Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 04-04-2015 03.07.40

Sorrisi, anche lui non stava dormendo.
Ma poi qualcosa attirò la mia attenzione, la spada aveva vibrato, possibile?
Poi Simonin bussò e io guardai la spada e poi la porta.
"Se mi avvisi dei pericoli, sei terribilmente utile oltre che magnifica.." Pensai.
"Ma certo, grazie..." Dissi a Simonin "Posalo pure sul tavolo...".
E ringraziai di non aver fatto nessuna mossa avventata, così avrebbe trovato entrambi soli, nelle rispettive stanze.

Lady Gwen 04-04-2015 03.09.25

Io e Velven uscimmo. Le strade erano vuote rispetto al resto della giprnata, dal momento che era sera inoltrata e gli ultimi rimasti erano diretti in chiesa.
Il cielo limpido offriva un'atmosfera adatta a tutti gli innamorati, noi compresi, fatta di stelle e sogno.
Camminando, giungemmo ad una casa un po' malmessa, che recava il nome del mago Awatari.
Pochi istanti dopo, le campane suonarono la Mezzanotte.

Guisgard 04-04-2015 03.15.27

Simoinin entrò e posò sul tavolo il vassoio.
“Se non occorre altro, milady, vado a portare il vassoio a Sua Signoria.” Un inchino.
Poi si udirono i passi da sopra il soffitto.
“Oh, sono fortunata, Sua Signoria non dorme ancora.” Sorrise a Clio ed uscì.

Guisgard 04-04-2015 03.21.05

“Se guardi lassù...” disse Velven a Gwen, indicandole un punto preciso del cielo “... tra le Perseidi e Giove, secondo una vecchia tradizione esiste una stella... una stella particolare, quasi magica... infatti ama nascondersi nei bagliori della Via Lattea, tra sciami di stelle cadenti e i loro desideri... è magica perchè secondo alcuni non tutti possono vederla, ma solo gli innamorati... e quelli fra loro che riescono a scorgerne la luce, allora sono destinati ad un Amore senza fine...” scrutando il firmamento.
“Bella storia.” All'improvviso qualcuno. “Però, per coloro che non riescono a vederla, posso sempre preparare un filtro d'Amore. Di quelli infallibili.”
“Chi siete?” Chiese Velven.
“Awatari, per servivi.” Con un inchino il mago.

Clio 04-04-2015 03.27.12

Simonin entrò e mi portò il vassoio con la cena.
Poi si accorse che Icarius era sveglio, e disse che sarebbe andata da lui.
Annuii "Portate a Sua Signoria i miei omaggi, dunque..." Cordialmente alla serva.
Poi uscì, e io istintivamente alzai gli occhi sul soffitto.
Dopo un lungo istante sospirai, e iniziai a mangiare.
"Buon appetito..." Mormorai, con un sorriso.
Era buffo pensare a quanto gli avevo parlato in quel modo durante quei lunghi mesi, come se potesse sentirmi, come se fosse accanto a me.
E quanto continuassi a farlo, anche se non dovevo far volare la mente tra le stelle ma solo un piano più su.
Sorrisi a quel pensiero.

Guisgard 04-04-2015 03.30.50

A quelle parole di Altea, Sissi e le sue sorelle si scambiarono una lunga occhiata.
“Milady...” disse Sissi alla dama di Bastian “... esistevano un tempo solo due nobili dimore in queste terre con statue di leoni come guardiani... una era il palazzo dei Taddei prima che andassero perdute... ed un altra è la fortezza di lord Gvineth...”

Lady Gwen 04-04-2015 03.31.33

Velven mi indico` un punto preciso nel cielo dove, secondo una leggenda, si trova una stella visibile solo agli innamorati e coloro che riescono a vederla sono destinati ad yn amore senza fine.
Una voce irruppe alle nostre spalle.
Era Awatari.
"Vi ringraziamo, messere" dissi, sorridendo "Ma non ci occorre nessun filtro" guardando Velven.

Guisgard 04-04-2015 03.55.19

“Oh, allora siete fortunati.” Disse Awatari a Gwen e a Velven.
“Si, certo.” Annuì l'ufficiale.
“Bene, meglio così.” Sorrise il mago.
Ma all'improvviso una civetta si udì cantare.
“Eh, la brughiera è nervosa...” fece Awatari.
“Che vuol dire?” Fissandolo Velven.
“Non avete sentito la civetta?” A lui il mago. “Il suo canto, portava le inquietudini della brughiera.”
“A me sembrava il normale verso di una civetta.” Disse Velven.
“Questo perchè voi non avete il dono di poter comprendere il linguaggio degli animali.” Ridendo il mago.
“Voi si?”
“Certo.” Rispose Awatari. “Fui io che salvai un nobile principe tramutato in nibbio da una strega cattiva.”

Lady Gwen 04-04-2015 04.00.50

A quell'ultima affermazione del mago sobbalzai. Forse lui poteva aiutarmi.
"Avete spezzato per sempre il sortilegio? Come avete fatto?" chiesi.
Se lui poteva davvero aiutarmi, allora un leggero bagliore chiamato speranza iniziava ad accendersi in me.

Guisgard 04-04-2015 04.40.53

Clio cominciò a mangiare, quando ad un tratto si udì una dolce melodia giungere dalla finestra.
Era l'ocarina di Icarius e proveniva dal balcone soprastante la camera della spadaccina.
Era infatti il presunto duca che suonava alle stelle.
O forse voleva solo il loro consiglio per raggiungere il cuore della sua amata.
E quelle note, che sembravano nascondere i profumi e i colori della sconfinata campagna circostante, suscitarono in lei un lontano ricordo.

Era un fresco pomeriggio di inizio Primavera ed il crepuscolo si annunciava con un cielo screziato ed una lieve brezza che soffiava sul bosco, tra i primi boccioli fioriti e i frondosi alberi verdeggianti.
Clio era alle prese con alcuni esercizi imposti dal maestro e da completare prima che la giornata fosse finita.
Ma la giovane veniva continuamente distratta dalle voci dei ragazzini che giocavano.
Da una voce in particolare.
Fra loro infatti vi era anche Icarius.
E nell'udire quella voce, la sua risata che sembrava scimmiottare un giovane Guascone scapestrato e le grida entusiaste degli altri suoi compagni, rapiti da chissà quale gioco in odore di grande avventura, gli occhi della fanciulla accarezzarono il giglio che lui aveva lasciato pochi giorni prima sulla sua finestra.
Ad un tratto qualcosa la destò dai suoi pensieri.
“Ehi...” disse Icarius arrampicatosi sulla finestra “... che fai?”
“Mi esercito.” Sbottò lei.
“Io mi annoierei.”
“Io non sono te.” Fissandolo per un momento Clio.
“Eh, magari fossi te...” sorridendo lui “... passerei tutti i giorni allo specchio... sorridendo però, visto tu non lo fai mai...”
“Che sciocchezza.” Indifferente lei.
“E' la verità.” Fece lui. “Almeno con me. Non mi sorridi mai.”
“Vuoi una risata ebete?” Con una smorfia lei.
“Sembra più un ghigno.” Lui a lei.
“Si vede che questo mi susciti.” Cominciando a fare delle flessioni la ragazza.
Lui restò a guardarla.
“Ma cosa vuoi?” Voltandosi lei.
“Nulla, ti guardo...”
“Perchè?”
“Così?”
“Beh, vattene, mi secchi.”
“Perchè?”
“Mi da fastidio essere osservata...”
“Allora non indossare solo quella camicia quando ti alleni...”
“Ma cosa vuoi?” Alzandosi lei. “Va via.”
“Sennò che fai?” Fissandola divertito lui. “Chiami il maestro?”
“Figurati, per te basto io.” Scostante lei.
“Una ragazza non può battere un ragazzo.”
“Credi?” Lei.
“Certo.”
“Stupido.”
“Cos'hai detto?”
“Stupido.” Ripetè lei. “Devo ripeterlo ancora?” E si voltò a raccogliere pantaloni e stivali.
Ma in un attimo lui scavalcò la finestra ed entrò, cercando di prenderla di sorpresa.
Ma lei, lesta, scivolò dal suo tentativo di presa e lo afferrò a sua volta, facendolo ruzzolare a terra, per poi sedersi a cavalcioni su di lui e bloccandolo.
“Sciocco, non provarci mai a cogliermi di sorpresa.”
“E sia, mi arrendo...” ridendo lui “... mi arrendo, lasciami andare...”
“Vedi?” Guardandolo negli occhi lei. “Voi maschi fate tutti lo stesso errore. Mi sottovaluti, eppure ti ho steso, anche se sono una ragazza.”
Lui smise di ridere e si fece serio.
“Già, sei una ragazza...”
“Già.” Annuendo lei, colpita però dal mutare del suo sguardo.
“Una ragazza...” sussurrò lui.
E cominciò ad accarezzarle le lisce e nude gambe con cui lei lo teneva fermo a terra.
“Smettila...”
“Di fare cosa?”
“Di fare così.”
“Così come?”
“Di guardarmi così...”
“Non ti sto guardando... ma solo toccando...” senza smettere di accarezzarle le gambe.
“Beh, smettila...”
“Altrimenti?” Chiese lui.
“Ti darò davvero una lezione...”
“Non vedo l'ora...” sorridendo appena lui.
“Idiota...” sussurrò lei, chinando appena la testa e facendo scendere i suoi capelli biondi sul viso di lui.
Lui che non smetteva di accarezzare piano le gambe di lei, con leggeri tocchi della dita che andavano su e giù sulle cosce.
Ed i brividi che le causò servirono ad allentare la tensione di Clio.
E lui ne approfittò.
Con un gesto improvviso si voltò, facendo ritrovare lei a terra e lui sopra stavolta.
“Non dovevi distrarti...” piano lui.
“Cosa vuoi da me?” Lei con gli occhi nei suoi.
Lui non disse nulla e la guardò.
La guardò tutta.
E si accorse, dalle forme, che sotto la camicia Clio non indossava nulla.
“Lasciami, per favore...” leggermente lei.
“Dillo più convinta ed io ti lascerò andare...” sospirò lui.
“Clio!” Ad un tratto una voce da fuori. “Dove sei finita?” Era il maestro.
Stavolta fu Icarius a distrarsi e lei ne approfittò subito per capovolgere il tutto.
Lui si ritrovò così con la schiena per terra, mentre lei corse via, uscendo dalla stanza.
Icarius restò allora a fissare la porta spalancata dove Clio era svanita, con ancora il profumo della pelle di lei sui suoi vestiti.

Quel ricordo scivolò via, nell'incanto della sera, tra le stelle scintillanti, la pallida Luna incantata e le malinconiche e dolci note dell'ocarina di Icarius.
https://rinascitanellanatura.files.w...5/notturna.jpg

Guisgard 04-04-2015 04.43.03

“Certo che l'ho spezzato quel sortilegio.” Disse Awatari a Gwen. “Ed ora, grazie a me, quel principe vive felice nel suo regno, con una bellissima principessa. Anzi, immagino che ora saranno stati di certo incoronati re e regina.”
“Che assurdità.” Fece Velven. “Sono tutte fandonie.”
“Credete?” Fissandolo Awatari. “Eppure molta gente, ogni giorno, vieni a chiedermi aiuto. E nessuno è andato via deluso.”
“La magia non esiste.” Sentenziò Velven.
“Davvero?” Ridendo il mago. “Eh, siete lontanissimo dalla realtà, amico mio.”

Lady Gwen 04-04-2015 18.11.52

Velven era scettico nei confronti della magia. In effetti, era questo il nostro compito: far capire agli altri che la magia esisteva e poteva essere usata per scopi buoni, non solo per scopi negativi ed era cio` che avrei fatto con lui. Se accettava me, doveva farlo al cento per cento.
"Grazie per la vostra gentilezza, messere. Ci rivolgeremo sicuramente a voi se avremo bisogno di qualcosa" dissi sorridendo rivolta al mago e io e Velven andammo via.
"Non ti sembra di essere stato un po'... drastico, con quell'uomo?" chiesi piano all'uffiiciale.

Altea 04-04-2015 18.20.07

Rimasi un momento a riflettere..un pò di miei dubbi erano fondati.."Si, nel Palazzo dei Taddei vi è la Porta dei Leoni...ma voi prima avevate detto di parlare con Gvineth per sapere di più su questi biglietti..quindi voi sapete dove trovarlo..e poi non sarebbe sciocco da starsene tranquillo nella sua dimora, anzi se lui è uno dei Taddei, ha il sangue di Guisgard allora deve farsi avanti no e se voleva prendersi il trono..lo avrebbe ucciso Guisgard..spetta a Gvineth il trono come taddeide e..ricordo le parole al Cimitero Longobardo...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 69860)
“Io sono il duca...” disse una di quelle voci “... io il vero e solo Arciduca di Capomazda... eppure sono costretto a nascondermi come uno spettro tra queste tombe...”
“Portate pazienza, milord...” un'altra voce “... restare qui è saggio... ed è l'unica cosa da fare... fidatevi di noi... vi siamo fedeli...”

Pensai un attimo.."Io però non ho visto chi le ha pronunciate..poi sono entrata nella cripta e vidi le due figure..Gvineth e l' uomo che venne qui a trattarci in quel modo..già..e ora ci chiedono aiuto..poi ricordo diceva il trono spettava lui per sangue e l' altro lo rassicurava dicendo appunto..dovevano aspettare gli altri e il Vescovo non avrebbe mai accettato Cimmiero, ma non so chi lo ha detto..si potrebbe pensare Guisgard? Era nascosto?" scossi il capo "Allora perchè mandarci quei biglietti, pure a voi..ed Ezio poi ha detto alla figura sulla carrozza sanno di voi possono fidarsi e di me ero legata a Guisgard..ma era di me dubitavano..Guisgard ci conosce e non avevano motivo di dubitare di noi, no? Per me Guisgard non è là..potrebbe portarci qualsiasi cosa di Guisgard..ma potrebbero pure averla presa..e sono fedeli al Duca ma quale? A Gvineth che vorrebbero lo divenisse? All' Austero? E Guisgard..Ezio ha sviato alla mia domanda sul funerale avete notato..io non riesco a trovare un senso logico, sarebbe troppo facile..Guisgard si presenta a Corte e si fa valere e lo saprebbe fare e io non voglio servire magari dei nostalgici esaltati dei Taddei..o Gvineth..se Guisgard è vivo, spetta a lui il seggio..io torno a Corte o desto sospetti, se tornasse Ezio ditegli Altea non ha detto ancora agirà con loro ma solo quando sarà risolta la storia su Guisgard e se lo vedrà davanti..potrebbe pure portarmi Mia Amata" e fissai le donne "E se lo avessero rapito per prendere loro il potere, voi nel rituale dell' acqua avete visto i due cani si azzannavano...torno dopo, ora meglio mi faccia vedere a colazione da Rodolfo, è quasi l' Alba".
Tornai a Corte, ero stanca e provata, non avevo dormito nulla e nemmeno mangiato nulla, aspettai mi chiamassero per la colazione dopo essermi preparata ma ebbi un dubbio..il biglietto scritto da messer Viscionne che mi aveva mandato dove vi era la lettera e poi..diceva noi giovani dovevamo lottare per Capomazda..aveva scritto dove abitava..forse..presi il biglietto e lo aprii..forse nel castello..erano li andati coloro che erano scappati dopo la scomparsa di Guisgard e guardai il biglietto. E mentre lo guardavo mi assali un dubbio..Guisgard mi aveva dato appuntamento a mezzogiorno e chiedeva aiuto a me e alle donne, ma al suo posto a tardi pomeriggio arrivò quel misterioso uomo..e se lui ci avesse mandato quei biglietti. .aveva trovato il modo e qualcuno lo teneva prigioniero e fu scoperto?

Galgan 05-04-2015 02.59.43

Talvolta, è proprio chi rimane in disparte, chi si mantiene nell'ombra, chi lascia che siano gli altri a discorrere e prendere, almeno in apparenza, le decisioni, a determinare l'esito di quanto sta avvenendo, ad incanalare il corso del destino, al fine di fargli prendere la direzione desiderata, anche se, invero, il destino è un destriero difficilmente imbrigliabile.
Non avrei saputo dire se anche quello era uno di quei momenti, se anche in quel caso, chi taceva era determinante, ma sta di fatto che notai l'attenzione di Samondo, come notai i suoi silenzi, fatti di una sorta di consapevolezza indagatrice; capii che, ai suoi occhi, quanto dicevo doveva venire considerato attentamente, che ogni parola sarebbe stata accuratamente pesata.

-Il marinaio che si trova ad affrontare una tempesta, agogna con tutto se stesso la luce di un faro che gli indichi la via-

esordii, in risposta all'ambasciatore,

-E non posso non confessarvi che la vostra offerta giunge in un momento di profondo smarrimento, nel quale sto riscrivendo per intero la mia esistenza.
Un'impresa guidata da nuovi ideali non può che essere considerata positivamente-

Clio 05-04-2015 21.17.36

Quel ricordo mi strappò un sorriso.
Quanto odiavo essere sottovalutata, da chiunque ma da lui in particolar modo.
Il suo sguardo che sapeva leggermi nell'anima, le sue mani su di me, mani che facevamo vibrare e incendiavano la mia pelle, che mi procuravano brividi ed emozioni a cui non sapevo dare un nome.
Ricordavo il battito impazzito del mio cuore, il desiderio di chinarmi su di lui e baciarlo.
Ma non lo feci.
Cosa avrebbe pensato?
Mi avrebbe preso in giro come tutti, avrebbe riso di me, e io non sarei riuscita a sopportarlo.
Sorrisi, bevendo un sorso di vino mentre il mio sguardo raggiungeva la finestra.
"Sciocca ragazzina..." Sussurrai pianissimo, con un sorriso vagamente malinconico.
Ma la verità era che quei giorni non mi mancavano affatto.
Ora che io ero sua e lui era mio, mi sembrava di gran lunga una situazione migliore.
Le note dell'ocarina accompagnavano i miei pensieri, e mi parve terribilmente sciocco starmene lì seduta ad ascoltare il suono dei ricordi, quando potevo andare da lui.
Non come avrei voluto, certo, ma era sempre meglio di niente.
Così, indossai, pur lasciandola aperta, una lunga vestaglia coordinata con la mia corta camicia da notte, che sembrava perfettamente in tono con i colori della notte, ed uscii sul balcone.
"Sua Signoria non riesce a dormire?" Alzando gli occhi al cielo, nel tentativo di scorgerlo sul suo balcone.

Guisgard 07-04-2015 18.35.04

Awatari sorrise ed annuì a quelle parole di Gwen.
“Allora credo ci rivedremo presto.” Disse. “Tutti, prima o poi hanno bisogno dell'aiuto della magia.”
Poi i due innamorati andarono via.
“Io” disse Velven alla ragazza “non credo in questo genere di storie. Per me maghi, streghe e stregoni non esistono e naturalmente non accetto neanche l'esistenza della magia. Quel sedicente mago è solo un imbroglione secondo me.” Aggiunse sorridendo.

Guisgard 07-04-2015 18.41.13

Sissi, dopo aver ascoltato i dubbi di Altea, le parlò dei suoi.
Ma erano comunque solo ipotesi.
Guisgard poteva essere ospite oppure prigioniero, ma di certo vi era un qualche motivo che non gli consentisse di presentarsi a corte per chiedere ciò che gli apparteneva.
Forse era davvero una prigionia, forse un piano misterioso, oppure magari tutto dipendeva dal sosia.
Ammesso che il pastore fosse davvero il sosia e non il legittimo duca.
Quanto a Gvineth, delle tre sorelle solo Atenia si era sempre dimostrata favorevole a questo nipote dell'Austero e dunque mostrò ad Altea ed alle sue sorelle la volontà di credere in lui.
La dama di Bastian tornò poi a corte e raggiunse la sua comoda e sfarzosa stanza, sempre preda di dubbi, sospetti e paure.
Era ancora notte ed un vento freddo ululava sul palazzo e sulla vasta e spettrale brughiera.
E ad un tratto, dai corridoi, cominciò ad udire delle voci.
“Dai, Simoinin... andiamo nelle cantine, saremo soli...” mormorò uno dei servi.
“Con uno come te?” Con disprezzo lei. “Io miro in alto, amico mio. Non mi contento certo di un povero servo come te.”
“Ma ho del denaro da parte!”
“I soldi non mi interessano.” Ridendo lei. “Mi piacciono gli uomini belli.”

Guisgard 07-04-2015 18.44.30

A quelle parole di Clio, la musica dell'ocarina cessò.
Era una notte limpida, poiché il vento aveva reso l'aria profumata, chiara e scintillante di stelle.
“In verità no...” disse Icarius, restando sul parapetto del balcone, dove fino ad un attimo prima aveva suonato l'ocarina “... e speravo che neanche tu dormissi ancora...” aveva lo sguardo all'insù “... sai, un poeta della Linguadoca scrisse qualche secolo fa che vi è un modo per conoscere il Destino fra due persone... ed è quello di cercare nel firmamento e scoprire se due amanti hanno le medesime stelle ad attraversare il loro Fato...” sorrise “... io ho visto una stella poco fa... è lassù, verso destra... è particolarmente luminosa e se si resta a guardarla si può notare che i suoi bagliori in realtà cambino colore... io riconosco scintille di viola, di rosso e di giallo... chissà, forse è una stella particolarmente grande... oppure, come spiegava un poeta greco dell'antichità, Arato da Soli, alcune stelle sono così lontane che non ci permettono di capire come in realtà siano invece coppie di astri, che si muovo col medesimo corso e sono attratte l'una all'altra dalla stessa forza... io credo che se anche lui parlasse di astronomia pochi altri sono stati capaci di rendere così viva la poesia eterna dell'Amore... non trovi?” Abbassò lo sguardo e riuscì solo ad intravedere la ragazza al suo balcone sottostante. “Perchè non sali su da me? Tanto non abbiamo entrambi sonno, no? Magari potrei attirarti come fanno le stelle.” Ridendo piano. “Attirarti non con la mia forza astrale, ma con un ordine. Sono Sua Signoria, dopotutto, no?” Divertito.

Altea 07-04-2015 18.49.15

Lady Sissi pensava come me..solo in parte..lei pensava poteva essere il sosia..ma non io...dovevo rischiare..complice la notte..la Baita dei Cedri era usata per caccia dalla mia famiglia..un corno lo avrei trovato.
Stavo per uscire quando udii Simoinin col servo e uscii ridendo.."In questa Corte si sente tutto..soprattutto di notte..ehh avete ragione la bellezza ha importanza..ma è pure relativa? Uomini belli...non so quali vi siano qui a Corte..il Duca ne eccelle ovviamente, magari sarete fortunata visto aveva tante belle donne" e feci un inchino cortese.
Tornai nelle scuderie e presi Cruz...la brughiera era battuto da un forte vento, ma pure io..ormai non avevo nulla da temere..se riuscivano a prendersi in giro di una dama sciocca di corte come me.
Arrivata alla Baita presi il corno e mi strinsi forte al mantello, celandomi, ricordavo benissimo la strada e Cruz galoppava veloce e sicuro, non avevo paura della brughiera di notte.
Il piccolo ruscello e poi il bosco e davanti a me poco dopo il castello e prendendo coraggio suonai il corno.

Guisgard 07-04-2015 18.54.47

Era notte fonda ed un vento freddo correva sulla brughiera.
Altea suonò il corno e poco dopo sulla torre apparvero degli uomini armati, che non riconoscendo naturalmente il suono del corno, né attendendo nessuno (infatti poco prima, al suo arrivo, Ezio era evidentemente atteso) si misero in allerta.
“Laggiù...” disse gridando uno di quelli “... chi siete? Avanzate tenendo bene in mostra le mani ed annunciatevi.”

Altea 07-04-2015 18.58.43

Sospirai scuotendo il capo con la battuta pronta.."Duchessa Altea de Bastian, cresciuta ed istruita dal Duca Taddeo l' Austero, e se il Duca scomparso mi avesse presa in moglie....sarei la vostra Duchessa e vi comanderei io..e ho parlato prima con un milord...di cui qui non voglio fare nome ma a cui ho dato un pegno prezioso e lui non mi ha ricambiata..in nome del Duca..questo pegno è una lettera di un sosia..se tale Milord non terrà la parola data, dovrò vedermi costretta a parlarne..con nemici".

Clio 07-04-2015 19.03.15

Lo ascoltavo rapita, osservando lui, invece delle stelle, mentre il suo sguardo vagava in quel firmamento sconfinato, che la Primavera aveva reso ancora più limpido.
Sarei rimasta ad ascoltarlo e ad osservarlo per ore.
Poi sorrisi alle sue parole.
"Eh, magari..." Mormorai "Devo stare attenta... Pare che ci siano strane chiacchiere in giro, e Rodolfo mi ha già cicchettato..." Risi appena "Non è che conosci un passaggio segreto?" Vagamente divertita "I palazzi di solito li hanno... Ecco, mi farebbe particolarmente comodo...".
Infondo, però, sapevo muovermi come un'ombra, sapevo essere invisibile.
E se non si fossero accorti che ero io, beh... Era un duca non un monaco.
Alzai lo sguardo e gli sorrisi.
"Fammi trovare la porta aperta..." Strizzando l'occhio al presunto duca.
Rientrai in camera e mi liberai della vestaglia, indossai un semplicissimo abito sulla camicia e mi buttai un mantello nero sulle spalle, col cappuccio calato sul volto.
Uscii dalla mia stanza di soppiatto, chiudendola dietro di me.
Il castello era silenzioso, avvolto nella quiete della notte.
Salii le scale con passo felpato, vagamente divertita, considerando che solitamente mi muovevo in quel modo perché il nemico non mi sentisse arrivare.
Una volta raggiunta la sua porta, la chiusi in un istante dietro di me, lasciando cadere il cappuccio.
"Bu.." Mormorai, divertita, cercandolo con lo sguardo.

Guisgard 07-04-2015 19.05.14

A quelle audaci parole di Altea seguì un lungo silenzio dalla torre.
Poi, improvvisamente, dopo un po' il portone del castello si aprì ed apparve una figura incappucciata sulla soglia che fece cenno alla dama di avvicinarsi.
“Avanzate e fermatevi a pochi passi dal portone...” disse la figura “... voglio vedervi bene in volto.”

Altea 07-04-2015 19.08.48

Un silenzio..surreale di perplessità..sembravano pure le civette cantassero.
Il grande portone si aprì e i due leoni mi guardavano ma non solo loro, pure la figura celata e io mi avvicinai..."Non ho nulla da temere..io" e lasciai cadere il cappuccio sotto la luce lunare che si confondeva col chiarore della pelle.

Guisgard 07-04-2015 19.13.06

Clio entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di sé.
La camera era avvolta da una bassa penombra, che rendeva i contorni di quell'ambiente vaghi, incerti, mutevoli.
“Ti aspettavo...” disse all'improvviso una voce dal chiaroscuro circostante “... ci hai messo qualche istante più del dovuto... immagino per vestirti...” continuò Icarius “... eppure sarebbe stato più eccitante salire com'eri vestita, no? Sfidando lo sguardo e le chiacchiere dei servi e magari il freddo di questa notte d'Aprile...” era seduto su una bassa e sfarzosa poltrona, immerso nella penombra, dalla quale si vedevano brillare, alla luce del pallore lunare che filtrava da una finestra, i suoi occhi azzurri “... chissà che scandalo sapere che il maestro d'armi di giorno si trasforma poi nell'amante di notte...”
Era Icarius ma in quei frangenti a Clio parve di ascoltare invece Guisgard.

Guisgard 07-04-2015 19.17.05

La figura guardò Altea.
“Si, è lei.” Disse una voce alle spalle della figura incappucciata.
Fece un passo in avanti ed apparve Ezio.
“Capirete però che non possiamo fidarci di nessuno.” Continuò l'uomo. “Devo perquisirvi. Altrimenti non posso farvi entrare.”

Altea 07-04-2015 19.20.06

"Perquisirmi?" dissi ridendo" Milord Ezio avete paura del mio pugnale noto? Non sono una dama da salvare sapete...nessuno salverebbe una come me..vi sembra normale una dama di corte non abbia nessuno pronta a difenderla e qui sola?" in realtà mi ero cambiata di abito arrivata in camera, pensando fosse quasi l' Alba "Prego fate pure" e alzai le braccia.
Ma chi era quella figura incapucciata..sembrava mi riconoscesse..con tutti i nobili erano a Corte..forse Gvineth.

Clio 07-04-2015 19.25.55

Ma Ciao, Guisgard...
Alzai gli occhi al cielo a quelle parole.
"Oh, e rischiare che qualcuno mi vedesse?" Risi, avvicinandomi a lui "Non lo sai che nessuno può vedermi svestita in quel modo?" Con voce suadente sedendomi a cavalcioni su di lui "Nessuno a parte te, Icarius..." Sussurrai, chinandomi a baciarlo.

Guisgard 07-04-2015 19.29.09

Ezio guardò Altea e sorrise appena, per poi avvicinarsi.
“Che onore...” disse “... perquisire la favorita del duca...” e cominciò a perquisirla.
Si chinò e cominciò a toccarla.
Prima dagli stivali, poi lungo le gambe, i fianchi, il petto, la schiena, più volte ed in un modo più che malizioso, quasi lascivo.
Mentre la figura incappucciata, armata, osservava in silenzio.
Ed Altea sentiva le mani di Ezio su tutto il suo corpo.
Ovunque.
“Ottimo, è pulita.” Fece Ezio infine. “Può entrare. Prego.” E le fece cenno di seguirlo.

Altea 07-04-2015 19.33.55

Sentivo le sue mani di bramosia su di me..era come mi avesse spogliata.."Invero se fosse qui Guisgard non so se vi lascerebbe toccarmi cosi..e non fatevi idee strane".
Poi finì quella tortura e vidi la figura incappucciata, mi guardava ma non parlava.
Entrai seguendo Ezio ma guardando quella figura misteriosa..e dissi.."Guisgard...è qui?".

http://i60.tinypic.com/2emjvqp.jpg

Lady Gwen 07-04-2015 19.43.12

Niente. Non c'era niente da fare. Velven non voleva saperne di credere nella magia. Ma presto, gli avrei fatto cambiare idea.
"Allora, cosa facciamo ora?" gli chiesi.

Guisgard 07-04-2015 19.53.52

Fu un attimo.
Poi, a quelle parole di Clio, al loro suono suadente, sicuro, sensuale ed avvertendo il suo corpo su di lui, dopo che lei si era seduta a cavalcioni sulle gambe del presunto duca, quel momento sembrò svanire.
Icarius apparve sorpreso, poi meravigliato ed infine affascinato dal modo di fare della ragazza.
Ed ai modi da Guascone di Guisgard, tornarono quelli prima incerti e poi ardenti del presunto Taddeide.
Rispose allora a quel bacio, prima accogliendo le labbra di lei, poi cercandole a sua volta con le sue.
E fu un bacio caldo, lungo, in cui le loro bocche schiudendosi più volte accoglievano ciascuna quella dell'una e dell'altro, assaporandone l'essenza più intima.
E nel baciarla, nell'incatenare le labbra di Clio alle sue, Icarius prese a stringerla fra le braccia e a farla sentire sua al solo tocco delle sue mani.
Mani che scivolavano ovunque, lungo la schiena, sul fianchi, fino sul vestito, cercandone poi la fine.
Allora le mani del pastore caddero sotto il vestito, cominciando ad accarezzare lentamente prima e più appassionatamente poi, le nude e lisce gambe del suo maestro d'armi.
“Chissà cosa indossa sotto questo visto il mio maestro...” disse lui baciandola “... una corazza forse?” Ridendo appena e senza staccare le labbra da quelle di Clio.

Guisgard 07-04-2015 19.55.05

Ezio rise a quelle parole di Altea.
“Vi ho solo perquisita.” Disse. “Magari avevate armi. Anche se le vostre armi migliori le portate comunque indosso.” Aggiunse con malizia.
Entrarono nel maniero.
Era un luogo austero, semibuio e silenzioso.
“Le domande le facciamo noi.” Fece la figura incappucciata.
Attraversarono un vasto androne e poi imboccarono un basso corridoio.
Salirono una breve scalinata di pietra e raggiunsero una grande sala, ma arredata in modo spartano.
Ezio riempì una coppa con del vino cotto e la diede ad Altea.
“Questo vi scalderà.” Fissandola. “Bevete, fa freddo stanotte.”
“Perchè siete giunta qui?” Chiese la figura incappucciata alla dama. “Chi vi ha detto di venire? Se volete aiutarci allora dovete seguire ogni nostra indicazione.”

Guisgard 07-04-2015 19.57.22

Era ancora notte ed un freddo vento ululava in città.
“Forse dovremmo tornare a casa...” disse Velven a Gwen, per poi togliesi il mantello e metterlo sulle spalle della ragazza “... è tardi e fa freddo stanotte...” sorridendole.
Ad un tratto un grido.
“No!” Urlò un bambino. “Perchè?”
“Era solo una cornacchia!” Gridò un uomo. “E viene sempre a mangiare nel nostro orto!”
“Non era una cornacchia!” In lacrime il piccolo. “Era un mio amico! Lo avevano trasformato in una cornacchia!”
“Che sciocchezza!” Lo riprese l'uomo. “Che figlio idiota che ho! Credi a certe scemenze!”
Erano infatti due zingari, padre e figlio.
“Su, andiamo al mercato!” Mormorò l'uomo. “Dobbiamo trovarci un bel posto per poter chiedere l'elemosina ai passanti!”

Altea 07-04-2015 19.59.56

Osservai il modo diverso in cui ora Ezio mi guardava..non gentile e innocente come a casa delle donne.
Li seguii senza dire nulla e presi il vino cotto per scaldarmi quando la figura celata mi porse quella domanda.."Perchè..io ho ricevuto un messaggio dal Duca Guisgard...e poi non è apparso..e io non posso pensare sia successo qualcosa..dovevate mostrarmi qualcosa di lui...io ho detto volevo vedere lui..sono qui..e sto rischiando e molto" e guardai fissa la figura che si celava.

Guisgard 07-04-2015 20.02.11

“Bene.” Disse l'ambasciatore a Galgan. “Allora, fatta la domanda, deve ora conoscersi l'offerta. La vostra. Cosa offrite al governo di Maruania? Cosa devo dire a sua eccellenza il ministro, quando giungerà qui e chiederà su chi poter fare davvero affidamento? Siete davvero disposto ad essere messo alla prova, cavaliere?”
Samondo si avvicinò all'ambasciatore e parlò a lui a bassa voce, in modo che nessuno sentisse.
“Ottimo...” annuì l'ambasciatore a Samondo “... dunque ditemi...” tornando a guardare Galgan “... volete essere lupo tra agnelli, messere?”

Lady Gwen 07-04-2015 20.15.31

Ci incamminammo verso casa, dal momento che un freddo vento imperversava in città.
Mentre andavamo, sentii un bambino piangere perchè suo padre aveva ucciso un suo amico, sotto forma di cornacchia. Mi si strinse il cuore; Cassaluia mieteva vittime dappertutto e senza un'apparente ragione. Dovevo fermare tutto ciò, ma non sapevo come.
Arrivammo a casa e ci preparammo per la notte.
Quando stavamo per coricarci, però, Velven notò il tatuaggio sul mio polso sinistro.
Non sapevo come l'avrebbe presa, ma non mi aspettavo di certo con entusiasmo.

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Guisgard 08-04-2015 00.16.59

Gwen e Velven tornarono a casa.
Era ancora notte e sebbene il vento fosse calato lievemente d'intensità, l'aria restava fredda su Capomazda.
Ma prima di coricarsi, Velven notò il polso di Gwen.
Vi era tatuato un misterioso simbolo che l'ufficiale non aveva mai visto.
“Che strano tatuaggio hai...” disse alla ragazza “... sembrano più triangoli incastonati fra loro e racchiusi in un cerchio tra due mezzelune... si tratta di un simbolo di buon auspicio?” Chiese alla giovane.

Lady Gwen 08-04-2015 00.20.55

"Beh, non so se sia davvero necessario spiegare cosa sia, dal momento che non credi nella magia..." risposi, un po' mestamente.
Volevo procedere a piccoli passi con lui e volevo che si rendesse conto prima di fornire spiegazioni altrimenti inutili.

Clio 08-04-2015 00.23.52

Mi abbandonai a quel bacio, così caldo e appassionato.
Sentivo le sue mani bramose che mi stringevano, che mi carezzavano, che mi tenevano stretta, mentre le mie scendevano dal suo collo sulla sua camicia.
Poi quelle parole, e io sorrisi piano, senza smettere di baciarlo.
Una corazza?
Ormai era l'unica persona con cui non la portavo.
Mi scostai appena.
"Vediamo..." Sussurrai, senza staccare gli occhi dai suoi, per poi sfilare dalla testa il semplice abito che avevo indossato, buttarlo non so dove, restando così in camicia da notte blu in seta e pizzo, la stessa che avevo alla finestra.
Gli sorrisi.
"Dici che è una corazza?" Mormorai divertita "A me non sembra proprio..." Chinandomi nuovamente su di lui, a cercare le sue labbra.


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