Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-10-2018 02.51.30

“Certo.” Disse il principe a Destresya. “Non ricordo il tuo nome, sai? Avete nomi complicati qui sulla Terra. Aprendo le braccia come ad invitarla a vestirlo tutto.

Lady Gwen 16-10-2018 02.55.32

Ascoltai quelli che per me erano solo vaneggiamenti e rimasi davvero sconvolta.
Ma si ascoltavano?!
Incredibile...
Guardai Elv e mi sporsi verso di lui.
"Che dici, ce la facciamo ad essere amici degli alieni giusto per una nottata, solo il tempo che sorga il sole?" Dissi piano, con un accenno di sarcasmo nella mia domanda.

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Destresya 16-10-2018 03.04.48

Gli sorrisi.
"Sono Destresya, mio principe.." avvicinandomi a lui, cercando di contenere il sorriso a quelle parole.
Posai i vestiti su un pouf lì accanto e iniziai a vestirlo.
Prima presi i pantaloni, mi inginocchiai ai suoi piedi e gli feci sollevare le gambe una ad una, in modo da poterl infilarli per bene.
Poi, con un movimento lento e voluttuoso, in cui le mie mani percorselo le sue gambe, mentre il mio corpo, che si alzava pian piano, lo sfiorava tutto, percependone la virilità e la forza.
Gli lasciai i pantaloni sbottonati, prendendo poi la camicia.
La aprii tutta e gliela infilai una manica alla volta.
Anche in questo caso, le mie mani accarezzarono tutto il suo petto, le sue braccia, con la scusa di dovergli far indossare quella camicia.
Poi mi portai davanti a lui, gli chiusi i bottoni uno ad uno, con il mio corpo che si strusciava contro il suo, mentre i miei occhi incatenavano i suoi quasi volessi scorpirne tutti i segreti.
Erano così azzurri e belli, da far perdere la testa.
Una volta abbottonati tutti i bottoni, giunse il momento di infilare la camicia nei pantaloni, e ciò mi permise di accarezzaere tutto il bacino, i glutei sodi e persino sfiorare il membro di quell'uomo così eccitante, di quel principe alieno che sembrava sbucato dal pianeta dei miei sogni più intensi.
Un caldo e intenso brivido mi attraversò tutta a quel contatto.
Infine mi inginocchiai nuovamente davanti a lui, per infilare i suoi piedi nelle scarpe.
"Ecco.." dissi, sempre più eccitata "Ora siete mascherato da umano, mio principe... ma restate sempre bellissimo!" con lo sguardo ardente che accarezzava tutta la figura di lui .

Guisgard 16-10-2018 03.12.50

"Beh, non credo abbiamo molta scelta..." disse sottovoce Elv a Gwen "... almeno questi non sono pericolosi, solo idioti..." ironico.
Si unirono così alla festa, bevendo qualcosa ed ascoltando con loro la musica fino all'alba.
Poi tutti si misero in cerchio.
"Ora concentriamoci" fece una delle ragazze "e cerchiamo di unire i nostri impulsi positivi, in modo da poterci mettere in contatto con i nostri amici visitatori..."

Guisgard 16-10-2018 03.13.14

Il principe restò in silenzio e docile si lasciò vestire da Destresya.
Sembrava una sorta di cerimonia, di rito in cui lei lo vestì lentamente, con cura, accarezzando più volte quel corpo, constatandone i tratti perfetti, sodi, asciutti.
Più volte il bel corpo della padrona del Mistresya sfiorò e scivolò contro quello di Sogea, con lui che restò a guardarla negli occhi tutto il tempo.
Alla fine riuscì anche a sfiorare la bella virilità di quell'affascinante alieno, racchiudendola nei pantaloni.
Alla fine Sogea era abbigliato come un normale uomo della Terra.
Garion guardò in silenzi la scena della vestizione.
“Bene...” disse il principe “... ora possiamo andare. Ogni istante di ritardi può esserci fatale."
Ma in quel momento Destresya si accorse che la vestizione non aveva lasciato indifferente il bellissimo uomo delle stelle.
Infatti in quei pantaloni indossati senza l'intimo, la mascolinità del principe aveva assunto ben altra ed intensa posizione, tradendone l'eccitazione.

Lady Gwen 16-10-2018 03.17.22

Ridacchiai annuendo.
Non aveva tutti i torti.
Infatti ci mescolammo agli altri, bevendo qualcosa e ignorando per un po' qualsiasi cosa stesse succedendo fuori da qui.
E fu liberatorio, in un certo senso, poter svuotare la mente per un po'.
Ma poi, venne il peggio.
Alla proposta della ragazza, rivolsi ad Elv uno sguardo scocciato che voleva dire "Sul serio?"
Sì, questi erano decisamente più idioti di quanto pensassimo.
"Credo che fingerò un malore e mi rintanerò in bagno..." con sarcasmo.

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Guisgard 16-10-2018 03.21.32

Elv rise a quelle parole di Gwen.
Poi tutti in cerchio cominciarono quello strano rituale New Age.
“Amici visitatori...” disse la ragazza “... ascoltateci... vi chiamiamo... fratelli del cosmo... anime in simbiosi... se davvero siete i nostri creatori... se davvero ci avete clonato in laboratorio agli albori dei tempi... allora rispondete al nostro richiamo... amici visitatori... ascoltateci...”

Lady Gwen 16-10-2018 03.27.53

Ridacchiai Anch'io scuotendo il capo alla reazione di Elv e alle mie stesse parole.
Iniziarono quella sorta di rituale, che sembrava una di quelle fregature prese dalla rete per fregare i ragazzini stupidi, ed ero convinta di non essere troppo lontana dalla verità.
"Sigaretta in veranda?" dissi piano ad Elv, guardandolo speranzosa, perché davvero quelli là non li reggevo proprio.

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Altea 16-10-2018 08.31.21

Alle sue parole risi.. "Sono una principessa e Regina venuta da uno strano posto da qualche parte dello spazio.. E diffidare dalle imitazioni. Magari scopro di essere pure la Dea dell'Amore o lo sono.. Infatti ti ho fatto un incantesimo" staccandomi dal suo petto "E se poi ti portassi a Serenica come prigioniero d'Amore" osservando quegli occhi chiari brillanti.

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Destresya 16-10-2018 15.09.52

Quel corpo, così statuario e perfetto, mi faceva andare il sangue alla testa.
La sua vicinanza e quello sguardo che trovavo costantemente intrecciato al mio quando lo cercavo, mi provocavano sensazioni così forti e intense che difficilmente sarei stata in grado di spiegarle.
Non avevo mai vestito un uomo così, tutta quella riverenza e devozione mi erano totalmente sconosciute, mentre il mio cuore continuava a battere sempre più forte.
Le mie mani sfioravano smaniose quel corpo perfetto, quelle membra compatte, e ogni parte di me si infiammava.
"Oh si.. andiamo.." fissandolo intensamente, per poi sospirare.
Ma quando il mio sguardo involontariamente finì ancora una volta sulla sua virilità, la trovai salda e compatta, vogliosa ed eccitata, allora il mio sguardo cercò quello del principe, così azzurro e inteso, con un sorriso malizioso, sensuale che denotava quanto me ne fossi accorta.
"Per di qua, principe..." indicando la direzione del garage, ma avendo cura di precederlo passandogli così vicina da sfiorare il suo corpo così da godere del contatto ardente con quella mascolinità pronunciata.
"Andiamo, cucciolo mio?" tendendo la mano al piccolo che sembrava corrucciato, per poi andare a prendere la mia auto.


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