Buona la prima?
Buona la prima?
Che mi prendevano in giro, adesso?
Per poco non scoppiai a ridere, ma a ridere, come non facevo da anni.
Ero riuscita a provare qualcosa che assomigliava a un'emozione dopo anni... per una messa in scena?
Beh se non altro, pensai, la situazione non è poi così critica come credevo.
La gente iniziò a protestare e pestare i piedi in modo isterico.
Io restai tranquilla nel mio, come se niente fosse successo.
Attirare l'attenzione su di me non era certo il mio obiettivo, anzi.
Restai dov'ero, e continuai ad osservare il tizio, incuriosita.

Seth sorrise piano.
“Brava...” disse sussurrando a Nyoko, per poi raggiungere la sua bocca e baciarla.
Un bacio profondo, caldo, avvolgente, reso forte dall'effetto dello spinello che avevano fumato.

Rimasi pietrificata dal bacio che non mi aspettavo, reso più forte dall'ebbrezza dello spinello.
Mi ritrassi appena, guardandolo un po' intimidita.
"Che- che stai facendo?" chiesi arrossendo.

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Le luci si alzarono, gli uomini a terra pure e si tolsero i caschi, scoprendosi così i volti.
Persino il capitano e l'ufficiale di bordo, morti fino ad un attimo prima, si destarono alzandosi in piedi.
Tutti allora cominciarono ad applaudire.
Si alzarono le tende ed apparvero diverse telecamere e persino un regista con tutti i suoi principali collaboratori.
I passeggeri però erano sgomenti.
Soprattutto Gwen, Altea e Clio con i loro accompagnatori.
“Grazie per esservi prestati, sebbene in maniera ignara, alle nostre riprese, signori e signore.” Disse il regista agli stupiti passeggeri. “Siete infatti sul set del film Da Afragolopolis con furore, interpretato dal noto attore Icarius Hero, specialista del cinema d'azione.” Sorridendo ed indicando il giovane uomo dagli occhi azzurri.
“Io la reincarnazione di Bruce Lee?” Questi fissando Altea. “No no, sono molto più affascinante.” Facendole l'occhiolino e firmandole un autografo.
“Io... io non so se ridere o piangere...” Elv a Gwen.
“Questa poi...” mormorò Musashi a Clio.

Seth guardò negli occhi Nyoko.
“Come immaginavo...” disse lui “... la ragazzina ha paura...” sorridendo.

"Non... Non ho paura" timidamente.
"Non credo sia opportuno, ecco!"

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Già.
Era tutto finto.
Tutto maledettamente finto.
"Ridere per non piangere, si dice dalle mie parti..." dissi sarcasticamente, poi scossi la testa "È tutto allucinante."
Una tizia si era pure fatta firmare un autografo, ma onestamente a me non fregava di meno, ma proprio per niente, anzi tutt'altro, ci mancava solo che glielo chiedessi, dopo il colpo che ci avevano fatto prendere...

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Non vi erano parole per descrivere quella bizzarra situazione.
E mi stava pure firmando un autografo.."Modesto noto...pure un autografo" guardandolo negli occhi e ridendo e sussurrando a bassa voce.."Non ho dubbi voi siate più affascinante. .Icarius Hero vero? Io sono la principessa Altea e ..si..Non comprendo cosa stia accadendo".

Icarius Hero!
Diamine, come avevo fatto a non riconoscerlo?
A maggior ragione mi sembrava tutto così assurdo, quello che stavo vivendo, il torneo la nave.
Vidi una donna precipitarsi da lui, tipo fan in delirio, e quello guardalo come ci sguazzava a ricevere tutte quelle attenzioni.
“Bah, tutto fumo e niente arrosto quel tipo..” Alzando le spalle “Vedremo quanto durerà al torneo uno che combatte per finta..” con aria fintamente supponente.
Ero Lonewolf, no?
Ero la campionessa mondiale di arti marziali e bla bla bla.
O almeno, dovevo comportarmi come se fossi davvero lei.
Lo osservai, senza muovermi, con un’espressione indecifrabile.
Beh, vero o finto che fosse.... i pensieri che affollavano la mia mente al momento non erano interessati a quella distinzione, ma a tutt’altro.
Oh si...
Era così bello potermi abbandonare in quel modo, anche se solo nella mia mente.
Dopo cinque anni a reprimere a dimenticare ogni istinto, rendermi conto di provare ancora qualcosa era più di quanto avessi osato sperare.
Non mi importava di sembrare inopportuna, probabilmente nemmeno se ne sarebbe accorto.

“Ah, ecco...” disse Seth guardando Nyoko “... è inopportuno... perchè? Perchè hai paura, ragazzina?” Sarcastico.

"Non ho paura!" seccata.
"Non sono quel tipo di ragazza che si lascia andare così facilmente" sorridendo e spingendolo un po'.

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Seth rise di gusto a quelle parole di Nyoko.
“E sia...” disse gettando la cicca “... su, vieni, o tuo nonno si preoccuperà... visto sei illibata.” Sarcastico.
Così i due tornarono nel palazzo.
Ad un tratto però la ragazza cominciò a sentire delle voci.
Come se ci fosse un rituale particolare.
Videro così due uomini incappucciati nel corridoio.
Si avvicinarono e poi presero Nyoko.
“Addio, Nyoko.” Fissandola Seth.

Alcuni protestarono, altri si indignarono, altri ancora restarono basiti da tutto ciò.
Icarius guardò Altea e sorrise enigmatico.
Poi gli portarono un giubbotto, lo indossò ed andò via.
Le riprese di quella scena sembravano terminate.
“Grazie, signori e signore...” disse il capitano a tutti i passeggeri “... perdonate quindi la sorpresa ed immagino le sensazioni forti, ma ci occorrevano comparse totalmente ignare, così da rendere il tutto più autentico. Naturalmente oltre al nostro ringraziamento a voi tutti, anche questo viaggio, intorno alla meravigliosa costa di Baias, sarà per voi, spero, una degna e piacevole situazione per aver collaborato con noi. Ovviamente tutto sarà gratuito a bordo. Grazie ancora e buon proseguimento. Domattina rientreremo nel porto di Baias.”
La musica riprese ed i camerieri servirono il pranzo.
“Io li denuncio tutti!” Esclamò adirato Elv. “E li farò denunciare anche dalla Federazione di Karate!” A Gwen.
Musashi guardò Clio.
"Cosa pensi di questa bizzarra situazione?" Le chiese.

Non capii le parole del capitano.
Intanto, Elv stava dando di matto, parlando di denunce.
"Non è strano? Ha detto che domani rientreremo a Baias. E L'Isola del Drago?" perplessa.


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Uno scambio di sguardi...un suo sorriso malizioso e il mio ricambiato con altrettanta malizia...io? Io che ero fredda di natura?
Si mise il giubbotto e sparì e tornai al tavolo dove vi era Rovolin e guardai l' autografo.."Maestro..scusate ma cosa sta accadendo? Non è la barca per l' Isola del Drago questa?" cercando di celare un certo rossore improvviso che si era impossessato di me, non dovuto certo alla timidezza.

Improvvisamente due uomini incappucciati ci raggiungono ed io vengo praticamente presa.
"Aspetta... Che significa? Che sta succedendo?" rivolta a Seth e poi a quei due.
"Lasciatemi andare!" gli urlo contro, dimenandomi come meglio potevo.

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Nyoko fu presa di peso e portata in una sala ampia, con un grande braciere al centro e uomini incappucciati tutti intorno.
La ragazza fu spogliata completamente e legata caviglie e polsi si una tavola circolare di metallo.
Uno di quegli uomini allora le si avvicinò e mostrò un lungo coltello cerimoniale.
“La vergine sacrificale.” Disse e poi affondò il coltello nella carne di Nyoko.

Ci misi un po’ a mettere a fuoco il tutto...
Quindi, niente torneo?
Era solo una burla una finzione?
Beh, la cosa positiva è che non sarei morta, quella negativa è che dovevo elaborare un nuovo piano di fuga!
Era perfetto andare sull’isola per sfuggire alla polizia, e ora?
Stringevo i pugni e cercai di nascondere quelle sensazioni dietro la delusione per il torneo.
“Che è un oltraggio alla nostra professionalità!” Sbottai “Quel tipo combatterà per finta nei suoi film ma noi sputiamo sangue e sudore sul ring o in gabbia da tutta la vita...” scossi la testa “Patetico!”

La musica, i camerieri, il cibo ed il vino.
I membri dell'equipaggio fecero di tutto per riportare la normalità a bordo, nonostante molti passeggeri fossero ancora scossi.
“Eh, già...” disse seccato Elv a Gwen “... non l'hai capito? Era tutto un bluff... una perdita di tempo per noi.” Scuotendo il capo.
“Temo non ci sia nessun torneo, altezza...” Rovolin ad Altea "... ma forse si sarà spaventata? La vedo molto arrossita..."
“Già...” annuì Musashi a Clio “... io poi non ho mai potuto sopportare Icarius Hero... è borioso, megalomane, egocentrico... solo nei suoi stupidi film può uscire vincitore... vorrei incontrarlo in mezzo alla strada, allora poi si che rideremo...”

Sbattei le palpebre un paio di volte, forse più di un paio, poi presi un sorso dal bicchiere di vino.
"È assurdo... Tutto assurdo..." mormorai piano, poi sospirai e scuotendo la testa presi la mano di Elv "E mi dispiace tantissimo, per te... Per il torneo..." dissi, davvero dispiaciuta.

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"Nessun torneo" perplessa ma pure un pò adirata.."Ma scusate...e la storia del Torneo e di mio fratello...è pure quello falso?" poi quelle parole.."Oh no" bevendo dell' ottimo champagne "Volete mi faccia spaventare da queste cose...turbata si.."sorridendo al maestro "Peccato non sia un vero combattente quel..Icarius Hero..non era male come tipo" guardando il maestro in modo eloquente mentre mangiavo una fetta di torta..ormai Rovolin era diventato pure un amico per me.

Fissavo un punto indefinito davanti a me, mentre la mia mente era immersa in una serie di immagini, storie, sensazioni che non si potevano dire ad alta voce.
Di quelle epiche in cui i combattimenti poi finiscono per essere molto più interessanti del previsto.
Ehh...
Poi Musashi mi destò de quei pensieri, purtroppo.
“Beh, abbiamo solo perso tempo..” scuotendo la testa “Vado a prendere un po’ d’aria, mi farà bene..”.
Così mi alzai e andai sul ponte a passeggiare.

“Già, una perdita di tempo ed energie, fisiche e mentali...” disse Elv a Gwen “... li denuncerò... tutti.”
“Questo è un bluff” Rovolin ad Altea “ma il Torneo esiste... e magari il Signore del Drago lo starà già organizzando... presto, se Dio vorrà.”
"Vengo con te?" Musashi fissando Clio.

"Beh, dai, magari una denuncia è eccessiva... E secondo me c'è qualcosa sotto..." pensierosa "Non so cosa, ma sicuramente è così. Non possono annullare tutto così, facendolo ridurre a una bolla di sapone."

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"E ora...torneremo a Baias e poi a Serenica? Devo ammettere, maestro Rovolin, se fosse cosi sarei contenta poichè non avrei potuto abbandonare il mio Regno a se stesso...bel tipo l' attore...poi non so se è pure bravo a combattere veramente...cosa dite..forse è meglio rifacciamo i bagagli, presto torneremo al porto visto era tutto finto" ridendo e poggiando il bicchiere.."Buffa situazione direi.." mi alzai e mi congedai e andai nella mia cabina.
Presi i vestiti che avevo messo nell' armadio e li rimisi nella valigia, lo avevano detto chiaramente presto saremmo tornati a Baias.
Mi sedetti, pensando a Parotazmi, magari lo avrei ritrovato a Serenica ma questo regista come poteva sapere i nomi di chi chiamare poi...

No.
Non poteva succedere veramente.
Non stava accadendo davvero! Era senza dubbio un sogno!
Forse non era erba buona, quella!
Non volevo morire! Non in quel modo!
"No! Vi supplico, no!!" urlai cercando ancora di divincolarmi.

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“No grazie, goditi pure il viaggio...” sorrisi a Musashi.
Lasciai così la sala da pranzo e me ne andai sul ponte.
Camminavo, guardando il mare davanti a me, in silenzio.
E se avessi preso una nave?
Si, la prima nave nel porto... una a caso, partire e andare ovunque mi portasse la corrente, per ricominciare.
Ricominciare una nuova vita lontano da lì.
Dopotutto non avevo niente, nessun legame, nessun motivo, niente di niente.
Ero solo un fantasma, il fantasma di ciò che ero stata, e che ora non ero più.
Chissà cosa c’era per me oltre il mare, chissà se avrei trovato qualcuno o qualcosa per cui valeva la pena vivere.
Chissà se mi sarei emozionata di nuovo, se avrei potuto innamorarmi, dimenticare, ricominciare.
Ero lì, sul ponte di quella nave fatta solo di menzogne, a godermi la brezza sul viso, tra i capelli, a scrutare le onde che si muovevano, placide e calme.

La vita altro non è che un grande romanzo, o un grande film e ciascuno è i protagonista della propria storia, della propria vita.
Così soleva ripetere spesso un grande attore del passato.
Di un passato in cui i vecchi film erano in bianco e nero, senza effetti speciali e senza sonoro digitale, ma i cui protagonisti sapevano riempire da soli lo schermo e far sognare davvero tutti coloro che assistevano allo spettacolo.
E proprio solo un film si era dimostrata essere tutta quell'avventura.
La nave continuava a navigare lungo il meraviglioso litorale Flegeese, con le sue coste frastagliate, le isole così vicine da potersi quasi toccare e le infinite luci che cominciavano ad accendersi e perdersi nella foschia intrisa di salsedine.
Clio lasciò Musashi al loro tavolo ed uscì sul ponte ad ammirare quell'esotico e misterioso orizzonte che poteva davvero essere come un romanzo sconosciuto, tutto da sfogliare e da vivere.
Un romanzo che si sarebbe confuso col suo Destino tutto da scrivere.
In sala Rovolin annuì ad Altea.
“Si, torneremo a Serenica...” disse “... cominceremo un duro allenamento, così che quando il Torneo del Drago comincerà davvero noi saremo pronti ad affrontarlo...”
Elv fissando Gwen sorrise piano.
“Massì, hai ragione...” riempiendo i loro bicchieri “... si, hai ragione tu... forse mi sono lasciato prendere dai nervi... dopotutto è una minicrociera gratuita, no?” Alzando il bicchiere per brindare con lei. “E poi, se non fosse stato per questo falso invito io non ti avrei mai incontrata... brindiamo al nostro incontro... ed alla prossima avventura da vivere insieme...”
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Il coltello affondo nella bianca pelle di Nyoko, aprendo uno squarcio di sangue che schizzò ovunque, tra le grida disperate di lei.
E gridò ancora la ragazza, a lungo e forte.
Gridò fino a svegliarsi.
Aveva sognato tutto.
Era in quel letto, ben legata alle caviglie ed ai polsi.
Trascorsero diversi istanti, fino a quando comprese dove si trovava.
Era stata rapita da quei teppisti, dopo che quel bastardo di Ryusei l'aveva attirata con l'inganno.
Sentiva le voci dei clienti che gemevano e delle ragazze che gridavano dalle stanze vicine.
Era in un bordello.

Il dolore che avevo sognato mi fece svegliare.
Ero legata alle caviglie e ai polsi e in un certo senso, fui contenta di trovarmi lì.
Cercai di liberarmi, senza riuscirci.

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Sorrisi ad Elv e brindai con lui, baciandolo poi.
Già.
Non lo avrei mai incontrato, se non fosse stato per questo ed era un ottimo compromesso.
Dopotutto, ce ne sarebbero stati a migliaia, di tornei, ma di Elv ne avevo uno solo e avevo intenzione di godermelo e di trascorrere con lui ogni secondo della nostra nuova vita insieme.

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Era stato tutto un sogno.
La realtà però non sembrava essere poi molto migliore, visto si trovava presumibilmente in un bordello.
Le voci dei clienti e delle ragazze risuonavano ovunque intorno a lei.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò una donna.
“Bene, sei sveglia...” disse fissando Nyoko “... questa sarà la tua nuova casa... lavorerai qui, con noi.”

Tentai ancora di liberarmi, avendo capito di essere in quel bordello in cui mi ero trovata prima.
Poi entrò una donna ed io le ringhiai contro.
"Piuttosto mi tolgo la vita!" le dissi sicura e continuando a dimenarmi per liberarmi.

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“Vedrai, ti calmerai e capirai che ribellarti non servirà a nulla.” Disse la donna con tono freddo. “Se saprai farti valere guadagnerai molto denaro e fra qualche anno potrai andartene e vivere di rendita.”

Così rimasi lì, persa nei miei pensieri, ad osservare l'orizzonte lontano.
Sentivo una strana malinconia dentro di me, l'idea di dover ricominciare ancora.
Ma almeno ero libera.
Libera, e sola.
Era il prezzo da pagare per la libertà, immaginavo.
Sì, avrei ricominciato da qualche parte, dove nessuno conosceva il mio viso, e dove potevo essere me stessa.
Non Laika, ma Clio.

La nave proseguiva il suo tragitto e l'atmosfera tra Gwen ed Elv era molto più piacevole, avendo già dimenticato tutta quella storia.
Brindarono, si baciarono e si guardarono a lungo negli occhi, immaginandovi il loro futuro.
Si accarezzarono, sorrisero a vicenda e si tennero per mano per tutto il pranzo.

"Io ho già una vita, non mi serve farmene una nuova!" le urlai completamente infuriata.
"Forse non sai che frequentavo un'università e che ho i soldi per mandarmi avanti! Non mi serve prostituirmi! E poi non vendo la mia dignità a nessuno!"

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Ognuno dei due decise che era meglio accantonare tutta quella faccenda assurda, pensando invece che fosse decisamente meglio godersi il pranzo ed il viaggio.
Uscimmo poi sul ponte ed io rimasi stretta a lui, mentre sentivo il profumo di salsedine mischiarsi al suo e creando un miscuglio stupendo.
"Sai, mi sono appena convinta che ha ragione, chi dice che le cose inaspettate sono le più belle" dissi sorridendo e baciandolo, mentre mi stringevo al suo petto e poggiavo la testa sulla sua spalla.
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La donna scosse il capo, senza rispondere nulla.
Come se Nyoko avesse detto delle assurdità uniche.
Ad un tratto però accadde qualcosa.
Si udirono delle sirene giungere dalla strada, poi dei rumori confusi, grida e rumori di passi.
“Una retata...” disse qualcuno nei corridoi.

Mi venne voglia di sputare in faccia a quella donna ma accadde qualcosa e non ebbi questa possibilità.
"Hey... Che succede?" preoccupata.

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