I ragazzi in casa bevevano e ballavano come se nulla fosse.
Tranquilli e spensierati.
"Non sembra strano? Cioè... È come se fossero fuori dal mondo... Come se qui fuori non ci fosse il caos o la disperazione... Come può essere?" perplessa.

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“Si, credo sia abbastanza sicuro per il momento.” Disse il principe dagli occhi azzurri a Destresya. “Lì potremo ripararci... credo sia una buona possibilità. Andiamoci subito se è possibile.” Fissandola negli occhi.
“Dove zia?” Chiese intimorito Garion.
I suoi genitori avevano sempre vietato a Destresya di portare il ragazzino al Mistresya.

"Magari saranno tutti fatti..." disse Ozzl.
"Cerchiamo di unirci a loro..." fece Elv "... almeno più siamo, più saremo al sicuro..." fissando Gwen.
Così lui bussò.
Venne ad aprire una ragazza.
"Chi siete?" Chiese ai tre.

Sorrisi, immaginando già tutti i miei bei giocattoli che mi aspettavano al Mistresya.
Certo, il principe doveva salvare il mondo, ma ci voleva anche un po' di svago, no?
"Perfetto, ma sono costretta a ripeterti che devi metterti addosso qualcosa, e no ti arrestano!" sospirando "Oh ma ti prometto che una volta al sicuro potrai toglierti di nuovo tutto di dosso..." con voce calda e sensuale di chi non desiderava altro, in realtà.
"Al mio locale, tesoro.." dolcemente, come fosse la cosa più normale del mondo "Su, ormai sei un ometto, non sei mai venuto a trovare zia al lavoro!" con un gran sorriso.

Annuii ad Elv, che non aveva per niente torto.
Così bussammo e venne ad aprirci una ragazza, chiedendo ovviamente chi fossimo.
E lì?
Eh...
"Oh... Amici comuni!" sorridendo con tono convincente.
"Abbiamo amici in comune con..." il tempo di afferrare il nome di un tizio a caso nell'aria che era stato chiamato proprio in quel momento "Martyn! Già, I nostri amici sono amici di Martyn e ci hanno invitati" sempre con quel sorriso.
Fortunatamente qualcuno aveva pensato bene di fare il nome di quel qualcuno con cui saremmo stati in debito per una notte lontani dalla strada e dalla follia della gente.

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“D'accordo.” Disse il principe a Destresya. “Dammi tu qualcosa per coprirmi allora. Mi sembri esperta e generosa. Sento che posso fidarmi di te.”
“Ma zia...” stupito Garion “... sicura posso venire? I miei non vogliono...” arrossendo.

"Entrate su." Disse sorridendo la ragazza, facendo entrare in casa Gwen e gli altri due. "Ehi, tutti... ecco nuovi amici!" Presentandoli al resto della compagnia.
"Benvenuti al comitato amici degli alieni!" Uno dei ragazzi. "Wow!" Urlò e tutti risero forte.

Le sorrisi con fare amichevole, ma poi mi paralizzai.
Guardai Elv.
"Ho... Ho capito male, vero?" gli chiesi piano "Dimmi di sì, ti prego..." con espressione già disperata.

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"Tutto quello che volete mio principe.." fissandolo tutto, dalla testa ai piedi una volta ancora.
Poi mi abbassai a guardare il piccolo.
"Tesorino mio, ci sono gli alieni in che invadono la terra, non pensi che i tuoi genitori saranno felici di sapere che sei al sicuro? E poi, non c'è bisogno di dirglielo, no?" con aria complice.
"Su, dà un bacino alla zia!" porgendogli la guancia.
Poi andai nello spogliatoio dei domestici, dove trovai un paio di pantaloni del maggiordomo, di ottima fattura, e una camicia bianca, anch'essa di altissima qualità, dato che volevo il massimo per i miei domestici, e naturalmente delle scarpe. Non avevo dell'intimo, ahimè, ma forse il principe, abituato ad andare in giro nudo poteva farne a meno.
Li portai al bell'alieno, sorridendo.
"Ecco.. posso avere l'onore di vestirti, mio principe?" con voce calda e sensuale.

"Comitato..." disse lv.
"Si, per dare il benvenuto agli alieni." Annuì il ragazzo. "Siamo certi che si tratti di essere evoluti, che detestano la guerra, la violenza e amano invece la pace e la solidarietà."
"Guarda che sono alieni, non figli dei fiori..." mormorò Ozzl.
"Siamo certi che ci insegneranno molte cose!" La ragazza che aveva aperto la porta.
Elv guardò Gwen perplesso.