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"Lo scerffo qui è la massima autorità militare, milady Altea." Disse l'anziano capitano. "Dobbiamo aver fiducia in lui. Dopotutto egli ben sa che ci ha inviato sua signoria, dunque sono certo farà di tutto per ovviare al meglio il suo ruolo."
In quel momento arrivò il borgomastro. Salutò Altea e si presentò al capitano, per poi rivolgersi allo sceriffo Goz: "Ascoltate... ho appena ricevuto un messo di sua grazia il vescovo. La Chiesa è preoccupata e teme che dietro la misteriosa firma della Felce Nera possa nasconders un complotto contro la Fede." "Accidenti, questa poi!" Esclamò Goz. "Forse sua grazia sta esagerando, non pensate?" "Qui non obbiamo il diritto di pensare, ma solo di agire, sceriffo!" Il borgomastro. "A che punto sono le vostre indagini?" "Temo in alto mare ancora..." mormorò Goz. Gwen vide Lucidor montare in sella e galoppare via, con matt che restò a fissarlo. Prima di andare il medico aveva lasciato alcune monete al giovane stalliere, segno che fra i due non si era solo instaurato un ottimo rapporto, ma anche un certo legame di fiducia. Quella fiducia che il denaro compra e che raramente, nel proprio interesse, delude. Il vecchio maggiodomo fissò il ritratto. "Si tratta del padrone del castello, madame." Disse a Destresya. "Uomo nobile e schivo, se posso permettermi. Tanto ricco, quanto riservato." |
Lucidor andò via, ma prima avevo visto che aveva lasciato un'ulteriore, lauta ricompensa a Matt.
Mi chiedevo che tipo di rapporto si fosse stabilito fra i due, tanto da portarlo a tenerlo in tale considerazione. Uscii in giardino e raggiunsi le scuderie, andando ad accarezzare il mio cavallo, dandogli una mela presa dalle cucine. "Buongiorno, Matt. Anche oggi giornata proficua col dottor Lucidor, noto" dissi, senza un tono particolare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Buongiorno, padrona." Disse Matt a Gwen. "Oh si, il dottor Lucidor ama molto cavalcare e dunque sono sempre alle prese con il suo cavallo. Egli vuole che sia sempre pronto per uscire." Sorridendole.
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"Accidenti!!!" ridacchiai alle sue parole, senza staccare gli occhi dal quadro, che effettivamente mi stava incuriosendo.
"E come si chiama?" pensierosa. |
"Mi sembra giusto" annuii, accarezzando la criniera lunga e scura del cavallo.
"È sempre un'occasione lieta, avere dei gentiluomini come il dottore, come ospiti" aggiunsi, con tono accomodante. Ero certa che ci fosse qualcosa d'altro sotto, ma non volevo insistere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Lord Lennox, madama." Disse il maggiordomo a Destresya.
"Si, padrona." Disse Matt a Gwen. "Si tratta di un uomo d'altri tempi. Io così gentili non ne ho mai conosciuti." Sorridendo. |
"È vero, ha davvero allietato il nostro palazzo con la sua presenza" sorridendo.
"Ti ha fatto qualche richiesta straordinaria, per caso? Non so..." gli chiesi poi, con tono curioso, ma non pressante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, padrona, per nulla." Disse Matt fissando Gwen. "Come mai mi chiedete questo?"
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"Nessun motivo in particolare, Matt, ero solo curiosa" con un sorriso pacato.
"Buon lavoro" gli augurai, tornando poi in casa. C'erano tante cose strane, in ballo ed io avevo delle strane sensazioni a chi non sapevo dare un nome, se escludevamo anche i graffi sul collo di Lucidor. Sentivo di diver rimanere vigile, ora più che mai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen lasciò le scuderie e tornò in casa.
Verso il primissimo pomeriggio, quando alte e più dense nuvole si erano addensate in un cielo grigio e malinconico, la giovanepadrona del palazzo intravide Matt che furtivo si aggirava per il giardino. Raggiunse un grosso castagno e guardandosi intorno si inginocchiò poi alle radici dell'albero. Con una piccola paletta cominciò a scavare una buca. Vi infilò un sacchetto dentro e la ricoprì col terreno. |
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