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Continuammo ancora per un bel po', come se fossimo improvvisamente tornati indietro di ventiquattro ore nella foresta e non mi dispiacque.
Ridacchiai a ciò che disse. "Bene, allora sono ancora più curiosa..." con aria divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grenden rise, senza lasciare Gwen e tenendola stretta al suo petto.
"E sentiamo..." disse "... cosa avrò in cambio se ti svelo i segreti più incredibili che quel meteorite si è portato dietro dallo spazio infinito?" Facendole l'occhiolino. |
Lo guardai con un sorriso enigmatico.
"Tutto dipenderà se ciò che mi dirai sarà all'altezza delle aspettative..." con espressione di chi non voleva sbilanciarsi troppo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ridacchiai a quelle parole del generale.
"Te l'ho detto, sono una governante, questa casa è il mio regno!" con un sorrisetto divertito. "Hai fame?" guardandolo negli occhi "Posso ordinare ai sottoposti di farti preparare qualcosa da mangiare!" con aria solenne "Sempre che tu riesca a mangiare con quella maschera!". |
"Eh, sei furba..." disse Grenden stringendo ancora a sè Gwen.
"Professor Grenden, ecco i test che aveva ordinato stamattina..." arrivando all'improvviso Elv, senza bussare. Vide allora quella scena, con Gwen e lo scienziato abbracciati. Intanto Destesya era alla villa col misterioso Generale. "Posso fare qualunque cosa, tranquilla." Lui comprendendo che la ragazza faceva ironia. "Posso mangiare, bere, lavarmi ed anche altro..." |
"Accidenti, che bravo!" facendogli l'occhiolino divertita ma con un lieve accenno di malizia.
"Su, allora farò portare una bella colazione in veranda mentre preparano la tua camera!" dissi, con aria risoluta. Andai nelle cucine, sempre col mio strano accompagnatore appresso, dove ordinai di servirci la colazione in veranda. Ed è lì che lo portai, nel bellissimo portico coperto di fiori, dove non vedevo l'ora di sedermi da quando ero arrivata in quella casa. "Allora, generale, ora che siamo belli rilassati vuoi dirmi qualcosa di te?" con un leggero sorriso. |
Ridacchiai al suo commento, quando all'improvviso entrò il capitano, con dei risultati per Grenden.
Sì, decisamente all'improvviso. E senza bussare. Mi schiarii appena la voce scivolando dall braccia di Grenden appoggiandomi al tavolo. "Buongiorno, capitano" con sorriso cordiale, mentre mi sistemavo i capelli. |
Elv guardò prima Grenden, poi Gwen negli occhi.
"Lì metta pure lì quei fogli, capitano." Disse quasi divertito Grenden. "La ringrazio." "Bene." Annuì Elv, per poi uscire. "Il bel capitano sembrava turbato..." ridacchiando Grenden mentre guardava quei fogli. Nel frattempo Destresya ed il Generale erano a fare colazione in veranda. "Temo non capiresti..." lui a lei "... o peggio... non mi crederesti... fatto sta che ti sono debitore, quindi risponderò a ciò che chiedi... vengo da un luogo molto lontano... lì per molti sono un supecriminale, un terrorista ed un eretico... ma in realtà sono un liberatore, un rivoluzionario ed un patriota." Con un moto di rabbia. "Fui arrestato con l'inganno e sottoposto ad un processo sommario... e infine condannato ad una pena infame... peggiore del patibolo... fui infatti rinchiuso nella Zona Atea..." |
Ricambiai lo sguardo di Bell, con un sorriso candido, come se nulla fosse successo.
Era successo? Proprio no. Giusto? Bell andò via e Grenden commentò sulla sua irruzione improvvisa. Respirai a fondo, in silenzio. "Dunque, hai intenzione di illuminarmi sulle tue ricerche, dottore?" con un sorriso curioso, facendo cadere la discussione. |
Lo ascoltavo rapita e incuriosita.
Però, ci sapeva fare con le parole il tipo eh, assolutamente. Che storia interessante stava tirando fuori. Un posto lontano, la Zona Atea. Però quei sentimenti, quella rabbia... erano veri, reali, erano autentici. Allungai una mano per sfiorare il suo braccio. "A me non importa di quello che dicono che tu sia, d'accordo? Ho scelto di salvarti e mi importa solo del mio giudizio..." sorridendogli, rassicurante. Chissà perchè provavo questo moto di protezione verso di lui. Eppure sembrava in grado di difendermi da solo. "Accidenti, la Zona Atea non sembra un bel posto, cos'è una specie di prigione senza Dio?" tirai a indovinare, ma lo dissi senza ironia, serissima e sinceramente interessata a quel suo discorso. Per quanto non avesse senso, magari era un modo per comunicare con me e comunque lo apprezzavo. |
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