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Alzai gli occhi al cielo.
Cosa voleva adesso? Ma quando mi voltai ero già sorridente come sempre. Lo guardai sorpresa. "Oh, cielo.. Ma questo è un paese in guerra.. Non si può passeggiare per le strade.." Sorrisi "Beh, hai lasciato Lortena a quindici anni.. Eri già un uomo allora.. Parli come se non l'avessi mai vista..". E come se non conoscessi affatto me. "Quanto ai luoghi romantici, ne conosci sicuramente più tu di me.. Porterai la tua sposa dove portavi Martina, no?" Con aria maliziosa. Lanciai l'amo. "Beh, adesso potremmo andare sul lungofiume.. O posso mostrarti la rocca.." Risi appena "Anche se mi farebbe molto strano farti da Cicerone in casa tua..". |
Osservai attentamente e seriamente ciò che Carjan mi mostrava..."Quattro cavalieri vestiti di rosso e incappucciati..e perchè i loro cavalli erano scarni? Ma la figura vestita di nero mi preoccupa..si..il crocifisso capovolto è come...un anticristo" scossi il capo quasi per togliermi ogni preoccupazione "Ma noi non siamo cattolici Carjan...noi abbiamo i nostri dei". Ma ricordai benissimo le parole con cui Solone apostrofò gli uomini di Imperion..e quasi nominò il demonio.
Feci segno a Carjan di seguirmi e andammo dagli altri e raccontai a loro ciò che Carjan vide, ma sempre in arabo per non farci capire..."Prima ho suggerito a Korshid, semmai qualcuno ci dovesse fare domande possiamo dire chi siamo, ma...siamo all'oscuro di tutto ciò che sta avvenendo qui a Lortena, intesi? E ho pure nutrito il dubbio, qualcuno sa di noi..i forestieri non passano innosservati, potremmo essere pure un pericolo, dei rivoluzionari...fingiamo indifferenza, come se fossimo qui in vacanza." Guardai Ismael..."Andremo io e te da Solone..vediamo se ha scoperto qualcosa di più su questo viaggio e su cosa dovremo fare..essere in troppi dà nell' occhio, vi raggiungeremmo presto...penso potete uscire ma non date confidenza a nessuno". Io e Ismael uscimmo, lui mi diede il mio nero Shamir che avevo affidato a lui ed egli prese il cavallo di Hassan e partimmo verso la casa del filosofo..."Ricordi vero la strada Ismael?" |
Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
“Martina in verità neanche la rammento...” disse con finta aria sarcastica “... ed è un brutto segno quando non ricordi neanche più il colore degli occhi di una ragazza...” rise appena “... dai, portami sul lungofiume... anzi, no... scegli tu... magari visitare la rocca alla vigilia del crepuscolo è più intrigante... ed io in cambio ti mostrerò un bel gioco che ho imparato all'accademia...” le fece l'occhiolino. Ma poi divenne serio di colpo. “Ma forse prima dovrei vedere le tombe di tuo padre e degli altri familiari... però, ti prego, vorrei farlo da solo... indicami solo dove si trovano...” |
“Si...” disse Ismael ad Altea “... la ricordo perfettamente.”
Ma in quel momento Carjan si avvicinò alla principessa. “Altezza...” arrossendo “... non merito forse un premio? Non so... un bacio, una carezza? O magari potrei aiutarvi dopo, nella vostra stanza... non so, potrei aiutarvi con il vostro bagno... ho ideato una nuova essenza che lascia la pelle morbida e profumata... è come lasciarsi accarezzare da petali di orchidea... volete, mia principessa?” Fissandola con bramosia. |
Mi voltai verso Carjan e sbottai..."Ancora? Avete fatto il vostro dovere, siete a mio servizio..e io non vi devo dare nulla in cambio...e cosa fondamentale.." dissi abbassandomi a sua altezza per guardarlo negli occhi "Io per voi...non provo nulla...magari mi avete mentito pure stavolta solo per vedermi e stare solo con me".
Mi avvicinai a Shamir e balzai in sella..."Ismael...possiamo andare..qualcuno voleva come sempre ottenere qualcosa non può avere" e guardai negli occhi chiari di Ismael per poi voltarmi verso Carjan per fargli capire. |
Il piccolo mago sbuffò frustrato, per poi restare ammaliato dal tocco dei capelli di Altea sul suo volto, quando si era chinata alla sua altezza per parlargli.
Li guardò allora andar via, la principessa con Ismael, fino a quando svanirono nel bosco. “Ma riuscirò a conquistarvi, Altezza...” disse fra se il mago “... troverò un elisir capace di farvi cadere ai miei piedi, mia bella signora...” “Forse siete stata un po' dura con lui, Altezza...” mormorò Ismael mentre galoppavano verso la capanna di Solone “... dopotutto siete molto bella ed è naturale che gli uomini perdano la testa per voi...” aggiunse fissandola negli occhi. Raggiunsero in quel momento la dimora del filosofo e lui era intento a prendere dell'acqua dal pozzo. “Riferite al filosofo anche del sogno di Carjan, Altezza.” Ismael ad Altea. |
"Non sono stata dura Ismael..io voglio solo le parole di ammirazione del mio amato...tempo fa ne avevo molte..ora il mio cuore si è chiuso in una gabbia, e prego gli Dei manderanno qualcuno..capace di amarmi veramente" e risposi al suo sguardo col mio.
Solone stava prendendo dell' acqua da un pozzo e legammo i cavalli, la giornata era calda e solare, peccato non si poteva essere liberi di cavalcare in quel bosco dalle varie tonalità. "I miei omaggi messer Solone, oggi siamo solo io e il mio capoguardia, Ismael..sapete..non abbiamo voluto dare troppo nell' occhio con troppo seguito. Siamo venuti per sapere se la notte vi ha portato consiglio sul nostro viaggio...e poi...si...so voi filosofi non credete in queste cose ma Ismael mi ha detto di parlarvi di ciò che il nostro Mago di Corte ha visto nei vari elementi...e magari vi è un particolare che può unirsi". Aspettai il filosofo entrasse nella capanna, mentre mi guardavo attorno per guardare il paesaggio e ciò che ci circondava. |
“Si...” disse Solone ad Altea “... raccontatemi pure ciò che il vostro mago ha visto... e mi raccomando, non dimenticate nessun particolare...”
Era un tardo pomeriggio caldo, con l'aria resa incerta da una vaga foschia. Le montagne tutt'intorno apparivano silenziose e indifferenti, come giganti assopiti dalla calura. E intorno a loro vi era inquietudine. |
Strano...quel posto, le montagne assunsero un aspetto vago, quasi irreale ma pure velato di mistero ed inquietante.
Distolsi il mio sguardo..non mi accorsi di quanto il tempo era passato, era già tardi pomeriggio..speravo di non fare tardi. Entrammo nella capanna, ci sedemmo e iniziai a parlare..."Sarò breve...è pure tardi, non vorrei arrivasse sera..magari vi è qualche coprifuoco o delle ronde di Imperion? Comunque..il mago ha visto nelle pietre magiche e nei Quattro Elementi...quattro cavalieri vestiti di rosso, su cavalli scarni e ciechi, i loro volti erano celati da cappucci e nei loro occhi, unica parte visibile del volto, vi era la oscurità invece della luce." mi rischiarai la voce visto lo sguardo attento di Solone, iniziavo a sentirmi a disagio, speravo davvero non vi fosse qualcosa di vero.."Poi ha visto una figura che ci segue ovunque e nonostante cerchiamo di eliminarla non vi riusciamo...tutta vestita di nero ed al collo portava un simbolo Cristiano..una Croce..ma era capovolta e sappiamo per i cristiani indicano le cose sconsacrate e possedute dal demonio". Calò il silenzio, vidi Ismael perplesso, era un ottimo guerriero ma troppo superstizioso.."Sapete...Carjan ha la sua fede, non crede molto nei nostri Dei, per un attimo pensai..insomma..i Cristiani per lui sarebbero degli Infedeli..ma so pure gli uomini di Imperion..hanno proibito ogni forma di culto religioso..ma lascio a voi la parola" dissi al filosofo, sperando fosse stata solo una scusa di Carjan per vedermi. |
Sorrisi.
"Beh, mi sembra coerente.. Hai dimenticato la tua casa.." Indicando la rocca davanti a noi "La tua famiglia, la tua terra, il tuo nome.. Se avessi fatto un'eccezione per il tuo primo amore, quasi quasi sarei stata gelosa.." Risi appena "Beh, fortunatamente è morta ormai, così non potrai spezzarle il cuore, e a lei resterà il ricordo del ragazzo che eri.." Sorrisi "Come la invidio.." Risi, come se avessi detto che un vestito stava meglio a lei che a me. "Faremo così allora, amdremo al lungofiume, così tu andrai alle tombe e io dirò le mie preghiere... Poi, più tardi torneremo alla rocca.. L'hai detto tu, com crepuscolo è tutto più affascinante.." Prendendolo per un braccio per poi tornare sui nostri passi "Mio padre non è qui, ma al mausoleo del castello Eubeo, dovrai accontentarti dei tuoi genitori..". Raggiungemmo la Loggia degli Eroi. "Bene, le tombe sono da quella parte.." Indicando un sentiero "è esattamente dove portavi offerte ai tuoi nonni, ma immagino che tu abbia dimenticato anche quello.." Sorrisi. "Io andrò da quella parte invece.." Indicando un altro sentiero che partiva da quella loggia classicheggiante. "Ci ritroveremo qui tra poco, il primo che arriva aspetta.." Mi inchinai leggermente "A dopo, cugino..". |
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