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"Fammi finire qui e andiamo.." annuii.
Poi mi porse una pinzetta e tutto fu chiaro. Quelle immagini, così nitide e precise nella mia mente eppure capaci di confondermi così tanto. Presi le pinzette, sterilizzai la ferita e in poco tempo avevo estratto il proiettile. Era come se qualcun altro avesse agito al posto mio. Chiusi la ferita e mi rialzai. "Ecco.." soddisfatta e perplessa allo stesso modo. "Possiamo andare..." annuii "Così troveremo chi si occuperà di questa storia e noi potremo tornare alla nostra missione... Iasevol non sarà contento di questa interruzione!" dissi, alzandomi. |
“Tempo fa...” disse il vecchio a Gaynor “... c'era un giovane dotto e sapiente... uno spirito superiore destinato a grandi cose... egli cercò di completare il suo percorso studiando presso un antico e venerabile convento, usufruendo della sua grande biblioteca... qui entrò in contatto con un sapere eccelso, degno solo di immense menti e poco affine ad animi aridi e corrotti... il giovane novizio apprese ed arricchì la sua mente e con essa il suo cuore... ma gli uomini sono figure malvagie, schiave della loro mortalità, incapaci quindi di riconoscere ciò che davvero può essere eterno... ossia il sapere universale... così i monaci imposero al giovane novizio un animo impuro ed inferiore, volto all'obbedienza e condannarono la sua ambizione di elevarsi al Seggio Vescovile e forse, chissà, anche Papale... il giovane allora si ribellò e l'Abate impose su di lui una terribile maledizione... il corpo del novizio ed il suo animo furono dispersi nel Tempo... ed egli fu sepolto vivo in questo marcio sepolcro che tu ora vedi essere il mio corpo...” rattristato.
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Seth rise.
“Dai, non ci credo...” disse fissando Nyoko “... mai avuto un ragazzo? Possibile? Sono così idioti i ragazzi di quest'università?” Divertito. “Però non mi hai ancora detto che devo andar via e lasciarti in pace...” sorridendo. |
Ero nervosa e infastidita. Volevo davvero che se ne andasse, ma mi sembrava maleducata dirgli di andarsene. "Non lo so..." dissi alla sua incredulità. Davvero nessuno ci aveva mai provato con me.
"Ecco... Vorrei..." dissi guardandolo a stento negli occhi. Pensai a Ren, il suo sorriso mi diede coraggio. Allora presi un lungo sospiro e risposi. "Vorrei che te ne andassi... Per favore..." dissi con le guance sempre bollenti e il tremore che non la finiva di pungermi il corpo. L'avrebbe fatto? Se ne sarebbe davvero andato? Era una scusa o la sincera parola? Sperai vivamente di essere lasciata libera e di poter andare da Ren, che probabilmente si stava chiedendo che fine avessi fatto. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Bene...” disse Elv a Gwen, stringendola forte a sé “... ed io ora vorrei tanto far trovare giovamento anche a sua sorella...” baciandola sul viso e lungo il collo “... come potrei fare? Cosa suggerisci?”
Intanto, in città, Richard stava uscendo dall'appartamento di sua sorella. Scese in strada e camminò verso il centro. Imboccò un viale secondario per far prima, seguendo le indicazioni visto non conosceva bene la città. E ad un tratto si alzò uno strano ed insistente vento. |
Il racconto del vecchio mi mise addosso ancora più ansia. La maledizione era scaturita da un eccesso di ambizione, dunque... Che la persona davanti a me custodisse un animo impuro era palese ai miei occhi e quindi, se davvero io ero destinata a rompere la maledizione, restituire un corpo sano e vigoroso ad un uomo malvagio era un'idea che mi agghiacciava.
"E come posso io spezzare questo maleficio?" Chiesi con voce tremula, preda di mille oscuri pensieri. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò stupito Clio come era riuscita ad estrarsi il proiettile.
Tuttavia ritenne il tutto frutto di qualche programma inserito nella sua memoria interna. Poi con Altea uscirono e raggiunsero Miglioria. Salirono tutti e tre a bordo e partirono verso il Centro Meteorologico. “Joshua era impegnato anche in gare clandestine...” disse Guisgard guidando “... quindi è competenza anche del centro... sono certo che Iasevol ci saprà aiutare.” |
“Già...” disse Tardes guardando Dacey “... e cosa avrei dovuto fare? Restare fermo e muto mentre quell'idiota ci provava con mia moglie?” Nervoso. “Questo dovevo fare? Sentire il sangue bollirmi nelle vene e far finta di nulla? Mentre quel fesso si spacciava per il tuo uomo? Io se lo rivedo gli fracasserò il muso. Per bene stavolta.”
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Salimmo in macchina e io presi posto accanto a Guisgard.
"Sì, Iasevol ci aiuterà senza dubbio.." annuii "Gli parleremo appena arrivati al centro..". Non vedevo l'ora di chiudere quella storia. |
Sorrisi maliziosamente circondando il collo di Elv con le braccia.
Poi chiusi gli occhi e mi abbandonai ad in sospiro ai suoi baci sul viso e sul collo, dei baci che erano solo suoi, una cosa solo nostra e me li godetti fino in fondo. "Penso che tu abbia già delle idee..." sussurrai, con le labbra che sfioravano il suo orecchio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Seth sorrise, per poi accomodarsi una ciocca ribelle.
“Come desideri...” disse a Nyoko “... i patti sono patti...” mostrando un visto inchino “... ti lascerò in pace.” La fissò un'ultima volta e poi andò via, svanendo nel corridoio animato dal via vai degli studenti. |
Andai in camera a prendere una delle tante valige..giusto il necessario e mi cambiai veloce indossando un tubino nero.
Raggiungemmo una macchina supersonica e ascoltai Guisgard.."Lo spero..la scorsa volta non mi ascoltarono e poi sono venuta a cercarti...posi a Iasevol pure i miei dubbi sulla Ateon..ero stata ingaggiata per un provino per diventare la testimonial della nuova auto..quando ci siamo rivisti quel mattino stavo andando proprio a firmare il contratto..effettivamente se penso a chi posso aver dato ultimamente il mio cellulare visto è top secret sono loro...e poi quella mia amica che avevo ospitato..ricordi? Mi faceva mille domande su te..anzi fu proprio lei mi spronò a cercarti...ah, fosse stato per me non ti avrei cercato...perchè neppure tu lo hai fatto..e potrei essere offesa per questo sai?" lo guardai in quella auto e gli diedi un buffetto sulla guancia.."Molto offesa..anzi dovresti farti perdonare o crederò a mio padre su cosa dice di te" e sorrisi facendo scivolare un dito di nascosto sul suo collo..era sempre stato così..amavo provocarlo perchè in fin dei conti sapevo lui mi vedeva solo come..la sorellina del suo migliore amico. |
“Perchè l'Abate impose come fine della maledizione il mio matrimonio...” disse il vecchio a Gaynor “... il mio matrimonio con una donna dai capelli chiari.” Ridendo in modo grottesco. “Ma non tutte le donne dai capelli chiari sono uguali... ed è per questo che io ne cerco una speciale ormai da più di dieci secoli...”
A quelle parole Guisgard fissò con i suoi occhi azzurri Gaynor. |
Vidi la sua reazione e rimasi sorpresa. Era stato di parola. Mi sentì un po' in colpa, ma stavo davvero soffocando. Tirai un sospiro come lo avessi trattenuto da tempo e per un po' non potei muovermi. Appena mi calmai un po' , mi diressi verso l'auto, prendendo posto per mettermi a guardare. Ancora scossa da quella vicinanza... Sentivo ancora il suo tatto sulla mia mano, i brividi salivano e sentivo uno strano calore lungo tutto il corpo. Alla fine starai le mani sullo sterzo e mi sentì al sicuro. Forse non l'avrei mai più rivisto. A quel pensiero mi sentì leggera e piano la tensione si affievoliva, tornando a respirare regolarmente.
Era tutto finito, ora dovevo solo mettere in moto e partire, sperando di non avere altri contrattempi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
"Matrimonio?"
Quella parola mi gelò il sangue nelle vene. Ero dunque destinata a divenire la moglie di quel viscido vecchio? Non potevo crederci... possibile che Guisgard mi avesse fatto questo? Possibile che dopo quello che c'era stato fra di noi mi lasciasse nelle mani di quell'uomo? Lo guardai così con uno sguardo di rimprovero, velato da profonda tristezza. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
La donna parlava e parlava, ma non le badavo.
Poi però oltrepassò il limite. Forse non aveva capito, forse non sapeva come il codice di comportamento umano indicava di comportarsi con l'uomo di un'altra. Ma con me aveva sbagliato, aveva sbagliato di grosso. La sua mano sfiorò il collo di Guisgard, nonostante accanto a lui ci fossi io e non lei. Forse pensava che mi sfuggisse, ma i miei sensori oculari non si perdevano niente. Affettai il polso della donna con una presa mortale, metallica, la mia forza sovrumana poteva spezzare le sue ossa e tranciare di netto la mano. Non arrivai a tanto, ma le feci sentire la mia forza, girandoglielo poi in leva. La guardai con uno sguardo freddo e distaccato. "Toccalo di nuovo e non sarò così gentile..." tagliente, senza lasciare il suo polso ma stringendo sempre di più la presa. |
" Si... Almeno ora non avrebbe nulla per cui minacciarti" sempre tesa per via del suo tono di voce alterato.
" Dai ora per favore fa un respiro e calmati, ricorda che ha detto il dottore" poggiando le mani sulle sue spalle. " E poi lo sai, che tu sei l'unico uomo della mia vita, al diavolo gli altri." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto la donna mi afferrò il braccio e me li strinse forte, sentii un profondo dolore.."Ma cosa sta succedendo?..Guisgard ma mi spieghi..mi sta spezzando i polsi...ma dove siamo arrivati..questa donna mi ha insultata e ora mi vuole uccidere...ma chi ti credi di essere? Come ti permetti di alzare le mani su di me...non provarci mai più..capito?" alzando la voce..mi divincolai ma i miei polsi erano arrossati dalla stretta forte.."Nessuno era arrivato a tanto..Guisgard...riportarmi a casa tua..io me ne vado in baita..non sto vicino ad una che usa la violenza...se ti secca tornare mettimi giù qui...stai attento..potrebbe uccidere pure te se ha questi modi violenti" e stavolta ero più che determinata guardando i polsi arrossati e dolenti.
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Elv sorrise e continuò a baciare Gwen.
Dal collo scese sul suo petto e poi suoi suoi seni. Iniziò a stuzzicarli con le labbra e con la lingua, suscitandole brividi intensi ed un piacere che pareva mandarla in estasi. E più lui insisteva, più lei sentiva l'eccitazione crescere. Intanto, a Capomazda City, Richard era in strada, in un vialetto secondario. Si era alzato un intenso vento ed in quel momento il ragazzo si trovava in un punto isolato. Ad un tratto vide un'auto in lontananza. |
La sua bocca insistette su di me, scendendo sui seni e facendomi impazzire, di nuovo.
Sentivo le labbra e la lingua stuzzicarli, assaporarli ed io ero totalmente in estasi, avrei voluto che non finisse mai. Le mie labbra si scioglievano in sussurrati gemiti e la mia mano stringeva forte il cuscino del divano, mentre l'altra affondava ancora nei suoi capelli, stringendolo in preda a quel piacere intenso e senza fine. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
In un attimo la situazione a bordo dell'auto degenerò, con Altea e Clio che cominciarono a litigare forte.
“Ehi, calme...” disse Guisgard, accorgendosi che la tensione era alle stelle “... non è da signore fare così!” Esclamò. Miglioria aveva imboccato un vialetto secondario per fare prima e ad un tratto l'attenzione di Guisgard fu attirata non più dalle due donne che litigavano, ma da un'auto che contromano correva verso di loro. “Ma quello è impazzito...” Guisgard, per poi sterzare velocemente. L'auto però non puntava su Miglioria, ma su un ragazzo che camminava sul marciapiede. Si trattava di Richard e solo all'ultimo istante si accorse dell'auto nera che gli andava a dosso suonando il clacson. Lesto allora si gettò fra la spazzatura ed evitò di essere travolto. |
Nyoko salì in auto e partì.
Lasciò l'università e presumibilmente si diresse verso la casa si Ren a vedere come stava. |
Guidavo. Più mi allontanavo dall'università, più mi sentivo tranquilla. Arrivai così a casa di Ren. Parcheggiai e prima di uscire mi detti una sistemata, controllai se avevo tutto l'occorrente per la tisana e mi avviai all'uscio tanto atteso.
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"Guisgard...infatti..io non ho fatto nulla...io sono una signora..è stata questa signora ad aggredirmi improvvisamente, ho i polsi dolenti..non ho parole. Io non ho fatto nulla..non mi sembra di averle detto nulla..se ho risposto è stato per difendermi...mi stava quasi staccando i polsi...fammi andare via da lei".
Poi vedemmo un auto nera che andava quasi contro ad un ragazzo ma non dissi nulla...era già troppo essere stata aggredita senza motivo...non rivolsi la parola nemmeno a quella donna. |
Guisgard guardò Gaynor senza dire nulla, né mostrare emozioni, mentre il vecchio rideva e fissava con lussuria la ragazza.
“Preparatela, tutto avverrà stanotte.” Disse infine il vecchio. “Ed io, padrone?” Guisgard. “Quando potrò riavere ciò che è mio?” “Domattina, dopo il mio matrimonio, ragazzo mio.” Annuì il vecchio. |
Lasciai i polsi della donna, scuotendo piano la testa.
"Il codice di comportamento umano è molto chiaro.." dissi, con voce distaccata "Non si toccano gli uomini delle altre". Eppure lei era umana, doveva saperlo. "Se con le buone non lo capisce che deve smetterla di prendersi libertà con te, magari lo capisce con le cattive!". Poi ebbe pure il coraggio di negare. "Ah, quindi la tua mano non era sul collo del mio uomo?" Con disprezzo "peccato che io l'ho tolta proprio da lì". Era davvero assurdo tutto quello. Voleva pure aver ragione! Poi qualcosa di più importante attirò la nostra attenzione. L'auto nera ci sfrecciò davanti. "É lei!" Tornando immediatamente concentrata. "Non lasciamocela sfuggire.." controllando il computer di bordo. |
Tardes era teso, seccato, arrabbiato.
Eppure quel contatto delle mani di Dacey sulle sue spalle e poi la sua voce sembrarono comunque calmarlo almeno un po'. Si sedette e respirò forte, per sbollire la rabbia. “Se ti gira ancora intorno io gli spaccherò la faccia...” disse infastidito. Un attimo dopo squillò il telefonino del poliziotto. “Si?” Rispose. “Ah, dottore... mi dica... come... come sarebbe a dire? E lei? Lei crede a quel verme? Sono calmo, dannazione!” Alzandosi. “Si... cosa? Il distintivo? La pistola? Dottore, io ho un caso da risolvere... il mio caso!” Sbuffò. “Si... si... va bene...” e staccò. |
Guisgard mi guardò con la più totale indifferenza. Possibile che per lui fossi stata solo un capriccio? Sperai tanto che stesse solo fingendo e che avesse già in mente un piano per evitare quel matrimonio.
"Cos'è che devi riavere? E cosa mi succederà stanotte?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Scusa, a me Guisgard non ha detto sei la sua fidanzata...non mi sembra..anzi Guisgard è stato ferito nel cuore anni fa...ma niente ti da il diritto di ammazzare una persona, aggredirla e minacciarla...".
Ciò che dovevo dire..era stato detto in tono normale e pacato...continuava a proclamarsi la sua donna..ok...ma non mi sembrava la sua fidanzata e io non avevo fatto nulla di male. Guardai dall' altra parte della strada, sarei andata via con le mie gambe..mancava mi uccidesse la prossima volta e poi la violenza non giustificava mai nessun motivo. |
Aumentai la pressione delle mie mani sulle sue spalle, trasformando il contatto in un leggero massaggio.
" Va bene... ma sono sicura che non tornerà, ha capito che non deve scocciare ancora qui... Dai amore, tranquillo..." con voce dolce. Quando rispose al telefono notai la sua espressione cambiare man mano che ascoltava la persona dall'alto capo e dal poco che riuscii a captare capii che doveva essere qualcosa di grave. E che doveva centrare l'incidente con Simon. " Che ha detto?" intimidita . Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv continuò.
Continuò a lungo, con la bocca, la lingua, assaporando i seni di Gwen e facendola gemere forte, col suo corpo che vibrava come le corde di un violino. E nel fare ciò la teneva stretta con le mani, quasi guidando ogni suo movimento in preda a quell'estasi. Intanto, in città, Richard aveva rischiato la vita contro quell'auto nera. Ora però la misteriosa auto sembrava aver trovato un altro bersaglio. |
Nyoko arrivò a casa di Ren.
Bussò e sua madre la fece entrare, accompagnandola fino alla stanza del ragazzo. E questi si illuminò nel vedere la ragazza. “Ehi, ti aspettavo...” disse a Nyoko. |
Sua madre mi aprì e la salutai con cortesia. Allora mi avviai nella stanza di Ren. Lo vidi a letto e mi inteneri. Era così dolce a letto ammalato. Gli sorrisi dolcemente e mi avvicinai al suo letto. "Ciao Ren. Come ti sentì?" dissi contentissima di vederlo.
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“Ok, ma ora calmatevi...” disse Guisgard a Clio e ad Altea “... ora abbiamo cose più importanti a cui pensare...” fissando l'auto nera davanti a loro.
Guisgard inserì la marcia e partì a razzo, inseguendo la misteriosa macchina senza targa. Cominciò così un serrato e mozzafiato inseguimento per le strade della città. In breve anche un paio di volanti della polizia si accodarono. “Ecco, un altro problema...” Guisgard “... meglio seminarle...” Ma in poco tempo l'auto nera e Miglioria distanziarono le due pattuglie, visto la loro grande velocità. Si ritrovarono così entrambe sull'Asse Mediano. https://image.tmdb.org/t/p/w780/4Op4...5SjGUjuUY0.jpg |
Quell'estasi.
Estasi senza fine. Continuava imperterrito a giocare con la sua bocca su di me, instancabilmente, mentre il mio corpo vibrava come le corde di un violino, tenuto stretto e saldo dalle sue mani. Mi sentivo sua, mi sentivo desiderata, amata, era una sensazione impagabile e inimitabile. Il mio braccio poi salì, circondando le sue spalle e stringendolo forte a me, quasi tenendo che potesse svanire da un momento all'altro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard non rispose nulla a Gaynor.
Poi il vecchio gli ordinò di riportarla nella sua camera. E lui così fece. E quando furono soli, Guisgard la guardò. “Ora calmati, per favore...” disse “... altrimenti moriremo entrambi...” |
“Era il Questore...” disse Tardes a Dacey “... quel bastardo del tuo amico... mi a denunciato per abuso di potere e mi è stato ritirato il distintivo... e pure la pistola... e non potrò indagare più sull'auto nera...” con rabbia.
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"Io sono calmissima Guisgard...dillo a qualcun altro...stavo parlando tranquillamente e pure della Ateon...Iasevol pure fu insospettito dei miei dubbi..siamo a risolvere un caso? Va bene segui la macchina poi saprò io come adeguarmi..non preoccuparti...non ti creo problemi...penso tutto questi fatti non abbiano un senso".
La macchina sfrecciava, la polizia...ma io ero abituata..quante volte scappai dalla polizia durante una corsa clandestina...e l' avevo avuta vinta. Non capivo però il senso di quella macchina...forse quella era la missione..ma si.."Ora ho capito..questa è la macchina che sta mietendo vittime ovunque...ha pure cercato di uccidere della gente davanti a un cimitero e poi...poi ha ucciso pure il commissario" mentre guardavo fuori..turbata dal fatto appena accaduto, non vedevo l' ora di andarmene..stare qui o farmi seguire da quegli assassini era uguale visto avevo subito una quasi violenza senza motivo. http://i015.radikal.ru/0912/f6/949fb166c494.jpg |
L'inseguimento iniziò.
Mi dimenticai di ogni cosa ed entrai in modalità secondo pilota. Controllai la strumentazione ed aiutai Guisgard con la guida. La macchina nera era veloce, ma lo era anche Miglioria. Forse l'unica macchina in grado di starle a pari. Nemmeno le volanti della polizia potevano starci dietro. La donna continuava a parlare, ma io non ci badai. Non era il momento quello, dovevamo pensare alla macchina. |
Elisabeth finì fra le braccia di Joshua, che subito l'accolse e la strinse a sé.
“Chissà...” disse “... forse mi odi davvero... e non avresti tutti i torti...” mormorò, accarezzandole i capelli “... si, entriamo in casa... ho bisogno di bere qualcosa e di sentirmi al sicuro... sai, l'Inferno è brutto... essere morti è una strana sensazione... immaginare il mondo senza di noi, le persone care che se ne fanno una ragione e vanno avanti... si pensano tante cose quando ci si crede morti... ed io ho pensato molto... soprattutto a te... a noi...” |
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