era lì a disposizione, come mi era stato detto di fare. Una volta pronta, tornai nella stanza vera e propria per poi stendermi sul lettino al centro del laboratorio. Ero davvero entusiasta di poter scoprire cose nuove. Mi piaceva sempre il momento in cui nuovi driver venivano installati nel mio sistema. Era sempre una scoperta nuova, un arricchimento incredibile. Così raccolsi i capelli in un veloce chignon, così da mostrare al professore la piccolissima placca metallica posta sul collo, nascosta dall'attaccatura dei capelli da cui era possibile accedere al mio intero sistema. "Ecco.." sorrisi "Sono pronta!". |
Il poliziotto all'ingresso delle prigioni controllò i registri.
“Un detenuto con un soprannome simile non credo sia mai arrivato qui...” disse ad Altea “... sicuro si trovi qui? Non conoscete il suo nome?” |
" Ciao" lasciando perdere la traduzione e seguendo con lo sguardo gli spostamenti di mio marito nella cucina .
" Perché che é successo?" Chiesi avvicinandomi, poggiando le mani sulle sue spalle. |
Alzai le spalle.."Era amico di mio fratello...nel mondo della Formula Uno lo chiamavano così.....mi sembra...no" perplessa perchè a dire il vero io non andavo molto d' accordo con lui visto era stato l' unico a farmi provare dei sentimenti che tenevo nascosti..guardai il poliziotto..forse a lui non piaceva nemmeno la Formula Uno..comunque ero pronta ad andarmene ovviamente...forse una sbronza ad una festa mi sarebbe servita.."Non posso esserle di aiuto..ma se mi facesse entrare..è un ragazzo moro e capelli ondulati, occhi azzurri.." sospirai.
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“Vedo...” disse sorridendo lui a Gwen “.. che come detto non hai un ragazzo...” fissandola “... e che... sei un tipo strano... non dici mai fino in fondo ciò che pensi, ma osservi e studi tutto e tutti con attenzione... e poi... poi muori dalla voglia di conoscere il mio nome...” facendole l'occhiolino.
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Sorrisi impercettibilmente.
Ci aveva preso in tutto, decisamente, e questo lo rendeva ancora più interessante. "Se muoio dalla voglia di conoscerlo, allora, perché non me lo dici?" sorridendo, mentre la mia mano era ancora lì ed io non avvertivo il bisogno di spostarla. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Iasevol sorrise a Clio e cominciò i test.
“Devo ammettere che il dottor Anellos ha fatto un lavoro incredibile...” disse mentre procedeva “... credo di poter dire che sei il più sofisticato ed evoluto modello di cyborg esistente al mondo, Clio... fisicamente non c'è differenza con una ragazza vera ed anche la tua intelligenza è quella di un normale essere umano... un'intelligenza capace di apprendere e metabolizzare migliaia di informazioni... il tuo livello intellettivo è altissimo... per darti un'idea, un uomo sfrutta al massimo il sessanta percento delle sue capacità mentali... tu sfiori l'ottanta per cento invece... e col tempo potresti persino migliorare... fisicamente poi sei dotata di possibilità strabilianti...” |
“In giro c'è un pazzo, un folle che se va scorrazzando su un'auto nera a fare casini sull'Asse Mediano...” disse Tardes finendo di bere “... speriamo di bloccarlo in fretta... proprio stamani ha investito ed ucciso un ragazzo... ecco perchè mi hanno chiamato...” fissò Dacey “... tu invece che facevi?” Sorrise appena. “Sei la prima cosa bella che ho visto da dopo l'alba...” prendendole la mano.
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Sorrisi a quelle parole del professore.
"Sì, il dottor Anellos si vantava spesso di queste qualità.." con un sorriso vagamente malinconico. "Imparo molto in fretta, questo è verissimo.. a livello fisico sono progettata per il combattimento, il mio scheletro in titanio mi conferisce una forza sovrumana, sono preparata per ogni tipo di corpo a corpo e ho la capacità di saper utilizzare qualunque tipo di arma.." sorridendo "So di avere questo aspetto per apparire innocua e potermi tranquillamente mischiare alla folla per non sembrare una minaccia..." abbassai il capo, tristemente "Il mio compito è proteggere gli uomini..." mormorai piano "Eppure non sono riuscita a proteggere mio padre..." amaramente. Restai in silenzio per un lungo istante, poi sospirai. "Ci tengo davvero ad essere utile per portare avanti questo suo progetto.." sorridendo, sempre con una vena di malinconia. |
“Perchè magari aspetto me lo chieda tu...” disse il teppista a Gwen, accarezzando piano con in dito il palmo della mano di lei “... e chissà, forse potresti chiedermi anche del perchè io sia piombato qui come uno dei tanti principi azzurri delle favole...” sorridendo.
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