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“Oh, madamigella...” disse il sacerdote a Gwen “... davvero verreste con me? Che il Cielo vi Benedica. Allora si, andremo con la vostra carrozza...” finì il suo bicchiere e si alzò.
Salirono sulla carrozza e partirono seguendo le indicazioni del chierico. “Sveleremo questo mistero...” mormorò il sacerdote. |
"Deciditi.." guardandolo torva "Ci siamo conosciuti durante i lunghi allenamenti o eri al servizio del signorotto? Sono sparita dopo essere stata ferita, o ho preso un treno che ha deragliato?" sempre diffidente "Se continui a cambiare versione come puoi pensare che io ti creda?".
Cominciavo a preoccuparmi, le visioni che avevo avuto non mi avevano dato indizi. E poi c'era il mare, e lui non aveva mai menzionato il mare. Che fosse una trappola? Magari qualcuno mi stava cercando, magari non era chi diceva di essere. Chi era che era partito e che dovevo aspettare? Ricordavo quel sogno. Possibile che non riuscissi ad avere chiarezza. Ad ogni modo, se era vera la storia della mercenaria, dimostrava che non ero nobile, né nel sangue, né nello spirito. E quello significava che anche se Guisgard mi avesse mai voluta, sarei stata destinata ad essere un'amante finché una donna del suo rango non se lo fosse preso legittimamente. Non che avessi molte speranze, ma saperlo rendeva tutto più reale. Reale e terribile. Perchè, che ti aspettavi? Sospirai, cercando di scacciare quei pensieri. |
“Ci siamo conosciuti durante i lunghi allenamenti tuoi e dei tuoi compagni al castello del signorotto...” disse Armor a Vivian “... uno sguardo, un sorriso, un panno pulito per fasciarti... così, pian piano ci siamo innamorati... la battaglia in cui restati ferita era alla vecchia stazione... tu salisti su quel treno con altri due mercenari per raggiungere il castello assediato... ma quel treno deragliò e tu non facesti più ritorno, Clio...”
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Lo ascoltai sempre con sguardo diffidente, poteva aver mescolato le cose apposta.
"E c'era il mare?" Chiesi, senza nominare il sogno "In questo posto c'era il mare? Mi sono svegliata su una spiaggia poco lontano da qui.." Precisai. |
“Che io ricordi no, il mare non c'entra nulla...” disse Armor a Vivian “... forse vagando ti sei ritrovata in qualche porto o su qualche nave... vedi? Puoi fidarti di me...”
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Lo guardai torva.
E allora io che diavolo avevo sognato? Era lui, era uguale a lui. Ricordavo distintamente quel sogno, quella promessa. Lui partiva, e io aspettavo. "Adesso non ti allargare..." Duramente "Ti ringrazio per le informazioni, ora fammi un favore.." Guardandolo negli occhi con freddezza "Torna a casa, dimentica Clio, perché lei non c'è più.. Io ho del lavoro da sbrigare!". |
Sorrisi al sacerdote e andammo mia, mentre io ero sempre più curiosa di poterne sapere di più.
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“Ma...” disse Armor a Vivian “... come puoi dimenticare tutto? Far finta che non sia accaduto? Come?” La fissò con disprezzo. “Forse ho capito... sei già finita nel letto del tuo capo, vero? Come ti senti, dimmi? La sua segretaria che di notte offre prestazioni particolari? O magari ti senti solo la sgualdrina che sei?”
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"Non è accaduto a me!" Sbuffai, spazientita "Io non provo niente per te, lo vuoi capire?" Alzando gli occhi al cielo.
Poi quelle parole, quelle offese. Il mio primo istinto fu di reagire, ma non potevo tradirmi davanti a tutta quella gente. E poi aveva tutto il diritto di essere arrabbiato. "Hai finito?" Con sguardo freddo "Pensa quello che vuoi, basta che mi lasci in pace.." duramente "Ora va..". Dopotutto, se mi avesse disprezzato in quel modo, mi avrebbe lasciato in pace. Ero così tesa, che mi sembrava di crollare da un momento all'altro. Ma non l'avrei fatto, non finché lui era lì. Ma non avrei retto ancora molto. "Ora vorrai scusarmi, ma come ho detto, devo lavorare.." e mi voltai, andando via, senza ben sapere dove. |
La carrozza percorse un bel tratto di brughiera, inoltrandosi in quel paesaggio così selvaggio e misterioso.
“Ditemi...” disse il sacerdote a Gwen “... come mai avete acconsentito ad accompagnarmi?” |
"Oh beh, mi sembravate piuttosto preoccupato a voler risolvere questo mistero, edio ero curiosa..." sorridendo.
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Vivian si voltò ed andò via, lasciandosi dietro Armor e forse il suo passato.
Lui la chiamò, ma qualcosa coprì la sua voce. Dei rumori dal soffitto, improvvisi. Tutti alzarono gli occhi incuriositi. Tra i presenti vi erano anche Altea in compagnia di Trevor e Dacey accompagnata da Misk. |
Il sacerdote annuì e sorrise a Gwen, mentre la carrozza continua ad addentrarsi nel cuore della brughiera.
E dopo un po' apparve una chiesetta molto antica. “Eccola.” Disse il sacerdote. http://s6.postimg.org/6zvfsjvsh/image.jpg |
Il Narciso Nero e la nascita degli Illuministici
Cominciavo a tremare.
Mi ritrovai nella Sala del Giglio senza accorgermene. Mi appoggiai a una parete e presi dei profondi respiri. Poi quei rumori mi destarono. Alzai gli occhi sul soffitto. "Ci siamo" pensai. Forse la festa era davvero iniziata. Io non potevo cedere sul più bello, così mi avvicinai ad un tavolo, finii d'un fiato un bicchiere di champagne, lasciandomi alle spalle Armor è tutto il resto. Posai la mano sul' l'elsa della spada. |
Dopo un po' che camminavano, scorgemmo una chiesetta antica, situata nel cuore della brughiera.
Era incredibile come fossi riuscita a sapere tute quelle cose in così poco tempo. A quel punto scesi dopo che ci fermammo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Entrai alla Taddeus e la festa ebbe inizio..con Trevor che mi seguiva asserendo mi avrebbe fatto da cavaliere col solito sorriso stampato in faccia.
Mi voltai gelidamente mentre prendevo un cocktail..ma chi lo aveva invitato!!!"Puoi parlare e dire cose a vanvera finché vuoi, Trevor, perché io ti ignorero' ". Mi voltai e stupita vidi tra gli invitati pure Misk e ricordai la bella donna orientale...forse li aveva invitati Guisgard per una tattica..già Guisgard ..Non vi era l' ombra..amareggiata. Gli avevo creduto pensando stesse con me..in fondo ero caduta nella mia stessa trappola credendoci e mi faceva male stranamente per me. Ad un tratto udii uno scricchiolio dal soffitto e alzai istintivamente il volto sperando non fosse nulla di grave. |
La mostra era già piuttosto affollata quando arrivammo.
Non amavo i luoghi troppo pieni di gente e non potevo fare a meno di dimenticare quando successo in quelle stesse sale solo poco tempo fa. " Siete qui perché amate l'arte o perché seguite gli ordini del professore?" Chiesi quindi a Misk, rammentando bene i sospetti di Ordifren riguardanti il Palazzo dei Gigli. " Sapete voglio investire nella Taddeus, per questo il professore ha chiesto il mio aiuto. Avrei mille motivi per venire qui senza destare sospetti... Voi lo avete mai visto, il signor Taddei?" Curiosa di sapere come lo giudicasse il medico. Ero contenta di avere la sua compagnia in quella occasione, dopo quella serie di confessioni spontanee che ci eravamo fatti l'un l'altro. Benché affollato riuscii a individuare qualche volto già noto. Mi parve di intravedere la donna che lavorava per il Taddei, e anche quella che aveva tentato di tenere testa ai ladri, con il risultato che Ottan venne ferito. A quanto pareva mezza Capomadza era riunita in quella stanza. Presi qualcosa da bere porgendo anche un bicchiere a Misk mentre continuavo a spostare lo sguardo dalle opere alla gente e viceversa. Il mio accompagnatore però era colui che riceveva più sguardi, naturalmente. Ancora lo stavo studiando, nel tentativo di capire se potevo davvero fidarmi. " Avete sentito?" verso Misk non appena udii qualcosa di strano e diverso dal mormorio della gente. Veniva dall'alto, dal soffitto e così alzai la testa , come molti in sala. |
Sapevo che avrebbe reagito così, ma non mi aspettavo che avrebbe rispettato la minaccia di qualche ora fa. Attesi allora con ansia i suoi nuovi ordini.
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Quel secondo bacio fu ancora più travolgente del primo. Le sue braccia continuavano a stringermi forte, mentre il mio corpo si modellava sul suo, in un abbraccio che incarnava l'essenza della passione. Le sue labbra prepotenti premevano sulle mie, mentre la sua lingua esplorava la mia bocca lasciandomi senza respiro. Così, avvinghiati l'uno all'altra, ci perdemmo nell'ardore di quel bacio.
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La sala era gremita, la gente ammirava le opere esposte e tutti sembravano perdersi nell'effimero sfarzo di quella festa.
“Amo molto l'arte” disse Misk a Dacey, prendendo il bicchiere che lei gli porgeva “ma mentirei se non dicessi che sono qui in veste di vostro accompagnatore.” Sorridendo. “E la cosa non mi dispiace affatto. Alla vostra bellezza.” Alzando il bicchiere. “No, non credo di aver mai visto il capo della Taddeus... e sinceramente non mi sono fatto alcune idea sul suo conto. Non amo dare giudizi senza conoscere le persone.” Ad un tratto uno scricchiolio dal soffitto. Qualcuno cominciò ad alzare la testa verso l'alto. Poi, in un attimo che parve infinitesimale, ombre velocissime calarono dagli affreschi del soffitto, quasi come se le immagini avessero preso forma. Ombre rapide e silenziose, armate con lame affilatissime tagliarono i cordoni delle tende e le vetrate si coprirono all'istante, gettando l'intera sala in una vaga penombra. Qualcuno gridò, qualcun altro cercò di raggiungere le uscite ma le porte si chiusero tutte insieme. Vivian però era già all'erta. “Cosa succede?” Gridò Trevor che era con Altea. Anche Ernot e Bafon furono colti alla sprovvista, mentre Ozillon e Lion estrassero subito le pistole. “Non vi conviene, ispettore.” Uno di quei misteriosi uomini. “Quelle pistole non vi servirebbero a nulla, se non a spingerci ad uccidervi tutti. Siate saggio e gettatele via. Subito.” “Ispettore, non possiamo fare altro...” fece Lion, gettando a terra la pistola. E a denti stretti lo imitò anche Ozillon. “Molto bene.” Il misterioso uomo mascherato. "Che nessuno tenti di fare il furbo, o morirete tutti tra atroci sofferenze." Minacciò. http://img.hdwpics.com/527A1DE7A648/...splay-high.jpg |
Il sacerdote e Gwen videro la chiesetta, quasi addormentata nel cuore della brughiera Afragolignonese.
“La chiesa viene aperta solo una volta all'anno...” disse il sacerdote “... ed infatti la porta d'ingresso è chiusa con un pesante catenaccio... chi dunque suona la sua campana di notte?” Ad un tratto i due udirono un calpestio. |
Mi piacque la sua risposta e gli sorrisi accettando il brindisi.
" Si fate bene... Io l'ho conosciuto e... Non è un uomo che apprezzo, troppo casanova e sfacciato" dissi solo prima di bere qualche sorso. Tutta la sala ormai aveva il volto verso il soffitto e poco dopo la situazione precipitò. " Sono loro" e capii subito di essere sotto attacco, proprio come la rapina precedente. Mi appiattii contro il muro trascinando con me Misk, non volevo che facesse l'eroe e rischiasse. " Dategli retta. Non prendete iniziative" tenendo il polso di Misk per trattenerlo. |
In effetti la chiesa erachiusa, sbarrata, nessuno poteva entrarvi.
''Siete sicuro non ci sia un altro accesso?'' Non ebbi il tempo di ricevere una risposta, che udimmo un calpestio e mi voltai. |
Quei rumori, quello scricchiolio.
Ci siamo. Il mi cuore accelerò, e il mio sorriso si allargò, pregustando lo scontro imminente. Non era giusto, non era sensato, forse non era neanche umano, bramare così la battaglia, il sangue, la morte. Ma non c'era nessuno che potesse leggermi dentro, nessuno che potesse giudicare quel desiderio segreto. Forse nemmeno qualcuno in grado di capirlo. Poi arrivarono, tagliando le corde delle tende. E cercai di nascondere un sorriso trionfante. I poliziotti estrassero le pistole, con il solo risultato di farsi disarmare. Da parte mia restai immobile, nascosta da quell'apparenza innocua. Ma pronta, al momento giusto, per fare la mia mossa. Dopotutto sapevo che lui li stava aspettando, e che non avrebbero avuto scampo. |
Quel bacio, così caldo, umido, profondo, avvolgente, assoluto, inebriante unì i due in quell'attimo di pura passione.
Gaynor abbandonava la sua bocca alla virilità di quella di E'hiss. E durò a lungo, con le mani di lui che stringevano a sé il corpo di lei, facendola sentita donna, viva, desiderata. Di nuovo le loro bocche si staccarono appena e l'uomo la guardò negli occhi. “La prima lezione direi è andata bene...” disse sorridendo appena. |
Inaspettatamente..ma non tanto visto me lo aspettavo la mostra avrebbe attirato i malviventi..nella sala vi fu una leggera penombra..stesso metodo della inaugurazione, le porte vennero chiuse e scoppiò il caos generale mentre io tenevo la calma..non avrei reagito..Guisgard aveva detto proteggermi era oltre un piacere un dovere e quindi mi auguravo cosi fosse ma mi avvicinai al tavolo dove vi erano i coltelli e le bottiglie di vetro..udii Trevor e dissi sottovoce.."Succede vi è una rapina..e tu non devi muoverti..avresti fatto meglio a stare a casa oggi, vedi?".
Rimasi immobile..sapevo Guisgard aveva quella guardia del corpo..sicuramente sarebbe intervenuto ma mi chiesi perchè qui agivano in gruppo mentre nei musei, chiese e a casa mia vi era un solo individuo ben addestrato. |
Tra le braccia di E'hiss mi sentivo viva come non mai, vibrante come un arpeggio armonico. Dopo un lunghissimo tempo, le nostre bocche si staccarono ed io riaprii gli occhi, incontrando il profondo blu dei suoi.
"Dimmi..." gli chiesi con un sospiro "si è dunque trattato solo di una lezione?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Ditemi” disse Ozillon al capo di quegli uomini mascherati “cosa volete? E soprattutto chi diavolo siete? Gli autori dei furti e dei delitti tra chiese e musei, vero?”
“Fate troppe domande, ispettore.” L'uomo senza volto. “Voglio solo sapere con che razza di bastardi ho a che fare...” Ozillon con rabbia. “Fate silenzio o vi sgozzeremo tutti.” Estraendo la spada l'uomo misterioso. “Questi fanno sul serio...” sottovoce Trevor ad Altea “... vieni verso il muro e non attirare la loro attenzione...” Ma uno di quei furfanti si avvicinò a Dacey, prendendole il polso. “Le donne da un lato e gli uomini dall'altro.” Disse. Misk però afferrò il braccio del furfante stringendolo. “Non osare toccarla.” Con occhi di fuoco al lestofante. Questi però estrasse la spada e si lanciò su Misk, che lesto riuscì a schivare il suo attacco, per poi estrarre un coltello e colpirlo ad un braccio. “Uccidetelo!” Ordinò il capo di quegli uomini. Alcuni di quelli allora circondarono Misk con le armi in pugno. Tutto ciò sotto gli sguardi di Vivian, di Ernot e di Bafon. Ma ad un tratto si udì una risata nella sala. |
Bella idea Trevor..non aveva funzionato nemmeno la scorsa volta..però presero la mano della bella dama orientale e il dottor Misk si fece avanti..capii per proteggerla, forse vi era qualcosa fra loro...ma non mi avrebbe convinto..per me quell' uomo celava un segreto ed era pure un ottimo bugiardo. Mi spostai come dissero quegli uomini e mi misi vicino al muro assieme alle donne...e ad un tratto udii una risata ma pure nel mio volto apparve un sorriso...era la stessa risata dell' uomo che ci salvò la scorsa volta, forse proprio la misteriosa guardia del corpo.
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Assistetti alla scena in silenzio, immobile, in un angolo della stanza.
Minacciarono l'accompagnatore della bella orientale che avevamo conosciuto qualche anno prima. Accennai a un lieve sorriso quando volle dividere gli uomini dalle donne. Meglio ancora! Tuttavia non fecero in tempo ad attuare le minacce che si udì una risata nella sala. Un leggero ghigno accese il mio viso per un istante. Eccoti! |
Il sacerdote e Gwen si voltarono e videro arrivare un contadino col suo cane.
“Salute, Padre.” Disse. “Signora.” A Gwen. “Siete venuto a dire Messa, Padre?” “Non sai” il sacerdote “che la chiesa apre solo tra l'Ascensione di Nostro Signore e Pentecoste?” “Padre, dovete dire Messa...” mormorò il contadino “... il demonio viene qui di notte a seppellire i suoi tesori e per spaventare possibili curiosi fa suonare la campana...” |
Sentivo il mio respiro infrangersi nel buio accompagnato dal suono fragoroso del mio cuore.
Non riuscivo a credere di essere di nuovo nelle mani di quei criminali. Speravo solo finisse tutto in fretta, che prendessero le loro dannate opere e andassero via. Invece uno di quelli mi prese per il polso. Mi opposi con tutta la mia forza strattonandolo. Misk venne in mio soccorso ma provocò l'ira del ladro. Iniziarono un combattimento con le lame ed era vero, il dottore era un abile spadaccino. Ma era uno contro molti. Odiavo sentirmi tanto impotente. Ma non lo ero. Mi ricordai che portavo ancora il pugnale nel bustino, ero abituata ad averlo dopo essere fuggita dalla mia terra natia. Lesta presi il pugnale senza sapere bene che fare però. Fu bloccata da una risata che risuonava nella sala. |
“In un certo senso...” disse E'hiss stringendo fra le braccia Gaynor “... ed era solo la prima...” tornando a baciarla con impeto.
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Risposi con un cenno del capo al contadino e rimasi ad ascoltarlo.
Guardai il prete, poi di nuovo il contadino. ''Cosa intendete di preciso?'' |
La risposta di E'hiss fu enigmatica, ma la stretta delle sue braccia non si allentò e le sue labbra si posarono nuovamente sulle mie, con lo stesso virile ardore. Avevo mille domande, ma era impossibile non arrendersi a quel bacio...
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La risata.
Echeggiò per un lungo istante, allarmando quei furfanti. “Chi...” disse il loro capo “... chi è?” Allora un'ombra si materializzò nella penombra. Era tutta nera, con una spada che pendeva dalla sua schiena. “E' giusto...” avanzando verso loro “... devo presentarmi... voi invece so chi siete... la Banda degli Illuministici... freddi assassini, fanatici nemici della Chiesa e di tutti coloro che vi si oppongono... ma questa è la vostra ultima apparizione...” “E perchè mai?” Il furfante mascherato. “Perchè morirete.” Sentenziò il nuovo arrivato arrivando al centro della sala e fissandoli con i suoi occhi azzurri. “E' troppo chiedervi di ucciderlo per me?” Il furfante ai suoi uomini. Allora tutti si lanciarono verso di lui, con le armi in pugno. Cominciò uno scontro fra lui e tutti loro. Rapidissimo il Narciso Nero iniziò a danzare fra le spade ed i pugnali di quei furfanti, schivando e colpendo i malcapitati con i suoi mortali fendenti. La sua spada era veloce, silenziosa, letale. Sibilava tra il sangue ed i gemiti di morte di quei furfanti. Tutti restarono in silenzio ad attendere le sorti di quello scontro. Anche Altea e Trevor, Dacey e Misk, mentre Vivian sembrava non solo non aver paura, ma anche provare uno strano senso di attrazione verso tutto ciò. Intanto il Narciso Nero continuava a battersi contro gli Illuministici. |
Eccolo davanti ai miei occhi. Il Narciso Nero.
Io lo temevo e paradossalmente in questo caso sarei dovuta essergli grata perché mi stava salvando. Avrei tanto voluto non dover nulla a quella setta di assassini anche se in questo caso si battevano dalla parte giusta. Era bravo, ppaurosamente bravo e preciso nei colpi, impavido e temerario. Mi parve persino di vedere un guizzo di follia nello sguardo del Narciso. Ma forse era solo la mia immaginazione, il mio pregiudizio. Tornai accanto a Misk, nascondendo subito il mio pugnale e mi accertai che l'uomo stesse bene. " Non dovevate... Se vi avessero ferito io...non sarei mai riuscita a perdonarmelo" ammisi mentre lo scontro continuava. |
“Il demonio...” disse il contadino a Gwen “... proprio il demonio... viene qui ogni notte a seppellirei suoi tesori...e poi suona la campana per spaventarci tutti...”
“La chiesa è chiusa.” Il sacerdote. “Lo so.” Annuì il contadino. “Ma lui può entrare lo stesso...” |
Infatti un uomo si materializzò..stavolta potevo vederlo, era vestito di nero..i suoi occhi erano azzurri e inquieti, aveva una spada..la osservavo..eppure..quella spada..mi ricordava molte cose o forse ero io a farneticare in quel momento...non poteva essere la spada nel libro.
Ma quando pronunciò il nome degli Illuministici un nesso vi era..ecco chi erano gli uomini di cui Antone mi parlò e mi disse sempre di stare attenta e lontana. Iniziai ad avere caldo...lui sapeva destreggiarsi con la spada come se fossero tutt' uno...e io ero certa avrebbe avuto la meglio. |
Di certo, l'interpretazione del contadino era fantasiosa, ma avevo il sospetto che qualcuno riuscisse davvero ad entrare nella chiesetta di notte, sebbene non ricorressi ad interpretazioni surreali come l'uomo.
Magari avrei chiesto a Theris cosa ne pensasse, dopo essere stata da Ordifren. Già, Ordifren, stavo quasi per dimenticarlo, presa com'ero dalla storia della chiesa. ''Sono certa che riusciremo a capire di cosa si tratta'' dissi, risoluta. |
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