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Era ovvio che il conte non apprezzava il legame che avevamo con i nostri uomini.
Dal vedere il modo protettivo e tenero con cui il ragazzo trattava la ragazza, immaginai che anche loro fossero una coppia. Ad ogni modo, non era proprio il caso di restare da soli in un castello del genere. Non risposi alle sue parole, limitandomi a controbattere con un sorriso leggero. Scoprii così che la ragazza era cieca, e mi dispiacque molto, così giovane. "Sì, anche per noi andrà bene un'unica stanza.." annuendo, e tenendo stretta la mano di Icarius. |
Arrivata in camera, mi spogliai e mi infilai nel letto, sperando che dormire mi avrebbe fatto passare la rabbia e soprattutto il nervosismo.
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La calda fiamma del camino, i dolci giochi di luce, i bagliori negli occhi di Gwen e le braccia forti di Elv che la stringevano.
A quelle parole di lei, lui la guardò negli occhi. E come risposta la baciò. La baciò a lungo, assaporando le sue labbra, unendo il suo respiro a quello della giovane. “Ti amo...” disse infine staccandosi appena dalla bocca della ragazza. |
Mi persi nei suoi occhi di onice, finché si avvicinò e mi baciò.
Un bacio caldo, come il fuoco crepitante del camino, dolce, come il vino nei nostri bicchieri, forte, come le sue braccia che mi stringevano. Sorrisi a quelle parole tanto desiderate. "Il bacio era omaggio con la risposta?" sussurrai, ridendo "Ti amo anch'io" sorridendo e poggiando la testa sul suo petto, mentre mi nutrivo del suo profumo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Justine riempì un altro bicchiere di vino e lo finì in un sol sorso.
“Abbiamo due coppiette allora...” disse con un ghigno “... beh, non sarò certo io a dividervi...” fece un cenno al gobbo e questi andò a preparare le stanze “... allora non mi resta che augurarvi una dolce notte...” ridendo piano. Il gobbo tornò ed il conte pregò Icarius, Clio, Nyoko e Pavel di seguirlo. Il gobbo li portò così nelle loro due camere da letto, lasciandoli poi soli. |
Il conte acconsentì alle nostre richieste e ci fece condurre nelle doppie stanze. Mentre camminavo, continuavo ad immaginarmi quell'uomo, a cosa gli passasse in mente. Appena fummo soli, chiesi a Pavel di descrivermi l'aspetto del conte, per farmi almeno un idea di cosa mi aspettava di vedere domani.
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Justine sembrò mollare la presa, ma qualcosa mi diceva di non abbassare la guardia né fidarmi di quella strana donna.
Seguimmo il gobbo fino alle rispettive stanze, salutammo i ragazzi e finalmente rimanemmo soli. Sospirai, stringendomi ad Icarius. "Quella donna mi mette i brividi.." sussurrai, tra le sue braccia "Ma è importante che riesca a scoprire i segreti di questo castello..". Così gli raccontai del ciondolo che aveva il Conte. Dopodiché mi lasciai cadere sulla poltrona, togliendomi le scarpe. Ringraziai la mia lungimiranza di aver portato in borsa un cambio, almeno avrei pensato a cosa indossare l'indomani, e avrei anche avuto qualcosa per la notte. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...858c458b2a.jpg |
Elv rise e fu sul punto di baciare ancora Gwen, quando qualcosa distolse la loro attenzione.
Dei passi che giungevano dal primo piano e poi degli strani versi. Qualcosa simile a dei grugniti, a dei ringhi e poi una strana musica. “Ma...” disse stupito Elv “... che succede di sopra?” |
Mi preparai ad accogliere di nuovo le sue labbra e catturare in un bacio la sua risata, quando sentimmo strani versi e rumori dal piano superiore.
"Non lo so, non capisco..." mormorai perplessa e turbata. Sembrava addirittura un grugnito; ma c'era anche una strana musica. "Perché deve esserci sempre qualcosa di strano?'' dissi avvilita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il gobbo andò via, lasciando le due coppie ciascuna nella sua camera.
“In verità” disse Pavel a Nyoko “è difficile descrivere il conte... a vedersi è una donna in tutto e per tutto... anche avvenente e sensuale in modo sinistro... ma parla di sé e si comporta come se invece fosse un uomo... e poi... poi non mi piace come guarda te e l'altra ragazza...” Nall'altra stanza anche Icarius e Clio erano rimasti soli e lei gli raccontò tutto sul conte e sul ciondolo di Athia. “Neanche a me piace questo castello...” Icarius “... e ancora meno mi piace quel conte... non credi sia pericoloso metterci a cercare in giro? Questo luogo potrebbe essere pieno di trappole...” guardandola mentre si toglieva le scarpe. |
“Forse sarà entrato un animale, non so...” disse Elv perplesso “... ma questa musica? E le voci soffuse?” Alzandosi. “Aspetta qui... vado a controllare...” rivolto a Gwen, per poi prendere la pistola da un cassetto.
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Sospirai a quelle parole di Icarius, aveva ragione, eccome.
"Sì, lo so benissimo..." annuii, godendomi la sensazione di restare a piedi scalzi. "Ma un modo lo dobbiamo trovare, per riuscire a risolvere i misteri di questo castello, non credi?" intanto mi ero alzata, e mi stavo sfilando piano quell'abito scuro. "Quel medaglione vuol dire qualcosa.. se Athia è qui voglio trovarla, anche se è mia nemica, non la lascio nelle grinfie di quell'essere..." scuotendomi piano, come se un brivido mi avesse attraversato la schiena. Riposi l'abito sulla sedia, e aprii la mia borsa, dentro la quale avevo preparato il necessario per quel giorno, contendo di non tornare più dallo zio di Icarius. Almeno lì era chiaro e limpido il fatto che non eravamo al sicuro. "C'è un motivo se siamo arrivati qui.. e dobbiamo indagare.." mentre indossavo la camicia da notte, di preziosa seta orientale. Allora mi voltai e camminai piano verso Icarius, sorridendogli in maniera enigmatica. "Ma non vedo che fretta ci sia.." sussurrai con voce calda "Dopotutto un piano va elaborato bene.." accarezzando dolcemente prima le sue spalle, poi le braccia, e infine il petto, in cui potevo sentire il cuore battere anche sotto la camicia. "Ci vuole tempo per pensarci, per elaborare..." con lo stesso tono caldo, raggiungendo le sue labbra "Poi bisogna essere riposati per salvare il mondo.. non lo sai?" sfiorando le mie labbra con le sue. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...6ac1c02050.jpg |
"È strano, molto strano..."
Poi si alzò per andare a controllare. "Ehi, aspetta..." cercando di fermarlo "Sta' attento..." dissi rassegnata, e poi da quando aveva una pistola? Scossi il capo rannicchiandomi nella spalliera del divano, nell'ansiosa attesa che tornasse. Sentivo un improvviso freddo, nonostante fossi avvolta dal calore del fuoco, poiché era il freddo della mancanza di Elv a lambirmi e speravo che di sopra fosse tutto a posto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius restò a guardare Clio che si spogliava e che indossava quella leggera e sensuale camicia notte.
La guardava con desiderio, immaginando, ricordando quei momenti in cui l'aveva vista sospirare, gemere, godere. Poi quel suo tono caldo, sensuale, tentatore. Quella bellissima donna aveva il potere di accendere il suo desiderio, far bollire il suo sangue. Si avvicinò e cominciò ad accarezzarlo. “Quindi” disse lui sfiorando le labbra di lei “sua altezza mi sta mandando a letto per salvare il mondo?” Guardandola negli occhi. Occhi carichi di passione. |
Elv andò a controllare e Gwen restò da sola.
Cominciò ad avvertire freddo, nonostante il camino acceso. Un freddo dettato forse dalla mancanza di Elv, o forse perchè nel regno dei morti l'aria è sempre così, gelida e spettrale. Ad un tratto la musica, i rumori, i versi e le voci cessarono di colpo, lasciando posto ad un silenzio rotto solo dal legno che si consumava sul fuoco. Un attimo dopo, dai giochi di luce generati alla fiamma del focolare, strane e cupe ombre cominciarono a danzare, formando strane figure. E di nuovo Gwen sentì quella musica e quelle voci. |
Più mi avvicinavo, più lo guardavo.
Più lo guardavo, più mi appariva bellissimo. Unico, speciale.. mio. Adoravo il suo sguardo in me, il suo cuore che batteva, il suo corpo che fremeva di passione. "Esatto.." sussurrai piano, con voce calda, mentre le mie mani salivano dapprima sulle sue spalle, lasciando cadere pesantemente la giubba. Lo guardavo negli occhi, mentre i nostri corpi erano vicinissimi. "Così sarai bello riposato.." raggiungendo il colletto della sua camicia, per poi slacciare un bottone. "E appagato.." slacciandone un altro. "E soddisfatto.." un altro ancora. Uno ad uno, in un movimento leggero e sensuale, finché non riuscii a scoprire la sua pelle. Allora mi chinai piano su di lui, baciandolo dolcemente sul petto ormai libero della leggera stoffa della camicia. Poi mi rialzai, a cercare il suo volto. "Le piace come programma, ser Icarius?" in un sussurro caldo a appassionato, che andò a morire sulle sue labbra. |
Icarius lasciò che Clio gli scoprisse il petto e le spalle, con le sue carezze, la sua sensualità.
“Si...” disse lui in un sussurro “... mi piace... mi piace tutto di te, altezza... mi piaci tutta...” accarezzandole le gambe e salendo più su con le sue dita ardenti, ma delicate. Poi lei raggiunse la bocca del giovane pittore e i due cominciarono reciprocamente a baciarsi, ad assaporarsi, intrecciando labbra e lingue in un bellissimo e proibito gioco di respiro e sapore. |
Quel bacio, così dolce, così intimo.
Mi abbandonai a quella tenerezza, dolcemente, lasciando che mi scaldasse il cuore, arrivando fino all'anima. Allora cominciai a camminare all'indietro, portandolo con me, fino a cadere sul letto morbido, uno accanto all'altro. Tutto mentre quel bacio ci univa sempre di più. Come le nostre mani che si rincorrevano sui nostri corpi, dolci e sensuali insieme. "Anche a me piace tutto di te, Icarius.." con un sospiro appassionato, e gli occhi che cercavano i suoi per un breve momento. |
In un attimo si ritrovarono stesi su quel letto, uno accanto all'altra, accarezzandosi, guardandosi e baciandosi.
Allora Icarius cominciò a spogliarla piano, sfiorando la stoffa della camicia e la pelle di lei. Un attimo dopo, lento ed infinito e Clio si ritrovò con la camicia sbottonata. |
Gaynor si spogliò e si infilò nel letto.
Passarono lunghi istanti, mentre il crepuscolo cedeva lentamente il passo alla sera. Le luci della città si accesero, così come i suoni del traffico serale ed il rumore delle serrande dei negozi che si abbassavano. La radio suonava piano, quasi come sottofondo. Di tanto in tanto le canzoni si interrompevano ed allora lo speaker leggeva le notizie del giorno. Molto spazio era dato al film di Skorpio, al suo successo ed alle discussioni che sollevava tra i critici ed i sociologi. All'improvviso Gaynor si svegliò. Ebbe quasi un inizio di quella che sembrava essere una crisi di panico. Allora avvertì una presenza in casa. |
“Cosa” disse il detenuto ad Altea “ho fatto? Di quale colpa mi sono macchiato per essere rinchiuso qui dentro? Semplice... perchè odio il traffico in cui mi imbottigliano sotto il Sol leone i tanti idioti che alla prima giornata estiva si riversano verso le spiagge come tanti maiali nel fango... perchè detesto la musica di bassa qualità, gli infiniti ed insulsi programmi di musica che illudono tanti sciocchi di poter diventare famosi... perchè disprezzo chi lamenta di non potersi portare il cane in chiesa... e soprattutto odio i giudici perchè fanno politica con le loro sentenze ed i giornalisti che insozzano la verità persino se parlano di sport... lei sa perchè i liberali cittadini della luminosa Atene condannarono a morte Socrate, una delle menti più geniali della storia? Perchè lui metteva in dubbio l'efficacia della democrazia... è sempre stato così... chiunque si sia schierato contro i fili dei burattinai che ci governano è sempre finito schiacciato...” sorrise amaramente “... vada via, Altea dagli occhi verdi... vada via, poiché io non ho più speranza... vada via... e grazie...”
http://www.150anni.it/webi/_file/imm...38_pellico.jpg |
"Una... Donna?" dissi allibita alle parole di Pavel. Che diavolo stava accadendo adesso? Quella terra non tradiva certo il suo nome di "misteriosa". Mi lasciai andare in una risatina nervosa alle ultime parole di Pavel "sì, mi è sembrato usasse un certo tono su me e l'altra ragazza... Spero non accada nulla, durante questa notte..." dissi carezzandomi una spalla.
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Improvvisamente, i rumori sparirono.
Calò un silenzio inquietante, rotto solo dallo scoppiettio del camino. Ad un certo punto, vidi strane ombre e forme fra le fiamme del focolare. Contemporaneamente, i rumori ricominciarono. Mi strinsi nelle spalle, avvolgendo le braccia intorno al corpo, cercando quella protezione che in quel momento non avevo. Probabilmente stavo impazzendo, chiusa in questa casa e quando la pazzia inizia ad imperversare, non c'è più nulla da fare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai le parole dell' uomo con attenzione ma pure perplessa...i suoi discorsi si avvicinavano a quelli detti da Alvis, ma lui voleva io me ne andassi e non sapeva ormai ero dentro fino al collo.."Abbiamo molte cose in comune..pure io odio la calca di gente al mare in estate a far bella mostra di sè e poi avete ragione, i giornalisti a volte sono faziosi...ma a voi non stanno simpatici soprattutto quelli sportivi...a dire il vero non mi intendo molto di sport e non lo seguo...voi si?" rimasi un attimo in silenzio e poi sospirai.."E' ovvio, chiunque vada contro il potere di uno Stato è visto come un nemico..nel bene o nel male..pure mio nonno lo è stato e ha dovuto nascondersi. Sapete..devo dirvi una cosa..i vostri discorsi me li ha fatti una persona..un ragazzo che aiutava uno scienziato. Non prendetemi per folle, avevano una macchina del tempo e venivano dal futuro e dissero un uomo dal nome sconosciuto aveva chiesto loro aiuto per cercare...la Verità ovvero la Realtà sulle cose. Loro sono stati arrestati ed imprigionati giorni fa, io sono sfuggita alle guardie e l' uomo misterioso, colui si presume sia uno scienziato ma non si è sicuri, sta qui..in questa prigione. Perchè non vogliono...si sappia la verità. Io ormai vi sono dentro fino al collo..qualcuno sta cercando di cambiare questa società mi hanno detto ma non sapevano chi in particolare e ci stavano lavorando..il mondo è in pericolo e chi sta agendo sta cercando di eliminare pure la Chiesa e la nostra religione...ormai io so troppo..e corro pericoli, non ho nessuno a cui affidarmi..ora solo a voi. Vi prego...dobbiamo fare qualcosa, non importa se avete una maschera di ferro, si toglierà. Ho una pistola con me..pensate se ve la passo riuscite a far saltare la serratura?" guardai in giro se vi fossero botole per andarsene..."Dobbiamo agire in fretta, sto vedendo se vi sono vie di fuga, botole...io sto già fuggendo e fuggiremo insieme..aiutatemi se veramente siete dalla parte del giusto, non abbiamo nulla da rimetterci più" sospirai e sperai accettasse la proposta, d' altronde era un uomo intelligente e pure misterioso ed affascinante ma non dovevo lasciarmi influenzare per ora.
http://www.ilgiornaledivicenza.it/im...$f$h$w=ee82183 |
"Beh, la porta è chiusa a chiave" disse Pavel a Nyoko "è non credo che un suo eventuale raptus sessuale la spinga a forzare la serratura per entrare." Divertito. "Su, cerca di riposare ora... domattina credo vedremo quel medico, sperando sia davvero in grado di guarirti..."
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Quelle ombre generate dal fuoco del camino, i giochi di chiaroscuro e quel silenzio opprimente.
Un attimo dopo ricominciarono quei rumori e quelle voci inquietanti. "Tiadraug..." disse ad un tratto una di quelle voci "... tiadraug ollad ortteps..." sentì Gwen. |
Quelle parole di Altea parvero scuotere il misterioso detenuto.
"Doveva restare fuori da questa storia..." disse "... farsi i fatti suoi e vivere senza problemi... ma ora forse si... forse davvero ci è dentro fino al collo... comunque no, quella pistola non le servirà a niente... questa cella può essere aperta solo dalla chiave che conserva il direttore..." |
A quelle parole trasalii..allora lui sapeva molto.."Mi sono trovata dentro senza accorgermene. .è partito tutto da un tipo mascherato durante la notte..lasciamo stare. La chiave deve trovarsi dietro un quadro del direttore, ho visto una cassaforte. .come fare per aprirla..lui sembra infatuato da me ma non mi dirà la combinazione. .che dite di fare.." sospirando.
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Sorrisi alle parole di Pavel "non so se comunque riuscirò a prendere sonno" dissi un po' incerta. Avevo due principali motivi per sentirmi agitata e privata di sonno: l'idea di restare in un posto sconosciuto in cui avevo lasciato un trauma, e dormire con un uomo. Sentivo però di essere al sicuro con lui e, anche se l'idea mi faceva arrossire, era senza dubbio più piacevole. Cercai il letto con le mani tese sperando di non sbattere da nessuna parte.
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Stavo iniziando ad aver paura; quelle ombre, quel freddo, quel silenzio.
Sentii un sibilo, soffuso come quelle voci. Tiadraug ollad ortteps... Ripetei tante volte quella frase nella mia testa: sembrava una frase al contrario. "Guardati dallo spettro", sembrava avesse detto. Spettro. Ma quale spettro? A chi si riferiva? Ne avrei parlato con Elv non appena fosse tornato. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Non è lui... lui è morto, ti sta ingannando..."
E il bel volto di Guisgard si trasformò in un teschio. Mi svegliai di botto, sudata e tremante, con una sorta d'ansia che mi opprimeva il petto. Mi pareva di non riuscire a respirare, stringevo forte il lenzuolo quasi a volermici aggrappare come fosse un'ancora di salvezza. D'un tratto, sentii una presenza nella mia stanza e la gola mi si strinse in una morsa di paura. Inviato dal mio SM-N7505 utilizzando Tapatalk |
"Quel verme è il solo a conoscere la combinazione per aprire la cassaforte..." disse il misterioso detenuto ad Altea "... e in quella cassaforte c'è la chiave per aprire questa cella... dice che quel cane è infatuato di lei? Allora c'è un solo modo per strappargli la chiave... lei è una donna, no? Quindi non spetta certo a me insegnarle come si seduce un uomo..."
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Pavel si avvicinò al letto e sistemò cuscino e lenzuola.
Poi aiutò Nyoko a sedersi e si allontanò. "Riposati, il letto sembra comodo..." disse sedendosi su una poltrona "... io vedrò di arrangiarsi su questa poltrona... buonanotte..." sorridendole. |
Risi a quelle parole.."Certo no..figuratevi dove lavoravo mi costringevano a usare la mia bellezza per far perdere gli uomini al gioco..oh no..non ero una prostituta..comunque l'ho sedato col sonnifero..troverò un piano..devo andare quindi..ma prima descrivetevi..voglio immaginarvi".
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"Ma... Non prenderai freddo?" dissi timidamente una volta essere stata sistemata fra le lenzuola. "Non posso vederla, ma dubito sia comoda..." dissi sentendo il materasso abbastanza morbido e accogliente.
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Gwen forse aveva decifrare ciò che l'inquietante voce aveva detto tra quei rumori di ogni sorta.
"Ol ortteps..." disse ancora quella voce "... ol ortteps olled enoiprocs... tiadraug ad iul... ol enoiprocs... è otanrot rep ion..." tra canti e lamenti. |
Ancora le voci parlavano di quello spettro.
Lo spettro dello Scorpione. Non capivo, non capivo... Ma di chi parlavano? Chi era questo Scorpione? Certo, se avesse avuto a che fare con quegli uomini, Elv lo avrebbe certamente saputo, quindi restava solo da chiederglielo. Intanto lui non tornava ed io ero sempre più nervosa e preoccupata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gaynor si sentì oppressa, osservata, spiata.
Si sentiva indifesa ed in balia di qualcosa di oscuro, irrazionale eppure terrificante. Nella penombra della stanza, illuminata a stento dal chiarore che arrivava dalla finestra, vide allora un'ombra quasi animarsi. E noi giochi di luce attraverso i vetri intravide come due occhi di un azzurro spettrale che la fissavano. |
Sentivo quella presenza intorno a me, il panico cresceva e la penombra della stanza non aiutava. D'un tratto, vidi due occhi azzurri che mi fissavano, gli occhi di uno spettro... A quel punto, gridai terrorizzata.
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"Immaginarmi..." disse il misterioso detenuto ad Altea "... credevo di essermi descritto dicendole ciò che detesto... questo mio è rimasto ormai... il mio carattere ed il mio spirito... questo è ciò che questo luogo non è riuscito a distruggere... il mio volto invece è ormai nascosto da questa maledetta maschera... su, ora vada... il sonnifero presto cesserà il suo effetto... quando Raputin riprenderà conoscenza è bene che lei sia accanto a lui... con una buona scusa, ovviamente..."
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