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Strabuzzai gli occhi..."Storie e leggende orientali? Ma come è possibile...non penso, quel cavaliere..lui..non avrebbe potuto prendermi in giro" dissi con un nodo alla gola.
Stavo per avvicinarmi a loro quando dalla finestra vidi arrivare una carrozza bellissima, trainata da dei magnifici cavalli e uscì un uomo, non capivo chi fosse, stava venendo da me? |
Altea vide quell'uomo scendere dalla carrozza e poi avviarsi con fare sicuro verso la casa della ricca avventuriera.
Inizialmente ella non aveva riconosciuto il misterioso ospite, ma quando egli si avvicinò alla casa, allora lei vide bene il suo volto, riconoscendolo. Era l'affascinante Don Tyssen, ricco e romantico avventuriero, che Altea aveva conosciuto alcuni anni prima durante un suo viaggio in Oriente. Tyssen aveva fama di indomabile donnaiolo ed eccentrico viaggiatore. Amante dell'avventura e della bellezza, sin dal loro primo incontro aveva giurato amore eterno alla ricca dama. E fermatosi davanti all'ingresso della casa, prima di bussare, schioccò le dita e subito il suo cocchiere gli portò un meraviglioso mazzo di fiori. Egli ne scelse uno e rimandò via il cocchiere con gli altri fiori. Poi bussò alla porta. |
Osservai meglio l'uomo che stava arrivando era Sir Tyssen, alzai gli occhi al Cielo...lui mi amava e lo aveva giurato ma io lo detestavo..e vidi quel mazzo di fiori poi e lui che suonava alla porta e dissi seccamente alla governante..."Che noia..aprite...è quel donnaiolo di Tyssen" e sedendomi fissai Marcus che sapeva tutta la storia.
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I miei occhi divennero una fessura, e una rabbia da troppo tempo repressa mi attraversò.
Fermai il soldato con un gesto della mano. "Siete un povero sciocco..." Dissi all'uomo legato "..non avete idea di chi avete davanti..." Sorrisi, senza allegria e scuotendo la testa "Davvero venite a chiedere queste cose a me? Io stessa sono stata rinchiusa in una cella da ragazzina, e accusata di stregoneria.." Sospirai "..una ragazza che combatte meglio dei suoi coetanei? Sicuramente ha venduto l'anima a uno dei demoni... Se poi rifiuta categoricamente di abiurare la sua fede... Allora è complice di quei demoni, li ha evocati lei stessa..." Chiusi gli occhi, cercando invano di scacciare quei ricordi. "Certo, non tutte le ragazze hanno la fortuna di essere figlie del capitano della Guardia Reale... È per questo che quelle ragazze sono sotto la mia protezione.. Chi credete che paghi i loro avvocati, chi aiuta le famiglie di quelle che non riesce a salvare? Chi affronta il senato ogni volta che scoppia una nuova caccia? Voi non sapete nulla.. È con la chiesa che dovete prendervela.. Non è la mia Fede a volere tutto questo... Ciò non toglie che io non ucciderei mai uomini, donne e bambini in un modo tanto orribile.. E sul castrarli.." Sorrisi "Dovete essere nuovo in città, se non sapete che di solito lo faccio a chi osa toccare una donna contro la sua volontà, non a chi ha gusti diversi.. Ma è contrario alle scritture.. È le scritture sono legge.. Personalmente, credo che nell'intimità della propria casa ognuno possa sperimentare ogni cosa.. Ma credo anche che, come è sempre stato anche quando queste cose avvenivano alla luce del sole, la famiglia sia formata da un uomo e da una donna.. Gli antichi avevano l'amico ma anche la moglie, e a volte persino l'amante.. E nessuno si sognava di scambiare i ruoli.. Ma i tempi sono cambiati... E lo sapete anche voi... Ma io insisto... Se è questo che pensate, perché non attaccare una chiesa? O un monastero... Avrebbe avuto un senso.. Quali colpe aveva la gente al mercato?". |
Mi gettai in acqua vedendo che le mie mani erano diventate palmate e le mie gambe erano diventate una squamosa coda.
Al mio paffutello cherubino dissi: "Aladiah, per favore, vai a dire a Coco di aiutarti a mettere al riparo dentro quella oscura e profonda grotta....Dante (il mio nero destriero), la mia Spada di Fuoco Fatuo e la mia armatura! Non vorrei che gli uomini di Slathnir mi trovassero!!!". Mi gettai nelle profondità di quello splendido fiume per andare a caccia di salmoni e di trote. Anche se la maledizione che mi aveva lanciato Slathnir mi aveva tramutato in una meravigliosa creatura dalla coda indaco-argento e dalla pinne lillà....era piuttosto difficile sopravvivere in quel modo. http://imageshack.com/a/img18/6744/trnh.png |
I Frati mi raccontarono cio' che la gente diceva, quello che era superstizione o il veleno del demonio ?....la donna interpellata dai Frati confermo' la versione , dicendo che chi entrava all'interno del bosco ne usciva posseduto.......Ci fu un tempo quando incontrai nei miei sogni Frate Elia...c'e' un portale la notte che si apre, perchè le anime possano avere accesso con i viventi e mi racconto' che ci fu un tempo in cui alcune fanciulle del Regno di Camelot quando andavano nel bosco , non ne facevano piu' ritorno.......qui ritornavano, ma in uno stato pietoso.....
" Bisogna essere certi di quello che avviene nel bosco e per essere certi bisognera' passare qualche notte tra i suoi rovi....magari dove le radici degli alberi ci faranno da ricovero per la notte, dobbiamo vedere cosa fanno quei ragazzini una volta entrati nel ventre del demonio......"......credere al bene era molto piu' semplice, credere al male era fuori dalla mente dell'uomo......perchè una volta che il tarlo del male se ne impossessava....diventava tremendo...poterne uscire... |
Ero sempre più entusiasta della mia scelta..riflettei per un secondo e decisi di essere una Icena patrizia.
Mi sedetti dove mi era stato indicato, osservai l'immagine di una Icene elaborata dal computer e ne fui soddisfatta. Vicino alla sedia, su di unn tavolino quadrato di vetro, era poggiata una pillola verde. La presi in mano e la osservai con attenzione..Sembrava una normale pillola, come quelle che si prendono durante l'influenza. Mi versai un po' di acqua in un bicchierino di plastica, fece un respiro e ingiottii la pillola con un goccio acqua per farla scendere meglio. E poi fu buio.... |
“Le chiese sono inattaccabili...” disse quell'uomo a Clio, perdendo finalmente quella maschera compiaciuta che si era messo sul volto “... sono sorvegliate dai vostri soldati e dai migliori cavalieri del regno... e i vostri stessi uomini difendono la Chiesa ed il Clero... al diavolo ciò che pensate voi!” Esclamò. “Andate all'Inferno voi e la vostra fede! Cosa ne sapete voi di cosa sia una famiglia? Chi siete per poter sentenziare che debba essere formata da un uomo ed una donna?” Guardò con disprezzo Keira. “Avete fatto venire qui la vostra prostituta per tentarmi? Beh, sappiate che quando mi riunisco con i miei compagni non ci sono limiti, né pudori. Uomini e donne dormono tutti insieme. Forse per voi, schiavi di questo regime, il sesso è una chimera... ma per noi uomini liberi è la cosa più naturale!” E rise.
In quel momento arrivarono due figure. Una era Astin e l'altra un uomo di mezz'età, dal volto austero e lo sguardo fiero. “Non avete sentito?” Chiese l'uomo, fissando Astin. “Questo cane ribelle non solo ha mostrato il suo degrado morale, ma ha anche insultato il vostro capitano.” Astin guardò per un momento Clio, come se attendesse qualche ordine. “Fate il vostro dovere o ne parlerò al Senato!” Severamente l'uomo. Il luogotenente allora annuì e poi cominciò a frustare al volto il sospettato. Colpi rapidi e duri, che lo zittirono subito. “Molto bene.” Annuì l'uomo giunto con Astin, per poi voltarsi verso Clio. “Cosa fai, perdi colpi? Ti lasci insultare così davanti ai tuoi uomini? Vuoi che mi vergogni di mia figlia?” Era infatti sir Goldan, ex Capitano della Guardia Reale e padre di Clio. |
Tara ingoiò quella pillola verde ed un attimo dopo cominciò ad avvertire un vago capogiro, poi a vedere un insieme di immagini e di colori che si rincorrevano e si accavallavano velocemente...
http://2.bp.blogspot.com/-asd9Yx0skD...l.btgfqfwu.jpg Tara era accorsa rapida a quella notizia. Il consiglio si era riunito al gran completo e questo accadeva solo quando doveva sentenziare una condanna a morte. La ragazza correva con agilità e velocità, attraverso gli alberi, fino a risalire gli spuntoni di roccia frastagliati della piccola cascata. Saltò su alcuni di questi per poi balzare in alto tendendo le sue ali bianche, lasciando così che fosse il vento a condurla oltre la foresta, fino al bosco sacro, dove il consiglio si era riunito nel luogo in cui sorgevano i resti del tempietto delle vestali. Tara raggiunse così quel posto, dove alcune osservavano da fuori ciò che stava per accadere. “Tara...” disse Anchea, una di loro nel vederla arrivare “... finalmente... stanno per emettere la sentenza... temo che Lipsia verrà condannata a morte... quando una sacerdotessa lascia incustodito un luogo sacro, il consiglio non perdona... ormai i testimoni avranno già lasciato il tempietto... se ora entrerai dentro, guarda sull'altare davanti ai giudici... ci sarà un piccolo pugnale... se la punta è rivolta verso l'ingresso allora significa che la sentenza sarà di condanna... se invece è girato col manico verso l'entrata, vuol dire che ci sarà l'assoluzione...” |
Fra' Severius ascoltò con attenzione Elisabeth.
“In verità” disse il religioso “il priore non ci ha concesso alcun permesso per poter trascorrere altro tempo fuori dal monastero. Anche se, ad essere sincero, anche io sono animato da grande curiosità circa i misteriosi eventi che accadono in queste terre.” “Fratello, pensi dunque che bisognerebbe andare ad indagare nel bosco?” Chiese Fra' Favelius. “Si, lo penso.” Annuì Fra' Severius. “Tuttavia non intendo farlo senza il permesso del nostro priore.” “Allora?” Domandò ancora l'altro religioso. “Uno di noi due” rispose Fra' Severius “dovrebbe ritornare al monastero e chiedere là il permesso al priore per questa indagine.” “Si, potrebbe essere una buona idea.” Osservò Fra' Favelius. “Vuoi che ci torni io al monastero?” “Si.” Fissandolo Fra' Severius. “Io e la signora” indicando Elisabeth “resteremo in questo borgo ad attendere il tuo ritorno.” “Potete restare qui a casa nostra.” Intervenne la mamma della ragazzina liberata dal male. “Non è molto grande, ma è comoda ed accogliente.” “Vi ringraziamo.” Sorridendole Fra' Severius. “Così, magari, potremo parlare ancora un po' con la vostra figliola.” Così, subito dopo, Fra' Favelius ripartì alla volta del monastero. |
Marcus fissò Altea e sorrise.
“Non temete, madama, se quel bellimbusto vi metterà in imbarazzo o vi darà noia, ci penserò io a mandarlo via.” Disse. Un attimo dopo la governante della dama accompagnò nella stanza il bel Tyssen. “Un'antica leggenda celtica” disse il nuovo arrivato, avvicinandosi subito ad Altea “narra che la Luna, ogni prima notte di plenilunio, scenda sulla terra assumendo le fattezze di una bellissima donna per trascorrere un'ora d'amore col suo amato. Ebbene, da quando ella vi ha visto, milady, non cerca più altre dame a cui rubare il volto, poiché solo in voi ha riconosciuto la vera bellezza...” si inginocchiò ai suoi piedi “... questa rosa” mostrandole il fiore che aveva con sé “è prossima a sbocciare... tenetela con voi stanotte e domattina la vostra beltà avrà rinvigorito i suoi petali scarlatti...” le sfiorò la mano con le labbra “... servo vostro umilissimo, milady...” A quelle parole dell'affascinante avventuriero, Marcus scosse il capo e alzò gli occhi al cielo. |
“Bontà Divina, benedetta ragazza...” disse preoccupato Aladiah a Eilonwy “... bada di non metterti nei guai però... trovati un luogo sicuro, magari presso la riva, dove le acque sono più tranquille... e cerca di restare ben nascosta fino all'alba... io non ci metterò molto e tornerò prima del chiarore del nuovo giorno...” e il piccolo Cherubino volò via.
Ma quando fu presso la riva, Eilonwy, poco prima dell'alba, avvertì delle voci e poi dei rumori di cavalli. Erano due cavalieri. “Allora, siete pronto?” Chiese uno dei due all'altro. “Certo...” annuì questi “... prima del sorgere del Sole avrò regolato questa questione.” “Vedremo.” Rispose il primo. Ed estrassero entrambi le spade. |
Oh no...non era possibile. Mi avevano trovata!?!
Ma avevo cavalcato per 5 cinque giorni e 5 notti senza farmi vedere da nessuno. Ed erano pure armati. Mi immersi di nuovo, cercando di non far rumore, negli abissi profondi di quel fiume. Per fortuna le sirene potevano sentire a grandi profondità le voci di chi stava in superficie. Erano proprio loro? Erano gli uomini di Slathnir? |
Eilonwy ritornò sott'acqua, mentre i due misteriosi cavalieri presero finalmente a duellare.
La ragazza, mutata in sirena per quell'oscuro incanto, poteva sentire tuttavia le loro voci, anche stando in profondità. “Avanti, gaglioffo...” disse uno dei due cavalieri all'altro “... fatti sotto!” “Sono pronto!” Replicò l'altro. Il duello fu duro e lungo, ma alla fine uno dei due risultò vincitore, uccidendo l'altro. Ma anch'egli era però rimase ferito nonostante la vittoria. E così, a causa di quella ferita al fianco, si accasciò a terra per il dolore. |
Quadro II: Afravalone
“L'uomo ricco d'astuzie raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch'ebbe distrutto la sacra rocca di Troia, di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patì in cuor sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi.” (Omero, Odissea) Le immagini scorrevano sulla tv, susseguendosi e accavallandosi confusamente. L'uomo steso sul letto continuava a cambiare canale con fare meccanico, quasi senza badare a cosa appariva sullo schermo e continuando a sorseggiare dalla sua lattina di Cola. Alla fine lasciò cadere in terra il telecomando, limitandosi a fissare stancamente le fasi della partita trasmessa in tv. “Ti piace” entrando nella stanza una ragazza “come mi sta questa vestaglia?” Mostrandosi a lui con un indumento tanto sottile e trasparente in più parti da sembrare leggero come l'aria. “Potrei promuoverlo alla prossima premiazione cinematografica, con frasi ad effetto del tipo... non so... di notte indosso solo questo e due gocce di profumo...” rise “... ti piace? Magari potrei darti un aiutino per capire dove metto quelle due gocce di profumo...” facendo l'occhiolino. “Premiazione cinematografica?” Fissandola lui. “Di film porno, intendi?” “Cafone.” Sbuffò lei. “Ah, già dimenticavo...” fece lui “... i tuoi film tecnicamente sono un pò diversi da quelli per soli adulti...” sorseggiando ancora dalla sua lattina. “Forse dimentichi che se non fosse stato per il mio denaro” con astio lei “tu non saresti uscito dai casini in cui eri finito, mio caro campionissimo.” Lui rispose con un'occhiata di disprezzo. Lei allora scosse il capo e poi si avvicinò al letto, lasciandosi cadere fra le sue braccia. “Ma tu non vuoi solo il mio denaro, vero?” Sussurrò al suo orecchio lei. “No, tu vuoi anche il mio corpo...” cominciò a baciarlo piano sul viso “... è tanto che non mi prendi come sai fare tu... sai...” sorridendo “... questa vestaglia costa un bel po' di migliaia di Taddei, ma se tu ora me la strappassi di dosso... beh...” succhiandogli lentamente le labbra “... io lo troverei terribilmente eccitante...” e si scoprì il seno, per poi strofinarlo sul petto di lui. “Sai bene” mormorò lui impassibile “che piace a me fare la prima mossa.” “Allora prendimi, mio bel predatore...” accarezzandogli il petto lei. Lui sorrise e poi la fece girare sul letto, finendo per restare sopra di lei. “Così ti voglio...” eccitata lei. “Decido io quando mi va...” sussurrò lui, per poi sorridere ancora “... e oggi no...” Si alzò e terminò di bere la sua Cola. “Ma chi credi di essere!” Esclamò lei inviperita, rivestendosi. “Sai quanti ne trovo come te? Mi basta andare in uno dei tanti circuiti di Formula Uno e schioccare le dita per vedere decine di piloti cadere ai miei piedi! Adele Insert è la diva più apprezzata e desiderata, mio caro pallone gonfiato!” “Si, immagino...” mettendosi al polso l'orologio lui “... ma risparmiami i nomi di quei piloti, ti prego...” “Pagliaccio!” Gridò lei. “Io ti ho tolto dai casini, quando ti accusarono di aver vinto il titolo iridato solo dopo aver buttato fuori pista il tuo rivale!” “Tuo padre, mia cara...” fissandola lui “... lui ha fatto qualche telefonata e la federazione ha chiuso l'indagine...” “Lo dirò allora a lui!” Urlò lei. “Ti farò rovinare! Me la pagherai! Tu sei mio!” “Ascoltami, angelo...” a muso duro lui “... io non sono di nessuno, chiaro? Non appartengo a nessun altro che non sia me stesso... e bada di rammentarlo... tu e tuo padre...” i suoi occhi azzurri erano in quelli verdi di lei “... sai perchè amo la velocità? Perchè percorro sei miglia in un minuto ed un quarto, senza quasi mai toccare il freno? Senza voltarmi mai indietro e guardando invece sempre avanti? Ripetendo mille volte in un'ora quel minuto ed un quarto, con l'ossessione di assottigliarlo sempre di più? Perchè non voglio avere nessuno addosso! Amo la velocità perchè è l'unica cosa che mi fa sentire libero!” Restò a fissarla ancora e poi, preso il suo giubbotto, uscì sbattendo la porta. Un attimo dopo sfrecciò via con la lamborghini di lei. “Maledetto...” prendendo il telefono Adele “... ora me la pagherai davvero... vedrai che fine fanno quelli che tentano di calpestarmi... pronto? Sei tu, Chen? Si, sono io...” fingendo di piangere “... nulla, lascia perdere... ti prego, non farmi domande... si, è stato lui... continua a maltrattarmi... mi tratta come una pezza da piedi... prima fa sesso e poi mi butta via... l'ha fatto anche stasera... no, non voglio che mio padre lo sappia... no, non voglio metterci in mezzo la stampa... ti prego, Chen... non so neanche perchè ti ho chiamato... forse perchè sono stanca... che vuol dire hai una soluzione? Oh, ti prego, non voglio sapere da chi gli farai avere una lezione... niente violenza? E come intendi punirlo? Certo che mi fido di te... va bene, starò tranquilla... magari mi stenderò un po'... no, non so dove sia... ha preso la mia auto ed è andato via... va bene, lascerò fare a te... Chen... grazie...” mise giù il telefono e si versò da bere. “Stavolta avrai ciò che meriti, canaglia...” mormorò sorseggiando dal suo bicchiere “... si, ciò che meriti...” ripensando alla scena di poco prima, quando lui aveva osato parlarle in quel modo. http://static.cinemagia.ro/img/db/mo...le-890276l.jpg |
Arrivai di corsa sperando di fare in tempo ma Anchea mi disse che il Consiglio si era già consultato e per sapere della sorte della sacrdotessa Lipsia avrei dovuto scendere e guardare in che direzione puntasse il pugnale.
E fu quello che feci...il pugnale purtroppo non dava scampo...era stata decisa la condanna... Tornai da Anchea e comunicai a lei e alle altre radunate nei dintornu la triste sentenza. Alcune, soprattutto sacerdotesse come Lipsia, cominciarono a piangere e a lamentarsi altre invece, andavano dicendo che giustizia era stata fatta. Per evitare uno scontro tra queste due fazioni le feci scomberare tutte e presto mi ritrovai da sola. Tornai a guardare il pugnale ancora una volta nella speranza di aver capito male ma nulla era cambiato. Mi diressi nel luogo in cui era avvenuto il processo sperando di trovare ancora qualcuno. La stanza era completamente vuota fatta eccezione per un plico di fogli. Mi avvicinai e vidi che narravano gli avvenimenti di oggi, affinché la storia di Lipsia fungesse da monito per le generazioni future. Mi sedetti per terra e inizia a sfogliare le pagine...Lipsia aveva lasciato incustodito, di notte, il sacro tempio a cui aveva fatto giuramento...Aveva atteso che le antre due sacerdotesse si allontanassero per accendere il sacro fuoco sulla spianata davanti al tempio ed era fuggita di corsa per incontrare qualcuno...ecco qui un testimone, mentre tornava a casa da una taverna, aveva visto la giovane sacerdotessa in dolce compagnia ma non era stato in grado di descrivere l'uomo...A questo punto tutto il Consiglio era furioso...e beh la condanna era stata inflitta. Mi alzai e riposi i fogli al loro posto...Ecco il motivo di una sentenza così severa e esemplare..Lipsia aveva abbandonato il tempio per vedere un uomo, senza prima chiedere il permesso alla Sacerdotessa Madre. Certo ero dispiaciuta per Lipsia ma visti i fatti, di cui prima non ero a conoscenza, comprenedevo la decisione del Consiglio...se si fosse mostrato digligente e l'avesse assolta tutta la nostra Legge sarebbe potuta esser mezza in discussione da una qualsiasi testa calda . Uscii e trovai una guardia ad attendermi per scortarmi da Lipsia..avrei dovuto comunicarle la sua sorte. Era un compito ingrato ma spettava ad una patrizia, e il fato, tramite il lancio di una moneta, aveva scelto me, perciò non potevo oppormi. |
Presi la rosa e ascoltai le parole di Tyssen..sorrisi..lui era bello e affascinante e nobile eppure non riuscivo ad innamorarmene.."Vi ringrazio. .galante come sempre..e ho bisogno proprio di voi milord" dissi avvicinandomi a Marcus e il nano e raccontai a Tyssen tutta la storia dello scrigno e il contenuto. ."Volete accompagnarci..sarei più tranquilla che essere sola..e per caso siete a conoscenza di questa milady o di dove si trovi questo abate oppure cosa minacci il regno?" Mentre aspettavo rispondesse presi il libro azzurro incredula e lo sfogliai..tradizioni orientali. .forse c'entrava qualcosa invece? O fu una presa in giro..
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"Buio......non vi era altro che quello......". Una ruota di sensi e pensieri andavano a prender forma in qualcosa di più introspettivo.
Richard era sempre pronto a lanciar frecciatine, ma quella volta sembrava che le sue parole sembravan come se volesse ammettere la sua sconfitta in tema di iniziativa. Non avrei' mai pensato di poterlo surclassare in quel modo. Le campane di un'antica cappella risuonavano alte in cielo, ed un falco vegliava sulla mia persona come se fosse un consigliere sembrava avere molta confidenza con la mia persona.....chi poteva essere..... Decisi di stare al gioco: "Sembra che qualcuno si stia divertendo a suonar quel vecchio campanile, credo che qualcosa stia per succedere....caro amico." Quel famiglio che andava accompagnandomi era più saggio di quanto immaginassi ed era più che giusto andare a caccia nella foresta per potersi cibare, solitamente i rapaci prediligono la notte come terreno di caccia. "Ti conosco molto bene.......andremo a caccia. Devo ammetterlo, anche io ho un leggero languorino. Su, muoviamoci" sollevai' il braccio e lo feci poggiare lungo la spalla. "Costeggiamo il lago? Di solito a quest'ora i pesci dovrebberon esser più vicini alla riva....." Spronai' Nexus e ci inoltrammo nel bosco. |
Mi voltai di scatto, e fissai mio padre con occhi di fuoco.
Come si permetteva di fare irruzione in quel modo? Al diavolo gli insulti.. Stava cominciando a parlare. Poi quelle parole, vergognarsi di me. "Lo avete già fatto anni fa, no?.. Quando siete venuto a salvarmi da quella cella..." Sorrisi, gelida "Salvo poi accorgervi che avevo ucciso, seppur disarmata, quattro dei vostri uomini che erano entrati nottetempo.. Immagino per portarmi i vostri saluti.." Guardai mio padre negli occhi "Io non sono il gendarme della Chiesa, non lo sono mai stata, e non lo sarò mai... Lo sapete voi, lo sa il senato, lo sanno i miei uomini..." Mi voltai verso il sospettato, che teneva il capo chino "per la cronaca.. Non sono i miei uomini quelli, ma la milizia ecclesiastica..". Tornai a guardare mio padre "Non vi permetto di entrare qui e dare ordini ai miei uomini... Non ne avete il diritto né l'autorità... Così come non avete il diritto di giudicare come conduco gli interrogatori.. Ora non ci dirà nulla..." Sostenni lo sguardo di mio padre, la stessa espressione fiera e sicura, gli stessi occhi azzurri "Sono desolata, padre.. Ma se volevate avete una figlia obbediente, dovevate insegnarle a cucire, non a combattere.. E ora, se permettete...". Mi voltai senza aspettare la sua risposta, smisi semplicemente di calcolarlo. Osservai il sospettato. "Sei davvero un idiota.. Ti sei incastrato con le tue stesse mani... Non potevamo accusarti di nulla.. Ma insultare un ufficiale del regno, dichiarare tali perversioni.. quello sì che è un reato.. Così dovrai farci compagnia per un po'... Non credere che non sia molto interessata alle vostre ripugnanti assemblee libertine... Forse non servirà nemmeno Keira con uno come te.."Sorrisi "Portatelo via... Ricominceremo domattina" Ordinai ai tre militari che erano accanto a lui "Però dobbiamo essere ospitali... Certo, non abbiamo una cella con uomini e donne, ma una bella piena.. Vediamo un po'.. Ah, si.. Abbiamo quella banda di rapinatori che depredavano i villaggi del sud.. La loro cella andrà bene.. Dovrebbe piacergli.." Risi. "Signori, Non vi facevo così casti.. Quando mi dite che andate alla taverna, in realtà correte in chiesa a pregare? Che bravi ragazzi.." Risi, scuotendo la testa "O forse si riferiva a me, e non avrebbe tutti i torti.." Mormorai piano. Ero un soldato, e di certo non mi scandalizzavano le abitudini dei miei uomini , ma, naturalmente, essendo una donna, certe libertà non mi erano concesse. Dovevo mantenere limpidi l'onore di uomo, e la virtù di donna. I miei uomini dovevano vedermi intoccabile, incorruttibile, irraggiungibile. Se si fossero davvero resi conto che ero una semplice donna, come tutte le altre, non avrebbero accettato di obbedirmi. Ma non avrei mai permesso una cosa simile. Mi avvicinai ad Astin, lanciandogli un'occhiata benevola, per rassicurarlo che non aveva fatto niente di male, e gli parlai a bassa voce. "Trovami la migliore spia che abbiamo.. Sfrutteremo quell'uomo per arrivare ai ribelli.. Dirà di essere stato avvicinato da lui prima che fosse catturato.. Domattina dobbiamo farlo parlare, in un modo o nell'altro... Grazie, Astin, per tutto.. Oggi non ti faccio stare fermo un attimo.." Sorrisi. Feci cenno a Keira di avvicinarsi "Abbiamo trovato qualcuno di immune al tuo fascino, mia cara... È un evento " Porgendole gentilmente alcune monete "Grazie lo stesso.. Ah, prima che mi dimentichi, avvisa Madama Irka che arriveranno dei mercenari.. Naturalmente, le regole sono Sempre le stesse... Al minimo disordine, la minima prepotenza non consentita, ne risponderanno a me.. Non voglio trattenerti oltre.. " Guardai prima Astin e poi Keira "Andate.. Astin, noi ci vediamo a cena...". Sorrisi ai due e poi mi girai verso mio padre, chiedendomi se fosse ancora lì. |
Per fortuna non erano i seguaci di Slathnir.....ma....oh accidenti...si stavano uccidendo.
Guizzai fuori dall' acqua e gridai: "Fermatevi....fermatevi! In nome del cielo, ma che fate? Vi ordino di piantarla! Bastaaaa!!!". Troppo tardi ormai ! Mi avvicinai alla riva dove si era accasciato uno dei due cavalieri. Presi il mio arco e le mie frecce, che erano appoggiate dietro una catasta di sassi. Ad un tratto sentii dei crampi alla coda e riappoggiai il mio arco con le frecce sulla catasta di sassi. Alzai lo sguardo e venni colpita da un raggio di sole. Il sole stava sorgendo!!! Me ne ritornai sott' acqua e vidi che le squame stavano scomparendo, le pinne stavano diventando dei nivei piedi e la coda si stava tramutando di nuovo in due candide gambe. Venni avvolta da un miliardo di bollicine d' acqua e dopo un attimo....mi ritrovai nuda. Riemersi e mi coprì con delle larghe foglie di ninfee. http://imageshack.com/a/img196/8558/07rm.png |
Ero assorbita totalmente dai miei pensieri e da quello che il bosco stava nascondendo, in verità sostavo molte volte nei pressi dei suoi accoglienti rifugi ...ma non avevo mai avvertito la voce del maligno........arrivai alla fine del discorso tra i due Monaci.....salutai Fra Favelius e sorrisi alla donna, che ci offriva la sua dimora per poter rimanere nell'attesa del Monaco messaggero.....quello che in verità lessi nei suoi occhi...era sollievo, come se infondo avesse pregato perchè qualcuno di noi rimanesse accanto alla figlia in quella prima notte di apparente tranquillità.......mi accorsi che nell'aria c'era odore di stranezze.....presi posto accanto al fuoco, la notte era gelida.....quando mi accorsi che Fra Severius.....stava facendo la stessa cosa....." Siete certo di voler venire con me nel bosco ?.....potrebbe essere tutta una strana storia da cui non ricaveremmo un ragno dal buco...oppure, siamo difronte ad una certa verità, il male affronta il bene.....la notte il giorno ...il bianco ed il nero....cose vecchie come il mondo........mi chiedo Frate..venire con me, per voi sarà un rischio in piu', il Monaco che e' venuto a cercarmi...non sapeva neppure come chiamarmi....Maga e' quello che alla fine gli e' uscito dalle labbra, due Monaci e una Maga......un unione davvero interessante........il Sacro ed il Profano......non scapperete fra Severius ?.....il demonio e' come acqua trova sempre il suo passaggio....."......mi ero sempre divertita a prendere in giro i Monaci, sin da bambina, vivendo al monstero....dovevo pur divertirmi ed il fatto di essere la figlia di un Monaco...da grande mi diverti' ancora di piu'...........come diceva mio padre, mai fidarsi di chi si celasse dietro ad ogni cosa che apparisse buona......mi voltai verso il Monaco e lo guardai intensamente......ebbi uno strano presagio.........un pensiero fatto di buio e cattiveria oltrepassò la mia mente e distolsi i miei occhi da lui riportandoli tra le fiamme del camino
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Tara, scortata da una guardia (nella terra delle Icene esistono solo donne, giudici e soldati compresi), giunse nella cella dove era custodita Lipsia.
La sacerdotessa era a terra, inginocchiata e curva su stessa, con gli occhi rossi e gonfi per le lacrime. Ma appena vide giungere Tara sembrò come riprendersi. “Solo pochi istanti...” disse la guardia alle due, per poi allontanarsi. Lipsia allora si avvicinò a Tara e le strinse le mani. “Sei qui per la sentenza, vero?” Guardandola negli occhi. “Conosco ciò a cui è destinata una sacerdotessa che si macchia di gravi colpe... ho abbandonato il luogo sacro che dovevo custodire... e l'ho fatto per incontrare un uomo... si, la legge lo vieta... vieta ogni legame con gli umani... e poi ho messo a repentaglio la sicurezza del luogo sacro... ora mi hanno condannata, vero? Condannata ad essere murata viva nella Torre Perduta...” e pianse fra le braccia di Tara. |
Il padre di Clio era rimasto in silenzio a fissare come sua figlia regolasse la questione, tra le minacce a quel sospettato e gli ordini ai suoi uomini.
“Per essere un vero ufficiale” disse alla ragazza “non basta tener testa ai propri uomini e sconfiggere i propri nemici. No, bisogna soprattutto vincere i nostri limiti, le nostre debolezze. E le tue debolezze sono quegli sciocchi ideali che ti porti dentro. In questo regno vi sono due forze militari... quelle ecclesiastiche e quelle nobiliari... io ho fatto di tutto per spingerti ad entrare nelle prime... quelle danno il vero prestigio, la vera fama... quando lo capirai? Ho saputo dell'arrivo di milizie mercenarie... perchè secondo te? Te lo dico io... perchè le divisioni tra le forze del Clero e quelle dei nobili rendono più debole il nostro esercito... quando lo capirai finalmente? Comunque...” cercando di calmarsi “... manda al diavolo il tuo luogotenente... stasera cenerai a casa con noi... ho degli ospiti importanti e voglio presentarti a loro...” |
Fra Saverius sorrise a quelle parole di Elisabeth e poi prese un po' della tisana che la madre della fanciulla aveva preparato per loro.
“Il demonio è come acqua...” disse sorseggiando tra il torpore del fumo caldo “... interessante esempio il vostro... e l'uomo oggi è capace anche di domare le acque, non è vero? Basti pensare alla dighe che sbarrano il corso dei fiumi e di quelle che bloccano un lago, liberando ettari di terra coltivabile ed abitabile... senza dimenticare come ormai le navi solcano e dominano mari ed oceani... fortunatamente sono finiti i tempi in cui, per la propria impotenza davanti alla Natura, l'uomo era solito riconoscere immaginari dei nelle acque, nel fuoco, sulla terra e persino nei cieli... e forse è questo il più grande miracolo della Fede, non pensate? Aver fatto comprendere all'uomo che tutto nel Creato è fatto per lui... che non vi sono dei o spiritelli nelle cortecce degli alberi, nei ruscelli e così via... certo, possono esistere entità sconosciute, la Fede non lo nega... ma se esse sono ostili ed impediscono all'uomo, eretto re del Creato per Concessione Divina, di godere della Natura allora sono da riconoscere come demoni... e ahimè, i demoni hanno molti volti e molti nomi...” rise appena “... secondo voi, signora... vi è forse difficoltà per un demone mutarsi in cane o in gatto? O magari in un castello o addirittura in una città? No di certo. Le Scritture e i testi sacri di ogni religione lo confermano... allora immaginate quanto è forse più semplice per un demone mutarsi invece in un qualcosa di meno impegnativo di un animale o di qualsiasi altra cosa inanimata... un qualcosa di astratto, magari... un qualcosa di cui tutti parlano, ma che ben pochi conoscono... ad esempio la libertà, la verità, la giustizia...” la fissò continuando a sorseggiare la sua tisana calda “... volete andare nel bosco da sola? Senza attendere il ritorno di Fra' Favelius?” |
Così, insieme al suo falco e in sella al fido Nexus, Parsifal cominciò ad addentrarsi nella foresta.
Era ormai quasi buio e tutto sembrava mutare velocemente intorno a loro. Appena un leprotto, attardatosi a tornare nella tana prima delle tenebre, uscì allo scoperto, il falco subito si lanciò su di esso, afferrandolo per gli artigli e portandolo poi al suo padrone. “Ecco...” disse il falco a Parsifal “... accendi un fuoco e stasera avremo una cenetta assai deliziosa...” posandolo ai piedi del cavaliere errante. Poi, ad un tratto, di nuovo il rintocco delle campane. “Ancora quella cappellina...” mormorò il falco, andandosi a posare di nuovo sul braccio di Parsifal “... eppure è strano... l'ho vista dall'alto e credo sia del tutto abbandonata... spero non sia sconsacrata... di tutto abbiamo bisogno stasera, tranne che di incontrare qualche demone errabondo...” http://www.silenzio-in-sala.com/imma...hawke_1118.jpg |
Tysse ascoltò con interesse Altea.
“Oh, milady...” disse tornando ad inchinarsi davanti alla dama “... voi mi fate una gran grazia oggi... vi è forse qualcosa da desiderarsi di più? Di poter essere al vostro fianco in questo viaggio?” Fissò poi il nano e dunque lo scrigno. “Di quell'eremita, ahimè, ne ignoro ogni cosa...” tornando a guardare Altea “... ce ne sono tanti oggigiorno... le montagne ne sono colme... vi è sempre un eremo abitato da qualcuno di questi mistici solitari... la donna invece... lady Consel... certo che so chi sia... molti conoscono il suo nome e ancor più la sua nobile famiglia... ella infatti appartiene all'aristocratica stirpe dei Taddei, i signori di Capomazda, il più importante ducato del reame...” |
In un attimo Eilonwy mutò la sua forma: da sirena, di nuovo in umana.
Era infatti l'alba. Il cavaliere ferito ebbe solo il tempo di alzare gli occhi su di lei. Riuscì a togliersi l'elmo e a mostrare il suo volto. Aveva lunghi capelli neri, pelle chiara ed occhi celesti come il cielo. Tentò di sfiorare quella che credette essere una visione, ma un attimo dopo perse i sensi davanti ad Eilonwy. La ferita infatti perdeva molto sangue. |
Scossi la testa. Per quanto tempo ancora dovevo sentire quelle storie?
"Quante volte dovrò ripetervelo? Esistono molte cose oltre alla fama.. tutti meritano di essere difesi, qualunque sia la loro Fede.. Perché i cristiani dovrebbero essere privilegiati? Il re stesso predica la tolleranza... La Fede illumina il cammino, qualunque nome si decida di dare al divino.. Questo mi ha sempre insegnato anche vostro padre.." Sorrisi "E poi dovrei convertirmi per entrare nella milizia ecclesiastica, cosa che non accadrà..". Sospirai, sapevo di non poter cenare con mio padre, dovevo parlare con i soldati, ma no avevo voglia di litigare. "Proprio per l'arrivo dei mercenari devo cenare in caserma, ma se per voi è importante, allora parlerò con i miei uomini prima, e poi cenerò con voi a palazzo, non farò tardi..". Mi rivolsi così a un soldato, comunicandogli il cambio di programma, con l'ordine di avvisare tutti. "Chi sono questi ospiti che volete presentarmi, padre?" Dissi, più gentilmente possibile. |
A quelle ultime parole mi voltai verso il nano Gyen..."Parlatemi di questa famiglia..dei Taddei...che cosa significa che qualcosa sta nuovamente cercando di insinuarsi non solo nel regno ma anche nella loro famiglia?" osservai Tysse, almeno era una persona colta..pensai tra me e me..oltre che bella ovviamente..."dopodichè dovremmo cercare di preparare il nostro viaggio".
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“Lo scoprirai stasera a palazzo.” Disse il padre di Clio a sua figlia. “Voglio che indossi l'uniforme ufficiale da cerimonia. Sappi solo che la cena di stasera riguarda il tuo avvenire e forse quello dell'intero regno.” La salutò con un cenno del capo e andò via.
Poco dopo arrivò Astin. “Tutto bene, capitano?” Chiese alla ragazza. “Ho visto vostro padre andar via accigliato... spero non ci sia qualche problema...” |
Sgusciai fuori dall' acqua e mi sedetti vicino al bel cavaliere dai capelli corvini e gli occhi di ghiaccio.
Era svenuto! Portai la sua testa sulle mie lunghe e marmoree gambe e coprì i miei prosperosi seni con la lunga, riccioluta e borgogna chioma. Per fortuna avevo legato i capelli con molti nastri e strisce di cotone. Esse le utilizzai per pulire la ferita e per fasciarla. Guardai il cielo per vedere se arrivavano Coco ed Aladiah. Aspetta.....aspetta....ma perchè tardavano tanto? Tornai a guardare il cavaliere....era incantevole.....anche se sarebbe stato meglio se si fosse tagliato quei meravigliosi capelli neri dai riflessi bluastri. Troppo lunghi per i miei gusti!!! Aveva il viso rasato e perfetto come una statua greca-romana. Mi misi a cantare, per far passare piu' velocemente il tempo, una canzone celtica, che mi aveva insegnato mia madre: http://www.youtube.com/watch?v=yL5LZ1Eq_1g |
Fra Severius e la sua tazza fumante......non c'erano spiritelli, tra le cortecce degli alberi ?......sbagliato, c'erano si gli spiritelli.....e c'erano tutte quelle cose che la Chiesa aveva modificato a suo uso e costume...." Diciamo che non ho problemi ad andare nel bosco da sola....ho ancora qualche amico spiritelli....volete accompagnarmi senza l'approvazione del Priore ?.......io non ho problemi...vedete, la libertà in me sta anche in questo....non devo chiedere il permesso...seguo le regole del creato........ma voi ?....."........sorseggiai la mia tazza guardando il Monaco......ma il mio sguardo si era tramutato in sfida.....il punto era.....chi stavamo salvaguardando.....noi... o i giovani ragazzi......che intraprendevano la via del bosco .......
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Sorrisi ad Astin.
"Mio padre è sempre accigliato.." Scossi la testa ".. Da quando è diventato cristiano è insopportabile, continua a spingermi perché entri nelle forze ecclesiastiche, ma io continuerò a battermi perché tutti abbiano la possibilità di entrare nell'esercito e difendere questo paese, indipendentemente dalla Fede.. Non voglio annoiarti con queste faccende, ma mio padre ha il potere di irritarmi ultimamente.. Non so se Kornik ha fatto in tempo ad avvertirti... Non potrò cenare in caserma stasera, mio padre ha degli ospiti importanti... ho fatto radunare tutti adesso, in modo che possa parlarvi lo stesso.. Vieni con me, li raggiungiamo subito.." Facendogli segno di seguirmi "Piuttosto, sei tornato presto.. Novità su quella spia? so che è tardi, ma domani vorrei che assistesse all'interrogatorio del sospettato, nascosto, ovviamente.. Così da poter entrare nel ruolo...". |
“So solo che per la mia padrona” disse il nano ad Altea “quel messaggio è di vitale importanza. Devo portarlo all'Abate Nicola... so solo questo... lady Consel si fida di me ed io non voglio tradirla...”
“E dei Taddei cosa sai dirci?” Chiese Marcus. “Sono una stirpe guerriera” rispose il nano “che si vanta di discendere da un eroe eponimo... un cavaliere leggendario che liberò gran parte di queste terre, realizzando delle imprese straordinarie... imprese che il mito oggi chiama Questioni...” “Certo...” annuì Tyssen “... parli del mitico Ardea de' Taddei.” “Si...” annuì il nano. “Io in età adolescenziale” mormorò Tyssen “corteggiai una giovanissima damigella, che seppur non direttamente imparentata con i Taddei, la cui famiglia frequentava spesso il loro palazzo... ed ella mi raccontava spesso di come suo nonno si raccomandava con lei di non mettere mai gli occhi su uno dei rampolli di quel nobile casato... perchè se lo avesse fatto, avrebbe di certo conosciuto tristezza e solitudine...” E a quelle misteriose parole di Tyssen, Altea avvertì quasi un senso di angoscia nel suo cuore. |
Ma un attimo dopo che Elisabeth ebbe finito di parlare, la madre della ragazzina si sedette tra lei ed il monaco.
“Il bosco...” disse con una voce quasi impercettibile “... non so cosa si nasconda là... nessuno lo sa qui nel borgo... e nessuno immaginava nulla... per questo lasciavamo andare là a giocare i nostri figli... una volta la figlia di Lorette disse di aver incontrato delle persone... uomini e donne... erano gentili, amabili... così diceva... e avevano promesso a tutti i ragazzini di mostrar loro un posto bellissimo... un posto in cui tutti sono liberi e felici...” scosse il capo “... naturalmente nessun genitore badò a quelle parole... pensavamo si trattassero di storielle inventate... i ragazzini lo fanno spesso... ma ora... ora non so più cosa credere... so solo che nel bosco c'è qualcuno, qualcosa... e da quando i nostri figli sono stati laggiù, sono cambiati...” “Chiedere ai ragazzini è inutile...” mormorò Fra' Severius “... qualsiasi cosa abbiano incontrato nel bosco, essa si sarà mostrata con un aspetto ingannevole... infatti il lupo si traveste sempre da agnello quando si avvicina all'ovile...” E la fiamma del camino pareva quasi descrivere inquiete forme mentre consumava la legna sulla brace. |
“Si, capitano...” disse Astin mentre seguiva Clio “... ho fatto già chiamare qualcuno per il ruolo di spia... domattina sarà qui e assisterà all'interrogatorio di quell'uomo... ah, ho saputo che le donnine di Madama Irka si stanno preparando ad accogliere i mercenari che presto giungeranno in città... si preannunciano grandi guadagni per la loro casa di piacere...” aggiunse ironico il luogotenente “... a proposito, capitano... come pensate di affrontare la cosa? Voglio dire... a chi saranno subordinati quei soldati di ventura? Saranno una nuova forza armata indipendente? Chi si prenderà la responsabilità di eventuali disordini? Non credo lo farà il Senato...” scosse il capo “... non so, ma mi aspetto altri casini...”
E proprio in quel momento i due giunsero dove tutti i soldati erano stati radunati per ascoltare le nuove disposizioni del loro capitano. Dopo di ciò, infatti, Clio era attesa da suo padre per quella cena nel loro palazzo. |
Eilonwy, così, cominciò a cantare dolcemente.
La sua voce sembrò accompagnare il Sole nascente, che iniziava a dissolvere le ombre della notte ormai svanita e a tingere la foresta e i monti lontani con un pallido e purpureo alone. E proprio uno di quei riflessi parve posarsi ed attraversare lo sguardo del cavaliere. Infatti egli sembrava sul punto di riprendere conoscenza. E per un istante vide l'incantevole figura di Eilonwy, simile ad una ninfa, accanto a lui. “Chi...” disse a fatica il cavaliere “... chi sei? Forse... forse un Angelo?” Ma la ferita, nonostante le cure di Eilonwy, aveva fatto perdere al paladino molto sangue. Ed egli perse ancora una volta conoscenza. Un attimo dopo, però, la ragazza cominciò ad udire voci lontani. Voci inconfondibili che lei conosceva bene. “Sei il solito insensibile!” Esclamò Coco. “E tu la solita perditempo!” Replicò Aladiah. “Vuoi capire che noi abitanti del Piccolo Popolo” spiegò seccata la fatina “di notte volteggiamo tra fiori ed alberi e quando giunge l'alba siamo stanchi!” “Sciocchezze!” Sentenziò il Cherubino. “E' inutile parlare con te!” Scuotendo la testa lei. “All'aurora i sogni volano via e siamo noi del Piccolo Popolo che li conduciamo via con le stelle!” “Piuttosto” fece Aladiah, indicando Eilonwy poco più avanti insieme al cavaliere ferito “credo sia successo qualcosa. Quella ragazza non riesce a stare lontana dai guai!” E raggiunsero Eilonwy per capire cosa fosse successo. |
"Ah finalmente siete qua...presto dobbiamo guarire questo cavaliere. Io ho fatto del mio meglio per guarirlo, ma perde ancora sangue!!! Vi prego fate qualcosa con i vostri poteri angelici e magici....per favore....vi supplico!!!"dissi implorandoli.
Intanto il cavaliere delirava. "Ditemi che sapete come fare....ditemi, per l' amor di Dio, che si salverà..." dissi tristemente. Odiavo vedere le persone morire.....già avevo visto morire ingiustamente i miei amati genitori, i miei amici, gli uomini del mio esercito ed alcune persone del mio regno....non volevo che morisse anche se aveva ucciso a sua volta un' altro uomo. ALADIAH: http://imageshack.com/a/img839/6353/pkd8.png COCO: http://imageshack.com/a/img823/808/z2nh.png |
"Il falco.....veramente era al mio servizio.....non immaginavo che potesse accadermi una cosa del genere. Se lo andassi a raccontare in giro fra i miei colleghi del teatro, penseranno che sia impazzito...."
"Come sempre non ti smentisci mai, vero?" Carezzai' il mio fidato falco. "Perdonami......se sono un pò smemorato.....potresti ricordami il tuo nome.....se lo hai?" La notte era calata nella boscaglia. Era tempo di prepararsi per il riposo....anche se i rintocchi di quel vecchio campanile continuavano a trillare. Osservai' la mia ambigua compagnia e dissi: "Credo....che sia giusto controllare l'indomani ciò che nasconde quella chiesetta; forse potrebbe aiutarci a comprender al meglio la nostra missione. " "Quella chiesa, quel campanile suonato senza il suo fedel campanaro......che sia l'inizio di un presagio che comporterà contraccolpi, nel nostro mondo?" |
Risi alle parole di Astin.
"Si, credo che loro siano le uniche contente dell'arrivo dei mercenari..." Sorrisi "Ottimo lavoro, sei stato davvero rapido.. Quanto alle truppe di ventura.." Guardai dritto davanti a me "Ormai siamo arrivati, risponderò alle tue domande parlando a tutti voi.. Va pure..". Lasciai che Astin raggiungesse il suo posto, ed entrai nella grande mensa della caserma, che era abbastanza grande per accogliere tutti i soldati che non erano impegnati in missioni essenziali, come i posti di blocco o le sentinelle. Mi sedetti sul tavolo più alto, cosicché tutti potessero vedermi. "Signori.. Vi ho fatto convocare qui perché ho delle cose importanti su cui discutere con voi.." Sorrisi "Avrei preferito farlo davanti ad una bottiglia di vino, e all'arrosto di Horel, ma mio padre mi reclama per cena.." Alzai gli occhi al cielo "Credetemi, preferirei cento volte l'arrosto e la vostra compagnia.." Dissi, quasi parlassi a me stessa. Feci cenno ad un addetto alla cucina di servire il vino. "Allora, veniamo al dunque, immagino che la voce sia già girata, ma è giusto che lo sappiate da me... Il senato ha deciso di reclutare dei mercenari.. Naturalmente, nessuno ha chiesto il mio parere.. E questo, come giustamente sosteneva Astin, è un affare solo per madama Irka e le sue ragazze..." Scossi la testa "Non so quanti saranno, né quando arriveranno... Ma, comunque sia, preferisco mettere in chiaro le cose... Io non li ho voluti, e, soprattutto, non mi fido di loro... Prego, dunque, anche voi di non farlo, di essere sempre guardinghi e circospetti.. Il senato si dice al sicuro perché i ribelli hanno meno soldi di loro.. Ma io non sarei così tranquilla.. Chi ha assistito all'interrogatorio, ha visto quali sono i valori dei ribelli.. Niente Fede, niente moralità, niente disciplina o rispetto dell'autorità... E mi sembrano ideali che possano sedurre molto facilmente un mercenario... Questo significa che dobbiamo stare attentissimi, perché potremmo esserci portati delle serpi in seno... Bisognerà quindi controllarli.. Non saranno mai autonomi.. Mai.. Mi spiego meglio, nel grande impero del passato c'erano due tipi di truppe, che, per carità, a volte avevano lo stesso valore, non come qui.. E spesso gli ausiliari non erano soli, ma affiancati da legionari.. Ed è quello che accadrà qui, anche se per ragioni diverse... Un posto di blocco sarà composto da due di voi è uno di loro.. È questa regola vale per qualunque missione.. Le squadre saranno sempre due a uno, anche se saranno più numerose.. Perché non penso che possano permettersi più di un terzo di esercito, altrimenti, se avessero tutti questi soldi da usare, chiederei di aumentarvi il salario.. Questo è quanto, mi fido del fatto che, al primo sgarro, ci sarete voi.." Allargai le braccia "E se vi fate battere in due contro uno... Non siete i soldati che ho addestrato!" Risi. "Ma questo non basta... Sapete che ho sempre avuto la massima fiducia in voi, vi ho sempre reso partecipi delle situazioni e delle decisioni del senato.. Questo, finché ci saranno i mercenari, non accadrà.. Parlerò di questioni importanti direttamente con gli ufficiali, che ne riferiranno solo a voi, e non ai mercenari.. Loro devono solo eseguire gli ordini, voi meritate di sapere perché... Quindi spingo anche voi, anche se sarete ubriachi, tra le braccia di Keira o delle altre, a non parlare di cose importanti... Se ci sarà davvero una spia, e ci sarà.. Per forza.. Farà di tutto per farvi parlare... Non deludetemi.. Veniamo alla parte più divertente.." Fregandomi le mani "L'attaccar brighe... Sapete già come la penso.. Siete adulti e siete soldati, è normale che ci siano delle beghe tra voi, e ci saranno anche con i mercenari.. Anche se vi azzuffate, non mettete in pericolo la vostra incolumità, la vostra forza e il vostro sangue appartengono al popolo, non potete sprecarli.. A meno che non vogliate fare i gradassi di vostra spontanea volontà, combattimenti alla pari... Se scopro che avete combattuto in tre contro venti, ne risponderete a me.." Sorrisi "E vi assicuro che c'è sempre qualcuno che vuole ingraziarsi il capitano e viene a raccontarmi cosa combinate, specie se il colpevole è qualcuno che non sopporta.. A maggior ragione con i mercenari in casa.. Regolate pure i vostri conti da uomini, purché non vi indeboliate... Quando arriveranno i mercenari parlerò chiaro anche con loro.. Ovviamente, se vedrete un loro sgarro, una prepotenza con la popolazione, con voi, con chiunque.. Siete autorizzati ad intervenire immediatamente, senza aspettare il mio arrivo... La popolazione non distinguerà le vostre uniformi.. Se un mercenario stuprerà una ragazza, ruberà in casa di qualcuno.. La colpa,naturalmente, ai loro occhi sarà vostra.. Quindi, voglio che li teniate a bada... Che la gente capisca che i soldati della corona sono lì per proteggerli, anche da altri soldati.." Ricordai le parole di Astin, sulla responsabilità "Naturalemente, le truppe di ventura saranno sotto la mia responsabilità, risponderò io al senato della loro condotta... Ma non posso essere in mille posti contemporaneamente.. Per questo ho bisogno del vostro aiuto..." Sorrisi, scorrendo lo sguardo sul volto dei miei soldati "Dividere pane e morte rende fratelli il conte e l'artigiano... E di un fratello ci si può fidare..". Notai con piacere che ormai i bicchieri erano pieni. Levai il mio "A voi..." E bevvi un sorso di vino "Sono stata abbastanza chiara, avete domande?". |
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