Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 28-06-2016 17.25.32

Non risposi alle loro minacce..volevano sfigurarmi, rendermi brutta...non mi spaventavano, ritenevo oltre la bellezza vi fosse ben altro. Si aspettavano una reazione da donna isterica ma rimasi immobile mentre vedevo la lama avvicinarsi sempre più al mio diafano viso, chiusi gli occhi verdi per non rimanere almeno cieca.
Ma subito l' uomo che prima avevano minacciato arrivò in mio aiuto e lo pugnalarono alla spalla.."Non dovevate...perchè milord..".
Seguirono urla e ulteriori minacce ma improvvisamente il buio calò...che diamine stava succedendo ora, eppure pure gli attori mascherati..o meglio quei rinnegati erano spaventati.
Mi abbassai e presi un mio fazzoletto e lo legai alla spalla dell' uomo.."State fermo milord...non dovevate..la vostra fidanzata..non avete pensato a lei?" e alzai lo sguardo nella stanza in penombra, udendo un suono di un flauto...a squarciare quel trambusto.

Dacey Starklan 28-06-2016 17.26.06

Quella ragazza forse non aveva compreso che non era il caso di mettersi in mostra e di fomentare quei pazzi e di infatti continuò a parlare.
Incredibile, pensai, così mette a rischio la vita di tutti.
Ciò che successe dopo fu tanto veloce che reagii solo quando uno schizzo del sangue di Ottan arrivò sulla mia guancia.
Guardai prima l'uomo che aveva lanciato il pugnale, c'era tanto odio e rabbia nel mio sguardo che avrei quasi potuto bruciare il criminale con un'occhiata. E non risparmiai neanche la ragazza chiacchierona, in fondo era colpa sua e il giornalista ne era andato di mezzo, solo per salvarla.
Cercai di tamponare la ferita ma non avevo altro che un fazzoletto di seta a portata di mano.
" State calmo" dissi piano a Ottan per tranquilizzarlo, " andrà tutto bene, ne usciremo... Cercate di resistere" a quel punto non mi importava se i ladri mi udissero parlare, la mia priorità era cercare di aiutare il giornalista in ogni modo.
Le luci si spensero e io faticavo a vedere bene la ferita, pensai che il buio facesse parte del piano dei criminali ma così non pareva. E poi udimmo tutti la musica di un flauto.

Lady Gwen 28-06-2016 17.28.44

Mano nella mano ci incamminammo nei corridoi semibui della villa, diretti alla nostra camera.
Camminavamo tranquilli, senza fretta, finché non raggiungemmo la stanza, sobria, ma tuttavia ospitale.
"Non è male" guardandomi attorno, mentre chiudevo la porta e poggiavo il soprabito su una poltrona.

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Lady Gaynor 28-06-2016 17.33.00

Su suggerimento di Lion, l'ispettore acconsentì a farmi andare con loro. Arrivati fuori al Palazzo, un custode ci disse che alcuni uomini mascherati si erano introdotti all'interno.
"Tenente" dissi sottovoce a Lion "Perché non andiamo nella cappellina? Se lo scopo dei furfanti sono le opere sacre, possiamo cercare di fermarli..."

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Guisgard 28-06-2016 17.45.36

La penombra, improvvisa e sinistra, tanto da turbare anche i criminali in maschera.
Poi quel suono.
“Chi...” disse uno dei lestofanti puntando in alto la pistola “... chi è?”
Di nuovo quel suono, simile ad un flauto.
Poi una risata.
“Chi è?” Gridò un altro di quei criminali.
“Al diavolo!” Sparando uno dei suoi compagni verso l'alto soffitto, dove era più scuro e da dove il suono e la risata provenivano.
“Chi sei, dannato?” Ancora un altro di quelli. “Esci fuori o ammazzo tutti come cani!”
Quella risata.
Di nuovo.
“Sono l'Angelo della morte...” all'improvviso una voce indefinita “... giunto per reclamare le vostre anime dannate e per portarle all'Inferno... per sempre.”
Per tutta risposta tutti i lestofanti cominciarono un chiassoso concerto di spari verso il soffitto, trivellando le volte di colpi.
E spararono a lungo.
Poi il silenzio.
“Voi...” quello che sembrava essere il capo della banda “... andate a vedere... portatemi il cadavere.”
E quelli obbedirono.
Trascorsero lunghi istanti.
Poi qualcosa cominciò a penzolare dalle volte buie.
Uno dei lestofanti prese una lampada e illuminò quel punto.
Ed allora tutti i presenti videro.
I corpi dei tre uomini mascherati che penzolavano impiccati dalle volte.
“Che... che succede?” Uno dei criminali turbato.
“Andate a cercarlo...” il capo “... andate!”
Ma alcuni si rifiutarono.
Allora quello ne uccise uno, come monito agli altri.
“Andate!” Ordinò ancora.
Ed altri andarono.
A quel punto le ultime lampade si spensero, gettando il salone nel buio più totale.
Tutto ciò davanti ad Altea, a Vivian, a Dacey e a Marwel.
http://puzkas.com/wp-content/uploads.../vendenta4.jpg

Altea 28-06-2016 17.55.06

Udii le parole della donna vicino a me, vidi il suo sguardo di odio ma non diedi peso...sembrava giudicare troppo in fretta..d' altronde che ne sapeva lei che, probabilmente, quegli uomini erano stati coloro che avevano ucciso mio marito dopo mille patimenti dovuto al veleno, ma io non le portavo odio e nemmeno a loro..la giustizia avrebbe fatto il suo corso.
Quel suono del flauto mi paralizzava, poi quella risata..l' Angelo della Morte e trasalii...eppure era qui per vendetta verso di loro.
Si susseguirono una serie di spari verso l' alto e poi quei corpi penzolanti uccisi dall' uomo misterioso, osservavo la scena con attenzione. Il capo della banda uccise i disertori del gruppo ma poi alcuni furono costretti ad agire, calò di nuovo il buio ed avvertii un brivido alla schiena.

Clio 28-06-2016 17.56.33

Tutto quello svegliò in me qualcosa di sopito, recondito, primordiale.
Scalpitavo a restare ferma, il mio cuore accelerava, Damasgrada reclamava il suo posto.
Il buio, il buio totale.
Eppure riuscivo a vedere, non a vedere con gli occhi ma percepivo la gente intono a me, percepivo le armi degli uomini mascherati, i loro passi.
Decisi di unirmi alla danza, che infondo forse era l'unica danza che conoscevo, e con quel misterioso Angelo della Morte, infondo nessuno avrebbe badato a me.
Senza contare che erano abbastanza per tutti e due.
E qualcosa mi diceva che ero in grado di ucciderli senza che emettessero un suono.
Così mi tolsi le scarpe, per essere ancora più silenziosa e scivolai come un'ombra nella notte dal fianco di Ernot.
L'uomo mascherato più vicino a noi cadde in fretta, col collo spezzato, in silenzio.
Lo accompagnai a terra perchè non vi fosse un tonfo.
Poi passai ad un altro, un altro ancora, e avrei potuto andare avanti tutta la notte.
Stando attenta alla luce della torcia.
Stando attenta a non fare il minimo rumore.
Una mossa sbagliata ed ero morta.
Ma in quel momento non mi importava, ero lucida, determinata, letale, esperta.
E non potevo ignorare quel sottile, perverso ed oscuro piacere che tutto quello mi dava.

Guisgard 28-06-2016 17.57.37

I due entrarono nella stanza e Theris accese una piccola lampada per illuminare appena, in modo soffuso, quell'ambiente.
Si avvicinò poi a Gwen e la baciò ancora.

Guisgard 28-06-2016 18.00.16

“Si, buona idea...” disse Ozzillon a quelle parole di Gaynor “... tenente, prendete un paio di gendarmi e andate nella cappellina... io qui cercherò di mettermi in contatto con i sequestratori nel palazzo...”
“Si, signore.” Annuì Lion. “Venite...” rivolto poi a Gaynor.
E raggiunsero la cappellina che era naturalmente vuota.

Lady Gwen 28-06-2016 18.01.23

Stavo ancora vagando per la stanza, quando Theris accese una piccola lampada, si avvicinò a me e mi baciò di nuovo.
Risi appena, comprendendo in ritardo il significato del suo sorriso in biblioteca, e risposi al suo bacio.

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