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Alle parole dell' uomo risi..."Gallina? Oh avete pure un grande linguaggio intellettivo noto".
Ad un tratto si avvicinò un uomo, doveva essere il capo ma il mio sguardo non si abbassò anzi lo sfidavo...egli espresse il desiderio di portare via degli ostaggi e io sarei stata la prima.."Fate pure..se questo vi rende superiori...lieta mi consideriate pari ad una opera d' arte" con irriverenza. La folla era agitata.."Non preoccupatevi per me...non ho l' indole dell' eroina ma se dovete prendere qualcuno meglio io che qualche anziano o qualcuno che deve mantenere una famiglia..magari chiedendo un riscatto cospicuo farete pure soldi" ...certo comprendevo il rischio che correvo, ma era una mia rivincita e non potevo permettere ci andassero di mezzo i più deboli. |
“Ho solo detto la verità...” disse Theris con le sue labbra schiuse su quelle di lei “... ho la moglie più bella del mondo...” baciandola ancora, mentre lei affondava le mani nei suoi capelli “... andiamo a letto? Ti va?” Sorridendole.
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Fare gli eroi era inutile e infatti chi osò ribellarsi fu subito zittito e minacciato. Anche se si trattava di una giovane donna che chiaramente non avrebbe potuto fermarli.
La decisione di prendere quella ragazza e altri in ostaggio scosse ancora di più la gente in sala. Gridolini, pianti e sospiri sconsolati, preghiere a mezz'aria avevano riempito il silenzio. Com'era possibile che nessuno, da fuori il Palazzo, intervenisse |
Sorrisi a Ernot.
"Non datevi colpe..." sussurrai "Potevano benissimo essere stati ingaggiati dal vostro capo, dopotutto è nel suo stile, no?" pianissimo "Il vostro capo stava arrivando, avrà di certo chiamato la polizia.." sussurrai ancor più piano. Ero immobile, con la spada nascosta alla vista dalla figura di Ernot. Mi stupivo però che volessero le opere d'arte e non le armi che sicuramente quell'edificio conteneva. Era un peccato che la Taddeus non avesse un servizio d'ordine come si conveniva. |
"Un buon motivo?" Risposi all'ispettore "Beh, ho dimostrato di avere fiuto aiutandovi nel mistero della cattedrale... e poi credo ci sia un legame tra il furto del Tondo Aureo e ciò che è successo nella cappellina del Palazzo dei Gigli..."
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Come potevo resistere a tali parole e a tanta dolcezza?
E infatti lo baciai con trasporto sempre più crescente. Chiunque si fosse messo fra noi avrebbe fallito ancor prima di cominciare. "Va bene..." annuendo sulle sue labbra. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Sta zitta...” disse uno di quegli uomini senza volto ad Altea “... zitta! Zitta! Altri menti ti taglierò la tua bella faccia e così vedremo se ti sentirai più un'opera d'arte!”
“Si, sfigurala...” con tono freddo quello che sembrava essere il loro capo “... sfigurala per sempre... per lei sarà peggio che morire... perderà la sua bellezza... fallo subito.” “Con piacere...” l'altro estraendo un coltello. “No, non potete!” Gridò Ottan, sempre accanto a Dacey. Ma lesto l'uomo mascherato si voltò, lanciandogli contro il pugnale col quale voleva sfigurare Altea, conficcandolo nella spalla del giornalista. E subito quello si accasciò contro la parete sanguinante, pur non perdendo conoscenza nonostante la ferita. “Siete degli assassini!” Urlò Ernot, con accanto sempre Vivian. “Uccidilo!” Gridò uno dei lestofanti al suo compagno. “Uccidiamone qualcuno, così gli altri capiranno che facciamo sul serio!” Ad un tratto molte lampade cominciarono a spegnersi. Una vaga e sinistra penombra calò lieve sul salone, gettando ancor più la gente nella paura. Ma anche gli uomini mascherati ora si inquietarono. “Che diavolo succede?” Uno di quelli. E ad un tratto si udì un suono, simile ad un flauto. |
“Si, ispettore, la ragazza ha ragione...” disse Lion indicando Gaynor.
“E sia!” Seccato Ozzillon. “Andiamo, su... la situazione sembra complicata...” Presero la carrozza e corsero verso il Palazzo dei Gigli, dove trovarono una folla di curiosi che circondava la nobile e grande residenza. E appena i tre arrivarono, subito uno dei custodi raccontò loro degli uomini mascherati all'interno. |
Una dama non riusciva a stare zitta, e continuava ad aizzare i lestofanti.
Alzai gli occhi al cielo. A rimetterci fu un ragazzo che provò a difenderla, beccandosi un pugnale nella spalla. A quel punto persino Ernot intervenì, rischiando di finire male. "No!" urlai, senza accorgermene, portando via Ernot. Ma in quel momento accadde qualcosa. Le luci iniziarono a spegnersi e una musica si diffuse tutto intono a noi. Sembrava un flauto, ma non ero sicura che lo fosse. Perchè, ti intendi di musica adesso? In quel momento, silenziosa e leggera, ne approfittai per estrarre la spada e nasconderla dietro di me. Forse era il momento della resa dei conti, e qualcosa dentro di me bramava di poterlo assaporare fino in fondo. |
Theris prse allora Gwen per mano ed uscirono dalla stanza, attraversando in silenzio il corridoio semibuio, salendo poi le scale per arrivare al primo piano.
Camminavano con intimità e lentezza, diretti alla loro camera per trascorrervi la notte. Era una camera ospitale e arredata con un gusto sobrio. Non molto grande, ma accogliente e romantica. |
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