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Quando scesi dall'auto la prima cosa che mi sorprese fu la quiete di quel luogo, la calma sembrava regnare sovrana e subito mi sentii più rilassata.
Seguii Tardes per il viottolo che portava all'albergo dove una signora, forse la proprietaria, ci consegnò la nostra chiave. Entrata andai subito ad ammirare il panorama dalla finestra. " É meraviglioso, davvero meraviglioso . Non pensavo esistesse un posto simile a così poca distanza dalla città..." cingendo le sue braccia. "Sono felice che mi ci abbia portata, sento che saranno dei giorni che ricorderemo a lungo. Lo sai che ti amo vero?" sfiorandogli il collo con le labbra. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Erano voci... Forse suoni confusi... Nebbie di ricordi o immagini desiderate. Il buio frastagliato in me, il dolore così forte che mi spegneva sempre più. Il cuore, batteva ora lento. Non sentivo altro che quello, voci confuse, ovattate, lontane.
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Sul serio quel tipo era il nostro uomo?
Assurdo. Ma che c'entravano poi le sigarette? "Beh, non credo abbiamo molta scelta..." Dissi ad Elv quando quello andò via "Niente sigarette, niente moto..." Aggiunsi, con scocciato sarcasmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mentre Sam portava la piccola valigia nella mia stanza in stile orientale, Lupesca mi servì il caffè e nel frattempo chiamai la concessionaria vicino ordinando una Subaru sportiva nuova.."Si, Lupesca..potete dire a Sam di andare a ritirare l' auto nuova alla concessionaria vicino? Siete sempre gentili, avete sempre trattato mia zia Victoria con devozione e amore..per ora mi faccio un bel bagno..ne ho bisogno. Ho solo una valigia...tutto il resto ho dovuto lasciarlo nella casa di un uomo e nella sua stanza, e non posso nemmeno riprendermi i miei vestiti e altri oggetti e carte..nemmeno la mia Ferrari" scuotendo il capo.
Salii nel prezioso bagno..accesi il piccolo camino..era così che lo avevo voluto..stile Oriente. Ovunque le maioliche di vari colori davano colore, il vapore dell' acqua calda emanava gli effluvi degli olii essenziali orientali che versavo nella vasca e la schiuma stava riempiendo..ambra, sandalo e mirra. La chicca era la vasca..dentro al pavimento...mi calai i vestiti, la sottoveste si inumidì e la feci scivolare e mi immersi in quel benessere, lasciai il cellulare vicino.. dovevo riprovare a chiamare Joshua..doveva chiarire..non capivo perchè io dovevo rimettere la vita a causa sua. Per ora mi lasciai cullare da quei profumi che rilassavano e gli olii che ammorbidivano la pelle dando calore. https://upload.wikimedia.org/wikiped..._Beautiful.jpg |
Aspettai un po' di tempo prima di vedere Guisgard tornare nella stanza. Quando lo fece, con indosso quell'odiosa maschera che nascondeva il suo bellissimo viso, portava con sé una fiala con un liquido verdastro. Me la porse, chiedendomi di berla... la sua fretta mi dissuase sia dal replicare, sia dal chiedere cosa fosse. Un attimo dopo, il liquido correva lungo la mia gola.
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Pian piano Nyoko aprì gli occhi.
La luce le dava ancora fastidio, ma dopo qualche istante i suoi occhi si abituarono. Era in un letto, in una stanza bianca che dopo qualche momento realizzò essere quella di un ospedale. Accanto a lei c'era qualcuno. Si trattava di suo nonno. “Nyoko...” disse Nakakata “... come ti senti?” |
Gaynor prese la fialette e ne ingoiò il contenuto.
“E' un potente veleno...” disse Guisgard “... tra pochi istanti cadrai in un sonno profondo, simile ad una morte apparente... è il solo modo di farti uscire da qui... ti crederanno morta...” guardandola con i suoi occhi azzurri. |
Il suono ovattato di marchingegni. La luce forte che mi dava fastidio. Aprì piano gli occhi cercando di abituare la vista a quella luce. Ero in un ospedale o stavo sognando? Mi guardai intorno, cercando di ricordare qualcosa. Poi una voce mi distolse. La vista ancora appannata non mi fece riconoscere la persona davanti a me. Poi la sua voce mi fece ricordare: era mio nonno. Provai a parlare ma non riuscivo a dire nulla, era come se fossi chiusa in me. Mi limitai a guardarlo, cercando di parlargli con lo sguardo.
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Tardes cinse da dietro i fianchi di Dacey, restando entrambi a guardare il panorama, ad ascoltare il canto degli ultimi uccelli che svolazzavano nell'imbrunire avanzato, ad ammirare le screziature dell'orizzonte di un blu cobalto, a sentire il profumo della boscaglia selvatica, rapiti dal luccichio delle prime stelle della sera.
“Esiste e sarà tutto nostro...” disse lui, mentre lei gli sfiorava il collo con un bacio “... passeggiare sulla sponda del lago e guardare l'acqua verde incresparsi per un sasso, un alito di vento o il guizzare di un pesce da un senso di calma, di tranquillità... e poi fare l'amore tra alla sola luce di un braciere ardente è quanto di più romantico ci sia...” baciandole i capelli. |
Elv annuì a Gwen e le fece cenno di seguirlo.
Raggiunsero così il tabaccaio indicato loro dal tipo, vi entrarono e chiesero delle sigarette. “Marlboro...” disse il tabaccaio “... ecco...” Elv, un po' titubante, prese le sigarette e pagò. Solo quando lui e Gwen furono fuori dalla tabaccheria si accorsero che nel pacchetto c'era una chiave. “E' la chiave della mia moto!” Esclamò Elv. |
Socchiusi gli occhi assaporando quel momento.
" E questo animo da poeta da dove arriva?" con un sorriso beato, sempre con gli occhi chiusi. " Ricordi la fattoria di mio padre? Quando ti fece provare a mungere? In fondo non saresti stato male in quell'ambiente. Pensaci, potremmo vivere in un posto tranquillo come questo, lontano dal caos, provvedendo alle nostre necessità senza dover neanche andare in città... " con un leggero sospiro, fin troppo conscia che il suo animo da poliziotto non si sarebbe mai quietato. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Era tutto così bello e incantato, come in un sogno.
La spesa così quotidiana ed intima, il giro per la città illuminata nella notte, e poi l'arrivo a casa. Sorrisi, la casa era già stata pulita dagli uomini di Iasevol e non vi era più traccia di nulla. "Hanno fatto un bel lavoro..." annuendo compiaciuta, mentre posavamo le borse sul tavolo della cucina. Lo guardai con un sorrisetto divertito. "Adesso tu vai di là e prepari il camino, il tavolo come si deve, e tuo il resto mentre io cucino.." cingendogli il fianchi con le braccia "Poi vieni di qua ad aiutarmi, intesi?" con un sorrisetto divertito. "Vai vai.." spingendolo dolcemente fuori dalla cucina "Sciò.." ridendo spensierata. Allora iniziai a tirare fuori le cose che avevamo comprato, il vino in frigo, le cose per la cena sul tavolo. Accesi il forno per la focaccia, e iniziai a pulire la carne, che avrei cotto dopo. Quando tutto fu pronto per iniziare a cucinare, lasciai sfilare delicatamente il vestito che appoggiai su una sedia in un angolo, restando solo con i tacchi e la leggera sottoveste aperta che avevo indossato sotto il vestito. Anche la situazione più quotidiana poteva nascondere risvolti inaspettati. Così finii di preparare gli antipasti, che non richiedevano poi chissà quanto tempo, se non nell'impiattamento, infornai la focaccia e poi mi dedicai al risotto, che non potevo perdere di vista perchè andava mescolato. Intanto avevo aperto la bottiglia di vino, un po' perchè serviva per sfumare il riso, un po' per versarne due bicchieri per noi. Dopotutto sarebbe arrivato presto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...088cb313a8.jpg |
Andammo a cercare le sigarette ed in effetti sembrava proprio che il tabaccaio sapere cosa fare, andò infatti sul sicuro dandoci un pacchetto di Marlboro.
Una volta fuori, però, notammo che c'era una chiave. La chiave della moto di Elv. Risi appena scuotendo la testa. "Che situazione incredibile... E adesso?" guardandomi attorno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Sai...” disse Tardes tenendo stretta a sé Dacey “... ho sempre amato la vita di campagna... so che mi vedi come il tipico poliziotto duro di città, ma ultimamente ho riflettuto molto...” guardando il lago ed il cielo stellato “... soprattutto dopo che quella macchina... beh, dopo l'incidente... voglio mettere da parte un po' di denaro ed acquistare una fattoria tutta nostra in cui rifugiarci... ho capito che a me servi solo tu, Dacey... mi basti tu per avere tutto... tu sei tutto il mondo...”
Qualcuno bussò alla porta. Tardes andò ad aprire e trovò il cameriere, l'unico di tutto il piccolo albergo. "Questa la offre la direzione." Dando al poliziotto una bottiglia di un vino tipico del posto e molto pregiato. "Dopotutto siete gli unici clienti di questi giorni." Sorridendo, per poi andare via. |
“Subito, signora.” Disse Lupesca ad Altea.
Poi la modella si dedicò al suo benessere, facendo un bagno caldo. E mentre era nella schiuma il suo cellulare bussò. Pochi squilli, per poi interrompersi. Come se la chiamata si fosse bloccata all'improvviso. Sul display c'era il numero di Guisgard. |
Faticai a crederci e mi voltai a guardarlo incredula.
" Sei serio? Non so che dire... non me lo aspettavo, io..." spalancando gli occhi e sorridendo. " Sembra che tu ci abbia davvero pensato tanto e... si, non vedo l'ora di farlo. Sono sicura che ci troveremo bene amore mio. Sarà la scelta giusta e... aspettiamo qualcuno?" sentendo bussare alla porta. " Oh grazie " quando vidi il cameriere con la bottiglia offerta. " Beh direi che abbiamo tanto da festeggiare " verso Tardes poi rimasti soli. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Una morte apparente..." dissi mentre sentivo le gambe cedermi. Mi lasciai cadere sul letto, con la testa che mi girava. "Spero vada tutto come deve andare... ti amo..." furono le ultime parole che pronunciai prima di perdere conoscenza.
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Mi stiracchiai...Altea mica ti addormenti qui.
Poi il cellulare suonò..accidenti, le mani bagnate di olio, trovai un asciugamano e rimasi sbalordita..Guisgard..ma strana chiamata..pochi squilli e poi..bloccata. Il cuore accellerò..non è che gli fosse successo qualcosa. Presi il cellulare e lo chiamai..era un segnale forse...speravo non fosse in pericolo. |
Guisgard aveva provato a telefonare ad Altea, ancora preoccupato e reso inquieto dalla misteriosa comparsa del presunto Joshua.
Ma stranamente la chiamata si era interrotta ed ora il numero di Altea appariva irraggiungibile. “Strano...” disse lui stupito “... forse mi avrà chiuso la chiamata... magari sarà ancora in collera con me... mah...” Andò allora in cucina. “Clio, ho acceso il fuoco...” entrando, per poi zittirsi subito. Restò infatti colpito, anzi abbagliato da quella visione. Clio con indosso quella vestaglia, tanto raffinata, quanto essenziale. “Eh, vedo stasera si comincia dal dolce...” guardandola tutta “... oppure hai solo messo in evidenza... il piatto forte della casa?” Con un sorriso compiaciuto. |
Non vi era campo...ecco perchè...mi alzai e l' olio scivolò sulla pelle e indossai un asciugamano.
Aprii una porta che dava alla mia camera.."La cosa peggiore è trovare un posto gironzolando trovando un luogo dove prende..accidenti è un problema se il cellulare non prende in questa zona" sbuffai nel caso pure Joshua voleva raggiungermi. Finalmente trovai una zona dove prendeva e riprovai a chiamare..magari era convinto io non volevo rispondergli pure..ohh..quell' uomo era strano..a capirlo. |
Una persona poteva prendere la rassomiglianza di un'altra in maniera perfetta ?........." Vieni dal regno dei morti......dovrei avere paura....invece sono felice.....ma la felicità ti scivola tra le dita e allora ho imparato ad andare piano.....Mi sento bene.....ho di nuovo il mio uomo accanto a me.....eppure sino a ieri mi sembrava impossibile......stanotte una notte casta ?......pensavo mi conoscessi....sai che riaverti con me sarebbe stata la ricompensa più grande....."....nel parlare giocavo con la sua mano.......poi presi il suo volto e lo avvicinai al mio...per poter assaporare le sue labbra......." Lo sai che ti amo......"......i pensieri si affollarono nella mente così come le mie mani che cercarono le sue...." Ho un giorno di ferie......domani torno a lavoro.......".....
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Lo sentii arrivare, e bloccarsi di colpo.
Sorrisi, dapprima senza che mi potesse vedere, concentrata com'ero sul risotto. Poi mi voltai e lo guardai con aria innocente. "Perché?" con un sorrisetto divertito e malizioso "Sto solo preparando la cena..". Allora presi i due bicchieri di vino e mi avvicinai a lui. Mi avvicinai tanto da sfiorarlo tutto col mio corpo, senza però toccarlo, mentre i miei occhi incatenavano i suoi in uno sguardo intenso. Allora, quando la vicinanza era così intensa da essere insopportabile, gli porsi il bicchiere,e mi allontanai di mezzo passo. "Alla nostra serata.." con voce calda, alzando il mio calice e facendolo tintinnare col suo. Poi sorrisi, un sorriso che racchiudeva infinite emozioni. "Il risotto necessita delle mie attenzioni.." divertita, per poi fargli l'occhiolino. Allora tornai a dargli le spalle, posando il mio bicchiere accanto ai fornelli, e iniziando a mescolare lentamente il riso, aggiungendo brodo di tanto in tanto. Un'operazione che richiedeva parecchi minuti. |
“Hai avuto un brutto incidente...” disse Nakakata a Nyoko che pian piano riprendeva conoscenza “... la tua auto è stata trovata fuoristrada... forse hai avuto un colpo di sonno...”
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“Beh, il primo pezzo ce l'abbiamo...” disse Elv impugnando la chiave “... ora non ci resta che trovare il resto, ossia la moto... sembra una di quelle cacce al tesoro che si fanno da piccoli...” guardando Gwen “... mi sembra chiaro qualcuno abbia disseminato qui e là vari indizi... un po' infantile, ma almeno è fantasioso...”
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Guisgard guardò Gaynor che pian piano cominciava a perdere conoscenza ed allora la prese fra le braccia.
E la baciò. Un bacio vero, da amante, innamorato, un bacio quindi disperato e meraviglioso insieme. Un bacio che fu l'ultimo alito di vita che lei sentì prima di vedere poi solo il nulla. |
"Ma dai, è divertente!" esclamai esaltata prendendo la sua mano.
"È tutto così eccitante nelle storie per i bambini, l'avventura, i tesori... la magia..." dissi, sinceramente, ma in realtà stavo solo cercando un modo per introdurre l'argomento. Avrei dovuto farlo, prima o poi. Poteva non sembrare il momento giusto, ma spesso, sono i momenti che a noi sembrano più sbagliati ad essere in realtà quelli adatti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Non riuscivo a mettere insieme i pezzi del puzzle. Mi sentivo disiorentata, la testa girava e piano cominciai a sentire i dolori in tutto il corpo...
"Auto..." riuscì a dire cercando bocconi d'aria, come se non ne avessi abbastanza. "...nera..." dissi poi senza riuscire più a parlare per i dolori. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Altea girovagò fino a trovare un punto in cui sembrava esserci campo per il cellulare.
Ma quando provò a chiamare si rese conto che non era così. Il segnale non era abbastanza forte. |
Ma poteva essere in quella casa non si prendesse nulla..eppure io avevo chiamato il concessionario prima.
Mi vestii in fretta...mi faceva dannare quell' uomo..e scesi al piano di sotto, dove avevo chiamato prima. Fu così che riprovai a chiamare..si divertiva a farmi i dispetti ora? Sicuramente non sarei andata a casa sua e nemmeno al Centro...però forse aveva notizie di Joshua. |
Tardes annuì a Dacey e stappò la bottiglia di vino.
Poi riempì due bicchieri e brindò con lei. “A noi due...” disse lui fissando sua moglie “... alla vita, al mondo... a tutto ciò che condivideremo... per sempre e per noi soli, amore mio...” |
Mentre perdevo conoscenza, sentii la bocca di Guisgard sulla mia, in un profondo bacio d'Amore, un bacio volto a trasmettermi il desiderio di stare insieme e la disperazione data dalle circostanze avverse che avevano visto nascere questo sentimento così forte e speciale. Le sue labbra sulle mie, e poi il buio.
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" Per sempre si... ma non sempre soli " con dolcezza nel voce prima di unirmi al brindisino.
" Allora voglio che mi racconti tutto, come la immagini la nostra futura fattoria, la nostra vita?" sedendomi sul letto e continuando a bere il vino a piccoli sorsi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guisgard la guardò mentre lei gli si avvicinava, lo sfiorava e gli porgeva il bicchiere.
Poi restò immobile, appoggiato ad uno dei mobili della cucina, a fissarla con un sorriso mentre lei si dedicava al risotto. E la guardava tutta, mentre sorseggiava dal suo bicchiere. I tacchi, le gambe nude, la sottoveste così avida nel coprire ogni parte del suo corpo. “Eh, beato quel risotto allora...” disse lui con tono malizioso a Clio. |
Come se le labbra di Elisabeth avessero il sapore del miele per un assetato, o il calore del Sole per un vagabondo.
Così Joshua le accolse e così si abbandonò a quel lieve contatto. Poi dischiuse appena le labbra e cercò ancor più quel sapore, quella sensazione, arrivando ad intrecciare le sue dita con quelle di lei. “Hai un giorno di ferie...” disse piano “... un giorno quindi di tempo per me... per riconquistarti...” |
Sentivo il suo sguardo su di me, e sorridevo divertita mentre non mi guardava.
Eppure restava lì fermo, senza avvicinarsi. Cercai di concentrarmi su quello che stavo facendo, quel rituale rassicurante e ripetitivo, mentre il non sapere cosa lui stesse facendo mi metteva agitazione. "Non dovevi aiutarmi?" chiesi, senza una particolare intonazione. |
“Beh, almeno ti vedo divertita...” disse sorridendo Elv a Gwen “... la cosa peggiore è portarti fuori e farti annoiare.” Facendole l'occhiolino.
Ma un attimo dopo una sagoma apparve nella strada, avvicinandosi poi a loro. |
"Beh ma mica è merito tuo" alzando le spalle "Devo ringraziare chi vuole ridarti la moto" ridendo.
Poi vedemmo una sagoma e, anche se la cosa era divertente, speravo di tornare da Richard il prima possibile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nakakata guardò Nyoko perplesso.
“Nyoko...” disse “... cosa stai cercando di dirmi? Non capisco... forse dovresti riposare...” ma un attimo dopo trasalì. Quelle parole. Rammentò l'auto nera davanti casa loro che uccideva quel giovane. Ma in quello stesso momento la porta della stanza si aprì. |
Quel bacio ebbe il potere di portarmi indietro nel tempo dolce profumo di vaniglia e brezza di vallate.......ebbi un fremito al tocco delle sue mani......e raccogliendo i miei capelli per dar spazio al volto......"....C'è un punto su cui non siamo d'accordo.....questa e' la mia giornata libera....perché tu hai qualcosa per cui farti perdonare e credo che questo qualcosa ti costerà parecchio..."......a quel punto......perché aspettare......avevamo sofferto troppo quell'ultimo periodo.....e i nostri corpi si incontrarono in una danza fatta di sensazioni.....dove nessuno chiedeva nulla all'altro.......generoso l'uno con l'altro.......
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Altea scese al pianoterra e riprovò a chiamare, ma sempre col medesimo risultato.
E la cosa parve curiosa, se non addirittura strana. In quel momento arrivò Lupesca. “La signora” disse “necessita di qualcosa?” |
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