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L'uomo guardò Destresya negli occhi.
Ma prima che potesse dire qualcosa dal piano superiore della casa si udì una risata grottesca, stridula e assurda che faceva gelare il sange nelle vene. Nel frattempo, sulla nave pirata, Gwen e Herbert erano ancora insieme. "E dimmi..." disse lui, sempre con tono provocatorio "... in che modo? cosa dovrei fare di preciso?" Guardandola. |
"Ah beh, tu ti sei detto così bravo ed esperto più di lui nel corteggiamento, dunque sono certa che saprai cosa fare" con un sorriso non tanto malizioso, quanto affilato.
Era raro che mi perdessi in giochi simili, però non mi dispiaceva, specie perchè magari mi permetteva di inoltrarmi un po' nella sua mente e nella sua psicologia. Soprattutto ora, che avremmo condiviso parecchio tempo insieme, insomma, eravamo pur sempre sulla stessa nave. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quella risata, grottesta, incredibile, da far gelare il sangue nelle vene.
Istintivamente mi strinsi al generale accanto a me. "Beh, non fa niente, allora, noi ce ne andiamo.." dissi soltanto, prendendolo per mano e cercando di indietreggiare. Volevo andarmene di lì immediatamente! |
"Ah, ok..." disse Herbert fissando Gwen negli occhi "... non è forse un modo subdolo per farmi capire che vuoi essere corteggiata da me?" Appena divertito.
Nel frattempo, alla fattoria, Destresya e il Generale aveva sentito quel grido folle. "E' mia moglie..." l'uomo sulla porta "... ha mangiato i cavolfiori del nostro orto..." Il Generale prese la mano di Destresya, forse per darle coraggio. "Cosa avevano quei cavolfiori?" Lui all'uomo. "Erano avvelenati... tutto qui è avvelenato..." questi. |
Sorrisi appena divertita, poi feci l'indifferente, alzando le spalle.
"Uno più, uno meno, non fa molta differenza..." commentai, con tono pacato, senza scompormi più di tanto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Come avvelenato?" a quelle parole dell'uomo qualcosa mi trattenne.
E allora mi tornarono in mente le stupide discussioni in cucina. Almeno, che mi erano sembrate stupide. "Qualcosa come ortaggi diventati enormi all'improvviso e pesci marciti dopo pochi istanti?" guardai poi il generale "Ne parlavano anche nelle nostre cucine!" scossi la testa "Allora non erano tutti impazziti, è una cosa che sta succedendo dappertutto, possibile?". Doveva esserci una spiegazione! Possibile che fosse il meteorite? |
"Beh, allora..." disse Herbert vicino a Gwen, forse anche troppo "... se uno vale l'altro, perchè non cerchi fra il mio equipaggio? Magari trovi uno interessante, visto che non fai molta differenza fra gli uomini... giusto?" Con quel suo tono vago, provocatorio.
Nello stesso momento, alla fattoria, Destresya e il Generale erano con quel fattore. "E cosa comporta mangiare questi cavolfiori?" Chiese il Generale. "Si impazzisce credo..." luomo. Un attimo dopo un'altra risata grottesa e innaturale si udì giungere dal primo piano della casa. |
Nessuno aveva minimamente calcolato quello che avevo detto.
Ero un fantasma. Fantastico. "Bene, meno male che non abbiamo mangiato la zucca!" scossi la testa, per poi guardare l'uomo. "Da quanto tempo si verificano questi fenomeni?" chiesi, sperando di essere presa in considerazione questa volta. |
Si era fatto ancora più vicino, ma sarei stata ipocrita a dire che mi infastidiva.
"Non era ciò che intendevo" risposi sorridendo "Ho detto "uno più, uno meno", non "uno vale l'altro". Che tu decida o no di corteggiarmi, rimango sempre la solita donna frivola ai tuoi occhi, o sbaglio?" sollevando un sopracciglio con furbizia. "E non mi sembrava che tu volessi avere a che fare con persone come me. O forse hai cambiato idea?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo guardò Destresya e senza dire nulla rientrò in casa.
"Seguiamolo." Disse il Generale alla ragazza. Una volta dentro sentirono un tanfo insopportabile. Come se ci fosse carne putrefatta ovunque. Le finestre erano chiuse e le stanze erano lerce. Poi di nuovo quella risata assurda. "Mia moglie... ride e parla lingue incomprensibili... è impazzita..." mormorò l'uomo. Intanto, Gwen sulla nave continuava a punzecchiarsi con Herbert. Lui la guardò ancora. Negli occhi e senza dire nulla. Scese uno strano silenzio fra loro. Poi quasi senza che Gwen avesse il modo ed il tempo di accorgersene, si ritrovò fra le braccia di lui. Le sue labbra si incatenarono, quasi fosse la cosa più naturale del mondo, a quelle di lui, così come le loro lingue, per un bacio improvviso e subito caldo, profondo, sfrenato. |
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