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Sorrisi, a quelle parole di Ozillonne.
Guardai Cristiano e annuii, sorridendo. Io l'avevo visto recitare, sapevo di che cosa era capace, ero sicura che avrebbe potuto fare una bellissima figura. Combinazione poi la scena era tra noi due. Chiusi gli occhi per un momento, e quando li riaprii la prova cominciò. Mi sedetti su una panchina facendo finta di leggere, e quando udii dei rumori mi voltai, per poi alzarmi. "Tafferouille!" andandole incontro "Sei tornato!". |
Nyoko ebbe paura.
Tanta. Era avvolto dal buio della cecità, alla mercé di qualcuno che era entrato. Sentì una presenza accanto al letto. Un attimo dopo qualcuno cominciò ad accarezzarle i capelli e poi il viso. Delicatamente. |
Il cuore batteva fortissimo e non sapevo cosa fare. Gli occhi anche se ciechi erano già gonfi dal pianto pomeridiano, ma non erano ancora stanchi di versare lacrime, lacrime che solcarono il mio viso al tatto di quella persona. "Per favore, abbiate pietà di me" dissi terribilmente spaventata. "Non ho gambe per correre e non ho occhi per vedervi, risparmiatemi" tenendo le breccia intorno alla testa.
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Le prove cominciarono.
Cristiano, con in mano il copione, si avvicinò a Clio che stava seduta. “Eccoti...” disse accigliato “... sono mesi che non mi scrivi, senza chiederti se fossi vivo o morto... io ad ogni stoccata pensavo a te... e tu invece qui... ho saputo... con quell'imbelle...” leggendo il copione che non lo convinceva affatto “... dovrei infilzare entrambi...” “Orsù!” Entrando Lelandro in quella scena immaginaria. “Non puoi opporti all'amore! Ha scelto me! Il Destino ha voluto così, o forse il Cielo! Non certo gli uomini mortali!” “Quante panzane poetiche, scimmiotti!” Cristiano senza leggere più. “Ma che fa, inventa le battute?” Stupita Isolde. “Che combina?” Perplesso Ozillonne. “Battiti, se ami costei!” Infischiandosene Cristiano. “O credi che messer Amore si batterà per te? Perchè poi? Avanti, in guardia!” Lelandro apparve sconcertato. “Rapirò costei...” continuò Cristiano, per poi prendere Clio per una mano “... non è più mia, posso rubare il suo corpo, visto il cuore mi è negato.” “Si, negato...” mormorò incerto Lelandro. “Ha scelto te perchè il tuo viso è bello...” incalzò Cristiano “... ma la maschera che reco sul volto è simile a quella che copre il tuo cuore. Il mio è bellissimo invece e batte solo per Clio.” Cingendole i fianchi. “La scena del duello!” Urlò Ozillonne. Lelandro annuì ed estrasse una pistola, per poi fingere di freddare Cristiano. “Oh... me meschino...” fingendosi ferito questi “... il cuore... colpito dove sono più forte... dove batte il mio impeto... dove ci sono tutti i miei sogni...” barcollando. |
Quelle carezze dolci, leggere, delicate.
Poi quelle stesse dita asciugarono le lacrime di Nyoko. “Non piangere, sono io...” disse ad un tratto Pavel. |
In quelle scena ero per lo più una spettatrice, non facevo altro che voltare lo sguardo all'uno e all'altro, sospirare, sospirare ancora.
D'un tratto mi accorsi che Cristiano stava improvvisando. Stava improvvisando eppure funzionava. Mi prese per una mano, e mi strinse a sé, mentre inveiva verso Leandro. "Vi prego... tutti e due, smettetela.." piagnucolai io. Le sue parole erano di certo più poetiche del copione. Un fremito mi percorse quando mi strinse a sè. Quelle parole, senza che ne avessi alcun controllo, mi bagnarono gli occhi di lacrime. Poi il colpo, freddo e crudele. "No!" urlai. E d'istinto, senza pensarci, cercai di sostenerlo perchè non cadesse. |
Stavo davvero per temere il peggio, finché non sentì le sue dita asciugarmi le lacrime e poi la sua voce. "Pavel" dissi riconoscendone la voce. Istintivamente lo abbracciai. Ero rimasta così in pensiero per lui e averlo lì, in quel momento, mi aveva improvvisamente resa felice. "Come hai fatto a salire fin qui?" chiesi ancora stordita dalla sua voce e dalla sua presenza.
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Clio cercò di sostenere Cristiano, che fingeva di essere moribondo.
“La vita, come l'Amore, sento mi abbandona...” disse ansimando “... ma non andrò via senza pegno... senza consolazione... senza nulla...” allora sollevò la schiena e la testa, guardando negli occhi Clio, per poi stringerla a sé e baciarla. Baciarla senza finzione, senza copione, ruolo o interpretazione. Premendo ed assaporando ancora la bocca della giovane attrice. Un bacio caldo, intimo, profondo ed assoluto, fuori da ogni parte e personaggio scenico. E nel baciarla la teneva stretta a sé, contro il suo petto, sentendo ogni forma e grazia della ragazza contro il suo corpo. Un bacio come solo un amante sapeva e poteva dare. Un bacio di quelli che tolgono il respiro e rubano il cuore. Un bacio di quelli che liberano l'anima e sconvolgono la vita. |
Ormai tutti stavamo improvvisando.
E la scena non stava venendo affatto male, anzi. Lo sostenevo, con l'espressione di chi sente la vita affievolirsi dentro di lui. Fu allora che la sentii. Paura di perderlo. Paura di non vederlo più. Forse c'era molto più della recita in quello che sentivo. Come poteva essere possibile. Era solo uno sconosciuto, un estraneo. Eppure quelle sensazioni erano vere, forti. Che mi stava succedendo? Sentii gli occhi riempirsi di lacrime senza alcuna finzione, senza alcuno sforzo. E poi, con impeto disperato e dannatamente fuori copione: mi baciò. E io desiderai e assaporai quel bacio senza sottrarmi. Mi aggrappai a lui, come fosse il mio ultimo alito di vita. Lo baciai e la mia anima cominciò ad abbandonami di nuovo, a perdersi nei meandri di quel intorcigliato garbuglio di emozioni, sensazioni, desideri e passioni. Sarei mai potuta essere la stessa, dopo quel bacio? |
Pavel rispose a quell'abbraccio e strinse a sé Nyoko.
“Avevo bisogno di vederti...” disse “... di toccarti... di sapere che stavi bene e che non ce l'avevi con me...” |
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