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Sembrava tutto fosse passato e Guisgard mi fece cenno di uscire...Guisgard iniziò a medicare la ragazza e io mi misi vicino la porta di vedetta...alla fine era me che volevano e non avrebbero fatto del male a Guisgard e la ragazza.
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Cadde anche quello.
Il mio sguardo restò fisso e freddo mentre scrutava nell'ombra, alla ricerca di ogni passo, ogni movimento. Ma niente, non successe niente. Allora mi rilassai e sorrisi. Quando Guisgard uscì dal suo nascondiglio mi illuminai. Spalancai gli occhi alle sue parole. "Ah già.." guadandomi il fianco che sanguinava "Non è grave.." sorridendo per tranquillizzarlo. Poi quelle parole, così dolci e inaspettate. "Sì, tesoro.." mormorai, dolcemente "Certo.." togliendomi il giubbotto. Mi piaceva l'idea che si prendesse cura di me. "Dovremmo andare in bagno, non credi?" guardandolo con aria di intesa. Non sapevo quanto profonda era la ferita e non sapevo cosa si sarebbe visto. Gli sfiorai dolcemente il viso, godendomi quel momento così intimo. |
Elv rise.
“So io cosa sarebbe pertinente...” disse stringendo forte Gwen a sé “... lo so io...” baciandola e assaporando le sue labbra e la sua lingua. Poi ad un tratto il cellulare di Gwen squillò. |
Risi maliziosamente e risposi al suo bacio, stringendolo forte e affondando le mani nei suoi capelli neri.
Poi, il cellulare. No. No, non ora, perché? Mi staccai mal volentieri dalla bocca di Elv, che non aveva intenzione di lasciarmi andare neanche di un solo centimetro, e allungai il braccio verso la borsa, recuperando il telefono. "Pronto?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard annuì a Clio.
“Non restare vicino a porte o a finestre...” disse poi ad Altea “... potrebbero essercene altri fuori...” Andò con Clio in bagno per medicarla. “Cercherò di disinfettare la ferita” mormorò “ma il colpo è dentro e dovrà estrarlo il dottor Iasevol temo...” pulendole la ferita “... sto facendo del mio meglio, anche se non è molto...” guardò verso Altea “... comunque questa casa non è più sicura... ti hanno trovata... non so come, ma ci sono riusciti... sicura di non aver telefonato a nessuno, Altea?” |
“Lo saprai presto.” Disse lui a Gaynor. “Andiamo.”
Uscirono così tutti dalla stanza, trovandosi ad attraversare un lungo corridoio. Arrivarono infine in una sala orientaleggiante, dove da un porta di bronzo entrò qualcuno su una sedia a rotelle. Si trattava del vecchio decrepito visto in precedenza da Gaynor. “Oh, fa bollire il sangue nelle vene...” disse il vecchio guardando la ragazza col suo abito sensuale “... si, incarna i piaceri del corpo...” ridacchiando grottescamente “... l'Abate sarebbe soddisfatto... peccato che i Cattolici siano talmente sciocchi da rifiutare un simile piacere...” guardando Gaynor così generosamente vestita. http://images3.wikia.nocookie.net/__...d_Lo-Pan_3.png |
Seguii Guisgard in bagno, e lasciai che mi medicasse dolcemente.
Osservavo i suoi movimenti, così delicati e dolci. "No, aspetta..." dissi, piano "La pallottola va estratta il prima possibile, non hai una pinzetta che potrei usare?" risposi, meccanicamente. Poi restai perplessa da quelle mie stesse parole. Che ne sapevo io di come si estraeva un proiettile? Eppure qualcosa in me mi diceva che sapevo benissimo come fare. Possibile? C'entravano quelle strane immagini? Non lo sapevo. |
Gatto schizzo via in casa...mentre l' ombra prendeva la sua forma a me più cara e la sua voce mi trasmise emozioni che avevo seppellito in il resto della mia vita.......rimasi ferma a guardare Joshua apparire dal nulla...tornare dal mondo dei morti.........." Vorrei tanto che tu fossi qui.......Dio se lo vorrei....".....eppure era lì fermo il suo sorriso.....la sua voce......mi venne in mente l' incidente......e una rabbia folle si impossesso di me.......perché mi aveva fatto soffrire così......e rabbia e gioia si fusero...sino a quando mi rifugiai tra le sue braccia......" Che tu sia maledetto per il male che mi hai fatto.....dovrei odiarti e non riesco a farlo.....entriamo a casa ho una vicina ficcanaso a cui spiegare una resurrezione non sarebbe semplice non lo e' neanche per me......".......
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" Sto solo cercando un modo per mettere la parola fine a questa faccenda..." esasperata.
" Per favore Tardes " guardandolo con uno sguardo rattristato, quando faceva così faticavo a riconoscere l'uomo che amavo. Sentii bussare alla porta e Tardes aprì. Impallidii nel vedere Simon. Non avrebbe mai dovuto presentarsi a casa mia . Serrai le braccia e a denti stretti mormorai. " Che diavolo vuoi? Non capisci che devi lasciarmi stare ?" chiaramente innervosita dalla sua presenza , senza contare la possibile reazione di Tardes. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Lui mi disse di spostarmi da lì..Non sapeva avrei voluto essere sola così mi avrebbero uccisa...cercavano pure lui.
Poi mi guardò dopo aver medicato la ragazza e pose i suoi dubbi che erano pure i miei..lo guardai sospirando..."Ho eseguito i tuoi ordini qui sola" seccata " Ho solo chiamato te e mandato sms a te..a meno che io e te non abbiamo il telefono sotto controllo..cercavano pure te..e poi ho chiamato Joshua come hai detto tu ma non parlai, e tu hai risposto a lui poco fa...e sono arrivati subito." I miei verdi occhi si spalancarono e lo guardai perplessa..."Forse tramite Joshua ci hanno trovato..no..Non può essere mio fratello abbia barattato la sua libertà con la mia" cercando di eliminare quel pensiero malsano. Guardai a terra..."Eh sì...qui non è sicuro e abbiamo quattro cadaveri a terra e sangue...e tu hai già guai con la polizia...Vendero' la Ferrari è andrò nella baita di mia zia..ti aspettavo per questo. Ora il nostro piano lo farò sola...se ho ben capito tu ora hai una missione e una fidanzata no? Beh in un giorno cambiano molte cose" guardandolo sarcastica.." Tu hai la tua vita ora...Non voglio rovinartela..." Non dissi altro. |
Rimanere seduta accanto a lui, per tutta la durata della lezione, mi fece sentire a disagio e col cuore in subbuglio. Presi pochissimi appunti, non riuscivo a concentrarmi come si deve con lui accanto. Alla fine, la lezione terminò e noi uscimmo dall'aula. Sapevo mi avrebbe fatto delle proposte, ma io avevo ben altri progetti:
"Mi dispiace. Ho promesso al mio amico che sarei andata a trovarlo, dato che sta poco bene" dissi sorridendo timidamente. "Sarà per un'altra volta" dissi salutandolo ed avviandomi verso il garage. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Guisgard e i due uomini armati mi condussero in una sala arredata all'orientale, dove pochi attimi dopo entrò anche il vecchio sulla sedia a rotelle. La sua sola vista mi faceva accapponare la pelle, ma dovevo fidarmi di Guisgard. Pensavo che se avessi parlato, quella mummia vivente avrebbe potuto prenderla a male, per cui guardai il mio uomo sperando in uno sguardo d'intesa.
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“Ehi, sorellina...” disse Richard a Gwen dall'altra parte del telefono “... che fine hai fatto? Mi hai abbandonato!” Con tono divertito.
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“Non so cosa pensare...” disse Guisgard ad Altea “... e poi questa storia di Joshua... a me sembra del tutto assurda... comunque è ovvio che se ti hanno travata qui, allora potrebbero trovarti ovunque... anche alla baita...”
Intanto medicava Clio. E le parole della bella androide un po' lo stupirono. “Estrarre un proiettile senza esserne capaci comporterebbe solo guai...” fissandola. Ma le parole di Clio stupirono ancor più lei stessa. Infatti, dentro di lei, sapeva di averle pensate e poi dette con una certa sicurezza. Come se si sentisse in grado di attuarle. |
“Volevo solo rimediare...” disse Simon a Dacey.
“Rimediare?” Ripetè con rabbia Tardes. “A cosa, grandissimo pezzo d'idiota?” “Calma con le parole.” Fissandolo Simon, per poi estrarre la fede di Dacey dalla tasca. “Per restituire questa.” A quel punto Tardes lo colpì violentemente con un pugno. |
Ovviamente, Richard.
Aveva anche ragione in fondo, mancavo praticamente da ventiquattr'ore. "Hai ragione... ehm... Ieri sera abbiamo mangiato qualcosa fuori e poi sono rimasta da Elv. Scusami, non sono abituata ad averti a casa..." con una leggera risata imbarazzata "È andata bene ieri a scuola?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Si lo so...mi troverebbero ovunque..presumo..e allora..che devo fare secondo te?Si il mistero di Joshua è incredibile..sai ero andanta proprio al Centro Metereologico per risolverlo prima di contattarti..ma il professor Iasevol disse non era di loro competenza" mettendo le mani tra i capelli frastornata e nauseata dallo spettacolo della carneficina, la ragazza era ferita..aveva un bel coraggio a estrarre la pallottola da sola, ma lo aveva avuto affrontando pure quegli uomini.
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“Aspetta...” disse Seth a Nyoko che stava andando via “... di cosa hai paura? Di me?” Sorridendo. “Un po' come Cappuccetto Rosso ed il lupo?” Ridendo piano. “Facciamo così...” avvicinandosi a lei “... guardami negli occhi e dimmi di andare via... di sparire... di non avvicinarti e neanche di cercarti più... dimmelo ed io svanirò nel nulla...” guardandola negli occhi “... dimmelo...” sfiorandole la mano con una certa sensualità.
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Guisgard e Gaynor si scambiarono veloci sguardi, come d'intesa, mentre il vecchio guardava la ragazza con una certa lussuria.
“Si, gran bel lavoro, ragazzo mio...” disse a Guisgard “... si, sarà lei la prescelta... lei soddisferà la maledizione dell'Abate...” ridacchiando “... così io potrò tornare ad essere libero... e governare così il mondo da questo mio palazzo.” Con fare grottesco. “Preparatela, stanotte sarà il momento topico.” Ordinò. |
"Posso chiamare qualcuno al centro, che indaghi su tutta questa faccenda.." dissi a Guisgard.
Era così dolce quel momento, così intimo. Sfiorai piano il viso contro il suo dolcemente. "Mi piace che ti prendi cura di me.." sussurrai al suo orecchio, per poi baciarlo piano, con infinita dolcezza. Quelle parole, quelle che avevo pronunciato e che sembravano così assurde. "Io.." mormorai, per poi cercare gli occhi di Guisgard "Lo so fare.." dissi, stupita "Non dovrei ma.." confusa "So di saperlo fare..". |
" Tardes lascialo almeno spiegare..." mormorai osservando i tuoi uomini mentre la situazione si faceva sempre più tesa.
" Grazie per averla riportata " riprendendo finalmente il mio anello. " Ora è il caso che tu te ne vada..." dissi cercando di riportare Tardes dentro casa ma lui invece caricò tutta la sua forza concentrandola in un pugno contro Simon. " Ma che hai fatto?" verso mio marito. " È davvero il caso che tu te ne vada ora..." senza riusciremo a guardare in volto Simon dopo il pugno. " E tu torni dentro !" spingendo Tardes all'interno. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le parole del vecchio non mi facevano presagire nulla di buono, suonavano sinistre. Continuavo a chiedermi in cosa consistesse quella maledizione e soprattutto come potevo io spezzarla.
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Mi salirono i brividi. Quel suo sguardo imponente, uno sguardo nuovo su di me, mi lasciò sorpresa. Mi sentivo in ansia, in gabbia. Non sapevo cosa fare. Dentro di me sapevo benissimo chi era l'unica persona capace di guardarmi in quel modo, ma il suo magnetismo... Non riuscivo a sostenerlo. Per un attimo fui tentata a scappare via. "Cappuccetto rosso non aveva mica paura del lupo..." dissi cercando di non sembrare anansiosa. Quando poi si avvicinò a me, mi sentì violata. Volevo assolutamente andare via, andare da Ren. "Io..." dissi cercando di guardarlo negli occhi. Mi venne davvero difficile. Sentivo le guance andarmi in fiamme, nonostante fosse una persona esterna a me. Era la mia ingenuità? Probabilmente. Con timidezza ed educazione risposi alla sua domanda "io... Vorrei che non mi restassi così vicino..." sentendo sfiorarmi la mano. A quel contatto non riuscì a dire più nulla. Mi sentì così in trappola. "Devo... Devo proprio andare" dissi cercando di allontanarmi senza sembrare maleducata.
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“Si, tranquillo...” disse Richard dall'altra parte del telefono “... anche se ora mi annoio... beh, se sei impegnata col tuo Romeo io allora uscirò a farmi un giretto e magari beccherò anche io compagnia.” Divertito a Gwen.
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Risi scuotendo la testa.
"Beh, questa non è mica una brutta idea..."dissi con un sorriso, lanciando un veloce sguardo ad Elv "Allora vi vediamo più tardi?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Già, bisogna trovare un posto sicuro” disse Guisgard ad Altea “e magari poi cercare di scoprire cos'è accaduto davvero a Joshua...”
Poi Clio parlò del centro. “Chissà, forse il dottor Iasevol potrebbe davvero aiutarci...” mormorò lui “... val la pena tentare...” fissando l'androide. Poi quel gesto di lei, tenero ed amorevole. E Guisgard le sorrise. E poi quelle parole. “Sai farlo?” Lui. “Estrarre il proiettile dice? Forse hai nozioni particolari? Magari un programma medico o qualcosa di simile, giusto?” |
"Tesorino..." dissi con voce ironica...come era solito nel linguaggio mio e di Guisgard.."Se sapessi dove sia un posto sicuro..per te lo era pure casa tua..non so..magari in una grotta assieme ad un eremita..dove vuoi che vada? Si..per me per sapere la verità la chiave è Joshua".
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“Lei è un poliziotto...” disse Simon a terra con il labbro sanguinante “... un tutore della legge... uno che dovrebbe proteggere la gente e non prenderla a pugni...”
“Vattene, buffone...” con disprezzo Tardes, incurante di Dacey che voleva farlo entrare dentro casa “... vattene o finirà male per te...” “Me ne vado...” alzandosi l'altro “... me ne vado, ma non finirà qui...” “Vattene!” Gridò Tardes. E Simon andò via. |
Il vecchio rideva e fissava Gaynor.
“Eh, piccola...” disse a lei “... ti vedo dubbiosa, inquieta... dimmi... cos'è che vuoi sapere? Puoi chiedermi ciò che vuoi...” divertito. |
“Allora” disse Seth sorridendo e fissando Nyoko negli occhi “perchè le guance di vanno a fuoco? Perchè gli occhi ti tremano... ed anche la tua mano?” Senza smettere di sfiorarle la pelle e di giocare col dito sul palmo della sua mano.
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" Mi dispiace... gli dispiace ne sono certa..." sospirando e tentando invano di sistemare la situazione.
" Cercate di calmarci, tutti e due per favore " ma invece lo scambio battute continuava. Finalmente Simon se ne andò ma era chiaro che non avrebbe lasciato perdere. " Tardes ora vieni con me, devi calmarti." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il vecchio si mise a ridere, ma più che una risata a me parve un ghigno malefico.
"Io... ecco... io vorrei sapere della maledizione e qual'è il modo in cui io posso porvi fine..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Lo chiamerò allora.." annuendo "Anche perché dovrà far sparire i corpi, non possiamo rischiare che si sappia..".
Lanciai un'occhiataccia alla donna a quelle parole. Davvero si permetteva di rivolgersi in quel modo al mio uomo nonostante io fossi lì insieme a lui? Mi sembrava sempre più indelicata. Non dissi niente, non era il caso di darle importanza. Poteva fare la civetta finché voleva, ma lui aveva scelto me. Sorrisi, dolcemente, a quel pensiero. Sorridi guardandolo negli occhi, un sorriso dolce che forse non comprese, ma che voleva dire tanto. Poi quelle parole sulla pallottola. "Qualcosa del genere..." sorrisi "Te ne parlerò appena ce ne sarà occasione.." con uno sguardo d'intesa. "Però so farlo, se mi dai una pinza" sorridendo. Dovevo sapere cosa c'era dietro tutto quello. |
Aiuto.
Avevo bisogno di aiuto. Se fossimo stati in un cartone animato, il mio amato sarebbe corso a salvarmi all'istante. Aspetta, salvarmi da cosa? Un ragazza imponente a cui piacevo? Perché gli piacevo, no? Quelle domande mi lasciarono confusa e disorientata... Guardai le sue mani che non la smettevano di carezzarmi. "Ecco... È perché..." dissi balbettando. Dovevo prendermi di coraggio e dirsglielo. "Io... Non ho mai avuto un ragazzo... E..." dissi timida e un po' imbarazzata. "Per questo... Non so pormi..." dissi timidamente. Non volevo espormi così ad uno sconosciuto... Ma tutta quella vicinanza mi faceva sentire soffocata ed in qualche modo dovevo proteggermi. Optai, così, per la sincerità. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Ok.” Disse Richard dal cellulare a Gwen. “ A dopo, sorellina. E non divertirti troppo.” Ridendo e staccando.
“Eh, insistente tuo fratello...” disse Elv, abbracciando la ragazza ed accarezzandole la gamba “... non sa che sua sorella e grande? Ed è impegnata in giochi per adulti?” Ridendo e baciandola. |
Risi divertita e staccai, riponendo il cellulare e tornando da Elv.
Risi maliziosamente rispondendo al suo bacio e accarezzandogli i capelli, lentamente, seguendo il ritmo della sua mano che accarezzava la mia gamba. "Dai, poverino. È solo contento di essere qui con me e di essersi finalmente lasciato i miei alle spalle. Credo tuttavia che anche lui trarrà giovamento da questa cosa..." dissi ridendo e riferendomi a ciò che Richard aveva detto sul farsi un giro e trovare compagnia. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Allora andremo al centro...” disse Guisgard ad Altea “... forse per ora lì è il posto più sicuro.”
Poi lui annuì a Clio ed a quelle sue ultime parole prese alcune pinzette sterilizzate. “Ecco...” dandole all'androide “... ma fa attenzione...” Allora nella testa di Clio cominciarono a scorrere infinite immagini di lei in un camice bianco ed alle prese con vari ferretti, pomate e medicazioni. Immagini veloci che correvano via, come le sequenze di un film visto tempo fa. |
"Al centro? Come vuoi tu...però non appena sono libera fammi andare via..lo sai non sono abituata a stare rinchiusa...sono stanca..tra l' altro sono giorni non mangio nemmeno..però dubito il dottor Iasevol possa fare qualcosa..vedi mi dissero lui e la dottoressa, sua assistente, che siccome l'incidente di Joshua avvenne in un autodromo non è di loro competenza..diverso sarebbe se fosse successo in strada..mio caro Guisgard...e tu dove andrai? Non è casa tua questa..?"sobbalzai a quel pensiero.
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Tardes era fuori di sé.
“Bella gente frequenti...” disse a Dacey “... begli amici ti ritrovi, complimenti...” prendendosi da bere per cercare di calmarsi. |
" Non è più mio amico... piantala ora. E poi quello che è stato violento sei tu" sbuffando.
" Ma non hai pensato? Potresti andare nei casini!" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
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