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Mi chiesi dove potesse essere andato.
Così continuai la mia ricerca negli alloggi degli ufficiali, passando per la stanza dei comandi. |
“Allora qualcuno dovrà dirgli di suonare qualcosa di più allegro.” Disse Hold sorridendo a Dacey.
La musica continuava ad aleggiare sul ponte del vascello, mentre la Divina Misericordia si addentrava sempre più in quel cielo cupo e in quelle lande misteriose. “Povero il mio padrone.” Cigolò Cq, che era accanto a Gwen, proprio come Icarius gli aveva ordinato. E più avanzavano, più le montagne si facevano alte ed inespugnabili, come fossero i bastioni insuperabili a difesa dell'ignoto. E davanti a quella visione, anche Icarius si fermò a guardare, smettendo di suonare. Il vento soffiava tra i suoi capelli neri ed il sinistro crepuscolo rendeva i suoi occhi azzurri vaghi ed inquieti. Come se davvero fossero diretti alla fine del mondo conosciuto. http://pre10.deviantart.net/b2c8/th/...en-d6pr2xl.jpg |
Intanto Clio cercava Dension.
Lo cercò a lungo, per buona parte della nave, senza però trovarlo. Poi ad un tratto, cominciò ad udire l'eco di alcuni passi in un lungo e vuoto corridoio. |
Dannazione: dove poteva essere andato?
Lo cercai a lungo, ma niente. Tuttavia non potevo nè volevo darmi per vinta. Ma poi udii dei passi rimbombare in un corridoio vuoto. Così mi avvicinai, circospetta e silenziosa, per cercare di capire se potesse essere Dension, stando bene attenta a non farmi vedere. |
Tutti ci bloccammo davanti a quella visione, anche Icarius smise di suonare.
Era tutto cosi`... insormontabile e grandioso, sebbene incutesse un vago timore, ma mi sentivo tremendamente attratta da quei luoghi. |
Poi quella musica finì. Tutti guardarono il cielo e così feci anche io.
Le nuvole erano sempre più vicine e scure e alte montagne si stagliavano all'orizzonte. Un paesaggio che non prometteva nulla di buono. Il vento mi scompigliò i capelli e la gonna. Un vento freddo e misterioso. |
Tutti dal parapetto si ritrovarono a fissare le fattezze e la cupa grandezza di quello scenario antico e sconfinato.
Montagne che dalla terra sembravano ergersi a guardiani e giudici fino a lambire i cieli, con distese di verde che avvolgevano ogni forma di quel mondo, correndo tra fondovalli, fiumi, laghi e alberi millenari. Le nuvole erano ormai un manto, eterno e spettrale, che impediva a ciò che restava del cielo di giungere sulla terra. Come se quelle lande fossero condannate ad un infinito ed inesorabile crepuscolo. “Riusciremo mai” disse Pinto “a superare quelle montagne? E' possibile per questa nave sorvolarle?” “Vorrà dire” mormorò Palos “che ci passeremo in mezzo.” Icarius era sempre fermo a prua, con lo sguardo fisso verso quel cupo scenario. Anche Gwen e Dacey osservavano quello spettacolo, con un'inquietudine nel cuore sempre più forte. “Forse sarebbe meglio tornare indietro...” disse Rancesco “... ora che siamo ancora in tempo...” “No, mai.” Saltando da un pennone Icarius e raggiungendo tutti gli altri sul ponte. “Non torneremo indietro.” Deciso. |
Quei passi.
Echeggiavano sordi nel lungo e semibuio corridoio, che dagli alloggi ufficiali portava fin verso la sala macchine. Clio, ben nascosta, vide avanzare una sagoma nella penombra. Era incerta e sfuggente, fino a quando passando sotto la luce di una delle poche lampade accese, mostrò le sue fattezze. Era Dension, che solitario pareva vagare senza meta in quel lungo corridoio. |
A bordo c'era un po' di agitazione, a causa dell'insormontabilita` delle montagne, ma Icarius, nonostante le proteste di Rancesco, voleva proseguire e lo capivo.
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La sala macchine, ma certo.
Che voleva fare, manomettere la nave? Mi piaceva sempre meno, così presi a seguirlo, con passo felpato e leggero, stando sempre ben attenta a non farmi scoprire. |
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