"Sarà un piacere farla aspettare trepidante dunque...certo a stasera, all' ora di cena" osservando prima di andare via quell' uomo misterioso...pure lui era un mistero.
Andai dal vicedirettore e mi presentai "Scusate, sono la duchessa de Bastian, potete chiedere alla baronessa se può concedermi udienza" dando dei soldi "Se è impegnata non ha importanza, se è libera offrirò io del the con un buon dolce e dei pasticcini" non avevo molte speranze ma forse avrei potuto vedere e sapere di più di quel diamante.
Mi sedetti per aspettare la risposta in un divanetto e lessi un giornale.

Ammiccai un sorrisetto divertito a Gozz, lasciandogli credere quello che voleva.
Dopotutto quella era la mia magia.
Scesi con lui nel salottino dove avrei conosciuto anche tutti gli altri della troupe.
Non vedevo l'ora!


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"Beh, torniamo ad occuparci del nostro lavoro..." disse Pit a Gwen ed agli altri.
"In effetti questa storia del biglietto è intrigante..." Gus leggendo Internet dal cellulare "... non vi hanno incuriosito le strane parole del foglietto?"
Intanto, andato via l'uomo misterioso, Altea veva chiesto di poter essere ricevuta dalla baronessa.
Quando l'addetto del personale tornò da lei, incredibilmente, le rivelò che la donna aveva accettato di riceverla.

Annuii a Pit, mentre Gus ancora parlava del biglietto.
"Beh, erano le tipiche parole minatorie dei mitomani. Già dal nome che ha scelto di capisce che è un esaltato" commentai, tornando nelle sale della mostra.

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Destresya fece il suo ingresso nel salottino, sotto il braccio di Gozz attirandosi subito gli sguardi e la curiosità dei presenti.
Tutti sapevano dal genere di film da cui proveniva, ma essendo stata imposta dalla produzione nessuno osava protestare o criticare.
Ovviamente la sua avvenenza, unita ai suoi trascorsi nel cinema hard, calamitava gli sguardi ed i pensieri di tutti i maschi della troupe.
Fatte le presentazioni, un cameriere servì loro un apertitivo, mentre Gozz cominciava a fissare ansiosa il suo orologio.

Mi alzai dal divanetto e sorrisi alla notizia "Un onore, accompagnatemi per favore, non so dove soggiorni e portateci ciò che ho ordinato" e lo seguii ancheggiando per i corridoi osservando le persone con quella aria di sufficienza e vanità che mi contraddistinguevano.

"Il biglietto diceva che il diamante tornerà al suo legittimo proprietario..." disse Gus a Gwen "... cosa signifia?"
"Non è la baronessa la sua proprietaria?" Chiese Walt.
"Infatti." Annuì Gus, mentre tutti e tre seguivano Gwen nella sala destinata alla mostra.

Riflettei su quelle parole.
"Forse si tratta di vecchie questioni familiari della baronessa, successe in passato, non possiamo saperlo..." Commentai, mentre organizzavo gli inviti per l'apertura della mostra.

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Un cameriere accompagnò Altea fino alla suite della baronessa.
Naturalmente il suo modo di porsi, di camminare ed ancheggiare, uniti alla sua bellezza ed al suo stile, attiravano gli sguardi compiaciuti dei clienti nei corridoi.
Arrivarono davanti alla suite della baronessa e dopo aver bussato furono fatti entrare.
Un attimo dopo Altea si ritrovò nel salotto sfarzoso di quella camera, dove la baronessa stava seduta su un divano prendendo un'aspirina.
"Ho saputo voleva vedermi..." disse ad Altea, facendola accomodare "... come mai?" Fissandola come chi studia la persona che ha davanti.

Gwen ed i suoi amici tornarono al lavoro.
Walt propose poi ai tre amici di mangiare tutti insieme al ristorante dell'albergo, visto la sera non era lontana, ignorando che Gwen avesse già un impegno.

Entrai nel salottino e vidi la baronessa e stava prendendo una aspirina e mi presentai "Buongiorno baronessa, sono la duchessa Altea de Bastian, ed ero presente prima. Si sente bene? Ho ascoltato quello che diceva il biglietto" aspettando in piedi "E vedo molto turbamento in lei..perché rimane qui se sa che verranno a prendere la sua pietra..che nome evocativo..sembra quasi celi qualche mistero".

Dopo un altro po' di lavoro, Walt propose di mangiare tutti e quattro al ristorante dell'albergo,ma io avevo già un impegno.
"In realtà io avrei un impegno, ma andate pure voi" annuii.

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"Ho accetato di riceverla poichè è nobile come me." Disse la baronessa ad Altea. "Di certo quindi comprenderà il mio stato d'animo, visto che noi persone dal sangue blu non dividiamo gli stessi sentimenti con i borghesi arricchiti." Ordinando alla sua dama di compagnia di servire loro del tè con una torta. "Perchè resto qui? Perchè a questo punto sarebbe rischioso mettersi in viaggio. Preferisco attendere qui, l'albergo è comunque molto sorvegliato e quel ladro avrebbe vita dura nel cercare di rubare il mio prezioso diamante, duchessa."

"Un impegno..." stupito Walt "... che impegno?" A Gwen.
"Siamo arrivati solo oggi e tu hai già un impegno?" Gus.
"Con chi?" Pit curioso.

Mi sedetti e guardai il the e la torta..erano quelli offerti da me, mi chiesi.
Alla sua risposta sul sangue nobile storsi il naso, era veramente altezzosa ma sapevo che le nobili di quell' età era rimaste di questi ideali.
"Comprendo, si comprendo..pure io ho gioielli, ho la servitù con me, ma deve pensare alla sua incolumità fisica pure. Lei ha mai sentito parlare di questo ladro, perché vuole portarlo ai suoi veri proprietari? Non è lei la proprietaria?" sorseggiando il the e accavallando le gambe.

Guardai Gus con un sopracciglio alzato.
Sì beh non aveva torto, ma c'era modo e modo di dirlo, dai!
Esitai qualche istante.
"Oh, al diavolo, tanto lo scoprireste comunque..." mormorai, quasi fra me e me "Sì tratta... Sì insomma, di quel cantante..." snocciolai alla fine, sospirando quasi mi fossi tolta un peso, ed evitando di citare i trascorsi di alcuni minuti prima.

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"Mai sentito..." disse la baronessa ad Altea "... quanto al mio gioiello... ora appartiene a me ed alla mia famiglia. Acquistato onestamente e tutti i governi del mondo hanno riconosciuto l'aquisizione. Il resto sono fantasticherie da complottisti." Decisa.

I 3 restarono di sasso, si scambiarono una triplice occhiata eloquente e poi scoppiarono a ridere.
"Alla faccia di Cleopatra, Cesare e Marco Antonio..." disse Pit "... complimenti!" Divertito a Gwen.
"Vedo che non perdi tempo!" Gus ridacchiando. "E dire che ti credevo una ragazza fredda e distaccata!"

Inarcai un sopracciglio alla loro occhiata, poi alzai gli occhi in su alla loro risata.
C'era da aspettarselo...
"Voi tre siete davvero tremendi, lo sapete? Peggio delle mie compagne pettegole del liceo, ed è tutto dire..." commentai, scuotendo la testa.

"Fantasticherie da complottisti.. Ovvero.. Perché tanto interesse verso il suo diamante? A chi sarebbe appartenuto prima di lei?" incuriosita da quel fatto.

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I 3 risero ancora.
"In effetti Gwen" disse divertito Pit "passerà la serata a parlare di Storia dell'Arte col suo amico cantante!"
"E come Cenerentola" fece Gus "a Mezzanotte sarà nella sua camera a dormire!"
"Da sola?" Pit. "Chissà!" Ridendo.

Li guardai mentre ancora sghignazzavano e se la ridevano.
La mettevano su questo piano?
Bene.
Sfoggiai il mio miglior sorriso sfrontato e per nulla imbarazzato.
"O magari, siete solo gelosi perchè sarete voi a passare la notte in bianco, nei vostri letti freddi e vuoti, da soli, a letto prima di mezzanotte... Buona serata, ragazzi..." con tono serafico e candido e sempre quel sorriso sul volto, poi andai via, tranquillamente diretta alla mia camera per prepararmi.

La baronessa sorseggiò del tè, restò un attimo in silenzio e poi guardò Altea.
"Il Sospiro di Laveria" disse "ha una lunga storia. Appartenne ad una principessa, un dono datole dal duca di Capomazda come pegno d'Amore... Dopo alcuni secoli il diamante fu donato al Clero Flegeese e fu poi confiscato dal governo Comunista del tempo che non ammetteva il possesso da parte della Chiesa di beni privati... quando le Fleegese tornarono sotto il dominio Afragolignonese, tutti i beni confiscati alla Chiesa furono restituiti al Clero, compreso il diamante, che fu poi successivamente donato dal vescovo per un'asta di beneficenza. Da qui io acquistai il diamante."

Gwen lasciò la sala della mostra ed i suoi pettogoli amici, per incamminarsi verso la sua camera.
Ebbe però il tempo di veder entrare nella hall alcuni uomini.
Erano in divisa da poliziotti.
Il vicedirettore stava parlando con un uomo il cui aspetto ricordava i poliziotti di quei vecchi film fatti di sparatorie e modi burberi.
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Mi stavo dirigendo verso gli ascensori, ma vidi dei poliziotti entrare nella hall.
Sicuramente, il vicedirettore li aveva chiamati a causa del biglietto minatorio della Baronessa, quando niente, nemmeno la sicurezza, aveva impedito die sere minacciata.

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Gwen vide quel poliziotto accanto al vicepresidente.
Era magro, asciutto nel fisico e nei modi, dallo sguardo sottile, l'spressione attenta ma indecifrabile, i lineamenti duri.
Il vicedirettore parlava e lui, pur ascoltandolo con attenzione, si guardava intorno, squadrando tutto e tutti.
"Voglio una lista di tutti i clienti dell'albergo." Disse. "Inoltre nessuno degli ospiti potrà allontanarsi dalla struttura. Nessuno di loro ha avuto comportamenti strani?"
"Ecco..." il vicedirettore "... forse solo il signor Tuwelv... stamani... ma è un artista ed immagino sia normale essere un tantino eccentrici..."
"Cosa ha fatto?" chiese il poliziotto.
"Ecco..." mormorò il vicedirettore "... si è messo a suonare la chitarra sulla ringhiera del balcone della sua camera, capitano Reddas..."
"Allora non è eccentrico, ma soltanto idiota." Sentenziò Reddas.

Sentii la discussione fra i due, dicevano che nessuno poteva lasciare l'albergo, ma era scontato.
Poi accennai un risolino e alzai gli occhi in su ai commenti su Elv.
Beh...
Non era stato il massimo della vita, ma non avrei avuto un impegno per la serata se non fosse andata in quel modo, quindi mi andava bene così.
A quel punto, salii in camera.

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Gwen salì in camera per prepararsi.
Da fuori sentiva giungere i passi dei poliziotti che avevano cominciato a presiedere ogni angolo dell'albergo, scrutando la situazione generale affinchè nulla e nessuno sfuggisse al loro controllo.
Intanto il tramonto tinse con riccioli purpurei il bel cielo sopra quei boschi, con riflessi cangianti, bagliori soffusi e spendidi balenii che annunciavano un magico crepuscolo.
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Dalla finestra, vidi il cielo tinto dal crepuscolo arancione e dorato.
Intanto, avevo finito di prepararmi.
Uscii dalla camera e mi diressi in quella di Elv, bussando un paio di colpi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...982bd9ea80.jpg

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Dopo un istante la porta si aprì e Gwen vide apparire Elv davanti a lei.
Era spettinato, assonnato, praticamente tutto nudo se non fosse stato per i boxer che aveva indosso.
Mostrava un fisico asciutto, con fasce muscolari ben accennate ed allungate, gambe sode e dritte, qualche tatuaggio ben in evidenza.
"Ehi, ciao..." disse stropicciandosi gli occhi "... credo di aver dormito più del previsto... da queste parti il vino fa davvero brutti scherzi..." divertito "... wow, sei uno schianto..." guardandola tutta "... entra dai... sarò pronto fra pochissimo..."
https://images.asos-media.com/produc...&fit=constrain

Mi aprì la porta e oltre la visione del suo fisico asciutto e ben tornito, colorato qua e là da alcuni tatuaggi, era quasi tenero col viso assonnato e i capelli spettinati.
"Sì, lo vedo..." ridacchiai, alludendo ancora alla sua espressione, mentre gli spettinavo di più i capelli, con fare scherzoso.
"Beh sì, in effetti neanche tu sei male, ma dubito che ti faranno scendere di sotto, con questa mise..." commentai, dopo il suo complimento, con divertito compiacimento, sedendomi sul divano.

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Gwen si sedette ed Elv le offrì una lattina di birra fredda dal frigobar.
"Vado a farmi una doccia veloce, tesoro..." disse, per poi, con naturalezza, sfilarsi i boxer davanti a lei e restando completamente nudo, con tutta la sua mascolinità in bella mostra "... se hai ancora sete il frigobar è lì..." indicandolo, sorridendole ed andando poi in bagno.

Mi offrì una lattina di birra dal frigobar.
Poi, con una naturalezza disarmante, si spogliò davanti a me, mostrandosi completamente nel suo fisico perfetto, per quanto longilineo e sottile.
Annuii alle sue parole, riscuotendomi dalle mie riflessioni.
Poi mandai giù due ampi sorsi di birra, nel frattempo che lo aspettavo.

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Gozz mi presentò al resto dell troupe, e io osservai sorridendo tutti loro.
Sapevo che molti non mi volevano, ma avrei messo a tacere le dicerie in quatto e quattr'otto, solo recitando il primo episodio.
Ci portarono un aperitivo, e io ne approfittai per lasciare il fianco del regista e camminare li intorno, tra i gruppetti di gente che parlava, mi piaceva chiedermi di ognuno di loro quale fosse il ruolo nella produzione.

Gwen restò a bere mentre attendeva il ritorno di Elv.
Lui se ne stava sotto la doccia, canticchiando una vecchia canzone.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della camera.
Intanto, al pianterreno, nel salottino laterale l'intera troupe televisiva consumava l'aperitivo, con Destresya impegnata a fare conoscenza dei vari membri di quella squadra.
Gozz continuava a guardare l'orologio, tradendo una certa impazienza.
Ad un tratto bussarono alla porta.
"Eccolo." Disse Gozz saltando su.
Ma la sua espressione mutò nel vedere entrare alcuni poliziotti.

Sorrisi nel sentirlo canticchiare sotto la doccia.
Beh, a quanto pareva, anche le rockstar lo facevano.
Poi, bussarono alla porta.
A quel punto, essendoci solo io, andai ad aprire.

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Gwen aprì la porta e si ritrovò davanti due poliziotti.
"E' la camera dei signor Tuwel..." disse uno dei due "... giusto? Vogliamo parlare con lui. Lei è?" Chiese.

Mentre chiaccheravo con questa o con quel membro della troupe, cercando di apparire amabile e di compagnia, lanciavo di tanto in tanto un'occhiata a Gozz che sembrava decisamente impaziente.
Ma che stava aspettando.
Appena bussarono alla porta saltò su come un grillo, ma il suo entusiasmo si spense quando vide dei poliziotti.
Inarcai le sopracciglia nel vederli.
Che cosa volevano adesso?
Che era successo?
Restai a guardarli perplessa.

Erano due poliziotti, come immaginavo.
"Sì, è la sua, lui è sotto la doccia, al momento" spiegai "Io sono Gwen Ygraal, sono qui con altri tre colleghi per organizzare una mostra nell'albergo" aggiunsi poi.

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I poliziotti entrarono nel salottino.
Fra loro vi era uno in borghese.
"Ascoltate..." disse a Destresya ed a tutti loro "... sono il capitano Reddas." Mostrando il distintivo. "Un ladro potrebbe agirarsi nell'albergo, quindi stiamo facendo dei controlli. Vi voglio tutti disponibili e a disposizione. Non amo perdere tempo e mi seccano i guastafeste."
"Io sono Gozz, il regista."
"Non me ne frega nulla." Replicò Reddas.