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"La mia amica è la duchessa Antoine de la Mason, è francese..siamo rimaste ottime amiche e ci scriviamo tutt' ora. Apprezzo in lei il fatto non guarda i miei natali, e pure io le sono amica..insomma è come una sorella e io per lei. Ma ditemi milord Icarius, cosa vi turba? Vi vedo silenzioso, dovreste essere felice, vi stanno aspettando in molti e poi avrete un ruolo importante, io invece a differenza di voi sono sola e devo sopravvivere. Chissà quanti balli, le musiche, il cibo...io per venire da voi dovrei dissipare l' eredità di mio padre morto da poco" osservando la governante per vedere il suo sguardo "Magari stanotte troverete pure la donna dei vostri sogni, oh, sono una sciocca romantica vero Madame?" ridendo.
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Gli invitati continuavano a godersi i piaceri della festa, quasi indifferenti al ritardo del rampollo che tanto agitava lord Corcion.
Gwen passeggiava nella sala, tra mille discorsi e tanti volti incipriati. Ad un tratto una figura attirò la sua attenzione. Era una figura elegante, vestita con gusto e sfarzo, con una parrucca ben acconciata ed una maschera che richiamava lo stile Carnevalesco, seduta in disparte in un salottino laterale. La governante rispose con un sorriso ad Altea, mentre camminavano verso la casa di Antoine. “No, non mi turba nulla, madama...” disse Icarius con i suoi modi timidi “... si, certo... sono lieto che mio zio abbia organizzato una festa di benvenuto con me... mi spiace per vostro padre.” Fissandola dispiaciuto. |
Camminavo fra gli invitati che ben presto dimenticarono il ritardo del giovane rampollo e continuarono a godersi la serata come nulla fosse.
Ad un tratto, mi colpì una figura slanciata seduta in disparte in un salottino laterale. Riprendeva uno stile carnevalesco, sfarzoso ed elegante, soprattutto guardando la sua maschera. E fu quella a colpirmi più di tutto. La maschera. Mi riportò a quella sera a casa della baronessa. Ero ancora fermamente convinta che si trattasse di Elv, solo che non potevo averne la certezza, benché gli elementi ci fossero. Allora mia mossi appena studiando da lontano la figura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No figuratevi, ho imparato a badare a me stessa, devo farlo per vivere...oh, ecco questo è il Palazzo di Antoine" e suonai il campanellino voltandomi verso Icarius sospirando per un attimo, il distacco mi turbava "Allora io..vi lascerò qui e tornerò a casa con una carrozza della mia amica, non sarebbe consono per voi mostrarvi con una borghese" mentre un guizzo capriccioso di malinconia si insinuò nel mio sguardo..se solo fosse stato come Brain avrei potuto essere me stessa, essergli amica e magari...ma tolsi quel guizzo capriccioso in me "Madame, andremo in chiesa poi" dissi a bassa voce come un alito di vento freddo dell' est.
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Gwen restò ad osservare quell'uomo.
Stava seduto davanti ad un tavolino, impegnato con delle carte da gioco. Aveva le gambe accavallate con eleganza e sorseggiava da un calice di Champagne. I suoi modi erano aggraziati, come se avesse avuto una profonda educazione aristocratica. “Grazie, sono in debito con voi, madama.” disse Icarius mostrando un gioioso sorriso ad Altea. Allora il maggiordomo di Antoine aprì. “Desiderate?” Chiese. |
"Voi in debito con me...e come potreste sdebitarvi mai".
Aprì il maggiordomo e sorrisi "Buonasera sono milady Altea, cara amica di Madama Antoine, ho qui Milord Icarius, il nipote di Lord Corcion, deve raggiungere presto Palazzo. Immagino Lady Antoine si sta recando laggiù e potrà accompagnarlo e avrei bisogno pure io di una carrozza" con un inchino. |
Era impegnato con delle carte da gioco, mentre sorseggiava elegantemente dello champagne.
Dai suoi modi emergeva una profonda educazione aristocratica e facevo fatica a pensare che fosse la stessa persona sia uellà festa, anche a pensare che potesse essere Elv, poiché non poteva aver ricevuto tale educazione. Tuttavia, mi avvicinai. "Vi dicono qualcosa di interessante?" chiesi, riferita alle carte, mentre agitavo appena il ventaglio in pizzo dello stesso azzurro del mio abito in morbido tulle. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il maggiordomo annuì e fece entrare in casa Icarius, Altea e la sua governante.
Furono così accolti da Antoine che subito diede ordine di preparare due carrozze. Una per andare alla festa con Icarius e l'altra per far accompagnare Altea a casa sua. “Vi ringrazio, milady...” disse Icarius ad Antoine “... mi sento più sollevato.” Annuì. “E grazie anche a voi, madama.” Sorridendo poi ad Altea. Lui di voltò di scatto, guardando Gwen ed accennando un sorriso. Allora si alzò e salutò con un elegante e lieve baciamano la ragazza, invitandola a sedersi. “Amo deliziarmi talvolta con un solitario.” Disse indicando le carte. “Si dice che realizzino desideri.” Divertito. “Voi non avete desideri in sospeso, damigella?” Era la stessa voce dell'uomo anch'egli mascherato incontrato da lei in casa della baronessa. |
"Non mi dovete ringraziare, era il minimo potessi fare e state attento ad Antoine" facendo l' occhiolino e mi voltai verso Madame..."E' meglio andare" con un velo di malinconia negli occhi "E' così bello ed impossibile" e presi la direzione della mia carrozza salendo, il mio volto tornò freddo ed impassibile. Appena salita Madame mi accarezzò il volto "L' Amore non è per tutti, sono felice voi lo abbiate dato a mio padre fin nei suoi ultimi giorni" lasciando andare quel segreto che mai avevo avuto coraggio di dirle.
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Si voltò di scatto, accennando poi un sorriso.
Allora si alzò e, dopo un elegante baciamano, mi invitò a sedermi. E così feci. Ascoltai la sua domanda e ci riflettei a lungo. "Non al momento... Non credo, no..." risposi, le ciocche ribelli appena agitate dal ventaglio. Ciò che notai, fu la sua voce. Era la medesima dell'uomo incontrato a casa della baronessa e questo mi fece pensare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La governante sorrise ed abbracciò Altea per quel loro segreto.
La carrozza allora le riportò alla dimora di lei. Era sera e Mameluc era già davanti al cancello ad attendere il loro ritorno. “Io invece ne ho tanti.” Disse sorridendo l'uomo con la maschera a Gwen. “Gradite da bere anche voi?” Indicando una bottiglia di Champagne sul tavolino. |
"Sì, grazie" risposi, riferita allo champagne.
"Ah sì? Ovvero?" chiesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise e versò lo Champagne in un calice, per poi offrirlo a Gwen.
"Si dice" disse fissandola attraverso la maschera "che se svelati poi i desideri non si realizzano." Divertito. "Ma io non credo in queste cose..." mischiando le carte e pescandone una dal mazzo "... ed allora desidererei sapere ora cosa pensate voi in questo momento..." mostrandole la carta pescata, ossia la Donna di Cuori. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...TONGKni1-_Xne5 |
Ritornammo a casa, ero silenziosa "Sono stanca Madame, penso andrò a dormire, e poi non voglio pensare a lui...maledizione a me e quel momento che ho deciso di sfidarlo".
Entrammo a Palazzo delle Ginestre e Mameluc era in guardia "Questo significa vi sarà pure Luis e la carrozza, andate a vedere voi, io vado a dormire, a domani Madame" e sorrisi. Entrai nel Palazzo, era freddo visto da molto non era aperto ma io sentivo il corpo bollente. Accesi il caminetto nella stanza, mi concessi un bel bagno ristoratore, questi giorni erano stati frenetici e troppi pensieri si erano insinuati nella mia mente, soprattutto di altri mentre io non avevo idea da che parte stare, volevo solo la verità per mio padre e non era vendetta. Sciolsi i capelli, tolsi il vestiti e misi la leggera lingerie e mi guardai allo specchio...in fondo ero una donna, ma fuori preferivo non destare molte attenzioni, eppure in casa ero me stessa e guardai per un attimo fuori dalla stanza prima di andare a letto, sperando non vi fossero pericoli in giro..vi era solo silenzio. https://louysa.info/images5/1216/van...-2017-33_2.jpg |
Ad un tratto Altea sentì bussare alla porta.
Entrò allora la sua governante, visto era ancora sveglia. “Vi vedo turbata...” disse lei chiudendo la porta “... se volete confidarvi, io sono qui...” |
Sentii bussare alla porta ed entrò la governante, udii le sue parole e mi sedetti sulla poltroncina francese "Troppi pensieri nella testa, Madame. Troppe persone conosciute, ognuno con ideali politici o religiosi, ma nessuno intenzionato a voler sapere la verità di mio padre...questa è una storia contorta. E poi quelle persone che ci hanno aggredito in carrozza e poi..quegli occhi azzurri..io non ho mai provato niente per nessuno, ma mi rendo conto di essere in questo momento nessuno ed è ingiusto. Madame, l' Amore dovrebbe avere veti..non dovrebbe essere libero? Che sciocca, tanto ora Milord Icarius si starà divertendo e io sono stata solo un inutile passaggio della sua vita..meglio io vado a letto" alzandomi e baciandole la guancia.
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Presi la coppa di champagne.
"Dite di non crederci?" dissi, portando la coppa alle labbra. Poi, mischiò le carte e ne pescò una, mostrandomela. La donna di cuori. "Beh... Si dice che se il consultante è un uomo, essa rappresenti la donna che lo ama, se invece si tratta di una donna la carta si riferisce ad un'amica, o una confidente..." dissi "Di chi è quella carta? Mia o vostra?" aggiunsi poi, con un sorriso accennato e vagamente enigmatico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Noto che quel ragazzo, seppur incontrato per un breve momento, vi ha turbata parecchio." Disse sorridendo la governante ad Altea. "Siete giovane e bella, perchè sfiorite nella solitudine di questo palazzo? Il tempo che perdete nessuno ve lo renderà. Come tutti, siete artefice della vostra vita." Con premura e sincerità.
L'uomo dalla maschera sorrise. "Allora spero sia per me questa carta." Disse fissando gwen attraverso la maschera. "Noto conoscete bene le carte ed il loro significato... appassionata giocatrice oppure sensibile osservatrice di segni misteriosi?" Divertito. |
LAvevo sempre adorato le feste, fin da quando ero viva, un vezzo così mondano e capriccioso che sapeva far nascere in me la voglia di combinare guai.
Quando mio padre Alexander Alexandrovich Volkov dava della feste l'atmosfera nel castello cominciava a cambiare già una settimana prima, se poi era prevista la presenza dello Zar, anche di più. Ma quelli erano tempi lontani, sprofondati nelle pieghe del tempo, sommersi da secoli di una vita dannata e dissolta. Questa festa non era da meno di quelle date da mio padre a di cui avevo partecipato nei secoli. Mi guardavo intorno, fregamdomene delle occhiate della gente, adoravo dare scandalo, dopotutto io ero un'anima dannata, anzi, nemmeno avevo l'anima, dunque per me morale e regole non esistevano. Presi da bere per confondermi nella folla, anche se avrei bevuto ben altro alla fine di quella serata. Lì, nell'ombra di una solitudine dorata, non vista dalla maggior parte della gente, troppo impegnata a guardare il mio abito per notare il mio sguardo, cercavo famelica la mia prossima vittima. |
Strinsi i pugni nella camicia da notte di seta "Madame voi dimenticate chi io sia...una borghese e lui un aristocratico, non posso andare al ballo, non ho un invito, e no...il mio orgoglio mi porta a non inseguire un uomo, se veramente avesse voluto avrebbe fatto in modo io andassi al ballo, ma non avrei avuto un degno abito. Ho solo uno regalato dalla mia amica Antoine, per una occasione speciale, ma non è questa. Perché sono realista Madame, voi vi presentereste dove non siete stata invitata ed essere cacciata? Ho la mia dignità" con volto alto ed austero.
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Sorrisi alla sua risposta.
Poi, mi chiese il perché della mia conoscenza. "Diciamo appassionata studiosa dell'occulto, da circa un anno..." risposi, poggiando il ventaglio e sorseggiando lo champagne. "Ma non diciamolo troppo in giro..." con tono lievemente complice e accennando una risata divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya, indifferente e sensuale, si aggirava in quella festa conscia del suo fascino peccaminoso ed avida di nuove vittime.
Ad un tratto si avvertì una forte agitazione e nella sala finalmente lord Corcion, scusandosi per il ritardo, annunciò e presentò il suo rampollo Icarius agli invitanti. Il giovane era il nipote del vecchio nobile e salutò con garbo i presenti, tradendo una certa timidità. Intanto Gwen era con quel misterioso invitato. "Con me il vostro segreto è al sicuro..." finendo lui il suo Champagne "... visto che anche io ne ho uno..." “Si, ovvio...” disse la governante ad Altea “... non potete andare a quel ballo neanche se vi avessero invitata, essendo simili occasioni vietate a chi non è nobile di nascita. Tuttavia volere è potere...” |
"Oh Madame, volete farmi fare una pazzia, eppure lui ha detto era in debito con me, forse mi ospiterebbe ma potrei dirgli di non dire nulla di me, pure ad Antoine. Dite a Luis di preparare la carrozza, userò quel vestito...ma....sono certa mi vedrete ritornare a casa presto".
Presi un baule e presi quel vestito, andai dietro il paravento e tolsi la seta della camicia da notte dalla mia pelle. Mi sedetti sulla seggiola, indossai lentamente le calze agganciandole al bustino di pizzo bianco e indossai il vestito". Uscii e mi diressi verso il salone dove Madame mi aspettava, non avevo gioielli ma quel vestito aveva una scollatura che giocava sul fatto di non indossarne alcuno..."Sono pronta, Madame, sarete stupita nel vedermi così" sorridendo incerta. https://www.gossip.it/protagonisti/b...iguez_32b0.jpg |
Improvvisamente, l'agitazione tornò fra i presenti e, allungando il viso al di sopra della folla vidi che il rampollo era arrivato.
Un ragazzo apparentemente timido e a disagio, seppur prodigo in educati saluti agli invitati. Guardai il mio interlocutore. "Molto bene..." commentai, con un sorriso divertito. "Oh, anche voi?" curiosa "Beh, credo dunque sia anche per voi il momento delle confessioni..." dissi a quel punto, ancora più curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La governante guardò Altea con quell'abito sensuale ed elegante insieme.
“Si, in effetti mi avete stupita...” disse meravigliata “... non vi immaginavo così audace. Ditemi... cosa farete ora? Avete un piano?” Incuriosita. “Beh, la mia confessione” disse lui ricominciando un nuovo solitario “è un po' più forte della vostra...” fissando Gwen dalla sua maschera “... il vostro segreto è una vostra passione, perlopiù solo da un anno... il mio invece è molto più rischioso...” accennando un lieve ed enigmatico sorriso. |
"Non ho nessun piano...voi ne avete uno? Lui ha detto di essere in debito con me, mi basterà dire a qualcuno a Palazzo mi chiamo Altea e vorrei parlare col signorino...vediamo le sue intenzioni, se mi diranno di tornare a casa..lo farò" con sguardo irremovibile "Non pretenderete scavalchi il balcone" ridendo "Nessuno può procurarmi un falso invito, ovvio" sospirando.."Meglio mi affretti, la notte è breve e se dovessi fare ritorno subito, il letto si arrabbierebbe" con la solita ironia.
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Sorrisi.
Oh, ne ero certa. "Beh, se con voi il mio segreto è al sicuro, è uguale il contrario..." dissi, poggiando il mento sulla mano. Volevo davvero saperlo, perché volevo capire se le mie supposizioni fossero giuste o sbagliate. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Secondo me avete due possibilità...” disse la governante ad Altea “... o provare ad infiltrarvi a quella festa spacciandovi per una nobile, con tutto i rischi del caso... oppure farvi invitare da qualcuno... ed io so anche da chi... qualcuno che conoscendolo pur invitato ancora non sarà giunto...”
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Oh, finalmente succedeva qualcosa, avevo notato uno strano senso di agitazione serpeggiare nella sala per la mancanza del nipotino, dunque immagina ora fosse arrivato, e infatti lo annunciarono poco dopo.
Lo fissai intensamente da lontano, oh era così timido, impacciato, innocente. Tutte le qualità del famiglio ideale. Decisi che sarebbe stata quella la mia preda, la più succulenta, ambita e pericolosa. Mi avvicinai piano, con aria sensuale e uno sguardo intenso che lo squadrava da capo a piedi, lo guardavo in un modo per diverso da tutte le altre dame, senza soggezione ma al contrario, con autorità, sensualità e voluttà. Verrai da bere davanti a lui in un bicchiere, catturando il suo sguardo su quel movimento lento e delicato, per poi porgerglielo. "Sembra che qui tutti stessero aspettando voi, milord.." con un leggero inchino, fissando i miei occhi azzurri trasparenti nei suoi. |
"Beh, diciamo che a questa festa io non sono propriamente invitato..." disse lui a Gwen "... dunque mi sono dovuto inventare un possibile invito... dopotutto, avrete notato, sono l'unico qui a portare una maschera pur non essendo un ballo in maschera questo." Divertito.
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Guardai Madame impietrita.."Il primo è rischioso, il secondo piano è ideale, ma chi è l' invitato?" stupita.
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"Oh, lo immagino. La indossavate anche a casa della baronessa, giusto?" dissi, con sorriso furbo "Ma lì era facile, era un ballo in maschera..." dissi ancora, curiosa di ciò che avrebbe detto.
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"Si tratta di un vecchio ufficiale..." disse la governante ad Altea "... il generale Polof... da giovane era amante del bere e delle donne e scommetto che anche ora sarà brillo... non sarà difficile fargli credere che siete una delle tante figlie illegittime seminate in giro." Divertita.
Lui sorrise a Gwen. "Esatto..." disse continuando il suo solitario "... diciamo mi sono spacciato per chi non sono..." guardandola dalla sua maschera "... questo mi ha permesso di essere qui stasera, invitato da lord Corcion in persona." Divertito. |
Sorrisi divertita.
"Interessante..." mormorai piano, giocherellando distrattamente con una carta "E per chi, dunque? Per chi vi siete spacciato?" con curiosità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quella frase risi di gusto "Madame, voi siete un genio...speriamo solo di non fare figure barbine, quindi sarò la figlia del generale Polof...bene, speriamo solo non sia un buco nell' acqua...e se dietro quel dolce faccino innocente si nascondesse un latin lover? Sicuramente non starà pensando a me ma almeno mi divertirò" la abbracciai "Portatemi da questo generale allora, la festa è iniziata".
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Icarius si vide apparire davanti quella visione di sensualità peccamonisa.
Destresya lo guardava porgendogli il bicchiere. "Oh, si..." disse lui arrossendo subito davanti a quei modi sensuali e vagamente autoritari di lei "... si... è... è accaduto un contrattempo e ho fatto tardi..." impacciato prendendo il bicchiere quasi tremando per l'emozione. |
Lui sorrise e posò le carte.
“Mi credono un artista...” disse a Gwen “... un attore e poeta ingaggiato per animare questa festa.” Divertito. “Credete riuscirò ad ingannarli?” La governante rise e poi annuì ad Altea. “Dovremo arrivare a piedi dal generale” disse “visto siamo senza carrozza.” Indossò una lunga mantella e con Altea lasciarono il palazzo, incamminandosi lungo la strada. Arrivarono infine davanti ad un'abitazione non troppo vistosa, ma molto antica. Qui la governante bussò ed una vecchia servitrice venne ad aprire. “Vogliamo vedere il generale.” La governante. “Chi lo desidera?” “Sua figlia Altea.” Rivelò la governante. La servitrice sbiancò. |
Osservai la governante "Scusate Madame, prima che spieghiamo tutto al generale la festa è finita, non era così che doveva andare...beh, era uno scherzo..sapete cosa vi dico?Torniamocene a casa...non sono qui per stare tutta la notte a parlare con un ubriaco, pensavo si andasse subito" e rimisi il cappuccio del pesante mantello sulla testa...era stata proprio una idea geniale.
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Non smisi di fissarlo intensamente, quello sguardo così timido, impacciato, adorabile, quell'innocenza che avrei strappato via, insieme alla sua anima candida, a quella luce pura nei suoi occhi.
Gli sorrisi, sembrava emozionato, imbarazzato, e io ci tenevo che lo fosse ancora di più, molto di più. Così, mi avvicinai a lui nel prendere il bicchiere, e quando il calice di vetro finissimo fu nelle sue mani, lasciai che una delle mie scivolasse piano sul suo braccio, in una carezza lenta e delicata, infuocata e apparentemente casuale. "Oh ma è questo il bello di essere l'ospite d'onore..." sussurrai al suo orecchio, avvicinandomi abbastanza da fargli sentire il mio profumo e la vicinanza con il mio corpo. "Nessuno vi rimprovererà del ritardo..." continuai, con lo stesso tono basso, sensuale e caldo. |
La governante guardò sconcertata Altea.
"Ma cosa..." disse sottovoce "... ma cosa dite? Così, all'improvviso?" Fissandola stupita. "Siamo arrivate qui ed il generale non è ancora andato alla festa... e poi questi avvenimenti nobiliari durano fino a tarda ora... ma se volete tornare a casa, beh, io non vi costringo di certo ad andare alla festa..." |
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