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La nave si avvicinava sempre di più, pericolosamente.
"So nuotare... Ma non so se riuscirò a resistere..." dissi piano, spaventata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando Venturi tornò in stanza, cercai di apparire quanto più tranquilla possibile.
“Grazie mille!” dissi quando mi informò della colazione. “Capisco, vi ringrazio molto per la vostra gentilezza! Spero un giorno di avere modo di potervi ripagare!” aveva pagato la stanza e il garzone per portarmi a casa. Mi sembrava la cosa più carina e corretta da dirgli. “Allora, vi auguro una buona giornata e… buona fortuna per tutto!” lo salutai, quindi, recandomi nella sala dove li attendeva la colazione. Fatta quella, avrei cercato il garzone per tornare finalmente a casa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"È vero, solo tu mi conosci veramente mentre agli altri mostro una donna dura, priva di sentimenti". Osservai l'anello e sobbalzai "Prima di preparare I bagagli devi spiegarmi come si fa a diventare invisibili".
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"Dovete provare." Disse Carlos a Marin. "Non c'è tempo. Presto, tuffatevi."
La nave pirata era ormai prossima e le grida dei bucanieri sul ponte già preannunciavano quello che sembrava un facile trionfo. Britty scese al pianterreno della locanda dove potè fare colazione. Finito di mangiare vide la carrozza di Venturi partire. La ragazza allora andò in cerca del garzone e lo trovò nella scuderia della locanda, impegnato a preparare il calessino con cui sarebbe andato in città. "Siete la ragazza che devo portare in città." Disse lui a lei. "Giusto?" Robertstein prese la mano di Blangey, accarezzandola, per poi sfiorare l'anello al suo dito. "Ti basterà premere leggermente sulla pietra dell'anello" disse lui "e il restò verrà da sè. Avrai un'ora poi tornerai visibile. Rammenta che puoi usare questo anello solo 3 volte." Guardandola. |
Presi un respiro profondo e feci come mi disse.
Mi tuffai. Speravo solo che ciò servisse. Non volevo nemmeno che facessero del male a Carlos, sembrava una brava persona e non meritava la furia di terribili predoni come quelli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin si tuffò in mare e cercò di nascondersi sotto il pelo dell'acqua, tra la spuma delle onde.
Sentì delle urla e poi iniziò a nuotare, sperando che dalla nave pirata nessuno si accorgesse di lei. "Nuota nuota, piccola mia..." disse quell'odiosa voce dentro di lei "... ma tanto ti vedranno, ti cattureranno e sarai stuprata per giorni da quei pirai rudi e selvaggi... e poi, se resterà qualcosa di te, ti porteranno al mercato degli schiavi, per essere comprata da qualche vecchio maiale dall'alito fetido..." rise forte e pronunciò altre disgustose oscenità alla giovane che nuotava. |
Nuotai e nuotai, sperando restare sufficientemente giù per non farmi notare.
La voce maligna dell'entità dentro di me quasi riusciva a sovrastare quelle dei pirati in lontananza, ma se volevo vivere dovevo ignorare lei e le sue orripilanti oscenità. Dovevo farcela e dovevo sopravvivere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mangiai la colazione cercando di non perdere troppo tempo. Non volevo che il mio datore di lavoro mi trovasse da ridire.
Trovato il garzone, gli sorrisi gentilmente. “Buongiorno! Sì, sono io. Vi ringrazio molto per il passaggio!” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Marin nuotava, lottando con le onde, con la paura e contro la malvagia entità dentro di lei.
A lungo però la fatica cominciava a farsi sentire, le gambe iniziarono a essere pesanti, le braccia doloranti e il mare pareva farsi ostile, resistente. Le onde ormai andavano gonfiandosi e restare a galla era sempre più difficile. Poi, la fatica divenne insostenibile e alla fine Marin fu travolta dalle onde. Il garzone annuì a Britty e poco dopo il calessino con i 2 giovani lasciò la locanda. La vettura attraversò la ridene campagna, lambendo il sottobosco variegato da frutti e fiori di questo inizio di Primavera, con lo screziare il verde folto tutt'intorno. "Dove devo" disse il garzone "condurvi di preciso?" |
Ci provavo, con tutta me stessa, ma via via che andavo avanti gli arti su facevano pesanti.
Il torpore mi attirava verso il basso e non c'era modo di contrastarlo, sebbene ce la stessi mettendo tutta. Senza che potessi oppormi, alla fine, venni irrimediabilmente travolta dalle onde. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alzai gli occhi al cielo a quelle parole dei miei assistenti.
Certe volte vedevano tutto nero e non c'era verso di far loro cambiare idea. "Oh troveremo il modo!" sbuffai. "Non lo troviamo sempre? Comunque se tutto va bene avremo un aiuto niente male in questa missione, anche se ancora non ne sono sicura!" pensierosa. Fanfan avrebbe risposto? La mia Mary sarebbe riuscita a fargli avere il messaggio? Non mi restava che aspettare e magari nel frattempo provarmi quel meraviglioso vestito. "Andate ora, cercherò io notizie su questo professore e su questa cittadina!" spiccia. |
Non ci perdemmo in troppe chiacchiere e il viaggio fu alquanto monotono. Fortunatamente c’era il panorama a distrarmi un po’ dagli eventi capitati negli ultimi giorni!
“Alla tenuta del Barone Nolex!” risposi alla sua domanda, tornando a concentrarmi su ciò che vedevo davanti a me Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sunis fu lasciata sola dai suoi 2 assistenti, libera ora di provarsi l'abito e di trovare notizi su Ateatown.
La Mentitrice aprì gli occhi all'improvviso. Era in un letto, all'interno di una stanza dal soffitto basso e arredata solo di un tavolino e una sedia, oltre che dal giaciglio su cui era la donna. La porta era chiusa e da fuori giungevano strani rumori. Il garzone accompagnò Britty al palazzo del barone, salutandola e riprendendo poi il suo cammino verso la città. Il pomeriggio trascorse lento e noioso e solo la sera Nolex rientrò nel palazzo, chiedendo subito notizie di Britty. Infatti era uscito tutto il giorno a cercarla. |
Quando aprii gli occhi, mi dissi "finalmente".
Era anche ora. Avevo accettato di far gestire a quella stupida tutta la faccenda, ma saremmo arrivate al punto molto prima se avessi gestito tutto io. Pazienza. Guardandomi attorno, non vidi ancora alcuna traccia del lusso traboccante che mi spettava, ma nessuno si degnava mai di trattarmi come meritavo. Un tavolino e una sedia. Era tutto? Bah, patetici ed insulsi comuni mortali. Buoni solo per poche cose. Stufa di stare su quel maledetto giaciglio, mi alzai per uscire e capire dove accidenti fossi finita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice si alzò e uscì dalla stanza.
Comprese di trovarsi in qualche posto non lontano da una spiaggia, visto si sentiva il rumore del mare. Risalì una scala in pietra e consumata dalla salsedine, uscendo su una sorta di terrazza che dava proprio sul mare. La lieve brezza, profumata di salsedine, accarezzò i suoi capelli. "Aspettavo ti svegliassi." Disse una voce alle sue spalle. https://i.pinimg.com/736x/f2/ca/52/f...64eb8a7d19.jpg |
Si sentiva il rumore mare e la spiaggia era vicina, almeno eravamo lontani da quel faro fetido e putrido in cui rischiavo di marcire.
Andai avanti e sentii qualcuno parlare dietro di me. Bah, un'altra sciacquetta come quella che mi faceva tirare a campare, mi chiedevo di quale utilità potesse essere. "E tu chi saresti?" chiesi, le mani sui fianchi tondi e lo sguardo fisso a squadrarla. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Siccome nella vita è sempre bene avere delle priorità, non appena rimasi sola tornai al pacchetto contenente il vestito, e non resistetti alla tentazione di provarlo.
Certo, dovetti chiamare Carmen, un'altra delle mie ancelle, perché mi allacciasse il corpetto e aiutasse a togliere quello che avevo indosso. L'abito era davvero incantevole, con quella pelle nera che faceva risaltare il colore della mia pelle. Gli stivali alti e le spaccature sulle cosce, poi, mi permettevano di muovermi molto più di quanto accadesse con gli altri abiti. Era qualcosa di davvero incantevole. Mi guardai e mi riguardai allo specchio, con un sorrisetto divertito. E senza togliermelo andai in biblioteca a cercare notizie su questa Ateatown. Eppure mi sembrava di averla già sentita da qualche parte. |
Arrivai a casa del Barone e ripresi a svolgere il mio lavoro.
La prima parte della giornata trascorse noiosa, non troppo emozionante o ricca di stimoli, ma alla sera il Barone tornò. Mi cercò immediatamente. “Buonasera, signore!” lo salutai con rispetto “Perdonatemi tantissimo se ieri sono sparita. Ho avuto problemi a tornare a casa!” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ascoltai attentamente ricambiando le sue carezze nella mia mano "Speriamo non servirà..o significherebbe essere in pericolo".
Facciamo preparare i bagagli?" osservando l'anello con perplessità. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice si voltò e con sua sorpresa scoprì che la voce non era quella di una donna, ma di una vecchia.
Una vecchia vestita con un ampio e lungo abito leggero, dai colori vivi e sanguigni, un diadema di bambù fra i bianchi capelli e un'espressione assorta dietro il viso caduco e rugoso. "E' proprio vero ciò che si dice..." disse ridacchiando "... ogni viuzza, strada e sentiero della terra prima o poi finisce per gettersi in acqua. E con esso tutto ciò trasporta." Fissandola divertita. Sunis con il suo nuovo abito raggiunse la bliblioteca e cominciò a cercare notizie su quella città. Scoprì così che si trattava in realtà di una cittadina, eretta nella campagna e appena fuori Afragolopolis. Ateatown aveva grosso modo lo scopo di una riserva indiana, come quelle che si trovano in America e dove venivano confinati i pellerossa. Ad Ateatown erano stati portati tutti gli scienziati e gli intellettuali in genere che non avevano accettato le leggi della capitale e non seguivano la scienza tradizionale. "Si, mi ero preoccupato, Britty." Disse il barone. "Il cocchiere tornando qui ieri sera disse di aver perso le tue tracce e che pensava fossi stata aggredita da qualche brigante, o forse assalita dai lupi. Cosa ti è successo ieri sera? Dove hai passato la notte? Non dirmi che dietro la tua sparizione c'è una fuga sentimentale? Io non voglio scandali in casa mia, Britty." "Speriamo." Disse Robertstein fissando Blangey e riferendosi agli eventuali pericoli. "Mglio essere prudenti." Poi annuì. "Si, fa preparare i bagagli e la carrozza, per favore. Voglio risolvere questa faccenda il primo possibile." Guardando poi il libro di suo nonno. |
Era una vecchia, esattamente come quello di cui mi ero liberata in quel faro ammuffito.
Bah... L'unica differenza era che ora potevo andarmene quando mi pareva e non era cosa da poco, anzi. Restava solo da capire come fare a prendere il totale controllo della ragazzina che mi ospitava, visto che ormai non mi serviva a un bel nulla. "Sì beh, ciò che mi importa ora è capire dove andare e cosa fare. Dove sono? C'è una città nei paraggi?" chiesi con impazienza e tono perentorio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non mentire, non servono inganni con me." Disse la vecchia fissando la Mentitrice. "Tu sai benissimo cosa vuoi, ma ignori ancora il modo di ottenerlo. O meglio... non conosci ancora che forma e che immagine ha ciò che cerchi." Dal mare soffiò una decisa brezza. "Per vedere aumentati i tuoi poteri sai che ti occorre una grande energia, ma non sai come trovarla. Non sai in che formamateriale l'energia che cerchi ha assunto. Ma io forse posso aiutarti."
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Sollevai un sopracciglio, con sospetto.
E com'era che, molto a caso, finivo giusto giusto da chi sembrava sapere tutto di me? Questa era davvero bella. Ma non me la contava giusta. Mi avvicinai con circospezione alla donna. "Se mi conosci così bene come sembra, saprai anche che userò i poteri di cui parli contro di te, se scoprirò che mi stai raggirando, vecchia" le intimai "E dunque, com'è che mi conosci e sai come aiutarmi? Avanti, parla." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La vecchia rise.
"Davvero" disse alla Mentitrice "vuoi perdere tempo e forze per cercare di combattermi? Avanti, seguimi." E la condusse, attraverso un cunicolo scavato nella roccia, in una sorta di cripta sotterranea, persino al di sotto del livello del mare, visto che dalle pareti di pietra si sentiva il rumore dell'acqua. "Ecco, guarda." Indicando alla Mentitrice un antichissimo altare di ossidiana e quarzo, sil quale erano incisi dei segni vecchi forse quanto il mondo. "Usa la tua magia, il tuo potere per distruggere questo altare." |
"Lo farò, se mi darai noie" dissi con tono svogliato, perchè iniziava davvero già a scocciarmi.
Speravo almeno fosse davvero utile e non una stupida perdita di tempo. La seguii attraverso un cunicolo, buio, stretto e sudicio sotto il mare e mi portò davanti ad un altare in ossidiana e quarzo, in apparenza antico quanto i segni che vi erano incisi. Mi disse di distruggerlo e mi sembrava fin troppo facile. Mi stava sfidando? Bene, ottimo. Mi posizionai davanti all'altare, richiamai a me tutti i miei poteri scagliandoli contro l'oggetto di pietra. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice usò i suoi poteri per frantumare l'antico altare e ci riuscì.
Tuttavia appena l'altare si spaccò in più pezzi tutta la cripta di pietra cominciò a tremare e poi a crollare. Si alzò una nebbia spessa e densa, incolore e senza odore. Una nebbia simile a un mantello che sembrava stringersi sempre più. La Mentitrice si accorse di essere sola, in quel Dedalo di fumo e polvere. Quando poi la nebbia iniziò a diratarsi davanti a lei comparve un cancello. Aperto. https://i.pinimg.com/originals/0a/06...f75a045a8e.jpg |
L'altare andò in pezzi, mentre lo guardavo con espressione soddisfatta.
Ma un attimo dopo, si alzò una fitta nebbia, insieme al crollo progressivo del cunicolo che mi obbligò a coprire il capo con le braccia per difendermi dalle rocce che mi venivano addosso. Ci mancava anche questa! Quando tutto finì, la vecchia era sparita e davanti a me si apriva un cancello. Oh, splendido, altre domande e niente risposte, bell'aiuto davvero. Imprecai ad alta voce contro la donna che era sparita al momento sbagliato, o forse giusto per lei ed attraversai il cancello, per capire cosa accidenti mi aspettava dall'altra parte. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Iniziai a studiare questa strana località per capire di che cosa si trattasse.
Oh beh, era anche peggio di quello che pensavo, una vera e propria enclave di atei e compagnia bella, ma guarda un po'. Dovevamo riuscire ad arrivare lì e infiltrarci. Peccato che Fanfan non si facesse vivo, quando mi serviva aiuto, maledizione. Così, chiamai nuovamente i miei assistenti, per discutere con loro del piano d'azione. Non era il caso di disturbare il chierico, per ora. Che pensasse alla salvezza delle nostre anime, dato che potevamo tirare le cuoia molto prima del previsto, con la vita che facevamo. |
"Mi raccomando..non farti sfuggire quel libro".
Uscii e dissi a Giamino di preparare la carrozza, che io e il professore dovevamo andare in un castello, e di chiedere al professore di cosa necessitasse. Per mio conto entrai nella mia stanza, preparai due valige, una con abiti orientali, l'altra con quelli d'epoca e oggetti che mi sarebbero serviti lungo il viaggio. Anche se si sperava non fosse un viaggio lungo, ma a volte le donne erano vezzose. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Todd e Smiley accorsero subito alla chiamata di Sunis.
"Agli ordini..." dissero in coro i 2 assistenti "... madama!" In quel momento però arrivò anche Padre Alphy. "Madama, vedo che voi e i vostri assistenti sembrate già all'opera, o almeno pronti a qualche azione." Il chierico. "Io però vorrei essere parte attiva di questa missione e non essere messo da parte. Immagino voi vogliate proteggere un religioso, ma io davvero voglio collaborare. E' questo il compito affidatomi dalla Chiesa, madama." La Mentitrice attraversò il cancello e si ritrovò in un vasto bosco, sferzato da una lieve brezza e animato da fiori e frutti dai colori vivissimi ed esotici. Tra la folta vegetazione si apriva uno stretto sentiero che portava, zigzagando fra cespugli e piante, ad una capanna eretta su uno spuntone di roccia ammantato da erbe e muschio selvatico. Poco dopo Robertstein e Blangey lasciarono la casa a bordo della carrozza. Era una giornata velata, grigia, con un leggero vento di Levante che soffiava melanconico fra le alte cime degli alberi secolari. Robertstein teneva in mano un vecchio diario, che leggeva con una certa attenzione, come chi ricerca una frase o una nota andata persa o dimenticata da tempo. Infiniti ricordi lo avvolgevano mentre l'assistente lo vedeva leggere quel diario dalla copertina ammuffita. |
I fiori, i cespugli, la brezza, il bosco.
Sì, tutto molto bello e romantico, ma non rispondeva alle mie domande. Alla fine, vidi un sentiero e percorrendolo si arrivava ad una capanna. Almeno lì speravo di trovare qualcosa, o qualcuno, di utile, come la vecchia di un attimo fa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice imboccò il sentiero e raggiunse la capanna, dal cui comignolo usciva il fumo del camino acceso.
La porta era socchiusa e dall'interno proveniva l'odore di qualche decotto che bolliva sul fuoco. |
Il camino sembrava acceso, a giudicare dal fumo del comignolo.
Storsi il naso nel sentire l'odore di qualche decotto. Ci mancavano anche gli intrugli di dubbia natura con quel puzzo atroce. Non era una giornata fortunata, pareva. Senza troppi complimenti, alla fine, entrai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La Mentitrice entrò nella capanna, trovando davanti al camino acceso un pentolone ossidito, dentro cui bolliva qualcosa con molte erbe, funghi e altre sostanze dall'odore intenso.
La stanza era arredata con semplicità, come se appartenesse a qualche pioniere o cantadino. All'improvviso il gorgoglio del pentolone sembrò borbottore strani rumori, simili a suoni e che alla fine parvero parole incomprensibili, in qualche lingua dimenticata. |
E... Non c'era nessuno.
Ovviamente. Potevo aspettarmi qualcosa di diverso? Certo, no. Sbuffai ed in uno scoppio di magia mandai in frantumi una bottiglia. L'odore dell'intruglio era sempre peggio, sempre più penetrante e mortifero, dannazione. Prestando poi più attenzione, sentii provenire come delle parole in mezzo al borbottio del pentolone. Infatti, mi avvicinai per capire se in quel faro ammuffito fossi impazzita o ci fosse davvero qualcosa da ascoltare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il rumore delle erbe che bollivano, suoni indistinti.
"Ti aspettavo." Disse un vecchio alle spalle della Mentitrice. "Io so cosa cerchi. Lo so bene. Forse più di te, mia cara." Era un vecchio con una lunga clamide nera, la barba folta e bianca e un elmo di ferro sulla testa, mentre si sorreggeva con un lungo bastone. |
Sobbalzai con stizza sentendo l'ennesimo maledetti vecchio alle mi spalle.
Sapevo che avrei dovuto prendere il sopravvento di quella piccola idiota, finché il marinaio era ancora nei paraggi. Sembrava uscito da uno strano viaggio nel tempo, era forse una strana festa in maschera a cui non ero stata invitata? Sarebbe stata di certo una spiacevole disdetta. "Tutti sembrano sapere tutto di tutti, ma non mi sembra di aver ricevuto risposta. Tu pensi di potermi aiutare?" con un sopracciglio visivamente inarcato. "Perchè starei iniziando a perdere parecchio la pazienza" facendo schioccare la lingua sul palato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre stavo per mettere al corrente i miei assistenti del mio piano, arrivò il padre Alphy e ci informò che voleva essere partecipe nell'azione.
"Oh non credete, padre, non ho nessuna intenzione di risparmiarla... pensavo solo che questa particolare operazione fosse troppo banale per scomodarvi!" con un sorriso. "Bene, allora visto che ci siamo tutti e abbiamo un membro della squadra in più, possiamo partire!" annuii, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza come mio solito. "Dunque, la situazione è questa: entrare in possesso dei libri del professore non è affatto facile, l'unica copia conosciuta si trova ad Ateatown, nelle mani del professor Ordifren, e non sarà facile sottrargliela. Ma in questo genere di cose siamo maestri, quindi con un piano ben congegnato potremo portarlo a casa!" soddisfatta. Poi guardai i tre uomini: "Idee?". |
"Sei l'ultima della tua stirpe..." disse il vecchio alla Mentitrice "... l'ultima sacerdotessa di spiriti antichi e dimenticati, messi al bando dai fedeli dell'Unico Dio... sei tutto ciò che resta degli antichi costruttori di pietre, dei profeti dormienti e di coloro che leggevano i cicli delle costellazioni... il tuo retaggio è la pallida ombra di quel primordiale riflesso oggi assopito... e per restare viva e potente ti occorre ritrovarlo... parlo del... Frutto Proibito della Conoscenza... l'archetipo di tutto ciò che racchiude il limite immanente e trascendente tra la materia e ciò che è infinito." Fissandola il vecchio.
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Il nostro viaggio iniziò, stavamo in silenzio anche perchè Roberstein osservava e leggeva un diario consunto ma non passai al dunque, perchè volevo sapere proprio cosa fosse e cosa leggesse. Notavo il suo turbamento in viso, il che significava quel diario lo turbasse "Mi dicesti fu tuo nonno a scegliere il tuo nome? Come mai? Immagino tu lo rinneghi" mentre osservavo la copertina consunta di quel diario.
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