Cominciarono così le ricerche, impiegando tutti gli uomini della sicurezza ed anche i custodi di turno.
“Forse sarà meglio che vai a riposare un po'.” Disse Chef a Gwen.
“Si, ti farà bene.” Elv.



“Lui è fatto così...” disse Ardeas ad Altea “... difficilmente parlava dei suoi esperimenti ed era quindi portato a depistare... io non so nulla di questa Aframateria...”

"Forse te ne voleva parlare qui.. Andiamo a vedere il luogo dove stava lavorando. Se è tutto in ordine.. Disse lui continuava col suo lavoro ricordi?" e lo portai in soggiorno dove ero con lui fino ore prima.

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Iniziarono le ricerche per il nostro misterioso intruso.
Sospirai appena e portai fuori dalla stanza Elv tenendolo per mano.
"Mi dispiace per la nostra serata... Io lo avevo detto di restare in giardino..." dissi piano, con un mezzo sorriso sghembo.

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Ardeas seguì Altea nel salottino, utilizzato da Iasefol per i suoi esperimenti.
C'erano bottiglie ovunque, con polverine e liquidi colorati di ogni tipo.
Alcune erano cadute a terra, con i pezzetti di vetro ammucchiati in un angolo della stanza.
Inoltre sul pavimento c'erano gli indumenti dello scienziati, gettati alla rinfusa.
“Si sarà cambiato d'abito prima di andare via...” disse Ardeas “... o forse glieli hanno tolti quelli che lo hanno rapito...”



“Però essendo tornati in galleria abbiamo potuto vederlo...”disse Elv a Gwen “... dimmi la verità... tu cosa credi fosse? Un ladro? E come ha fatto a svanire nel nulla appena si sono accese le luci?”

Sospirai ancora.
"Non so cosa sia, ma al momento sento un forte bisogno di credere che lo sia... Un ladro..." risposi.

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Elv sorrise.
“L'ho sempre immaginato...” disse a Gwen “... dico sul serio, sai? Che tu fossi troppo cinica. Nel senso buono del termine, ossia troppo pragmatica e legata al tuo lavoro. Guardi queste opere d'arte tutto il giorno e alla fine ti convinci che la vita sia questo e basta, ossia bellezza, forme perfette, proporzioni classiche. Invece no, ci sono infiniti misteri. Lo diceva anche Shakespeare, no?” Facendole l'occhiolino.

"Che strano" guardando il disastro a terra "E se la Afromateria fosse nuovamente andata su di lui tale da dissolverlo? Stava lavorando per tornare normale".
Presi dei guanti pesanti e una ampolla e presi delle gocce versandole sulla ampolla.. "Dottor Iasefol è qui?" una vaga speranza.

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Piegai appena il capo di lato per capire al meglio il suo discorso.
Mi presi un attimo prima di rispondere.
"Chissà, magari è davvero tutto qui, no?" sorridendo appena "O forse ho avuto modo di convincermi in un anno e mezzo a stare qui" ridacchiai.

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L’idea di poter andare in uno di quei posti segreti e particolari mi allettava e aggiungeva nuove prospettive alla serata.
O almeno. Così sarebbe successo senza quella telefonata .

“ Non ci sono gli addetti della sicurezza?”

Delusa di dover interrompere la nostra passeggiata.

“ Beh, d’accordo allora... torniamo indietro.”

Altea provò, ma senza successo.
“Io non credo che si possa dissolvere la materia e poi ricomporla...” disse Ardeas “... non è scientifico. Non siamo più nel Medioevo e l'alchimia non esiste più.”



“Convincerti...” disse Elv “... di cosa? Che la vita sia tutto qui?” Avvicinandosi a Gwen e guardandola negli occhi. “Il caso? L'irrazionalità? La passione? Perdere il controllo, fare una follia, qualcosa per cui vergognarsi e sorridere allo stesso tempo? Svegliarsi e sentirsi una bimba discola? Hai mai fatto nulla del genere?” Fissandola.