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Vidi degli abiti da giardiniere, con degli attrezzi.
A quel punto mi spogliai, utilizzai dei vecchi stracci per fasciare e avvolgere il petto, camuffando così le forme e rendendole invisibili sotto la camicia, poi mi vestii. Sciacquai il volto, eliminando ogni traccia di trucco e tentando di calmarmi. Poi raggiunsi uno specchio, raccolsi i capelli dentro un cappello, calcandolo bene sul viso, diedi un'ultima occhiata, presi gli attrezzi e uscii in giardino. Subito la luce del Sole mi investì, dopo due giorni trascorsi nell'oscurità, provocandomi una forte fitta alla fronte sopra gli occhi, ma mi riabituaì presto a quella luminosità e a quel calore che mi erano fortemente mancati https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...7d1feaee07.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise e baciò di nuovo Gaynor.
Con lo stesso ardore, lo stesso impeto e la medesima passione di prima, mentre i loro corpi continuavano a strofinarsi l'uno contro l'altro, sempre con più eccitazione. Erano in piedi e si baciavano, muovendosi l'uno contro l'altra, con le mani di lui che cingevano e stringevano ogni parte di lei. Allora, in uno slancio di eccitazione, Guisgard lasciò le labbra di lei, per baciarle e leccarle il collo, scendendo fino alla sua scollatura. E qui cominciò a giocare con la lingua fra i suoi seni. |
Icarius annuì a Clio, senza però capirci molto.
“Potresti” disse poi “spiegarmi cosa fa questo tuo medaglione... a che serve precisamente? E' una sorta di ricetrasmittente? O qualcosa di simile?” |
Gwen così travestita, raggiunse il giardino del castello.
Cominciò ad usare i vari attrezzi, prendendo confidenza col suo nuovo ruolo. Ad un tratto Elv si affacciò da una finestra e la vide. Lei percepì di essere guardata e si voltò istintivamente, vedendolo. |
Il gioco dei nostri corpi continuò, così come si riunirono le nostre bocche vogliose di lingua e saliva. Le mani di Guisgard erano ovunque, che palpavano, accarezzavano, strizzavano e plasmavano la mia carne, assoggettandola al piacere.
D'un tratto, lui mi lasciò le labbra per scendere verso il collo, baciandolo e leccandolo, facendo poi scorrere la lingua verso i seni. Quel movimento ottenebrò i miei sensi, facendomi quasi perdere il controllo. I capezzoli si erano inturgiditi fino allo spasimo, desiderando solo di essere succhiati. "Vieni... saliamo in camera mia..." gli dissi prendendolo per mano. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Sospirai a quelle parole di Icarius, come potevo spiegargli?
Come potevo evitare che avesse nuovamente una crisi credendo di essere pazzo? "Sì, una cosa del genere.. diciamo che riesce a recepire informazioni, e me le comunica tramite una specie di codice.." inventai, cercando di dire le cose più sensate possibili. "Però qui è disturbato, come se qualcosa interferisse con il segnale... il che è strano, perchè è molto potente..." sospirai "Questa strada mi sembra sempre più intricata". |
Iniziai a darmi da fare in giardino e in effetti lo facevo spesso anche a casa, era una cosa che mi piaceva, dunque non stavo facendo un grande sforzo.
E poi mi aiutava a non pensare. Ad un certo punto avvertii una strana sensazione, come di essere osservata e istintivamente mi voltai. Era Elv che mi guardava. Quando vidi che era lui distolsi immediatamente lo sguardo, continuando a lavorare su alcuni arbusti. Non capivo perché insistesse a comportarsi in quel modo, cosa potevo farci io? Era come se volesse essere sì amato per ciò che era, oltre il suo volto, ma non riusciva a convivere con quel problema e credeva che dovesse essere anche per gli altri così, quasi fosse una sorta di penitenza che si sentiva in dovere di scontare, ma si sbagliava. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius comprese poco di quella spiegazione di Clio.
Del resto come poteva essere il contrario? Ad un tratto intravidero il paesino. “Direi di fermare l'auto prima...” disse “... e raggiungere a piedi il centro abitato... avremo meno possibilità di essere visti... senza costumi passeremo inosservati fra la gente...” |
Gwen continuò a lavorare in giardino ed Elv a guardarla.
Dopo un po', nonostante fosse giorno, scese in giardino con un cappuccio intorno al capo. “So che dire scusa non basta...” disse piano “... ma mi spiace e vorrei chiederti di perdonarmi... senza correre il rischio di beccarmi un bicchiere in testa...” sorridendo piano. |
Lui probabilmente non comprese, ma dopotutto c'era poco che potessi spiegare, l'importante era che non mi facesse più domande, e non mi prendesse per pazza, probabilmente.
Arrivammo poi vicino al paesino. "Sì, mi sembra una buona idea.." sorrisi "Non è più carnevale, dopotutto..." facendogli l'occhiolino. "Da dove proponi di cominciare?" gli chiesi. |
“Da dove ci sarà meno gente, quindi meno occhi e meno orecchi...” disse Icarius a Clio.
Lasciarono l'auto in un posto sicuro, tra la vegetazione e poi si diressero verso il vicino paesino. Appena arrivati nel centro abitato, entrarono in un bar, per evitare di destare sospetti attirando sguardi mentre camminavano da soli. Nel bar c'era la radio accesa. “Una notizia giunta ora in redazione...” lo speaker “... la polizia afferma di aver scoperto qualcosa di incredibile... di aver smascherato un'incredibile omicidio... forse il più diabolico mai ideato da mente umana...” |
"Sì, hai ragione..." annuii ad Icarius, andando verso il paese, cercando di incrociare meno gente possibile.
Poi trovammo il bar, e ci entrammo, per non destare sospetti. Allora ci sedemmo, e si sentiva la radio vicino a noi. Ormai avevo capito che la radio era qualcosa di molto importante per le informazioni. Un omicidio efferato. Non poteva essere un caso. Feci cenno a Icarius di ascoltare. |
Icarius annuì a Clio e continuarono ad ascoltare la radio:
“Secondo la polizia infatti pare che un criminale, un maniaco ossessionato dal film Skorpio se ne vada in giro ad uccidere quelli che nella pellicola impersonavano i cattivi, ossia giornalisti che, naturalmente nella sua mente malata, l'assassino giudica corrotti e faziosi. Ma la notizia più inquietante, secondo sempre le forze dell'ordine, è che questo folle avrebbe ucciso il noto attore Guisgard, protagonista proprio del film Skorpio. I produttori aveva affermato settimane fa che il celebre divo era rimasto coinvolto in un naufragio, restando tre anni su un'isola deserta. Evidentemente si trattava di una copertura, volta a celare l'assassinio dell'attore.” |
Altea raggiunse lo spioncino chiuso dalla piccola grata nella porta di ferro.
Guardò dentro, ma non vide granchè. Si poteva vedere ben poco di quella cella. Intravide una brandina, su cui qualcuno riposava. “Lasciatemi in pace...” disse ad un tratto una voce dalla cella. Aveva tono fermo, sicuro ed anche un po' cupo, inquieto. |
Il Conte Justine restò a guardare Nyoko in quei suoi occhi spenti, quasi a volerci leggere l'anima della ragazza.
"Oh, mi spiace..." disse con un tono dimesso, come se davvero avesse compassione per la giovane "... e raccontami, ti prego, com'è accaduto? Cosa ti ha tolto il bene della vista? Io sono tuo amico, di me puoi fidarti..." sorridendole ed accarezzandole dolcemente il viso. |
Guisgard assaporò quei bianchi seni, così morbidi e caldi, sentendo Gaynor sospirare e gemere appena per il piacere.
Fu sul punto di scoprirli, liberarli da quella scollatura, ma le parole di lei lo fermarono. Lo prese per mano e lo condusse nella sua camera da letto. |
Quella sua domanda mi lasciò un po' sorpresa. La sua mano sul mio volto mi fece ancora più terrore. "I...io..." dissi balbettando senza lasciare la mano di Pavel. Allora iniziai a raccontare cosa mi era accaduto, cercando di trattenere le lacrime e mantenendo un'espressione fredda e un po' accusatoria, cercando di anche di non apparire vulnerabile. "E questo è accaduto..." terminando il mio discorso "in un castello nella brughiera..." abbassando il volto.
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Per contro udii quella voce calma e pacata ma pure inquieta..un sobbalzo al cuore. .Non spaventava ma certo aveva un ché di misterioso.
E nella cella riuscii ad intravedere pure una sagoma stesa su una brandina ma lo stupore durò un attimo.."Come?"con un certo tono seccato e alterato.."Io sto rischiando la vita..ho fatto addormentare il direttore, ho messo ko due guardie e liberato questo uomo e Sua Signoria se ne sta steso su una brandina dicendomi pure vuole essere lasciato in pace..questa è bella..abbiamo disturbato il vostro sonno?". Respirai profondamente e mi calmai.."Dicevamo. .io mi chiamo Altea e sono qui e ho sfidato il mondo per farvi uscire..volete aiutarci gentilmente prima finiamo tutti male?" sbuffando..che situazione strana. |
Mi sentivo osservata, probabilmente era rimasto lì a guardarmi.
Io invece continuavo ostinatamente a lavorare senza sosta. Dopo un po' sentii un calpestio dietro di me ed era lui. Mi voltai e lo ascoltai, poi abbassai lo sguardo e annuii piano, riportando un ricciolo fulvo e ribelle sotto il cappello. Tuttavia non avrei potuto perdonarlo del tutto finché non avesse risolto il suo problema con quegli sfregi, perché sarebbe stato come una costante bomba ad orologeria, pronta ad esplodere e ad usarmi come sacco da boxe per la sua frustrazione. "Per fortuna non ci sono bicchieri qui...'' sorridendo appena "Però, volendo, ho un rastrello..." scherzando divertita, mentre prendevo in mano quest'ultimo e lo guardavo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...4ae2a0eb7e.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Io e Guisgard ci avviammo mano nella mano nella mia camera, sospirando per il piacere pregustato.
Una volta entrati, lo sospinsi verso una morbida poltrona di broccato lilla e lo feci sedere. Mi allontanai poi di qualche passo e tirai le tende, lasciando la stanza in penombra. Tornai davanti a lui e pian piano mi spogliai, un capo alla volta, con lentezza e senza lasciare il suo sguardo, fino a rimanere completamente nuda. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...a8d9533c28.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Ascoltai le notizie alla radio, sempre più confusa.
Quel film c'entrava sempre. Probabilmente dovevamo vederlo. Addirittura l'omicidio di un attore. Era inquietante. Il complotto e tutto il resto. "Cosa ne pensi?" Chiedi a Icarius sottovoce. |
“Oh, sembri Cappuccetto Rosso che è sfuggita al bosco...” disse il conte a Nyoko, per poi ridere “... beh, per fortuna ora tu ed il tuo amico” guardando come la giovane stringesse la mano di Pavel “siete qui, al sicuro... questo castello è sorvegliato dai miei uomini ed io stesso sono un formidabile tiratore, sai?” Sorridendo ed accarezzando ancora il volto di Nyoko.
Una carezza dolce, lenta, quasi sensuale. “Avete fame, ragazzi?” Chiese poi. “Cosa posso farvi servire? Sono un padrone di casa molto cortese.” Con tono divertito. http://www.latribugamer.es/wp-conten...an-cosplay.jpg |
Sentì ancora la sua mano sul mio viso che quasi mi fece tremare. Spostai appena il volto verso la spalla di Pavel, mi faceva sentire al sicuro stare al suo fianco, e non riuscivo a dire altro. Con la poca fiducia che avevo nell'anima, ormai non potevo contare se non su me stessa, ma in quel momento, mi fidavo anche di Pavel, che si era preso cura di me senza neanche conoscermi.
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A quelle parole di Altea seguirono lunghi istanti di silenzio.
“Nessuno le ha chiesto di rischiare tanto per me...” disse il misterioso detenuto restando sulla sua brandina “... anzi, le consiglio di andarsene altrimenti il direttore scoprirà tutto... secondo la sua discutibile teoria del potere gli errori si pagano amaramente...” “Andiamocene o finirà male...” Ermions ad Altea “... andiamocene, maledizione... sento già i tizzoni dell'Inferno sotto i piedi...” |
Elv sorrise a Gwen, prendendo poi il rastrello in mano.
“Quindi” disse “ho un nuovo giardiniere? Senza aver neanche discusso della paga?” Divertito. “Perchè mi porti il broncio? Pensavo questo travestimento servisse a tenerti al sicuro... non lontana da me...” |
Sorrisi..."Sapete, avrei immaginato questa vostra risposta..si infatti, nessuno mi ha detto di salvarla e a dire il vero io stavo cercando uno scienziato che ha chiamato due uomini dal 2050...si, non prendetemi per pazza...e poi ho letto di voi e ho ritenuto ingiusto ciò che vi stavano facendo...io non condivido il direttore e tutto questo e il fatto di non farvi leggere, vi ho fatto pervenire di nascosto il Vangelo" osservandolo sempre steso sulla brandina..."Io non tornerò più, non avrò più modo di tornare qui signore, e voi state perdendo una occasione...vero Ermions? Non dimenarti..facciamo capire a questo uomo che avrà la libertà".
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Prese il rastrello in mano, mentre lo guardavo e ridevo appena alla battuta.
Portai lo sguardo sull'arbusto, giocherellando con alcune piccole foglie e alzando appena le spalle. "Non ti porto il broncio" dissi solamente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard restò seduto su quella poltrona, circondato dalla sognante ed eccitante penombra della stanza, mentre Gaynor si spogliava lentamente davanti a lui, scoprendo pian piano ogni parte del suo corpo.
Alla fine come una Venere, lei restò tutta nuda davanti a lui, con meravigliosi giochi di chiaroscuro che le accarezzavano il corpo. “Noto con soddisfazione” disse lui con gli occhi in quelli di lei “che il colore dei tuoi capelli è del tutto naturale...” con malizia. |
“Non ne ho idea...” disse Icarius a Clio fissando la radio “... non ci capisco nulla... un attore morto... un assassino mascherato... un complotto... mah...”
Ad un tratto Clio sentì un cagnolino abbaiare. Era Vale che scodinzolava davanti all'ingresso del locale. |
Sospirai.
"È vero, nemmeno io ci capisco niente.." scuotendo la testa. Poi vidi Vale e trasalii. "Oh c'è il mio cane!" Dissi a Icarius "Torno subito!" Così mi alzai e andai da lei. "Dimmi che hai novità!" Le chiedi |
“La ringraziamo...” disse Pavel al conte, stringendo la mano di Nyoko per rassicurarla “... ma sarà meglio andare... è molto tardi...”
“Ma se è pieno giorno!” Esclamò il conte. “Suvvia, avete forse soggezione di me?” Ridendo. “Vivo solo in questo grande castello, non ho una moglie, né una compagna e neppure una bestiola.” Sorridendo. “Avanti, voglio siate miei ospiti a pranzo...” battè le mani ed un attimo dopo arrivò il gobbo con due ampi vassoi “... servi in tavola...” ordinò il conte. La tavola fu imbandita ed il conte invitò Nyoko e Pavel a sedersi. “Beh, gustiamo queste leccornie, amici miei...” mormorò Justine. |
Sorrisi alla maliziosa battuta di Guisgard, senza però muovermi.
"Ciò che vedi è tutto genuino..." gli risposi con voce roca "Vuoi toccare con mano?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Mi passi il Vangelo...” disse ad un tratto il misterioso detenuto ad Altea “... trovi il modo di farmelo avere... questo le chiedo...”
“Neanche un prete giungerà qui sotto...” mormorò Ermions. |
Ascoltai il conte parlare della sua situazione. La solitune non mi è mai stata gradita. Strinsi la mano di Pavel che parve rassicurarmi un po'. Tuttavia non avevo appetito e il solo pensiero di mangiare qualcosa mi dava la nausea... "No, vi ringrazio... Non ho molto appetito" dissi con educazione pacata...
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“Allora posa questo rastrello e vieni con me...” disse Elv a Gwen “... sono giorni che non faccio una passeggiata al Sole... di giorno non lo vedo mai questo giardino e neanche il cortile... su, vieni con me...” porgendole la mano.
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"Il Vangelo? E' dentro al tovagliolo del suo rancio..l'ho chiuso bene...se non riesce ad aprirlo me lo può portare e io glielo darò." sorrisi ad Ermions "Visto io non sono un demone e sono riuscita, forse, a farlo arrivare qua...si spera"
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“Più di quanto immagini...” disse Vale a Clio “... questo posto è messo davvero male... in un certo senso ci sono meno casini nella nebulosa di Aspess, nonostante una guerra cosmica che dura da tre milioni di anni luce, che qui sulla Terra...”
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Alzai lo sguardo su di lui, guardando la mano che mi porgeva.
Forse sarebbe stata una buona occasione per calmare le acque, dopo quello che era successo stamattina. Così posai il rastrello a terra e presi la sua mano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai Vale preoccupata e inquieta.
"Avanti, super robottino, raccontami tutto!" sospirai. Che cosa poteva mai essere successo? Ero curiosissima. |
Guisgard accennò un sorriso e Gaynor vide il suo sguardo azzurro vagare poi su tutto il suo corpo, quasi come se quella scena fosse stata rubata da un vecchio romanzo d'avventure, dove un romantico ed affascinante mercante controllava la bellezza della sua schiava appena comprata.
Allora prese una rosa dal vaso che stava sul vicino tavolino in legno di sandalo, si alzò e si avvicinò a lei. Girò intorno alla ragazza con lei che restava immobile e nuda a farsi guardare. Allora cominciò a portare i petali di quella rosa sulla pelle della giovane donna. Prima sulle spalle, poi lungo la schiena, disegnandole lenti brividi. Arrivò sul fondo schiena, accarezzandola con quei petali in ogni punto. Girò allora intorno ai fianchi e risalì fino ai seni, strofinando i petali della rosa come se fosse l'estroso pennello di un artista. Sfiorò i capezzoli, già duri e sporgenti e nel farlo la guardava fisso negli occhi. Adagiò nel giocare con la rosa sui seni, quasi testandone l'eccitazione. Poi, lentamente, scese all'ingiù, portando il fiore che aveva in mano su quello che lei aveva fra le gambe. |
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