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"Già..il primo indizio che diede l' avvio alla nostra partenza fu trovato da Bauon dentro l'elsa della spada, ed è appunto il biglietto che vi mostrai..ma egli ci disse di venire qui a Lortena, da voi messer Solone, per conoscere gli usi e costumi delle città..e trovare il prossimo indizio per partire, finalmente, verso la prima città..e l'inizio sta a Lortena? O nella prima città..ci stiamo perdendo.." dissi guardando la lama lucente della spada.."Se dovessimo seguire ciò che ha detto il nostro mago vedendo quel criminale..allora dovremmo andare a Cartian?" sospirai.."Comunque, io non me ne andrò da qui..se prima non avrò parlato con Musain, dovete sapere messer Solone egli mi disse, nonostante, la sua spada fosse a servizio di Imperion lui mi avrebbe sempre aiutato..è stato sempre così..e non vi ho detto io posseggo questa spada perchè Musain si battè con un uomo che la possedeva..perchè sapeva la desideravo, e dopo averlo battuto, mi donò la spada..non sarei qui se non fosse per lui..io so si trova a Lortena..perchè una notte al porto verso sud nascosi un fuggitivo cercato da Imperion, il quale.." dissi in un impeto di rabbia come a volerglielo conficcare addosso quel pugnale..."ha osato prendere il mio pugnale sacro.." e glielo mostrai "nessuno aveva osato...da secoli..io ne sono la protettrice e sacerdotessa, dalla notte dei tempi si narra mai uno sia riuscito a prenderlo e lui è stato il primo...e sarebbe un guaio per tutto il mio popolo e altri se finisse in mani sbagliate..per favore, indicateci dove si trovano i Marsin..ho la protezione di Musain" dissi in modo molto convinta e convincente.
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“Io riguardo ai cavalieri di Imperion vi ho già messo in guardia...” disse Solone ad Altea “... poi sta a voi decidere se credermi o meno... quanto ai Marsin, ormai credo siano rimasti in pochi e si trovano tutti dove dimora il tirannico governo di questa contea... un tempo era il Castello Eubeo, ma pare ora sia in mano ai ribelli... come detto mi tengo distante da tali faccende politiche, dunque vi sarà più semplice chiedere in giro... magari alla locanda dove soggiornate... là saranno di certo più informati di me...” si alzò “... ora perdonatemi ma devo tornare alle mie faccende... vi auguro di trovare ciò che state cercando, sebbene non sarà semplice...” sorrise e tornò ad occuparsi del suo pozzo.
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Uscimmo e guardai Ismael sbalordita..."Non ho capito..ci ha liquidato in questo modo? E l'indizio che dovevamo trovare qui a Lortena...non ci vuole aiutare?"
Perplessa presi Shamir e andai nella locanda con Ismael.."Sta per fare buio..Ismael..speriamo di far ritorno alla locanda..vai avanti tu..ci siamo attardati troppo...e comunque non ne abbiamo cavato nulla..sapevamo già chi sono gli uomini di Imperion e tu..lo hai proprio provato sulla tua pelle..a frustate, solo Musain ti salvò la vita, non saresti qui..è tutta una questione politica..appunto e dobbiamo starne alla larga, domani mattina andremo dove si trovano i Marsin, sono certa di voler dire loro del povero Imone..e poi? Poi nulla..non abbiamo scoperto nulla e Solone non ci vuole dire di più.." dissi proseguendo per una strada sterrata..non dovevamo temere nulla..pure se era sera...avevamo la protezione di Musain. |
Sospirai.
"Non temere non ho alcuna intenzione di sottovalutarlo, anzi... Sa sicuramente il fatto suo.." Sorrisi "Si, adiamo al castello stanotte, ma stiamo bene attenti vediamo se riusciamo a tirarli giù.. Considerando però che loro non aspettano altro.. Ne parleremo con Lord Sartios..." Guardai l'uscita del tempio "devo andare ora.. Ci vediamo all'imboccatura del tunnel a mezzanotte.. A dopo mio caro..". Salutai, per poi avviarmi verso l'esterno. Dopo poco raggiunsi la Loggia dove avevo lasciato mio cugino. |
“Altezza...” disse Ismael ad Altea mentre tornavano verso la locanda “... credo che quel filosofo si sia risentito... egli non ha una buona impressione degli uomini di Imperion e il fatto che voi abbiate battuto più volte sulla fiducia e l'ammirazione che nutrite verso ser Musain lo abbia reso indisposto verso di noi... da ciò che ho capito quell'oggetto, Calaidos, deve avere una grande importanza e agli occhi di quel filosofo non non siamo degni di cercarlo... questo è almeno ciò che ho capito io dal suo atteggiamento...”
Raggiunsero la locanda dove avevano preso alloggio e subito videro alcuni bei cavalli legati lungo la staccionata. Dall'interno provenivano varie risate e si udivano alcune voci che parlavano. “Nessuno è come te, Dension!” Esclamò uno dei cavalieri che allegramente sedevano intorno ad uno dei tavoli. “Sei il migliore di tutti noi!” “Ovvio!” Fece un altro di quelli. “Lui gode della massima fiducia di ser Musain! Ciò che vede lui lo vede ed ascolta viene poi visto ed ascoltato anche da ser Musain! Propongo un brindisi per il nostro Dension!” E tutti brindarono. “Avere la fiducia e la stima di ser Musain non è da tutti...” mormorò Dension “... ho meritato tutto ciò. Per questo non voglio fallire questa missione che mi ha affidato. E non falliremo.” Fissando tutti i suoi uomini. |
Clio, lasciato Rolando al tempio, si diresse verso la loggia, dove aveva lasciato Guisgard.
E arrivando là vide il suo finto cugino intento a parlare col vecchio servitore Euntreo. I due stavano seduti su un basso muretto e il vecchio pareva animato da un entusiasmo ed una felicità che non conosceva ormai da tempo. Ma nel vedere tornare Clio, il nostro impostore si alzò e la salutò con un cenno. “Abbiamo visite, amico mio...” disse poi al vecchio cieco “... la mia bella cugina è tornata finalmente dal suo buon cugino.” “Oh, bene!” Annuì Euntreo. “E' sempre bello salutare la nostra lady Clio!” |
Mi avvicinai ai due uomini e sorrisi.
"Salute a voi, Euntreo.. È sempre un piacere incontrarvi.." Dolcemente "Come state? Avete visto chi è tornato all'ovile?" Voltandomi verso Imone. Chissà se ha riconosciuto almeno lui. Mah.. |
Aiuto a preparare il carrozzone per la partenza senza lasciare mai, ne la sacca con Milord che miagola ma non si muove di li, ne il libro che in questo momento rappresenta la libertà per me.
Ascolto Carolon e rifletto sulle sue parole dette dall'abate, proponendomi di continuare a leggere quel misterioso libro appena sarà possibile. Sono curiosa di scoprire tutto ciò che è scritto. Leggo il volantino che Rinos ha preso lo guardo " strano vero? Le stesse parole del libro, un fiore così potente? sarebbe bello lo trovassimo noi, che ne dite?" Ormai tutto è pronto per la partenza e io non vedo l'ora di continuare a studiare il libro. Quali saranno i semi di cui parlava l'abate? ma sono sicura che il Fiore Azzurro non è un fiore. Devo assolutamente scoprire di cosa si tratta. |
"Cosa dovevo dire Ismael...lo so...ma possiamo dire qualcosa contro Musain? A me...non ha fatto nulla..sappi gli offrii di essere pure la mia guardia del corpo..non nutro rispetto per gli uomini di Imperion è vero..ma abbiamo un punto a nostro favore ed è lui..se possiamo stare tranquilli..è per lui..almeno qui..a Lortena..ma pure al porto se non erro" e sorrisi pensando a quella notte.
Arrivati alla locanda vi erano degli uomini, feci cenno ad Ismael di non entrare, sentimmo i loro discorsi e vidi gli uomini e per poco non stavo svenendo.. parlai sottovoce in arabo "Oh per gli dei..ma quel..come lo hanno chiamato..Dension..è l'uomo che venne nella mia stanza quando..il fuggitivo..era travestito da ancella..ma non perquisì la stanza proprio perchè gli dissi conoscevo Musain..anzi "sospirai"gli dissi ero follemente innamorata di lui...speriamo non mi riconosca, tu conosci solo l' arabo Ismael, mi raccomando". Con coraggio aprimmo la porta della locanda e sfoderai un bel sorriso, indifferente, vi era ilarità e il vino fluiva a volontà tra i tavoli. Guardai i locandieri, Rafio e la moglie Censia, e li vedevo turbati e mi avvicinai a loro fingendo.."Oh una bella cavalcata a cavallo ci voleva..questo posto è fantastico, è stata una fortuna fermarmi qui durante il mio viaggio, si vede è un posto..spensierato". |
“Eh, già.” Disse sorridendo Euntreo a Clio. “Si è fatto attendere ma alla fine è tornato a casa, il nostro ser Imone.” Annuendo. “Sapete...” a Guisgard “... lady Clio vi ha atteso tanto.”
“Davvero?” Stupito Guisgard, per poi voltarsi verso la ragazza. “Non l'avrei mai detto.” Con un sorriso sarcastico. “Eh, suvvia.” Ridendo il vecchio servitore. “Sapete benissimo che sin da piccoli voi siete stato un po' il suo eroe. Diciamo qualcuno da imitare.” “E dire” fece l'impostore “che avrei giurato di starle un po' antipatico ora.” “Esagerato!” Esclamò Euntreo. “Si sente che la nostra lady è felice come non mai.” “Dite?” Ridendo appena Guisgard. “Certo!” Fece Euntreo. “Ah, benedetta gioventù! Vi affidate troppo agli occhi e poco a ciò che sussurra lo spirito!” Ridendo ancora Euntreo. “Allora mi fiderò di voi.” Annuendo il finto cugino. “E ditemi, cara cugina...” poi a Clio “... mi avete nominato un po' nelle vostre preghiere?” |
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