![]() |
Davanti a quella piccola nicchia che si era mostrata loro all'improvviso, i soldati di Moussarel si avvicinarono incuriositi per poi guardarci dentro.
“C'è qualcosa qui dentro...” disse uno dei militari “... sembra... sembra uno scrigno...” “Fermi...” all'improvviso qualcuno arrivando nella cripta “... il tesoro è mio e spetta a me prenderlo.” Fissandoli Moussarel. Tutti i soldati allora si inchinarono. L'uomo si avvicinò alla nicchia e cercò di prendere lo scrigno nascosto in essa. Daizer con gesto improvviso prese la mano di Elisabeth e cominciò ad avvicinarsi al corridoio che dava poi all'uscita. “Sarà meglio andare...” disse ad un orecchio a sua moglie “... forse essere testimoni del ritrovamento di un tesoro può darci noie...” e lentamente i due iniziarono ad avvicinarsi al corridoio. Moussarel ed i suoi, intanto, erano tutti presi dallo scrigno. Il braccio destro del Gastaldo lo prese, ma sollevandolo si avvertì un rumore metallico. Come se si fosse avviato un qualche congegno meccanico. Ed infatti un attimo dopo dalla piccola nicchia cominciarono ad uscire centinaia e centinaia di scorpioni velenosi. Davanti a ciò, Daizer strinse ancor più forte la mano di Elisabeth e i due corsero via, mentre Moussarel ed i suoi urlavano disperati sotto l'assalto di quegli scorpioni. Il contrabbandiere e sua moglie rapidi risalirono in superficie, lasciandosi quella trappola mortale alle spade. Era ormai il tardo pomeriggio ed il cimitero appariva silenzioso come se nulla fosse accaduto. Ad un tratto davanti ai due arrivò il vecchio che aveva pregato con Elisabeth poco prima. |
Roxanne sorrise a quelle ultime parole di Clio.
“Già, terribili, spietati e senza alcuno scrupolo.” Disse Dort divertito per poi assaggiare uno dei biscotti. “E vostro zio invece? Non è in casa?” “No, è a portar fuori le pecore...” rispose Roxanne “... in verità questi biscotti li ho fatti per lui, perchè al suo ritorno dopo una giornata di lavoro, gli va sempre di assaggiare qualcosa di dolce...” sorrise. “Sono davvero squisiti questi biscotti...” fece Dort “... davvero ottimi...” “I miei preferiti sono quelli alla cannella, mentre mio zio adora quelli alla vaniglia...” sorridendo Roxanne. “Io invece apprezzo molto questi con l'uvetta...” gustandoli Dort. “Dicono che sono biscotti di buona fortuna...” spiegò Roxanne “... io li preparo praticamente da sempre e devo dire che mangiarli mette di buon umore. Poi se portino anche bene non so.” Rise. “Il nostro amico Vortex” annuendo Dort “li apprezzerebbe non poco.” “Allora prendetene un po' anche per lui...” li pregò Roxanne “... ne ho fatti un bel po'. Prendetene senza complimenti.” “Siete davvero gentile.” Sorridendo Dort. “Ormai è pomeriggio” guardando fuori la fanciulla “e mio zio tornerà a breve... restate con noi a cena, signori?” |
Il piccolo Albio sorrise e ringraziò Altea.
“Sembra” disse all'improvviso una voce ad Altea “che non riusciate a stare lontana da me.” Uscendo Guisgard dal tinello in cui si era nascosto. “Tranquilla, signora... conosco milady.” Rivolgendosi poi alla madre del bambino. “Allora, cosa succede?” Di nuovo Guisgard ad Altea. “Non ditemi che quel Gvin vi sta ancora molestando?” |
"Oh, anche io trovo che quelli alla cannella siano i migliori.." sorrisi "Vorrei essere in grado di cucinare qualcosa di tanto buono..".
Guardai Dort a quella domanda di Roxanne. Non avevamo scoperto molto, forse ci avrebbe fatto comodo restare. Ma poi avremmo dovuto attraversare la foresta al buio. "Ci farebbe molto piacere salutare vostro zio, senza dubbio.. ma non vorrei abusare della vostra ospitalità.." sorrisi, rivolta a Dort "Forse ci conviene tornare dai ragazzi per cena, che dici? Magari potremmo aspettare il suo ritorno e poi togliere il disturbo..". |
“Si, forse sarà meglio andare dopo aver salutato il signor Enar.” Disse Dort a Clio. “I nostri compagni ci aspettano.”
“Allora prendete altri biscotti anche per loro.” Sorridendo Roxanne. “Ve ne metterò qualcuno da parte. In modo particolare di quelli alla cannella. E se volete vi darò la ricetta, signora.” Ma in quel momento, all'improvviso, Dort cominciò a tossire forte, per poi sputare e vomitare. E dopo un istante Clio cominciò ad avvertire dei forti capogiri. Sempre più forti, per poi iniziare a tossire anche lei per l'insopportabile nausea. |
Ad un tratto trasalii..udii una voce di uomo...era la sua..la riconoscevo, mi voltai e lo vidi uscire da un tinello...e iniziai a ridere.."Oh cavaliere, ma voi avete inventiva da vendere...vi do forse fastidio, visto dite non so fare a meno di voi" e mi avvicinai a lui, lo guardavo nei suoi intensi occhi azzurri..lo hai trovato..e ora...e ora sembrava il più difficile ma arriva ora.
"Oh..non mi conoscete..se Gvin volesse un approccio amoroso gli farei saggiare la mia spada, che se ben ricordo pure..forse la ricordate...quando vi salvò la vita" mi guardai attorno e parlai sottovoce..."Si, ho bisogno di voi...voglio veniate con me in un posto..un posto solo a pochi è consentito venire..per chiedervi un favore e altro..vorrei dirvelo..ma nessuno deve vederci..oh mi metterebbero al rogo credetemi..ma vi fidate di me? Come quel giorno vi salvai la vita e vi donai il mio velo...e vi donai il ciondolo di lapislazzulo che mi auguro teniate ancora" e rimasi in silenzio, aspettando la sua risposta, non lo avrei obbligato..Shalazam aveva detto di lasciarlo scegliere..e cosi era giusto. |
mentre il capo delle Guardie tentava di infilare la mano in quella fessura.....Moussarel.....fece la sua comparsa....era naturale la cosa, era lui che voleva il tesoro...ed era lui che cercava da tempo di impossessarsene.......Ci allontanammo tutti da quel posto.....vidi le guardie inchinarsi ..........avevo Daizer alle spalle......che prendendo la mia mano.......incominciò a spostarmi presso l'uscita.......aveva ragione......non era più affar nostro....e meno si assisteva e meglio era.....lo seguii e ci spostammo con indifferenza....sino a quando un clic metallico e urla disumane......ci fecero rendere conto che il Maniscalco......aveva ancora tanti segreti........migliaia di scorpioni uscirono da ogni luogo.......Daizer mi strinse più forte la mano ...come a proteggermi...come a portarmi con lui ma volando via......" O Signore che orrore........portami via di qui......ti prego...." Tra le urla uscimmo.....da quel pozzo........eravamo affannati...... il sole stava tramontando.......e ci fermammo.....riprendendo....aria...quando vidi il vecchio della notte prima......" Daizer...vieni....c'e' la persona cui ho passato la notte....mi ha fatto compagnia nella preghiera....."...presi l mano di mio marito e mi avvicinai al vecchio....." Scusate.....vi ricordate di me ? Questo e' mio marito, Dizer......vi devo ringraziare per questa notte...vene siete andato dalla cripta senza che io me ne accorgessi.......la vostra presenza mi ha rassicurata e ho potuto pregare con tranquillità......spero solo che Santa Lucia mi ascolti..... ".......
|
Mi voltai di scatto verso il mio amico.
"Dort" urlai, chinandomi su di lui. Ma poi anche io iniziai a sentire dei capogiri e compresi. Bene, pensai, era la resa dei conti. Gli altri sapevano che eravamo lì, e che avevamo dei sospetti. Ci sarebbero venuti a cercare, ormai era pomeriggio, il crepuscolo non era lontano. Alzai gli occhi su Roxanne, iniziando a tossire. "Mi sono fidata di te.." mormorai, tra i denti, cercando di trattenere la nausea "Perché? Dimmi solo perché..". Ma poi sentii il mio corpo ribellarsi, e rimettere tutto ciò che aveva mangiato. |
“Santa Lucia” disse il vecchio ad Elisabeth “ascolta sempre... sempre...” sorridendo.
Di nuovo suonò la campana della cappella. Era ormai quasi sera ed i cancelli del cimitero apparivano chiusi. L'imminente crepuscolo pareva annunciare finalmente una sera serena, senza l'inquieta presenza di ombre. “Il giovane maniscalco” fece il vecchio “ha finalmente riavuto la sua sepoltura. Ora potrà riposare in pace. Che Dio abbia pietà di lui.” “Cos'era il tesoro?” Chiese Daizer. “Volete saperlo davvero?” Fissandoli il vecchio. “E' così importante per voi? Forse vi era qualcosa che desideravate oltre a ciò che vi è stato dato?” Daizer sorrise, per poi scuotere la testa. “No, nulla...” sussurrò. Si volto poi a guardare Elisabeth e senza dire nulla strinse a se sua moglie, per poi baciarla con passione. |
Roxanne fissava immobile ed in silenzio Clio e Dort in balia di capogiri e nausea.
I suoi occhi apparivano animati da una decisione ed una volontà non comuni. “E' vero...” disse infine a Clio “... è vero, ti sei fidata di me ed io non ti ho mai mentito... ti ho mostrato quel disegno perchè diceva il vero... ucciderò tuo marito... ed ero sincera anche quando ti ho restituito la spada con la promessa di renderti la prossima vittima... dunque, come vedi, hai fatto bene a fidarti di me, poiché io non ti ho mai mentito...” I capogiri e la nausea erano insopportabili, rendendo Clio e Dort completamente alla mercé di quella ragazza. In quel momento la porta si aprì ed entrarono Older e Posteg. “Portateli via, mentre io pulirò a terra...” fissandoli Roxanne “... a momenti mio zio tornerà e non deve vederli...” “Dobbiamo ucciderli?” Chiese Older. “Si...” annuì Roxanne “... ma uno per volta... comincerete da lui...” indicando Dort che si contorceva a terra “... lo porterete davanti alle bestie e quando lo avranno trucidato riporterete poi il suo corpo nella foresta, in modo che sarà una nuova vittima... lei invece” facendo segno a Clio “la lascerete in vita fino a quando non le mostreremo il cadavere di suo marito... poi uccideremo anche lei.” Older e Posteg allora presero Dort sulle spalle ed uscirono. “Sii paziente...” Roxanne a Clio “... presto verranno a prendere anche te... ormai tu e tuo fratello siete totalmente incapaci di opporre qualsiasi resistenza.” |
Faticavo a muovermi, il corpo stremato.
"Dort.." Riuscii ad urlare. No, non potevano farlo, non lui, non per colpa mia. Dovevo andare sola, sola. "Dort.." La voce soffocata. I ragazzi arriveranno, continuavo a ripetermi, lo salveranno. Vortex, Porturos, e non ricordavo chi altri erano andati nella radura della pietra. Lo avrebbero salvato, dovevano salvarlo. No, no, no.. Fratello mio.. Perché non sono venuta sola? Perché? "Gufo è lontano ormai.. Ha lasciato la città.. Lascialo stare.. Che male può farti? È me che vuoi.. Lasciali stare.. Ti prego, è me che vuoi.. Mio fratello non c'entra.. La bestia non uccide uomini armati... Solo donne.. Se la prende con chi non può difendersi.." Ero sempre più debole. "Non mi hai risposto.." Alzando gli occhi su di lei "Perché lo fai? Tanto stai per uccidermi, no? Ho il diritto di sapere perché vuoi uccidere le persone che amo di più al mondo.. Non certo per tua zia.. Io l'ho difesa, ho accusato questa gente.. No, non è per lei o non sarei qui.. Allora perché? Ti prego.. Dimmi solo perché..". Ero terrorizzata. Vedere Dort in quel modo, sapere di non poter far niente per lui. Era colpa mia, colpa mia. Dovevo venire sola. Sola. Guisgard è lontano, continuavo a ripetermi, non lo prenderà. Scappa, ti prego, scappa via.. Scappa, Amor mio.. Ti prego.. "Non lo troverai.. È lontano ormai.. È lontano.." Mormorai, intontita. |
“Addirittura il rogo.” Disse sorridendo Guisgard ad Altea. “Siete dunque così pericolosa?” Rise appena. “In verità non vorrei apparirvi scortese, milady, ma sono ormai in partenza. Mi sono fermato già troppo in questa città e adesso nulla più mi lega a questo luogo. Ora, qualsiasi cosa voi vogliate dirmi, beh, devo chiedervi di farlo qui, perchè non credo di avere molto tempo. Astus ha preparato tutto e siamo intenzionati a partire prima che faccia buio. Avanti, vi ascolto. Ditemi tutto...”
Accanto a loro vi era il piccolo Albio, che li fissava incuriosito. “Chi è questa dama, cavaliere?” Chiese poi a Guisgard. “E' una nobile dama che ama andare in cerca di avventure e con la discutibile abitudine di mettersi sempre nei guai.” Sorridendo il cavaliere al piccolo. “Dunque tieni ben in conto che, se da grande vorrai essere un cavaliere, questo genere di faccende, in cui le dame sono quasi sempre in balia di un qualche pericolo, poi toccherà a te risolverle.” Rise appena. “Avanti, milady, di cosa volevate parlarmi?” Tornando a rivolgersi ad Altea. |
Avevano appena portato via Dort, chiudendo la porta dietro di loro.
Un rumore sordo, che si ripeté mille volte, come un'eco, nella mente di Clio. E ormai solo la mente della ragazza sembrava essere ancora lucida. Il suo corpo rispondeva in maniera sempre più lenta. “Morirete tutti, poiché avete osato mettervi contro di me.” Disse Roxanne con un tono che non ammetteva repliche. “E tu sarai quella che soffrirà di più. Tu, che hai ucciso una delle mie bestie. Nessun altro ci era mai riuscito. Nessuno. Per questo io ti punirò come meriti. Vedrai morire uno dopo l'altro tutti i tuoi compagni. Persino tuo fratello. Ed infine anche tuo marito. E solo allora ucciderò anche a te.” Soffocò una risata. “Perchè? Per mia zia? No, certo che no... non era mia zia, ma mia madre quella che hanno mandato al rogo. E per questo pagheranno tutti. Tutti. Sciocca... cosa credevi? Di aver ucciso la bestia? E invece cento, mille, un milione se necessario torneranno a portare giustizia.” Ebbe un impeto che tradì il trionfo che ormai assaporava. “Dici che Gufo è lontano?” Sorrise. “Davvero? Vedremo quanto lo sarà e se tutte le miglia del mondo sapranno tenerlo lontano dalla morte.” In quel momento ritornarono Older e Posteg. “Portatela via.” Ordinò Roxanne. I due annuirono. Ma quando Older si chinò per prenderla, si accorse del ciondolo al collo di Clio. Quello che Guisgard aveva vinto alla festa per lei. Il vecchio allora lo afferrò, tirandola via con forza e strappandolo alla ragazza. “Questo adesso è mio.” Mormorò. “E' prezioso?” Chiese Posteg al suo compare. “Spero di si.” Fece Older. “E' il regalo di un innamorato.” Mormorò Roxanne. “E questo mi fa pensare che il nostro Gufo forse non è poi così lontano come si crede...” “Perchè mai?” Fissandola Older. “Lancillotto” fece Roxanne “regalò un monile simile a questo alla sua Ginevra... e proprio grazie a quel dono il Primo Cavaliere scoprì che la sua amata regina era prigioniera di Meleagant, nella diabolica terra di Gorre...” sorrise “... ma stavolta da Gorre non uscirà nessuno vivo...” |
Non osai replicare, non sarebbe servito a niente.
Avevo ucciso una delle sue bestie, e voleva farmi soffrire nel peggiore dei modi. Aveva perfettamente senso. Ma cosa voleva ottenere, uccidere tutto il regno? "Questa non è giustizia, Roxanne.." risi appena "Giustizia era prendere uno per uno i responsabili e ucciderli di tua mano, senza lasciare che fossero le bestie a fare il lavoro sporco.. troppo comodo così.. E' da vigliacchi.. Quando finirà tutto questo? Quando avrai ucciso tutto il regno? E credi davvero di passarla liscia? Povera illusa.." risi ancora, non avevo niente da perdere. "Non ti invidio... uccidere degli ospiti.." sorrisi appena. Per essere la figlia di una strega, pensai, non hai dei gran poteri. Continui a parlare di mio fratello, mio marito, non ti sei nemmeno accorta che ti ho sempre mentito. Ma non aveva senso dirglielo, non sarebbe servito a niente. Poi tornarono i due uomini, e uno di loro mi stappò la collana. Alzai di nuovo gli occhi su Roxanne. "L'ho cacciato via.. non tornerà mai più.. puoi uccidere me, anzi scusa.. " sorrisi di nuovo "Farmi uccidere, perché non hai il coraggio di farlo con le tue manine.. ma lui no... non lo raggiungerai mai... mai..". |
Sorrisi alle parole di Guisgard al bambino, eppure avvertivo un senso di inquietudine non dovuto a ciò che dovevo compiere...guardai istintivamente verso la foresta.
"Sai piccolo, io sono una temeraria e lo ammetto e per questo mi caccio nei guai o nei pericoli, ma per sapere la verità si deve riuscire a uscirne fuori indenni..è questo che mi attira dei pericoli..io sono stata pure in Terra Santa e nel deserto.." mi bloccai un attimo e il bambino mi fissava, mi slacciai la collana di Thomas e mi abbassai.."Vedi questo ciondolo, è di mio fratello, Thomas, egli ha combattuto le Crociate ed è un cavaliere valente...eppure lui si è messo nei guai, per causa mia..si..solo mia...allora forse spetta a te questo ciondolo..fammi una promessa Albio. Tu credi nel Signore?" e gli feci un buffetto sulla guancia mentre gli allacciavo la collana di Thomas al collo "Allora prega ogni sera per questo Cavaliere, che torni sano e salvo a casa, e io ti auguro di diventare come lui". Gli accarezzai i capelli..."Ora vai a fare la sentinella, io devo parlare col cavaliere e nessuno venga a disturbarci". Presi Guisgard per il braccio e lo portai dietro alla casa nascosta a un albero e presi un ramo.."Siete pieno di lividi, cavaliere, e immagino non sia certo per una partita di dadi persa...si vi parlerò ora...ma non qui, vi porto in un luogo speciale..preparatevi non abbiate timore". Pronta Altea...niente titubanze..Iniziai a formare un cerchio su Guisgard e scrissi antichi simboli mentre a bassa voce ripetevo la formula in lingua araba antica che era riportata nel Libro Ancestrale, giravo come in una danza, lo smeraldo iniziò a brillare, fissai il cavaliere e mi trovai in uno strano vortice verde..era come provenisse dallo smeraldo stesso, forza Altea..afferrai il cavaliere a un braccio continuando a ripetere la formula finchè..musica proveniva, vi era un viavai di sacerdotesse e ancelle che svolgevano tranquillamente i propri compiti, i profumi degli incensi misti ad essenze che avvolgevano l'aria. Lui non parlava ma guardava..."Sono Altea, si sono sempre io..siamo nell' Antico Sacro Tempio di Petra, ma voi vedete tutto questo sotto forma di visione perchè ho chiesto alla Gransacerdotessa Shalazam e il Gran Consiglio di essere prescelto, poichè vi è una Legge non può essere infranta ma ho chiesto per voi una eccezione. Io sono una mortale come voi, anni fa mi trovai qui a Petra e Shalazam mi apparì in altre vesti, solo dopo molto scoprii tutto questo e mi nominò Sacerdotessa del Tempio..ora mi vedete coi miei panni e forse mi vedrete sempre cosi ora.. non mi è stato negato di avere il mio Dio e di essere una mortale...mi è stata data una missione, che sto combattendo sola..combattere il Male e Isolde, e qualsiasi forma di essere maligno, poichè anni fa molte persone perirono in questi posti per opere di queste entità..queste sacerdotesse non possono operare nelle nostre zone..io ho visto in voi, cavaliere, il valore e un animo giusto e ho chiesto di condurvi qui cosi potevate vedere ciò che sono diventata e sto facendo" il mio sguardo andò lontano e vidi sul trono Shalazam che ci osservava e guardandomi annuì .." Laggiù sul trono vi è la Gransacerdotessa..ma voi avete detto state partendo e quindi non potete aiutarmi...Lei ha detto la scelta sta a voi...Guisgard..e so non siete un mercenario e nemmeno il Gufo..se avete domande". Rimasi in silenzio, mi sentivo inquieta, le ancelle si avvicinavano ma le scansavo innervosita e il mio sguardo tornò sul cavaliere e gli sorrisi per tranquilizzarlo. http://i62.tinypic.com/aelc91.jpg |
Santa Lucia esaudiva sempre i suoi devoti......mi aveva ascoltato ?.....non so....avevo chiesto il fuoco su di me..perchè il fuoco cancellasse ogni dubbio e peccato invece era successa..un'altra cosa.....migliaia di scorpioni ...e Daizer mi aveva fatto uscire indenne....da quel luogo.......non c'era niente altro che lui avrebbe voluto....Daizer ...aveva trovato in me il suo tesoro.......il vecchio era lì e le campane dettero i loro ultimi rintocchi mentre il cimitero chiudeva le sue finte porte per scendere nel silenzio.......Daizer tuffò i suoi occhi nei miei....e io ....provai vergogna.....le sue labbra scesero sulle mie.......provai una stretta al cuore......le sue labbra divennero passione e io divenni vergogna...risposi al suo bacio........abbandonandomi a lui......e quando si staccò da me......" Ho la sensazione che dormiremo qui stanotte.......la Cripta o la Cappella.....scegli tu.......anche perchè ho bisogno di parlarti.......e' quello che ho tentato di fare alla Locanda.....ma....e' venuto fuori un discorso senza senso....le lacrime hanno coperto le mie parole.....L' Amore Daizer e' tante cose......ma la cosa più importante e' il rispetto........io non andrò da nessuna parte se prima...non ascolterai ciò che io ho da dirti.....".......Era giusto che lui sapesse....e in un certo modo..era corretto che Io comprendessi.......Flees...mi aveva lasciata....era andato via.......forse era quello che io temevo......un ragazzino che doveva avere tutto e subito.........rimasi delusa.....sentii una stretta in petto.....forse non era Amore era la delusione che mi faceva male......già bruciava e anche tanto........Ma Daizer aveva tutto il mio rispetto......ed attesi che scegliesse il luogo...dove avremmo passato la notte
|
“Le tue provocazioni non mi toccano...” disse Roxanne a Clio.
E quelle furono le ultime cose che la spadaccina udì. Poi tutto divenne buio... Il gradevole vento che soffiava dalla terra sembrava come accarezzare quel prato verde e screziato dai riflessi giallini, azzurrognoli, rosati e violacei dei fiori che lo tingevano. I monti apparivano vicinissimi, con gli alberi che quasi potevano toccarsi. Sui pendii irregolari e selvaggi, tra rocce e chiazze irregolari di muschio, sorgevano, un po' qua e un po' là, qualche torre diroccata, la sagoma di un castello abbandonato e dimenticato, i resti di qualche vecchia magione e un monastero dormiente. “Magari la frase incisa su questo ciondolo” disse Guisgard facendo oscillare la catenina del monile tra le dita “è di qualche innamorato che voleva farsi perdonare dalla sua bella...” Clio lo fissava. “Voi donne quando mettete su il broncio” continuo lui, lanciando una rapida occhiata alla ragazza seduta sull'erba accanto a lui “poi ce ne vuole per farvi tornare su il sorriso...” “Si vede” fece lei “che voi uomini ce la mettete tutta per farci imbronciare.” Sorridendo. “Chissà...” lui con una finta indifferenza “... magari lo facciamo apposta per farci poi perdonare...” “E perchè mai?” “Beh, perchè fare la pace è una delle cose più belle quando si ama qualcuno...” “Capisco...” voltandosi a guardare i monti lei “... immagino sia uno dei tanti trucchi che adoperi per quel tipo di donne che frequenti...” “Quale tipo?” “Quelle che poi paghi...” tornando a guardarlo lei “... comunque non mi interessa... essere donna, intendo quelle che piacciono a te, frivole e civette, non fa per me...” “Chi ha scritto questa frase” osservando il ciondolo lui “voleva anch'egli pagare la donna a cui era destinato il ciondolo...” Lei non rispose nulla. “Col suo Amore intendo...” aggiunse lui “... e questa frase credo ne sia il pegno...” guardò la ragazza. “Non guardarmi così...” voltandosi di nuovo verso i monti lei “... mi infastidisce...” “Forse ti spaventa...” fece lui. “No, mi infastidisce... mi imbarazza ecco...” “Già, sei un soldato” mormorò lui “e nulla ti spaventa...” Lei non rispose nulla. Lui allora le si avvicinò e le mise di nuovo al collo il ciondolo. E nel farlo le accarezzò lievemente il collo e poi le spalle. Restarono a guardarsi negli occhi e lui poi, all'improvviso, la baciò. “Io...” sussurrò lei, portandosi la mano sulle labbra “... io non sono come le altre...” “Lo so...” annuì lui. “Io non sono brava...” Lui non disse nulla. “Io...” continuò lei “... io forse non so neanche amare...” Lui le si avvicinò e la baciò di nuovo. Poi si stese sull'erba e restò a guardare i suoi occhi azzurri. “Cosa...” arrossendo lei “... cosa devo fare ora?” “Lo scopriremo insieme...” prendendo la sua mano e portandola dolcemente a sdraiarsi sull'erba accanto a lui. http://thisdistractedglobe.com/wp-co...%20pic%202.jpg Clio si svegliò. Era stato un sogno. Il prato fiorito, l'aria profumata di campo e i nitidi monti tutt'intorno non c'erano più. Era in un luogo semibuio, umido e maleodorante. Dalle pareti giungevano strani rumori. Erano versi di animali, diversi animali, che si accavallavano fino a confondersi, rendendoli simili a suoni innaturali e disperati. La ragazza era con le spalle contro un freddo muro di pietra, seduta su un pavimento fatto di selce e muschio, con i polsi legati a pesanti catene inchiodate alle pareti. E poco a poco i suoi occhi cominciarono ad abituarsi a quell'opprimente penombra, tanto da farle scorgere qualcuno non distante da lei, immobilizzato nella sua stessa posizione. Quel qualcuno però era senza conoscenza. |
Era stato solo un sogno, dolce ed etereo.
Certo, come poteva essere diversamente? Oh, Guisgard... Sospirai, per poi sorridere. Per la prima volta ero lieta che lui non fosse accanto a me. L'idea che lui fosse lontano, al sicuro, era rassicurante. Avanti, Clio.. Vediamo come finisce questa storia.. Cercai di capire dov'ero. Una stanza umida, i polsi legati alle pareti. La nausea era sparita, però. Provai a muovere le mani, saggiando la resistenza delle catene, ma erano forti e robuste. Mi guardai attorno. Riuscii a scorgere una persona incatenata accanto a me, priva di conoscenza. Non riuscivo a vedere il suo viso. Una flebile speranza mi attraversò.. Dort.. Non si incatenano i morti. Cercai di sporgermi verso di lui, di scuoterlo con un piede. "Ehi.." chiamai "Svegliati... svegliati.. andiamo.. svegliati..". Come mi ero svegliata io, si sarebbe svegliato anche lui. Almeno, lo speravo. Continuai a guardarmi intorno. Quei rumori.. allora è qui che tengono le bestie.. fantastico.. |
Clio tentò di svegliare il prigioniero incatenato non distante da lei, ma senza sortire effetti.
Poi dei rumori. Erano dei passi. Poco dopo qualcuno si avvicinò a quella cella. Era Posteg. L'uomo si chinò sul prigioniero incatenato accanto a Clio ed afferrandolo per i capelli gli alzò la testa verso di lui. Ora la spadaccina poteva vederne il viso: era proprio Dort. |
Svegliati, maledizione.. svegliati..
Dei passi, uno degli uomini che ci avevano portato lì. Si avvicinò all'uomo accanto a me e gli alzò la testa. Trattenni il fiato. Dort.. Oh, amico mio, fratello mio.. Era vivo. Cosa voleva fargli? Secondo te, darlo in pasto alle belve, genio.. No, no, no.. non lui.. Svegliati.. svegliati.. questo qui lo stendi con un colpo, maledizione.. Dovevano pur slegarlo per mandarlo al macello.. finché stava lì con me ero al sicuro.. Lei avrebbe provato ad uccidere gli altri prima, non ci sarebbe riuscita.. e i ragazzi sarebbero venuti da noi.. Odiavo essere impotente in quel modo, immobilizzata senza poter far nulla. Dovevo trovare il modo di liberarmi, ma come? Avevo le mani legate, letteralmente. Eppure doveva pur esserci un modo. Un modo per uscirne vivi. I ragazzi si sarebbero preoccupati non vedendoci, sarebbero venuti a cercarci. Ci avrebbero salvato. Pensa, Clio.. Pensa.. ci sarà pur qualcosa che puoi fare.. |
Sembrava come un sogno, eppure la percezione che avevano i sensi era incredibilmente reale.
E in quello scenario etereo e mutevole, Guisgard vedeva donne bellissime abbigliate con clamidi che si aggiravano in stanze fatte di nuda pietra incise con segni arcaici ed ognuna aveva la stessa luce che avvolgeva Altea. “Milady... o sacerdotessa...” disse confuso Guisgard “... io... ma è davvero tutto reale? Forse sto sognando o magari sono stato drogato...” guardandosi intorno “... io sono onorato di tutto questo, ma forse vi sbagliate su di me...” tornando a fissare Altea “... io non credo di essere un predestinato per ciò che dite... non sono riuscito a risolvere la storia della bestia fino ad ora ed il mio tempo qui è finito... come vi ho detto voglio lasciare Solpacus e dimenticare tutti i fatti che vi sono accaduti... sono certo che altri uccideranno la bestia... e mi auguro che possiate ritrovare anche vostro fratello...” aggiunse, per poi tornare a guardarsi intorno, in quell'irreale scenario. |
Posteg si accorse che Clio aveva ripreso conoscenza.
“Oh, vi siete svegliata...” disse accennando un vago sorriso “... vi ho messo io le catene... ho dovuto farlo... però ho cercato di non farvi male... si, ho cercato di fare piano...” guardò Dort “... lui invece dorme ancora... credo che dormirà per un bel po'... ha urlato come un matto mentre gli spezzavamo le gambe... si, anche io...” mormorò “... ho dovuto obbedire... e allora io e Older con due bastoni gli abbiamo spezzato entrambe le gambe... per non farlo fuggire... e lui gridava... ma tanto... e poi per gli stenti ha perso conoscenza... io non volevo sentirlo gridare... e ho sperato svenisse in fretta...” annuì “... si, ho sperato...” |
Potevo immaginare il suo turbamento..."Vi capisco..pure io mi trovo in difficoltà..ma perchè sono come voi..una comune mortale..la bestia di Solpacus? Nemmeno io sono riuscita a sconfiggerla...ma non mi pento di avervi portato qui e neppure di avervi scelto..io sono certa di quello che ho fatto e lo rifarei..non so se posso portarvi dalla Gransacerdotessa, magari lei potrebbe dirci che fare..io non ho nessuno..non ho un esercito di uomini pronti al mio servizio se sono in pericolo, devo cavarmela sola rischiando la vita..e ho visto in voi chi potrebbe aiutarmi...io ho pure chiesto di darci qualcosa di potente per uccidere la belva e altri esseri diabolici, potreste usarla voi..si ma io dovrei esserne la guardiana, ho giurato se avessi fallito e voi aveste usato un oggetto in modo errato o finisse in cattive mani...avrei dato la mia vita..questo è tutto..ma vi rispetto...allora...possiamo insomma tornare nel nostro mondo" battei le mani e mi raggiunse una ancella con un unguento...lo passai sul viso del cavaliere.."Questo vi farà passare questi lividi e botte...anche se penso non quelle dell'animo" e rimasi a guardarlo...hai fallito Altea...ora lo farò tornare nel mondo terreno e io rimarrò qua...e...restituirò ciò che mi è stato dato e ritornerò una donna normale, non sono stata brava nel mio compito.
|
Guardai quell'uomo inorridita.
Gli hanno spezzato le gambe? Cosa? Beh, almeno è vivo, questo è l'importante.. Ma non ero sicura che Dort sarebbe stato dello stesso avviso. Uno storpio. Oh, Dort.. Eppure c'era qualcosa, nelle parole di quell'uomo, nel tono della sua voce. "Perché lo fai?" chiesi, guardandolo negli occhi, con voce spezzata "Non sei come lei, non volevi farmi male... eppure ci hai portati qui.. ci ucciderai.." sentii le lacrime rigarmi le guance "Perché?" tra le lacrime. Prenderlo di petto non sarebbe servito a niente, tanto valeva intenerirlo. "Cosa ti abbiamo fatto.." mormorai appena. D'accordo, Clio.. Niente sciocchezze.. Dovranno venire a salvarci. Non lo lascio qui.. Voltandomi verso Dort. Perdonami.. perdonami.. |
L'unguento che Altea mise sul volto di Guisgard in un attimo fece effetto.
Il cavaliere infatti non avvertiva più i dolori per i colpi presi dal forte Vortex. “Ehi...” disse, toccandosi il viso “... ma allora siete davvero una maga o qualcosa di simile... non avverto più il dolore per i colpi subiti...” sorrise. L'ancella che aveva portato l'unguento ad Altea mostrò un inchino ed andò via. “Ascoltatemi...” fece il cavaliere “... io non posso più restare... devo riprendere il cammino... è meglio per tutti, credetemi... però il vostro aiuto è prezioso... perchè non lo offrite ai mercenari? Loro sono valorosi ed hanno le abilità per risolvere questo mistero. E sono certo che vi aiuteranno a ritrovare vostro fratello...” le prese la mano nella sua “... avete avuto un grande potere e credo debba essere sfruttato...” |
Posteg apparve intenerito a quello parole di Clio.
“Oh, ma voi non mi avete fatto nulla...” disse “... assolutamente nulla... e neanche tutti gli altri... si, qualcuno in città mi prende in giro, perchè non sono molto sveglio, ma io non porto rancore a nessuno...” scosse il capo “... io aiuto soltanto Older... si, lui mi chiede di aiutarlo... ma presto finirà, sapete? Si, Older mi ha detto che presto tutto questo finirà... e allora non ci sarà più bisogno delle bestie... Solpacus tornerà tranquilla...” annuì “... si... forse...” avvicinandosi a lei “... forse addirittura voi sarete gli ultimi... già... poi dopo, forse, non morirà più nessuno... anche se...” pensieroso “... Roxanne una volta disse che per ultimo toccava al vescovo... ma non so... io non mi intendo di queste cose... io aiuto solo Older... solo questo... del resto non mi interessa... hanno ragione gli altri, non sono troppo sveglio...” |
"Non sono una maga..non uso poteri magici e non ne ho la capacità, una sacerdotessa è una guardiana del Tempio e di oggetti antichi sacri di grandi poteri pure..io ho scelto voi...altrimenti avrei portato qui uno dei mercenari a cui va tutto il mio rispetto, ma non ho visto in nessuno di loro la solidarietà che voi mi avete dato...anzi..chiesi a Vortex di dirvi ero in foresta a cercare Thomas e di avvertirvi...perchè Older..si l'uomo che aveva il crocifisso indossava il ciondolo di mio fratello...io ho letto pure qualcosa sulla Inquisizione riguardante alla strega..e ho formato un cerchio di persone implicate...Older...Posteg che mi ha tradita ma forse sviato, e ho aggiunto Roxanne alla fine..non so se il pastore Enar c'entri qualcosa..non vi costringo..Shalazam vi ha dato libertà di scelta..ma ho fallito..pure io tornerò come voi...bene allora vi farò ritornare nel nostro mondo...io rimango qui nel Tempio" vidi Shalazam scendere dal trono e mi aspettava..aveva capito..lei comprendeva e come aveva lasciato libera scelta al cavaliere avrebbe lasciato pure a me libertà di tornare la Altea di prima.
Sorrisi al cavaliere..."Bene..avevate ragione...sono una nobile dama da salvare e si mette nei guai...tra poco lo saprò..per Thomas..penso sia colpa mia, e Gvin sappia dove sia...non mi resta che arrendermi a lui, dargli ciò che vuole...basta mi ritorni mio fratello e tornerò a Capomazda...buon viaggio cavaliere...verso Nord". Chiesi a una ancella di portarmi un bastone per riformare il cerchio e portare Guisgard nel nostro mondo. |
Brava, Clio.. hai colto nel segno..
"Se noi saremo gli ultimi, meglio così.. troppe persone innocenti sono morte in questa città.. non avremmo mai dovuto cercare di aiutarvi... Ma non credo che sarà mai soddisfatta.." mormorai, chinando il capo. Poi lo rialzai, sorrisi appena all'uomo, un sorriso colmo di tristezza "Come ti chiami?". |
“Older dice che non ci sono innocenti...” disse Posteg a Clio “... che non ci sono innocenti in questa città...” scosse il capo “... io? Io mi chiamo Posteg... vi vedevo spesso quando ero ai padiglioni e poi alla festa...” sorrise “... siete molto bella, sapete? Però non voglio vedervi piangere... non più... anzi, se smette vi rivelerò un segreto...” annuì “... si... un segreto... Older ha detto che vostro marito non lascerà più questa città... anzi, che morirà stanotte stessa nella foresta... lui infatti, ha detto, conosce un metodo sicuro per fargli incontrare... si, per fargli incontrare madonna Morte...”
|
“Non dovete cedere a Gvin...” disse Guisgard ad Altea “... è un prezzo che vostro fratello non vi chiederebbe mai di pagare... se è ancora vivo, come speriamo tutti, non è detto che debba essere quel borioso duca a trovarlo...” scosse il capo “... quanto ai vostri sospetti, ditemi... perchè avete fatto quei nomi? Posso capire che vi insospettiscano, ma Roxanne è giovane e sembra tanto una cara ragazza... credo che voi vi stiate sbagliando su di lei...”
Altea allora formò un nuovo cerchio Guisgard si ritrovò, un attimo dopo, di nuovo nella realtà. Era dietro la casa della donna che aveva medicato il cavaliere. In quel momento arrivò Astus. “Appena vuoi tutto è pronto per partire, Guisgard.” Fissandolo. “Bene.” Annuendo il cavaliere. Tornarono così davanti all'ingresso della casa. C'erano tutti: Rodolfo, Destrus, la donna e suo figlio Albio. Ma in quello stesso istante giunse qualcun altro. Era Older. “Salute a tutti... stavo cercando lady Altea..." disse "... ormai è sera e sapete che queste lande sono maledette al buio.” Aveva qualcosa al collo. Era il ciondolo di rosso di Clio. Lo portava in bella mostra, come se fosse un trofeo. |
Sorrisi all'uomo "Grazie Posteg..".
Tremai alle parole su mio marito. "Se stessero per uccidere tutte le persone che ami, non piangeresti? Vorrei che si accontentasse di uccidere me.. ma mio fratello, mio marito.." scossi la testa "Oh, ma lui è già lontano, sai.. è partito all'alba.. ormai avrà lasciato da molto queste terre.. ora di stasera, non sarà nemmeno nei confini di questa regione.. per ucciderlo dovrà rincorrerlo ai confini del regno..". Corri, maledizione.. corri, corri... Dimmi che sei già lontano.. dimmi che sei al sicuro.. ti prego.. ti prego.. Sorrisi appena, ricordando le parole di Guisgard mentre lasciavamo la locanda. "Non piangeresti mai per me.." aveva detto. No, non piangerò, perché tu non morirai. Vivrai, anche per me. |
Rimasi nel Tempio...quella sarebbe stata la mia ultima visita laggiù, aprii la sacca e presi il Libro Ancestrale....hai fallito..hai visto male..una sacerdotessa sa leggere chi ha valore e onore...lui si è rifiutato di schierarsi contro il Male..è come tutti..voleva scegliessi i mercenari...non mi sembra mi abbiano mai voluta anzi la finta moglie...vedevo la antipatia che non capivo, mostrava verso me..ognuno è consapevole delle proprie azioni..io lo ho ammesso.
Shalazam mi stava aspettando...."Avevi ragione Shalazam...è come tutti...ha pensato solo ai propri affari e interessi e non schierarsi dalla parte del Bene..scusate tutte voi sacerdotesse, ancelle, credevo di aver visto in lui il Giusto...Altea ha deciso..tornerà una comune mortale ma già lo è" misi il Libro Ancestrale sopra il cuscino, staccai lo smeraldo e mi spoglia della clamide....grazie per aver avuto fiducia in me" e mi inchinai davanti a Shalazam. http://i59.tinypic.com/2ivkzo.jpg |
“Certo...” disse Daizer ad Elisabeth “... parleremo di tutto ciò che vorrai... ma qui? In questo luogo? E' così urgente?” Sorrise. “Forse sei ancora scossa da tutta questa storia...” le accarezzò il viso “... magari potremmo parlare in una locanda, su un comodo letto e davanti a qualcosa da mangiare, visto che è un bel po' che non mettiamo nulla sotto i denti.”
Ma proprio in quel momento udirono dei passi e poi qualcuno fischiettare. Un attimo dopo, dall'incertezza dell'imbrunire, apparve una figura che andava verso di loro. Era Flees. “Alla buon'ora!” Esclamò Daizer. “Dove diamine eri finito? Pensavo fossi scappato via!” “E abbandonare così la mia amata zia?” Sorridendo il giovane cavaliere. Era però un sorriso rivolto ad Elisabeth. Ed i suoi occhi erano in quelli di lei. |
“Hai ragione...” disse Shalazam ad Altea “... ma il tuo fallimento è il nostro fallimento... il fallimento dell'antica tradizione... scegliere il Bene non vuol dire scegliere ciò che noi crediamo essere il Bene... tu come sacerdotessa avevi il compito di sconfiggere la bestia, non di decidere chi dovesse farlo... il cavaliere ha scelto di andar via... ma ciò non toglie che la tua resa sia il vero fallimento... infatti anche senza di lui avresti dovuto continuare a combattere la bestia... il tuo ruolo di sacerdotessa te lo imponeva...” chiamò le sue ancelle “... raccogliete il Libro Ancestrale e lo smeraldo...”
|
A quelle parole di Clio, Posteg chinò il capo.
“Nessuno mi ama...” disse “... non ho nessuno al mondo... ho solo Older... e poi Roxanne mi ha promesso la felicità quando tutti i colpevoli saranno stati puniti... si, l'infelicità, dice, è colpa dei rei che vivono qui a Solpacus... ma presto non ci saranno più...” In quel momento si udirono altri passi. Nella cella arrivò allora una seconda figura. “Non perdere tempo con questi prigionieri, Posteg...” fissandolo Roxanne “... le loro anime sono già dannate... piuttosto, preparami il costume e prendi una delle bestie... scegli la più feroce...” un ghigno apparve sul suo volto "... come in un'antica rappresentazione classica, vedremo se l'eroe saprà difendere la vergine dalla furia del Minotauro..." Posteg guardò per un momento Clio e poi annuì alla sua padrona. Allora andò ad eseguire gli ordini. “Goditi le ultime ora di vita...” con disprezzo Roxanne a Clio “... sto andando ad uccidere tuo marito... ti ha tradita, no? Ti ha delusa, giusto? Ha disprezzato il tuo Amore. Dunque mi sarai riconoscente, poiché lo ucciderò fra mille tormenti.” |
"Io sono una comune mortale...e lo sai Shalazam...lo dicevi sempre...non ho combattutto la bestia? Ho perso un caro amico...ho perso un fratello...e non lo ho combattuta? Allora questo Tempio è ingiusto con me...ora fatemi tornare sulla Terra..grazie di tutto" e presi la strada della Porta di Luce per uscire.
|
Davanti alla casa della donna, Guisgard e gli altri videro arrivare Older.
E nel notare il ciondolo di Clio al collo dell'uomo, il cavaliere trasalì. “Questo ciondolo...” disse avvicinandosi ad Older “... è il suo ciondolo...” afferrò il vecchio per il bavero “... come fai ad averlo tu? Dimmelo! Come fai ad averlo?” Scuotendolo forte. “Calmatevi...” fece Older “... calmatevi, non sono certo un ladro...” “Parla o ti tratterò come tale!” Urlò il cavaliere. “Non è la prima volta che prendi oggetti non tuoi!” “L'ho trovato...” “Dove?” “Nella foresta...” tossendo Older “... era fra i cespugli... e allora ho deciso di prenderlo...” “C'erano altre cose di lei?” Con rabbia Guisgard. “Rispondi!” “No, nulla...” intimorito Older “... solo questo ciondolo...” “Allora mi porterai nel luogo in cui hai trovato il ciondolo!” “Si, certo...” fece Older “... ma lasciatemi, vi prego...” Guisgard lo lasciò, per poi strappargli il ciondolo di Clio dal collo. “Astus...” voltandosi poi verso il suo compagno “... andiamo alla locanda del Grappoloduva...” “Si.” Annuì Astus. “Seguici...” Guisgard di nuovo ad Older “... poi andremo nella foresta.” “Ma ora è notte...” impaurito Older. “Per te sarebbe peggio se restassimo qui.” Minacciandolo il cavaliere. I tre lasciarono quella casa e galopparono fin verso la locanda. Qui trovarono tutti i compagni di Clio. “Dov'è lei?” Chiese loro il cavaliere. “Forse non hai capito che devi lasciarla in pace!” Con astio Vortex. “Ditemi dove si trova!” Gridò Guisgard. “Cosa vuoi ancora da lei?” Fissandolo Porturos. Guisgard allora mostrò ai guerrieri il ciondolo di Clio e raccontò loro del suo ritrovamento. “Maledizione!” Esclamò Porturos. “Dobbiamo andare tutti a cercarla!” “Si, ma faremo così...” disse Guisgard che aveva saputo da loro gli ultimi movimenti di Clio e Dort “... io, Astus e Older andremo dove è stato ritrovato il ciondolo... voi altri invece vi recherete dal pastore e rivolterete come un guanto la sua casa... intesi?” Così si divisero e lasciarono la locanda del Grappoloduva. |
“Si, hai combattuto la bestia” disse Shalazam ad Altea “ma ora ti arrendi e senza una ragione, abbandonando al suo destino anche tuo fratello. Sai che ognuno è responsabile delle sue scelte. E se tu ora decidi di arrenderti, allora la responsabilità è solo tua...”
|
Lui non è qui... è lontano.. è lontano..
No, non volevo credere il contrario. Volevo saperlo felice, lontano dal pericolo. Ma non diedi a Roxanne la soddisfazione di vedere il mio terrore. Mi limitai a guardarla sprezzante. Oh, i miei uomini ti distruggeranno se oserai toccarmi... forse io non ci sarò.. ma sta pur certa che ti troveranno.... Sapevano che ero venuta da te.. se non torno, sapranno esattamente dove andare... |
Fu dolcissimo.......quasi ero in imbarazzo.....quando mii parlò di andare a dormire in Locanda......e di mangiare qualcosa.....mangiare....mi ero dimenticata....." Certo rimanere qui...mi sembra macabro.........e hai ragione tu....ho la necessità di mangiare.....ma parleremo mentre mangiamo me lo devi promettere.......Non andremo a letto se prima non mi ascolterai.........bene....andiamo ...sta incominciando a far freddo....".....voltandomi per uscire dal cimitero...sentii qualcuno fischiettare........mi fermai di colpo...ed il cuore cominciò a battermi in petto.......non era andato via......ero contenta.....ero arrabbiata.....anzi ero furiosa.......Daizer...trovò il modo di ricordargli che sembrava essersi defilato davanti al problema........e gli occhi di Flees parlarono a i miei......" Certo sono la tua amata zietta.....quando tutto e' sereno.......ma sino a qualche momento fa......piovevano scorpioni...........e ti ho visto andar via.....mentre eravamo scortati dalle guardie.......ecco come sai stare accanto all'amata zietta...."......L'avrei strangolato........si che lo avrei fatto.......e pensare...che mi ero innamorata di lui...accidenti a me.......ma perchè non ero morta in quel pozzo......forse perchè non mi era dato morire........perchè dovevo vivere in eterno..........perchè almeno Daizer.........era stato un uomo........." Hai qualcosa da dire o possiamo andare in Locanda...Ho Fame..e sono stanca.....".......
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.52.40. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli