Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 29-05-2014 20.18.42

Daizer vide Elisabeth scappare via.
Non aveva capito fino in fondo le sue parole e neanche le sue lacrime.
La maga corse fuori dalla stanza, fino al pian terreno, dove ormai il locandiere rimetteva a posto tavoli e sedie.
Il borgo era quasi del tutto addormentato.
E fuori dalla locanda, nel cortile davanti l'ingresso, c'era una figura immobile a fissare inquieta il buio della notte.
Era Flees.

Guisgard 29-05-2014 20.21.18

Isolde rideva forte, fissando Eilonwy.
“Sciocca...” disse “... cosa credevi? Che il tuo cavaliere fosse come gli eroi dei romanzi? Quelli non esistono!” Rise ancora.
In quel momento giunse qualcuno a cavallo.
Era Riccardo.
“Eilonwy!” Chiamò. “Perchè siete scappata? E' pericoloso attraversare queste lande di notte!”
E infatti era ormai buio.
E per magia, davanti a Riccardo, Eilonwy si mutò in sirena.

elisabeth 29-05-2014 20.31.23

non mi guardai indietro...vidi il locandiere....che guardandomi....mi fece un sorriso ....mi chiese se stavo male........ma non ebbi la forza di parlare.....voltandomi fuori verso il Borgo addormentato vidi una figura era Flees......sopra Daizer fuori lui......uscii dalla locanda.......mi avvicinai a Flees......" Dio quanto ti odio.....quanto ti odio....".......gli presi il petto a pugni..avevo voglia di fargli male...ma non era così......avevo compreso...che avevo bisogno di lui...sino a quando non appoggiai la fronte sul suo petto......" vado al cimitero....forse lì..potrò riposare".......e presi il sentiero per il cimitero

Guisgard 29-05-2014 20.32.46

Clio e Dort tornarono verso la locanda.
Quasi tutti i loro compagni erano andati a dormire e sulla staccionata c'erano soltanto Guisgard e Vortex, ancora alle prese con la loro gara, sebbene l'esito appariva ormai scontato, Astus e Mime.
“Io...” disse Guisgard, agitando la mano in aria e barcollando “... tornerò a Sygma...”
“E a far cosa?” Fissandolo Vortex, vagamente divertito.
“A far cosa, dici?” Confuso il cavaliere e visibilmente ubriaco. “A piantar girasoli, ecco cosa... girasoli e cipressi...”
“I cipressi li mettono nei cimiteri.” Fece Vortex.
“Non lì...” tentando di alzarsi dalla sedia Guisgard, senza però riuscirci “... lì li mettono sulle colline, accanto ai casali, alle torri ed ai castelli...”
“Su, ti porto nella tua stanza.” Alzandosi Vortex.
“Ti aiuto io, Vortex.” Disse Astus.
“Non ho una stanza...” protestò il cavaliere “... dormirò qui, sotto le stelle...”
“Si, certo.” Annuendo Vortex. “Magari a fare la serenata a tua moglie.”
“No, a lei no...” mormorò Guisgard, mentre i due lo aiutavano ad alzarsi “... lei non mi ama... anzi... ora andrò ad Afravalone e sfiderò quell'idiota di principe a duello...” scosse il capo confuso “... ma lui non accetterà... lui non sa usare le armi... stupido... allora lo sfiderò con questa...” prendendo la sua ocarina “... questa vale il mitico arco di Amore... sapete, con questa una volta conquistai una gran dama... volevamo scappare insieme, ma era sposata...” farfugliò “... già... becco sempre le donne altrui io...”
“Eh...” scuotendo il capo Mime e nascondendo sotto la giubba una bottiglia di vino “... chi dice donna, dice danno!”
“Meglio...” ridendo Vortex “... così non possono avanzare pretese, essendo già impegnate... ho sempre detto che sei fortunato in amore, ragazzo.”
In quel momento tornarono Clio e Dort.
“Oh, ecco mia moglie...” ridendo Guisgard “... volete sapere di che colore sono i suoi capelli? Non lo so...”
“E' andato...” rivolgendosi Vortex a Clio.
"Portarlo sul retro" disse Dort all'omone "e mettigli la testa in un secchio d'acqua gelido. Si riprenderà."
"Buona idea!" Esclamò Vortex.

Guisgard 29-05-2014 20.34.43

Elisabeth fece per andarsene, ma Flees le prese la mano.
“Aspetta...” disse fermandola “... vai da sola al cimitero? Vuoi che venga con te? O forse io ti faccio più paura dei fantasmi? Perchè io sono vivo, fatto di carne...” fissandola e sorridendo appena.

Altea 29-05-2014 20.52.09

Arrivammo a Solpacus e ascoltai le parole di Rodolfo sul sale rosso..possibile..."E se fosse usato per la bestia? Perchè egli non finisca nelle mille trappole tese..appunto quelle tenaglie sono trappole per lui..ma cosparse lo allontanano..non ci avete pensato?".
Scossi il capo...già..Older - Enar - Posteg ? e forse Roxanne.
"Andate a vedere su questo sale rosso e come si può trovarlo, dove si trova in questo posto..ora sono curiosa".
Salii nella camera, era tornato tutto tranquillo dalla partenza dei mercenari..mi stesi sul letto..tutto si legava eppure dove stava l'inizio della matassa che portava alla fine senza aggrovigliarsi.
Poi ricordai avevo un compito...si...vero...vi era ancora poca Luce, dovevo affrettarmi prima vennise il Buio totale e presi il Libro Ancestrale, lo aprii e lo smeraldo brillò...ce la puoi fare Altea.
Iniziai a sfogliarlo, mi concentrai profondamente...mi sentii lontana, ovattata da ogni rumore, qualsiasi cosa..il pensiero era solo...Io, il Libro, Il Tempio, la Missione e il Cavaliere...e cercai...come apparire in visione a una persona e poi trasportarlo al Tempio..ma fu come io stessa inizia a vorticare in quel Libro.

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Eilonwy 29-05-2014 21.02.33

No….ma come….è proprio vero che il tempo scorre quando si è veramente impegnati a fare una cosa sia per divertimento che per odio momentaneo!
“Accidenti!” esclamai piena di rabbia quando caddi a terra per la mia coda di pesce “NON SONO AFFARI VOSTRI SE ME NE SONO ANDATA!....Rispetto le vostre idee, ma non sono affatto d’ accordo con voi……o almeno in parte. Certo l’ Amore forse è fatto di compromessi perché due persone devono arrivare a questi per poter percorrere la strada della vita insieme e poiché l' Amore è il compromesso fra due personalità, due volontà e due realizzazioni personali. Peccato che è proprio a causa dei compromessi che se un uomo/una donna tradisce la propria moglie/il proprio marito, quest’ ultima/ quest’ ultimo, se vuole dimostrargli/dimostrarle il Vero Amore, deve essere paziente e caritatevole. Ma cosa le/gli dice che non lo rifarà un’ altra volta?....Io non tollererei mai il tradimento del mio amato!.....Voi potete anche non credere che il Vero Amore o la perpetuità di questo esista…..non voglio obbligarvi…..però non voglio più vedervi. Sono stata un’ illusa e una sciocca a credere in voi!...Lady Isolde, Flees e Lord Slathnir fanno bene a dirmi che sono una completa imbecille e una rimbambita a credere in ciò. Sono solo una bambina che ha letto troppe favole e troppi romanzi. Lasciatemi sola!!!” gli ordinai come un militare alla fine.

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Clio 29-05-2014 23.17.13

Ci avviammo verso la locanda, ridendo e scherzando come se niente fosse successo.
Sapevo di poter contare su di lui.
Il tavolo ormai era vuoto, ma potevo scorgere le sagome di Vortex e Guisgard sulla staccionata.
"Sono ancora dietro.." scossi la testa ridendo.
Sentivo Guisgard sbiascicare qualcosa, ma eravamo troppo lontani.
D'un tratto mi fermai. Avevo sentito "principe"?
Oh, bravo, spiattella i fatti miei ai quattro venti..
Ma probabilmente ero paranoica, e poi era solo Vortex, mi avrebbe dato una pacca sulla spalla e basta.
Non era il tipo che potesse farmi la paternale, come tutti i miei uomini, del resto.
Arrivammo, ed era ormai chiaro chi aveva perso la sfida.
Una vittoria inaspettata, pensai, sarcastica.
Lo guardai per un lungo istante.
Era così bello, con gli occhi appannati dall'alcol, l'aria frastornata.
Avrei voluto affondare le dita nei suoi capelli, e baciarlo, baciarlo con impeto e passione, fino a non avere più fiato, sentire le sue mani sulle mie braccia, sulle mie spalle nude.
Clio!
Annuii a Dort e Vortex.
E' solo una debolezza, Clio..
Solo una debolezza..
Infondo, a pensarci bene.. non sai niente di lui..

Presi un profondo respiro.
"Sei ubriaco!" urlai, interpretando il ruolo della moglie "Razza di idiota! Sai che non ti voglio vedere ubriaco..".
Andai a raccogliere la mia camicia, la giacca, e la spada di Dort.
"Te la ridò domattina, non si sa mai.. anzi.. visto che per colpa di quello smidollato di mio marito dormirò sola.. turni di guardia.." sorrisi "I più ubriachi per ultimi.. questa città di notte svela i suoi segreti.. voglio dormire tranquilla..".
Lanciai un'ultima occhiata a Guisgard.
E' solo una debolezza, solo una debolezza..
"Non osare presentarti ubriaco da me.." gli dissi, fingendomi infuriata, chiedendomi se potesse comprendere appieno quello che dicevo.
Raggiunsi così la nostra camera, sola.
Chiusi la porta, e iniziai a vestirmi per la notte.
Ma ti dovevi proprio ubriacare stasera?
Potevamo stare da soli..
Meglio così, Clio.. devi riuscire a staccarti... te l'ho detto, più stai con lui, più difficile sarà lasciarlo andare..

Mi avvicinai alla finestra per chiudere le imposte, ma restai affacciata per un momento a guardare la luna.
"So che me lo sono meritato.." mormorai all'improvviso, scrutando le stelle del cielo "Ti ho offesa, non ho rispettato l'equilibrio.. ho rinunciato all'amore, lo ammetto ho dubitato della sua esistenza... e comprendo il senso di questo tormento ma ti prego.. non so affrontare tutto questo da sola.. aiutami.. solo tu puoi insegnarmi a guardare dentro il mio cuore, solo tu puoi mostrarmi la via, imparare a discernere... ti prego, dolce Afrodite, ascolta le suppliche di questa donna a lungo rinchiusa.." mormorai piano.
Quante volte avevo invocato la dea dell'Amore?
La religione dei padri insegnava l'importanza dell'equilibrio tra tutte le componenti della vita.
E io non mi ero mai interessata all'Amore.
Avevo altro a cui pensare.
I miti ci mettono in guardia da un simile errore, raccontandoci cosa accade a chi trascura questa o quella divinità.
E, tutto sommato, poteva andarmi peggio.
Ma i miti sono solo miti.
Terminai le mie preghiere, invocando Artemide perché guidasse la nostra caccia verso la vittoria, Ercole per il coraggio, Marte per il furore guerriero.
"E tu, Pallade, mia signora.." sorrisi "Veglia su di me, anche domani, come ogni singolo giorno...".
Restai ancora un istante ferma ad osservare la brughiera.
Sperai che il combattimento con Dort, lo sfogo, le preghiere mi avessero calmato un po'.
Ma forse, la verità era molto più semplice e meno poetica.
Ero esausta.
Sospirai.
Poi, chiusi le imposte, e mi buttai sul letto.
Crollando in un sonno profondo.

Guisgard 30-05-2014 00.27.39

Clio entrò nella sua stanza.
Pregò allora gli dei, invocandone la protezione, per poi andare a letto.
Era stata una giornata lunga, fatta di pensieri, dubbi e paure.
C'era stata poi la lotta con Dort che aveva sottratto al suo fisico le ultime energie.
E così, appena toccato il letto, la stanchezza la vinse definitivamente.
Le ultime cose che udì furono le risate di Vortex e la voce di Astus quando l'omone immerse la testa di Guisgard in un secchio colmo d'acqua.
Poi Clio cadde addormentata.
Sognò immagini sfuggenti, indefinite, vaghe, a tratti grottesche.
La bestia, la gente di Solpacus, Gvin e le tante vittime disseminate per la foresta.
Poi la corte di Afravalone, suo padre e i senatori.
Poi ancora Maria, finita chissà dove, Scotir e infine Karel.
Fu un sonno inquieto per la ragazza.
E forse per questo si svegliò di colpo, ritrovandosi avvolta nel silenzio della sua stanza e immersa in una tenue penombra animata dall'alone lunare che lambiva la finestra.
O forse non erano stati quei sogni a svegliarla così all'improvviso.
Udì infatti dei rumori provenire da fuori, come se qualcuno avesse tentato di entrare dalla porta chiusa.
Poi di nuovo silenzio.
Ma dopo un po' ancora quei rumori.
Allora una sagoma apparve sulla finestra.
Aprì il vetro senza difficoltà e in un attimo la scavalcò, raggiungendo poi il letto della ragazza.
Il pallore lunare allora sfiorò quella sagoma e Clio riconobbe i suoi occhi chiari e luminosi, i capelli scuri, mossi e spettinati, l'espressione cupa e tenebrosa.
Fu un attimo e Guisgard si avvicinò.
Accarezzò le sue braccia, poi il viso e un istante dopo le sue mani erano ovunque, con quegli occhi chiari e tormentati fissi in quelli di lei.
Ma poi, all'improvviso, quelle mani raggiunsero la sua veste e la strinsero, per poi strapparla in più più parti.
Quei brandelli di tessuto, caldi e morbidi, scivolarono così, come una lunga e soffusa carezza, sulla pelle di lei.
Clio ora era completamente nuda davanti a lui.
E Guisgard la guardò a lungo, la guardò tutta.
Le sue dita le sfiorarono il viso e poi scesero giù, spostando, con un tocco leggerissimo, i lunghi capelli che le coprivano il petto.
E così le sue dita furono talmente vicine ai suoi seni che la ragazza avvertì un profondo brivido che le attraversò ogni parte del corpo.
“Dio, quanto sei bella...” disse in un sussurro Guisgard, senza riuscire ad alzare gli occhi da quel corpo nudo “... quanto sei bella, Clio...”
Solo la fioca luce della Luna e quella dei suoi occhi chiari ormai coprivano quel bellissimo corpo.
E quando fu sul punto di chinarsi su di lei, Guisgard si fermò all'improvviso.
Clio sentiva ormai il respiro del cavaliere sulla sua pelle.
Lui la fissò ancora.
Ovunque.
Poi, con un gesto delicato, prese le lenzuola e la coprì.
“Perdonami...” mormorò piano “... io... perdonami, ti prego... non accadrà più... non accadrà più una cosa simile...”
Quasi a fatica si staccò da quel letto, indietreggiando verso la finestra, senza però voltarsi e continuando a guardare Clio.
Un lungo respiro e poi scivolò dall'altra parte della finestra.
La scavalcò e svanì nella notte.
Come rapito dal pallore della Luna.
Lasciando Clio nuda sotto quelle bianche e morbide lenzuola.
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Guisgard 30-05-2014 00.41.12

“Secondo me” disse Rodolfo ad Altea “rischiate di fantasticare troppo, milady, dando eccessiva importanza ad un qualcosa, invece, molto comune. Il sale rosso, come detto, era molto usato in passato per segnare trappole e pozzi avvelenati, in modo che gli animali domestici non ci finissero dentro. Una pratica ancora diffusa in queste lande, abitate da contadini e pastori. Ma se proprio volete, per farvi stare tranquilla, mi informerò chi lo usa da queste parti.”
Poi Altea tornò alla locanda e raggiunse la sua stanza.
Cominciò allora a sfogliare il libro magico, in cerca di quel rituale.
Infine lo trovò.
L'autore spiegava che per condurre un prescelto da una sacerdotessa al tempio, bisognava averlo fisicamente vicino.
Tracciare poi intorno ai suoi piedi un cerchio magico, fatto di segni e simboli ben spiegati nel testo, e recitare le sacre formule.
Allora, sotto forma di visione, il comune mortale, privilegiato dalla scelta della sacerdotessa, si ritroverà al tempio e vedrà ciò che alla maggior parte degli uomini è negato, ossia la dimora dell'antico sapere.

Guisgard 30-05-2014 00.57.30

“Ora calmatevi...” disse Riccardo ad Eilonwy, scendendo da cavallo ed avvolgendo il corpo della ragazza nel suo mantello “... ecco, così l'umidità della notte non vi farà male... andiamo, vi riporterò al castello...” la prese in braccio e nonostante l'umore non proprio amichevole di Eilonwy, riuscì a farla sedere sulla sella insieme a lui “... ora cercate di stare buona, o finiremo per essere disarcionati dal cavallo... una volta al castello poi cercherò di spiegarvi ciò che intendevo dire riguardo all'Amore... perchè non è vero che ho negato l'eternità di tale sentimento, ma ho solo detto che i compromessi sono necessari e non esiste nulla di assoluto a questo mondo...”
All'improvviso il suono di una lira.
Era un menestrello che si avvicinava, dall'aspetto gradevole, con i suoi capelli chiari e gli occhi azzurri, i modi semplici e il portamento cortese.
“Potrei muovere obiezioni su questo, messere...” senza smettere di suonare la sua lira “... sul fatto che non esistono cose assolute a questo mondo, intendo...” sorrise “... beh, potrei smentirvi subito... l'amicizia, quella vera, è assoluta... così come la verità... e senza dimenticare la cosa più assoluta di tutte, la Fede Religiosa... naturalmente in questa nostra rapida lista non può mancare l'Amore... l'Amore Vero, così chiamato proprio perchè è assoluto... ah, quanto al tradimento, permettetemi, esso è la negazione dell'Amore... non un momento di debolezza o stanchezza e neppure un incidente, diciamo, di percorso come qualcuno si affanna a definirlo... chi ama non pensa minimamente di tradire e di conseguenza chi tradisce, ovviamente, non ama...”
“Chi sei tu?” Chiese Riccardo.
“Un menestrello, messere...” mostrando un profondo inchino il musico “... il mio nome è Fin Roma, per servirvi...”
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Clio 30-05-2014 02.07.10

Dapprima pensai fosse un sogno.
Il mio incubo che diventava realtà.
Ma poi mi accorsi di aver impugnato la spada di Dort.
E allora perché non l'hai usata, dannazione?
Come.. come hai potuto permetterlo?
Ero stanca, in dormiveglia.
Stanca? Sai uccidere un uomo a mani nude.. stanca non è una giustificazione..
No, dev'essere stato un sogno.. sicuro..
Svegliati Clio, svegliati..

La spada era ancora nelle mie mani, la veste ormai ridotta a brandelli.
Una tentazione troppo forte.
Non puoi, Clio.. non puoi..
Ma mi ha visto.. mi ha visto.. ero.. nuda davanti a lui..
Non posso.. non posso..
Hai una missione da compiere, posa quella spada.
Non ti ha toccato, Clio..
Ma mi ha vista!

Iniziai a tremare.
Non a me.. non a me.. non a me.. non può essere successo a me..
Cosa mi sono allenata a fare tutti questi anni? Era da solo..
Un solo uomo.. come hai potuto permettertelo..
Tutti quegli anni a stare attenta, a spogliarmi di nascosto perché nessuno mi vedesse.
Lui..

Mi presi la testa tra le mani.
E io che avevo pensato di provare qualcosa per lui...
No, sto sognando.
Non può essere successo a me.
Non a me..

"Ti ucciderò.." mormorai "Ti ucciderò, maledetto...".
Risi, isterica "Perdonami.. ha detto perdonami.. come se fosse possibile..".
Poi, mi domandai: dov'erano i miei uomini?
La rabbia vinse il terrore, dandomi la forza di alzarmi, vestirmi e uscire.
Raggiunsi la stanza dei miei, furiosa.
"Turni di guardia.." urlai "Avete dimenticato cosa sono razza di idioti?".
Chiusi gli occhi e cercai di respirare piano.
Ora ti svegli, tranquilla.. può essere solo un sogno.
"Guisgard.. trovatelo, e ditegli che gli concedo di andarsene.. ma che non provi in nessun modo a parlare con me, se lo incontrerò di nuovo, lo ucciderò..." tuonai "Domattina lasceremo definitivamente questo posto, e riprenderemo il nostro cammino..".
Ero ancora esausta, l'idea di tornare in quella stanza mi terrorizzava.
Non riuscivo a pensare.
Come poteva aver fatto una cosa del genere a me? A me?
E io che avevo anche pensato di provare qualcosa per lui..
Razza di idiota..
Cercai Dort con lo sguardo, e mi stesi accanto a lui, nel piccolo lettino.
Tremavo, e non riuscivo a parlare.
Mi rintanai tra le rassicuranti braccia del mio amico di sempre e piansi, nascondendo il viso contro di lui.
"Voglio solo dormire.." riuscii a dire.
E' stato un sogno, vedrai.
Non l'avresti mai permesso. Mai.

Guisgard 30-05-2014 02.40.54

Accadde tutto all'improvviso.
Di guardia c'era andato Porturos, che però si era appisolato a causa del vino e dell'aria fresca della notte.
Le urla di Clio e poi la sua voce.
I suoi occhi, la sua espressione.
Fece poi il nome di Guisgard e qualcuno di loro cominciò a comprendere.
Arrivarono tutti, persino Astus e Mime.
Poi Clio si avvicinò a Dort e si stese accanto a lui.
Sulla soglia della stanza allora si fermarono Vortex e Borel.
Dort fece loro cenno di andare.
I due obbedirono.
“Calmati ora...” coprendola con le coperte Dort “... calmati, siamo soli... anzi, prova a rilassarti un po'...” le prese le mani “... stai tremando...” la guardò, per poi accarezzarle il capo “... sono qui ora... sono qui vicino a te... va tutto bene...”
Gli altri scesero al pianterreno e vi restarono.
“Ma cosa diamine è accaduto?” Chiese Vortex agli altri.
“Non l'hai capito?” Fissandolo Trastis.
“Perchè, voi si?” Incuriosito l'omone.
“L'avevo detto che quel tipo non mi piaceva...” passeggiando nervosamente Ertosis sulla staccionata “... l'avevo detto...”
“Ehi, aspettate un momento...” fece Vortex “... volete forse dire che quel tipo ci ha provato con lei?”
“Provato?” Ripetè Porturos. “Provare vuol dire tentare di capire se una donna ci sta o meno. Lui invece ha fatto altro. Molto altro.”
Vortex sgranò gli occhi.
“E siamo ancora qui?” Sbottò, per poi guardarsi intorno.
Corse allora verso la boscaglia.
“Se mi capita fra le mani...” con rabbia Porturos, fissando gli altri che erano rimasti con lui.
Vortex intanto, giunto nella boscaglia davanti alla locanda, cominciò a girare su stesso in cerca di Guisgard.
Poi udì dei rumori tra i cespugli.
E lo vide.
Il cavaliere se ne stava steso a fissare il cielo.
“Tu...” avvicinandosi Porturos, per poi afferrarlo per il bavero “... grandissimo bastardo...” e lo colpì con violenza, mandandolo contro un albero “... cane... serpe velenosa...” e lo colpì ancora, facendolo ruzzolare per terra.
Guisgard si alzò, tenendosi la bocca insanguinata.
“Avanti, vigliacco, ho appena iniziato...” con astio Vortex “... vieni qui e fatti rompere tutte le ossa...” lo prese di peso, lo colpì nuovamente e lo fece cadere pesantemente sul terreno “... ti senti accalorato, vero? Ora ti spengo io, grandissimo bastardo...” e si avvicinò al cavaliere per colpirlo di nuovo.
“Fermati!” All'improvviso Astus alle sue spalle, puntandogli la spada contro. “Colpiscilo ancora e giuro che ti infilzo!”
“Stanne fuori tu!” Urlò Vortex. “Stanne fuori o rompo la faccia anche a te!”
“Si, Astus...” alzandosi a fatica Guisgard “... ha ragione... stanne fuori...”
“Zitto tu!” Prendendolo a calci Vortex e buttandolo di nuovo a terra.
“Basta o ti mozzo una mano!” Intimò Astus.
Ma Vortex, senza ascoltarlo, prese di nuovo Guisgard e lo alzò come se fosse un sacco vuoto, pronto a colpirlo ancora.
“Ora basta, Vortex.” Disse Borel arrivando alle loro spalle. “Credo ne abbia avute abbastanza.”
“Ma se ho appena cominciato!” Urlò l'omone.
“Tra un po' neanche le sentirà più.” Mormorò Borel. “E' un miracolo che sia ancora cosciente.”
Vortex fissò il cavaliere e poi lo scaraventò a terra.
“Lascialo stare, non ne vale la pena.” Fece Borel. “Vieni, andiamo da lei.”
“Se domattina sarai ancora in questa città” con disprezzo Vortex a Guisgard “ti ucciderò. Rammentalo.”
“Io...” restando a terra il cavaliere “... io... non l'ho toccata...”
“Per questo sei ancora vivo.” Disse Vortex, per poi tornare alla locanda con Borel.
Astus allora si avvicinò al suo amico, per vedere come stava.
“Su, andiamo...” aiutandolo ad alzarsi “... riesci ad alzarti? Ti ci vuole un po' d'acqua sulla faccia, sei tutto lividi e tagli...” mettendogli il suo mantello arrotolato dietro la testa.
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Eilonwy 30-05-2014 09.45.54

“E va bene…..farò la brava e vi darò ascolto arrivando a palazzo!” affermai a Sir Riccardo.
Forse ero stata troppo severa nei suoi confronti, capricciosa e avevo frainteso quello che aveva detto.
Mi calmai e mi lasciai mettere sulla sella del suo cavallo.
Ma mentre stavo per avvertirlo di legare le briglie di Dante al suo cavallo, fui interrotta dal suono di una lira e dalle parole di un giovane menestrello.
Era un ragazzo più o meno della stessa età di Riccardo, dai capelli castano dorato, gli occhi azzurri e sognanti, alto, dai modi semplici e cortesi e dai lineamenti italici.
Iniziò a dire così:
Citazione:

“Potrei muovere obiezioni su questo, messere...” senza smettere di suonare la sua lira “... sul fatto che non esistono cose assolute a questo mondo, intendo...” sorrise “... beh, potrei smentirvi subito... l'amicizia, quella vera, è assoluta... così come la verità... e senza dimenticare la cosa più assoluta di tutte, la Fede Religiosa... naturalmente in questa nostra rapida lista non può mancare l'Amore... l'Amore Vero, così chiamato proprio perché è assoluto... ah, quanto al tradimento, permettetemi, esso è la negazione dell'Amore... non un momento di debolezza o stanchezza e neppure un incidente, diciamo, di percorso come qualcuno si affanna a definirlo... chi ama non pensa minimamente di tradire e di conseguenza chi tradisce, ovviamente, non ama...”
“Un menestrello, messere...” mostrando un profondo inchino il musico “... il mio nome è Fin Roma, per servirvi...”
“Visto, Milord!....Per non parlare poi di Dio, Messer Fin Roma! Il Creatore del Cielo e della Terra, il quale, a quanto ne so, c’ è sempre stato e sempre ci sarà e non a caso il grande poeta fiorentino Dante diceva che Dio è: «l'Amor che move il sole e l'altre stelle». Ma ditemi Messere siete originario dell’ Italia?....Anzi dell’ Italia Settentrionale?.....Dal vostro nome e dal vostro accento sembrerebbe di sì. Siete forse veneto?” come al solito feci un sacco di domande.

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(RICCARDO, EILONWY, FIN ROMA)

Clio 30-05-2014 12.09.26

Restai stretta a Dort, senza riuscire a parlare.
Va tutto bene, diceva.
"Come può andare tutto bene?" Singhiozzai "Mi ha visto, Dort.. Mi ha visto.. Ha distrutto la mia veste ero.. Nuda, completamente davanti a lui.." Tremai sempre più "È rimasto lì a guardarmi... E io dov'ero? Perché non mi sono difesa? Non è la prima volta che qualcuno si comporta così, ma sono sempre riuscita a difendermi.. Sempre.." Non riuscivo a crederci "Cosa mi sono allenata a fare per tutti questi anni? Cos'ho imparato il pancrazio a fare? Perché non ho impugnato la spada appena ho sentito quei rumori? Come.. Come ho potuto permetterlo? Come posso scendere in battaglia sapendo che non sono stata in grado di fermare un uomo solo e disarmato?" Non riuscivo a darmi pace.
"Perchè non ho lottato? Perché? È stato lui a fermarsi e andarsene... Io.. Non ho fatto niente.. Niente... Come se non fossi lì, come se non fossi stata padrona delle mie azioni.." Mi tormentai, con voce spezzata "Come ha potuto fare questo a me..".
Restai in silenzio, c'era ben altro a tormentarmi.
"Me lo sono meritato.. È inutile che me la prenda con lui.. È colpa mia.." Ammisi, con un filo di voce "Non sono capace di amare.. Avrei dovuto respingerlo quando mi ha baciato all'altra locanda.." Sorrisi appena "No.. Era già tardi.. Non avrei mai dovuto pensare a lui... Non avrei mai dovuto desiderare i suoi baci, fremere se mi sfiorava... Attenta a ciò che chiedi perché potresti ottenerlo.." Sospirai "Come posso tornare a casa e guardarlo negli occhi sapendo quanto sono sporca e marcia?".
Cercai di calmarmi, l'abbraccio di Dort era fraterno e rassicurante, mi sentivo protetta, al sicuro.
Calmati, calmati...
Non avevo più lacrime, non avevo più forza.
Chiusi gli occhi, cercando di respirare piano.
Un respiro alla volta.
Avanti Clio, ce la puoi fare.. Non puoi pensare di non cadere mai.. Ma devi avere la forza di rialzarti..
"Grazie.." Mormorai, alzando gli occhi su di lui "Non avrei mai voluto che mi vedeste in queste condizioni...".

Altea 30-05-2014 15.15.02

La persona deve essere vicino a me...Oh e ora che lui se ne era andato? Sembrava più complicato trovarlo che tutto il resto.
Mi sedetti sul letto e pensai...dove può essere..infatti l'avevo visto caricare sul carretto del locandiere la sua roba e quella degli altri uomini con Guàmarin..forse si era spostato in altro posto nei paraggi..altra locanda, ma perchè mai?
Cercai la figlia del locandiere, di cui ancora ignoravo il nome, e chiesi informazioni sul Gufo, ella mi disse appunto suo padre gli aveva fornito il carretto perchè avevano deciso di spostarsi, e avrebbe chiesto al padre dove fossero andati, anche perchè il cavaliere avrebbe dovuto riportargli il carretto.."Bene..allora se sono in locanda..ditegli gli devo parlare, è importantissimo...altrimenti fatevi dire dove si trova, ditegli che Altea..ha urgenza di parlargli e stavolta non si troverà solo ad aspettare..è importante ." La ragazza mi sorrise e annuì e vidi indossava il bracciale le avevo donato.
Rientrai nella camera ma mi sentivo inquieta....

"Un turbinio e una luce verde..Shalazam e mi alzai in piedi
inchinandomi.
"Bene, hai capito come farlo arrivare al Tempio allora...ma vorrei
chiederti una cosa prima.."
"Dimmi Shalazam, è successo qualcosa, mi sento agitata e irrequieta" risposi io afferrando le mie mani.
"Lo so Altea..noi possiamo percepire..potrei farti vedere a Petra nel Fuoco Magico o usare qui la Clessidra del Tempo..pure tu potresti farlo, ma hai molto da imparare ancora, e poi saresti anche influenzata..non voglio tu sappia, ma posso dirti tu stai vivendo le stesse inquietudini del cavaliere..di ora" e sospirò. "Dimmi, cosa pensi del fatto dell'altra sera quando tu ti sei dichiarata a lui".
"Ammetto...sono rimasta male..si..lo ammetto perchè non dovrei svestirmi dei miei sentimenti..però ho pensato alla fine mi ha fatto capire in modo nobile non mi amava..si..poteva fare come molti altri uomini...approffittare..magari della mia debolezza di un momento e gettarmi in un letto, baciarmi e imbrogliarmi...e dopo essersi preso ciò che voleva lasciarmi, abbandonarmi e compiacersi di aver avuto il suo trofeo...ma è stato sincero, e questo lo ho apprezzato."
Lei sorrise e mi accarezzò il viso.."Bene Altea..spero di vedervi entrambi al Tempio presto".

Mi destai...perchè era venuta..vi era un motivo di certo, forse voleva solo sapere la mia opinione, se era degno di venire al Tempio come avevo richiesto.
Ora dovevo riposare...sperando non avessi le solite apparizioni nel sogno..spensi la candela ma guardavo fuori perplessa...il sonno arrivò presto..il Destino avrà il suo corso.

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elisabeth 30-05-2014 15.20.40

Flees afferrò la mia mano.....era così buio......mi voltai verso di lui...gli occhi lucidi e il viso ancora bagnato dalle lacrime.......le sue parole furono poche ...ma forse erano dettate dall'eccitazione....della carne piu' che dal bruciore dell'anima......" Flees non temo i morti....non alcuni almeno....il mio mondo e' fatto di continui passaggi.......ho paura di te ?......No....ho paura di me......ho paura di quello che provo...dell'eccitazione dei sensi e del tremore che provo al pensiero che tu vada via......Hai detto che sei fatto di carne.....c'e altro che provi per me Flees ?..........dimmi..cosa daresti per me............col nuovo giorno ..troveremo il tesoro.....ci sarà qualcosa che ti farà trepidare il cuore....oppure no.......devi attendere e tacere Cavaliere...queste sono le tue Regole......."...strinsi forte la mia mano nella sua.......e proseguii per il cimitero..........le guardie mi fecero entrare...una di loro era quella che ci aveva accompagnato alla locanda......non disse una parola...contro le streghe non ci si mette..mica era matto lui.......andai alla cripta del giorno prima...e scesi le scale......era buio era umido...sembrava l'utero materno.......di quello avevo bisogno della Madre....Dea di tutte le Dee......." Dimmi o Madre perchè....sono arrivata a tutto questo......mi sono lasciata andare...la carne e' stata piu' forte dello spirito........e ora...sarebbe meglio sprofondare negli inferi....come lo vorrei.........Tu che tutto puoi.....quando finirà questa mia missione......voglio essere accusata dalla Sacra inquisizione.........davanti alle fiamme .....saprò chi mi Ama veramente..........questa tua figlia ti implora e null'altro ti chiede...."............mi misi in ginocchio e guardando il filo di luna che passava dalle scale....attesi...il raggio di sole del nuovo giorno.......

Guisgard 30-05-2014 18.50.45

La donna prese un barattolo di vetro con dentro dell'alcool e cominciò ad intingerci dentro il fazzoletto intrecciato.
“Forse vi farò un po' male...” disse poi a Guisgard “... in tal caso ditemelo e mi fermerò...”
“I cavalieri non si lamentano!” Fece il bambino. “Le donnicciole si lamentano! Vero, cavaliere?” Fissando Guisgard.
“Se brucerà” rispose questi “temo mi lamenterò anche io...”
“Non ci credo!”
“Albio, vuoi smetterla.” Riprendendolo sua madre. “Su, sta buono o non riuscirò a medicare i suoi lividi. E bada che se non farai il bravo ti rimanderò a letto.”
“Avete combattuto contro un drago, cavaliere?” Il bambino a Guisgard.
“No, contro un gigante...” sorridendo il cavaliere “... ora va meglio, grazie...” rivolgendosi poi alla donna “... vi sono grato, signora...”
“Di nulla, messere.” Sorridendo la donna. “Posso prepararvi qualcosa? Un pasto caldo?”
“Vi ringrazio, ma vi siete già incomodata abbastanza.” Scuotendo la testa il cavaliere.
Si alzò e accarezzò il capo del bambino.
“Quando partiremo, Guisgard?” Chiese Astus.
“Subito.” Fissandolo lui. “Inizia a sellare i cavalli.”
“Andate via cosi, messeri?” Chiese loro Mime. “E la bestia?”
“Ci sono tanti cavalieri qui” mormorò Guisgard “e poi i mercenari... non hanno bisogno di noi per ucciderla e risolvere il mistero...”
Il bambino e sua madre li fissavano.
“Vieni a darmi una mano con i cavalli?” Astus a Guisgard.
“Lo farà Mime...” disse il cavaliere “... io devo tornare alla locanda...”
“Alla locanda?” Ripetendo Astus. “Ma sei impazzito? Ti uccideranno!”
“Forse si...” ridendo appena Guisgard, per poi portarsi la mano sui lividi che ancora gli dolevano “... aspettami qui... al mio ritorno partiremo...”
“Stai facendo una sciocchezza e lo sai!”Guardandolo Astus.
Guisgard si limitò a sorridergli e poi lasciò la casa di quella donna, dove Mime li aveva portati per farlo medicare.
“Aspetta, vengo con te!” Correndogli dietro Astus.
“Cambierebbe qualcosa?” Voltandosi il cavaliere. “Se volessero uccidermi lo farebbero anche in tua presenza. E con ogni probabilità ucciderebbero anche te. Prepara i cavalli e aspettami qui.” E andò via.
Poco dopo ritornò alla locanda, dove pareva regnare un profondo silenzio, vista l'ora.
Mancava poco all'alba infatti
Guisgard allora aprì la porta ed entrò.
Trovò nella sala Borel e Porturos.
E nel vederlo i due restarono profondamente sorpresi.
“Hai un bel coraggio a farti vedere ancora qui.” Alzandosi dalla sedia Porturos.
“Fa un favore a te stesso e vattene.” Fissandolo Borel.
“Voglio vederla” sostenendo i loro sguardi Guisgard “e poi me ne andrò.”
“Vattene ti dico.” Con aria di sfida Porturos.
“Voglio vederla” con tono basso il cavaliere “anche solo per un momento.”
“Non cambierebbe nulla.” Mormorò Borel.
“Lo so...” annuendo Guisgard “... ma voglio vederla e non me ne andrò senza averlo fatto...”
In quel momento scese Vortex.
“Ancora tu!” Esclamò l'omone. “Vigliacco, ti avevo avvertito!” E si lanciò sul cavaliere.
Questi però evitò l'impatto scostandosi rapidamente e facendo atterrare Vortex su uno dei tavoli, che l'omone fracassò in varie parti.
“Stavolta dovrai uccidermi per mandarmi via...” fece Guisgard.
“Con piacere, cane!” Alzandosi da ciò che restava di quel tavolo Vortex.
Di nuovo l'omone caricò contro il cavaliere che, ancora dolorante per le botte prese, non riuscì stavolta a scansarsi.
Vortex lo prese per il bavero e lo sollevò, alzando poi il braccio per colpirlo.
“Puoi spaccarmi le ossa una ad una, dannato bisonte” tentando di divincolarsi Guisgard “ma solo morto me ne andrò da qui...”
“Aspetta, Vortex!” Avvicinandosi a loro Borel.
“Io lo uccido!” Gridò l'omone.
“Aspetta...” fermandolo Borel “... perchè insisti tanto?” Rivolgendosi poi a Guisgard. “Cosa credi di dimostrare? Forse pensi di poterti giustificare?”
“No...” rispose il cavaliere “... non cerco giustificazioni... ma... io… la amo... la amo e voglio vederla per l'ultima volta prima di andarmene per sempre...”
“Te ne andrai all'Altro Mondo infatti!” Scuotendolo Vortex.
“Aspetta, Vortex.” Fece Borel.
Nella stanza di Dort, intanto, Clio era ancora stretta al suo fedele compagno, in balia di inquietudini e timori.
“Perchè sei una donna, Clio.” Disse l'aristocratico. “Una donna con i suoi limiti e le sue debolezze, grazie agli dei.” La fissò sorridendole. “Gli eroi invincibili, senza paura e senza dubbi non esistono. Neanche quelli dei miti lo sono. Persino i cavalieri dei poemi e dei romanzi hanno difetti e mancanze. Non puoi pretendere di essere invulnerabile, Clio. Non puoi credere di poter reprimere le emozioni, le sensazioni e le paure. Non so perchè non l'hai colpito con la spada. Forse perchè eri assonata, o magari stanca. O forse perchè lui è stato rapido, improvviso e ti ha colto di sorpresa. O più semplicemente, può darsi, hai letto nei suoi occhi che mai ti avrebbe fatto del male. Io non ho una risposta a questo, Clio. Come non puoi avercela tu. Siamo uomini e non possiamo sapere tutto. Neanche di ciò che abbiamo dentro, in fondo all'anima ed al cuore.”
In quel momento bussarono alla porta.
Era Borel.
“Come va?” Chiese.
“Credo debba riposare un po'.” Rispose Dort, per poi accarezzare i capelli di Clio.
“Lui è qui.” Rivelò Borel. Chiede di poterla vedere. Solo un momento ha detto. Poi partirà.”
Dort allora fissò Clio.

Clio 30-05-2014 19.09.09

Ero esausta.
Ascoltavo Dort, stretta a lui.
Non sapevo che rispondere.
"Si, certo.. Ma non mi sembra una giustificazione valida.. Poteva fare di peggio, è vero.. Ma credi che non mi abbia fatto male? Sai che preferirei mille volte essere bruciata viva piuttosto che toccata contro la mia volontà..".
Entrò Borel.
Strabuzzai gli occhi.
"Digli che ha visto abbastanza.." Corrucciai la fronte "Non gli avete detto che se me lo trovo davanti lo uccido? Se per lui va bene, scendo è la facciamo finita.. Vediamo se Ha tutta questa sfacciataggine".
In un attimo, immaginai la reazione dei miei uomini.
"Ma che nessuno lo tocchi.. La sua vita spetta a me..".

Guisgard 30-05-2014 19.16.15

“In verità” disse Fin Roma ad Eilonwy “ho attraversato gran parte dell'Italia perchè mio Padre mi ha incaricato di seminare un Fiore e devo dunque scegliere un posto adatto e degno...”
“Un menestrello che semina fiori...” incuriosito Riccardo.
“I fiori hanno molti segreti” fece Fin “e sono la più straordinaria manifestazione dell'arte naturale. Ma ditemi... voi dove siete diretti?”
“A Castelpotos.” Rispose Riccardo. “Conosci quel luogo, menestrello?”
“Lo conosco molto bene, cavaliere.” Sorridendo Fin.

Guisgard 30-05-2014 19.23.12

“Io credo, avendolo visto, che non desisterà...” disse Borel a Clio “... stanotte Vortex lo ha quasi tramortito di botte, minacciando poi di ucciderlo se lo avesse rivisto... nonostante ciò è tornato...”
“Cosa spera di ottenere?” Fissandolo Dort. “Forse una giustificazione?”
“Posso solo dire” mormorò Borel “che non ho mai visto nessuno più determinato e convinto di una cosa. Vuol vedere Clio e temo non se ne andrà. E penso anche che preferirebbe essere condannato dalla sua spada, che non dal suo silenzio.”
“Io credo che dovrebbe andarsene invece.” Disse Dort.
“Come detto” fece Borel “non credo se ne andrà. Non senza averla vista. E temo rischierebbe la vita pur di ottenere ciò.”

Eilonwy 30-05-2014 19.26.20

Guardai Fin e Riccardo.
“Allora direi di andare!....Lady Ymma deve essere molto preoccupata. Di grazia, Sir Riccardo, legate il mio cavallo al vostro. Messer Fin, potete salire sul mio fedele destriero. Fate pure!” dissi sorridendogli amichevolmente.
Quando si fu seduto sulla sella di Dante, partimmo verso il maniero.
“Ditemi che tipo di fiore seminate qua e là?....Come si chiama?....E’ una nuova specie di fiore o è una conosciuta?” interrogai il cantastorie.

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Guisgard 30-05-2014 19.36.27

Elisabeth era discesa in quella cripta avvolta dalla tenue penombra che rendeva quel luogo quasi ultraterreno.
La poca luce presente proveniva da una lucerna posta su un davanzale, che a stento illuminava ciò che restava degli affreschi che un tempo illustravano il cammino dei fedeli nelle catacombe.
La maga trascorse lì ciò che restava della notte.
In balia dei sensi di colpa, dei desideri e delle paure.
“Anche se è passato molto tempo” disse qualcuno all'improvviso “questi affreschi riescono ancora a parlare...” era un vecchio, forse un becchino “... avevano un duplice scopo... guidare il cammino dei defunti nell'Aldilà e insegnare ai devoti che giungevano qui le passioni dei Santi Martiri... qui è raffigurata la Passione di Santa Lucia... ed infatti questa tomba è chiamata appunto di Santa Lucia...” spiegò il vecchio.

Clio 30-05-2014 19.40.27

"Non avreste dovuto tramortirlo.. Spettava a me.. Non ho bisogno di mandare avanti i miei scagnozzi a fare il lavoro sporco.. ma posso capire, e vi sono grata di tanta lealtà..." Sospirai.
Mi alzai.
"E sia.." Presi un profondo respiro "Vieni con me.." Sorrisi a Dort.
Guardai in giro per la stanza, e presi la balestra di Borel.
"Ha perso il diritto della mia spada.." Presi un profondo respiro.
Scesi di sotto.
Lui era lì.
I suoi occhi.
Gli occhi che mi avevano guardata, tutta, senza averne il diritto.
Maledetto...
Lo fissai truce, la balestra incoccata.
"Cos'è, non hai visto abbastanza?" Tuonai.
Gli occhi di ghiaccio bollente.
Così come il cuore.

Guisgard 30-05-2014 19.40.32

Qualcuno bussò alla porta e svegliò Altea dal suo sonno.
Era la figlia del locandiere.
“Ho chiesto a mio padre, milady...” disse “... egli però ignora la loro esatta destinazione, in quanto, pare, non volevano farlo sapere in città... comunque l'unica cosa certa è che non sono più a Solpacus, visto nessuno li ha più visti... ah, forse ciò vi potrà essere d'aiuto... giù sono giunti alcuni uomini di lord Gvin... sono stati tutta la notte nella foresta in cerca della bestia... e ascoltando i loro discorsi credo che qualcuno di loro sappia qualcosa riguardo i mercenari...”

elisabeth 30-05-2014 19.51.50

Avevo le visioni per la stanchezza..ciò che pensavo fosse la luna e il sole...non erano altro che una lanterna...forse era la luce perpetua...per i morti.....Una voce......la voce di un vecchio....che non avevo mai visto in quei giorni.......mi spiegò che le raffigurazioni tenue che io potevo intravedere......era il cammino dei martiri Cristiani ....Santa Lucia...quella cripta era dedicata a lei......" Non so chi siete......evidentemente questo luogo attira molta gente......il mio cammino l'ho già fatto... e per dire il vero.....vorrei capire che cammino dovrei fare io.......e comunque adesso so a chi ho chiesto la grazia.....spero che santa Lucia faccia si di intercedere per me....le sue preghiere saranno più forti delle mie...........Venite a pregare anche voi ?...".....

Altea 30-05-2014 19.52.56

Sentii bussare alla porta...era la figlia del locandiere, ascoltai le sue parole....gli uomini di Gvin sapevano?
"Grazie damigella, siete stata gentilissima...".
Mi rivestii...e ora ero sola..e fosse arrivato lui..ma dovevo rischiare..dovevo trovarlo..era trovare un ago nel pagliaio.
Scesi le scale e vidi uno degli uomini di Gvin solo e stanco dopo aver cercato la belva..mi avvicinai a lui...sei una donna...Altea.
Mi avvicinai a lui dopo aver chiesto un bel boccale di birra al locandiere e avergli detto pure di servirne a volontà finchè sarebbe crollato addormentato a quel tavolo.
"Oh cavaliere, sedetevi..guardate ho portato della birra per voi" e lo fissavo negli occhi con fare malizioso..."siete un eroe, più del vostro duca, mi ero già accorta di voi" e gli sfiorai la mano mentre beveva il primo bicchiere di birra..."Non siete come quei mercenari codardi che sono fuggiti..e voi lo sapete dove sono vero...eh si...anzi..vorrei tanto andare là sola o magari con voi" e lo guardai coi miei occhi grandi e azzurri come il mare estivo..."e pensate..se ci alleiamo..vi darò la spada dei Taddei e sarete un eroe..dove saranno andati quei maledetti?" e il locandiere portò il secondo bicchiere e sorrideva..mentre la mia mano saliva più su fino alla giubba del cavaliere..eh...si deve scendere a compromessi...per una nobile causa.

Guisgard 30-05-2014 19.54.22

Clio scese di sotto e trovò Guisgard.
Con lei c'era Dort e poco più indietro Borel.
Ovviamente Vortex e Porturos non avevano perso di vista il cavaliere.
E questi, nel vedere Clio armata di balestra, sorrise appena.
“Beh...” disse “... sono troppo a corto raggio e quella balestra è quasi un spreco... ma capisco, vuoi essere certa di non mancarmi...” la fissò e tornò subito serio.
Era bellissima.
Da togliere il fiato.
I capelli spettinati, gli occhi ancora arrossati ed il viso lievemente pallido.
Lo sguardo era truce, ma quegli occhi sembravano brillare della medesima luce che li animava mentre lui la guardava nuda.
E ora che sapeva di dover andar via, di doverla perdere per sempre, Clio gli appariva ancora più bella.
Bella da far male.
“Capisco di aver perso ogni considerazione e diritto” mormorò “ma non credo che tu corra rischi al punto da avere questa scorta...” indicando i compagni di lei “... dopotutto sei anche armata, mentre io invece no... io vorrei solo parlarti per un minuto... uno soltanto, da soli... poi andrò via e non mi rivedrai mai più...”
“Hai una bella faccia tosta, lo sai?” Sbottò Vortex. “Ci credi degli idioti?”
Lui non rispose, limitandosi a sorridere appena, per poi tirare su un bel respiro.
Un respiro che sembrava essere molto simile ad un sospiro.
Tornò allora a fissare Clio.
I suoi occhi azzurri erano inquieti, come se un profondo tormento li attraversasse.
Ed i lividi e i tagli procuratigli da Vortex rendevano il suo viso cupo e ombroso.

Guisgard 30-05-2014 20.00.49

“Vi seguirò solo per un tratto di strada” disse Fin ad Eilonwy “in quanto sono diretto altrove. Quanto al nome di quel Fiore, in realtà la cosa più difficile di questo mondo è riconoscere subito un fiore e le sue caratteristiche.” Sorrise, suonando la sua lira. “Posso assicurarvi che moltissimi uomini nel passato hanno speso la loro intera esistenza per cercare di capire che genere di Fiore stessero cercando.”
“Sprecare la vita per cercare un Fiore?” Stupito Riccardo. “Che assurdità!”
“Dipende, cavaliere...” mormorò Fin “... una volta vi era un uomo e ad ogni passante indicava la Luna... diceva che era la cosa più bella esistente al mondo... molti però non riuscivano a capirlo, perchè non guardavano la Luna, ma solo il dito con cui lui la indicava...”

Eilonwy 30-05-2014 20.09.00

Ripetei le parole di Riccardo: “Sprecare la vita per cercare un Fiore?.... Che assurdità!...Peccato che lo stavamo facendo anche noi, prima di arrivare in quel palazzo maledetto dal Cavaliere Nero. Però se lo ritenete così sciocco cercarlo, quando avrò risolto quel problema per Lady Ymma….vuol dire che me la caverò da sola. Come al solito!....Tanto so farcela anche da sola….chi fa da se fa per tre!” risposi ancora indispettita.

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Guisgard 30-05-2014 20.10.21

Quel cavaliere, nel vedere Altea accanto a lui, così disponibile e bella, non si fece pregare più di tanto.
Abbracciò la nobildonna, stringendola a sé, mentre continuava ad ingurgitare birra su birra.
“Vedo che hai l'occhio lungo, dolcezza...” disse lui “... t'intendi di uomini veri... in effetti io non ho mai temuto la bestia... e se la trovo, beh, la imbalsamerò e te ne farò dono...” rise “... i mercenari? Sono degli idioti... e anche codardi, visto hanno lasciato la città... per dove?” Era già un bel po' brillo. “Ehi...” chiamando uno dei suoi compagni “... dove sono andati i mercenari? Lo rammenti?”
“In una locanda fuori città.” Rispose l'altro.
In quel momento gli altri videro Altea e si avvicinarono.
“Andate al diavolo voi...” scacciandoli il cavaliere “... questa sventola è roba mia...” si voltò verso di lei “... ti va di venire fuori con me, bellezza? Per starcene da soli e in santa pace?” E le baciò più volte il viso.

Altea 30-05-2014 20.20.02

"Oh si certo..ho buon occhio per i cavalieri..." e lo abbracciai pure io accarezzandogli prima la mano e poi il viso..ma provavo un disgusto incredibile...avrei voluto conficcargli la spada addosso quando udii ciò che volevo sapere...una locanda fuori città..."Esco con voi solo se farete dire a quel cavaliere che sa dove si trovano come si chiama la locanda e la strada" e lo baciai vicino la bocca...che disgusto.
Ormai stava barcollando, indicai al locandiere..altra birra.
La porse, misi la mano dentro la sacca...eh non sai con chi hai a che fare.
Lo vidi voltarsi verso il cavaliere che aveva dato informazioni sui mercenari..estrassi una boccetta donatami da Shalazam...e ora crollerai dal sonno ma ti sveglierai non preoccuparti..perdonami, ma l'ho fatto per il Bene.
E con scatto repentino misi qualche goccia nella birra..e gli accarezzai i capelli..."Avanti..chiedetelo..e uscirete con me".

Guisgard 30-05-2014 20.27.29

“Massì...” disse il vecchio ad Elisabeth “... pregare non fa mai male...” si sedette su un basso muretto di calce e cominciò a pregare insieme alla donna.
Pregarono a lungo, fino a quando la notte lasciò il passo al giorno.
Dai lucernari allora cominciò ad arrivare la luce in quella nicchia.
Prima tenue, accennata, sopita, poi sempre più intensa, fino a rischiarare quel luogo e a dissolverne le ombre.
Ma con esse anche quel vecchio sembrava essere sparito.
Poi dei passi.
Un attimo dopo qualcuno scese nella cripta.
“Elisabeth...” vedendola Flees “... ti ho cercata ovunque stanotte...”

Guisgard 30-05-2014 20.28.51

“Ma il nostro non è un Fiore comune...” disse Riccardo ad Eilonwy “... questo intendevo... su, non siate adirata...” le sorrise “... e poi” parlando a Fin “se vuoi saperlo, menestrello, io ho già visto il fiore più bello del mondo... lei, damigella Eilonwy...” e le fece l'occhiolino.
Fin sorrise.
“Si, siete molto fortunato...” annuì il menestrello “... non tutti hanno la fortuna di avere accanto una ragazza così bella e vispa.” Accarezzando le corde della sua lira.

Guisgard 30-05-2014 20.30.47

Il cavaliere apparve confuso.
“Voi donne siete assurde con la vostra curiosità...” disse ad Altea “... ehi, come si chiama la locanda dove sono i mercenari?” Al suo compagno.
“E che diavolo ne so!” Esclamò l'altro. “Ma perchè vuoi saperlo?”
“Per spassarmela con lei!” Il cavaliere indicando Altea, per poi scolarsi tutto il suo boccale di birra. “Ma perchè ti interessa tanto, bellezza?” Fissando poi la bella avventuriera.
Ma proprio in quel momento le gocce nella birra fecero effetto ed il cavaliere crollò addormentato.
Poco dopo nella locanda arrivò Older.
“Salute a voi, milady...” vedendo Altea in buona compagnia “... ah, ho veduto il tuo carretto... era fuori città... come mai?” Rivolgendosi poi al locandiere.
“Ne avevano bisogno quei mercenari.” Spiegò questi. “E allora ho deciso di prestarglielo.”
“Ecco allora perchè l'ho visto poco fa.” Annuì Older.

elisabeth 30-05-2014 20.39.09

Fui felice di non essere sola.....e con lui...pregai...e sembrava un canto....fatto di lieve mormorio.....io in ginocchio e lui seduto.....le miei mani erano giunte....e ilmio busto retto....perche' fosse penitenza......Fuoco Madre ....Fuoco ti chiedo........non tradire una tua figlia.......La notte timida ed innamorata diede il passo al giorno.....ogni cosa prese forma...ma non udii più la voce della notte...il vecchio era sparito.....potevo rimanere stupefatta ?....non potevo......sentii rumore per le scale...era Flees un Flees bianco in volto come se non avesse preso sonno......." Buongiorno.....mi avete cercato ?.....voi sapevate che sarei venuta al cimitero....e l'unico posto era qui nella cripta......sono venuta direttamente qui...non potevo andare altrove....era l'unico posto dove pregare .......per chiedere una grazia.........era facile venirmi a trovare.....non capisco........"......mi alzai restare in ginocchio non serviva......emi trovai difronte ai suoi occhi.....erano stanchi...ma brillavano di una luce particolare......gli accarezzai il volto....." Tranquillo.....non potrete perdermi....dobbiamo trovare il tesoro..."........E io spero..di sapere chi dei due........

Clio 30-05-2014 20.41.45

"Ti sbagli.." Dissi, impassibile "Ho una pessima mira.. Ma solo l'idea di toccarti mi fa venire il voltastomaco.." La voce colma di disprezzo "Hai perso il diritto alla mia spada..".
Lo guardai, i lividi, i tagli.
"Non avrebbero dovuto ridurti così.. Non erano i miei ordini.. Spettava a me.. Ma non posso biasimarli, credo tu abbia offeso tutti loro.." Con gli occhi nei suoi.
"Ma hai ragione, non ho bisogno della scorta.." Alzai gli occhi sui ragazzi "Uscite, spetta a me regolare questa faccenda.." Impassibile.
Tonai a guardare Guisgard "Tanto non credo che riuscirai a fare peggio di così.. Fai un solo passo, e sta pur tranquillo che qualche cosa colpisco..".

Altea 30-05-2014 21.02.34

E poi saremmo noi donne a perderci in stupidi farfugli..glielo vuoi dire come si chiama questa locanda? Ad un tratto barcollò e cadde addormentato e mi voltai verso il cavaliere che dava indicazioni..."Avete visto...ora dovrò aspettare domani, se vi affrettavate a dirglielo e non in stupide curiosità.." sbuffai facendo finta di nulla...ma almeno non avrei dovuto uscire con lui e sentire le sue mani nel mio corpo e sul viso.
Arrivò Older e udii le parole tra lui e il locandiere e mi avvicinai a lui..il Fato mi metteva alla prova.
"Beh sapete..la vita è così noiosa a Solpacus...ma ha bevuto troppo temo..ehhh questi uomini...piuttosto dove avete visto quel carretto...era in qualche locanda oppure in qualche posto preciso..eh..ho prestato un oggetto molto importante e prezioso della mia famiglia a uno dei loro uomini..e quello se ne è andato senza ridarmelo, forse per la fretta, e devo riappropriarmene.." osservai pure il locandiere...forse lo avevano lasciato in qualche posto per non destare sospetti quel carretto o proprio in locanda.."Ma quel cavaliere ha detto si trovano in una locanda fuori Solpacus...voi sapete quali possono essere o vi è una sola?" e li guardai entrambi fingendo un sorriso da ragazza sprovveduta e ingenua.

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Eilonwy 30-05-2014 21.17.19

Arrossì a quelle parole sia del mio bel tenebroso paladino sia quelle del trovatore.
“Oh….così mi fate arrossire come un papavero!.....Vi ringrazio entrambi per le vostre belle e cortesi parole. Scusatemi, Milord, se sono stata così cocciuta e intollerante con voi. E’ tutta colpa di quel Cavaliere Nero e della sua amata!...Be forse anche perché sono un po’ ribelle e temeraria!......Tuttavia quei due mettono di cattivo umore tutti quanti e sono egoisti….pensano solo al loro Amore e distruggono quello degli altri. E’ inaccettabile!....Ma non voglio che vi battiate con lui. Come Lady Ymma non vuole che Sir Peruin perdi la vita, neanche io voglio che vi ammazziate per l’ onore e per essere degno di me. Siamo intesi!.....Mica vorrete farmi morire di crepa cuore?” e detto questo misi la testa vicino al suo petto come una colombella innamorata.

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Guisgard 31-05-2014 00.24.40

Al cenno di Clio, nonostante una palese titubanza, alla fine i suoi compagni abbandonarono la sala, lasciando così da soli la ragazza ed il cavaliere.
Lui li seguì con lo sguardo fino a quando l'ultimo del gruppo, Dort, non uscì chiudendo dietro di sé la porta.
“Temevo di non vederli andare più via...” disse Guisgard “... almeno così dovrò stare attento solo alla balestra...” sorrise “... che comunque mi sembra molto meno pericolosa del tuo sguardo... fissandolo potrebbe quasi fulminarmi...” rise appena, per poi ritornare subito scuro in volto “... io...” sospirò “... io non cerco giustificazioni, perchè non ne ho... ho sbagliato... è imperdonabile ciò che ho fatto stanotte... ero ancora ubriaco e del tutto soggiogato dalle tue grazie... e poi ero geloso... geloso da morire...” guardò la finestra, era ormai mattino “... volevo vederti, solo questo... davvero, solo questo... ho provato ad entrare nella camera, ma avevi chiuso la porta... allora ho deciso di raggiungere la finestra... e quando sono arrivato tu dormivi... sono rimasto a fissarti per non so quanto tempo... mi piace guardarti... eri bellissima al pallore della Luna... poi ti sei svegliata di colpo e allora... allora ho sentito l'irrefrenabile desiderio di volerti guardare da vicino... e sono entrato... ma poi... non lo so... ma la gelosia ha cominciato a tormentarmi ancora di più... ho avvertito l'istinto di toccarti... poi... non so cosa mi è preso...” abbassò lo sguardo “... ma non ti avrei fatto del male... non ti avrei mai toccata... neanche con un dito... anche se ho desiderato farlo con tutto me stesso... e se tu avessi preso la spada per colpirmi, io non avrei neanche reagito credo... e forse se lo avessi fatto sarebbe stato meglio...” tornò a guardarla negli occhi “... ecco, questo volevo dirti... ora sono in partenza... con Astus lasceremo Solpacus e questa regione, così non correrai più il rischio di avere il voltastomaco nel guardarmi...” sorrise amaramente “... sono certo che risolverete il mistero della bestia e tu avrai quella spada... l'hai meritata, è tua di diritto... ti auguro il meglio, Clio... per la caccia alla bestia, il viaggio a Gioia Antiqua e tutto il resto...” mise una mano nella giubba, per poi estrarre un fiore “... è un giacinto, l'ho colto nel giardino della donna che mi ha medicato il viso... dicono che nel linguaggio dei fiori simboleggi il perdono... che cosa buffa... io non so neanche quale sia il tuo fiore preferito... a volte ho cercato di immaginarlo, ma senza mai riuscire a trovarne uno che mi soddisfacesse... forse perchè sei diversa da tutte le altre che ho incontrato...” la guardò malinconico “... beh, ora sarà meglio che vada via...” la fissò ancora per un lungo, interminabile istante “... addio, Clio...” posò su uno dei tavoli il giacinto e si voltò verso la porta.
Un attimo dopo l'aveva già attraversata, richiudendola dietro di sé.
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