Camelot, la patria della cavalleria

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Talia 08-08-2010 03.54.42

Sorrisi, scuotendo la testa: non sarebbe cambiato mai...
Poi scendemmo lungo l'altro versamete della collina, fino ad arrivare ad un piccolo edificio di mattoncini marroni disposti in modo irregolare; c'era una strana quiete in quel luogo: il vento si era un poco placato e l'aria era tersa, limpida... una pace incredibile mi parve dominare quel luogo.
Vidi Guisgard avvicinarsi alla porta di legno e bussare forte...
"Non so se è il caso..." tentai, temendo che potessimo essere di disturbo in quel quadro. Eppure, lui pareva sicuro e continuava a bussare senza riguardo.

Guisgard 08-08-2010 04.10.43

Elisabeth cominciò a vagare nel castello.
Seguiva quelle tracce.
Tracce che solo lei poteva vedere.
Ad un tratto sentì ridere.
Era la voce di una ragazza.
"Il capitano..." disse quella voce "... il mio capitano... lasciatelo stare... lui non ha fatto nulla..."
Il silenzio e poi, dopo alcuni istanti, di nuovo quella voce:
"Elisabeth... Elisabeth..."
Ed un momento dopo qualcosa afferrò il braccio di Elisabeth.
"Dove state andando, milady?" Chiese Cosimus fermando la folle corse della donna. "Vi perderete in questo castello. Venite, ci stanno offrendo da mangiare."
Tutto questo sotto gli occhi della misteriosa padrona di quel castello, che fissava Elisabeth con uno strano sguardo.



Intanto, nel bosco, Cavaliere 25 aveva raggiunto il suo cane.
"Allora richiamalo, fraticello!" Gridò il vecchio. "Altrimenti assaggerà il mio bastone!"
In quel momento arrivarono Maladesh e gli altri.
"Ma che diamine accade qui?" Chiese Maladesh.
"Richiamate il vostro cane o saranno dolori!" Urlò il vecchio.
"Richiama Buck, ragazzo!" Disse Maladesh a Cavaliere 25

Guisgard 08-08-2010 04.23.26

Intanto, nel palazzo di Cimeric, Polgara aveva ribadito il premio che le spettava.
Ad un tratto, con gesto fulmineo, Cimeric afferrò la mela che la ragazza lanciava in aria.
"E sia..." disse Cimeric "... un re ed un guerriero sa sempre mantenere la parola data!"
Chiamò un suo servitore e diede ordine che il suo confessore li raggiungesse.
Poco dopo un vecchio chierico entrò nella sala.
Era di gradevole aspetto.
Con i capelli corti e bianchissimi, il portamento fiero e gli occhi chiarissimi e penetranti.
"Milady..." disse Cimeric indicando il chierico "... questi è il mio confessore, frate Adamoc."

Guisgard 08-08-2010 04.40.01

"Tranquilla, milady." Disse Guisgard, continuando a bussare forte.
All'improvviso una voce cominciò a gridare.
"Per Belzebù! Andate via, cialtroni! Ho qui una bella lancia per il mio San Michele che domina dall'altare! Trattenetevi ancora e vi inflzerò come si addice a dei caproni come voi!"
"Ehi, frate Pipinus!" Urlò Guisgard per farsi udire. "Non scomodate San Michele! I visitatori si accolgono con la benedizione di San Raffaele!"
"Ah, potessi avere la corazza di San Giorgio, felloni maleducati!" Esclamò quella voce. "Allora si che vi farei recitare a memoria tutti i giorni dell'anno con i rispettivi santi!"
"Ma allora non mi riconoscete?" Chiese Guisgard. "Sono io... Guisgard!"
"Che il diavolo sprofondi negli inferi! Sei proprio tu, balordo?"
"Si, frate, ma smettete con queste colorite espressioni! Non sono solo!"
"E chi hai con te?" Chiese il frate. "Il demonio? Non mi meraviglierei, visto che sarebbe il tuo compagno ideale!"
"Mostratevi, forza! Ed apriteci che è scortese tenerci fuori!"
Un attimo dopo si comincirono a sentire diversi lucchetti che scattavano e finalmente, poco dopo, la porta si aprì.
"Sei proprio tu!" Disse il frate.
"Certo, chi vi aspettavate?" Rispose Guisgard.
I due si abbracciarono forte.
"Quanto tempo!" Aggiunse il frate. "Lasciati vedere! Ti trovo bene, spaccamontagne! E lei... chi è, codesto splendore di figliola?" Chiese poi accorgendosi di Talia.
"Frate Pipinus, vi presento lady Talia."
"Ah, vedo che ti sei deciso a sistenarti. Bene, bene."
"No, frate, non siamo..."
"Zitto e lasciami parlare con lei." Lo interruppe il frate. "Salute a voi, figliola. Come ha fatto una bella e cortese fanciulla come voi, a perdersi vicino ad un balordo come questo?" Chiese sarcastico a Talia. "Ma forse una moglie è quel che ci vuole per farlo rigare diritto!"

Talia 08-08-2010 12.34.58

“Ah, no…” risposi, leggermente imbarazzata, al frate che ci aveva aperto la porta “No, temo che vi sia un malinteso, padre… ecco io, veramente… insomma, noi non siamo… non siamo sposati!”
Sorrisi poi alle sue parole e soggiunsi, in tono sarcastico: “E poi, voi che sembrate conoscerlo bene, credete che chicchessia riuscirà mai a farlo rigare dritto?”

elisabeth 08-08-2010 13.00.07

Udivo solo i miei passi sulla pietra .....e il continuo di quella voce......Il capitano della guardie...chi dei due...chi....vi prego ditemelo, tutto questo mi ripetevo mentre correvo seguendo le tracce di sangue......quando qualcosa mi prese il braccio e arresto' la mia corsa.......una mano vidi sul mio braccio era sporca di sangue.....istintivamente tolsi il mio braccio da quella mano......." Cosimus.....perche' avete la mano sporca di sangue.....che sta succedendo...mi avete fatto male......"........la sua mano era ora pulita........lui era colui che si era macchiato del vile assassinio........Guisgard era innocente.........c'era la vecchia donna con lui......mi fece paura guardare quel volto...che ora appariva sorridente.........." peronatemi.....vi seguo, ma prima ho bisogno di rinfrescarmi il volto ".......Dovevo allontanarmi da quel castello......

cavaliere25 08-08-2010 13.03.55

Richiamai buck vieni qui su da bravo poi chiesi al vecchio scusatemi signore ma cosa ce in questo bosco? poi continuai a dirgli ecco dissi ho richiamato il mio cane ora potete mettere giu il bastone dissi mentre accarezzavo il cane.

polgara 08-08-2010 13.59.34

Mi alzai in piedi e mi diressi verso il frate. Adamoc era noto per avere delle doti divinatorie fuori dall'umana comprensione, quindi mi avvicinai a lui e feci un veloce inchino con il capo.
"Signore, è un onore incontrarvi, sono Polgara de Menestriére e sono in servizio presso il Vescovo di Carcassone. Ho bisogno del vostro aiuto in quanto il vescovo mi ha mandato a cercare un uomo, di nome Guisgard che è stato il suo capitano della guardia, poichè pare si sia macchiato di un feroce delitto, ma io ne ho perso le tracce. Vi chiedo di usare la vostra arte per aiutarmi in nome di Sua Grazia il Vescovo e della Giustitiza!"

Guisgard 08-08-2010 16.58.14

"Bene, fraticello..." disse il vecchio a Cavaliere25 "... e stavolta tienilo con più attenzione questo tuo cane!"
Rimise a posto il suo bastone ed aggiunse:
"E' un posto come un altro... che sia una foresta o una montagna dimenticata, ciò che conta per uno come me è restare in assoluta solitudine..."
"Siete quindi un eremita?" Chiese Maladesh.
"No, sono solo un uomo che aspetta il giorno in cui madonna Morte deciderà di farsi annunciare!"
"Beh, allora siete stato inopportuno a scacciare il nostro cane..." disse sarcastico Maladesh "... magari madonna Morte si sarebbe fatta annunciare dalle sue zanne!"
"Mi prendete in giro? Anche se indossate un saio non avrei remore a spaccarvi la testa!"
"Calmatevi ora" rispose Maladesh "e ricomponetevi. Noi siamo dei monaci in viaggio verso il nostro monastero. Che Iddio vi risparmi, amico mio."
"E vi benedica, buoni frati. E pregate per un vecchio soldato di sua grazia il vescovo."
"Sua grazia il vescovo?" Ripetè Maladesh. "Quanto vecchio?"
"Beh, quanti anni mi date?"
"No, intendo dire... siete buon conoscitore di ciò che dite?"
"Ho servito tra le milizie vescovili per ben 40 anni, mio buon frate!"
"E ditemi... avete mai sentito parlare di un uomo chiamato Guisgard? Fu capitano della guardia di sua grazia..."
"Chi siete voi?" Gridò all'improvviso il vecchio. "Lasciatemi in pace!"
"Ma cosa vi prende?" Chiese Maladesh.
"Andate via o vi prenderò a bastonate!" Minacciò il vecchio. "Lo giuro sulla mia miserabile vita!"

Guisgard 08-08-2010 17.04.30

"Cosa vi prende, milady?" Chiese Cosimus ad Elisabeth.
"Venite, mia signora..." disse la padrona del castello "... vi mostrerò la vostra stanza, dove potrete rinfrescarvi e riposare. Il viaggio è stato lungo e faticoso, immagino." E si scambiò uno strano sguardo con Cosimus.
Così, Elisabeth fu condotta nella sua stanza.
Scese la notte.
Il vento soffiava forte ed alte nubi cominciarono ad addensarsi nel cielo.
Quando all'improvviso, nel cuore della notte, una voce cominciò a chiamare Elisabeth.
Proveniva dalla foresta, ma il castello era chiuso ed uscirne sembrava impossibile.


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