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Clio aveva incontrato Roland al tempio, rivelando al falso sacerdote i suoi sospetti circa l'identità di Imone.
E Roland si era mostrato molto turbato da tutto ciò, condividendo in parte i sospetti della ragazza su suo cugino e la possibilità che potesse davvero trattarsi di una spia di Imperion. I due poi si separarono e Clio cominciò ad occuparsi della festa che si sarebbe tenuta quella sera alla rocca. Froster era rimasto favorevolmente colpito da Imone. Il giovane Marsin, infatti, si era dimostrato un damerino imbelle, una sorta di libertino poco incline ad occuparsi di politica e dunque niente affatto pericoloso per i giochi di potere mossi dal tiranno. Per questo voleva usare la sua presenza a Lortena a fini propagandistici. Aveva così diffuso in tutta la capitale la notizia di quella festa e la sua volontà di voler accogliere Imone a braccia aperte, rafforzando così il suo ruolo di legittimo discendente dei Marsin alla guida della contea. “Mia cara, siete assolutamente splendida.” Disse Froster a Clio, circondata dalle sue dame di compagnia. “E ditemi, come procedono i preparativi? Ah, non vi ho detto che ci sarà molta più gente del previsto. Infatti ho voluto omaggiare in modo degno il ritorno di vostro cugino a Lortena.” “E quel giovane lo merita in pieno.” Aggiunse Lhar sorridendo. Intanto, nella sua stanza, Guisgard era preda di inquietudini, dubbi e paure. “Ormai sospetta di me...” fra se e se “... Clio non impiegherà molto a scoprire la verità... per questo non ne ha ancora parlato con Froster...” scosse il capo “... devo attendermi altri tranelli e giochi di parole al prossimo incontro e tutto per farmi tradire... sono stato un illuso a pensare di riuscire a darla a bere a tutti qui... devo andarmene da questa città... e presto...” Decise allora di uscire e raggiunse un angolo appartato del giardino. E qui riprese a fantasticare circa il modo di lasciare quel luogo, fino a quando, stanco di pensare, tirò fuori da una tasca la sua ocarina e cominciò a suonarla per distrarsi. “Oh, che musica malinconica...” all'improvviso una voce. Guisgard smise di suonare e si voltò di scatto. “Chi è così malinconico oggi?” Chiese il vecchio Euntreo. “Io, amico mio...” mormorò l'impostore. “Voi, signore?” “Già...” “Non sapevo della vostra passione per l'ocarina...” “Ottimo orecchio.” Sorrise Guisgard. “Eh, gli occhi mi hanno tradito, ma l'udito è ancora buono.” Ridendo il servitore. “Ho imparato a suonarla all'accademia...” “Lo immaginavo.” Sorridendo Euntreo. “Ma cosa vi angustia così?” “Tante cose...” fece il fuggitivo “... vorrei tante cose... e ora come ora saper tirare di spada...” “Oh, bella!” Esclamò Euntreo. “Il miglior spadaccino di Lortena vuole imparare ad usare la spada!” “Sono anni ormai che non mi esercito...” Euntreo rise piano. |
Mi specchiai...e come in un'antica favola...lo specchio riflesse non la mia anima.....ma quella donna ....che sembrava sbocciare ..come un fiore protetto per anni e di colpo esposto al sole.............senti' il nano andar via...e senti' raggiungermi una grande malinconia......pensavo a mio fratello e alla terra che avevo abbandonato per cercare le mie radici.......avevo trovato dei ruderi e l'uomo della notte....istintivamente andai alla sacca.......l'apri' ed uscii il bianco mantello....la spada...e l'adagiai sul letto.....presi il libro dei salmi.....da quando ero arrivata in quella terra non recitavo più durante le ore....e questo mi mancava..........mi inginocchiai......e con il libro tra le mani cominciai a recitare i salmi...era ormai il vespro........ero talmente immersa nella preghiera che quando sentii il rumore di passi ben marcati e l'aprirsi della porta ...feci appena in tempo.....per poggiare tutto sotto il letto...mi alzai di scatto........e rimasi ferma accanto al letto......era De Gur....aveva cambiato divisa....era ...era da bloccare il fiato.....ma il suo sguardo non era dolce ....era cupo...era inquisitore........mi guardo'solo per un istante.....ma un uomo come lui...non aveva bisogno di ore..per scrutare ogni cosa ed ogni persona che era in quella stanza.........elenco' con esperienza e dovizia ogni piatto di quel vassoio.....era tutto perfetto per Lady Symoin...e pèr me.. ?..la rividi era lì nello specchio.......seguiva la figura di lui.....con occhi pieni di passione......e quando guardò me....mi chiese come un'aiuto....dovevo stargli accanto lei non era stata in grado di farlo......" Credo che sia una cena......degna di una gran donna........io ero abituata a mangiare un cibo...diverso forse meno raffinato............" mi avvicinai al tavolo...e presi una forchetta........raccolsi della purea di cipolle....e me la portai alla bocca...l'assaporai ad occhi chiusi...e poi feci con lui la stessa cosa....." E' delicato ...e molto dolce.....l'amate ancora....e l'amate tanto......."...poggiai la mia mano sul suo cuore......" Vi batte molto forte il cuore...."......presi la sua mano e la poggiai sul mio petto...." batte anche il mio.....forse e' lady Symoin che mi sta chiedendo.....di fare per lei qualcosa che lei non e' riuscita a fare..."....
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Altea corse verso la locanda, ridotta a quel punto in un cumulo di macerie ardenti.
Ormai era mattino e finalmente le tristi tenebre di quella notte si erano dissolte. E nel raggiungere i resti della locanda, la principessa trovò, rattristati e disperati, Ismael e Korshid. Lui allora alzò il capo e la vide. “Altezza...” disse “... nessun altro si è salvato dall'incendio... nessun altro...” chinando il capo. Korshid invece continuava a piangere. Ad un tratto, però, udirono dei rumori lungo la strada. Poco dopo apparve una signorile carrozza che si fermò proprio davanti alle macerie carbonizzate della locanda. |
Sorrisi a Froster.
"Oh, ma che splendida idea.." cinguettai "I preparativi vanno benissimo.. i cuochi lavorano incessantemente, e il vino dell'annata passata è stato portato al castello.. ho ingaggiato anche una compagnia di musicisti, se ci sarà più gente del previsto magari non ci sarà spazio per ballare, ma se avremo un cielo stellato si potrà sempre usare il giardino, no?". Saranno tutti lì, pensai, a parte Dension, e forse potevamo sfruttare il clima festoso per togliere i cadaveri dalla piazza, ma dovevamo stare attenti. "Non ho più visto messer Dension, sarà presente anche lui alla cena, che voi sappiate?" scossi la testa ridendo "Non ci crederete mai, ma ha detto di non aver mai assaggiato il nostro vino, e gli ho riservato una bottiglia di una delle migliori cantine.. Penso che faccia bene ai nostri nuovi alleati conoscere le meraviglie della nostra terra.." sorrisi "Non mi intenderò di politica, ma so trattare bene un ospite di riguardo..". |
Le nuvole di fumo sparirono, pure le fiamme..quell' Inferno sembrava svanire...e vidi loro..Ismael e Korshid, alle parole di Ismael abbracciai Korshid e piansi i nostri amati Ahmed, Carjan e le guardie e la dolce Amina, ci inginocchiammo e cosi iniziammo una leggera litania in arabo per pregare i nostri morti.
"Andatevene...è colpa mia..lo aveva visto Carjan..morte su noi..ha visto pure gli uomini di Imperion, proseguirò sola...non voglio più che nessuno rischi per me". Una carrozza si fermò e mi voltai.."Chi è che si ferma a vedere questo scempio? Non è uno spettacolo divertente" dissi in tono seccato tra le lacrime. |
Elisabeth portò la mano del barone sul suo petto e l'uomo sentì sul suo palmo la vellutata e morbida pelle della donna.
E con le dita lui poteva avvertire perfettamente la forma di quei seni che l'abbondante e generosa scollatura lasciava in buona parte scoperti. Gli occhi di de Gur finirono in quelli di lei. Erano occhi penetranti, invadenti, bramosi. Occhi che scrutavano i suoi, che indagavano, che a momenti apparivano eroticamente complici. Quella mano prese allora ad accarezzare piano e a lungo il petto di Elisabeth. “Voi parlate sempre di lei...” disse piano “... quasi fosse un fantasma che vi tormenta... ma chi siete in realtà? Chi è davvero Elisabeth? E cosa cercate qui?” Ad un tratto la porta si aprì e de Gur tolse subito la mano dal petto della donna. “Oh, perdonate, signore...” restando sulla soglia Panergeys “...non pensavo di trovarvi qui... credevo ci fosse solo madama...” |
“Purtroppo” disse all'improvviso Musain, giungendo in quel momento nella sala e interrompendo così Clio “messer Dension non sarà tra gli ospiti per la festa. Questioni importanti mi hanno spinto ad inviarlo nella capitale.” Sorrise enigmatico. “Ma non temete, avrà modo di assaggiare il vostro vino e anche tutte le altre meraviglie di questa terra.” Fissando la ragazza.
“Benissimo!” Ridendo Froster. “Ma dov'è il nostro ospite d'onore?” Si voltò verso una delle dame di Clio. “Andate a chiamarlo nella sua stanza, presto.” “Si, milord...” fece la dama, per poi andare. Ritornò però poco dopo meravigliata. “Milord...” a Froster “... messer Imone non è nella sua camera...” “Oh bella!” Sorpreso il tiranno. “E dov'è?” “Magari a cogliere fiori!” Ironico Lhar. |
“Non siete sciocca, Altezza...” disse Ismael ad Altea “... noi non vi abbandoneremo e condivideremo insieme lo stesso Destino.”
Intanto quella signorile carrozza si era appena fermata davanti ai resti di quell'incendio. Il cocchiere saltò giù ed aprì subito lo sportellino della vettura, permettendo così a colui che era al suo interno di scendere. “Questa era l'unica locanda lungo la strada prima di entrare nella capitale...” disse Oxuid guardando quel desolante spettacolo “... vorrà dire che tireremo diritto fino in città. I cavalli riposeranno alla rocca. Del resto Musain mi attende...” guardò poi Altea ed i suoi due servitori “... cosa è accaduto qui? Come mai la locanda è finita in questo modo?” |
"Oh, peccato.." sorrisi a Musain "Lo terrò per un'altra occasione, allora..".
Linsa tornò dalla camera di Imone senza aver concluso niente. "Andrò a cercarlo io.." sorrisi "Signori, con permesso..". Lasciai così la sala, ma prima di andare a cercare veramente Imone, andai nella sua stanza. Lui non c'era, era il momento perfetto. Entrai di soppiatto, senza fare rumore. Per un istante mi passò per la testa l'idea di frugare tra la sua roba. Ma non era da me spingermi tanto in basso. Mi inginocchiai davanti al baule e presi la spada, sparendo poi dietro un passaggio segreto che mi portò alla mia camera. Era così che Imone sgattaiolava da me, o io da lui, da piccoli. Stavamo svegli notti intere a leggere avventure o a inventarne di nostre. Mi si strinse il cuore, ma sapevo che lì non era al sicuro. Le mie dame lo avevano cercato nel castello, io uscii in giardino, chiedendomi dove si fosse cacciato. |
rimasi con la mano ferma sul suo petto mentre la sua accarezzava morbida la mia pelle....indugiava avida sul mio seno...sentivo le mie vene pulsare....mentre guardavo i suoi occhi che cercavano scavare una verità sepolta senza sapere ne dove e ne quando.....le sue parole arrivarono alle mie orecchie supplichevoli e dure....forzando la mia mente a dire...la verità ad un uomo che soffriva........" Io...Io....sono finita..qui non so per quale motivo...e' stato solo un caso e non so se benedirlo o maledirlo....ho visto Symoin...ma ho visto Elisabeth...perchè così uguali e perchè lei si impossessa di me......sarà assurdo per voi comprenderlo...ma tra me e lei c'e' una differenza grande quanto il mondo....eppure ha voluto che io la riportassi da voi......mi chiesto di amarvi...mi ha chiesto di essere talmente donna...da riportarvi agli antichi splendori........io...."....ci staccammo immediatamente......Panergeys..senza bussare....fece il suo ingresso.......
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