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Incredibile .. era proprio vero... quella polvere era insolubile..."Stregoneria? Non so...non so nemmeno perchè sia qui...chissà dove ci porterà? Ma se lo scopriremo e c' entra quella donna forse dovremmo parlare con un chierico..un uomo colto e dal grande intuito...Frate Roberto..forse lui già conosce questa donna o almeno potrà dirci qualcosa".
Scesi da cavallo e presi delle foglie e un bastoncino di legno, presi un pò di quella polvere e la misi sopra una foglia asciutta, sopra ci misi altra foglia non bagnata e con un laccio legai bene e misi il tutto in una tasca nella sella di Cruz.."Bene...proseguiamo?" |
Finalmente i ragazzi tornarono, così potevo avere a disposizione tutta la compagnia.
Annuii ad Estea. "Brava, anche la fucina del fabbro! Me n'ero scordata... quel tipo mi sembrava uno di quelli che parlano al solo sentir tintinnare una moneta, perciò potrebbe esserci molto utile.." pensierosa. "Io andrò alla pieve dato che ci sono già stata, anche se non potrò far finta di fare una visita di cortesia stavolta..." sospirai "O forse sì?" scossi la testa "Non ho esattamente l'aria di una penitente, oggi, e sono stanca di aspettare, voglio chiudere questa maledetta storia... mi verrà in mente un piano strada facendo.." guardai i ragazzi "Chi viene con me?". Sospirai di nuovo e pensai alle altre due opzioni. "Per gli altri io direi, voce grossa col fabbro e massima attenzione alla casetta, questo vale per chiunque incontri il cavaliere burbero, ha l'aria di essere uno che non va tanto per il sottile, però è anche vero che è un solo uomo.. cercate di ricongiungervi, la casa e la fucina non sono distanti...". Fissai un punto lontano e poi tornai a guardare i miei uomini. "E se trovate Guisgard, portatemelo vivo, che ucciderlo spetta a me!" sentenziai. "Muoviamoci!". |
Tolsi presto la mano e il lupo per poco non mi morse.
Udimmo poi l'ululato di tanti lupi e poi ancora quella risata grottesca. "È la stessa che ho sentito notti fa'..." |
Ormai albeggiava quando il Cavaliere Esiliato riprese conoscenza, destandosi pian piano da quel torpore che accompagna il ritrovamento dei sensi dopo un lungo riposo.
I suoi occhi arrossati fissavano la stanza circostante, come a voler comprendere e ricordare cosa l'avesse condotto in quel luogo. Il dolore della ferita ed il senso di debolezza si mescolavano al ricordo dei colpi inferti e subiti, di destrieri che si avventavano l'uno contro l'altro, di cavalieri che disarcionavano e che venivano disarcionati, del clangore delle armi e delle grida della gente. Stringeva la mano di Dacey e fissandola allora con i suoi occhi azzurri rammentò pian piano il tutto. Il torneo, i colori della dama e lo scontro col Maresciallo. “Dove...” disse dolorante “... dove sono?” |
<< Siamo da un frate. Hanno chiamato questo posto la Pieve, ci ha condotto qui un altro cavaliere. Non affaticatevi però, lasciate che vi controlli le ferite>> e facendo attenzione spostai le bende per vedere se i tagli iniziavano a rimarginarsi e soprattutto per controllare non ci fossero infezioni.
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“Non ne ho idea...” disse Adespos a Gaynor “... ad ogni modo credo stia accadendo qualcosa di importante.”
Il misterioso Cavaliere Burbero uscì poi dal campo, portando con se qualcosa, forse un grosso sacco, seguito da una suora e dal suo scudiero Pepino. Poco dopo i soldati del duca diedero l'allarme. “Ora è chiaro” il brigante alla bella dama Flegeese “che quel cavaliere nasconde un grande segreto... e noi dobbiamo scoprirlo... vieni, lasciamo anche noi il campo.” Così Adespos e Gaynor uscirono dal campo, ma il misterioso Cavaliere Burbero, la suora e lo scudiero erano già svaniti nella notte. |
Quando fummo ormai fuori dal campo, del Cavaliere Burbero si erano ormai perse le tracce. A quel punto, non sapevamo cosa fare. "Caro, perché per prima cosa non andiamo a casa mia? Così potremo toglierci questi stracci di dosso e mangiare qualcosa... siamo stanchi e sporchi, e intanto penseremo al da farsi..."
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Solo annuì ad Altea e i due ripresero a galoppare nel bosco, seguendo quella strana polvere rossa.
Ormai era l'alba. E dopo un po' si accorsero che la polvere conduceva ad una piccola abitazione nel bosco. Altea la riconobbe subito. Era la casa di Didas. |
“E'...” disse Josephine a Gwen “... è la risata di quella donna... di quella strega...”
Ormai era l'alba, la pioggia non smetteva di venir giù ed in lontananza si udivano le grida fanatiche di quegli uomini decisi ad uccidere tutti i lupi. |
“Vengo io con te.” Disse Elas a Clio.
“Vengo anche io.” Anty. I tre così partirono, mentre gli altri si divisero in due gruppi, in modo che uno giungesse alla fucina e l'altro nell'abitazione del contadino e dello scudiero. La pioggia cadeva ancora fitta sul bosco e dopo un po' Clio ed i suoi compagni arrivarono alla vecchia Pieve. |
"Lo so, è sicuramente lei che ho visto quella notte..." dissi con rabbia.
Ormai era quasi l'alba, sebbene le voci concitate dei contadini non accennassero a smettere. "È quasi l'alba, cosa facciamo?" le chiesi, sconsolata. |
Continuammo...i cavalli correvano forte..e ormai stava albeggiando, nonostante la pioggia.
Seguimmo quella pista...e ci portò alla nostra meta ma mi bloccai subito e feci cenno pure a Solo di fermarsi e parlai a bassa voce.."Fermatevi...sapevo ci avrebbe portato da lei..quella..è la casa di Didas, quando finse di essere una povera ragazza sprovveduta..per carpire...i miei pensieri su...lui" non osavo nemmeno pronunciare il suo nome. "E ora? Cosa possiamo fare? Vi riconoscerebbe Solo...e io...beh, gli dissi sarei tornata comunque....ditemi voi..dobbiamo studiare le sue mosse? Oppure posso fingere e rientrare..oppure come, dissi, andare dal frate a mostrargli questa polvere e raccontargli il tutto..se veramente questa donna si da alle arti magiche ed era incappucciata nel padiglione del Maresciallo...ovvio è in combutta con quell' uomo e forse..stava facendo un rituale?" guardai Solo..mi affidavo a lui..d' altronde lui era più esperto di me in queste faccende e rischiare sarebbe stato pericoloso, ma come arrivare alla verità. http://i65.tinypic.com/5orrio.jpg |
Sorrisi ad Elas e Anty.
"Ottimo.." annuendo. Ci mettemmo in viaggio e poco dopo arrivammo alla pieve. Ero preda di uno strano stato d'animo, come se non stesse davvero succedendo, come se fossi spettatrice di quello che accadeva attorno a me. Era strano, ma almeno distaccarmi dalla realtà rendeva meno difficile affrontare quella situazione. Almeno mi evitava di pensare. Pensare che avevo fallito, pensare che dopo tanti anni avevo sentito di nuovo quella fitta nel vederlo. No, non dovevo pensarci, mi dicevo, non ora, non potevo permettermi altri errori. "Eccoci.." guardando la Pieve "Ditemi che avete qualche idea più intelligente dell'entrare, rivoltare la Pieve da cima a fondo e uccidere chiunque mi capiti a tiro?" sospirando. Ero sicura che Elas e Anty sarebbero stati più lucidi e sagaci di me. |
Dacey parlò al cavaliere con voce bassa e dolce, tale che a lui sembrò quasi un delicato modo di zittirlo affinchè non si sforzasse oltre.
Poi la bella principessa scostò le coperte e controllò che le bende fossero al loro posto e la ferita si rimarginasse. Ella eseguì il tutto con tale grazia e semplicità che in qualche modo tranquillizzò il cavaliere. “Nobile damigella...” disse lui fissandola “... ora rammento tutto... ho ancora i vostri colori e spero di averli difesi con coraggio ed onore... ma ditemi... perchè siete qui? Se cercano me, allora cercheranno anche voi... perchè dunque vi ponete in così grave pericolo?” Ma la stanchezza lo prese di nuovo ed un lieve torpore inebriò il suo corpo stremato. |
“Si, buona idea...” disse Adespos a Gaynor.
Pioveva ed i loro abiti erano ormai zuppi. “Si, andiamo a casa tua...” annuì il brigante “... ammesso che tu non abbia remore ad invitare un fuorilegge ed una canaglia nel tuo palazzo di dama dabbene...” aggiunse ridendo. |
“Forse con la luce del giorno” disse Josephine a Gwen quegli uomini si daranno per vinti... avremo così un intero giorno per pensare a come agire...”
Ma ad un tratto Gwen sentì qualcosa. “Gwen...” la voce gracchiante di donna “... vieni, piccola mia...” |
In quel momento cercavo di ricordare tutto ciò che avevo letto sulla medicina, osservando con cura ogni ferita che sembrava sospetta. Alla fine del mio esame però la situazione del cavaliere pareva sostanzialmente buona, considerato ciò che aveva subito.
<< Avete combattutto in modo molto nobile, il pubblico era tutto dalla vostra parte e avete vinto, il Maresciallo è caduto per primo. I mie colori sono stati degnamente portati>> gli risposi cercando di rassicurarlo il più possibile. << Io... Io... Ci sono molte cose che mi hanno fatto decidere di aiutarvi, prima di tutto la mia coscienza... Ma è un discorso molto complicato, lo affronteremo in un altro momento se ancora lo vorrete>> avevo infatti notato che il cavaliere stava pian piano scivolando nel sonno a causa della stanchezza quindi lo lasciai tranquillo affinché si addormentasse. |
“Si, direi di sfruttare l'effetto sorpresa...” disse Solo ad Altea “... io mi nasconderò nei paraggi e voi fingerete di essere venuta a trovarla... fatela parlare il più possibile e cercate di scoprire chi è davvero e cosa vuole... siate prudente, scaltra e convincente, mi raccomando...”
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"Sì, hai ragione" assentii, alzandomi.
Poi, sentii quella voce chiamarmi e mi pietrificai. "Josephine hai sentito anche tu?" con la voce che tremava. |
"D'accordo...si scaltra e la prenderò pure in giro..stavolta...su quell' uomo..di cui voleva tanto sapere lei e il Maresciallo...li farò girare per tutta Sygma vedrete" con rabbia.
Così legai Cruz e fingendomi la ragazza ingenua che pensavo fossi mi diressi verso la sua porta ma prima guardai dentro dalle finestre e bussai alla porta. |
“Entrare, rivoltare la Pieve come un guanto e magari uccidere o anche solo minacciare il frate non è una gran mossa...” disse Elas a Clio “... è vero che la Chiesa è mal vista dal barone, ma mettersi contro il vescovo potrebbe essere pericoloso... l'errore più grande che possiamo fare è esporci per una delle due parti in causa... meglio essere neutrali.”
“Allora cosa proponi?” Chiese Anty. “Spesso la cosa più semplice è anche la migliore da fare.” Spiegò il mercenario. “Dunque entreremo e parleremo chiaramente al frate... e lui non può certo opporsi alla giustizia del barone, visto che si trova sotto la giurisdizione delle sue leggi.” “E se si rifiutasse di collaborare?” Anty. “A noi basta che non ci ostacoli.” Rispose Elas. |
"Non essere sciocco" gli risposi "Il mio desiderio è ben altro che quello di ospitarti una sola sera..."
Finalmente arrivammo a palazzo, fradici e stanchi. Scendemmo dai cavalli e li legammo alla palizzata in giardino, più tardi qualcuno dei servi se ne sarebbe occupato. "Vieni" dissi ad Adespos prendendolo per mano "Entriamo in casa...". La sera era abitudine chiudere tutto dall'interno, per cui bussai vigorosamente al portone d'ingresso. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il misterioso cavaliere ascoltò Dacey e pian piano i suoi occhi si chiusero, obbedendo al lieve torpore che lo stava prendendo.
“Vi prego...” disse piano “... parlatemi... qualunque cosa... parlatemi di voi... è così tanto tempo che non sento la voce di una donna... che non parlo con una donna...” |
“Non ho sentito nulla...” disse Josephine a Gwen “... nulla... forse sarà stato il vento a farti impressionare...”
“Gwen, vieni...” ancora la misteriosa voce. |
"Lo so, per questo ho chiesto se avevate un'idea migliore!" alzando gli occhi al cielo.
Io non ero in condizione di pensare in quel momento, non ero lucida, troppe emozioni si agitavano nel mio essere. La proposta di Elas, sospirai. "Il prete non ci aiuterà, fidatevi, quando ero qui in incognito ha protetto Guisgard dai soldati del maresciallo, e farà lo stesso con noi.. se dite che vale la pena tentare, andiamo.." alzando le spalle. "Io non sono in condizione di prendere decisioni..." ammisi, serrando i denti "Ma fidatevi, che il prete ci ostacolerà eccome... l'ho visto con i miei occhi... e non ha tentennato nemmeno quando i soldati del maresciallo hanno minacciato di ucciderlo..". Sospirai, ed entrai nella Pieve con gli altri. |
Altea bussò e dopo qualche istante la porta si aprì.
“Altea...” disse Didas fissandola “... che sorpresa... sono sincera, non mi aspettavo più di rivederti...” |
No, non era stato il vento, sapevo cosa avevo sentito.
E la sentii chiamarmi ancora. "Sarà meglio che torniamo indietro..." dissi, sbrigativa. |
Gaynor bussò e poco dopo Ensa venne ad aprire.
“Signora...” disse fissando Gaynor, quasi incapace di riconoscerla subito “... ma come siete vestita? E poi siete tutta fradicia... chi è quest'uomo?” Guardando poi Adespos. |
Lo guardai strano, quelle sue parole mi diedero molto a pensare e se fosse stato un altro contesto non avrei accettato ma vederlo sofferente chiedermi semplicemente di parlare, non poteo certo rifiutarmi.
Inoltre quella Pieve mi dava una sensazione di inquietudine, non mi piaceva troppo fredda e buia per i miei gusti, mi sentivo come osservata e speravo che parlare mi aiutasse a scacciare via quella sensazione di malessere . << Va bene... Sono la prima figlia dell'Arconte Salman e di sua moglie Anjali. Mia madre viene da molto lontano, le sue terre non sono neanche state toccate dall'armata di Alessandro Magno. Dicono che assomigli molto a lei anche se gli occhi sono quelli di mio padre. Ho due fratelli, molto più piccoli di me, uno di loro sarà Arconte dopo mio padre. Sono cresciuta nella mia amata isola, dovrete vederla, non vi è posto più bello al mondo. Ci sono sempre alberi in fiore, i prati sono verdi, l'acqua non manca mai, fiumi e fiumiciattoli percorrono la valle in cui domina il Palazzo. E' li che vivevo... Fino a che non mi hanno presa...>> mi fermai un attimo, non potevo gravare quel poveretto con le mie disgrazie personali. << I giardini del palazzo sono pieni di fontane sapete, i nostri ingegneri hanno inventato mille modi per rendere i giochi d'acqua sempre più spettacolari. Una fontana porta il mio nome. E' la più grande e bella e al centro c'è una bellissima statua di marmo bianco, mio padre lo ha fatto arrivare addirittura dall'Italia riuscireste a crederci? La mia Mirza è un luogo incantevole e vorrei tanto ritornarci un giorno...>> |
Didas aprì la porta..si ricordava di me..e sembrava pure felice..o fingeva..oh, come gliela avrei fatta pagare..convincente Altea...sei brava a fingere, tranne in Amore purtroppo.
Presi un fazzoletto e mi asciugai gli occhi, che erano già arrossati dalla pioggia, e iniziai a singhiozzare.."Didas, fammi entrare per favore..ho pensato subito a te..mi sono successe tante disgrazie e il mio cuore è a pezzi..avevi ragione, noi donne sole siamo sempre malviste ed usate" e mi asciugai una finta lacrima entrando senza consensi e guardandomi attorno. |
“Gli uomini di Chiesa sono dunque schierati...” disse Anty, mentre con Clio ed Elas entravano nella Pieve “... e da quando?”
“Da quando sono gli unici a difendere il popolo contro le angherie dei potenti.” Rispose ad un tratto una voce proveniente dalla navatella. “Chi è là?” Subito Elas. Ed apparve Frate Roberto. “Pace a voi, figlioli.” Disse. |
Dacey prese a parlare della sua isola.
La stanza era silenziosa ed illuminata da una candela dalla luce tremula. Una mistica ed avvolgente penombra dominava dunque quel luogo austero, quasi fosse lontano dal resto del mondo con i suoi tumulti. Ed in questa atmosfera raccolta che le parole di Dacey presero a scivolare dolci e malinconiche sul respiro incerto del cavaliere ferito. Pian piano il campione senza nome cadde addormentato e forse tra l'immaginazione ed il sogno visitò i luoghi descritti dalla bella e triste principessa. |
"Pace a voi, frate Roberto..." con un cenno del capo.
Quell'augurio fatto da me aveva un che di grottesco, ma mi venne spontaneo. "Ho incontrato una suora, poco fa... ella mi ha rammentato come agli uomini e alle donne di chiesa non sia permesso dire menzogne.." fissando il frate. "E i miei amici qui, sono certi che lei non mi mentirà, mentre invece io sono un po' più scettica.." con un leggero sorriso. "Cerchiamo Guisgard.." decisi di fidarmi di Elas ed essere onesta. Chissà mai che il ragazzo non avesse ragione, era il migliore di noi, dopotutto. "So che gli avete già dato riparo una volta, vi ho sentiti mentre parlavate in sagrestia giorni fa, so che lo avete nascosto dai soldati del maresciallo.. noi però siamo un tantino diversi da loro...." con un leggero sorriso. "Ditemi dunque, è qui?" candidamente. |
Josephine non aveva udito l'inquietante voce sentita da Gwen, ma comprese che qualcosa di oscuro si annidava intorno a loro.
“Si, sarà meglio...” disse annuendo la nana “... ormai è giorno ed il padrone ci starà aspettando...” E tornarono al castello. |
"Ciao Ensa" risposi entrando in casa "è una lunga storia che forse poi ti racconterò... lui è Adespos ed è mio ospite. Ti prego, preparaci un bagno caldo e qualcosa da mangiare, siamo esausti. E ti prego, procurati dei vestiti per lui, dobbiamo toglierci questi stracci di dosso..."
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Didas fece entrare Altea e chiuse la porta.
Offrì alla dama una tazza di latte caldo con miele e la pregò di sedersi e raccontarle ogni cosa. |
Smisi di parlare quando vidi che il cavaliere era ormai preda del sonno, sperando che le mie parole fosse state un bel racconto sereno.
Rimasta da sola in quella stanza che ancora mi provocava un senso di malessere presi a camminare con le mani una nell'altra. La domanda di prima ancora era nella mia testa. Perché lo avevo aiutato rischiando la mia vita? Non mi stavo pentendo della mia scelta ma solo ora iniziavo a pensare davvero alle conseguenze a cui rischiavo di andare incontro. Ma la cosa che mi faceva più male era pensare a Jean , sicuramente mi odiava e non capiva perché aveva agito in quel modo. Mi immaginavo di certo il barone e il resto della corte ad avvelenargli la mente con parole volte a farmi odiare da lui. Eppure io non volevo ferirlo e se ci fosse stato un altro modo... Ma avevo più volte visto quanto lui fosse disposto a obbedire al barone e molte volte non si era pronunciato in mia difesa, questa mi aveva fatto spesso domandare se il suo affetto per me fosse sincero e l'incertezza di avere qualcuno che mi avrebbe aiutata al castello era stato un'altro motivo che mi aveva indotta a fuggire. |
Capii che Josephine aveva compreso e non riuscii a ringraziarla abbastanza per questo.
Annuii grata e tornammo al castello ed io sperai con tutto il cuore che lui fosse già lì sano e salvo. |
Frate Roberto sorrise.
“Si...” disse a Clio “... gli sciacalli sono diversi dagli avvoltoi, ma entrambi cercano cadaveri per poi cibarsene... da sempre la Casa del Signore è riparo per chi fugge a causa dell'ingiustizia... ma vi pare che nascondere qui qualcuno sia una mossa saggia? Nasconderli in questo Santo Luogo e sperare nella misericordia dei loro carnefici? Non domandatemi nulla dunque... se volete potete cercare in giro... i vostri occhi di certo hanno più credibilità della mie parole, no? Cercate pure... vi chiedo solo di aver rispetto di questo luogo.” E tornò ad occuparsi dei ceri che ardevano davanti alle Statue. |
Mi invitò a sedermi, vidi la tazza di latte caldo..no, stavolta non avrei bevuto.
Scossi il capo "Non ho la forza di bere, di mangiare..la mia vita è distrutta. Ieri si teneva quel torneo e io ero contenta di andarci, avevo lavorato sodo per avere un bellissimo abito. Mi recai nella mia umile casa...e...distrutta...vi era affisso un cartello ed era di quei maledetti briganti..furono loro, le diedero fuoco e dentro vi era quel vestito e tutto ciò che avevo...lo hanno fatto per vendetta, perchè non mi fidai quella volta che andai con te da loro di diventare una di loro..ricordi, si parlai sottovoce..ma ti vedevo entusiasta di essere li ma io non mi fidavo di loro e ho fatto bene..sono dei farabutti." Sospirai, girando svogliatamente il cucchiaio di legno nel latte "Ma il fatto peggiore avvenne dopo, decisi di andare coi miei umili vestiti...ma prima volli andare a pregare nella Chiesetta di San Michele...e arrivatà lassù...non immaginerai chi ho trovato..si lui..Guisgard...abbiamo trascorso tutto il giorno assieme ieri, e la nottata..si vengo proprio ora da laggiù ma lui mi ha spezzato il cuore, mi ha usata come tutti gli uomini...penso avrai capito..e cosi mi trovo senza casa per colpa di quei briganti...non ho potuto vedere il torneo..e colui che amavo..mi ha usata per tutto il giorno e la notte" e mi gettai verso lei piangendo. |
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